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Intervista con la docente e ricercatrice ternana, inserita tra le 1000 scienziate del mondo e nominata nel 2022 Foreign Adjunct Professor in geriatria traslazionale presso il Karolinska Institutet di Stoccolma.

Le eccellenze che rendono lโ€™Umbria eccellente nel mondo. La professoressa Patrizia Mecocci, ternana DOC, รจ una di queste. Per scrivere il suo curriculum servirebbero pagine e pagine, tanti sono i riconoscimenti, le ricerche e le pubblicazioni realizzate. Proverรฒ a riassumere per voi. La professoressa รจ una scienziata esperta degli aspetti clinici e biologici dellโ€™invecchiamento; รจ autrice, anche in collaborazione con prestigiosi centri di ricerca internazionali, di oltre 350 articoli scientifici e 30 monografie e capitoli di libri.

Oggi รจ a capo della Struttura Complessa di Geriatria dellโ€™Azienda Ospedaliera di Perugia ed รจ direttrice del Dipartimento di Medicina Interna e Medicina Specialistica 1, oltre a essere Professore Ordinario di Gerontologia e Geriatria dellโ€™Universitร  degli Studi di Perugia.
Nel 2022 il Comitato Scientifico del Karolinska Institutet di Stoccolma lโ€™ha nominata Foreign Adjunct Professor in geriatria traslazionale, titolo attribuito a ricercatori con pubblicazioni di alto livello e riconosciuti come leader nel loro settore.
A fine 2023 รจ stata riconosciuta fra le mille migliori scienziate del mondo (26esima tra le ricercatrici italiane e 925 esima a livello mondiale) nella classifica stilata da Researach.com, una delle principali piattaforme accademiche che valuta i migliori ricercatori sulla base delle loro pubblicazioni. ยซรˆ un riscontro concreto del tanto lavoro fatto in questi anni. Inoltre, รจ anche una rivincita per le donneยป. Una carriera e un percorso di vita che fanno impallidire molti e che lโ€™hanno resa una figura di spicco, sia in Italia sia allโ€™estero.
Abbiamo parlato con lei di tanti argomenti, alcuni anche un poโ€™ fuori dagli schemi โ€“ dalla musica allo sport, dalle sue passioni ai diversi incarichi, fino ai suoi ultimi studi e al ruolo che le donne hanno nel mondo accademico – per conoscere Patrizia, non solo la professoressa Mecocci.

 

Professoressa Patrizia Mecocci

 

Professoressa la prima domanda รจ di routine: qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

Penso che sia la regione piรน bella dโ€™Italia. Amo molto lโ€™Umbria, la sua storia e la sua arte. รˆ stata la bellezza del panorama di Assisi – che vedevo dal mio vecchio studio quando lโ€™ospedale era ancora a Monteluce โ€“ a farmi lasciare gli Stati Uniti: lavoravo allโ€™Universitร  di Harvard e mi era stato offerto un contratto, perรฒ il richiamo di questo territorio รจ stato piรน forte. Forse il mio rapporto con lโ€™Umbria mi ha un poโ€™ tarpato le ali, magari la mia carriera sarebbe stata ancora piรน brillante se fossi rimasta negli Stati Uniti. Oppure no. Nella vita bisogna convincersi che le decisioni che si prendono sono quelle giuste, non serve avere rimpianti.

 

รˆ stata inserita tra le 1000 scienziate del mondo. La prima cosa che ha pensato quando ha ricevuto la notizia?

Non lo immaginavo assolutamente e per questo sono stata molto felice. รˆ un riscontro concreto del tanto lavoro fatto in questi anni, perchรฉ nella vita non sempre lโ€™impegno viene riconosciuto dagli altri e dalla societร . Inoltre, รจ anche una rivincita per le donne.

 

A tal proposito il suo commento dopo la nomina รจ stato: โ€œQuesto risultato mi porta a sperare che ci siano in futuro sempre piรน donne coinvolte come leader nellโ€™attivitร  di ricerca e che possano ottenere un sempre maggiore e meritato riconoscimento al loro impegnoโ€. Siamo ancora lontani dal renderlo normalitร ?

Siamo un poโ€™ meno lontani di quando ho iniziato la mia carriera. Ancora oggi purtroppo โ€“ ciรฒ mi fa ridere e allo stesso tempo arrabbiare – articoli pubblicati su prestigiose riviste scientifiche come Science o Nature hanno molto spesso la firma finale di un uomo, nonostante il lavoro di ricerca e il laboratorio sia stato portato avanti interamente da donne. Il senior, il capoprogetto, ancora oggi รจ quasi sempre un uomo; ci dovrebbero essere piรน donne a ricoprire questo incarico.

 

Secondo lei perchรฉ accade questo?

Perchรฉ gli uomini stanno in cima alla piramide, poi sotto ci sono le donne. Il vertice รจ ancora maschile. Penso perรฒ che diventerร  presto femminile perchรฉ, nellโ€™area biomedica le donne prevalgono come numero. Per cui sono convinta che โ€“ visto che i numeri sono dalla nostra parte – si romperร  il famoso tetto di cristallo.

 

In quanto donna si รจ dovuta impegnare maggiormente rispetto a un uomo per raggiungere i risultati che ha ottenuto? Ha avuto mai questa sensazione?

Assolutamente sรฌ. Se un uomo deve dimostrare di essere bravo, una donna deve dimostrare di essere molto brava: occorre sempre qualcosa in piรน. Quello che posso dire di positivo รจ che, nel mio percorso lavorativo, ho avuto pochi intralci, penso ai miei maestri che mi hanno lasciato libera di andare a fare ricerca dove volevo. Sono stata molto autonoma e questo รจ stato un grande vantaggio. Non tutte le mie colleghe hanno avuto โ€“ e hanno – queste possibilitร .

 

Cโ€™รจ lo studio di cui รจ piรน orgogliosa? Un traguardo di cui va piรน fiera?

Sicuramente lo studio che ho realizzato negli Stati Uniti: una ricerca veramente innovativa. Ho studiato una molecola che allโ€™epoca โ€“ parliamo del 1992/93 – non si trovava in commercio, quindi lโ€™ho sintetizzata da sola come fossi un chimico. Mi sono dovuta arrangiare, mi sembravo Maga Magรฒ (ride). Perรฒ alla fine, dopo mesi di fallimenti, ci sono riuscita, e questo per me รจ stato motivo dโ€™orgoglio. Ricordo ancora che, per 4-5 mesi, durante gli incontri con i ricercatori e con il professore referente, non riuscivo a presentare nessun risultato, mi sentivo umiliata e incapace; poi quando le cose hanno cominciato a funzionare e ho concluso lo studio รจ stata per me una grande soddisfazione, soprattutto perchรฉ avevo fatto tutto da sola.

 

Ha avuto sviluppi concreti questa ricerca?

Si รจ sviluppata nello studio del ruolo dello stress ossidativo nellโ€™invecchiamento cerebrale, nellโ€™invecchiamento in genere e nelle demenze. Da lรฌ poi sono partiti diversi studi.

 

A che punto รจ oggi la ricerca sullโ€™invecchiamento cerebrale e sulle malattie degenerative?

In questo momento ci stiamo focalizzando sugli aspetti legati alla senescenza che รจ il nucleo base di tante patologie cronico-degenerative come lโ€™Alzheimer, i tumori, lโ€™insufficienza respiratoria o lo scompenso cardiaco. Queste patologie si manifestano maggiormente con lโ€™invecchiamento, quindi il nostro scopo รจ quello di studiare dei marcatori attraverso il sangue per individuare i soggetti che avranno un invecchiamento piรน rapido (di conseguenza un elevato rischio di patologie cronico-degenerative) per provarne a fermare o rallentare lo sviluppo con farmaci giร  presenti in commercio o con molecole naturali.

 

Nessuno vuole invecchiare. Esistono pratiche quotidiane per ritardare lโ€™invecchiamento cerebrale?

Ci sono degli studi e dei gruppi di ricerca svedesi e finlandesi, con i quali collaboriamo, che stanno portando avanti dei progetti fondati sulla prevenzione della fragilitร . Si basano su esercizi di attivitร  fisica e di attivitร  di stimolazione cognitiva, come i giochi che tengono attivo il cervello. Inoltre, รจ importante favorire la socializzazione e la socialitร , bisogna stare in compagnia, e occorre optare per unโ€™alimentazione ricca di frutta, verdura, pesce e bere molta acqua. Una dieta il piรน equilibrata possibile perchรฉ spesso, invecchiando, le persone tendono ad alimentarsi male: penso agli anziani che la sera mangiano caffรจ dโ€™orzo, latte e biscotti, e questo non รจ salubre.

 

La professoressa con il suo gruppo di lavoro

 

Preferisce il laboratorio, la corsia o le aule universitarie?

