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In un contesto assurdo, quasi metafisico, dove paura significa ignoranza, ossia non conoscenza del prossimo futuro, proviamo a elaborare qualche riflessione sul significato dietrologico di questo momento.

Assisi-santa chiara

Assisi, foto by Enrico Mezzasoma

 

Il tempo sembra essersi fermato, in bilico tra passato e futuro, in unโ€™immagine di un orologio spezzato che riporta la gerarchia delle lancette totalmente capovolta. E se รจ vero che ogni evento straordinario รจ unโ€™opportunitร , almeno per il fatto che indica nella sua straordinarietร  un cambiamento rispetto a tutto ciรฒ che รจ ordinario, ossia scontato, previsto e prevedibile, la certezza che tutto o almeno una parte non sarร  piรน come prima diventa quasi un motto, lโ€™idea di una via di uscita, lโ€™opportunitร  di utilizzare un evento come speranza di rivalsa ai tanti insuccessi che nel corso del passato abbiamo subito, nella speranza di un cambiamento. E in un contesto cosรฌ assurdo la parola turismo in Umbria potrebbe assumere un significa diverso.

Sicuramente anche il turismo avrร  regole ferree nella cosiddetta fase 2, attraverso sistemi di distanziamento sociale e dispositivi di protezione come guanti e mascherine, ma verosimilmente verrร  privilegiata la ricerca di luoghi solitari e riflessivi dove poter dar sfogo alla nostra necessitร  di collocare il corpo e lโ€™anima allโ€™interno di una palestra di piccole ma serene meditazioni.

Lโ€™Umbria si scoprirebbe cosรฌ a essere una vera oasi di quel benessere la cui necessitร  stiamo riscoprendo in questi giorni. Non quindi spiagge affollate o centri benessere specializzati nella cura esasperata del corpo – e quindi nella ricerca spasmodica dellโ€™apparire – ma piccole e pure sorgenti dโ€™acqua dove appagare la nostra sete di tranquillitร  e di ricchezza di spirito, nella ricerca slow di voler essere.

Lโ€™Umbria scoprirebbe che quelle sue peculiaritร  che fino a ieri appartenevano a un dio-turismo minore, potrebbero diventare come dโ€™incanto il pane azzimo di un nuovo stile di vita. Se ci pensate siamo giร  pronti: pochi interventi nelle nostre strutture ricettive e un nuovo e vincente messaggio di comunicazione. Giร , la comunicazione sarร  fondamentale e non dovrร  commettere gli errori del passato, dove disperatamente si รจ cercato di imitare gli altri.

 

fioritura_castelluccio

Piana di Castelluccio di Norcia, foto by Enrico Mezzasoma

 

E allora mi abbandono a un sogno dove vedo lโ€™Umbria come modello di turismo sostenibile, dove la terra del Perugino e di Dottori, che ha ispirato Raffaello, diventa meta di gente che ha capito il grande insegnamento epocale che stiamo vivendo. Dove la massima aspirazione di riposo e di tranquillitร  sarร  ammirare un tramonto sulle distese della Valnerina sorseggiando dellโ€™ottimo vino di Montefalco con la persona amata, oppure ritrovarsi a lanciare una canna da pesca nelle acque del Trasimeno ed essere tra quei pochi fortunati che riescono a intravedere la propria anima rispecchiarsi nel lago. In un tempo cosรฌ, dove la paura della crisi economica sta sorpassando quella sanitaria… sognare non ha prezzo.

ยซIl mio nome รจ Walkiria: le Valchirie erano le figlie del dio della guerra. Una donna guerriera poteva essere solo una Walkiriaยป.

Nomen omen, quello di Walkiria Terradura ha scritto, insieme a quelli di molte altre italiane, la storia della Resistenza; una storia in cui la lotta contro il pregiudizio della societร  maschile dominante รจ stata ardua quasi quanto quella contro i nazi-fascisti. Ma la storia di questa eugubina straordinaria ci racconta come i sacrifici, le privazioni e nondimeno le perdite subite da ragazzi poco piรน che ventenni hanno finito per appianare le differenze di genere, in nome di un unico grande ideale, quello della libertร .

Stirpe di terra dura

Tutto ha inizio il 13 gennaio del 1944, quando i fascisti dellโ€™OVRA (Opera Vigilanza Repressione

Walkiria Terradura

Antifascismo) fanno irruzione nel Palazzo dei Duchi di Urbino, a Gubbio, dove Walkiria vive insieme al padre Gustavo e ai fratelli. La stessa Walkiria, in alcuni articoli scritti per ยซPatria Indipendenteยป, ricorda come un incubo quella terribile notte di gennaio[1]. Il padre non aveva preso sul serio gli avvertimenti riguardo ai movimenti sospetti dellโ€™OVRA da Perugia a Gubbio, pensando che la neve e il gran freddo avrebbero fatto da deterrente: si trovรฒ quindi braccato in casa propria. Fu proprio a Walkiria che venne lโ€™idea di nasconderlo: si ricordava โ€“ a seguito dei suoi giochi di bambina โ€“ di una cavitร  tra le travi della soffitta. Quel fervente antifascista che era lโ€™avvocato del Foro perugino Gustavo Terradura, non senza notevoli sforzi, vi si infilรฒ e lรฌ rimase per ben otto ore. I soldati rivoltarono tutta la casa come un calzino, ma non riuscirono a trovarlo. Quando finalmente se ne andarono, Gustavo e Walkiria โ€“ ormai nota alle autoritร  โ€“ si diedero alla macchia, scegliendo la Selva del Burano, al confine tra Umbria e Marche, come loro meta.

