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Grande successo di pubblico per la seconda edizione de La Spesa nell’Orto, unico evento in Umbria dedicato all’orto e all’agricoltura sostenibile che, gli scorsi 6 e 7 maggio, ha riunito conferenze per esperti e curiosi, laboratori per adulti e bambini e amanti dei prodotti naturali e ecosostenibili.

«C’è stato un notevole salto qualitativo e quantitativo rispetto allo scorso anno.» afferma Filippo Fagioli, creatore del canale YouTube che ha dato il nome all’evento e organizzatore delle due giornate insieme a Visualcam APS, Philms e Corebook. «Questi due giorni ci hanno dato la possibilità di metterci alla prova come squadra e i molti complimenti ricevuti sono da stimolo per fare sempre meglio.»

 

 

Dopo il discorso inaugurale del vicepresidente di Slow Food Italia, Federico Varazi, Villa Pieve di Corciano, con il suo grande parco ottocentesco, ha visto infatti ingenti capannelli di persone riunirsi attorno a laboratori sul tutoraggio dei pomodori, sulla creazione e coltivazione dell’orto in un metro, sulla realizzazione di una compostiera domestica basata sulla tecnica del bokashi, sulla ricerca delle erbe spontanee, sul certosino intreccio di un cesto di vimini e sulla strutturazione di un particolarissimo keyhole garden. Nell’Area Meet, nel frattempo, una serie di esperti si alternavano per istruire la platea sulle possibilità di sviluppo dell’agricoltura, familiare e non, sulla rigenerazione del suolo, sulla riforestazione, sui costi da sostenere per avere un orto e sulle nuove frontiere di un’agricoltura sempre produttiva ma più attenta all’ambiente e alla biodiversità.
Gli organizzatori hanno espresso all’unanimità grande soddisfazione per la partecipazione ai laboratori e per la caratura dei meeting proposti. Allo stesso modo, sono orgogliosi di aver offerto anche un’area a uso e consumo dei bambini, che ha permesso anche alle famiglie, nella loro totalità, di avvicinarsi all’evento.

 

 

Gli avventori hanno anche potuto gustare birra umbra, gelato e preparazioni a base di pesce di lago e olio d’oliva del lago Trasimeno, nonché acquistare prodotti locali e biologici, tra cui cosmetici, miele, conserve, olio, zafferano, farine, legumi, gioielli con spezie ed erbe aromatiche, ortaggi, piantine, creazioni in legno e preparati per migliorare la fertilità del suolo, tutti rigorosamente rispettosi dell’ambiente. Anche se l’evento si è appena concluso, c’è già qualche idea per le prossime edizioni. «Ho già ricevuto richieste di collaborazione per i prossimi appuntamenti. Sarà sempre più un lavoro di squadra» conclude Filippo Fagioli. La Spesa nell’Orto è stato è realizzato con il patrocinio del Comune di Perugia, del Comune di Corciano e di Slow Food Italia.

 


Tag ufficiale dell’evento: #laspesanellorto

YouTube: https://www.youtube.com/@LaSpesanellorto

FB: https://www.facebook.com/laspesanellorto

Instagram: https://www.instagram.com/la_spesa_nell_orto/

Buone e saporite, le erbe aromatiche, da usare fresche o essiccate, sono ingredienti che non devono mai mancare in cucina. Ma le loro proprietà le rendono utili anche in ambito terapeutico, sotto forma di tisane, tinture od oli essenziali. Infatti, sono ricche di sali minerali e vitamine e apportano numerosi benefici alla nostra salute.