Il top per me รจ la ricerca, mi dร  tanta soddisfazione. Mi piace anche la corsia perchรฉ ti mette in relazione con le persone e sโ€™impara tanto; il difficile perรฒ รจ soddisfare le aspettative dei pazienti e dare loro le risposte giuste di cui hanno bisogno. Trovo interessante anche la didattica, solo che negli ultimi anni si percepisce molto un atteggiamento di diffidenza verso i docenti e si รจ creata unโ€™atmosfera molto basata sui giudizi, dei professori verso gli studenti e degli studenti verso i professori. Si ha la sensazione di vivere sempre sotto esame che svaluta quello che รจ il vero ruolo dellโ€™Universitร . Mi spiego. Il nucleo non รจ solo superare test o verifiche, ma creare un rapporto fra studenti e docente, in modo tale che questโ€™ultimo trasmetta e condivida ciรฒ che ha imparato nel corso della sua vita; invece nellโ€™aria spesso si respira solo lโ€™incubo dellโ€™esame, di finire il corso nel piรน breve tempo possibile, del rapporto con il docente spesso percepito solo come un esaminatore. Ciรฒ impoverisce tutto, mentre lโ€™Universitร  deve essere un luogo dove le diverse generazioni si relazionano e scambiano idee. Mi piacerebbe tanto che docenti e studenti sentissero lโ€™Universitร  come un luogo di cultura e non un esamificio.

 

Chi รจ Patrizia quando si toglie il camice? Cosa le piace fare?

Mi piace leggere romanzi, studiare storia e storia dellโ€™arte, visitare musei, mostre, andare al cinema e a teatro. Apprezzo tutto ciรฒ che รจ artistico anche se non so assolutamente disegnare o dipingere. Adoro anche viaggiare, scoprire altri Paesi e altre persone.

 

Nella sua vita non puรฒ fare a meno diโ€ฆ

Della musica e degli amici.

 

Ora sono curiosa: che musica ascolta?

Di tutto: dalla classica al rock degli anni โ€™80-โ€™90. Mi piace il cantautorato italiano, mentre tra le nuove generazioni rock apprezzo i Greta Van Fleet: a luglio saranno in concerto a Mantova, se ce la faccio mi piacerebbe andare.

 

La professoressa Mecocci durante un viaggio in Bolivia

 

Ho letto che รจ anche appassionata di calcio: per che squadra tifa?

Tifo Ternana e Inter, ma le seguo meno perchรฉ il calcio di oggi รจ deludente. I giocatori cambiano continuamente casacca per cui non sai mai se quel giocatore gioca con la tua squadra o con la squadra avversaria, ascoltare una partita alla radio diventa difficile. รˆ un mondo gonfiato e pieno di soldi, per questo non mi diverte piรน, perรฒ fino a una decina di anni fa mi piaceva molto.

 

รˆ vero che da piccola era la mascotte della Ternana?

Fino alla terza media sono stata una mascotte delle Fere e ho continuato a seguire la Ternana anche per tutto il periodo del liceo, andavo allo stadio. Poi, durante lโ€™universitร  ho rallentato. Ora seguo molto la pallavolo e il rugby.

 

Tifa per la Sir, anche se รจ di Perugia?

Sรฌ, se vince sono contenta. Quando una squadra รจ forte le si deve comunque riconoscere i meriti (ride).

 

Lo fa ancora lโ€™album delle figurine?

Adesso non piรน, ma da ragazzina facevo lโ€™album dei calciatori.

 

Ha realizzato i suoi sogni? Quando era bambina giร  si immaginava medico? ย 

Giร  a quattro anni dicevo a tutti che da grande avrei fatto il medico, mentre non pensavo assolutamente alla carriera accademica. Quella รจ iniziata in modo casuale con lโ€™opportunitร  di fare un dottorato di ricerca subito dopo la laurea, prima in Svezia e poi negli Stati Uniti. Questo mi ha svoltato la vita. Tutti dovrebbero provare ciรฒ che gli piace, per questo non trovo giusto il test dโ€™ingresso alla facoltร  di Medicina, che spesso blocca i sogni di un diciottenne. Un giovane dovrebbe iniziare gli studi, poi se capisce che non รจ la strada giusta, smette o cambia facoltร .

 

Non crede che i test possano fare una scrematura?

I test dโ€™ingresso non selezionano i migliori, lo dico da docente che ha visto arrivare alla laurea anche persone mediocri. Spesso mi chiedo come abbiano fatto a superare lโ€™ammissione: questo dimostra che il test non seleziona i migliori, la meritocrazia รจ ben altro.

 

Quale consiglio darebbe ai ragazzi, in particolar modo alle giovani donne, che vogliono intraprendere il suo mestiere?

Di avere costanza, di non farsi sottomettere da nessuno. Se si ha unโ€™idea buona va portata avanti, non avere paura di sbagliare e non mollare alla prima difficoltร . Bisogna andare avanti con competenza e studiare. Inoltre, smetterla di pensare sempre che ci sono quelli piรน fortunati o piรน raccomandati.

 

Proprio come faceva Pietro Mennea. รˆ ancora lui il suo mito o รจ cambiato?

No, รจ sempre lui. Mennea aveva una struttura fisica alla quale non avresti dato un soldo di fiducia. Lui perรฒ si รจ allenato con costanza e tenacia, e ha trasformato il suo fisico mingherlino. รˆ una persona che ha detto: ยซSe io voglio, possoยป. Non รจ sempre detto che questo riesca a tutti, perรฒ lui ha dimostrato che se si vuole qualcosa si puรฒ ottenere. Era anche una persona molto intelligente perchรฉ ha conseguito – se non sbaglio – quattro o cinque lauree.

 

Lei si รจ rivista in questo atteggiamento?

Lui รจ un livello molto superiore (ride). Pensi, ogni volta che rivedo le sue gare mi commuovo.

 

Ultima domanda: qual รจ la prima cosa che le viene in mente pensando allโ€™Umbria?

Lโ€™Umbria รจ una regione bellissima, straordinaria e unica, ma si visita con difficoltร  perchรฉ non ha buoni collegamenti stradali e ferroviari e su questo si deve impegnare di piรน. I turisti che vengo qui, vedono dei posti unici, ma compiono unโ€™impresa titanica. Va resa piรน fruibile.

L’attore ternano Stefano de Majo ci ha regalato la sua interpretazione della poesia “Lu martirio de S. Valentinu” scritta da Antonio Pecorelli nel 1969.

Stefano de Majo nelle vesti di Valentino

Frustatu a morte come San Callistuย 

e ammanettatu a tutte due le mano,

San Valentinu vescu, tutto pistu,

annรฒ avanti a la corte dโ€™Aureliano.

 

โ€œChi sรชte voi?โ€ je chiese in siciliano

un prefettacciu menzu sangue mistu.ย 

Dice: โ€œCome chi sรฒ, io sรฒ un ternano

che ciร  โ€˜na Fede e crede in Gesรน Cristuโ€.

 

โ€œPortร temelo via, quistu me scocciaโ€,ย 

fece quillu a li sbirri, a intendimentuย 

che โ€˜jj รจssero tajjata la capoccia…

 

… la testa rotolรฒ, e novanta inverniย 

su la Flaminia accesero โ€˜n gran ventu.ย 

Lu Santu, โ€˜ncรฒ guardava versu Terni.

 

 

 

 

 


Per gentile concessione di Stefano de Majo

Felice Fatati fu pittore della Scuola Ternana dalla poliedrica personalitร , nato ad Arrone il 23 febbraio del 1908 da una famiglia di medici e farmacisti (fu lui stesso medico pediatra); ereditรฒ probabilmente la sua vena creativa dal nonno materno, il pittore Giuseppe Fontana.

La sua formazione scientifica si sviluppรฒ, dopo la maturitร , presso la Facoltร  di Medicina dellโ€™Universitร  degli Studi di Perugia e, in seguito, a Roma dove, oltre a proseguire i suoi studi universitari, cominciรฒ a frequentare i cenacoli artistici della capitale.
Nel 1936 sposรฒ Maddalena Sigismondi da cui ebbe Viviana, lโ€™amata figlia che chiamerร  spesso con il nomignolo Kytta.
Partecipรฒ a mostre regionali e in una personale a Roma, dove un suo dipinto venne acquistato dalla Galleria Nazionale dโ€™Arte Moderna.
La morte della moglie, nel 1959, rappresentรฒ un doloroso spartiacque e un cambiamento radicale nella vita di Fatati. Da quel momento in poi si chiuse in una sorta di isolamento spirituale dedicandosi maggiormente alla sua attivitร  di pediatra senza comunque abbandonare la sua vena creativa che lo vide autore di moltissime opere non solo grafico-pittoriche, ma anche letterarie, con poesie ed epigrammi.
La sua attivitร  poetica รจ stata ricordata dal nipote Giuseppe Fatati nella pubblicazione del 2022 Novecento a fil di penna. La poesia di Felice Fatati che mira appunto ad approfondire lโ€™aspetto meno conosciuto della poliedrica personalitร  dellโ€™artista.
Proprio come poeta infatti, Fatati ricevette premi importanti e nel 1975 le sue poesie vennero inserite nellโ€™antologia Poeti Umbri, mentre nello stesso periodo alcune sue opere vennero esposte al Museo Nazionale di Varsavia.
Morรฌ il 21 dicembre 1977 a Terni, dopo 2 mesi dalla morte dellโ€™adorata figlia Viviana.
Felice Fatati fu artista lontano dalla linea accademica, il suo linguaggio innovativo aderente alla Scuola Ternana lo portรฒ alla ricerca di nuove modalitร  espressive.
I suoi dipinti e acquerelli testimoniano una pittura appassionata proiettata nel panorama artistico e letterario nazionale e internazionale del Novecento.
Attraverso i suoi disegni riuscรฌ a fare emergere la sua interioritร  e religiositร : tratti sottili alternati a chiazze dโ€™inchiostro svelano figure umane dalla grande plasticitร .