Sacrifici e patimenti in una vita allโ€™addiaccio

Walkiria lungo le rive del torrente Burano, foto di ยซPatria Indipendenteยป

Ma nei boschi non erano soli. Molti partigiani giร  compartivano la durezza e la moltitudine di pericoli di una vita allโ€™addiaccio, sotto il fuoco nemico e quello alleato. Gustavo si unรฌ quindi alla V Brigata Garibaldi di Pesaro e Walkiria lo seguรฌ come combattente aggregata al V Battaglione, chiamato Gruppo Panichi, dal nome del comandante Samuele Panichi.
Gli uomini, inizialmente, guardarono con diffidenza le giovani combattenti, ma vuoi per la loro bravura nel captare le informazioni, vuoi per la fame, il freddo e la paura che condividevano, ben presto si convinsero che anche le donne erano allโ€™altezza dei compiti che quel momento delicato richiedeva. Al punto che Walkiria venne nominata dai suoi compagni capo di una squadra, chiamata Settebello, di cui era appunto lโ€™unico membro femminile. Secondo Walkiria fu perchรฉ sapeva fare ยซun discorso politicoยป: aveva infatti ereditato dal padre un atteggiamento sprezzante verso il regime e piรน volte era stata interrogata in questura e redarguita. Non era lโ€™unica: suo fratello Araldo si era arruolato nella Marina e stava scontando sette anni di prigionia in Egitto; lโ€™altro, Enrico, era partigiano in Jugoslavia e Lionella, sua sorella minore, ben presto lโ€™avrebbe raggiunta sui Monti del Burano.
Ma come si svolgeva quella vita da guerriglieri? Ci si spostava continuamente da un posto allโ€™altro, trovando ospitalitร  presso le stalle che i contadini, poverissimi, mettevano a disposizione; ci si scaldava con il fiato degli animali e dormendo tutti insieme sul pagliericcio sparso sul pavimento. Spesso si riusciva a cucinare qualcosa di caldo, come una minestra di lardo, nei grandi camini delle cascine di una volta, persino in quelle abbandonate. Di giorno si discuteva di azioni, da compiere dopo che gli Alleati avrebbero lanciato dagli aerei armi e materiale bellico. Con i paracadute bianchi e rossi che li accompagnavano si potevano fabbricare camicie e fazzoletti.
Quando cominciรฒ a piovere dal cielo soprattutto plastico, fu chiaro cosa bisognava fare: far saltare i ponti per impedire lโ€™avanzata o, alternativamente, la ritirata, dei tedeschi. Fu proprio in questo ambito che si specializzรฒ Walkiria: insieme al commilitone Valentino Guerra, minava gli stretti ponti fra i monti anche per impedire che i tedeschi, furiosi per le sconfitte subite sul piano internazionale, riversassero la propria rabbia sulla popolazione innocente e inerme. Una volta, Walkiria e Valentino, dopo una di tali azioni, si ritrovarono soli a contrastare un nutrito gruppo di avversari. Ebbero evidentemente la meglio, ma su Walkiria cominciarono a pesare ben otto mandati di cattura. Le truppe tedesche antiguerriglia, sebbene le stessero continuamente alle calcagna e girassero con la sua fotografia, non riuscirono mai a catturarla.

 

Le compagne partigiane

Rosina, al secolo Rosa Luxemburg Panichi, con la sua cavalla Ribella, in ยซPatria Indipendenteยป

Il V Battaglione, lassรน sulle montagne del Burano, resisteva anche grazie ad altre partigiane, quattro delle quali Walkiria stessa ricorda con affetto nei suoi scritti.
Cโ€™era Rita, di soli 16 anni, cui era toccato un moschetto modello 91 che, quando aveva la baionetta innestata, era alto quanto lei; cโ€™era Iole, scappata dalla Repubblica di San Marino dopo aver saputo le violenze perpetrate nei confronti della popolazione e lโ€™ennesima cattura di ebrei; cโ€™erano Rosina[2], figlia di Samuele Panichi, e Lionella, la Furia dai capelli rossi che non smentรฌ di certo il carattere intrepido della famiglia Terradura.
Walkiria ricorda Rosina per il suo corpo grande e solido, cosรฌ come per la sua grande forza e il suo linguaggio a dir poco colorito. Sembra che una volta avesse abbattuto un vitello con un pugno dritto tra gli occhi; eppure era una persona generosa e allegra, dallโ€™umorismo facile, che trasportava sempre grandi carichi per assicurarsi che nemmeno alla madre, anchโ€™essa alla macchia, non mancasse nulla. Portava con sรฉ anche erbe medicinali essiccate per curare i malanni di tutta la squadra, ma anche caramelle, da distribuire ai bambini che incontravano durante i frequenti spostamenti.
Lionella, invece, aveva costituito una vera e propria sorpresa, pure per la stessa Walkiria. La ragazza, dopo la fuga del padre e della sorella, aveva deciso di restare a casa perchรฉ certa di non avere nulla da temere: non aveva mai fatto scelte politiche paragonabili a quelle dei familiari. Eppure, qualche tempo dopo, era arrivato lโ€™ordine di arrestarla; durante gli interrogatori si era dimostrata arguta, tanto da riuscire a interpretare, quando necessario, il ruolo della ragazzina sprovveduta e ignorante.ย  Cosรฌ i fascisti lโ€™avevano liberata e lei, contravvenendo ai loro ordini, aveva subito lasciato Gubbio per raggiungere Walkiria e Gustavo sulle montagne.

Lionella Terradura, in ยซPatria Indipendenteยป

Lรฌ si rese protagonista di azioni estremamente coraggiose, tanto da essere soprannominata Furia per la sua imprevedibilitร  e irruenza: se Walkiria armeggiava con lโ€™esplosivo, Lionella ยซandava a sequestrare il grano ammassato nei vari silos della zona prima che lo trafugassero i tedeschi e ne curava, insieme ai compagni, la distribuzione alla popolazione affamata; faceva incetta sia di moderni fucili da caccia che di antiche doppiette, in attesa che arrivassero dal cielo i rifornimenti di armi promessi dagli anglo-americani; nei paesi limitrofi alla zona partigiana curava la raccolta di denaro per pagare almeno in parte i prodotti alimentari che ci fornivano i contadini piรน poveri; cercava nuove basi per i ragazzi che arrivavano alla macchia sempre piรน numerosi, spostandosi da un luogo allโ€™altro a cavallo, che montava a pelo, con una maestria e una disinvoltura invidiabili.[3]ยป

Il 25 aprile del 1945

Molti dei volti che prendono forma tra le pagine, Walkiria non li rivedrร  mai piรน: ragazze e ragazzi che, per la libertร , donarono gli anni piรน spensierati della vita, diventando adulti prima che il tempo facesse il suo naturale corso. Molti di essi, conosciuti nei boschi umbro-marchigiani, erano americani, giunti a combattere in terra straniera e forse lรฌ periti. Ma dalle parole di Walkiria non traspare alcun rimpianto nรฉ rimorso: la consapevolezza di aver contribuito a liberare il mondo da regimi oppressivi cancella i sacrifici individuali e attenua le sofferenze fisiche e spirituali.
E poi molti degli amici e compagni torneranno con lei nella natia Gubbio, cosรฌ da festeggiare insieme la tanto attesa Liberazione:

walkiria terradura

Una scena di Bandite, un documentario del 2009 di Alessia Proietti, visibile gratuitamente in streaming fino al 26 aprile su Openddb

ยซAppena appresi la notizia della definitiva vittoria partigiana, ricordo di aver riso e pianto, stordita da tale avvenimento che pur sapevo vicino. Uscii di casa quasi correndo per incontrarmi con quei ragazzi eugubini che avevano combattuto con me nella V Brigata Garibaldi, e anche con i ragazzi di altre formazioni, per festeggiare insieme la vittoria. Ricordo che ci abbracciammo commossi e che andammo a brindare, ora in una osteria e ora in un bar, gridando tanti evviva e tanti abbasso sino a diventare rochi. Rimasi poi soltanto con i miei tre amici piรน cari, Carlo, Oreste e Silvio per cercare Nanne Monacelli, un compagno che aveva tenuto nascosti, a rischio della vita, moschetti, bombe e fucili mitragliatori, prelevati dopo lโ€™armistizio da una polveriera del nostro esercito che poi, portati in montagna, ci permisero di formare i primi gruppi armati. Nanne, non appena ci vide, ci invitรฒ tutti a pranzo e sua moglie preparรฒ โ€“ come si dice a Gubbio โ€“ un sugo finto (cioรจ senza carne) leggero ma assai gustoso, con il quale condรฌ un bel piatto di pasta asciutta. Mise poi in tavola pane, salsicce secche, insalata e due grandi boccali di vino. Quello fu il pranzo con il quale festeggiammo il 25 aprile che ancora ricordo per tutto ciรฒ che ci dicemmo e per le risate egli scherzi che si protrassero fino a sera, di cui tutti fummo bersaglio.[4]ยป

Partigiana per la vita

Nonostante il matrimonio con il capitano dellโ€™OSS (Office Strategic Service) Alfonso Thiele e lโ€™iniziale trasferimento negli Stati Uniti, Walkiria decise di tornare in Italia per partecipare attivamente allโ€™ANPI (Associazione Nazionale Partigiani dโ€™Italia)[5]. Attualmente vive a Gubbio. Siamo certi che oggi, nonostante il passare degli anni, festeggerร  con lo stesso entusiasmo e orgoglio di quel 25 aprile 1945, giorno della Liberazione dal nazifascismo.