 

Le erbe aromatiche, così come le spezie, sono alleate preziose in cucina, ma non solo. Infatti, sono piante utilizzate e apprezzate per le loro caratteristiche aromatiche, ma anche curative. Quindi, in cucina insaporiscono i nostri piatti, limitando anche l’uso del sale, responsabile di varie patologie legate alla circolazione sanguigna, senza rinunciare al gusto. Ma sono anche salutari, poiché ricche di vitamine e sali minerali. Non solo, stimolano la digestione e hanno un’azione antinfiammatoria, antiossidante e antibatterica, solo per citarne alcune. Però, in cucina, è preferibile consumarle fresche, aggiungendole solo all’ultimo al nostro piatto, poiché gli oli essenziali che racchiudono sono sensibili al calore che ne annulla le proprietà benefiche. Quindi è importante conoscerle per imparare a usarle correttamente e sfruttare al meglio le loro caratteristiche.

Erbe aromatiche: classificazione e differenze

Si parla per la prima volta di piante officinali nel 1931, riferendosi all’uso farmaceutico e alle diverse lavorazioni per sfruttare al meglio le loro proprietà: essiccazione, macerazione, estrazione e distillazione.

Secondo la normativa, per piante officinali si intendono le piante medicinali, aromatiche e da profumo da impiegare soprattutto in alimentazione, cosmesi e prodotti veterinari.

 

Le principali differenze

Piante medicinali

Rientrano nella macrocategoria delle piante officinali. Secondo l’OMS, sono organismi vegetali che contengono sostanze da usare in ambito terapeutico per le loro capacità curative e medicamentose.

Piante aromatiche

Possiedono una o più sostanze odorose, di sapore gradevole. Sono adoperate nei profumi, nei cosmetici o nell’alimentazione. Si classificano in annuali, biennali o perenni, in base alle modalità di coltivazione. Robuste, ricche di sapore, usate generalmente da sole e resistenti alla cottura (come rosmarino, timo, salvia e aglio), sono adatte a piatti come arrosti, brasati o cottura alla griglia. Sono fini, vale a dire che si mescolano facilmente con altre erbe e nella cottura risultano più morbide (come il basilico, il prezzemolo e l’aneto). Si consumano prevalentemente a crudo nelle insalate.

Non solo le comuni erbe..

Durante i miei viaggi e le mie esperienze, ho avuto il piacere di scoprire così tante varietà di erbe che non ne conoscevo nemmeno l’esistenza e tutt’oggi sono alla costante ricerca di nuove scoperte. Da qualche tempo mi sono avvicinato a un biologo/chimico di nome Oliver, fondatore e proprietario della Miniaturae una piccola realtà che coltiva passione oltre che erbe! I Micro-Vegetali Miniaturae rappresentano una nuova categoria di alimenti. Una nuova esperienza organolettica ottenuta da semi di varie specie di ortaggi, colture erbacee, aromatiche, cereali o piante spontanee nelle fasi iniziali di crescita. Prodotti 100% naturali, i micro vegetali agiscono come esaltatori di sapidità con alto valore nutritivo e possono facilmente sostituire i condimenti. La particolarità è di commercializzare alimenti vegetali vivi, ovvero non tagliati e non contaminati da processi di lavorazione industriali, cioè artificiali, innaturali. Unico prodotto vivo che potrete adoperare in cucina.

Tante le iniziative previste legate ai sani stili di vita, all’inclusione sociale e alla lotta contro la violenza di genere. Musica in programma tutte le sere

Sarà Shiva uno dei protagonisti del “Natura Music Festival, il festival differente per natura” in programma dal primo al quattro giugno 2023 presso il campo da rugby del percorso verde Leonardo Cenci di Pian di Massiano di Perugia (dalle ore 17 alle 01). Milanese classe ’99, il volto di riferimento nel rap italiano, con oltre 4 milioni di ascoltatori mensili, si esibirà sabato 3 giugno dalle ore 22.

