ยซA livello culturale e musicale, secondo me, l’Umbria รจ una delle regioni piรน avanzate in Italiaยป.
Il pianista umbro Giovanni Guidi, pupillo di Enrico Rava, รจ tra i piรน apprezzati jazzisti europei under 40. Folignate D.O.C., in questo periodo di quarantena forzata utilizza il web e i suoi canali social per allietare il pubblico: dal sito del musicista รจ possibile seguire, al costo di un caffรจ, i suoi concerti originali e inediti. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui, per scoprire il suo talento e il suo attaccamento allโUmbria, ma soprattutto i suoi nuovi progetti online. ยซPer chi fa il mio lavoro lโinterazione con chi ascolta non puรฒ essere sostituita da niente e per questo non vedo l’ora di poter tornare a suonare. Ma, visto il momento, la rete rappresenta l’unica soluzione per poter continuare a lavorare. Ho deciso di strutturare la mia attivitร sul web in modo da rendere la fruizione qualitativamente migliore, offrendo contenuti esclusivi a chi vorrร seguirmiยป.
Giovanni Guidi, foto di Roberto Cifarelli
La prima domanda รจ dโobbligo: Giovanniqual รจ il suo legame con lโUmbria?
Sono nato a Foligno. Sono umbro di nascita e penso che non ci sia legame piรน forte di questo.
Quando ha iniziato a suonare il piano?
Ho iniziato intorno agli 8-9 anni, senza un particolare motivo, solo per curiositร e perchรฉ mi piaceva questo strumento.
Perchรฉ il piano e non un altro strumento?
Volendo fare una battuta, perchรฉ quando si va in tour il pianoforte รจ uno strumento che non ti devi portare dietro, quindi รจ molto meno faticoso di altri. Per la mia pigrizia รจ perfetto.
Quanto รจ stato importante lโincontro con Enrico Rava?
Un incontro fondamentale. Mi ha notato mentre frequentavo i seminari estivi di Siena Jazz: mi ha inserito nel gruppo Rava Under 21, trasformatosi in seguito in Rava New Generation.
Il suo impegno sociale รจ molto forte: a livello culturale e soprattutto musicale, cosa manca in Umbria, cosa funziona e cosa andrebbe migliorato?
A livello culturale e musicale lโUmbria, secondo me, รจ una delle regioni piรน avanzate in Italia. Non dimentichiamo che vanta due dei piรน importanti Festival del Paese (Umbria Jazz e il Festival dei Due Mondi), oltre a tantissime altre iniziative importanti. Se dovessi dire, dovremmo forse migliorare e adeguarci sempre di piรน alla contemporaneitร .
Unโorchestra sinfonica, ad esempio, se la meriterebbeโฆ
Sรฌ, penso proprio di sรฌ.
I lavoratori dello spettacolo sono tra i piรน colpiti dal lockdown: cosa servirebbe per un’immediata ripartenza del settore?
Purtroppo dobbiamo essere consapevoli che, per come stanno adesso le cose, una ripartenza del settore cosรฌ come lo abbiamo conosciuto fino a pochi mesi fa, รจ impensabile. Dobbiamo prenderne atto e capire tutti insieme come affrontare questa sfida nel migliore dei modi.
I social ora sono diventati il nuovo palco e lei ne fa largo uso: lo faceva anche prima della pandemia?
Sรฌ. Uso da sempre i miei canali social per condividere la mia musica, le mie idee e riflessioni. Negli anni si รจ creata una bella e nutrita comunitร con cui ho il piacere di confrontarmi e che mi supporta nelle mie attivitร . Recentemente, poi, ho promosso un vero e proprio Digital Tour, suonando in diretta streaming su Facebook โ gratuitamente โ dalle pagine dei festival e dei club in cui avrei dovuto tenere dei concerti in questo periodo. Il progetto รจ andato molto bene e mi ha convinto a proseguire in questa direzione anche nei prossimi mesi, almeno finchรฉ non si potrร tornare a suonare dal vivo.
Se potesse sognare: con chi le piacerebbe duettare?
Senza dubbio Paul McCartney.
Se lโUmbria fosse una melodia, una canzone, quale sarebbe?
Semo gente de Foligno!
Quali sono i suoi progetti futuri?
Da pochi giorni sono partito con due nuovi progetti digitali. Sulla piattaforma Patreon (www.patreon.com/GiovanniGuidiJazz) sottoscrivendo un piccolo abbonamento, รจ possibile avere accesso a tanti contenuti originali ed esclusivi pubblicati periodicamente. Brani registrati, concerti in streaming, guide all’ascolto. E su youtube si puรฒ seguire una rassegna tematica di quattro concerti originali ispirati ai colori, che si possono vedere con una piccola donazione. Per chi volesse, nel mio sito e nei miei canali social ci sono tutte le informazioni utili per seguire la mia attivitร concertistica anche in questo periodo cosรฌ particolare (sito: giovanniguidi.it/digital-tour/ e canali social www.facebook.com/GiovanniGuidiJazz/).
Per finire: come descriverebbe lโUmbria in tre parole?
Sapevamo che lโUmbria รจ il luogo adatto da cui ripartire, la meta turistica che meglio sa offrire tranquillitร , benessere, quel turismo lento e sostenibile, lontano dalle masse, che oggi rappresenta lโunica possibilitร per una ripartenza in sicurezza. Non un ripiego, badate, bensรฌ una meravigliosa opportunitร per scoprire o riscoprire un nuovo modo di concepire la vacanza, fra arte, natura, spiritualitร e buon cibo.
Noi lo sapevamo ma ora sembra che lโabbiano scoperto anche gli inglesi, tanto che in un articolo del britannico The Telegraph del 30 aprile scorso, il giornalista Andy Lynes racconta di un suo viaggio nella nostra regione insieme alla chef Masha Rener di origini umbre, e del piacevole stupore con cui ha scoperto che la nostra Norcina meriterebbe di diritto lโattenzione dei globetrotter al pari della piรน celebre Fiorentina. Per troppo tempo messa in ombra dalla โcuginaโ Toscana, lโUmbria ha ora lโopportunitร di mettere in mostra le sue peculiaritร uniche che la rendono ancora genuina, autentica e per questo ambita.