 

 

 


[1] Per chi volesse apprendere i fatti direttamente dalla penna di Walkiria, si consiglia Partigiana tra i monti del Burano, ยซPatria Indipendenteยป, 11 marzo 2007. https://www.anpi.it/media/uploads/patria/2007/3/22-24_TERRADURA.pdf
[2] Diminutivo di Rosa Luxemburg Panichi. Walkiria ne traccia le caratteristiche in questo articolo di ยซPatria Indipendenteยป del 23 giugno 2002: Le compagne partigiane del mio battaglione: Rosina, https://www.anpi.it/media/uploads/patria/2002/6/38-39%20.%20Terradura.pdf da cui emerge il ritratto di una ragazza con un forte senso del dovere verso la famiglia, pronta a sacrificare la propria felicitร  per quella del prossimo.
[3] Cfr. Mia sorella โ€œFuriaโ€, la partigiana dai capelli rossi, in ยซPatria Indipendenteยป, 19 aprile 2009. https://www.anpi.it/media/uploads/patria/2009/3/90-91_TERRADURA.pdf
[4] Cfr. Alla vittoria ricordo di aver riso e pianto, ยซPatria Indipendenteยป, 31 marzo 2005. https://www.anpi.it/media/uploads/patria/2005/3/45_TERRADURA.pdf
[5] Anche Lionella sposรฒ un americano, il mastro macchinista Thomas Bruno, e insieme ebbero due figli. รˆ morta nella Contea di Hudson, New Jersey, nel 2009. Cfr. https://it.findagrave.com/memorial/112892925/lionella-terradura-bruno


 

Approfondimenti:

La figura di Walkiria ha ispirato un libro-archivio visibile qui ย https://www.behance.net/gallery/30779023/Walkiria-Terradura e qui https://cargocollective.com/massimilianovitti/following/all/massimilianovitti/WALKIRIA-TERRADURA.

Per altre storie sui compagni partigiani di Walkiria:

Spunti per una riflessione della Resistenza femminile: Le voci di 12 partigiane, la Resistenza ha dimenticato le donne: non erano ben viste era una societร  maschilista, ยซIl Messaggeroยป, 4 giugno 2019. https://www.ilmessaggero.it/mind_the_gap/donne_partigiane_resistenza_uomini_maschilismo_libro_nazismo_fascismo-4536559.html

Uno degli edifici sacri piรน antichi di Bastia Umbra – e anche uno dei piรน cari ai bastioli – รจ la minuscola chiesa di San Rocco, che sorge nel punto dove si incrociano via Veneto e via Roma, due importanti arterie della cittadina.

 

Chiesa di San Rocco

 

La chiesa fu edificata nel XVII secolo per volontร  del popolo bastiolo grato al Santo[1] per aver preservato Bastia dallโ€™epidemia della peste che aveva invece colpito duramente i paesi limitrofi. Fu innalzata probabilmente in vista del Giubileo presso Porta Romana da dove partiva la strada che univa Bastia alla Porziuncola.
Gravemente danneggiata dal terremoto del 1832, fu riaperta al pubblico dopo lunghi lavori di restauro, nel 1856. Nel 1924, in seguito alla demolizione di Porta Romana, la lapide con lโ€™iscrizione commemorativa della sua costruzione venne trasferita sulla facciata della chiesa, dove attualmente si trova: ยซIMMINENTE CONTAGIO ADORNA / TUM PRAESIDIUMQUE ROMANAE / INSULAE PORTAM HANC DIVI / PETRINA VIGILA(m) REGENTE / URBANO Vili P.O.M. / ANGELUS PERLA I UD. P(rae)TOR / PRIORE(sqm) BASTINE CONSTRU / ENDAM CURA VERE A. D. 1633ยป.
Nel 1925 ci fu un altro restauro che arricchรฌ la chiesa di un nuovo apparato decorativo realizzato dal pittore Elpidio Petrignani (1878-1964). Entrata in disuso in seguito alla costruzione della nuova chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo (1962), rischiรฒ fra gli anni Settanta-Ottanta la demolizione, a cui si oppose un comitato cittadino che si adoperรฒ per un ampio restauro sia strutturale sia pittorico, che portรฒ alla riapertura al pubblico il 15 settembre 1991. La chiesa รจ sede religiosa della Confraternita di San Rocco (istituita nel 1604) e dellโ€™omonimo rione che ha come stemma proprio la sua facciata.

 

Madonna con Gesรน Bambino fra San Sebastiano e San Rocco

Madonna con Gesรน Bambino fra San Sebastiano e San Rocco, foto di Enrico Mezzasoma

Uno scrigno da scoprire

Allโ€™interno รจ conservata una pregevole statua lignea raffigurante il Santo realizzata dal Maestro di Magione[2], uno dei migliori intagliatori dellโ€™Italia Centrale della prima metร  del Cinquecento. Nella scultura San Rocco รจ raffigurato con la fronte sporgente, il naso affilato, capelli ondulati che lasciano cadere boccoli ai lati del volto e restituisce lโ€™immagine di un uomo forte e atletico intento nel suo pellegrinaggio. Nel 2002 la statua fu esposta in una mostra nazionale a Pergola dedicata alla scultura e allโ€™arredo ligneo fra Marche e Umbria, organizzata dalla Soprintendenza ai Beni artistici e storici di Urbino. Nella chiesa รจ conservato anche il gonfalone processionale realizzato da Dono Doni e raffigurante la Madonna con Gesรน Bambino fra San Sebastiano e San Rocco e il gonfalone processionale con la Madonna della Misericordia fra Santโ€™Antinio Abate e Santโ€™Antonio da Padova realizzato da Bernardino di Mariotto.
Ogni anno, il 16 agosto, a Bastia si svolge la festa dedicata al Santo che vede lโ€™esposizione della statua lignea allโ€™interno della chiesa parrocchiale e la processione che riaccompagna la statua nella chiesetta. In occasione della festa di San Rocco, durante le celebrazioni religiose di tutta la parrocchia, viene distribuito il pane di San Rocco[3], il pane salvifico simbolo di guarigione e speranza.
Speriamo che questa storia sia di buon auspicio, e invitiamo tutti, dopo che questo difficile periodo sarร  finito, a fare una visita alla piccola Chiesa di San Rocco: per i credenti sarร  una nuova occasione per ringraziare il Santo, per gli altri lโ€™opportunitร  per visitare una cittadina umbra che avrร  bisogno, come le altre, di tutto il nostro sostegno.