Questo è solo uno dei tanti eventi previsti nella prima edizione della manifestazione organizzata dal Centro Sportivo Libertas Perugia con il patrocinio del Comune di Perugia. Partners dell’evento sono Amatori Nuoto Libertas Perugia, Libertas Perugia, Le Fucine, Natura Club. Non solo musica (che ci sarà tutte le sere), quindi, ma nella quattro giorni sono in programma anche attività sportive e ludiche (come giochi di squadra, lezioni di fitness, pilates e yoga), dibattiti e workshop con approfondimenti su temi come l’inclusione sociale e la violenza di genere. Sarà presente anche un’area dedicata alla gastronomia. I ricavati dell’evento, inoltre, saranno destinati ad organizzazione impegnate nella lotta contro la violenza di genere e per favorire l’inclusione sociale.

 

 

Shiva e Milano Ovest, l’etichetta dell’artista, è un evento molto atteso dai suoi fan. Il rapper milanese, già noto per le sue produzioni innovative e per i suoi fantastici live set, è diventato uno dei nomi più influenti nel mercato mainstream musicale nazionale ed internazionale. Ha all’attivo collaborazioni con Sferaebbasta, Guè, Geolier, Lazza e artisti internazionali come Lil Baby e Headie One. Il live set di Shiva sarà accompagnato da una selezione di artisti emergenti che porteranno la loro energia e creatività sul palco. L’etichetta Milano Ovest, infatti, è diventata un punto di riferimento per molti artisti emergenti nel panorama della musica mainstream. In programma anche le esibizioni di Cancun e Reed ed il DJ set del produttore italiano Finesse, fresco della suo nuovo brano “Gelosa”, nel suo palmares una candidatura ai Grammy Awards, produzioni per artisti del calibro mondiale di BadBunny, Cashmoney AP.

 


I biglietti per Shiva possono essere acquistati tramite Ticket Sms cliccando il seguente link: www.ticketsms.it/search?k=NaturaMusicFest2023

Facebook: @naturamusicfestivalpg

Istagram: naturamusicfestival

Il 6 e 7 maggio, a Villa Pieve, due giorni con ospiti, laboratori e una mostra mercato per scoprire tutti i segreti della terra e dei suoi prodotti.

La Spesa nell’Orto parte con la sua seconda edizione, completamente rinnovata e ricca di contenuti: il 6 e il 7 maggio 2023 a Villa Pieve, un’elegante residenza d’epoca ai piedi di Corciano immersa in un rigoglioso parco ottocentesco di tre ettari e mezzo, si racconteranno la biodiversità e la rigenerazione del suolo attraverso meeting con ospiti che parleranno di orto, ambiente, frutti antichi, permacultura, alberi e molto altro, e con vivaci laboratori pratici per adulti e bambini.

«Rispetto alla prima edizione siamo cresciuti, abbiamo l’obiettivo di diventare un appuntamento fisso annuale. Per questo motivo abbiamo diversificato l’offerta dei servizi: ci sarà un’area informativa e congressuale, ma allo stesso tempo vogliamo sporcarci le mani con i laboratori per tutte le età. Sarà presente anche un’area Kids con giochi, letture e sport. A tutto questo si aggiunge la mostra mercato con la presenza di piccole aziende e produttori – quattro arrivano anche da fuori Umbria. Sarà un’occasione per conoscere le novità e acquistare i loro prodotti» spiega Filippo Fagioli, ideatore dell’evento e volto del canale YouTube La Spesa nell’Orto, da cui trae ispirazione l’omonimo evento.

La punta di diamante della due giorni è il laboratorio che prevede la costruzione del Keyhole Garden, un orto a letto rialzato costruito con materiali di recupero, spesso utilizzato in permacultura. Il laboratorio sarà tenuto da Alessandro Valente di Permaculture Training, uno dei maggiori esperti italiani. «Si tratta di una tipologia di orto che serve a contrastare la siccità e favorire il risparmio idrico. Un argomento molto attuale in questo periodo». E ancora, si imparerà a intrecciare un cestino di vimini, a creare un compost domestico, a riconoscere le erbe spontanee mangerecce e a coltivare l’orto in un cassone. Uno spazio è stato riservato anche ai più piccoli, con laboratori e giochi per imparare a rispettare la biodiversità e ad avvicinarsi alla natura in maniera sostenibile.