Starร a noi, alle nostre Istituzioni, agli operatori del turismo, a chi si occupa di comunicazione, saper cogliere questa opportunitร , trarre da un fatto drammatico quale รจ stato ed รจ tuttora purtroppo questa terribile emergenza, una possibilitร di rialzarci ripartendo dal nostro territorio e dalla tenacia che ci contraddistingue.
Non stiamo facendo riferimento al celebre romanzo di Umberto Eco Il nome della rosa, dove s’intrecciano omicidi, Chiesa, veleni, frati e libri, ma a un piacevole accaduto di qualche tempo fa.
Il vostro inviato lacustre ha avuto il piacere di incontrare Francesco Girolmoni, diligente addetto alla Biblioteca Comunale Vittoria AganoorPompilj di Magione, nonchรฉ persona di una straordinaria sensibilitร caratteriale e intellettuale.
Orgoglioso nel farmi vedere la sua biblioteca, tra l’altro ottimamente organizzata, mi ha mostrato delle fantastiche chicche librarie di grande pregio e valore storico-culturale: dapprima l’Atlante geografico (1819) redatto dall’Abate Bartolomeo Borghi nato nel territorio magionese, esattamente a Monte del Lago; l’opera ha le caratteristiche di essere stata, al tempo, sia il primo atlante italiano sia la raccolta cartografica mondiale piรน aggiornata dopo il Congresso di Vienna. A seguire l’Album Monumentale del viaggio del Papa Pio IX nella provincia di Perugia con illustrazioni dell’Abate Raffaello Marchesi, cittadino di Magione. Il libro contiene tavole e immagini dei principali monumenti e luoghi d’arte della metร dell’Ottocento del territorio umbro. ร datato 1857 e ci troviamo nel periodo immediatamente precedente all’Unitร d’Italia. Documenti straordinari, รจ stata una bella emozione vederli da cosรฌ vicino!
Francesco Girolmoni, bibliotecario della Biblioteca di Magione
Durante l’incontro, Francesco Girolmoni ci ha confessato: ยซSono solo molto curioso e mi piace conoscere e approfondire tutto ciรฒ che suscita questa mia curiositร . ร molto semplice, al resto ci pensano i volumi conservati nel nostro archivio, i fondi speciali e le raccolte epistolari. Quello che piรน mi rende felice รจ il grande interesse che molti laureandi mostrano visionando questa preziosa documentazioneยป.
Quando andrete a visitare la Biblioteca di Magione, troverete un bibliotecario che vi trasmetterร , con sagace delicatezza, tutta la passione e la dedizione per il suo lavoro.
Prima del Coronavirus venne la peste. Veniva da est, era arrivata seguendo la via della Seta e giunse in tempo per essere raccontata da Boccaccio nel 1348. Poi si ripresentรฒ nel 1630 per dare a Manzoni lโoccasione di scrivere molte belle pagine.
Tra le due pesti letterarie ce ne fu unโaltra nel 1527 che non ebbe cantori, ma che fece strage egualmente. Questa arrivรฒ da nord, da quella zona che sarebbe diventata la Germania. Attraversรฒ le Alpi con i lanzichenecchi, mercenari al seguito dellโimperatore Carlo V, che li aveva arruolati ma non sempre li pagava. Erano luterani, erano violenti e carichi dโodio verso i cattolici papisti e soprattutto verso Roma, dove cโera il Papa e, con il Papa, la corruzione della Chiesa. Poi – per inciso – era piena di ricchezze e di opere dโarte di valore. Entrati in cittร si abbandonarono a violenze e stupri, devastarono case e palazzi, rubarono tutto quello che riuscirono a rubare. Fu una strage.
Alla fiine se ne andarono. Erano entrati il 6 maggio 1527 quando Roma contava circa 100.000 abitanti. Se ne andarono a febbraio 1528 lasciando 30.00 morti. Non era finita lรฌ.
La via Amerina
L’epidemia passa per l’Umbria
Se ne andarono, ma a Roma lasciarono la peste, che si portรฒ via altre 20.000 persone. Se ne andarono per tornare in Germania seguendo ilpercorso della via Amerina, che li avrebbe portati fino in Umbria. Loro risalivano e la peste li seguiva. Le persone morivano a migliaia e anche i lanzichenecchi si ammalavano e morivano, ma non abbastanza. Quelli rimasti hanno continuato a infierire e devastare. Le soldataglie germaniche sul loro percorso incontrarono Nepi ed entrarono da Porta Nica marciando sul basolato romano della via Amerina. Ai Nepesini fu riservato lo stesso trattamento che giร aveva sperimentato Roma, peste inclusa.
Poi continuarono a risalire, attraversarono il Tevere; alcuni deviarono verso Narni e ne fecero scempio. Altri andarono verso Viterbo, ma poi tutti ripresero il percorso della via Amerina. La strada collegava Amelia, Todi e Perugia e sul suo percorso si affacciavano borghi e castelli di proprietร di due famiglie rivali: gli Atti guelfi, filoimperiali, e i Chiaravalle, ghibellini e sostenitori del papato. Collicello fu il primo. Le mura rimasero in piedi e ancora sfoggiano otto torri. Poi continuarono per Avigliano, che godeva di una posizione strategica a metร strada tra Todi e Amelia. Dopo toccรฒ a Montecastrilli, che era sotto la diretta protezione del Papa. Ultima fu Casalina, di proprietร del monastero di San Pietro a Perugia.
Lanzichenecchi, mercenari al seguito dellโimperatore Carlo V
I lanzichenecchi infierirono sulla popolazione e portarono via tutto quello che li poteva sfamare e tutto quello che era di valore. Se ne andarono e fu la fame per i sopravvissuti. Poi cominciรฒ la peste, che non si diffuse in maniera drammatica come a Roma. Il merito era dovuto allโinvolontario distanziamento sociale. Quei piccoli borghi erano lontani lโuno dallโaltro, arroccati su colline e dossi che si guardavano a vista, per sicurezza e soprattutto per le rivalitร politiche tra le due grandi famiglie. Gli abitanti erano pochi e, dopo il passaggio dei soldati, ne rimasero ancora meno. La peste ne portรฒ via pochi: si puรฒ dire che fu piรน benevola dei lanzichenecchi.
