La giovane รจ partita dallโUmbria Dance School di Marsciano e, per tre anni, studierร in Germania le diverse discipline della danza.
ร trascorso un mese da quando Irene Lanzanรฒ (22 anni), ha lasciato Marsciano per trasferirsi ad Amburgo nella prestigiosa CDSH โ Contemporary Dance School.
Irene Lanzanรฒ, 22 anni
Qui, per tre anni, studierร danza e diverse discipline che la porteranno a raggiungere una formazione completa per inseguire il suo sogno di ballerina: ยซMi piacerebbe continuare questo lavoro in qualche compagnia di danza e se dovessi puntare al massimo, penso alla Nederlands Dans Theater. Tutto sta andando bene, le lezioni sono interessanti: sto provando nuove tecniche di danza contemporanea, sto approfondendo il floorwork (n.d.r. si tratta di movimenti eseguiti sul pavimento) e tante altre discipline cosรฌ da avere una formazione il piรน completa possibileยป racconta la giovane ballerina.
Irene ha iniziato a prendere lezioni di danza classica quando aveva solo 3 anni, dopo aver assistito ai saggi della sorella maggiore; poi, a 11 รจ approdata allโUmbria Dance Schooldi Marsciano. ยซVolevo approcciarmi a nuovi stili: se la danza classica ha sempre fatto parte della mia vita, la danza contemporanea e lโhip hop mi hanno conquistata piano piano col tempo. A queste si รจ aggiunta anche la danza modern jazzยป prosegue Irene.
Umbria Dance School รจ nata nel 2011 a Marsciano (da questโanno una sede รจ stata aperta anche a Perugia) dallโidea di Barbara Formica, per creare un luogo di crescita per bambini e giovani ragazzi con lโobiettivo di educarli allโarte della danza, in un percorso che premia la qualitร e la professionalitร . Un luogo a 360 gradi per la preparazione artistica, fin dai primi passi.
Irene Lanzanรฒ
Proprio la direttrice Barbara, due anni fa, ha incoraggiato Irene a sostenere unโaudizione per un corso di alta formazione a Reggio Emilia: ยซSono stata presa e da lรฌ ho capito che era la strada che volevo proseguire per diventare una ballerina. Lo scorso anno sono entrata allโA.E.D.Associazione Europea Danza di Livorno, dove ho avuto la possibilitร di fare il provino per lโAccademia di Amburgo. Per preparare lโesibizione di presentazione ho lavorato per un mese intero: il provino avviene tramite un video da inviare, per questo tutto deve essere perfetto, perchรฉ, se in un’esibizione dal vivo le imprecisioni possono sfuggire, un video puรฒ essere rivisto piรน volte, quindi non ci devono essere sbavature. A metร di luglio poi mi รจ arrivata lโemail con la mia ammissione. E ora eccomi qui, entusiasta di questa nuova esperienza, ma con un poโ di nostalgia per la vita tranquilla di Marsciano. In accademia รจ tutto piรน frenetico.ยป conclude la giovane. Irene non รจ la sola ballerina che dalla scuola umbra รจ partita per studiare in accademie prestigiose. Due anni fa Gianmaria Angeloni รจ stato preso allโOpera di Roma, dove tuttora studia.
ยซLโostetricia per un uomo รจ un dono, รจ lโunico modo che ha per avvicinarsi il piรน possibile al concetto di maternitร ยป. Abbiamo fatto una chiacchierata con il dottor Arena, direttore del reparto di Ginecologia e Ostetricia dellโAzienda Ospedaliera di Perugia, che nei mesi scorsi ha effettuato diversi interventi di rilievo.
ร inutile dirlo, ai dottori nelle interviste si pongono sempre domande mediche, nessuno va mai oltre il camice. Noi abbiamo voluto fare qualcosa di diverso: scoprire la persona, le sue scelte, come affronta gli interventi (ansie, paure e gesti scaramantici) e qualche piccola curiositร . Lo abbiamo fatto col dottor Saverio Arena, ginecologo e Direttore f.f. della Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia dellโAzienda Ospedaliera di Perugia, che da poco ha effettuato interventi complessi come lโasportazione di un utero da 1.600 grammi e la rimozione di una gravidanza extrauterina rara.
In unโintervista fiume โ oltre unโora di registrazione โ ci ha raccontato molto di lui e del suo lavoro, ma soprattutto ciรฒ che lo mette piรน in difficoltร con le pazienti: ยซLa stragrande maggioranza delle domande che mi mandano in crisi sono quelle legate allโestetistaยป. Ma andiamo con ordine.
La prima domanda รจ dโobbligo: qual รจ il suo rapporto con lโUmbria?
Per me l’Umbria รจ una vera e propria seconda casa.
dottor Saverio Arena
Come descriverebbe lโUmbria in tre parole?
LโUmbria non si puรฒ descrivere in tre parole. Per me ha un grande potenziale, che potrebbe essere maggiormente valorizzato diventando veramente il centro dellโItalia, sia a livello turistico e ambientale sia medico e scientifico.
Lei รจ di origini calabresi: perchรฉ ha scelto di venire a Perugia e frequentarne l’universitร ?ย ย
Per due motivi. Perchรฉ cโรจ lโOnaosi e perchรฉ iniziava la facoltร di medicina anche mio cugino al quale sono molto legato. Abbiamo fatto tutto il percorso universitario insieme.
Molti se lo chiedono: perchรฉ un uomo decide di fare il ginecologo?
ร una bellissima domanda. Me lโhanno fatta tante volte e me la sono posta anche io. Molti pensano che io abbia scelto questa professione perchรฉ mio padre era un ginecologo. Assolutamente no. La mia รจ stata una scelta emotiva, non avrei potuto fare altro. Era la specializzazione che volevo e sono felice perchรฉ faccio con passione ciรฒ che amo; credo e spero che questo sia evidente nel quotidiano. Sono convinto che nellโessere donna ci sia un universo che vada affrontato con estrema delicatezza e rispetto: รจ un mondo incredibile. La nostra branca poi, รจ divisa in due settori: la ginecologia e lโostetricia. Lโostetricia per un uomo รจ un dono, รจ lโunico modo che ha per avvicinarsi il piรน possibile al concetto di maternitร .
Paradossalmente sono molti i ginecologi uominiโฆ
Sรฌ รจ vero, ma oggi sono in aumento le dottoresse che decidono di fare questa specializzazione: io ad esempio lavoro con un solo uomo, il resto della squadra รจ formata da colleghe donne. La ginecologia del futuro รจ donna, come un poโ tutta la medicina. Credo che chiunque scelga questa professione lo faccia perchรฉ la ama, indipendentemente da tutto: รจ un lavoro difficile che richiede molta attenzione e tanto sacrificio. Dico sempre, a chi inizia, che se lo fa per i soldi ci sono lavori molto piรน redditizi e meno impegnativi: il rischio medico-legale รจ altissimo, la possibilitร di passare notti insonni รจ elevata, cosรฌ come quella di non avere weekend liberi, per cui o ti piace veramente o devi scegliere altro. Comunque farei la stessa domanda al contrario. Perchรฉ una donna sceglie un ginecologo uomo? Provi a chiedere e vediamo che rispondonoโฆ Si ponga lei la domanda!
Ma io ho una ginecologa donnaโฆ
E perchรฉ lโha scelta? Io ad esempio, mi sono sempre chiesto โ visto che penso alla figura del ginecologo come a un amico e a una persona di fiducia a cui posso raccontare le mie problematiche โ se da donna avrei preferito essere seguita da un uomo oppure no.
E che risposta si รจ dato?
La mia idea รจ che molto dipenda dalla capacitร di ascolto. E quella o ce lโhai o non ce lโhai a prescindere dal fatto che tu sia uomo o donna.
ร per questo che รจ molto apprezzato dalle sue pazienti? Ha quasi un fan clubโฆ
Addirittura?! Provo a essere disponibile anche solo con una parola, una chiacchierata o un sorriso. Spesso sono fondamentali per chi in quel momento ha bisogno. ร molto importante anche saper mettere le distanze e non far interferite nel lavoro i problemi personali e la vita privata.