 

Figura maschile, inchiostro su carta beige, 630x560

Figura maschile; inchiostro su carta beige, 630×560

 

Amรฒ molto la sua terra che ricorre spesso nelle sue rappresentazioni (โ€œAmo la terra, lโ€™aria che respiro, i nostri bellissimi laghi, la nostra cascataโ€) e in diverse opere si soffermรฒ sullโ€™Umbria francescana e medievale che trova il suo apice nella serie di litografie dedicata al Cantico delle Creature (Biblioteca Tinarelli).

 

Ex modella, ora si occupa di eventi legati al mondo della moda ed รจ la presidente di Unโ€™idea per la vita onlus, associazione che sta accanto alle donne che affrontano la malattia.

ยซSe non ho da fare, me lo invento!ยป. Questa frase descrive alla perfezione Laura Cartocci, ex modella, organizzatrice di eventi e sfilate di moda, e presidente dellโ€™associazione Unโ€™idea per la vita onlus. Toscana, ma residente in Umbria da 25 anni – ยซOramai mi sento parte di questa regioneยป – collabora come consulente con le scuole di moda dellโ€™Umbria e con il Love Film Festival; organizza il Fashion show con lโ€™Accademia di Belle Arti ed รจ la direttrice artistica del concorso di bellezza Miss Blumare per la Regione. Nel 2023 ha creato il format Umbria Fashion, un contenitore che vuole mettere al centro i giovani del mondo della moda. ยซIl mio lavoro principale perรฒ รจ quello di essere un manichino vivente: in pratica faccio prove di vestibilitร  per la taglia M per Luisa Spagnoliยป. In una lunga chiacchierata ci ha raccontato tutte le sue attivitร  e i progetti futuri.

 

Laura Cartocci

 

Laura, iniziamo da โ€œUnโ€™idea per la vita Onlusโ€: quando e perchรฉ รจ nata?

Lโ€™associazione รจ nata a fine 2019 da unโ€™idea mia e di Nicoletta Utzeri con la volontร  di donare carezze e di stare vicino alle donne che affrontano il difficile percorso della malattia.

 

Ho letto che si รจ avvicinata allโ€™attivitร  di volontariato grazie a Leonardo Cenciโ€ฆ in che modo?

Ho conosciuto Leonardo a marzo 2016. Lo seguivo sui social e โ€“ vivendo da vicino la malattia di una mia amica che accompagnavo a fare la chemioterapia โ€“ ho deciso di contattarlo per proporgli una raccolta fondi e l’organizzazione di una sfilata di moda: ho coinvolto aziende umbre e toscane anche di livello e, tra lโ€™asta e la cena, abbiamo portato a casa 4.600 euro con un primo evento e oltre 2.000 con un secondo. Questi soldi hanno contribuito allโ€™acquisto di nuovi lettini per la chemio per il reparto di oncologia dellโ€™ospedale di Perugia. Ho collaborato con Leonardo per una decina di mesi e ho ricevuto molto da lui: lui ha saputo dare speranza e dignitร  ai malati. Ho organizzato eventi anche per altre associazioni come il Comitato Chianelli e, spinta da una giovane donna malata, ho fatto nascere Unโ€™idea per la vita onlus, proprio per realizzare qualcosa di concreto: mi sono avvicinata al volontariato per donare, ma alla fine sono io che ricevo molto in cambio.

 

La vostra mission รจ promuovere la prevenzione delle malattie oncologiche femminili: quanto รจ importante? A che etร  รจ consigliato iniziare?

รˆ molto importante. Il nostro motto รจ: La diagnosi precoce salva la vita. Si deve iniziare a circa 12 anni facendo il vaccino โ€“ maschi e femmine โ€“ contro lโ€™HPV. Giร  questo รจ importantissimo. Poi รจ bene controllarsi regolarmente anche da giovani.

 

Cosa fate concretamente come associazione?

Diamo supporto e realizziamo progetti, ma soprattutto โ€“ come dicevo prima โ€“ sensibilizziamo sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce. A tal proposito ho ideato degli incontri informativi che si svolgono nei diversi comuni umbri โ€“ ne abbiamo giร  toccati 12 – dove cerchiamo di seminare lโ€™importanza della prevenzione attraverso la partecipazione di medici e di associazioni sociali: ogni sindaco riceve il Passaporto del cuore e tramite i social, la stampa e il passa parola diffondiamo il piรน possibile lโ€™idea che la diagnosi precoce salva la vita. A questo si aggiungono le raccolte fondi per realizzare i nostri progetti: il progetto di cui siamo piรน orgogliose รจ la Banca della parrucca, idea giร  presente in altre regioni dโ€™Italia, che ci ha consentito di essere presenti alla Breast Unit dellโ€™oncologia medica allโ€™Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia per dare sostegno alle donne.

 

Ci spieghi cosโ€™รจ la Banca della parruccaโ€ฆ

รˆ un progetto in cui vengono offerte parrucche igienizzate in comodato dโ€™uso gratuito. Mi spiego meglio. La Regione Umbria dร , in caso di patologie, 300 euro per lโ€™acquisto di una parrucca, ma alcune possono arrivare a costare anche 2mila euro (dipende dalle caratteristiche); รจ qui che interveniamo, fornendole gratuitamente. Chi invece decide di comprarla, finito lโ€™utilizzo puรฒ donarla a noi: la facciamo rivivere e la prestiamo a unโ€™altra donna. Quando i capelli ricrescono, la parrucca si lega a un brutto ricordo quindi, invece di buttarla o tenerla in un cassetto, puรฒ essere donata a chi in quel momento ne ha bisogno. Il nostro รจ un servizio gratuito e completamente anonimo, a cui si aggiunge la consulenza dei nostri hair stylist. Le donne devono sapere che possono contare su di noi.

 

รˆ importante sentirsi e vedersi belle anche in periodi della vita non semplicissimiโ€ฆ

รˆ fondamentale, per questo abbiamo parrucchieri e makeup artist che danno consigli. In questi momenti tornare alla vita sociale รจ importantissimo. Nonostante i cambiamenti del corpo queste donne, che hanno una forza incredibile, vogliono sentirsi tali ed essere viste belle, soprattutto dai mariti/compagni. I capelli, la pelle e il trucco sono importanti e forniamo loro delle carezze (cosรฌ le chiamo) grazie alle tante figure professionali che collaborano con noi. รˆ un lavoro di squadraโ€ฆ senza una squadra non si va da nessuna parte!

 

Quali sono i prossimi eventi organizzati dallโ€™associazione?

Oltre agli appuntamenti fissi come La sfilata del cuore o la Charity dinner, di recente abbiamo creato Lo Spazio del cuore. Si tratta di incontri, per ora quindicinali nella nostra sede (presso lโ€™Istituto Superiore Paritario Leonardi – zona Broletto) a cui si potrร  accedere gratuitamente e su prenotazione. In questi appuntamenti – sia pazienti oncologiche che non – potranno ritrovarsi per alleggerire il peso del percorso di malattia, ma anche per avere consigli e per condividere qualsiasi problematica perchรฉ, quando il peso che hai lo racconti, sembra piรน leggero! Insomma, uno spazio di ritrovo, aggregazione e confronto aperto a tutte le donne. Ogni appuntamento vedrร  la presenza di medici specialisti coinvolti nella gestione delle patologie oncologiche, oltre a esperti e professionisti di altrettante discipline con lโ€™obiettivo di organizzare anche attivitร  di piacere e svago: dal trucco alla cucina, dalla musica al portamento. Tutto comunque sarร  illustrato nei nostri canali social.

 

In genere il fare gruppo รจ una prerogativa maschile, ma in alcune circostanze lโ€™unione delle donne รจ una risorsa infallibile e preziosa: questo, quanto รจ importante per chi deve svolgere il percorso oncologico?

Condividere le stesse esperienze, soprattutto negative, fa sentire meno sole. Si puรฒ ironizzare anche nei momenti peggiori e con le sfilate o il calendario, che organizziamo, ci si mette in gioco a qualsiasi etร .

 

รˆ difficile in Umbria accedere al sistema di screening?

Tutte le donne, in diverse fasi della vita, vengono chiamate dalla regione per degli screening gratuiti, il problema รจ che molte non ci vanno, rimandano e si trascurano. Questo รจ sbagliatissimo: una volta allโ€™anno i controlli vanno fatti (mammografia, pap test, feci occulte).