 

 

Infine, tanti gli ospiti che si alterneranno nel corso dei diversi convegni (uno ogni 30 minuti): Biodea, produttore attento alla sostenibilità ambientale e al benessere delle persone; Vanni Ficola, agrologo; Isabella Dalla Ragione, presidente della Fondazione Archeologia Arborea; Cristiano Spilinga, naturalista; Fabio Fumi, fondatore di GermoglioSì; David Grohmann del San Pietro Green Team; Antonio Brunori, segretario generale di PEFC Italia; Valentina Dugo, imprenditrice agricola e coordinatrice di Umbria BioDiversity; Livia Polegri, agronoma esperta in biodiversità agraria; Luca Crotti, agronomo; Matteo Cereda di Orto da Coltivare; e Matteo Giglietti, docente in Scienze Agrarie.

A concludere il ricco programma ci sarà anche un’area ristoro, con food truck e chioschi per pranzare o per fare uno spuntino veloce. Lo svolgimento delle attività è garantito anche in caso di maltempo, in quanto la villa può contare su ampi spazi interni. L’evento è realizzato in collaborazione con Philms, Visualcam APS e Corebook e con il patrocinio del Comune di Perugia, del Comune di Corciano e di Slow Food Italia.

 


Tag ufficiale dell’evento: #laspesanellorto

YouTube: https://www.youtube.com/@LaSpesanellorto

FB: https://www.facebook.com/laspesanellorto

Instagram: https://www.instagram.com/la_spesa_nell_orto/

Stavo facendo un volo all’interno degli Stati Uniti quando ho conosciuto delle donne che venivano dall’Inghilterra, dalla Francia e dalla Germania e stavano andando a un congresso internazionale di coperte patchwork.

Mi hanno raccontato che avevano l’abitudine di riunirsi e lavorare insieme. È sempre un piacere ritrovarsi tra amiche e fare delle cose assieme come giocare a burraco o lavorare a maglia, fare biscotti oppure intrecciare cesti. L’idea di intrecciare cesti è venuta a una signora tuderte, Francesca Marri, che si diverte con le sue amiche e assieme si rilassano dopo una giornata impegnativa. La casa della signora Marri è piena di cesti di ogni tipo, colore e funzione; Francesca non si limita solo a intrecciare rami e rametti, ma conosce anche la storia dei cesti, che si perde indietro nei secoli.

 

 

I cesti di ogni dimensione sono sempre stati usati da che esiste l’uomo. L’uomo primitivo ha imparato a intrecciare rami e farne dei contenitori per trasportare le cose asciutte, ma non si potevano trasportare i liquidi. Allora si comincia a usare la terra argillosa come semplice rivestimento dell’interno dei cesti per renderli impermeabili. Poi l’argilla uscirà dai cesti e diventerà ceramica uno dei capisaldi delle prime civiltà. Il cesto è un prodotto naturale, perché è il risultato di intrecci di rametti di ogni tipo di pianta. Francesca intreccia rametti di olmo, di ginestra, di vitalba, di ornello, di salice e i rametti dritti degli olivi. Così ho scoperto che il salice da intrecci è la varietà detta Salix Viminalis.
Ne consegue che il colle Viminale, dove ha sede il Ministero degli Interni, era un colle coperto di salici. L’uomo ha imparato a non distruggere la natura nemmeno per fare i cesti. Infatti, i rami si raccolgono prima delle gemme e si raccolgono solo i ributti o i polloni che sono quei rami legnosi che crescono alla base delle piante e che andrebbero eliminati. Appena raccolti sono freschi e umidi e necessitano di essere asciugati ma non troppo perché non si secchino.
Una volta asciugati si bagnano leggermente per far riprendere la plasticità e si procede. E qui nascono le sorprese. Ogni paese, ogni zona ha il suo cesto e ogni ramo permette di essere lavorato con una tessitura particolare. In Francia, nel Perigord, la tecnica è tutelata ed è caratterizzata da una particolare lavorazione a spirale che si fa con il vimini, osier in francese.