Qual รจ la domanda piรน โcomplicataโ che una paziente le ha fatto?
Quelle sulla depilazione! (ride) Posso garantire che la stragrande maggioranza delle domande che mi mandano in crisi sono quelle legate allโestetista. Una di quelle piรน strane che ho ricevuto รจ stata: ยซPosso fare la luce pulsata?ยป Sono andato a cercare cosa fosse: non lo sapevo! (ride). Mi hanno chiesto anche se in gravidanza si possono fare le meches o se la ceretta puรฒ causare un aborto. Poi cโรจ il problema della tinta per capelli e di alcuni tipi di massaggi; alcuni dentisti richiedono il parere del ginecologo per fare lโanestesia in gravidanza. Il problema, secondo me, non sono tanto i luoghi comuni, ma chi fornisce questi servizi che potrebbe serenamente dare le risposte piรน corrette senza pensare che la gravidanza possa essere una condizione di rischio estremo che mette in pericolo la donna.
Ora la metto io in difficoltร : una volta per tutteโฆ la depilazione totale puรฒ avere controindicazioni mediche?ย
No, non รจ assolutamente dannosa. Non cโรจ nessun motivo di pericolo, รจ solo una scelta estetica e personale.
Cโรจ un caso che a distanza di anni ancora ricorda?
Sicuramente lโevento piรน emozionante in assoluto, che non dimenticherรฒ mai, รจ stato far nascere il mio secondo figlio: mi ritengo fortunato perchรฉ ho avuto la possibilitร – non capita a tutti โ di vivere questโesperienza. Se la nascita del mio primogenito lโho vissuta con lโemozione del padre, in quella del secondo avevo un doppio ruolo (medico e padre) che mi ha permesso di vivere il momento con piรน coinvolgimento. Poi mi viene in mente la bella storia di una bambina, che oggi ha 9 anni. La sua nascita รจ stata un miracolo: ero in sala parto con la madre in travaglio, andava tutto bene, lei spingeva e la bambina stava per nascere. A un certo punto ci siamo accorti che il battito cardiaco della piccola era diminuito notevolmente, cambiando in corsa e quindi l’abbiamo fatta nascere in pochissimo tempo, altrimenti sarebbe morta. Lโevento รจ accaduto in una data a me cara e per una serie di coincidenze ho sempre pensato che non fosse un caso. Era cosรฌ che doveva andare.
Cosa si prova a far nascere un bambino?
ร unโemozione enorme e incredibile. A mio parere unica, perchรฉ la nascita รจ un momento bellissimo e non ha eguali. Se perรฒ allโevento nascita si associa lโevento morte โ che รจ la cosa piรน drammatica con cui ci si possa confrontare – da professionisti dobbiamo essere umanamente e professionalmente preparati per dare, in quel momento, il massimo supporto alle mamme e ai papร .
Questi sono i momenti piรน brutti del suo lavoroโฆย
Sicuramente. La morte di un bambino รจ un evento estremamente tragico, di grande sofferenza. Noi siamo il reparto della gioia, purtroppo perรฒ a volte puรฒ trasformarsi in quello del dolore. ร proprio in questi momenti che vedo ancora di piรน la grande umanitร delle persone con cui lavoro: tutte le figure coinvolte – piรน di ogni altra le ostetriche – si calano nel ruolo di madri e padri per cercare di stare il piรน possibile vicino alla coppia. ร giusto e anche necessario sostenere i genitori nellโaccompagnare il loro piccolo in un percorso molto diverso da quello previsto, in cui al posto della piรน grande delle felicitร si รจ costretti ad affrontare il piรน terribile dei dolori. ร una situazione profondamente drammatica. Ognuno di noi davanti a un dolore cosรฌ forte vorrebbe solo scappare; chiudere gli occhi e svegliarsi quando tutto รจ finito. Invece si รจ genitori sempre, anche nella tragedia, e noi professionisti dobbiamo supportarli nel vivere momenti dolorosi, ma importanti come tenere in braccio il piccolo e vestirlo.
Si verificano spesso queste tragedie?
I numeri della mortalitร prenatale non sono altissimi, in Italia 1,7 nati morti ogni 1000 nati, ma comunque ci sono; nellโarco di un anno capita. Ora che ci penso, mi viene in mente anche la storia di una coppia che il 22 o 23 dicembre di qualche anno fa (non ricordo di preciso) perse il loro primo figlio; morรฌ prima del parto. Poco dopo la mamma rimase nuovamente incinta, io le fissai la data del cesareo nello stesso giorno della morte del primo bambino: giuro che non ricordavo assolutamente la data dellโevento precedente. ร stata solo una casualitร , alla quale se nโรจ aggiunta unโaltra: le culle per i neonati sono preparate con dei lenzuolini decorati con disegni di animali. Alla bambina capitรฒ – in modo del tutto casuale – quello con stampato Simba; lo stesso leoncino era disegnato nella cameretta destinata al fratellino morto: i genitori non lo avevano mai cancellato. Questo particolare non lo sapeva nessuno, nessuno poteva immaginare una cosa simile. I genitori ce lo hanno raccontato quando sono venuti a reparto per il controllo dopo un mese dalla nascita. ร innegabile che un evento di questo tipo sia stato per tutti noi, ma soprattutto per loro, un segno incredibile. Spesso ci confrontiamo con qualcosa che vola sopra di noi, ed รจ impossibile non restarne meravigliati ed esserne felici.
Il dottor Arena durante un intervento
Cosa fa la sera prima di un intervento impegnativo e rischioso? Penso ad esempio a quello che ha svolto qualche mese fa, nel quale – con la sua equipe – ha estratto in laparoscopia un utero di un 1.600 grammi o la delicata asportazione di una rara gravidanza extrauterina.
I giorni in cui opero li conosco e, a prescindere dal tipo dโintervento โ che sia banale o impegnativo โ la sera prima non vado a letto tardi, non faccio cene particolari e tengo sempre un comportamento che il giorno dopo mi permetta di essere nelle migliori condizioni. A dire il vero รจ cosรฌ praticamente sempre perchรฉ, la preoccupazione del giorno dopo o di essere chiamato nella notte me la porto sempre dietro. In alcuni casi riguardo qualche video e qualche passaggio. La chirurgia รจ una regola e devi cercare sempre di ripetere gli stessi procedimenti, piรน li fai e piรน ti muovi in sicurezza: รจ bene avere una routine. Allo stesso tempo essere ripetitivi consente di avere unโadeguata conoscenza dellโanatomia da poter avere anche la mente libera per variare le manovre se la situazione lo richiedesse. Un utero che arriva a pesare un 1.600 grammi (in condizioni normali ne pesa appena 60) รจ molto ingombrante, ma gli spazi interni in cui ci si muove restano comunque molto stretti, per cui occorre modificare i passaggi per agevolare il lavoro. In questa operazione, ad esempio, per posizionare al meglio il manipolatore โ lo strumento che permette di togliere lโutero passando dalla vagina – ho modificato le azioni consuete e cosรฌ ho portato a termine lโintervento solo con gli accessi minimi della laparoscopia.
Cosa pensa in quei momenti?
Quando sono in sala sto attento a tutto ciรฒ che mi circonda e che riguarda il paziente, ma allo stesso tempo sono isolato e molto concentrato su me stesso e su quello che faccio.
E la mattina stessa che fa?
Faccio sempre le stesse cose, quasi come se fosse un rituale. La sveglia sempre alla stessa ora, la doccia, faccio colazione e accompagno i figli a scuola.
Cโรจ anche qualcosa di scaramantico in questoโฆ
Ci sono una serie di azioni che tanti applicano e che definirei quasi scaramantiche. Alcune tra le mie fisse sono che la paziente entri in sala operatoria sempre dai piedi e mai dalla testa. Il viola in sala meglio di no, i bracciali che porto me li tolgo da solo, le cuffie sono sempre le stesse e per lavarmi uso solo il rubinetto centrale. Sono azioni che ovviamente non hanno nessuna influenza sulla riuscita del mio lavoroโฆ perรฒ le faccio.
Ha un poโ dโansia o dopo anni diventa normale amministrazione?