 

Laura, lei รจ anche unโ€™organizzatrice di eventi nel mondo della moda, la sua ultima creazione รจ โ€œUmbria Fashionโ€, nata nel 2023. Ci puรฒ anticipare qualcosa della prossima edizione?

La seconda edizione si svolgerร  a Perugia il 19-20 ottobre: giร  ho bloccato le date! (ride). Non posso anticipare nulla perchรฉ ancora ci sto lavorando. Il format nella prima edizione ha funzionato molto bene, ora va solo perfezionato per focalizzarsi al meglio sui giovani. รˆ stato creato principalmente per loro, per la loro formazione e per mantenere vive tutte le maestranze che ruotano attorno al mondo della moda. Tanti grandi marchi si rivolgono alle aziende umbre per realizzare i loro capi perchรฉ trovano eccellenti realtร  tessili: questo va mantenuto e portato avanti dalle nuove generazioni. Lโ€™obiettivo di Umbria Fashion รจ fare ciรฒ.

 

Laura Cartocci, la presidente Donatella Tesei e l’assessore Luca Merli

 

Nella prima edizione ha fatto sfilare un robot: pensa che questo sia il futuro? Le modelle potranno essere sostituite?

La tecnologia ormai fa parte del mondo della moda, ma le modelle non potranno mai essere sostituite dai robot, cosรฌ come i lavori manuali. La sarta ad esempio potrร  essere coadiuvata dalla tecnologia, ma la maestria delle sue mani resta fondamentale.

 

Il mondo della moda lo ha vissuto (lo vive) in tutti gli ambiti, in passerella e lavorando dietro le quinte: quale dei due preferisce?

Tutto ha il suo tempo. Mi sono avvicinata al mondo della moda abbastanza tardi, avevo 23 anni e ho lavorato fino a 34. La modella non si puรฒ fare per sempre e cosรฌ sono andata a scuola da due organizzatrici di eventi per imparare questo mestiere. Devo dire che come modella ho lavorato molto: avevo in agenda anche 2-3 appuntamenti al giorno. Oggi con le influencer โ€“ che non giudico perchรฉ fanno parte della realtร  attuale โ€“ sarei stata meno richiesta. Allโ€™epoca servivano delle misure e delle caratteristiche fisiche ben precise, ora una ragazza carina con lโ€™aiuto dei filtri, diventa una modella. Comunque devo dire che entrambi i mondi mi hanno dato โ€“ e mi danno – grande soddisfazioni.

 

Che consiglio darebbe a una ragazza che vuole entrare in questo mondo?

Dico sempre che cโ€™รจ tanto da lavorare, si deve avere curiositร , si deve voler apprendere e avere tanta umiltร . In passerella a parlare รจ il corpo, con le movenze e il sorriso, ma quando si scende bisogna essere umili, educate, rispettose, puntuali e sorridenti. Un sorriso non costa nulla, รจ unโ€™arma fondamentale per mettere a proprio agio le altre persone.

 

Certo, nelle sfilate di alta moda le modelle sono sempre imbronciateโ€ฆ

Sembrano sempre arrabbiateโ€ฆ glielo consiglieranno (ride).

ยซLa mia formazione artistica รจ stata da autodidatta, studio intenso e approfondimenti sui maestri contemporanei e del passato, lavoro serrato sulle tecniche e soprattutto lโ€™innamoramento per alcuni pittori storici ha inevitabilmente influenzato il mio modo di dipingereยป.

In questo appuntamento abbiamo chiacchierato con Lauretta Barcaroli, artista che vive e opera a Terni. Autodidatta nella sua formazione ma con una grande passione, negli ultimi anni รจ passata gradualmente da una pittura di impronta figurativa a composizioni di gusto astratto e con connotazioni fortemente materiche, in cui anche la luce concorre a essere elemento indispensabile per la fruizione dellโ€™opera. Alcune sue opere sono state pubblicate nel 2019 nel nostro magazine WHITE | AboutUmbria Collection (N. 4), un numero dedicato alle eccellenze umbre viste attraverso il colore bianco.

Lauretta Barcaroli

Lauretta, la passione per lโ€™arte e in particolare per la pittura รจ sempre stata viva e presente in lei. Ci racconta come รจ nata?

Posso quasi dire che la passione per lโ€™arte รจ nata insieme a me. Avevo sรฌ e no dieci anni quando presi in mano la prima tela per dipingervi un mazzo di fiori. La mia vicina di casa, insegnante di scuola elementare, di pomeriggio si dilettava a dipingere dalla finestra del suo studio il paesaggio che le si mostrava davanti e io ero lรฌ a passare ore, incantata dagli effetti di luce e sfumature che il pennello riusciva a produrre con i colori a olio. Finchรฉ un giorno mi disse che invece di stare a guardare forse mi sarei piรน divertita a dipingere. E cosรฌ cominciรฒ la mia avventura artistica. In seguito, alle scuole medie, i professori delle materie tecniche mi avviarono allโ€™uso della creta e dei materiali. Apprezzavano molto i miei lavori tantโ€™รจ che me ne commissionarono un bel numero per lโ€™esposizione di fine anno! Piccoli episodi ma di grande stimolo per mettere in luce il talento! Ma i miei dicevano che con lโ€™arte non si mangia, quindi la vita ha fatto il suo corso e mi sono ritrovata diplomata e, giovanissima, impiegata in un ente pubblico. Lโ€™arte sembrava ormai chiusa in un cassetto ma sarebbe stato soltanto per pocoโ€ฆ

 

La sua arte รจ una pittura di impronta figurativa, con un gusto fortemente astratto, dove la materia รจ fondamentale, in cui anche la luce รจ un elemento indispensabile. Oggetti come stoffe, legni e parti di ferro creano opere di forte impatto emotivo. Come nascono le sue composizioni?

La mia formazione artistica รจ stata da autodidatta, studio intenso e approfondimenti sui maestri contemporanei e del passato, lavoro serrato sulle tecniche di pittura e soprattutto allโ€™inizio lโ€™innamoramento per alcuni pittori storici ha inevitabilmente influenzato il mio modo di dipingere. Per circa venti anni ho prodotto opere a olio con impronta figurativa. Non amavo rappresentare il paesaggio, ma un mondo fatto di oggetti quotidiani che richiamassero lโ€™atmosfera del passato e della tradizione, volti di donne con gli occhi disegnati dalle ombre, il colore piรน che la forma era il protagonista delle mie tele, era il mezzo per evocare sentimenti e stati dโ€™animo. Queste opere ebbero un grande apprezzamento in Francia, con le innumerevoli mostre che dal 1999 al 2006 mi portarono in molte localitร  della Costa Azzurra. A tutti gli effetti la Francia รจ stata per me una sorta di madrina spirituale. Poi il blocco, e per circa un anno ho smesso di dipingere perchรฉ la mia vena sembrava ormai esaurita. Lโ€™aver poi frequentato a Roma un corso di pittura alla RUFA – Rome University of Fine Arts mi รจ stato di grande stimolo per approfondire le tematiche dellโ€™arte informale e materica e di nuovo ripartire nella mia ricerca. Gli oggetti a cui si riferisce, stoffe, legni e parti di ferro appartengono a un periodo per me particolarmente emozionante e fertile, in cui ho potuto mettere a frutto gli stimoli e gli apprendimenti accademici acquisiti e dare vita ad alcuni lavori della serie Derive (2008/2010) sensibili della tradizione informale italiana che proprio in Umbria pone le sue fondamenta. Nei miei lavori tutto comincia da una forte emozione che pressa. Nel caso di Derive bastava un oggetto trovato magari nella sabbia o eroso e sepolto nella terra, a divenire punto di partenza. Tutto il lavoro a seguire sarebbe orbitato intorno ad esso. La luce concorre a essere elemento indispensabile per la fruizione dellโ€™opera, le stratificazioni sulla tela diventano soggette al modo in cui la luce colpisce la materia.

 

Ogni possibile mondo 2022

 

Alcune sue opere sono state esposte – fino a qualche giorno fa – ad Assisi nellโ€™evento โ€œSpatium Lucis-Artisti contemporaneiโ€ a cura dellโ€™Associazione La Casa degli Artisti: ci puรฒ raccontare i suoi lavori?