In Spagna c’è il cesto Zarzo, tipico delle Asturie che si fa con rami di salice di vari colori. In Kenya usano le fibre di sisal, un’agave importata dal Messico. Dalle foglie si estraggono delle fibre morbide che le donne tingono ed intrecciano. Le sporte keniote sono famosissime come gli stuoini di sisal che si mettono davanti alle porte. Le forme diverse dei cesti annunciano anche utilizzi diversi. C’è il cestino da ciliegie che ha il fondo tondo e non si ribalta mentre quello per le noci è fatto per essere appeso alla vita. In Sardegna di usa la rafia che ha un intreccio più fitto e ha tinte chiare.

Prima di conoscere la signora Marri credevo che i cesti fossero oggetti non particolarmente interessanti. Invece mi sono accorta di averne visti tanti e con tante funzioni diverse. Nei miei ricordi di bambina ci sono i cestini porta merenda dell’asilo, le gerle che i montanari caricavano sulle spalle come zaini e le sporte per la spesa che le donne avevano al mercato. Ne ho visti anche in mano ai raccoglitori di funghi su e giù per i boschi, ho visto i cestini porta trote addosso ai pescatori, ho avuto la borsa keniota e il cestino porta pane sardo. Insomma, ero circondata da questi silenziosi aiutanti che non apprezzavo a sufficienza.

 


Se qualcuno si vuole cimentare a intrecciare vimini e altri rami basta che vada su Instagram e vedrà la signora Marri in azione.

Instagram: cesteria _ telospiegoconlemani

Mercoledì 3 maggio 2023 alle ore 17.00, presso l’azienda agraria Carlo e Marco Carini.

Mercoledì 3 maggio 2023 alle ore 17.00, presso l’azienda agraria Carlo e Marco Carini (strada del Tegolaro, 2 – Perugia), si terrà la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione di La Spesa nell’Orto, l’evento dedicato alla biodiversità, all’ambiente e alla rigenerazione del suolo, che trae ispirazione dall’omonimo canale YouTube.
L’appuntamento, che avrà luogo il 6 e 7 maggio 2023 presso la residenza d’epoca Villa Pieve (Corciano), ha in programma due giorni di laboratori, meeting, dimostrazioni pratiche e attività per bambini con esperti e addetti ai lavori; oltre a una vasta area espositiva.  Il tutto è realizzato in collaborazione con Philms, Visualcam APS e Corebook e con il patrocinio del Comune di Perugia, del Comune di Corciano e di Slow Food Italia.

Dopo il saluto delle istituzioni interverranno:

Filippo Fagioli – ideatore del progetto La Spesa nell’Orto

Luca Crotti – agronomo

Ugo Mancusi – Corebook

 

Al termine della conferenza stampa verrà offerto agli ospiti un aperitivo.

Il 6 e 7 maggio, a Villa Pieve, due giorni con ospiti, laboratori e una mostra mercato per scoprire tutti i segreti della terra e dei suoi prodotti.

La Spesa nell’Orto – l’evento che trae ispirazione dall’omonimo canale YouTube – fa le cose in grande e si sta preparando per la seconda edizione, che si terrà il 6 e il 7 maggio 2023 a Villa Pieve, un’elegante residenza d’epoca ai piedi di Corciano (Perugia). L’evento – completamente gratuito – racconterà la biodiversità e la rigenerazione del suolo attraverso meeting con ospiti che parleranno di orto, ambiente, frutti antichi, permacultura, alberi e molto altro; e con vivaci laboratori pratici per adulti e bambini.