Lโansia proprio no, ma ho sempre un poโ di paura e tutte le volte – soprattutto quando faccio interventi importanti โ ripeto: ยซQuesta volta non ce la faccio a farlo in laparoscopia, ovvero senza aprire lโaddome ma solo con quattro minimi accessiยป. Oppure alla fine dico ai miei colleghi: ยซEro sicuro che non ci saremmo riuscitiยป. Un pizzico di paura lo devi avere perchรฉ lโestrema sicurezza puรฒ farti sbagliare. Durante interventi particolarmente delicati il rischio di commettere errori banali, che si ripercuotono su passaggi importanti, รจ molto alto. ร bene avere timore ed essere sempre scrupolosi e attenti. Anche dopo anni di esperienza, come io certamente ho, mi ritengo sempre umile.
In questo periodo vanno molto di moda i medici che danno consigli su Instagram e TikTok, dei veri influencer molto seguiti. I ginecologi sono una buona fetta: ha mai pensato di approdare sui social?
Onestamente non mi piace, non dovremmo venderci come se fossimo un prodotto da banco. Mi piacerebbe molto invece creare un canale tematico dove pubblicare e condividere gli interventi: non tanto per i pazienti, ma per chi si deve formare. Ma non lo si fa certo su Tik Tok. I social sono solo un modo per farsi pubblicitร , ma la migliore pubblicitร รจ quella delle persone che vengono a curarsi da te e si trovano bene. Questo vale per tutti i medici.
A proposito di influencer: รจ un poโ il ginecologo delle mogli dei vip. Ha fatto nascere i figli dellโinfluencer Mariano Di Vaio, del calciatore Andrea Ranocchia e di tanti altriโฆ
Dicono questa cosa, ma non รจ vero! Eleonora, la moglie di Mariano, e sua sorella Ilaria (Di Vaio) sono le prime che saltano allโocchio. Cosรฌ come le gravidanze di Giulia, la moglie di Andrea Ranocchia. Alla base di tutto cโรจ che siamo molto amici. Mi vengono in mente alcuni figli dei giocatori della Sir e del Perugia calcio. Penso perรฒ che famosi o meno, sia importante la fiducia delle persone e la stima che ripongono in te. ร bello vederli crescere dalle loro foto che arrivano nel tempo, trovarsi tra gli scaffali dei supermercati o a cena e vedere gli occhi dei genitori brillare quando ti presentano i loro figli. Credo che lโemozione piรน bella sia il ricordo nelle menti delle persone.
Ce lโha un piccolo aneddoto?
Quando seguivo Eleonora, la moglie di Di Vaio, le altre pazienti mi chiedevano quando venivano in visita cosรฌ da poter incontrare Mariano!
ร tifoso del Cosenza… preferirebbe il Cosenza in serie A o un riconoscimento per il suo lavoro?
Piรน che un premio personale, mi piacerebbe un riconoscimento per tutta la squadra che lavora con me, non potrei riuscire nel mio lavoro senza il loro aiuto. Un poโ come avviene nel ciclismo. Fermo restando che nellโarco della mia vita non mi dispiacerebbe veder giocare il Cosenza in serie A.
In modo sintetico, cโรจ un messaggio che vuol dare alle donne che ci leggono?
Avere rispetto per sรฉ stesse e per il proprio corpo, facendo regolarmente screening e controlli annuali. Se si presentano dei problemi, parlare molto chiaramente con il ginecologo e con i familiari, superando paure e vergogna.
Le donne umbre possono stare tranquille per quanto riguarda i servizi ginecologici nella regione?
Assolutamente sรฌ, lโimportante รจ mantenere un rapporto costante con i riferimenti โ ginecologi privati, ospedalieri o consultoriali โ che sono sempre disponibili a dare una mano alle pazienti, anche nelle situazioni piรน banali.
La giovanissima perugina รจ stata ammessa alla prestigiosa scuola di danza dove, dal 4 settembre, inizierร le lezioni.
Sta prendendo lezioni di francese e si prepara a partire con la sua bambola preferita, La Cocca (cosรฌ la chiama), dalla quale non si separa mai. Perchรฉ, Giorgia Aquilanti, 11 anni, da Perugia andrร a Parigi per frequentare la prestigiosa Scuola di danza dellโOpรฉra.
Forse รจ la prima umbra, forse la prima perugina: poco importa. Quello che importa รจ che il 4 settembre, in punta di piedi, inizierร i corsi e porterร lโUmbria tra le mura della piรน antica scuola di danza del mondo, fondata nel 1713 da Luigi XIV (il Re Sole, per intenderci) e che รจ un vero trampolino di lancio per le future รฉtoiles.
Giorgia Aquilanti
Giorgia balla da quando ha 3 anni (due lezioni al giorno, dal lunedรฌ al venerdรฌ) nella scuola Studio Danza Arabesque della mamma Daria Ermakova, giร ballerina del teatro Bolshoi di Mosca. Un bel pedigree, non cโรจ che dire!
Con lโaiuto del papร Maurizio ci siamo fatti raccontare come si arriva – anche solo – a essere presi in considerazione dallโOpรฉra di Parigi. Figuriamoci a farsi ammettere.
ยซA maggio Giorgia ha partecipato al Teatro Morlacchi di Perugia al concorso Italian Dance Award, lรฌ รจ stata notata e segnalata alla direttrice dellโOpรฉra, รlisabeth Platel. Alla fine di quel mese lโhanno chiamata per sostenere unโaudizione in presenza a Parigi, e a giugno รจ arrivata la conferma dellโammissione nella sesta divisione โ le divisioni sono otto – quindi in sei anni dovrebbe riuscire a diplomarsi. Il provino รจ stato una vera e propria lezione di danza, in cui hanno valutato le sue doti tecniche e fisiche (peso, altezza e corporatura). Anche lโetร รจ rilevante: piรน si รจ piccoli, meglio รจ; prediligono infatti insegnare ad alunni ancora non pienamente formati artisticamente. Inoltre, a paritร di candidati la precedenza viene data a ballerini francesi – ad oggi nella scuola, oltre a Giorgia, ci sono solo altri due italiani. Per questo siamo ancora piรน orgogliosi della sua ammissioneยป racconta il papร .
Giorgia ha confessato candidamente di non essere stata piรน di tanto emozionata durante lโaudizione โ dopotutto ha giร partecipato in passato a stage e concorsi di livello – e dโispirarsi a Nina Kaptsova, prima ballerina del Teatro Bolshoi. Le sue idee sono sicuramente chiare.
Nellโaccademia frequenterร la scuola paritaria la mattina, mentre il pomeriggio sarร dedicato alle lezioni di danza. Tutto avverrร allโinterno del campus. ยซร una prova molto importante per lei, si dovrร integrare con le compagne che non parlano nemmeno italiano. Vediamo come andrร , nella peggiore delle ipotesi si torna indietro; perรฒ non si puรฒ dire di no a un’occasione del genere senza nemmeno provareยป conclude Maurizio.
ANGSA รจ lโAssociazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici che, dal 1985, difende i diritti delle persone con autismo e delle loro famiglie.
Costituita inizialmente da genitori, familiari, tutori e persone nello spettro autistico รจ unโAssociazione di Promozione Sociale e unโOrganizzazione non lucrativa di utilitร sociale. ANGSA ha anche una sede in Umbria, in Piazza Mazzini a Bastia Umbria. Ce ne parla la dottoressa Eleonora Spalloni, responsabile regionale per la raccolta fondi, che mi spiega anche lโevoluzione ventennale di quella che prima era unโassociazione di genitori e ora conta piรน di trenta dipendenti.
ยซIn realtร dagli anni Ottanta le cose sono un poโ cambiate: per fare un esempio, anche il termine soggetti รจ stato superato in favore della parola persone, che รจ piรน rispettosoยป ci tiene subito a sottolineare.
Dottoressa Paola Carnevali Valentini
Lโassociazione nazionale si suddivide in settori regionali o provinciali. In Umbria, ANGSA esiste da circa ventโanni ed รจ da allora che la dottoressa Paola Carnevali Valentini la guida, portando avanti attivitร di formazione, di sensibilizzazione e di informazione sul territorio attraverso seminari, convegni, interventi nelle scuole e sensibilizzazione delle famiglie attraverso i pediatri.