 


[1] San Rocco, medico nato a Montpellier nel 1295, aiutรฒ gli appestati che incontrรฒ nel suo cammino durante un pellegrinaggio a Roma. La tradizione vuole che in punto di morte chiese a Dio il potere di guarire dalla peste tutti coloro che colpiti dal terribile morbo, lo avessero invocato. Dio esaudรฌ la sua richiesta e fu cosรฌ che san Rocco divenne il protettore degli appestati, oltre che di emarginati, ammalati, viandanti e pellegrini, operatori sanitari, farmacistiโ€ฆ โ‡‘
[2] Romano Alberti, detto Nero Alberti da Sansepolcro, conosciuto precedentemente come Maestro di Magione (Sansepolcro, 1502 โ€“ 1568), รจ stato un intagliatore italiano attivo nell’Italia centrale. โ‡‘
[3] La leggenda narra che anche San Rocco si ammalรฒ di peste e rifugiatosi in un capanno, riuscรฌ a sopravvivere grazie allโ€™aiuto di un cane che gli portรฒ ogni giorno un tozzo di pane. Per questo il santo รจ anche il patrono dei cani. โ‡‘


Bibliografia:

http://www.luoghidelsilenzio.it
https://www.lavoce.it
http://www.valcenoweb.it

Il Trasimeno combatte costantemente, anche attraverso i suoi piรน antichi rappresentanti – i pescatori – per la preservazione e la tutela.

Si tratta di una continua attenzione alle problematiche del lago che i pescatori fanno propria, in quanto le relative conseguenze e implicazioni ricadono direttamente sui suoi simbiotici esponenti. Infatti il livello delle acque, la pulizia dei fondali e delle sponde, l’aumento delle temperature e la scarsitร  di piogge sono alcune delle problematiche ben conosciute dagli esperti pescatori lacustri che portano avanti, con grandi sacrifici, un’antichissima tradizione che, a occhi forestieri, rappresenta una suggestiva tipicitร  di questi bellissimi luoghi. Purtroppo l’inaspettata emergenza sanitaria per il Coronavirus ha rappresentato una problematica in piรน da affrontare.
Ma i pescatori, come รจ caratteristico della loro identitร , non si sono persi d’animo e hanno dimostrato di saper fronteggiare ancora una volta le difficoltร  che la vita presenta loro. L’A.D. della Cooperativa pescatori del Trasimeno, Valter Sembolini, nonchรฉ membro dell’esecutivo nazionale della Commissione Pesca con delega alle acque interne, dopo un proficuo lavoro svolto in sinergia con gli altri membri dell’esecutivo di cui lui รจ stato promotore, ci ha fatto sapere che la Commissione Europea ha riconosciuto, per la prima volta, le acque interne italiane e le lagune. Un grandissimo risultato.

 

Pescatori del Trasimeno, foto di Cooperativa dei Pescatori del Trasimeno

Come si รจ arrivati al risultato

La premessa รจ che il mercato della pesca ha profondamente risentito (come tanti altri!), della pandemia legata al COVID-19 per la chiusura del settore ristorativo e di molti canali abituali di vendita e di consumo. La Cooperativa Pescatori del Trasimeno ha immediatamente creato delle specifiche iniziative, ha incrementato alcune abituali laboriositร  come lo stoccaggio e la trasformazione del pescato – buonissimo il patรฉ di tinca affumicato – in attesa della riapertura dei ristoranti. In particolare, ha attivato il servizio di consegna a domicilio.
ยซA febbraio, le due cooperative dei pescatori del lago hanno catturato i lucci riproduttori e li hanno portati al centro ittiogenico di Sant’Arcangelo, gestito dalla Regione. Qui sono state fecondate le uova e dopo circa 40 giorni sono nati gli avanotti, che sono stati immessi nel nostro lago, in misura di circa centomila. Si tratta di una specie molto pregiata.ยป spiega Valter Sembolini.

 

Foto by Cooperativa dei Pescatori del Trasimeno

 

Valter Sembolini

Ma, ritornando al tema di qualche riga sopra, Sembolini aggiunge: ยซIl Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha recepito le direttive della Commissione Europea. Il Fondo Europeo per gli affari marittimi e la pesca, in particolare, dovrร  sostenere misure specifiche legate all’emergenza COVID-19 nel settore pesca e acquacoltura. Tali misure includeranno il sostegno per l’attivitร  di pesca, compresa quella per le acque interne, e i fondi Coronavirus saranno gestiti dalla Regione. Quest’ultima inoltre,ย  grazie all’impegno concreto dell’assessore Roberto Morroni, ci sta aiutando a portare avanti il tema per la nostra attivitร , riferita alla sostenibilitร  e biodiversitร . Cosรฌ come devo ringraziare l’onorevole Filippo Gallinella, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, che sempre insieme alla Regione, ci sta aiutando per l’attingimento ai fondi FEAMP di altre regioni che non siano stati utilizzatiยป.

Il documento che ha dato l’avvio alle modifiche dei Regolamenti FEAMP, dove in via prioritaria viene indicato, tra l’altro, che i pescatori delle acque interne e gli acquacoltori saranno i beneficiari delle misure di sostegno finanziario compensativo a seguito dell’arresto temporaneo dell’attivitร , sono derivate da un documento che ha racchiuso gli impegni svolti da Valter Sembolini, in qualitร  di coordinatore nazionale delle acque interne nell’ambito del Comitato Nazionale di Federagripesca, di Federcoopesca e di Alleanza delle Cooperative Italiane.

Durante il periodo del grande isolamento mi sono ritrovato spesso a guardare le vecchie foto che ho scattato in momenti spensierati o meno e mi sono ritrovato a pensare a quanto sarei voluto tornare a girovagare, nelle mie solitarie domeniche pomeriggio.

E mi sono ritrovato spesso a guardare le fotografie e a esclamare qualcosa. Come nel caso di quella scattata una domenica sera dโ€™inverno, al tramonto, sulla cima del Subasio, dove una vecchia auto anni Ottanta mi sorpassa e con i fari illumina la strada.
Ho sempre detto che quella foto รจ stata una gran botta di fortuna perchรฉ, mentre me ne stavo tornando allโ€™auto, con il freddo che mi bloccava le mani e che mi faceva battere i denti, sono stato sorpassato da questโ€™auto che nemmeno avevo sentito arrivare e sono riuscito a scattare al momento giusto, tirando su la Reflex che tenevo in mano e mettendo a fuoco al volo. Credo di aver avuto anche le impostazioni regolate a dovere (o forse no?) e sono riuscito a catturare qualcosa che a me personalmente ha sempre colpito molto e mi ha fatto dire piรน di una volta ยซMi sembra lโ€™Arizonaยป.