 

Villa Pieve

 

«Rispetto alla prima edizione siamo cresciuti, con l’obiettivo di diventare un appuntamento fisso annuale. Per questo abbiamo diversificato l’offerta dei servizi: ci sarà un ambito informativo e congressuale, ma allo stesso tempo vogliamo sporcarci le mani con i laboratori per tutte le età. Sarà presente anche un’area Kids con giochi, letture e sport. A tutto questo si aggiunge la mostra mercato con la presenza di piccole aziende e produttori – quattro arrivano anche da fuori Umbria. Sarà un’occasione per conoscere le novità e acquistare i loro prodotti» spiega Filippo Fagioli, ideatore dell’evento e volto del canale YouTube.

 

Filippo Fagioli

 

La punta di diamante della due giorni è il laboratorio che prevede la costruzione del Keyhole Garden, un orto a letto rialzato costruito con materiali di recupero, spesso utilizzato in permacultura. Il laboratorio sarà tenuto da Alessandro Valente di Permaculture Training, uno dei maggiori esperti italiani. «Si tratta di una tipologia di orto che serve a contrastare la siccità e favorire il risparmio idrico. Un argomento molto attuale in questo periodo. Nel corso della mattinata di domenica, Alessandro Valente terrà una lezione sul concetto di permacultura. Siamo anche molto orgogliosi di avere avuto il patrocinio ufficiale di Slow Food Italia e un delegato regionale sarà presente all’evento» prosegue Filippo Fagioli.

Tanti gli ospiti che si alterneranno nel corso dei diversi convegni (uno ogni 30 minuti): Vanni Ficola, agrologo; Isabella Dalla Ragione, presidente della Fondazione Archeologia Arborea; Cristiano Spilinga, naturalista; Fabio Fumi, fondatore di GermoglioSì; David Grohmann del San Pietro Green Team; Antonio Brunori, segretario generale di PEFC Italia; Valentina Dugo; Livia Polegri; Luca Crotti; Matteo Cereda di Orto da Coltivare; e Matteo Giglietti, docente in Scienze Agrarie.

 

 


Scopri il programma 

Lugnano in Teverina sorge su un colle roccioso a forma di luna appartenente al complesso dei Monti Amerini e, dall’alto delle sue mura, si gode di uno splendido panorama che spazia sulla valle del Tevere, il fiume che gli dà il nome bagnandone le terre.

Il territorio collinare è il luogo ideale per coltivazioni cerealicole, per vigneti e oliveti dai quali si estrae un olio extravergine di alta qualità (Lugnano appartiene alla rete delle Città dell’Olio); l’aria sana e il clima sempre mite lo rendono un luogo ameno. Il suo primo nome documentato (nel 1290) è Lugnanum Tyburinae: l’ipotesi è che il borgo sia sorto a opera degli abitanti della sottostante valle del Tevere (Teverina) spostatisi per sfuggire alla malaria intorno al VI sec. d.C.
Il termine Lugnano potrebbe derivare da Lucus Jani, bosco di Giano, il cui corrispondente femminile è la luna, presente sullo stemma comunale.

 

Veduta di Lugnano in Teverina

 