ยซIn questo modo andiamo ad abbracciare anche i primi anni di vita del bambino, quando lโautismo si manifesta. Lโindividuazione del disturbo pregiudica infatti la presa in carico e poi lo sviluppo del bambino stesso: รจ diverso iniziare un percorso a 18-20 mesi o oltre i due anni di etร . Nel primo caso, infatti, si prende in carico il bambino nella fase dello sviluppo, quando cominciano a manifestarsi tutti quegli aspetti che, nel caso dellโautismo, risultano compromessi: la socialitร , la comunicazione, il comportamento. Nei bambini autistici, la quasi impossibilitร a comunicare sfocia in manifestazioni comportamentali che possono essere autolesive, eterolesive o non adatte al contestoยป spiega E.S. ยซBisogna comprendere che ancora sappiamo davvero poco dellโautismo, specie sulle cause scatenanti. Non si sa se sia un problema genetico. In ogni caso, quando la famiglia riceve la diagnosi, spesso si ritrova in unโimpasse emotiva. ร qui che entra in gioco la rete di supporto ANGSA, strutturata in centri di servizio che, al momento, si occupano di circa 80 famiglie e non solo umbre.ยป continua.
L’interno della struttura
I progetti dedicati agli adulti: le due anime de La Semente
Una volta perรฒ termina la scuola dellโobbligo, insorgono nuove difficoltร , una delle quali รจ legata alla gestione della quotidianitร . Proprio per aiutare i ragazzi a trovare il proprio posto nel mondo, favorendo lโintegrazione e la socializzazione, nonchรฉ per garantirne lโoccupazione, nel 2011 รจ nata La Semente, che consta di due anime. La prima รจ il centro diurno, una struttura socio-sanitaria accreditata al SSN che, al momento, ospita 17 ragazzi. In questo vecchio essiccatoio a Limiti di Spello (PG), ristrutturato con fedeltร storica e autosufficiente dal punto di vista energetico, i ragazzi vengono preparati al mondo del lavoro attraverso un ventaglio di attivitร che vanno dalla creazione della carta alla ginnastica, dalla musica alla ceramica. Vengono loro assegnati dei compiti piรน o meno semplici, attraverso unโagenda coloratissima e, in alcuni casi, persino illustrata. Vengono abituati a muoversi in ambienti che simulano un ufficio o una stanza privata, in cui dedicarsi alla lettura in solitudine: si tratta di ambienti creati e arredati con materiali insonorizzanti, in modo che i ragazzi non possano sentirsi infastiditi da echi o rumori indesiderati. Certo che la campagna spellana in cui si trova il complesso, alle pendici di quel Monte Subasio che regala panorami indimenticabili, sicuramente contribuisce a creare un locus amoenus in cui coltivare progetti eโฆ intenti, cosรฌ come dichiara lo slogan de La Semente.
La seconda anima รจ proprio quella commerciale, legata alla cooperativa agricola votata al turismo sociale, alla produzione e alla vendita. Il progetto abbraccia infatti lโospitalitร – con la struttura ricettiva affacciata sul Monte Subasio – la produzione di conserve biologiche, la creazione di regalie aziendali e lโattivitร di catering per gli eventi mensili.
ยซLa cooperativa รจ proprio figlia di ANGSA e ciรฒ รจ evidente nella sua gestione, nel suo statuto e nel suo CDA. Finora abbiamo avuto 4 inserimenti lavorativi, sia come utenti sia come soci lavoratori della cooperativaยป dichiara E.S.
Tra i progetti, anche il Centro Up!
Tra i progetti di ANGSA Umbria si annovera anche il Centro UP di Assisi, un centro socio-educativo per minori attivo dal lunedรฌ al sabato, che si occupa del supporto scolastico e di attivitร socio-educative dedicate a minori con autismo. Lโintervento, allโinterno del Centro, prevede lโimpiego di tecniche cognitivo-comportamentali che si rifanno ai principi dellโABA e del metodo Denver. Gli educatori del Centro svolgono le loro sessioni principalmente allโinterno del centro, ma la presa in carico del minore รจ globale. Sono pertanto previsti anche interventi scolastici e assistenza domiciliare. In particolare, vengono offerti:
intervento precoce mediato dai genitori e dagli insegnanti;
intervento cognitivo comportamentale presso il Centro Up;
intervento di supporto in ambito scolastico;
intervento mediato dai pari in scuole medie inferiori e superiori;
lavoro di gruppo per implementazione di abilitร sociali;
parent training.
A sostegno delle attivitร
Si puรฒ sostenere ANGSA Umbria attraverso donazioni come il 5×1000, lโerogazione liberale classica (con bonifico) o partecipando alle iniziative che vengono organizzate periodicamente. Si possono anche sostenere le attivitร de la Cooperativa La Semente attraverso lโacquisto dei prodotti della cooperativa o alloggiando presso la struttura ricettiva.
Da novembre 2022 il museo รจ passato sotto la Direzione Regionale musei dellโUmbria e il mese scorso ha riaperto al pubblico.
Un viaggio nel Pleistocene Inferiore (circa 1,5 milioni di anni fa) รจ quello che aspetta il visitatore del Museo Paleontologico Luigi Boldrini di Pietrafitta, riaperto al pubblico e passato sotto la gestione della Direzione Regionale musei dellโUmbria.
Un luogo, senza dubbio, tra i piรน significativi, non solo del territorio ma dโEuropa, sia per lโabbondanza dei fossili rinvenuti, sia per il loro valore scientifico, riconosciuto a livello internazionale. La collezione โ rinvenuta nel bacino di Tavernelle-Pietrafitta inizialmente dallo stesso Luigi Boldrini, assistente di miniera e dipendente Enel, e poi dei ricercatori dellโUniversitร di Perugia – offre migliaia di resti fossilidipiante (36 specie identificate mediante frutti e semi, 11 specie mediante pollini), molluschi dโacqua dolce (5 specie), insetti (almeno 6 ordini) e soprattutto vertebrati (ben 40 specie tra pesci dulciacquicoli, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi). Sono proprio questi ultimi a rendere unica la fauna di Pietrafitta.
Mammut. Foto di Philms
Gli ospiti del museo
Il mammut รจ sicuramente la maggiore attrazione, ma spettacolari sono anche gli scheletri del rinoceronte Stephanorhinus etruscus e i resti di cavallo. Ricca e variegata la collezione di artiodattili, con almeno due specie di cervi (tra cui la forma gigante Praemegaceros obscurus) e con una delle testimonianze piรน antiche dโEuropa per il gruppo dei bisonti, rappresentati dalla specie arcaica Eobison degiulii; degna di nota la presenza di un primate, la bertuccia Macaca sylvanus, e del castoro Castor fiber, entrambi presenti con i resti tra i piรน ricchi dโEuropa.
Non mancano i carnivori, che compaiono con un ghepardo gigante (Acinonyx pardinensis), un orso di medio-piccola taglia (Ursus etruscus) e un mustelide semiacquatico (Pannonictis nesti). Gli uccelli – generalmente rari nei fossili – sono invece abbondanti con circa 200 ritrovamenti scheletrici identificati: la maggior parte รจ riferibile a specie acquatiche o semiacquatiche simili a quelle oggi presenti nellโarea mediterranea.
ยซI vertebrati a sangue freddo sono stati oggetto recentemente di studi approfonditi. Tra i ritrovamenti di maggior interesse, ancora sotto la lente della squadra guidata dal professor Marco Cherin con il professor Roberto Rettori, entrambi del dipartimento di Fisica e Geologiaย dellโUniversitร degli Studi di Perugia, cโรจ una ranagigante del genere Latonia, che si credeva estinta milioni di anni prima. Sono anche in programma approfondimenti e studi che porteranno diverse novitร e nuovi allestimentiยป spiega Tiziana Caponi, direttrice del Museo paleontologico.