Esporre le proprie opere al pubblico รจ un poโ€™ come mettersi a nudo e chi guarda spesso aiuta lโ€™artista a fare chiarezza sul proprio mondo interiore. Questa รจ lโ€™alchimia e il vero senso del fare arte. Ho partecipato a questa mostra con una scultura e con alcune opere pittoriche. La scultura, una lampada verticale dal titolo Lama di luce, รจ stata realizzata nel 2019 e fa parte della serie Work in progress. Le altre opere pittoriche dal titolo Ogni possibile mondo sono state invece elaborate durante la pandemia. Dopo un iniziale spaesamento, mi sono attrezzata per vivere in arte il mio isolamento, benedicendo lโ€™opportunitร  di vivere in campagna. Sono stati due anni di intenso lavoro che hanno prodotto tra le altre anche 11 formelle su tela (cm 30×30) che sono andate a comporre unโ€™opera la Croce del Cristo risorto, esposta a Terni nella Chiesa di San Francesco in occasione del Cavourart Festival. Di dimensioni piรน importanti sono le singole opere che ho esposto ad Assisi, ma lo stile e la tematica sono le stesse. Anche qui la materia continua a essere lโ€™oggetto della mia ricerca, in un rapporto dialettico il cui intento รจ quello di dare forma a espressioni universali e senza tempo. La superficie delle tele รจ scabra, segnata da impronte lasciate da oggetti o da stoffe che rimandano a sudari, a umili resti di vita quotidiana, da tagli, incisioni, segni di umane vicende. Un Pathos, in cui il dramma comune si fa timida luce di speranza e compassione.

 

Ogni possibile mondo 2023

 

Le nostre interviste si chiudono sempre con una domanda. Vorrei chiederle una parola che per lei rappresenti il connubio tra la sua arte e lโ€™Umbria.

Lโ€™Umbria รจ terra di grandi artisti e di santi. La parola รจ spiritualitร .

Andrea Camassei ha amato molto Bevagna, la sua patria. Famoso ai suoi tempi, oggi รจ un pittore oscuro ai piรน e dimenticato dai suoi concittadini.

ยซNelle belle arti puรฒ con gloria non comune vantare fra i suoi figli Andrea Camassei Pittore illustre. La cappella dedicata a Maria Vergine del Carmine, nella Chiesa Collegiata di S. Michele, fu dipinta dal Camassei nella sua prima gioventรนยป. (Giuseppe Bragazzi. Rosa dellโ€™Umbria, Ediclio Foligno 1973).

Andrea Camassei nacque a Bevagna da Lorenzo e Angelina Angeli il 30 novembre del 1602 e fu battezzato il 1ยฐ dicembre nella chiesa collegiata di S. Michele Arcangelo. Sia il padre sia il fratello maggiore esercitavano lโ€™arte dei canapai, tessitori di tele pregiate, per le quali Bevagna allora andava famosa (le famose Tele Bevagne).

Iniziรฒ a dipingere sotto la guida di Ascensidonio Spacca, piรน noto con il nomignolo di Fantino di Bevagna. Ben presto, desideroso di progredire nellโ€™arte, si trasferรฌ a Roma, dove entrรฒ a far parte della bottega del celebre pittore Domenico Zampieri, detto il Domenichino. Il Domenichino lo incoraggiรฒ a riprodurre alcune sue opere e quelle di Raffaelo.
Tornato a Bevagna nel 1626, affrescรฒ un Miracolo di san Domenico nel refettorio dei frati Predicatori, opera purtroppo andata perduta. Per un altare della chiesa dello stesso convento eseguรฌ una tela rappresentante La Madonna, Santa Caterina e la Maddalena mostrano unโ€™immagine di San Domenico. Sempre a Bevagna, negli stessi anni, completรฒ la sua prima opera di una certa consistenza: la decorazione di una intera cappella, dedicata alla Madonna del Carmine, nella chiesa di San Michele Arcangelo, commissionatagli dalla famiglia nobile locale dei conti Spetia. Nel 1628 di nuovo a Roma, eseguรฌ dipinti nella galleria del casale Sacchetti, in collaborazione con Pietro da Cortona e con altri pittori sconosciuti che non ebbero poi un avvenire, e soprattutto con un coetaneo di maggiori promesse, Andrea Sacchi.

 

L’Immacolata Concezione

 

A questo periodo sono anche assegnate opere eseguite a Bevagna, una grande tela con Lโ€™Immacolata concezione lโ€™Eterno e santi e unโ€™altra tela con lโ€™Estasi di san Filippo Neri: entrambe destinate alla chiesa del monastero agostiniano di Santa Margherita. A Roma ottenne il primo notevole incarico decorativo: dipingere la volta della galleria del palazzo del marchese Enzo Bentivoglio (che poi sarร  dei Rospigliosi Pallavicini). Vi dipinse la Favola di Amore e Psiche, opera purtroppo andata perduta, ma che gli aprรฌ la strada a successi piรน lusinghieri. Infatti, entrรฒ in contatto con i piรน grandi mecenati della Roma papale barocca, i Barberini e in particolare con Taddeo Barberini, nipote di papa Urbano VIII. Nel 1628 decorรฒ le volte di due sale del rinnovato palazzo Barberini: in particolare decorรฒ una volta con una scena rappresentante Apollo e le muse sul Parnaso, opera purtroppo andata perduta; in unโ€™altra sala dipinse pure a fresco la volta con la Creazione degli angeli, lโ€™opera giovanile piรน importante tra quelle pervenute.
Nel 1630 ottenne lโ€™incarico piรน prestigioso della sua carriera, quello ambitissimo di dipingere in San Pietro in Vaticano un affresco con San Pietro mentre battezza i santi Processo e Martiniano, altra opera andata perduta. Nel 1631 il suo nome comincia ad apparire tra quelli della prestigiosa Accademia romana di San Luca.

Nel 1633 dipinse il Martirio di San Sebastiano, commissionatogli direttamente da papa Urbano VIII per la chiesa omonima sul Palatino, fatta restaurare da Taddeo Barberini. Nel 1635, insieme agli artisti piรน quotati del momento ebbe lโ€™incarico di dipingere una Pietร  per uno degli altari della nuova chiesa della Concezione dei padri Cappuccini, fatta edificare dal cardinale Antonio Barberini, fratello del papa. Fecero seguito diverse altre commissioni barberiniane che procurarono allโ€™artista notevoli guadagni, per cui si trovรฒ ben presto in condizioni di poter investire somme di denaro considerevoli in proprietร  immobiliari nella nativa Bevagna.
Una consolidata celebritร  gli permise il fatto che diverse famiglie romane ambirono ad avere suoi quadri con cui ornare le loro gallerie: gli Altieri, i Colonna, i Costaguti, i Farnese, i Rospigliosi, i Rondanini. Nel 1647, la sua ultima potente protettrice, donna Olimpia Pamphili, gli commissionรฒ la decorazione del grande salone centrale del proprio palazzo a piazza Navona, con un fregio in cui furono rappresentate le Storie di Bacco e Arianna. Nel 1640 nacque il figlio Giuseppe, che continuerร  la discendenza e a cui seguirono Maddalena e Claudia. Nella Pasqua del 1649 ritroviamo il Camassei riunito con tutta la sua famiglia a Bevagna, non nella sua casa in vaita San Giorgio, ma in casa della suocera. Il 18 agosto 1649, allโ€™improvviso, a soli quarantasette anni, Andrea Camassei morรฌ, ricordato nellโ€™atto parrocchiale di morte come insigni pictor. Il giorno dopo fu sepolto nella chiesa di Santโ€™Agostino, nella tomba dei Barattelli. Molte sono le opere conservate, quelle perdute o disperse e di dubbia attribuzione; molti i disegni e le incisioni.

 


Bibliografia

SILVESTRO NESSI, Andrea Camassei. Un pittore del Seicento tra Roma e lโ€™Umbria, Quattroemme 2005.

ยซOltre che con i “Musici Italiani” sto lavorando a un progetto con il maestro Giuseppe Lanzetta, il direttore dellโ€™”Orchestra da Camera Fiorentina”. Il suo obiettivo รจ quello di allargare lโ€™orchestra toscana in Umbriaยป.

Elisa Mannucci รจ una giovane violinista non solo molto brava ma anche molto appassionata e con le idee ben chiare. Tra le sue tante collaborazioni in giro per lโ€™Italia cโ€™รจ quella con lโ€™Orchestra da Camera Fiorentina diretta dal Maestro Giuseppe Lanzetta, che si sta allargando per coinvolgere anche musicisti umbri. A questo si aggiunge un nuovo progetto (Musici Italiani) con la direttrice dโ€™orchestra Damiana Natali, nato proprio la scorsa estate e in via di sviluppo. Elisa โ€“ che suona il violino da quando ha 11 anni โ€“ รจ molto entusiasta di tutto e nella nostra chiacchierata ce lo racconta.

 

Elisa Mannucci

Elisa, come prima cosa le chiedo: qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

In Umbria ci sono nata e ci vivo, per la precisione a Spello. Per me รจ un posto rilassante, mi ricarica tra un concerto e lโ€™altro. Lโ€™Umbria รจ sempre nel mio cuore anche perchรฉ offre tanta arte, piccoli borghi e paesaggi naturali unici.

 

E a livello musicale, cosa offre?

Le realtร  musicali in Umbria non sono molte, una vera orchestra sinfonica non c’รจ. Per questo la scorsa estate la direttrice dโ€™orchestra Damiana Natali mi ha contattato per realizzare un progetto insieme: raggruppare tutti i giovani talenti umbri sotto la sua associazione la Ars Armonica di Bergamo, per rappresentare il Centro Italia. Abbiamo fatto una prima esibizione lo scorso agosto a Spello in cui รจ stato presentato anche il progetto, unโ€™iniziativa ben accolta dallo stesso Comune umbro.

