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Citerna

PROVINCIA:

Perugia

WEB:

Per informazioni turistiche:

Ufficio IAT
c/o Comune – Corso Garibaldi – Citerna

Citerna

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Corso Garibaldi
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Piazza Centrale
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Torre Civica
Foto di Luca Aless
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Chiesa del Monastero di Santa Elisabetta
Foto di Sirleonidas
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citerna è ISCRITTA A:

alla scoperta del borgo

In cima a un colle tra Toscana e Marche, a dominare l’Alta Valle del Tevere c’è Citerna, un antico borgo che deve il suo nome ai recipienti per il recupero delle acque piovane. Alle antiche origini umbro-etrusche si somma la dominazione romana (castrum Citernae), testimoniata da ritrovamenti di fittili e monete; nel periodo medievale subisce l’invasione dei barbari, risorgendo per motivi strategici in epoca longobarda.

Contesa tra Arezzo e Città di Castello, nel 1199 si sottomette a quest’ultima per sottrarsi definitivamente ai contendenti, che l’ambivano per la sua posizione – strategica per il controllo dei flussi militari nella valle. Dopo la signoria dei Pietramala e quella dei Malatesta, nel 1463 passa allo Stato Pontificio; nei primi anni del Cinquecento diviene vicariato della famiglia Vitelli di Città di Castello, grazie alla quale vive il suo periodo di maggiore splendore. I Vitelli infatti, amici dei Medici, sono condottieri ma anche mecenati, che permettono a nomi come Donatello e Pomarancio di arricchire il borgo di opere. Famosa per aver ospitato Garibaldi di ritiro verso Ravenna (1849), è la prima città dell’Umbria a entrare nel Regno d’Italia.

Quella di Citerna è una particolare struttura edilizia posta su due livelli: uno incluso tra Porta Romana e piazza Scipioni, l’altro sottostante all’ex convento di San Francesco, con camminamenti, volte e un complesso sistema idrico fatto di cisterne scavate, per la raccolta delle acque piovane. Si accede al centro storico, racchiuso dalla cinta muraria, tramite Porta Romana (a sud) e Porta Fiorentina (a nord); presso Porta Romana, il monastero di Santa Elisabetta ospita un vesperbild del XIV secolo, una scultura di stampo tedesco raffigurante la Pietà. Proseguendo per Corso Garibaldi ci si imbatte in Casa Prosperi-Vitelli e nel famoso camino degli Innamorati; più avanti, un piccolo arco immette il visitatore nel camminamento lungo le mura medievali. L’ex convento San Francesco, dal canto suo, offre imperdibili opere d’arte: l’affresco di Luca Signorelli, la Deposizione del Pomarancio, i dipinti di Raffaellino del Colle e la famosa Madonna con Bambino, una statua in terracotta policroma che rappresenta l’unica opera di Donatello in Umbria.

Proseguendo si arriva alla Torre civica, con orologio a incastri meccanici di legno, posta in Piazza Scipione Scipioni, la più famosa terrazza sull’Alta valle del Tevere, affacciata sul corso del fiume delimitato dalla corona appenninica, dal monte della Verna ai Monti Sibillini. Di fronte alla Torre, la chiesa di San Michele Arcangelo conserva la Madonna col Bambino di Giovanni della Robbia e un crocifisso su tavola realizzato dal Pomarancio nel suo primo soggiorno tifernate; a est del centro si accede alla piazzetta del piccolo ed elegante teatro Bontempelli, attualmente attivo. La Rocca di origine longobarda, che completa il lato ovest delle mura con il bastione e il torrione rotondo – simbolo del paese – è invece la zona più antica del castello; da qui si scorge il monte della Verna e il monte Fumaiolo, da cui nasce il Tevere.

Imperdibili appuntamenti di questo pittoresco borgo sono la rassegna teatrale de Il Torrione, Masterclass per strumenti a corda e pianoforte, Mostra mercato nazionale di ceramica e Festa d’Autunno, una fiera dei prodotti locali in cui si svolge la famosa Caccia al Tartufo. Per vivere al massimo la tradizione del borgo è d’obbligo gustare le tagliatelle fatte a mano con farina e uova, condite con tartufo o con sugo d’oca e il tipico vinsanto, un passito ottenuto da uve scelte raccolte da vecchi vigneti, lasciate appassire su appositi graticci o appese in soffitta che, una volta spremute, sono unite alla madre, cioè il lievito ottenuto dalle precedenti annate. Il vinsanto viene spillato dopo tre anni ed è ottimo accompagnato al torcolo e ai crostini ‘briachi di Carnevale.