Rinoceronte Stephanorhinus. Foto by Philms
Un nuovo corso
ยซDa novembre 2022 il museo รจ passato sotto la Direzione Regionale musei dellโUmbria e il mese scorso ha riaperto al pubblico. Siamo ancora in una fase di assestamento e di rodaggio con il nuovo personale e la nuova organizzazione. Sperimentiamo e impariamo a conoscere la struttura, ma soprattutto aspettiamo di vedere qual รจ la risposta dei visitatori. Per ora รจ possibile visitarci tre volte a settimana (martedรฌ, giovedรฌ e domenica), ma lโobiettivo รจ quello di ampliare: il museo finora non aveva unโapertura continuativa, anche questa รจ una novitร da gestireยป prosegue la direttrice.
Il nuovo percorso della struttura apre anche a importanti collaborazioni con le realtร del territorio, tra cui Enel, che ha realizzato un impianto fotovoltaico da 32 kW sulla copertura dellโedificio per favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili, la sostenibilitร e ridurre i consumi energetici del museo, con benefici economici e ambientali. Insomma, la Preistoria che guarda al futuro!
ยซLa collaborazione con Enel si sviluppa anche con la possibilitร di ammirare nella vicina centrale elettrica le macchine scavatrici โ di loro proprietร โ che hanno permesso il recupero di questi fossiliยป conclude la dottoressa Tiziana Caponi.
Un tuffo nel passato, in un luogo che era fondamentale recuperare non solo per lโUmbria, ma per tutto il patrimonio paleontologico europeo.
ยซNei nostri territori cโรจ stato un profondo cambiamento generazionale, sociale e anche politico. Sono cambiati i protagonisti della vita pubblica ed รจ mutato lโorizzonte culturale; tuttavia รจ rimasto intatto il cuore verde e spirituale di questa regioneยป.
Cardinale Gualtiero Bassetti
Il cardinale Gualtiero Bassetti รจ andato in pensione la scorsa primavera, ma รจ rimasto arcivescovo emerito della sede metropolitana di Perugia – Cittร della Pieve, che ha guidato dal 2009 al 2022. Nato in Toscana ma umbro dโadozione, dal 2017 al 2022 รจ stato anche presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Abbiamo avuto la possibilitร di fargli alcune domande su Perugia e sullโUmbria, ma anche sulla situazione mondiale e su aspetti della sua vita privata come il recente pensionamento: ยซFarรฒ il sacerdote a tempo pieno, con la stessa passione di prima ma con minori impegni. Se ce ne sarร lโopportunitร , darรฒ il mio contributo per valorizzare il patrimonio culturale e religioso del territorioยป.
Eminenza, come sono cambiate Perugia e lโUmbria in questi tredici anni in cui รจ stato vescovo dellโarcidiocesi di Perugia-Cittร della Pieve?
In tredici anni sono cambiate molte cose sia a Perugia sia in Umbria. Del resto รจ profondamente mutata la societร nella sua interezza. Il passaggio dโepoca a cui ha fatto spesso riferimento Papa Francesco รจ una questione reale, concreta e visibile. Nei nostri territori cโรจ stato un profondo cambiamento generazionale, sociale e anche politico. Sono cambiati i protagonisti della vita pubblica ed รจ mutato lโorizzonte culturale, tuttavia รจ rimasto intatto il cuore verde e spirituale di questa regione: i paesaggi e i borghi sono rimasti gli stessi, non hanno perso le loro peculiaritร storiche e sono indubbiamente tra i piรน belli dโItalia; i luoghi sacri piรน famosi, ma anche quelli meno noti, continuano inoltre a essere frequentati, non solo dal turismo religioso, ma da molti fedeli che si abbeverano alla sorgente della fede che qui in Umbria sgorga ormai incessantemente da secoli.
รdiventato cittadino onorario di Perugia: si sente ora un poโ perugino? Le ha fatto piacere questo riconoscimento?
Mi ha fatto molto piacere questo riconoscimento perchรฉ significa che forse ho lasciato non solo qualcosa di buono, ma anche qualcosa di mio in questa cittร . Le parole delle autoritร civili, a partire da quelle del sindaco, mi hanno veramente commosso e fatto sentire parte di una storia cittadina antica e prestigiosa. ร proprio vero, come diceva La Pira, che le cittร hanno unโanima. E adesso anchโio mi sento compartecipe di questโanima.
Cโรจ qualcosa che vorrebbe dire ai perugini che ancora non ha detto loro o che non โpotevaโ dire per il ruolo che ricopriva?
Non ho nascosto assolutamente nulla al mio popolo. Piuttosto, ai perugini vorrei aggiungere: siate sempre voi stessi coltivando con premura e amore la nostra cittร . Siate accoglienti perchรฉ ogni giorno che passa crescono nelle persone le lacrime da asciugare e le piaghe da fasciare. I primi difensori della cittร sono infatti gli stessi abitanti che la vivono quotidianamente investendo energie, risorse e idee. In questi anni ho visto alcuni borghi della cittร risorgere in modo eccezionale. Questa mi sembra la strada per il presente e per il futuro.
Stiamo vivendo, e abbiamo vissuto, anni molto difficili: pandemia, guerra e ora lโombra della carestia. Il ruolo della Chiesa e i numerosi appelli del Papa quanto sono importanti? Si potrebbe fare qualcosa di piรน?ย
Il Papa e tutta la Chiesa si stanno impegnando alacremente per far cessare il terribile conflitto in Ucraina, cercando di dar vita a un negoziato, portando aiuti materiali dove รจ necessario e assistendo migliaia di rifugiati. Parlo della guerra in Ucraina perchรฉ รจ quella piรน vicina a noi, ma la Chiesa cattolica รจ presente, non da ora, in tutte le zone di crisi del mondo. Lo stesso impegno รจ stato profuso inoltre durante la pandemia, cercando di aiutare in ogni circostanza gli ammalati, le persone sole, le famiglie e gli anziani. Tutti i canali a nostra disposizione โ diplomatici, sociali e spirituali โ sono sempre aperti per prendersi cura dellโuomo ferito. Tuttavia, da sempre, lo sforzo piรน importante della Chiesa non รจ propriamente visibile ma รจ sicuramente quotidiano, costante e incessante: ed รจ la preghiera. Dโaltronde come diceva La Pira, la preghiera รจ la forza motrice della storia.
Ha vissuto la pericolositร del Covid in prima persona: un poโ questa esperienza lโha cambiato?
ร stata unโesperienza, al tempo stesso, durissima e preziosissima. Sono stato a un passo dalla morte e ho sentito la vita che mi stava abbandonando. In quei momenti ho sperimentato lโabbandono nelle braccia di Dio. Un abbandono totale e pieno di speranza. Sul letto della terapia intensiva inoltre ho sperimentato la sofferenza della malattia ma anche lโamore dei medici e degli infermieri che si sono presi cura di me. Sono stati per me una sorta di angeli in camice bianco che vivevano il loro lavoro come una missione. Li porterรฒ sempre nel mio cuore. E condividere le sofferenze del Covid nellโOspedale della Misericordia, accanto alla mia gente, รจ stata per me una grazia di Dio.
Il Cardinale con i bambini di una scuola perugina
Nella sua nuova residenza nel palazzo vescovile di Cittร della Pieve porterร la sua grande biblioteca: cโรจ un volume al quale รจ piรน affezionato?
Ci sono molti volumi a cui sono legato, a partire da quelli della mia formazione. Penso per esempio ai libri di Maritain e Mounier, molti dei quali in lingua francese, che hanno caratterizzato la mia gioventรน. Ai tantissimi libri di e su Giorgio La Pira, da cui ho spesso tratto ispirazione e che ho citato molte volte nei miei interventi pubblici. Oppure a quelli di don Mazzolari e di don Milani. Inoltre sono anni che sul mio tavolo ci sono diverse edizioni della Divina Commedia, mi esercito nellโimparare a memoria le terzine piรน significative. Ci sono perรฒ anche alcuni volumi piรน personali che contengono una dedica e che mi ricordano una parte importante della mia vita. Penso per esempio al libro di Giuliano Agresti, Vita nuova di San Francesco del 1978. Un libro bellissimo di una persona che, non solo รจ stata Rettore del Seminario di Firenze e poi vescovo di Spoleto, Norcia e Lucca, ma anche segnato la mia vita come uomo e come sacerdote.