Per i piccoli borghi non era ancora finita. Dopo i lanzichenecchi, dopo la fame e dopo la peste, li attendeva unโaltra una terribile prova: lacarestia. Se le pietre potessero parlare, quei borghi avrebbero storie terribili da raccontare. Adesso sono ancora lรฌ con i loro castelli e le loro mura, immersi nel silenzio della vecchia via Amerina. Immersi nel verde dellโUmbria.
Sembra di ascoltare una canzonatura tra ragazzi che si prendono in giro durante le fasi di un loro gioco, in realtร sono i nomi un po’ bizzarri di due torri medievali di avvistamento che si trovano in Val di Chiana, nei pressi del confine umbro-toscano, tra il lago Trasimeno e quello di Chiusi.
La Torre di Beccati Questo, ottagonale, รจ stata costruita nel 1279 nel territorio del Comune di Chiusi (SI) in adiacenza al confine con il territorio umbro, a testimonianza di una forte presenza dei senesi in Val di Chiana.
Qualche anno dopo, i perugini costruirono la Torre di Beccati Quest’Altro o Quello a pianta quadrata, nel territorio del Comune di Castiglione del Lago (PG), contrapposta a quella dei rivali toscani.
La Torre di Beccati Questo
I singolari nomi alle due roccaforti sono stati assegnati in memoria dei due drappelli militari delle opposte fazioni che le presiedevano e che, ogni giorno, si canzonavano dalle due torri dirimpettaie.
I due fortilizi non hanno mai partecipato direttamente a scontri militari, ma sono stati utilizzati soprattutto come stazioni di gabella per lo scambio di merci e il passaggio di persone.
Questo fatto mi riporta alla mente la scena del film Non ci resta che piangere, con i magnifici Roberto Benigni e Massimo Troisi che interpretano la celeberrima scena: ยซChi siete? … Cosa portate? Si ma quanti siete?… Un fiorino!ยป. Memorabile!
Torre di Beccati Quest’Altro o Quello
Torri sommerse
Papa Sisto V nel XVI secolo fece deviare i torrentiRio Maggiore e Tresa dal Trasimeno alla Val di Chiana, per cercare di attenuare le piene spondali del Lago e riversare le loro portate verso la Chiana, rendendola maggiormente paludosa e costituendo cosรฌ un ulteriore baluardo difensivo contro le mire espansionistiche toscane.
Quindi il terreno dove fu eretta quella senese, fu soggetto nel tempo a impaludamento: ai giorni nostri, la torre emerge per meno di due terzi della sua altezza, perchรฉ una buona parte รจ rimasta sepolta dalle colmate per la bonifica chianina, iniziata verso la fine del 1700.
Le due Torri non sono visitabili internamente, ma nel loro complesso ambientale sono molto suggestive: aiutano a immaginare cosa succedeva lรฌ qualche secolo fa e forse potremmo ancora sentire, con un po’ di fantasia, qualcuno che ci dirร ยซChi siete? … Cosa portate? Si ma quanti siete?… Un fiorino!ยป
ยซDal punto di vista sentimentale รจ stato molto difficile prendere questa decisione. Ammetto che รจ una ferita spaventosa, ma razionalmente รจ la scelta piรน giusta che si potesse fareยป.
Gubbio divide i suoi annali in a.C. e d.C. dove C sta per Ceri. La vita degli eugubini viene scandita e organizzata in base alla Festa dei Ceri: impegni pubblici e privati sono regolati da questo evento, che diventa cosรฌ un vero spartiacque della quotidianitร locale. Non รจ raro quindi, sentire in cittร la frase: ยซLo facciamo prima o dopo i Ceri?ยป.
Filippo Mario Stirati, sindaco di Gubbio. Foto di URP Gubbio
Questโanno perรฒ non ci sarร nessun un prima e nessun un dopo. La festa, infatti, a causa del Coronavirus, รจ stata annullata. Non ci sarร la corsa. Niente taverne. Niente festeggiamenti in giro per la cittร . Niente alzain Piazza Grande. Niente sfilate e processioni. Niente folla colorata per le vie di Gubbio. Nemmeno la Spagnola del 1920 o il terremoto del 1984 avevano fermato lโevento. Solo le due Guerre Mondiali avevano interrotto parzialmente questa tradizione millenaria –ย ci sono testimonianze che ne attestano lโesistenza sin dal 1160, come solenne atto di devozione degli eugubini verso il vescovo Ubaldo Baldassini, morto in quellโanno.
Una decisione sofferta
Il Coronavirus perรฒ non ha dato scampo e il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, ha preso โ a malincuore โ la decisione piรน giusta, ma anche la piรน sofferta: ยซDal punto di vista sentimentale รจ stato molto difficile. Ammetto che รจ una ferita spaventosa, ma razionalmente รจ la decisione piรน giusta che si potesse prendere, anche perchรฉ, con le ordinanze in vigore, non รจ che avessimo altre alternative. Devo dire che non avrei mai immaginato, come Sindaco, di entrare purtroppo nella storia per essere stato il primo ad aver annullato la Festa dei Ceri. Sono eugubino fino al midollo, sono stato ceraiolo e sono allโinterno di questo mondo fino in fondo. ร una vicenda che mi tocca molto da vicinoยป confessa il Sindaco.
Il 15 e il 16 maggio non saranno comunque due date anonime: ยซI riti religiosi previsti per la festa del Patrono si svolgeranno con i distanziamenti sociali doverosi e cโรจ lโinvito per i cittadini di abbellire la cittร e le case con gli stendardi e le luci. Loro stessi, seppur con molta amarezza e tristezza nel cuore, hanno capito la situazione e la scelta che ho fattoยป prosegue Stirati.
L’alza dei Ceri. Foto di URP di Gubbio
Tra le indiscrezioni che circolano in cittร cโรจ persino quella di spostare la Corsa: tra le date papabili ci potrebbe essere lโ11 settembre, giorno della traslazione del corpo di SantโUbaldo nellโomonima Basilica. ยซร solo unโidea, ancora ufficialmente non se nโรจ parlato. Gubbio รจ legata al 15 maggio, immaginare una soluzione alternativa per ora รจ impossibile; inoltre รจ una decisione che va presa con molta cautela. Vedremo come evolverร la situazioneยป spiega il primo cittadino di Gubbio.