 

Stiamo parlando dei Musici Italiani (MI come la terza nota della scala musicale): come si sta sviluppando?

Esatto, mi riferisco ai Musici Italiani. La scelta del nome, non solo richiama la terza nota, ma ha anche un respiro piรน ampio per identificarci con lโ€™Italia intera. In questi mesi abbiamo presentato dei progetti e delle nuove iniziative in particolare nel comune di Spello. Speriamo riescano a partireโ€ฆ Oltre a questo sto lavorando a un altro progetto con il maestro Giuseppe Lanzetta, il direttore dellโ€™Orchestra da Camera Fiorentina. Il suo obiettivo รจ quello di allargare lโ€™orchestra toscana in Umbria per dare la possibilitร  ai giovani che si diplomano ai conservatori di Firenze e Perugia di avere unโ€™orchestra sinfonica in cui esibirsi, senza per forza dover andare fuori. Per questo vorremmo creare una realtร  stabile nella regione.

 

La fusione Umbria-Toscana รจ giร  avvenuta?

Sรฌ, ci siamo giร  esibiti allโ€™Auditorium di Foligno per due volte e in diversi concerti a Perugia. In unโ€™occasione ha suonato con noi anche il famoso pianista Francesco Nicolosi.

 

Quando ha iniziato a suonare il violino?

Avevo 11 anni e ho iniziato un poโ€™ per gioco.

 

Come mai la scelta di questo strumento?

Mio padre era molto amico di un violoncellista e un giorno mi ha portato a vedere dei ragazzi che si esibivano. Appena li ho ascoltati sono rimasta affascinata, in particolare quando suonavano tutti insieme in unโ€™orchestra formata solo da archi. Allora ho detto: ยซAnche io voglio suonare cosรฌยป. Ho scelto poi lo strumento: le alternative erano il violino o il violoncello, ma vista la mia statura minuta, il violino era piรน adatto. Ricordo ancora che la prima volta che ho provato a suonarlo, non sono riuscita a fare nemmeno una nota e mi sono messa a piangere. Tutto questo รจ successo allโ€™etร  di 9 anni. Nel frattempo mi avevano regalato un violino cinese: un giorno ho iniziato a farci qualche nota, da quel momento ho deciso di studiarlo seriamente. In questo modo รจ emerso il mio talento. A 12 anni avevo giร  le idee ben chiare: volevo fare la violinista e lavorare nel mondo della musica.

 

Elisa Mannucci durante un’esibizione

 

Quali studi ha fatto?

Ho iniziato il conservatorio a Perugia, per poi proseguire a Cesena; in questo momento mi sto perfezionando al conservatorio di Parma con la professoressa Maria Caterina Carlini, una persona eccezionale, sia dal punto di vista didattico sia umano. Le devo tutto. Inoltre seguo anche un corso a Perugia con il maestro Angelo Cicillini. La musica รจ uno studio continuo, non si finisce mai di impararla.

 

Quante ore studia al giorno?

Da piccola anche 6 al giorno, ora 3-4 ore.

 

Se lโ€™Umbria fosse una musica, quale sarebbe?

Cosรฌ al volo mi vengono in mente le musiche barocche di Giuseppe Tartini, che suonava dietro una tenda bianca nella Basilica di Assisi; oppure la Ciaccona di Bach per violino, che รจ un brano di cui mi sono appassionata. Mi suscita molto spiritualismo e lโ€™Umbra รจ una terra spirituale.

 

Dove la troviamo nei prossimi mesi?

In questo periodo collaboro stabilmente con il maestro Lanzetta. Suono anche in diversi gruppi di musica da camera. Di progetti in giro per lโ€™Italia ne ho tanti perรฒ โ€“ come dicevo prima โ€“ il mio obiettivo รจ quello di creare qualcosa di stabile in Umbria, cosรฌ da far nascere una vera orchestra sinfonica.

Personaggio poliedrico nella Bevagna del 1500, medico, letterato, storico, avventuriero e soprattutto falsario – ยซil piรน inventivo falsario del Rinascimentoยป, come venne definito da Pierre Toubert (Dalla terra ai castelli. Paesaggi, agricoltura e poteri nellโ€™Italia medievale, a cura di G. Sergi, Einaudi 1995) – Alfonso Ceccarelli nacque a Bevagna il 21 febbraio del 1532 da Claudio, notaio di famiglia originaria di Cittร  di Castello e da Tarpea Spezi, che apparteneva alla famiglia Spetia, illustre casato di origine longobarda.

Nel 1553 sposรฒ Imperia Ciccoli da cui ebbe otto figli. Divenuto medico, esercitรฒ dapprima la professione a Bevagna, poi nel 1558 si spostรฒ a Giano dellโ€™Umbria, per tornare dopo un anno a Bevagna, dove cominciรฒ a scrivere di geografia e botanica; quindi esercitรฒ a San Gemini, Orte, Orvieto, Nepi e a Canzano di Teramo.

Nel 1562 si recรฒ a Roma per la prima volta, membro di una delegazione bevanate inviata a Pio IV, probabilmente per ottenere per Bevagna la qualifica di Cittร . Nel 1564 pubblicรฒ a Padova le sue prime opere note: Opusculum de Tuberibus – che รจ ad oggi il piรน antico trattato di micologia stampato – e un trattatello sul Clitunno Opusculum de Clitumno flumine celeberrimo; ambedue ricche di citazioni classiche in parte inventate e prive di ogni interesse scientifico.

Deciso a sfruttare lโ€™ambizione nobiliare di ricche famiglie borghesi, di magistrati, di comuni e di cittร , riuscรฌ in breve tempo a crearsi una solida ed estesa fama di esperto storico, antiquario e genealogista. Durante il suo soggiorno a Orvieto venne in contatto con il vescovo e Cardinale della cittร  Girolamo Simoncelli, dal quale fu presentato alla cugina Ersilia Cortese del Monte, sorella di papa Giulio III, che lo prese a benvolere, ne fece il suo medico personale e lo portรฒ a Roma, nel 1574, ospitandolo nel suo palazzo a piazza Navona. Sempre a Orvieto venne in contatto con Monaldeschi, che non fu soltanto un protettore, ma anche un attivo e consapevole collaboratore: il rapporto portรฒ alla pubblicazione nel 1580 dellโ€™unica opera del Ceccarelli resa pubblica da lui vivente Dellโ€™historia di casa Monaldescaโ€ฆ libri cinque.

Dopo questa pubblicazione, sempre alla ricerca di una definitiva affermazione, volle compilare una grande storia delle famiglie nobili romane dalle origini ai suoi giorni. Lโ€™opera La serenissima nobiltร  dellโ€™alma cittร  di Roma risultรฒ essere, in realtร , unโ€™accozzaglia di dati, messa insieme, per stessa affermazione del Ceccarelli, senza โ€œordine alcuno di precedenza, perchรฉ secondo che io ho avuto i libri e le scritture cosรฌ io le ho poste et scritteโ€.ย  Il testo, composto da citazioni, estratti per buona parte falsi, รจ preceduto da una confusa teoria sul supremo valore della nobiltร  e da una curiosa difesa metodica della genuinitร  delle fonti adoperate autentiche e vere se citato da altri autori. Ormai attratto da facili guadagni si dedicรฒ anche alla falsificazione di documenti relativi a testamenti, fidecommissi e passaggi di proprietร . Infine, contro di lui fu avviato un processo dinanzi al tribunale della Camera apostolica; arrestato e imprigionato a Tor di Nona, forse anche torturato, confessรฒ in data 15 febbraio 1583 i numerosi falsi compiuti e scrisse anche una memoria (libello supplice) in sua difesa, nella quale sostenne di avere agito sempre in favorem Ecclesiae pro veritate e con buone intentione. Fu condannato a morte per decapitazione il 1ยฐ giugno 1583; la sentenza fu eseguita a ponte S. Angelo il 9 luglio e il corpo venne seppellito nella chiesa dei SS. Celso e Giuliano. La sentenza cosรฌ iniziava: Sentenza di morte contro Alfonso Ceccarelli da Bevagna famoso impostore di scritture antiche.

Dicono di lui…

Il suo archivio, contenente parte dellโ€™epistolario, manoscritti di sue opere, documenti falsificati e documenti genuini, spogli e appunti di ogni genere, fu sequestrato, depositato nellโ€™Archivio di Castel Santโ€™Angelo e poi in quello Vaticano. A tuttโ€™oggi le sue opere manoscritte sono conservate nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Cittร  del Vaticano; Seminario Arcivescovile, Biblioteca Iacobilli, Foligno; Biblioteca Comunale Augusta, Perugia; Biblioteca del Seminario, Padova; Biblioteca Alessandrina, Roma; Archivio di Stato, Massa.