In molti se lo chiederanno: cosa fa un cardinale in pensione?
Farรฒ il sacerdote a tempo pieno, con la stessa passione di prima ma con minor impegni. Laddove ci sarร bisogno del mio aiuto, compatibilmente con la mia salute, io ci sarรฒ. E magari, se ce ne sarร lโopportunitร , darรฒ il mio contributo per valorizzare il patrimonio culturale e religioso del territorio.
A Cittร della Pieve รจ di casa anche il premier Mario Draghi, magari vi incontrerete per la cittร โฆ
E sarร lโoccasione per confrontarci su tanti problemi vitali…
ยซVivere a Deruta significa vivere in Umbria e a essere altrettanto importante per me รจ lโereditร artistica che ci hanno lasciato Perugino, Alberto Burri e Leoncillo Leonardiยป.
Nato a Terni e cresciuto a Deruta, Attilio Quintili si forma come artigiano ceramista, ma fin da subito orienta la sua ricerca artistica verso un linguaggio contemporaneo. Ciรฒ che lo affascina รจ la materia e le reazioni che si possono generare dallโincontro con altre forze; in particolare, dal 2012 lโartista inizia ad applicare cariche esplosive nel blocco di argilla, rileggendo in maniera fortemente personale la ricerca dellโinformale verso nuovi modi di trattare la materia. Anche se studia la precisa collocazione delle cariche per orientarne lโesplosione, lโargilla si squarcia e si plasma con risultati imprevedibili: il risultato finale รจ una scultura complessa che si presenta come unโanalisi allo stesso tempo sul pieno e sul vuoto, sul frammento e lโassenza, spingendo la conversazione su un piano piรน concettuale.
Lei รจ umbro di nascita. Si forma a Deruta come artigiano e ceramista e poi orienta la sua ricerca artistica verso il linguaggio contemporaneo. Quanto รจ stata importante per la sua formazione la cittร di Deruta, da secoli impregnata di arte?
Sono nato a Terni, mi sono trasferito pochi anni dopo a Deruta, ho imparato lโarte della ceramica nella fabbrica di mia madre, che proviene da una famiglia derutese di lunga tradizione ceramica. Mi sono specializzato nella tecnica del Lustro che ho lasciato – anche se non definitivamente – nel 2012 per intraprendere un personale percorso artistico. Per rispondere alla domanda: Deruta con la sua storia e la sua tradizione mi hanno influenzato molto. Vivere qui perรฒ significa anche vivere in Umbria e a essere altrettanto importante per me รจ lโereditร artistica che ci hanno lasciato Perugino, Alberto Burri e Leoncillo Leonardi. Credo comunque che nel mio percorso artistico lโinfluenza maggiore sia arrivata dalla grande spiritualitร che lโUmbria e suoi santi emanano.
Le sue opere ceramiche spesso si aprono dallโinterno: รจ la materia che accetta lo squarcio. Fontana spesso dichiarava “la mia arte รจ portata sulla filosofia del niente, che non รจ un niente di distruzione, ma un niente di costruzione”. Anche lei, tramite la materia โcostruisceโ nuovi possibili spazi? Ci racconta come โcostruisceโ le sue opere?
Le mie sculture prendono forma attraverso unโesplosione: รจ la deflagrazione a disegnare la forma. In nessun modo vengono toccate dalle mie mani, il risultato รจ una forma che la mente non puรฒ nemmeno immaginare. Ogni scultura รจ una nascita – o meglio una rinascita – dando vita a un nuovo ciclo vitale. Lโapporto e la volontร dellโartista, e prima ancora dellโuomo, รจ insignificante nel mio lavoro. La forma che si genera nelle sculture rimanda direttamente a una nuova vita senza alcun legame apparente con la precedente. Lโassenza di una forma riconosciuta predispone il fruitore ad abbandonare le certezze apparenti della mente in favore delle apparenti incertezze di altri livelli di percezione, che possono coincidere con il niente che perรฒ, per rispondere alla sua domanda, non prevede nรฉ costruzione nรฉ distruzione.
Attraverso la lavorazione della ceramica e attraverso lโutilizzo del lustro, nel tempo le sue opere sono state realizzate con tecniche non ceramiche, perfettamente espressive del suo pensiero. Inoltre, nelle sue opere รจ forte il connubio tra spiritualitร e materia. Da dove trae ispirazione per la loro realizzazione?
La ceramica รจ una tecnica che utilizzo perchรฉ funzionale al mio percorso artistico. Trovo la ceramica, con le sue implicazioni, perfettamente significativa a esprimere la relazione, che รจ lโobiettivo della mia ricerca, fra spiritualitร e materia. Il percorso di conoscenza, in vita, รจ una costante mediazione fra gli opposti e di conseguenza un lavoro costante fra la spiritualizzazione della materia e la materializzazione dello spirito.
Vorrei concludere chiedendole di lasciarci con una parola su cui meditare, che per lei rappresenti il connubio tra la sua arte e lโUmbria.
ยซLa pellicola ci presenta un territorio – quello dellโAlta Umbria – in un prossimo futuro dalle vesti post-apocalittiche, quindi gli scenari che vedremo saranno stravolti dalla realtร e condurranno lo spettatore alla scoperta di location conosciute, ma viste sotto una luce diversa, creando una distopia interessanteยป.
“Alla ricerca di Rose” backstage
Potremmo giร considerarlo un Guinness World Record il film Alla ricerca di Rose scritto e diretto dai due registi umbri Lorenzo Lombardi e Nicola Santi Amantini e prodotto dalla Whiterose Pictures nellโambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MiC e Ministero dellโIstruzione.
I protagonisti sono oltre 60 bambini under 10 e solo un adulto: lโattrice Valentina Lodovini. Il film – interamente girato in Umbria e che ha coinvolto le scuole del territorio, precisamente quelle del Comune di San Giustino (PG) sotto la Direzione Didattica Statale F.T. Bufalini – gioca su un mondo senza adulti composto da soli bambini e sul rispetto verso lโambiente e la natura. Alla ricerca di Rose narra di un ipotetico futuro prossimo (il 2029), dove un gruppo di bambini, dopo un evento misterioso, si ritrova a fare i conti con un mondo senza adulti, elettricitร e tecnologia, e parte alla ricerca di colei che sembra essere lโunica donna rimasta in vita: Rose. I protagonisti della storia intraprenderanno un viaggio alla scoperta di loro stessi, di una natura incontaminata e alla ricerca di una figura materna. Il regista Lorenzo Lombardi ci svela il dietro le quinte e soprattutto comโรจ andata lโesperienza di dirigere un cast composto da piccoli attori emergenti.
Dirigere dei bambini รจ piรน o meno difficile rispetto agli adulti?
ร una situazione completamente diversa. Veniamo da numerosi cortometraggi realizzati con bambini, ma questa รจ la prima volta che ci cimentiamo in un film vero e proprio con un cast completamente composto da bambini di 9 anni. ร sicuramente molto piรน difficile, anche considerando il fatto che non sono dei veri attori e hanno unโesperienza della vita piuttosto breve. Dโaltro canto devo riconoscere che la loro spensieratezza, il loro mettersi in gioco completamente e lโimpegno che hanno apportato durante le riprese sono stati impareggiabili. Si sono fidati delle nostre indicazioni, affidandosi completamente. Molti di loro si sono ritrovati in situazioni estranianti, come lโessere a capo di una spedizione o addirittura di una comunitร . Hanno sperimentato esperienze nuove, che magari non avrebbero avuto modo di fare e in alcuni casi, la forza di volontร gli ha fatto superare anche alcune paure. Ad esempio, le vertigini quando hanno attraversato un vecchio ponte ferroviario a picco sul fiume, o imparato ad andare in bicicletta (per alcuni era la prima volta) durante le scene di raccordo fra una location e lโaltra.
Backstage del film
Sono piรน disciplinati?
Sono stati molto ubbidienti, anche quando hanno dovuto recitare per numerose ore al giorno, magari in condizioni climatiche fredde, sempre cercando di rimanere sul pezzo per non perdere la concentrazione a ritmi di vere star.
Il film รจ anche un manifesto per lโUmbria?