Una corsa mai interrotta
Nel corso dei secoli, la Festa dei Ceri si รจ fermata solo in altre due occasioni. SantโUbaldo, SantโAntonio e San Giorgio – non solo simboli di Gubbio, ma dellโintera Umbria – raramente non hanno scalato il monte Ingino; lo avevano fatto anche nel 1817 quando unโepidemia di tifo invase Gubbio e nel 1920 durante lโepidemia di Spagnola, che colpรฌ gravemente la cittร .
La Corsa per le vie della cittร . Foto di URP di Gubbio
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, perรฒ, si sono dovuti arrendere e si sono fermati dal 1916 al 1918, eccenzion fatta nel 1917 quando vennero celebrati sul Col diLana: a Gubbio la Festa era stata sospesa per Regio Decreto. I soldati eugubini impegnati al fronte decisero quindi di festeggiare i Ceri direttamente in zona di guerra, tra le Dolomiti, e il 15 maggio del 1917 una copia delle tre strutture lignee corse sul Col di Lana, appena qualche centinaia di metri dietro la prima linea del fronte, tra lโemozione e la commozione dei presenti. ยซNel 2017 abbiamo anche celebrato i 100 anni di questo particolare evento. Durante la Seconda Guerra Mondiale, invece, corsero solo i ceri mezzani portati da donne e ragazzi. Anche nel 1984 la Festa si fece: il 29 aprile di quellโanno Gubbio fu lโepicentro di un terremoto che face tanti danni ma nessuna vittima e, anche per alzare il morale della gente, si decise di non interrompere lโeventoยป conclude il Sindaco. Insomma, il 15 maggio 2020 verrร sicuramente ricordato e purtroppo passerร alla storia, non solo a Gubbio ma in tutta lโUmbria. Forse, questโanno piรน che mai, la forza dei tre Santi che salgono il monte spinti dal calore della gente avrebbe simboleggiato la voglia di rinascita e di risalita di questa Regione. Per ora possiamo solo immaginarli. Ma torneranno!
Intelligenza artificiale e radiologia sono gli ingredienti. Ricerca scientifica e spin-off della ricerca sono gli attori. Aiutare la societร al tempo del Coronavirus, lโobiettivo.
Cโรจ anche un pezzetto di eccellenza umbra nel metodo innovativo che diagnostica la polmonite da Covid-19. AnnalisaPolidori, fisica perugina, รจ co-fondatrice di DeepTrace Technologies, societร spin-off della Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia che ha messo a punto un metodo per riconoscere la presenza della polmonite interstiziale causata dal Coronavirus sulla base di una normale radiografia digitale. Con lei, nel team, Matteo Interlenghi, il CEO Christian Salvatore, premio Forbes Under-30 nel 2017 per la categoria Science&HealthCare e la Professoressa Isabella Castiglioni, tra le 100 esperte europee in area STEM (www.100esperte.it).
Dottoressa Annalisa Polidori
Ciรฒ รจ stato possibile attraverso la collaborazione con un gruppo di ricercatori dellโUniversitร di Milano Bicocca, dellโUniversitร Statale di Milano, del CNR, dellโIRCCS Policlinico San Donato e dellโOspedale San Gerardo di Monza. ยซLโevolvere della pandemia ha accelerato le sinergie, i medici di due ospedali lombardi ci hanno chiesto di provare ad applicare le nostre tecnologie dโintelligenza artificiale sulle tante immagini che stavano raccogliendo dei pazienti con Coronavirus, per rendere piรน efficienti e accurate le loro valutazioni; cosรฌ abbiamo provato a fare dei test. Quando abbiamo visto che cโerano risultati promettenti, ci siamo adoperati per creare qualcosa di utile in tempi brevi. Cโรจ stato uno sforzo enorme da parte dei medici che hanno collaborato in questo progetto: prima di ogni algoritmo e tecnicismo, รจ stata determinante la caratura umana e professionale del personale ospedalieroยป spiega Annalisa Polidori.
Vantaggi e precisione
Il software dโintelligenza artificiale – addestrato utilizzando 500 radiografie di pazienti della Lombardia – permette di migliorare la diagnosi del Coronavirus a partire da una semplice radiografia al torace. ยซMigliorare la diagnosi, in questo caso, significa fornire una diagnosi che sia in grado di differenziare tra pazienti con polmonite interstiziale causata da Covid-19 e pazienti con sintomi clinici da Coronavirus ma non affetti da polmonite interstiziale. Questo inquadramento risulta molto utile in una fase di emergenza come quella che abbiamo vissuto o quando รจ fondamentale valutare preventivamente se un paziente deve essere inquadrato come Covid o meno. Il sistema di intelligenza artificiale haimparato a distinguere in maniera automatica pazienti affetti da polmonite Covid e pazienti senza polmonite, con una sensibilitร e specificitร elevataยป prosegue Annalisa.
RX con presenza di Covid utilizzate per l’addestramento dell’algoritmo
I vantaggi di questo metodo โ che verrร testato maggiormente in diverse strutture ospedaliere lombarde – sono la rapiditร di risposta, il basso costo e la possibilitร di essere effettuato al letto del paziente, anche al domicilio. Va perรฒ detto che ciรฒ non sostituisce i test diagnostici biologici, perchรฉ permette dโindividuare solo pazienti affetti da polmonite interstiziale, non tutti i pazienti affetti da Covid-19. ยซVorrei sottolineare anche due altri aspetti. Innanzitutto, per individuare meglio la polmonite da Coronavirus stiamo mettendo a punto un metodo per la diagnosi di altri tipi di polmonite; lโaltro aspetto interessante รจ che questo strumento potrebbe essere utilizzato anche in Paesi dove manca una certa expertise medica e dove gli ospedali sono meno presenti, soprattutto per la popolazione in aree ruraliยป, puntualizza la dottoressa Polidori.
Non solo Covid-19
Ma non รจ tutto. Non solo Coronavirus per DeepTrace Technologies, che ha sviluppato molti altri progetti, tra i quali TRACE4AD per la diagnosi precoce della malattia di Alzheimer: ยซSi tratta di una piattaforma in continua evoluzione, gli use-case provengono dalle collaborazioni ospedaliere che vengono attivate su richiesta degli ospedali e per le quali cโรจ una casistica numericamente interessante per poter addestrare un algoritmoยป conclude la co-fondatrice.