A Giulio Spetia, storico bevanate, si deve un avvincente studio sul falsario di Bevagna in un volume uscito postumo e curato dalla sorella Maria Laura, Alfonso Ceccarelli il medico di Bevagna. Storia documentata sulle avventure, processo, sentenza e decapitazione del famoso falsario che voleva fabbricare il Papa, a cura di M.L.Spetia,Tip. Porziuncola, Assisi,1969. Cosรฌ scriveva: ยซIl Ceccarelli si differenzia da altri congeneri falsari per la vastitร  di falsi compiuti, senza limitazione di tempo e di ambiente, senza necessitร  storiche, senza obblighi di dipendenza da personaggi piรน o meno illustri. Ora scaltro e ora timido, talvolta audace e temerario, a momenti ironico e beffardo, in altri pedante e preoccupato, questโ€™uomo mostra uno dei temperamenti piรน complessi fra tutti quelli sia passato, per caso fatalissimo, il segno della storia: di quella storia che volle rendere a lui, disinvolto e generoso elargitore di grandezza e di fasto, un impercettibile pulviscolo, per quanto infame, di immortalitร ยป.

Storie di tartufi

Lโ€™Opusculum de tuberibus stampato a Padova nel 1564 รจ uno dei primi trattati sui tartufi, dei quali giร  avevano scritto Marco Gavio Apicio nel De arte coquinaria (che il Ceccarelli non conosceva) e Plinio, nella Naturalis Historia, che invece Ceccarelli cita. Di tartufi si occupa nel 1565 anche un altro medico umbro, Castore Durante da Gualdo Tadino, nel De bonitate et vitio alimentorum centuria, ristampato a Roma nel 1585 e poi con grande fortuna in altre cittร . Lโ€™Opusculum si compone di XIX articoli.

Si parla di tartufo anche nel Tacuinum sanitatis di Bevagna, manoscritto del XIV secolo, ritrovato nellโ€™Archivio Storico del Comune, e dato alle stampe per volere della Gaita Santa Maria. Il manoscritto รจ la traduzione in latino di un testo arabo risalente al secolo XI.

 

Vicolo Alfonso Ceccarelli

 

Del Tacuinum sanitatis di Bevagna, di Alfonso Ceccarelli e di tartufi si parla infine in un libro pubblicato nel 2022, da Sonia Merli e Marco Maovaz, Truffle/ Truffe. Il Tartufo: una storia di grandi passioni, Fabrizio Fabbri Editore. Gli autori definiscono come splendido esemplare duecentesco il Tacuinum mentre, riguardo il Ceccarelli scrivono che si deve a lui: ยซcuriosa figura di medico, genealogista, astrologo e falsario, il primo trattato a stampa interamente dedicato al Tartufo. Una eruditissima compilazione articolata in diciannove capitoli tematici. Nel capitolo VIII il bevanate tesse compiaciuto le lodi del Tartufo umbro, e in particolar modo spoletino, divenendo inconsapevolmente il primo promotore del prezioso tubero made in Umbriaยป.
Alcuni anni fa, lโ€™Amministrazione Comunale nel denominare nuove aree di circolazione creรฒ il Vicolo Alfonso Ceccarelli, situato in Gaita S. Pietro e dietro Piazza Spetia.

 


Riferimenti bibliografici

Alfonso Ceccarelli, Opusculum de tuberibus, a cura di Arnaldo Picuti e Antonio Carlo Ponti, Fabrizio Fabbri Editore,1999.

Il Tacuinum sanitatis di Bevagna. Un prontuario medico del XIV secolo, a cura di Maurizio Tuliani, Fabrizio Fabbri Editore,2015

Sonia Merli-Marco Maovaz, Truffle/ Truffe. Il Tartufo: una storia di grandi passioni, Fabrizio Fabbri Editore, 2022.

Tra arte e rivoluzione da Spello allโ€™Europa. Un nostos attraverso i Comuni di Bastia Umbra, Foligno e Magione.

Le iniziative legate a Benvenuto Crispoldi. Tra arte e rivoluzione da Spello allโ€™Europa. Un nostos attraverso i Comuni di Bastia Umbra, Foligno e Magione, progetto volto alla scoperta della poliedrica figura del pittore, scultore, erudito, politico e sindaco del Comune di Spello a cento anni dalla sua morte, prenderanno avvio a Spello il prossimo 16 dicembre, nella Sala dellโ€™Editto del Palazzo Comunale (Piazza della Repubblica 1, primo piano).

 

Si parte infatti con il convegno di apertura delle 9.30 moderato dallโ€™assessore alla Cultura del Comune di Spello Irene Falcinelli, durante il quale โ€“ dopo i saluti dei rappresentanti dei Comuni coinvolti nel progetto – interverranno:

  • Stelvio Catena – Benvenuto Crispoldi: uomo del suo tempo
  • Massimo Duranti – Crispoldi e i futuristi umbri
  • Antonio Luna – Genius loci, Spello e Benvenuto Crispoldi
  • Antonella Pesola โ€“ Modernitร  e tradizione in Benvenuto Crispoldi
  • Andrea Baffoni โ€“ Crispoldi simbolista
  • Domenico Cialfi โ€“ Modernitร  e avanguardia nella Perugia della โ€œBella Epocaโ€

A seguire verrร  inaugurata la mostra antologica Crispoldi e gli amici futuristi (Sale Espositive, II Piano) curata da Stelvio Catena, Massimo Duranti, Antonella Pesola e Andrea Baffoni, con unโ€™ottantina di opere fra dipinti, disegni, progetti e unโ€™ampia documentazione dโ€™archivio e fotografica sulla vita e le opere dellโ€™artista. Si documentano anche le altre numerose attivitร  che ne hanno contraddistinto lโ€™azione in ambito sociale: lโ€™impeto rivoluzionario, lโ€™impegno amministrativo quale primo cittadino di Spello, gli studi e gli scavi di carattere archeologico compiuti sempre nella sua terra di origine. Accanto ai suoi lavori, una stanza della mostra รจ dedicata a coloro che gli sono stati piรน vicini negli anni della produzione artistica – anchโ€™essi pittori o scultori – e che ne hanno condiviso il percorso creativo. Verrร  anche presentato il catalogo Benvenuto Crispoldi tra Arte e Rivoluzione. Da Spello allโ€™Europa. Un nostos attraverso i Comuni di Bastia Umbra, Foligno e Magione.

 

Nel corso della mattinata verranno inaugurate anche le mostre, nella Sala dellโ€™Editto (I piano):

  • La Spello di Benvenuto Crispoldi. Fotografie tra Otto e Novecento, in collaborazione GAL Valle Umbra e Sibillini, a cura del Circolo Cine Foto Amatori Hispellum
  • Benvenuto … dal pensiero alla via dell’espressione dell’anima e Le immagini nascoste – un gioco di osservazione, con proiezione del video Se volete fare colpo studiate la mia storia, a cura dellโ€™I.C. Ferraris.

Dopo un momento conviviale previsto per le 13.30 e realizzato -al pari del Convegno – grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali, dalle 15.30 alle 17.00 sarร  possibile visitare le case private aperte appositamente per lโ€™occasione – Casa Antonio Rossi (casa Salmareggi) e Casa Peter Heilbron (casa Bocci) โ€“ in gruppi di 10/15 persone ogni 30 minuti previa prenotazione allo 0742 301009. La visita ai luoghi di Crispoldi proseguirร  presso il Monumento ai Caduti, lโ€™Atrio Palazzo Comunale, la Chiesa di San Lorenzo e la Chiesa di Santโ€™Andrea.

Le mostre di Spello saranno visitabili: DICEMBRE 2023: giorni di apertura: 16, 17, 23, 26ย  – orario: 10:00 -17:00 | GENNAIO 2024: giorni di apertura: 6, 7, 13, 14, 20, 21, 27, 28 – orario: 10:00 -17:00 | Febbraio 2024: giorni di apertura: 3, 4, 10, 11, 17, 18, 24, 25 – orario: 10:00 -17:00.

 

Un’opera dell’artista

MAGIONE

Il secondo appuntamento da segnare in agenda รจ a Magione domenica 17 dicembre alle ore 16.30, con lโ€™inaugurazione โ€“ presso il Museo della Pesca del Lago Trasimeno di San Feliciano – della mostra dedicata agli studi del Monumento ai Caduti della Grande Guerra, con alcuni reperti fotografici dellโ€™inaugurazione di questo tributo che il Comune di Magione offrรฌ alla memoria dei trecento suoi figli caduti nel conflitto.

Allโ€™interno del percorso espositivo si possono ammirare anche una serie di disegni di altre proposte sul medesimo argomento e alcuni lavori di Gerardo Dottori riguardanti il Lago Trasimeno e uno dei cittadini magionesi piรน noti, quel Giovanni del Pian del Carmine che รจ stato tra i primi occidentali a spingersi fino alle steppe della Mongolia nel lontano 1245.