Il film vuole essere anche questo: far conoscere i nostri paesaggi naturalisti, anche quelli meno battuti. Scenari che secondo noi sono affascinanti e perfetti per un film. Abbiamo girato anche unโintera sequenza di scene allโinterno di Castello Bufalini di San Giustino e lo abbiamo scenografato in una chiave piรน unica che rara, perchรฉ nel film รจ il quartier generale di una banda di bambini detti Gli Orfani.
In che modo la racconta?
La pellicola ci presenta un territorio – in particolar modo quello dellโAlta Umbria – in un prossimo futuro dalle vesti post-apocalittiche, quindi gli scenari che vedremo saranno stravolti dalla realtร e condurranno lo spettatore alla scoperta di location conosciute, ma viste sotto una luce diversa creando una distopia interessante.
I bambini hanno partecipato anche alla stesura della sceneggiatura?
Con i bambini abbiamo realizzato lezioni teoriche e pratiche in classe, perchรฉ il progetto era volto anche allโinsegnamento e alla conoscenza del cinema. Grazie a questo hanno scoperto cosa cโรจ dietro la realizzazione di un film, attraverso analisi di lungometraggi, backstage, lo studio della grammatica delle inquadrature e dei movimenti di camera, per poi arrivare anche ai casting. Tutto ciรฒ li ha resi attori consapevoli sul set. Per quanto riguarda la sceneggiatura era impensabile realizzarla totalmente con loro, ma tramite laboratori creativi hanno dato gli incipit per il concept del film: un mondo senza adulti e perchรฉ? Sono quindi gli autori dellโidea che poi รจ stata, da me e N. Santi Amantini, elaborata in una vera e propria sceneggiatura, la cui stesura ha richiesto piรน di 2 mesi.
โAlla ricerca di Roseโ richiama un poโ โAlla ricerca di Nemoโ: cโรจ qualche legame o รจ solo coincidenza?
Il titolo del film prende senzโaltro spunto da titoli blasonati come appunto Alla ricerca di Nemo o La ricerca della felicitร o Alla fine arriva Polly, ma solo ed esclusivamente come sonoritร e gioco di parole. La storia narrata in Alla ricerca di Rose รจ totalmente diversa da questi film, sia per contenuti sia per genere.
Il regista Lorenzo Lombardi con Valentina Lodovini
La presenza di Valentina Lodovini รจ sicuramente la ciliegina sulla tortaโฆ
La presenza di Valentina Lodovini รจ la torta! A parte gli scherziโฆ ร stata una sorpresa inaspettata. Perchรฉ proprio il primo giorno di riprese ho avuto modo di parlare con lei e spiegarle il nostro progetto. Per noi sarebbe stato un sogno poterle regalare il ruolo di Rose. Sarร stata lโenfasi dellโinizio riprese o il fatto che alle volte i sogni si avverano, ma la storia le รจ piaciuta molto, e i temi toccati dal film li ha sentiti sin da subito molto vicini. Ha quindi accettato di partecipare e la torta รจ diventata cosรฌ di sicuro molto piรน bella e buona!
Cโรจ giร una data dโuscita?
In questo momento siamo ancora in fase di post-produzione e non abbiamo una data confermata per lโanteprima del film. Stiamo lavorando sodo, ma non avverrร prima di ottobre/novembre 2023.
ยซIn Umbria ci sono 26.000 persone che ricevono il nostro cibo e rappresentano il 2,5% della popolazione regionale; un numero in aumento – nel 2019 erano 20.000 โ ma in linea con i dati nazionaliยป.
Massimiliano Avogadri, da settembre 2022 รจ il direttore della sezione umbra del Banco Alimentare. In Italia ci sono 22 sedi regionali che sono nate nel corso degli anni a partire dal 1989, anno della costituzione della Fondazione Banco Alimentare nel nostro Paese. In Umbria la filiale รจ stata creata nel 1996.
Massimiliano Avogadri
La mission della Fondazione Banco Alimentare e di tutte le Food Bank in Europa รจ quella di contribuire ad attenuare il problema della fame, dellโemarginazione e della povertร , promuovendo la lotta allo spreco alimentare, in collaborazione con le istituzioni nazionali ed europee. Per raggiungere lโobiettivo coordina le donazioni e contribuisce al recupero delle eccedenze della filiera agroalimentare verso le Organizzazioni Banco Alimentare (OBA), le quali le distribuiscono gratuitamente alle strutture caritative. Sono 1.700.000 persone in Italia (dati 2021) che hanno ricevuto il cibo tramite la rete delle 7.600 strutture convenzionate. Ma qual รจ la situazione in Umbria? Ne abbiamo parlato con il direttore Avogadri.
Direttore, come prima cosa, per chi non lo sapesse: che cosโรจ il Banco Alimentare?
ร unโorganizzazione non profit di secondo livello che supporta lโoperato delle strutture caritative convenzionate a cui spetta il contatto diretto con le persone indigenti e che si rivolgono a loro per chiedere aiuto. Noi in pratica ci occupiamo di recuperate il cibo, portando avanti la lotta contro lo spreco alimentare e contro la povertร alimentare.
Da dove lo recuperate?
Dalla grande distribuzione organizzata, dallโindustria alimentare e dalla ristorazione; cibo che altrimenti andrebbe buttato, ma che รจ ancora buono per essere consumato. Faccio un esempio: i prodotti che la grande distribuzione โ soprattutto quelli con scadenza breve – non riesce a smaltire, vengono recuperati da noi per essere poi distribuiti fra gli enti caritatevoli della regione. In Italia, ogni anno oltre 5.300.000 tonnellate di alimenti vengono sprecati, di cui oltre 3.600.000 gli sprechi di filiera. Il recupero delle eccedenze alimentari dร ai prodotti ancora buoni un nuovo valore.
Quali sono i dati dellโUmbria?
Nel 2022 sono stati recuperati, raccolti e distribuiti oltre 1.500 tonnellate di alimenti, suddivisi per le 206 strutture caritative.
Chi si rivolge a voi?
Forniamo il cibo alla Caritas, alla Croce Rossa, alla comunitร di SantโEgidio, al Volontariato Vincenziano e a tanti altri enti caritatevoli e strutture benefiche minori, come parrocchie e monasteri. La persona singola non si rivolge a noi. Ci potremmo definire come dei grossisti.
Cโรจ un aumento di soggetti che usufruiscono del cibo del Banco Alimentare?
In Umbria ci sono 26.000 persone che ricevono il nostro cibo e rappresentano il 2,5% della popolazione regionale; un numero in aumento – nel 2019 erano 20.000 โ ma in linea con i dati nazionali. Il dato italiano si aggira intorno a 1 milione e 7 mila persone.
Ci sono anche semplici cittadini che vengono a portarvi il cibo?
Dei piccoli donatori ci sono, ma chiaramente sono una minoranza. Perรฒ il singolo puรฒ farlo grazie alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare (organizzata per la prima volta nel 1997) comprando al supermercato e donando direttamente al Banco Alimentare. Questo rappresenta il 10% delle nostre entrate. Nel 2021 sono stati quasi 5 milioni gli italiani che hanno partecipato alla Colletta e sono state raccolte 7 mila tonnellate di alimenti.
Che tipo di cibo raccogliete?
Prodotti a lunga conservazione e prodotti in scatola: olio, pasta, zucchero, pelati, legumi, carne in scatola e molto altro. Nella nostra sede in Umbria abbiamo celle frigorifere per alimenti freschi e congelati, siamo un vero e proprio magazzino alimentare ben attrezzato e in media smistiamo dalle 1.500 alle 2 mila tonnellate di cibo allโanno, per un valore di quasi 7 milioni di euro.
Quello che fate ha anche un forte impatto ambientale in positivoโฆ
Assolutamente. Il recupero degli alimenti impedisce che questi diventino rifiuti, permettendo cosรฌ un risparmio in risorse energetiche e un conseguente abbattimento delle emissioni di CO2 nellโatmosfera. Nel 2021 le emissioni salvate ed evitate dal Banco Alimentare sono state di 97.118,7 tonnellate di CO2. Quindi, oltre a una riduzione dei costi di smaltimento, cโรจ anche una riduzione in termini di inquinamento.