Il colle sul quale sorge Vallo di Nera, dominante sulla fertile valle irrigata dal Nera e protetto da monti boscosi, fu abitato sin da tempi remoti.
Chiesa di Santa Maria Assunta, foto di Enrico Mezzasoma
Agli inizi del III secolo avanti Cristo, dopo la conquista romana del territorio, lโukar, lโantica arce umbra, divenne un uicus fortificato a guardia dellโimportante via di comunicazione che segue il corso del fiume Nahar, lโattuale Nera: ne รจ la riprova il toponimo vallum, termine che letteralmente indica il fossato difensivo tipico delle antiche fortificazioni. Agli inizi del Duecento lโassetto urbanistico del borgo, chiuso nella cinta turrita, assunse la fisionomia che ancora oggi, in buon parte, conserva e che ha elevato Vallo di Nera al rango di borgo bandiera Arancione.
Tra le imponenti torri medioevali, nei silenzi arcani del colle Flenzano su cui sorge il castello, si cela uno dei santuari piรน suggestivi della Valnerina: la Chiesa di Santa Maria Assunta, di epoca imperiale. La facciata del tempio, sulla quale campeggia un rosone scandito da 12 colonnine, nasconde lโinterno articolato in unโunica navata, originariamente coperto con volte a crociera. Sebbene il tempo e gli interventi succedutisi nel corso dei secoli ne abbiano, in parte, mutato la fisionomia, un recente restauro ha restituito agli affreschi il loro anticosplendore. I committenti, i cui nomi accompagnano le pitture, sovrapponevano nuovi dipinti ai precedenti documentando lโintensitร e la persistenza dโuna devozione iniziata con le prime communitates cristiane insediatesi sul territorio. Preghiere plasmate in figure, invocazioni solidificate nelle terre delle tempere che chiedono a Dio, mediante i santi intercessori, la salute per il corpo โ a fulgore et tempestate, a peste fame et bello, libera nos Domine โ e implorano la salvezza per lโanima โ e salutare tuum da nobis.
Martirio di Santa Lucia
Un tour all’interno
Lโinterno della chiesa, partendo dalla parete sinistra della navata, ospita il Martirio di Santa Lucia, attribuito aย Cola di Pietro daย Camerino: la vergine รจ avvinta a due pariglie di buoi per essere trascinata in un postribolo, ma le bestie non riescono a smuoverla. Due aguzzini la tengono ferma per le spalle mentre il carnefice le affonda nella gola una daga. Dietro il magistrato Paschasius, una gamba sullโaltra e in contrasto coi corrucciati personaggi che lo circondano, assiste divertito alla scena. A destra dallโaltare – risalente agli inizi del Seicento – nel registro inferiore, da un affresco cinquecentesco che raffigura una Madonna del Latte tra San Gregorio Magno e un porporato, sโaffacciano due Vergini col Bambino, una delle quali intenta ad allattare. A essa si rivolgevano le madri per implorare lโabbondanza del prezioso nutrimento.
Dormitio della Vergine
Indugiando ancora sulla destra dellโaltare, campeggiano le figure di due martiri: Barbara, protettrice del fuoco celeste, e Caterina dโAlessandria. In prossimitร del grande arco, nel registro inferiore, una piccola Madonna di scuola riminese sorregge il Figlio teneramente proteso a baciarle il volto. Sullโabside tuonano le figure austere dei Santi Antonio Abate e Cristoforo. Nellโabside, sulla parete di sinistra, in alto, la Dormitio della Vergine, attorniata dai 12 apostoli. Cinque angeli ne cantano le lodi, mentre altri quattro lโelevano al cielo circonfusa di luce. Particolare menzione merita la scena raffigurante la Fuga in Egitto: due angeli guidano Giuseppe che reca in spalla un bastone a cui sono appesi un otre e due pani, Maria cavalca unโasinella e un garzone sprona la bestia. Sullo sfondo, la pianta carica di frutti che, nella leggenda apocrifa volgarizzata da Jacopo da Voragine, abbassรฒ i rami per rifocillare la Vergine.
Fuga in Egitto
Tornando alla navata, sulla parete di destra, sono affrescati undici santi, tra i quali San Giuliano in vesti militari e SantโAntonio Abate: San Giuliano forte, liberaci da mala morte, da foco ardente e da acqua corrente, cosรฌ recitano ancora nelle campagne i piรน vecchi. Sotto, la lunga processione dei Bianchi, movimento di penitenti sorto nel 1399 allo scopo di proclamare la pace universale e ottenere il perdono dei peccati: qui Mastro Cola di Pietro, nel 1401, li ritrae durante il loro passaggio alla volta di Roma, con i lunghi sai rossocrociati, intenti a scambiarsi il bacio della Pace, a cantare le lodi della Vergine o a implorare misericordia davanti al Crocifisso. Poco distante SantโAntonio, protettore degli animali, con la campana il cui suono scacciava il demonio, il bordone e il lungo mantello segnato dal tau protettore; Gregorio Magno, coronato col triregnum,mostra un dipinto con i Santi Pietro e Paolo. Proseguendo, unโaustera Madonna in trono, della metร del Quattrocento, porta sulle ginocchia il Bambino con un passerotto, allusivo al racconto apocrifo che narra come il piccolo Gesรน si divertisse a plasmare con la creta uccellini e a vederli volar via dopo aver infuso in essi la vita.
Processione dei Bianchi
A fianco, le immagini di S. Chiara e S. Maria Egiziaca, coperta dai prolissi capelli: specchio di purezza, la prima; meretrice, poi eremita nel deserto, la seconda. Col capo nimbato da unโaureola, identica a quella di Chiara, lโex prostituta testimonia la potenza catartica del pentimento e la vastitร della misericordia divina. Nel registro piรน basso, la Trinitร reca un libro su cui รจ scritto: Pater e Filius et Spiritus Sanctus et tres unum sunt. Due modi per enunciare il dogma trinitario dei quali il primo, dedicato a quelli che non sapevano leggere, nella sua rustica formulazione risulta non meno efficace.
Sotto il nome di Tacuinum sanitatis in medicina vengono classificati tutti quei manuali di scienza medica scritti e miniati, dalla seconda metร del IV secolo al 1450 circa, che descrivevano, sotto forma di brevi precetti, le proprietร mediche di ortaggi, alberi da frutta, spezie e cibi, ma anche stagioni, eventi naturali, moti dellโanimo, riportandone i loro effetti sul corpo umano e il modo di correggerli o favorirli.