 

auto in stradra

 

Ecco, io in Arizona non ci sono mai stato, in veritร . Non credo nemmeno di avercela bene in mente, lโ€™Arizona. E allora perchรฉ ho detto proprio ยซMi sembra lโ€™Arizonaยป? Forse perchรฉ in quel momento avevo bisogno proprio di vedere quello, era unโ€™evasione dal mio mondo fatta trasformando un paesaggio che di suo non ha nessun rimando allโ€™Arizona in qualcosa che forse la ricorda.
Cosรฌ sono andato a vedere anche le altre foto che negli anni ho scattato al Monte Subasio (uno dei miei posti preferiti, isolato, panoramico, e poi ci sono i cavalli!) e ogni volta mi sono trovato di fronte a paesaggi completamente diversi nonostante si trattasse sempre dello stesso posto.

 

 

Un paesaggio multiforme

Mi รจ tornata in mente una riflessione che feci dopo aver letto il Robinson Crusoe di Defoe. Qual รจ lโ€™isola di Robinson Crusoe? รˆ un luogo reale? Magari รจ lโ€™isola di Mร s a Tierra su cui visse il naufrago Alexander Selkirk a cui Defoe si ispirรฒ per il suo personaggio? Magari, ma nonostante ci siano lunghissime pagine in cui lo scrittore la descrive minuziosamente, per quanto possano essere precise e dettagliate, esse non potranno mai combaciare con la reale immagine dellโ€™isola.
Se ricordiamo bene, essa inizialmente si presenta tetra, inospitale, terrificante, un luogo dove Robinson Crusoe ha timore di vivere. Ma, lentamente, il naufrago ne diventa il re, il paesaggio si apre e diventa ricco, prospero, si illumina, fino a tornare di nuovo spettrale e minaccioso quando Crusoe scopre di vivere insieme a una tribรน cannibale.
รˆ un luogo che cambia con il personaggio, che muta e fa mutare anche la nostra percezione del luogo stesso. E cosรฌ รจ stato per il Subasio e lโ€™Arizona e le foto.
La forma del monte cambia in base alla mia percezione in quel determinato momento e cambia quando anche altri scattano e scattano, secondo la loro sensibilitร  e secondo la loro percezione di quel momento.
Trovo incredibile questa cosa: come ognuno di noi riesca a inserire allโ€™interno di un paesaggio giร  esistente e ben delineato la propria persona. Cosรฌ non abbiamo piรน un unico paesaggio, ma centinaia di migliaia di paesaggi. Un paesaggio multiforme.

 

 

Ogni curva del monte, ogni mattone di ogni paese di ogni cittร  puรฒ assumere una diversa forma nonostante il monte sia lรฌ da intere ere geologiche e che, per esempio, la Basilica di San Francesco abbia la stessa architettura da quando fu edificata intorno al 1228.
Per questo non si puรฒ mai esaurire la voglia di scoprire il paesaggio che ci circonda. In fondo, il fotografo Luigi Ghirri ha scattato per la maggior parte della sua vita nel raggio di cinquanta chilometri da casa sua e ogni volta rimaneva a bocca aperta per un dettaglio nuovo che riusciva a scoprire. รˆ cosรฌ che, alla fine, riguardando le vecchie foto durante lโ€™isolamento mi viene voglia di ritornare a esclamare ยซMi sembra lโ€™Arizonaยป!

 

cavallo

Nella rubrica โ€œMessaggi in reteโ€, creata in occasione dell’emergenza Coronavirus, sono stati intervistati i sindaci di alcuni piccoli borghi umbri e non solo, che si sono dimostrati dei giganti per altruismo e dedizione.

Piazza con fontana di Deruta

Deruta, foto by Enrico Mezzasoma

 

Quanta passione e quanto attaccamento alla terra che rappresentano, quanto vigore, energia e affetto verso le persone di cui sono i portavoce; quanti sguardi trasognanti e pieni d’orgoglio, quando parlano di campanili e castelli. Quanto amore, quasi da brividi, per quello che fanno per quei tipici borghi. Quante intenzioni e voglia di fare, talvolta esagerata e talvolta piรน pacata. Quanti sacrifici e delusioni da dividere solo con pochi altri e talora con nessuno, quante grida di aiuto, di sovente inascoltate. Quanto ingegno e volontร  nel realizzare cose che sembravano impossibili. Quanta dedizione e spirito di servizio ripagate con un semplice sorriso o da una stretta di mano amica.

Vallo di Nera

 

La voce dei borghi

Durante le interviste realizzate nel periodo dell’emergenza COVID-19, oltre l’emozione e la titubanza in alcuni Sindaci –ย  e oltre alla preoccupazione e l’incertezza del poi in tutti – si notava che la responsabilitร  di fare bene imperversava in ogni parola, in ogni frase preparata o meno. Gli stati d’animo trasparivano per dimostrare di essere il riferimento per quella comunitร . Semplicemente un turbinio di emozioni con l’umile voglia di dimostrare di essere utili e di valere.
รˆ stata una bellissima esperienza capire come i Sindaci sentono loro il proprio borgo, come lo vivono e come lo proteggono e come interpretano l’ideale di rendere esemplare il luogo affidato, tentando di superare le proprie resistenze e quelle paesane, non senza rimbrotti o critiche.
Talvolta fanno di ogni gesto virtรน, a volte esagerato o egocentrico, ma sempre verso il bene comune, che viene appagato da mille pensieri per una vita pubblica racchiusa in un periodo a scadenza.
C’รจ chi รจ piรน giovane e chi รจ piรน esperto, ricordando che l’anagrafe non dispensa meriti per etร , ma valgono solo quelli della propria gente, con riconoscimenti e gratificazioni; i Sindaci sono felici di rappresentare le bellezze dei borghi, quelle artistiche, storiche, culturali ed enogastronomiche, con quel caratteristico vanto che li rende simili a genitori quando parlano della propria prole con amorevolezza e merito, accompagnati spesso da un brivido emozionale.
Nella fascia tricolore, che con fierezza indossano nelle occasioni ufficiali e negli eventi, sono custoditi sogni, speranze e desideri di chi vi ha riposto la fiducia.
Ogni intervista di una Sindaca o di un Sindaco ha contribuito inconsapevolmente alla stesura di queste righe, mentre ciascuno raccontava del proprio operato con grande passione ed emozione.
Nel ruolo che a volte viene dimenticato e a volte sottovalutato, i primi cittadini dei borghi, vanno considerati come dei piccoli eroi defilati che operano silenziosi lontano dal clamore e dal protagonismo.

 

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Preci, foto by Enrico Mezzasoma

Nella molteplicitร  ed eterogeneitร  delle caratteristiche e dei compiti di ogni Sindaco di un piccolo comune, s’intravede la loro parte meno conosciuta e per certi versi piรน intima, mettendo in risalto la loro essenza umana abbinata alla capacitร  di guida di una comunitร .
Fare il Sindaco di un piccolo borgo di provincia รจ un incarico molto delicato e puรฒ far generare sensazioni e sentimenti per chi lo fa, irripetibili e impareggiabili.
Complimenti cari Sindaci dei piccoli borghi, per quello che state facendo per la res publica in questo momento di emergenza sanitaria e non solo e senza indugio, grazie.
A tal proposito, prendendo in prestito una frase dal film Imitation Game, si potrebbe dire: A volte sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose, quelle che fanno cose che nessuno puรฒ immaginare.