I volontari all’opera
Come si diventa volontari? Lei come lo รจ diventato?
Di solito ci si presenta in sede spontaneamente. Cosรฌ ho fatto io. Ad agosto 2021 sono tornato in Italia dopo quasi ventโanni allโestero; quando sono rientrato mi sono offerto volontario. Ho lavorato per vent’anni nel mondo del food in Cina, negli Stati Uniti e in Nord Africa, quindi conosco bene questo settore. Visto il mio curriculum mi hanno proposto di diventare direttore operativo della filiale dellโUmbria, ruolo che ricopro da settembre 2022.
Quanti sono i volontari in Umbria?
Sono circa 80 persone, a questi si aggiungono 4 dipendenti.
Portate avanti altri progetti oltre alla Colletta Alimentare?
Ci sono progetti piรน piccoli come il Siticibo, cioรจ il recupero di prodotti dai punti vendita della Grande Distribuzione Organizzata (GDO). In pratica il Banco Alimentare mette in contatto direttamente le strutture caritative e i supermercati piรน vicini, sviluppando la raccolta a chilometro zero: ciรฒ consente di ridurre sensibilmente i costi. Collaboriamo anche con il tribunale per far svolgere lavori socialmente utili a persone che hanno ricevuto condanne leggere: vengono qui e prestano servizio gratuito; e grazie allโufficio del Welfare del Comune di Perugia รจ possibile fare da noi anche tirocini formativi retribuiti per il reintegro lavorativo. Inoltre siamo parte della rete europea dei Banchi Alimentari (Food Banks) e per questo riceviamo prodotti anche dalla Comunitร Europea. LโEuropa produce cibo per essere utilizzato in caso dโemergenza o catastrofi, una parte di questo viene destinata anche ai banchi alimentari; la gestione di questi prodotti spetta a noi, tutto deve essere trasparente e tracciato, vengono verificati gli enti e lโutente finale che riceve la merce. Merce che ovviamente non รจ rivendibile e per questo ha un packaging particolare proprio per evitare il commercio privato.
ยซUn mio sogno รจ quello di partecipare alle Olimpiadi con la pole dance. Ancora non รจ uno sport olimpico, ma ci stiamo piano piano avvicinandoยป.
Francesca Cesarini ha 16 anni, vive a Magione (Perugia) ed รจ una stella dello sport paralimpico. Ha conquistato – volteggiando con la poledance, una performance art che di danza e ginnastica con una pertica – il primo premio al World Pole and Aerial Championship 2022 ed รจ anche salita sul podio piรน alto della federazione Posa Pole Sports & Arts World Federation.
Francy, come la chiama la mamma Valeria, รจ nata senza gli avambracci e una gamba e ha scelto questa disciplina un poโ per caso โ forse a causa di un sogno โ nemmeno lei lo sa con certezza. Quello che sa invece, รจ che รจ un animale da palcoscenico. ยซMe lo dicono tutti!ยป.
Lo ha dimostrato anche durante le riprese del docufilm Come una piuma (in uscita prossimamente), per la regia di Daniele Suraci e promosso dallโassociazione perugina MenteGlocale, che racconta la sua storia sportiva e personale. E in qualche modo anche durante la nostra chiacchierata dove, senza nessun tipo di timidezza adolescenziale, ha risposto alle mie domande con molta schiettezza. Oltrechรฉ in palestra si allena con il palo piantato in salotto e questo la fa sentire libera. ยซQuando volteggio posso essere chi voglio!ยป.
L’atleta Francesca Cesarini
Francesca, come mai a 11 anni hai scelto questa disciplina?
Non mi ricordo di preciso. Ricordo solamente che un giorno sono andata dalla mamma e le ho detto: ยซMamma, voglio fare la pole danceยป. Forse lโho visto sui social, forse me lo sono sognato, perรฒ sta di fatto che da quel giorno โ dopo aver trovato una palestra – ho iniziato questa disciplina.
Quante ore ti alleni?
Tre volte alla settimana per circa unโora e mezza.
Facci capire cosa di prova a volteggiare in ariaโฆ
Un poโ dโansia cโรจ per il rischio di cadere, ma quando sono in alto sul palco posso fare ciรฒ che voglio. Mi fa sentire libera. ร una sensazione che provo ancora, anche dopo tanto tempo. ร sempre bello!
Cosa consiglieresti a una giovane che vuole iniziare la pole dance?
Prima cosa le consiglierei di fare una prova e di continuare a provarci anche se da subito non la coinvolge, perchรฉ comunque รจ un sport molto bello.
Segui una dieta particolare?
No. Io mangio tutto. Non faccio nessuna dieta (ride).
Hai mai pensato di dire “basta, smetto”?
ร successo a luglio 2022. Ho dovuto cambiare allenatrice, per questo ho rischiato di non poter partecipare al Mondiale. Per due settimane ho detto: ยซBasta, non continuo!ยป. Poi mia mamma si รจ messa alla ricerca di altre scuole di pole: abbiamo conosciuto Giulia Lupattelli, insegnante di pole alla Movโit di Perugia e alla scuola Altrove danza di Magione, la quale mi ha messo in contatto con lโattuale allenatrice di Firenze, Iliana Ciccarello. Quindi mi divido con gli allenamenti tra Magione (con Giulia) e Firenze (con Iliana).
Chi รจ Francesca quando รจ fuori dalla palestra?
Mi piace tanto stare con i miei amici, uscire con loro il sabato sera e andare a ballare. Spesso ci organizziamo e si va in centro, al cinema o in qualche centro commerciale. Dโestate invece il posto che piรน frequentiamo รจ il lago Trasimeno. Amo molto anche ascoltare la musica.
Che musica ascolti?
Musica americana di qualsiasi genere. Adoro anche guardare film e serie tv. Ne vedo tantissime.
Quali sono le ultime serie che hai visto?
Con mia mamma sto guardando Greyโs Anatomy, poi guarderemo Stazione 19. Da poco ho terminato Mercoledรฌ e The Vampire Diaries.
Ho letto che sei appassionata di Harry Potter: si sta parlando della realizzazione di una serie tv, che ne pensi?
Sarร bellissimo avere una serie su Harry Potter, perรฒ gli attori non saranno quelli dei film, quindi non so se sarร bella lo stesso!
Durante le riprese di “Come una piuma”
Quali sono i tuoi prossimi impegni sportivi?
ย Le prossime gare saranno alla fine dellโanno. Per ora mi alleno soltanto.
Giร sai cosa vorrai fare da grande? Qual รจ il tuo sogno?
Vorrei continuare a esibirmi con la pole dance. Mi piacerebbe anche lavorare in ambito medico: sto studiando Biotecnologie sanitarie allโITAS Giordano Bruno e il mondo della medicina mi affascina molto. Fare il medico sarebbe bellissimoโฆ ancora perรฒ non ho pensato la specializzazione. Ho tempo! Un altro sogno รจ quello di partecipare alle Olimpiadi con la pole dance. Ancora non รจ uno sport olimpico, ma ci stiamo piano piano avvicinando; si spera di farlo rientrare giร nelle prossime Olimpiadi. Sarebbe fichissimo!
Oramai la pole dance รจ diventata anche molto di modaโฆ
Sรฌ. Negli ultimi anni รจ cresciuta tantissimo, questo si vede anche durante le gare dove partecipano molti piรน atleti.
In autunno uscirร il docufilm โCome una piumaโ con la regia di Daniele Suracie promosso dallโassociazione perugina MenteGlocale, che si occupa dal 2001 di progetti di comunicazione sociale. Come sono andate le riprese?
Mi sono divertita tantissimo, anche a girare con i miei amici che sono presenti in alcune scene. Stare davanti alla telecamera mi piace, mi hanno detto che sono un animale da palcoscenico. Non provo mai ansia. Anche alle gare sono un poโ agitata qualche minuto prima di salire sul palco, poi quando sono lรฌ divento tranquilla e faccio la mia esibizione.
Hai qualche piccolo rito scaramantico?
Faccio un saltello e un passo quando chiamano il mio nome prima dellโesibizione. Tutto qui.