BASTIA UMBRA

A Bastia Umbra, invece, mercoledรฌ 20 dicembre alle ore 10.30, verrร  inaugurata, presso la Sala Consiliare del Comune, la mostra che raccoglie la documentazione relativa allโ€™intervento pittorico lรฌ realizzato da Crispoldi nel 1921. Commissionato per i seicento anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, il ciclo pittorico occupรฒ lโ€™artista e i suoi assistenti per ben undici mesi. Lโ€™esposizione mostra lโ€™evolversi dei rapporti tra committente e esecutore, i significati attribuiti da questโ€™ultimo alla sua produzione, quelli legati al vissuto economico e sociale della cittadina umbra, e la commemorazione della vittoria dellโ€™Italia nel primo conflitto mondiale conclusosi poco tempo prima. La Sala della Consulta e la mostra saranno visitabili dal lunedรฌ al venerdรฌ dalle ore 08.00 alle 17.00 e per due fine settimana al mese per tutta la durata dell’evento. Tra i luoghi di Crispoldi a Bastia Umbra vi รจ anche la cappella Angelini, visitabile tutti giorni tranne il lunedรฌ dalle 8.00 alle 17.00 presso il Cimitero Comunale di Bastia Umbra.

FOLIGNO

Ultimo appuntamento dellโ€™anno con Foligno, che vedrร  lโ€™inaugurazione della mostra presso Palazzo Trinci (Sala degli Artisti e Santa Messalina) giovedรฌ 28 dicembre alle ore 11.00.

Il percorso espositivo si concentra in alcune sale di Palazzo Trinci per poi snodarsi attraverso le stanze dellโ€™edificio sede della Municipalitร , ristrutturato negli anni 1916-1919, che ha visto lโ€™artista spellano coinvolto nellโ€™opera di ornamento delle sale dโ€™accesso agli uffici comunali e, soprattutto, nella decorazione della Sala Rossa o dei Matrimoni. Tale impegnativo lavoro, che rappresenta uno dei punti piรน alti e piรน ammirati della produzione artistica crispoldiana, รจ andato purtroppo perduto a causa dei bombardamenti alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, che hanno gravemente danneggiato la cittร  di Foligno a partire dal giugno del 1944.

Lโ€™esposizione documenta sia la nascita e lo sviluppo del progetto di risistemazione dellโ€™edificio civico – comprese le parti decorative – sia i significati allegorici concordati con i committenti dallโ€™artista degli affreschi andati perduti, riprodotti, per i visitatori, in efficaci fotografie dellโ€™epoca.

 


Le iniziative proseguiranno anche nel 2024 con convegni, giornate studio, presentazione di libri e visite guidate.

Solamente una sua opera รจ stata inclusa nel 1997 nell’antologia Le scrittrici dell’Ottocento. Di chi sto parlando? Di Anna Guendalina Lipparini, nata nel 1862 a Terni e morta a Pisa nel 1914.

Anna Guendalina Lipparini, di benestante famiglia borghese, sposรฒ nel 1881 il diplomatico fiorentino Alberto Roti. Alcuni la conoscevano anche come Anna Roti, avendo acquisito il cognome del marito, altri come Guendalina Roti e lei per fare le cose semplici e mettere tutti d’accordo scelse per sรฉ uno pseudonimo, Regina di Luanto, anagramma di Guendalina Roti.

Anna Guendalina Lipparini

Il matrimonio non fu felice e presto fu seguito dalla separazione. Il marito le rimproverava spesso i suoi atteggiamenti ribelli nei rapporti sociali e la sua indole a scandalizzare i benpensanti di turno. In realtร  lei aveva bisogno solo di piรน libertร . Successivamente, stabilitasi a Pisa, conobbe il gioielliere Alberto Gatti con cui, dopo molti anni di convivenza, si sposรฒ nel 1911. Regina di Luanto morรฌ a Pisa nel 1914.
รˆ ricordata come una donna bella, con grandi occhi dolci, viso ovale e un’espressione maliziosa che accresceva il suo fascino. Non era molto alta, aveva movenze aggraziate miste a pose e atteggiamenti scaltri e furbi. Si dice che studiasse molto trascorrendo il tempo tra i libri, la musica e la cura dei suoi cani.

Dimenticata e incompresa

Regina di Luanto รจ senza dubbio una delle scrittrici attive a cavallo tra Otto e Novecento piรน dimenticate. Una scrittrice fondamentalmente scomparsa dai libri di critica letteraria e della quale abbiamo poche notizie. Una scrittrice incompresa, forse perchรฉ le sue opere sono state estremamente innovative e provocatrici e per questo poco apprezzate dalle riviste culturali del tempo. Le sue opere sono piene di spunti di modernitร  e per questo osteggiate dai perbenisti borghesi del periodo che le definivano (come ad esempio nelle riviste Civiltร  cattolica e La tavola rotonda): ยซsbagliate da cima a fondo e scuole di mal costumeยป, invitando perfino il libraio a ritirarle dalle vetrine come merce appestata. Giร  il suo esordio letterario nel 1890, con Acque forti, suscitรฒ un certo rumore e cosรฌ sarร  per tutta la sua vita e la sua produzione letteraria.

Una scrittrice moderna

La realtร  รจ che il tempo รจ stato benigno per lei, seppur colpevolmente tardi. รˆ cosรฌ divenuta famosa per i temi affrontati usando un linguaggio crudo ed esplicito nel descrivere una collettivitร  mondana sessista e corrotta, ambigua e ipocrita. Pubblica i suoi libri in un arco di tempo che va dal 1890 al 1912, tutte opere cariche di idee moderne. I temi trattati, principalmente la donna, la sua condizione e il matrimonio, sono incredibilmente attuali e descritti con personaggi e descrizioni ambientali meravigliose.

Il rifiuto del perbenismo borghese

Questa autrice abbandona il perbenismo borghese tipico di quegli anni e rovescia la mentalitร  secondo cui una donna doveva essere soprattutto pudica e devota, costretta a vivere in casa e sopportare le leggi che la societร  imponeva loro. Crea, nei suoi romanzi, figure femminili disinvolte, disinibite, anticonformiste e senza pregiudizi, dando cosรฌ voce a nuove abitudini e a nuove esigenze. Tratta di tematiche relative alla condizione femminile denunciando una societร  sessista e maschilista, rompe i rigidi schemi del periodo e racconta senza farsi prendere dalla paura di essere troppo schietta e troppo forte. La sua non รจ una ribellione, sarebbe stato forse piรน semplice, ma una presa di posizione e soprattutto di coscienza.

I suoi romanzi

Nei suoi romanzi viene rovesciata l’idea di amore romantico al femminile, s’impone una nuova mentalitร , un nuovo sguardo sulla condizione femminile, le donne non sono piรน raccontate come innamorate ingenue, sognatrici e devote a mariti e famiglia.
Nella sua attivitร  di scrittrice, Regina di Luanto sembra non dare peso alla forma in termine di stile e linguaggio, ma solamente alla sostanza e quindi al messaggio che vuol dare. Le protagoniste dei suoi racconti, presentate con linguaggio esplicito e diretto, sono spesso vittime di vicende drammatiche che non giungevano mai a un lieto fine.

Nei suoi romanzi compare il desiderio e la sessualitร , insomma tutto quello che fino ad allora era stato oscurato dal perbenismo e dal maschilismo. Nel primo romanzo, Salamandra del 1892, la nobile protagonista Eva e il marito banchiere rappresentano il matrimonio di convenienza fallito. Lui la tradisce sistematicamente e lei ricambia cercando l’amore fisico e spirituale in altri uomini.
In Martirio del 1894, la protagonista รจ una giovane sposa che racconta la sua delusione del matrimonio: il suo uomo, egoista e noncurante, verrร  da lei stessa ucciso per difendersi. In questo lavoro evidente รจ la forte condanna del matrimonio, visto essenzialmente come un legame dannoso per il sentimento sincero di due persone. La scuola di Linda del 1894 punta l’attenzione sul mondo degli artisti considerato come intellettuale e libero in contrapposizione alla negativitร  dell’aristocrazia.
Nel romanzo Gli Agonizzanti del 1900 la protagonista รจ Isabella rimasta incinta di Giulio, un uomo irresponsabile dedito solamente a una vita superficiale. Isabella decide cosรฌ di farsi una vita propria e indipendente per mantenere se stessa e il figlio. Il messaggio รจ chiaro: il diritto della donna di essere libera e autonoma!

Apprezzamento

Concludo nel dire che a fronte di molte critiche venne anche fortemente apprezzata per l’audacia nel pubblicare temi controcorrente. Cosรฌ riporta una rivista dei primi del ‘900: “I romanzi di Regina di Luanto sono sempre un avvenimento letterario. L’audacia di questa scrittrice, che affronta impavidamente i problemi piรน ardui della societร  contemporanea e sa rivestirli di una forma d’arte veramente affascinante, รจ ormai nota a tutti i lettori”. Nel suo necrologio dell’8 settembre 1914, pubblicato su Il Nuovo Giornale, viene cosรฌ definita: ยซla scrittrice piรน audace, piรน avanzata, piรน arrischiata che abbia avuto l’Italia negli ultimi venti anniยป.

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