Fin dall’epoca romana ha fatto parte del territorio amerino, come testimoniano importanti ritrovamenti archeologici nel sito di Poggio Gramignano. Il suo sviluppo sociale ed economico però avviene nel Medioevo, e culmina nella trasformazione in Comune intorno all’anno 1000. Dal XI al XIV secolo Lugnano è soggetto a vari nobili che si contendono il territorio, incaricati dai Papi della difesa di un’area che apparteneva allo Stato Pontificio. Nel 1449, su ordine di Pio II, vengono restaurate le mura e nel 1508 – in seguito ai soprusi da parte dei signori delle città circostanti – i lugnanesi istituiscono lo Statuto della Terra di Lugnano con il quale regolano ogni aspetto della vita sociale e delle relazioni tra i membri della comunità. Nel 1650 viene costruito Palazzo Pennone, dimora del governatore della Sede Apostolica fino al XVIII secolo e ora sede del Comune: la costruzione ricorda l’immagine suggestiva del pennone di una nave e svetta imponente sul borgo. Lugnano ancora oggi è racchiuso all’interno delle mura difensive, risalenti al IX secolo; tra i suoi torrioni si può ammirare integra la Torre Palombara che, con la sua colomba bianca, ricorda che questo era il borgo dei piccioni viaggiatori.
Entrando da Porta Sant’Antonio si raggiunge il centro e piazza Santa Maria (già Platea S. Maria) dove si affaccia la Chiesa omonima, considerata oggi monumento d’importanza nazionale: un gioiello d’arte romanica che già da solo vale il viaggio a Lugnano. La tradizione vuole che sia stata costruita sopra una precedente chiesa eretta da Desiderio, re dei Longobardi.
Girovagando per il borgo ci si perde in vicoli, archi, scalinate e piazzette, come quella di Campo dei Fiori. Da vedere anche le Chiese di Sant’Andrea e Santa Chiara, i Conventi di Sant’Antonio da Padova e di San Francesco e la Chiesetta di Santa Maria del Ramo o di Ramici che, isolata su un poggio, è un luogo mistico costruito agli inizi del Quattrocento.

 

cosa vedere in umbria

Alcuni ritrovamente provenienti dalla necropoli di Poggio Grammignano

 

Infine, da non perdere è l’Antiquarium Comunale, che raccoglie i materiali archeologici rinvenuti negli scavi della villa romana (I sec. a.C.) di Poggio Gramignano: mosaici, vetri, utensili di bronzo, ceramiche e anfore, alcune delle quali usate come sepoltura di bambini, ne sono stati ritrovati ben 47. La villa fu infatti riutilizzata nel V secolo come necropoli.
Un ultimo suggerimento: assaggiate il bocconcello di San Francesco, una ciambella al formaggio a cui è dedicata una sagra (a ottobre); nel periodo della vendemmia da provare è invece il tipico pane col mosto, mentre nel corso dell’Estate Lugnanese (luglio-agosto) il borgo si anima con manifestazioni culturali e gastronomiche. Alla fine di ottobre non perdete Andar per Frantoi e Mercatini con degustazioni e vendita di olio extravergine prodotto nei frantoi locali.

 


Per saperne di più

Il comitato umbro della Federazione Italiana Escursionismo è capofila di un progetto transnazionale che tocca anche Francia e Croazia.

Si tratta di TASTERural Developement trough Experiential Trekking, il progetto europeo guidato dal Comitato Regionale Umbro della FIE-Federazione Italiana Escursionismo, che conta anche la partecipazione della croata Istarska Sportska Akademia e della Fédération Française de la Randonnée Pédestre delle Bocche del Rodano. L’obiettivo del progetto è quello di permettere alle comunità locali di promuovere il proprio patrimonio culturale e naturale attraverso attività di trekking esperienziale, attirando un turismo d’avventura ed enogastronomico. Un tipo di turismo lento, con una particolare alla sostenibilità e alla valorizzazione del patrimonio locale.

 

 

TASTE si basa sulla creazione e sulla diffusione di una metodologia partecipativa e di un approccio basato sulla comunità: lo scopo del progetto è infatti quello di contribuire al rafforzamento delle capacità del personale delle organizzazioni partecipanti, nonché dei futuri beneficiari dei risultati del progetto, in termini di sviluppo del turismo rurale sostenibile e promozione di pratiche e attività sportive rispettose dell’ambiente. Tutti temi molto attuali che porteranno il progetto, nel corso del 2023, a creare una guida per la creazione di percorsi escursionistici tematici e una raccolta di alcuni percorsi selezionati dai partner, con l’auspicio che il modello TASTE possa essere esportato al di fuori del progetto e coinvolgere un numero sempre maggiore di operatori del settore.

 


Maggiori informazioni si possono trovare sul www.tasteoutdoor.eu, disponibile in inglese, italiano, francese e croato.

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