Queste opere basavano il loro contenuto principalmente su un testo originale del medico arabo Ibn Butlan (o Ububchasym de Baldach, attivo a Bagdad intorno alla metร del XI secolo. La traduzione in lingua latina del trattato dovette avvenire probabilmente nel secolo XIII alla corte di re Manfredi di Sicilia ,e da allora in poi, i Tacuinum Sanitatis conobbero una rapida e vasta diffusione.
Un antico manoscritto del secolo XIV, che รจ sicuramente un Tacuinum Sanitatis รจ presente anche nella biblioteca comunale di Bevagna: รจ un manoscritto pergamenaceo di 40 fogli della misura di mm 210×310 ciascuno. Il foglio esterno della legatura รจ in pergamena, i fogli di guardia sono cartacei. Su questi ultimi vi รจ un timbro rotondo recante la dicitura Orfanotrofio Francesco Torti. Bevagna. Manoscritti non miniati ne esistono quattro nella Biblioteca Nazionale di Parigi, due nella Biblioteca Vaticana, due nella Biblioteca Angelica a Roma, uno nella Biblioteca Marciana di Venezia, uno a Vienna, uno a Lipsia. Di maggior pregio sono considerati tre codici miniati giunti fino a noi: uno รจ conservato nella Biblioteca Nazionale di Vienna, uno a Parigi, alla Bibliotheque Nationale, uno a Roma alla Biblioteca Casanatense.
NellโIncipit si legge: Tacuinum sanitatis in medicina, utile a spiegare le sei cose necessarie allโuomo e a dimostrare sia il giovamento del cibo, del bere e degli indumenti sia lโaspetto nocivo di queste cose, e quindi a rendere noti i buoni consigli da parte degli eminenti tra gli antichi al fine di eliminarne gli aspetti dannosi. Elbukassem Elmuthar, figlio di Haladin, a sua volta figlio di Buctilian, medico di Baldach, compose questo libro.
Tra i consigli, c’รจ quello di migliorare lโaria che interessa il cuore. La seconda รจ la giusta proporzione di cibo e bevande. La terza รจ la giusta combinazione del moto e della quiete. La quarta รจ la preservazione del corpo dagli eccessi del sonno e delle veglie. La quinta รจ il giusto equilibrio nellโeliminazione e nella ritenzione degli umori. La sesta consiste nella capacitร della persona di regolarsi nella gioia, nellโira, nel timore, nellโangoscia. La conservazione della salute starร infatti nellโequilibrio diquesti elementi; quando viene a mancare, si genera malattia.
Alcuni ottimi consigli terapeutici
Se si beve vino in maniera eccessiva, esso causa insonnia, gonfiori del fegato, diminuisce lโappetito, il coito, lโassimilazione dei cibi; provoca sonnolenza, cattivo odore della bocca, tremore, angoscia, epilessia, debolezza dei nervi e della vista. Genera febbri, confusione dei sensi, idiozia, paralisi della bocca e induce a una morte improvvisa. Ma se qualcuno volesse indagare, troverร nel vino anche dieci giovamenti: cinque per il corpo, cinque per lโanimo. Migliora infatti la digestione, ha effetto diuretico, restituisce un bel colore, produce un buon odore, rafforza il coito; rende lieto lโanimo, dร ottimismo, conferisce coraggio, migliora il carattere, frena lโavarizia. Il miglior vino per generare sangue equilibrato in nature equilibrate รจ il vino rosso profumato, bene mescolato con lโacqua, che sia una via di mezzo tra quello giovane e quello vecchio. Coloro che hanno un temperamento caldo bevano vino mescolato con acqua e vi inzuppino pane bianco, pezzi di mela cotogna e mele. Il vino non deve essere bevuto da un affamato nรฉ da un sazio, nรฉ insieme a cibi salati, piccanti e acidi, nรฉ dopo lโassunzione di latte, nรฉ dopo il pasto, affinchรฉ non provochi ostruzione e idropisia; ma deve essere bevuto dopo due o tre ore. Inoltre si deve stare attenti a non mescolare vini diversi.
Pane
Il miglior tipo di pane รจ quello di frumento di ottima qualitร e con la quantitร giusta di lievito; lโacqua e il sale devono essere di una quantitร proporzionata e il fuoco deve essere temperato in modo che agisca sia in superficie sia in profonditร . Quando questo pane รจ ricco di nutrimento e si digerisce bene. Il pane puรฒ essere di diversi tipi. Uno รจ quello a cui si mescola il papavero, il quale ha la proprietร di che รจ fatto con acqua e farina e ha molto nutrimento. Un altro รจ quello a cui si mescola il cumino nero e quello comune, per impedire il suo rigonfiamento. Un altro tipo ancora รจ quello che si mangia molto caldo: si digerisce piรน velocemente, scende piรน lentamente e dร un nutrimento maggiore. Il pane cotto nel testo fa male, soprattutto quando รจ mescolato con lโolio poichรฉ provoca stitichezza, genera ostruzioni, umori cattivi e crudi nel corpo. E chi si trova nella necessitร di mangiarlo, aggiunga lievito, aumenti il sale e lo faccia cuocere bene, sebbene lโolio ostruisca i pori e impedisca lโingresso al calore del fuoco. Il suo miglior companatico รจ il cibo fatto con spezie aromatiche o, secondo altri, piccanti.
Lupini
I lupini, quando vengono trattati fino a che non perdono il loro sapore amaro, sono difficilmente digeribili e no hanno effetto lassativo. Quando vengono digeriti rilasciano un nutrimento che รจ utile ai malati di fegato. Provocano, grazie alla loro amarezza, un effetto diuretico e il sangue mestruale; lo stesso gusto amaro li rende di facile discesa ed elimina i vermi. Favoriscono lโespulsione del feto, aprono le ostruzioni presenti nella milza, nel fegato e nei polmoni.