ยซIl mio sogno? Esibirmi davanti alla regina Elisabetta, ma non accadrร  mai: morirรฒ prima di leiยป.

Andrea Paris, il prestigiattore โ€“ come ama definirsi โ€“ tra web e televisione รจ diventato molto popolare. Il programma Italiaโ€™s Got Talent lo ha fatto conoscere al grande pubblico, ma lui giร  vantava esibizioni davanti a numerose stelle di Hollywood e diversi premi e riconoscimenti anche come attore. Ora รจ molto seguito sui social e, tra una magia e una battuta, intrattiene il suo pubblico anche in questo periodo difficile. ยซSe Maometto non va alla montagnaโ€ฆ Loro non possono venire a vedere i miei spettacoli, vado io da loroยป. Ma chi รจ veramente il mago di Foligno?

 

Andrea Paris

Andrea, qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Lโ€™Umbria รจ la mia terra, la casa, i profumi, la famiglia. Lโ€™Umbria รจ tutto.

Si sente piรน mago, attore, intrattenitore o mentalista?

Mi sento un prestigiattore. Uso la magia per intrattenere. Il mio punto di forza รจ rendere un numero, che per molti sembra difficile, il piรน facile possibile.

Ci racconti, comโ€™รจ iniziata la sua carriera?

Verso i 17 anni ho iniziato a fare i primi spettacoli e poi piano piano รจ diventato un vero lavoro, anche se a volte quando dico quello che faccio mi rispondono: ยซSรฌ, ok, ma di lavoro che fai?!ยป.

Non pensano che il suo sia un vero lavoroโ€ฆ

Qui la gente รจ pratica, nellโ€™arte e nella cultura si investe poco.

Come si รจ avvicinato a questo mondo?

Un giorno venne allโ€™oratorio il mago Sales, un frate salesiano: stavo passando un periodo difficile, perchรฉ avevo visto morire davanti ai miei occhi un mio amico e quando hai 12 anni e assisti a queste disgrazie pensi che tutti possano morire in quel modo. Quindi non volevo piรน uscire di casa. Per farmi distrarre mi hanno trascinato a questo spettacolo. Da quel momento mi sono appassionato alla magia e ho iniziato a studiare. รˆ stato un percorso lungo: ho imparato la magia, ho studiato teatro e poi ho miscelato le due arti per rendere completi i miei spettacoli.

Quanto tempo impiega per preparare un numero?

Allโ€™inizio tante ore, dalle 8 alle 10 ore di allenamento tecnico e pratico. Oggi รจ molto piรน facile: mi viene unโ€™idea e, avendo giร  le basi, si tratta solo di realizzare la regia. Poi avviene la sperimentazione con il pubblico.

Ci spieghi meglioโ€ฆ

La magia va provata sul campo per capire se un numero puรฒ funzionare o no, se รจ divertente e se stai ingannando chi ti guarda. In pratica ci impiego unโ€™ora per crearlo e otto mesi per terminarlo, con tutte le varie sperimentazioni.

Le prove le fa direttamente sul palco?

Sรฌ. Durante uno spettacolo, nel bis o nel mezzo butto dentro il numero nuovo e capisco se la gente lo apprezza o meno.

Quindi ogni spettacolo รจ un poโ€™ sperimentale?

Esatto. รˆ cosรฌ per la magia, ma anche per gli spettacoli comici. In base alla reazione del pubblico capisco se funziona o meno.

Italiaโ€™s Got Talent รจ stato il trampolino per farla conoscere al grande pubblicoโ€ฆ

Sรฌ, era importante farmi conoscere anche dal pubblico di massa. Comunque, sono cinque anni che mi esibisco per lโ€™Abf (Andrea Bocelli Foundation) e ho partecipato al Celebrity Fight Night Italy. Grazie a Bocelli ho avuto la possibilitร  di far vedere i miei numeri a Morgan Freeman, Sharon Stone, Nicolas Cage e Antonio Banderas e tante altre celebrity del showbiz internazionale.

Glielo avranno giร  fatto notare: nel suo modo di fare magia si รจ ispirato al mago Forest?

No. Il suo รจ un personaggio inventato con una voce caratteristica, io invece non interpreto nessuno, sono me stesso. Ho fatto di me il mio personaggio. Inoltre non faccio gagโ€ฆ faccio battute, ma il numero di magia รจ reale.

Ci confessi, Andrea Paris nella vita di tutti i giorni รจ come appare negli show e nei video o รจ una persona seria e posata?

Io sono cosรฌ come appaio, anche nella vita di tutti i giorni. La mia compagna – che รจ proprio qui in questo momento – lo puรฒ confermare.

Cosa vuol dire per lei meravigliare? Quandโ€™รจ che si rende conto di aver meravigliato il pubblico che la guarda?

รˆ facile capirlo. Ci sono due campanelli: il primo รจ quando senti il respiro della gente che si blocca e non scatta lโ€™applauso; il secondo รจ quando cโ€™รจ il sorriso di meraviglia, che รจ diverso da quello di divertimento. รˆ un sorriso piรน sospeso. In pratica cโ€™รจ meraviglia quando tutto rimane sospeso nellโ€™aria.

 

mago Paris

Andrea Paris

Ha un sogno non ancora realizzato?

Esibirmi davanti alla regina Elisabettaโ€ฆ ma non avverrร , perchรฉ morirรฒ prima io. (ride)

Quali sono i suoi progetti futuri?

Ora come ora non vedo un gran futuro. Di idee ne ho tante, ho contatti con la televisione e in programma spettacoli teatrali, anche nello stile One Man Show. In questo momento perรฒ mi concentro piรน sui social, ti portano tanta visibilitร  e ti fanno conoscere molto velocemente. Se Maometto non va alla montagnaโ€ฆ Il pubblico non puรฒ venire a vedere i miei spettacoli, cosรฌ vado io da lui.

Se potesse fare una magia, cosa cambierebbe dellโ€™Umbria?

Per me lโ€™Umbria รจ giร  bella cosรฌ, la lascerei comโ€™รจ! Forse lโ€™unica cosa che manca โ€“ ma potrebbe essere anche un vantaggio โ€“ sono le vie di comunicazione e i collegamenti stradali. Ma ripeto, potrebbe essere un vantaggio: chi viene รจ perchรฉ ci vuole realmente venire, รจ un turismo col contagocce, ma piรน vero. Lโ€™unica magia che farei รจ quella di far apparire un bel teatro a Foligno. Sembra incredibile, ma Foligno non ha un teatro. Si investe poco nella cultura, si รจ troppo praticiโ€ฆ lโ€™arte ha ancora poca importanza.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Isola, dโ€™aria, verde.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Profumo e aria. Io quando torno in Umbria sento il suo odore. Lโ€™Umbria per me ha un profumo ben preciso, non so descriverlo, ma lo annuso e lo percepisco sempre.

