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Nocera Umbra

PROVINCIA:

Perugia

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Per informazioni turistiche:

Ufficio IAT
c/o Comune – Via San Rinaldo 9 – Nocera Umbra

Nocera Umbra

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Veduta di Nocera Umbra
Foto di Enrico Mezzasoma

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alla scoperta del borgo

Attraversata dalla via Flaminia, Acquasparta è famosa per la ricchezza idrica del suo territorio e per la sua vocazione termale: i Romani la chiamavano Acquas Partas, poiché posta tra le sorgenti di Amerino e di Furapane. Il borgo, nel Medioevo, faceva parte delle cosiddette Terre Arnolfe: di quel periodo sono ancora visibili la cinta muraria e la Porta Vecchia.

È però con Federico Cesi II il Linceo che Acquasparta raggiunge il suo massimo splendore: il duca impianta a Palazzo Cesi, la sede dell’Accademia dei Lincei, fondata da lui e tre amici nel 1603 per studiare le scienze della natura in modo sperimentale e senza pregiudizi. Palazzo Cesi era stato realizzato nel secolo XVI sopra i resti dell’antica rocca, distrutta nel 1500 nel famoso Sacco di Acquasparta. L’architettura risente del retaggio militare degli Alviano o Liviani; nel cortile si trovano i giardini e la torretta dove il principe era solito ritirarsi. L’interno è decorato con affreschi e soffitti lignei a cassettoni; nella sala del trono vi è una dedica a Galileo, ospite del duca nel 1624.

Proseguendo si arriva alla Chiesa di Santa Cecilia (XVIII sec.) con la pregevole Cappella Cesia dove è sepolto Federico Cesi. Vale una visita anche la Chiesa del Sacramento, museo di oggetti liturgici e documenti storici, che contiene un mosaico romano proveniente da Carsulae. Sul colle alto troviamo la Chiesa di San Francesco e Convento, oggi Casa della Cultura, voluta da Matteo d’Acquasparta, grazie al quale il borgo è tra i 70 siti citati da Dante nella Divina Commedia.

L’evento principale è la Festa del Rinascimento (primi 15 giorni di giugno) con tre contrade che si sfidano in giochi, spettacoli teatrali, gara del piatto e le taverne con menu rinascimentali. Il Corteo con 500 figuranti apre l’evento. Prima di lasciare Acquasparta, è d’obbligo assaggiare i picchiarelli serviti con sugo piccante, i prodotti della zona come olio, formaggio, tartufo e castagne, nonché l’acqua dell’Amerino – o acqua di San Francesco – celebrata per la sua efficacia contro calcoli, gotta e acidi urici.