Fagioli
I fagioli bianchi sono freddi e secchi, quelli rossi hanno una natura calda e provocano gonfiore. Tuttavia sono i piรน nutrienti e generano comunque minor gonfiore rispetto alle fave. Essi eccedono per umiditร . I fagioli rossi sono molto sottili, per questo facilitano la discesa del flusso mestruale. Si devono mangiare preparati con olio e muri, senape, carvi e origano, perchรฉ attraverso questi viene minimizzato il loro effetto negativo.
Fave
Le fave fresche sono sconsigliate perchรฉ provocano gonfiore, mollezza delle carni e stanchezza. Le fave secche sono meno nutrienti rispetto a quelle fresche. Quelle sbucciate e cotte nellโolio di mandorle sono meno dannose rispetto a quelle cotte ma non sbucciate. La loro polpa รจ lassativa, ma le bucce costipanti. Per questa ragione alcuni medici hanno cotto le fave temperate assieme allโaceto e le hanno date da mangiare a coloro che soffrivano di ascessi allโintestino e diarrea. Le migliori fave sono quelle lessate in piรน riprese e tostate con lโolio di mandorle, perchรฉ a quel punto saranno utili al petto. Lโorigano e il sale eliminano il danno di quelle fresche.
Riso
Il riso รจ un cibo di natura temperata, facile da digerire. Provoca stitichezza, soprattutto quando la varietร รจ rossa. Quello di varietร bianca, quando รจ cotto con olio di mandorle o di sesamo non astringe al ventre, calma lโaciditร dello stomaco e dellโintestino. Quando รจ mescolato con latte munto di recente provoca ostruzione; tuttavia perde secchezza e fortifica il corpo. Galeno dice che fa aumentare lo sperma, mentre fa diminuire lโurina, lโevacuazione e la flatulenza.
Nocciole
Le nocciole nutrono piรน delle noci, ma si digeriscono piรน difficilmente a meno che non siano sbucciate. Le loro bucce sono infatti astringenti, costipano il ventre, hanno molta untuositร e generano gonfiore. Dicono alcuni degli antichi che coloro che le assumono con la ruta prima del pasto non sono lesi da morsi dei rettili. Si dice inoltre che gli scorpioni le rifuggano e che, quando vengono mangiate con i fichi, giovino contro i loro morsi.
Mandorle
Le mandorle sono sconsigliate con il vino, se non per coloro che hanno lโumore flemmatico nello stomaco. Se preparate con il sale hanno buon sapore. Sono utili per purificare il petto e hanno effetto lassativo perchรฉ contengono proprietร detergenti. Quelle amare sono piรน fluidificanti per il petto e i polmoni; sono anche utili per la diuresi. Quanto piรน sono amare, tanto piรน saranno efficaci nei loro effetti.
Musica
La musica รจ uno strumento utile per preservare lo stato di salute, per recuperare o restituire quella persa, a seconda dei diversi temperamenti degli uomini. Infatti, anche in tempi antichi questa arte era impiegata per ricondurre gli animi alle abitudini salutari. Successivamente i medici si abituarono a utilizzarla nella cura dei corpi malati. Infatti le melodie stanno ai malati come le medicine stanno ai corpi infermi. Lโeffetto della musica sugli animi รจ palese sia nellโandatura dei cammelli che, carichi, sono confortati dal canto di chi li guida, sia nei fanciulli, che altrettanto godono del canto. Esso crea anche attitudine e diletto e giova alle lunghe orazioni e alle letture. I medici se ne servono per mitigare i dolori, come fanno coloro che portano carichi pesanti in modo che sembrino leggeri e facili.
Stati d’animo
Tra gli stati dellโanimo ce ne sono di cinque tipi: ira, gioia, timidezza, dispiacere e paura. La ragione di questo รจ che il cuore si muove sia verso il petto sia verso la schiena, o da entrambe le parti, in maniera impetuosa, repentina, poco a poco o in maniera costante. Se si muove in modo impetuoso verso il petto provocherร ira. Se lo fa a poco a poco provocherร gioia. Se si muove impetuosamente verso la schiena provocherร paura. Se lo fa a poco a poco, disagio. Se da entrambi le parti, avrร effetto di timidezza e tristezza. Questi sono chiamati accidenti dellโanimo, sebbene siano resi vitali da ciรฒ che li trasmette, ovvero la percezione e il pensiero, che conferiscono appunto al cuore cose piacevoli e non piacevoli. Il dispiacere deriva dalle cose passate, ma anche dalla speranza e dalla disperazione.
Rapporti amorosi
Lo sperma รจ la piรน nobile delle escrezioni del corpo, per questo quando cโรจ eccessiva fuoriuscita si intacca la forza e quindi si verificano paralisi, tremore, malattia delle articolazioni, tachicardia, sudore, ascessi del petto e dei polmoni, mancanza di appetito, oscuramento della vista, soprattutto negli anziani e in coloro che hanno un temperamento freddo. A coloro che non hanno il coito ma che lo hanno in sogno, puรฒ capitare pazzia, amore, perversione dellโanimo, gonfiore dei testicoli, e in generale malattie di replezione del corpo e del cervello. La natura ha voluto che nella riproduzione vi fosse un piacere immediato, che conducesse al fine nobile della generazione, e da questo piacere si sono mosse molte cose, tra cui lโanima razionale. Questo accade quando si verifica un certo prurito e solletico e soprattutto quando se ne vede lโatto (il coito). E anche quando qualcuno pensa a questo nel sonno o nella veglia. Chi ha un rapporto sessuale non sia nรฉ pieno di cibo, nรฉ affamato, in quanto si verificherebbe ostruzione o secchezza. Ci sia anche un clima temperato, lโaria non sia epidemica e il corpo non sia esposto a malattie. Si scelgano per generare maschi le case maschili, tra cui si prediligono la bilancia e il sagittario, mentre per generare femmine il segno dei pesci e la vergine, e non si badi se cโรจ il toro. Le medicine per il coito sono di due tipi. Alcune sono calde e umide, come le uova a metร cottura che si prendono in sorsi e i testicoli di gallo. Altre generano gonfiori e hanno effetto sulle parti virili, come le cipolle e la rucola silvestre. A coloro che hanno un temperamento caldo e secco, se hanno rapporti sessuali, nuoce il vino, invece traggano giovamento attraverso le cose fredde e umide, come i pesci freschi, il latte dolce, la lattuga. A coloro che hanno natura fredda e umida, conferiscono i pesci che si chiamano siccamencori, le carni arrostite sopra una piastra calda con senape. Non si deve avere un rapporto sessuale, se il ventre non รจ alleggerito; ciรฒ sarร piรน salutare e sicuro per la procreazione. Inoltre, non si deve avere il coito se prima non si รจ giocato con la donna, strofinandole i piedi, prendendole e stringendole delicatamente i capezzoli dei seni, affinchรฉ entrambi i due soggetti, stimolati, emettano contemporaneamente il seme, fine per il quale si sono uniti. Si riconosce il desiderio della donna dai suoi occhi. Durante il rapporto, inoltre, ci si inclini sul lato destro per avere un maschio. Bisogna stare attenti che lโuomo non abbia di nuovo ad avere il coito se prima non si รจ lavato e non ha urinato. Se non ha osservato tali precauzioni gli occhi dei bambini saranno di colore celeste.