Al Teatro Cucinelli di Solomeo, esaurito in ogni ordine di posti, i Four Seasons hanno incantato il pubblico con soavi melodie swing. Il pubblico che ha risposto con una calorosa partecipazione alla presentazione del loro album d’esordio Parole su parole.

 

Nando Tucci ha presentato la serata dove Daniela Tenerini, la voce della band, David Versiglioni al piano, Silvano Pero alla batteria, Paolo Bartoni alla tromba e Roberto Cesaretti al basso, hanno fatto rivivere famosi brani musicali inossidabili che hanno riecheggiato facili nei ricordi degli spettatori, mentre sullo sfondo del palcoscenico scorrevano spezzoni di famosi film dei tempi passati.

 

 

Un concerto che ha messo d’accordo tutti i gusti e che ha alternato musiche ben rivisitate che nascono durante i trentโ€™anni centrali del secolo scorso, con i componimenti che fanno parte dell’ultimo lavoro discografico della band. Durante l’esecuzione musicale, Daniela Tenerini sembrava accompagnare i rapiti ascoltatori in un viaggio tra sogno e seduzione, con melodie interpretate dalla sua carezzevole timbrica vocale.
Paolo Bartoni, bravissimo trombettista, accende i colori dell’arcobaleno quando emette dolci armonie con il suo strumento a fiato, l’inseparabile complice sonoro di vita.
David Versiglioni, Silvano Pero e Roberto Cesaretti sostengono con consueta bravura ed equilibrio l’armonia degli spartiti, come fossero contenuti in un magico cilindro pieno di note da dove per incanto fuoriescono; si rifanno al pentagramma di altri tempi che, con i brividi dell’epoca, richiama romantici ricordi e rievocazioni di musiche ascoltate a ogni latitudine del mondo.

 

Four Seasons

 

Gli amici presenti in sala, Sandro e Rita Allegrini, Stefano Chiacchella e Claudia Tartocchi, Gianni Crispo, Alessandra Di Cesare hanno apprezzato e plaudito, come tutto il pubblico presente, il video del primo singolo dei Four Seasons, Parole su parole, diretto dalla sapiente regia di Stefano de Matteis e ha visto partecipe alla clip il padre del regista e la dolce figlia della vocalist Daniela e di Roberto il bassista.
Il look della band รจ stato curato da Valentina Palรน Rosati che, per l’occasione, ha creato un vestito definito un prezioso scrigno che ha avvolto la bellezza e la bravura della graziosa cantante. Bravi Four Seasons.

ยซEro unโ€™anima in pena e non sapevo che fare della mia vita, poi รจ arrivato Dio e mi ha aperto il mondo social, come un vero miracoloยป.

Nei giorni scorsi ho avuto una (video)chiamata da Dio. Non รจ una cosa da tutti i giorni, ma ero pronta, mi ero persino truccata. Era piรน di un mese che non lo facevo! Dio, alias Alessandro Paolocci da Foligno, ha oltre un milione di follower tra Facebook, Twitter e Instagram e chi frequenta i social non puรฒ non conoscerlo. Creare questo profilo gli ha cambiato la vita ed รจ stata come una vera chiamata, un segno che gli ha aperto orizzonti e possibilitร . La nostra chiacchierata โ€“ al limite tra il serio e lโ€™ironico, tra il sacro e il profano โ€“ inizia con una mia incertezza che prontamente chiarisco: ยซCome la devo chiamare: Dio, Altissimo, Divino o Alessandro?ยป, ยซDio va benissimoยป. Avvertenza per il lettore: a volte risponderร  Alessandro, a volte Dio. La differenza รจ molto sottile.

 

Alessandro Paolucci

Lei piรน che il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe รจ il Dio di Facebook, Twitter e Instagram: come si fa a diventare cosรฌ popolari sui social?

Dopo aver ho creato il profilo social di Dio, ho visto che ci hanno provato anche altri โ€“ con altre figure religiose – ma non hanno avuto lo stesso ritorno di pubblico. Forse, a differenza di me hanno una vita e ci passano meno tempo, oppure hanno sbagliato il momento. Ho aperto il profilo Twitter nel 2011, Facebook 2013 e Instagram un anno dopo: erano gli anni del boom dei social e gli algoritmi erano piรน generosi, oggi non sarebbe cosรฌ facile. Inoltre รจ stata una vera novitร , ancora non esistevano profili simili.

Mi perdoni il gioco di parole: comโ€™รจ nata lโ€™idea di creare Dio?

Era il 2011 ed ero disoccupato. La realtร  non andava benissimo, mentre sui social tutto era perfetto. Avevo visto che cโ€™era il profilo Twitter del Papa, ovviamente era finto โ€“ ancora il Papa vero non aveva aperto il suo. Ho pensato, spariamola grossa e creiamo il profilo di Dio. A quel punto dovevo farmi seguire e farmi leggere, cosรฌ mi sono messo a ricercare tutti i tweet che parlavano di Dio e sono andato a rispondere a tutti. Questa cosa, apparentemente scema, ha dato il via e nel giro di poche ore ho ricevuto tanti messaggi di gente esaltata perchรฉ gli aveva risposto Dio. (ride!) Allโ€™epoca non avevo capito il potenziale, ma era un gioco divertente e ho continuato a farlo.

Siamo oramai a Pasquaโ€ฆ come affronta questi giorni, anche in virtรน della situazione che si sta vivendo?

La mia vita รจ cambiata poco, anche prima stavo sempre al computer e al telefono. Abbiamo superato un mese e la situazione comincia un poโ€™ a pesare.

Vuol dire qualcosa a tutti i suoi fedeli?

La Pasqua questโ€™anno si fa in casa, non andate a trovare i nonni, compratevi lโ€™uovo di Pasqua da soli e la benedizione va benissimo anche in streaming. Il Papa e le chiese si sono organizzati per trasmettere le messe, non serve riaprire le chiese: sono oltre 2.000 anni che la preghiera viene fatta a distanza e ha sempre funzionato bene.

Nel mondo social le fake news sono il male di questo periodoโ€ฆ

รˆ un periodo meraviglioso, ogni giorno ce nโ€™รจ una. Non gli si sta dietro. In questi giorni va di moda quella sul 5G e non sono gli italiani quelli che piรน ci stanno cascando, ma gli inglesi che hanno iniziato a bruciare le antenne 5G. I complottisti inglesi sono piรน avanti di quelli italiani, non รจ da sottovalutare.

 

Io che ascolto la parola di Dio!

Alessandro Paolucci รจ la mano materiale di Dio in qualche modo: chi ha scelto chi?

Alessandro รจ lโ€™incarnazione. Le religioni sono cosรฌ, ogni tanto le divinitร  si reincarnano in un corpo. Certo potevano scegliere meglio. Comunque, รจ stato lui a scegliere me, io nella vita volevo fare lโ€™insegnante e invece sono diventato Dio. Capita! (ride!)

รˆ laureato in Filosofia, forse la scelta non รจ stata poi cosรฌ casuale?

Dopo aver studiato per anni i pensieri su come nei secoli veniva immaginato Dio, in effetti si รจ piรน preparati. Dopotutto Dio, nella scelta delle risorse umane รจ sempre stato bravo.

