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Preci

comuni dell'umbria della provincia di perugia

PROVINCIA:

Perugia

WEB:

Per informazioni turistiche:

IAT del Comprensorio Valnerina-Cascia
Piazza Garibaldi, 1 – Cascia
Tel: 074371147
Mail: info@iat.cascia.pg.it

Preci

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Scorcio di Preci
Foto di Enrico Mezzasoma
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Veduta di Preci
Foto di Enrico Mezzasoma
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Piazza del Comune
Foto di Enrico Mezzasoma
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Torre del Palazzo del Comune
Foto di Enrico Mezzasoma
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Foto di Enrico Mezzasoma
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Foto di Enrico Mezzasoma
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Foto di Enrico Mezzasoma
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Abbazia di Sant'Eutizio
Foto di Enrico Mezzasoma
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Abbazia di Sant'Eutizio
Foto di Enrico Mezzasoma
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Abbazia di Sant'Eutizio
Foto di Enrico Mezzasoma
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preci è ISCRITTA A:

alla scoperta del borgo

All’estremo nord della Valnerina, su un pendio all’incrocio di tre valli, sorge Preci, che la tradizione vuole fondata alla fine del V sec d.C. dal monaco siriano Eutizio. A testimonianza della presenza diffusa in Valnerina di eremi prebenedettini, vi è il Dialogorum Libri di San Gregorio (594 d.C.), che non solo avvalorerebbe la tesi che ritiene il borgo sorto intorno a uno di questi eremi, ma giustificherebbe anche la natura del nome – originariamente Preces – derivante dal termine latino prex, precis, cioè preghiera. L’evoluzione fino al nome attuale avverrà diversi secoli dopo, come riporta un documento del 1232 dove il borgo viene chiamato esplicitamente Preci.

Passato in mano ai Duchi di Spoleto, tra il 1259 e 1288 viene fortificato con la costruzione di un castello a protezione del villaggio, per poi finire sotto l’autorità comunale di Norcia (1276). Dopo varie lotte di potere tra Papato, signorie e Norcia, Preci si ribella, subendo però la distruzione per mano del borgo nursino. Sarà poi Papa Paolo III a volere la sua ricostruzione, a condizione di una definitiva pace con Norcia, poi sottoscritta nel 1555. Con la riedificazione rifioriscono anche le attività, come la rinomata scuola chirurgica che, a partire dalle tecniche operatorie ereditate dai monaci benedettini, diventa un importante centro, istruendo dottori come Durante e Francesco Scacchi; il primo si occupa di Papa Sisto V, mentre il secondo pratica un’operazione di cataratta alla Regina Elisabetta I d’Inghilterra. I chirurghi di Preci acquistano fama in tutta Europa, tramandandosi l’arte di padre in figlio e specializzandosi nel trattamento di cataratta e calcolosi vescicale, all’epoca chiamata mal della pietra.

Sono proprio le facoltose famiglie di chirurghi a concorrere al cambiamento di Preci, commissionando la costruzione di eleganti palazzi dagli interessanti elementi architettonici, ancora visibili insieme all’impianto abitativo molto raccolto, tipico dei villaggi del Cinquecento, fortificati e costruiti sulle alture. Preci è attraversato da un gioco di strade che, come fili di una ragnatela, si diramano e s’intrecciano, arrampicandosi tortuosamente fino alla piazza principale, dove si erge la Pieve di Santa Maria, realizzata dai monaci di Sant’Eutizio nel XIII secolo: il portone principale in stile gotico è particolarmente sobrio, mentre dal secondo portale, aperto nel secolo successivo, un portico collegava la parete degli stemmi e delle iscrizioni alla casa della Comunità, luogo in cui ancora oggi si riunisce il Consiglio comunale.

Ma il gioiello di Preci è senza dubbio l’Abbazia Benedettina di Sant’Eutizio, gravemente danneggiata dal terremoto del 2016. Fondata sulle tombe dei monaci siriaci, diviene un importante monastero dotato di oratorio, alloggio per pellegrini, farmacia, scuola di paleografia e miniatura, scriptorium e biblioteca di codici miniati.

Il territorio di Preci, che si estende fino all’area sud-est del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, conserva anche un habitat di particolare pregio, inserito nella rete ecologica europea Natura 2000: qui, boschi e bassa densità demografica regalano paesaggi di rara bellezza, dove è possibile vedere piccoli residui di viti maritate – sostenute da alberelli di acero – mantenute per rispetto della tradizione, così come straordinarie varietà di orchidee selvatiche lungo i percorsi escursionistici della Valcastoriana. Il paesaggio agrario è inoltre legato alla diffusione dell’agricoltura biologica di farro, orzo, lenticchie, cicerchia e fagiolo, divenuti simbolo di una sana alimentazione. Il celebre prosciutto di Norcia è invece protagonista di Pane Prosciutto & Fantasia, manifestazione dedicata ai prodotti del territorio e alla rievocazione di antiche pratiche: la lavorazione del formaggio, del pane e del maiale, così come di mestieri quali quello del canestraio, del maniscalco e del contadino.