La medicina nel tempo
Non siamo molto cambiati rispetto ai nostri antenati. Lโarte della medicina, che pure da due secoli ha beneficiato di immensi e stupefacenti progressi scientifici, conserva una parte dellโirrazionalitร dei suoi albori e dei riti magici che ne hanno caratterizzato i primi secoli. Lโuomo contemporaneo ha fiducia nellโalta tecnologia ospedaliera, ma continua a credere nelle guarigioni miracolose, e le medicine alternative sono ancor oggi fiorenti. La storia della medicina รจ dunque complessa e non puรฒ essere che analizzata su tre piani: sul lungo periodo, in rapporto ai diversi contesti storici, culturali, sociali e politici e senza mai dimenticare gli uomini che lโhanno forgiata, da Ippocrate e Galeno a Pasteur, da Imhotep e Ibn Butlan a Pincus e Barnard.
ยซLa cercan qui, la cercan lร . Dove si trovi, nessun lo saยป.
Sono i versi famosi della Primula Rossa, lโeroe a doppia personalitร come Superman, che ha sottratto tanti nobili al lavoro della ghigliottina durante la Rivoluzione Francese, dando filo da torcere a Robespierre e soci. Anche le strade possono dare filo da torcere se sono molto antiche e un poโ abbandonate.
La nostra Primula Rossa รจ una via a nord di Roma che ha piรน di 2.200 anni e che collegava la cittร di Faleri, capitale dell’antica popolazione laziale dei Falisci, con Amelia, poi Todi e Perugia, per finire a Chiusi. Attraversava la Tuscia andando verso Nord e scendeva a sud senza arrivare a Roma. Ci penseranno i Romani a farla arrivare in cittร . I Falisci avevano sottovalutato i rissosi vicini emergenti che, nel 214 a.C., uscirono da Roma e li spazzarono via. Del mondo Falisco non resta molto. Quello che i Romani non hanno distrutto รจ stato modificato nel tempo.
Via Amerina
Che cosโรจ una strada?
La strada รจ una striscia di terra che collega due luoghi per motivi sociali e commerciali fin da quando Lucy ha lasciato lโAfrica. Le strade sono state costruite anche per far muovere meglio gli eserciti, in particolare quello romano, tanto da creare una rete viaria che attraversava tutto lโimpero. Doveva essere impressionante vedere lโesercito romano avanzare, compatto, ordinato, costruendo strade, ponti e trascinandosi dietro le macchine da guerra. Solo la pozione magica di Asterix รจ stata in grado di fermarlo.
La rete stradale romana รจ ancora percorribile, un poโ mutata ma non poi tanto, e ce lo confermano le mappe stradali di allora confrontate a quelle di oggi. I percorsi toccano le stesse cittร e i nomi delle vie consolari non sono cambiati: SS1 Aurelia, SS2 Cassia, SS3 Flaminia, SS7 Appia. Anche la nostra Primula Rossa ha un nome: via Amerina. ร lโantico nome di Amelia, che si chiamava Ameria, ed รจ caduta in disuso un paio di secoli fa, ma adesso sta riemergendo dalle nebbie della storia per la volontร di un gruppo di ciclisti, storici, archeologi e passeggiatori. Ottima strada commerciale per i Falisci, ottima strada per i Romani che andavano a Nord, ottima strada per lo Stato della Chiesa che si collegava a Ravenna.
Qua e lร lungo la strada sono sparse delle mansioche, per dirlo con parola moderna, sono Autogrill, posti di ristoro dove si mangiava, dove si trovava biada per i cavalli e, come si vede a Ostia Antica, cโera anche il lavaggio carri. In quei luoghi non mancavano mai le prostitute per sollevare i viandanti dalle fatiche del viaggio.
Luogo di tante lotte
La strada andava dritta fino al Tevere: lรฌ si fermava per riprendere di lร del fiume. Niente ponti, ma traghetti. Infatti, allโaltezza di Orte, sono stati ritrovati i resti del porto di Seripola che accoglieva viaggiatori e merci. Passato il fiume, la via Amerina proseguiva in quella che oggi รจ la regione Umbria. Se guardate una carta stradale dellโUmbria, il percorso piรน evidente รจ quello della superstrada E45 che percorre tutta la valle del Tevere.
Nei tempi andati, una strada seria mai sarebbe passata a fondo valle. Troppo rischioso. Le strade passavano in alto o a mezza costa o, come in questo caso, sullโaltopiano. Nel VII secolo d.C. fu chiaro che la zona era in pericolo e che andava difesa. Castelli fortificati e borghi spuntarono come funghi. Su ogni cocuzzolo รจ sorto un castello posizionato in modo da avvistare amici e nemici. Tutti si tenevano dโocchio. Alto Medioevo e Rinascimento hanno una storia cupa, violenta e cruenta. Le lotte tra Bizantini e Longobardi, tra Papato e Impero, tra Guelfi e Ghibellini, tra signorotti locali e principi romani sono state di una violenza inaudita e, รจ il caso di dire, la via Amerina ne ha viste di tutti icolori. Quello che รจ successo piacerebbe a Quentin Tarantino.
Anche il mite San Francesco, uomo di pace, che parlava agli uccelli e ai lupi e sperava di farsi ascoltare da chi praticava solo guerra e violenza, si รจ avventurato su questa strada. Le storie sono tante e cominceremo a svelarle piano piano, scoprendo assieme, tratto per tratto, la nostra nuova strada dal nome antico la Via Amerina.
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