Alessandro รจ umbro: anche la scelta dellโ€™Umbria non รจ casuale?

Lโ€™Umbria รจ una regione santa. Prendere uno di Roma sarebbe stato banale, quindi Dio ha pensato: Prendiamo uno di Foligno, che non cโ€™entra nullaโ€ฆ nemmeno di Assisi (anche in questo caso sarebbe stato banale), ma di Foligno. Prevedo poi un boom turistico ad Assisi, in quel caso Foligno verrร  spianata e ne diventerร  il parcheggio.

Cosa farebbe Dio se potesse fare un miracolo per lโ€™Umbria?

Ci porterei il mare.

Dalle Marche o dalla Toscana?

Dalle Marche, che verranno completamente sommerse. A qualcosa, purtroppo, bisogna rinunciare. Rinunciamo alle Marche.

Da poco รจ uscito il suo libro Cercasi Dio, punta a raggiungere le copie che ha venduto col primo, quello che tutti noi โ€“ piรน o meno โ€“ conosciamo?

รˆ presto per dirlo, รจ uscito da pochi mesi.

Di cosa parla?

รˆ un romanzo, un poโ€™ autobiografico, un poโ€™ inventato. La vita vera รจ poco avventurosa, quindi lโ€™ho farcita con la fantasia. รˆ una storia dedicata ai giovani nati negli anni Ottanta, quelli che sono stati cresciuti con lโ€™idea che sarebbe andato tutto bene e invece no, รจ andata diversamente. Non รจ che abbiamo avuto una vita difficile, ma ci avevano talmente illuso che la disillusione รจ stata pesante e siamo ancora provati. Io stesso devo dire che, in un periodo difficile della mia vita, Dio mi ha salvato. Aprire questo profilo mi ha aperto una strada che mai avrei immaginato. Tutto questo viene raccontato nel libro. Cโ€™รจ anche mia mamma, che รจ una coprotagonista involontaria.

Quindi possiamo dire che il tocco divino cโ€™รจ stato davveroโ€ฆ

Sรฌ. รˆ stata unโ€™esperienza mistica, tipo San Paolo. Ero unโ€™anima in pena e non sapevo che fare della mia vita, poi รจ arrivato Dio e mi ha aperto il mondo social, come un vero miracolo.

In concreto cosa รจ successo?

Ad esempio, mi contattano aziende per tenere corsi sui social network, perchรฉ vedono che la mia pagina cresce, ha successo e quindi vogliono sapere i tutti segreti. Mi pagano per questo. Ho lavorato a Milano in aziende dove non sono entrato per il mio curriculum, ma perchรฉ ero Dio. Volevano Dio in azienda. Una cosa incredibile!

Alessandro รจ credente?

Credo in me stesso.

Per finire faccia un augurio ai suoi fedeliโ€ฆ e anche a chi non รจ proprio un suo fan.

Piรน che un augurio ci vuole un incoraggiamento. Gli economisti dicono che ci sarร  la ripresa dopo il grande crollo. รˆ sempre stato cosรฌ e cosรฌ sarร . Bisogna perรฒ fare dei cambiamenti, basta essere solo piรน igienici e piรน responsabili dei nostri germi. Non รจ difficile, sono cose che la mamma ci insegna a 5 anniโ€ฆ ce la possiamo fare!

Un metodo senza dubbio primordiale, capace di sfruttare anche lโ€™ultima briciola del prezioso fuoco: oggi molti chef stanno rivalutando la cottura sotto la cenere, lenta e da assaporare anche per chi ha la fortuna di avere un bel caminetto in casa.

Torta al testo. Foto by PreTesto

La torta al testo

La cottura tradizionale della torta al testo, in particolare nella parte della regione a sud di Todi, si fa sotto la brace. Se qualcuno volesse sperimentare la versione sotto lu focu, basterร  stendere lโ€™impasto sul focolare preriscaldato con le braci e poi spazzato; dopo qualche minuto il disco andrร  girato e ricoperto di cenere e carboni ardenti fino a che non assumerร  la caratteristica colorazione bruna. Da provare anche la versione con i ciccioli: questi piccoli residui di carne e grasso diventeranno delle pepite croccanti e succulente.

Patata Rossa di Colfiorito

Le patate al cartoccio sono una delle preparazioni piรน diffuse da cuocere sotto la cenere, ma noi vi proponiamo quelle Rosse di Colfiorito, dalla polpa piuttosto compatta e con caratteristiche gustative uniche, dovute ai terreni in cui crescono. Dovranno restare unโ€™ora abbondante sotto la cenere, proprio perchรฉ la caratteristica polpa determina una certa tenuta in fase di cottura. Per capire se sono pronte, bucarle con uno stecchino senza aprire il cartoccio: dovranno risultare morbide. Se non le amate al naturale, prima di avvolgerle nella carta stagnola potete scavarle e riempirle con formaggio โ€“ un buon pecorino di Norcia o una caciotta โ€“ altre verdure o salsicce.

 

Patata Rossa

Patata Rossa di Colfiorito. Foto by Officine Creative Italiane

Cipolla di Cannara

Che sia la rossa, la dorata o la borettana, la varietร  nostrana di cipolla risulterร  proverbialmente delicata e digeribile. Cotta sotto la cenere sprigionerร  una fragranza inconfondibile, specie se tagliata a metร  e condita con un poโ€™ di olio dโ€™oliva e origano. Si possono mettere nel cartoccio anche intere, persino insieme alle patate, affinchรฉ si insaporiscano meglio. Per verificarne la cottura, procedere come per le patate.

Salsicce e mazzafegati

Se tagliate a pezzetti, le salsicce cuoceranno in un battibaleno: in una quindicina di minuti sarete seduti al tavolo a gustarle. A palati piรน tenaci consigliamo la versione salata dei mazzafegati, arricchiti con fegato, cuore, polmone, cotenna e carni avanzate dalle altre lavorazioni. Si tratta di un Presidio Slow Food dellโ€™Alta Valle del Tevere ma, come accennato, solo per stomaci forti.

 

Salsicce di Norcia

Salsicce di Norcia. Foto by Officine Creative Italiane

Agnello

Se avete molto tempo e pazienza, anche un cosciotto dโ€™agnello, aromatizzato con alloro e rosmarino, puรฒ prestarsi alla cottura sotto la cenere. Si consiglia di tenere perรฒ il fuoco acceso in modo da rinsaldare la cottura con delle braci sempre calde.

Carpa o altri pesci di fiume

รˆ vero, qualsiasi pesce dโ€™acqua dolce puรฒ essere cotto in questa maniera, ma la preparazione piรน tipica รจ senza dubbio quella della regina in porchetta, la carpa insaporita con un battuto di lardo di maiale, salvia, rosmarino, finocchietto, sale e pepe. Una volta legata con uno spago, invece di cuocerla alla brace, si puรฒ provare a farla al cartoccio.

Olive

Non sarร  cosรฌ difficile, in una regione tappezzata di olivi, reperire alcune olive fresche e crude, meglio se piuttosto grosse. Una volta oleato il cartoccio, basta chiuderlo e attendere una mezzโ€™oretta: il risultato รจ assicurato.

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