fbpx
Home / Posts Tagged "intervista"

Intervista con la docente e ricercatrice ternana, inserita tra le 1000 scienziate del mondo e nominata nel 2022 Foreign Adjunct Professor in geriatria traslazionale presso il Karolinska Institutet di Stoccolma.

Le eccellenze che rendono lโ€™Umbria eccellente nel mondo. La professoressa Patrizia Mecocci, ternana DOC, รจ una di queste. Per scrivere il suo curriculum servirebbero pagine e pagine, tanti sono i riconoscimenti, le ricerche e le pubblicazioni realizzate. Proverรฒ a riassumere per voi. La professoressa รจ una scienziata esperta degli aspetti clinici e biologici dellโ€™invecchiamento; รจ autrice, anche in collaborazione con prestigiosi centri di ricerca internazionali, di oltre 350 articoli scientifici e 30 monografie e capitoli di libri.

Oggi รจ a capo della Struttura Complessa di Geriatria dellโ€™Azienda Ospedaliera di Perugia ed รจ direttrice del Dipartimento di Medicina Interna e Medicina Specialistica 1, oltre a essere Professore Ordinario di Gerontologia e Geriatria dellโ€™Universitร  degli Studi di Perugia.
Nel 2022 il Comitato Scientifico del Karolinska Institutet di Stoccolma lโ€™ha nominata Foreign Adjunct Professor in geriatria traslazionale, titolo attribuito a ricercatori con pubblicazioni di alto livello e riconosciuti come leader nel loro settore.
A fine 2023 รจ stata riconosciuta fra le mille migliori scienziate del mondo (26esima tra le ricercatrici italiane e 925 esima a livello mondiale) nella classifica stilata da Researach.com, una delle principali piattaforme accademiche che valuta i migliori ricercatori sulla base delle loro pubblicazioni. ยซรˆ un riscontro concreto del tanto lavoro fatto in questi anni. Inoltre, รจ anche una rivincita per le donneยป. Una carriera e un percorso di vita che fanno impallidire molti e che lโ€™hanno resa una figura di spicco, sia in Italia sia allโ€™estero.
Abbiamo parlato con lei di tanti argomenti, alcuni anche un poโ€™ fuori dagli schemi โ€“ dalla musica allo sport, dalle sue passioni ai diversi incarichi, fino ai suoi ultimi studi e al ruolo che le donne hanno nel mondo accademico – per conoscere Patrizia, non solo la professoressa Mecocci.

 

Professoressa Patrizia Mecocci

 

Professoressa la prima domanda รจ di routine: qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

Penso che sia la regione piรน bella dโ€™Italia. Amo molto lโ€™Umbria, la sua storia e la sua arte. รˆ stata la bellezza del panorama di Assisi – che vedevo dal mio vecchio studio quando lโ€™ospedale era ancora a Monteluce โ€“ a farmi lasciare gli Stati Uniti: lavoravo allโ€™Universitร  di Harvard e mi era stato offerto un contratto, perรฒ il richiamo di questo territorio รจ stato piรน forte. Forse il mio rapporto con lโ€™Umbria mi ha un poโ€™ tarpato le ali, magari la mia carriera sarebbe stata ancora piรน brillante se fossi rimasta negli Stati Uniti. Oppure no. Nella vita bisogna convincersi che le decisioni che si prendono sono quelle giuste, non serve avere rimpianti.

 

รˆ stata inserita tra le 1000 scienziate del mondo. La prima cosa che ha pensato quando ha ricevuto la notizia?

Non lo immaginavo assolutamente e per questo sono stata molto felice. รˆ un riscontro concreto del tanto lavoro fatto in questi anni, perchรฉ nella vita non sempre lโ€™impegno viene riconosciuto dagli altri e dalla societร . Inoltre, รจ anche una rivincita per le donne.

 

A tal proposito il suo commento dopo la nomina รจ stato: โ€œQuesto risultato mi porta a sperare che ci siano in futuro sempre piรน donne coinvolte come leader nellโ€™attivitร  di ricerca e che possano ottenere un sempre maggiore e meritato riconoscimento al loro impegnoโ€. Siamo ancora lontani dal renderlo normalitร ?

Siamo un poโ€™ meno lontani di quando ho iniziato la mia carriera. Ancora oggi purtroppo โ€“ ciรฒ mi fa ridere e allo stesso tempo arrabbiare – articoli pubblicati su prestigiose riviste scientifiche come Science o Nature hanno molto spesso la firma finale di un uomo, nonostante il lavoro di ricerca e il laboratorio sia stato portato avanti interamente da donne. Il senior, il capoprogetto, ancora oggi รจ quasi sempre un uomo; ci dovrebbero essere piรน donne a ricoprire questo incarico.

 

Secondo lei perchรฉ accade questo?

Perchรฉ gli uomini stanno in cima alla piramide, poi sotto ci sono le donne. Il vertice รจ ancora maschile. Penso perรฒ che diventerร  presto femminile perchรฉ, nellโ€™area biomedica le donne prevalgono come numero. Per cui sono convinta che โ€“ visto che i numeri sono dalla nostra parte – si romperร  il famoso tetto di cristallo.

 

In quanto donna si รจ dovuta impegnare maggiormente rispetto a un uomo per raggiungere i risultati che ha ottenuto? Ha avuto mai questa sensazione?

Assolutamente sรฌ. Se un uomo deve dimostrare di essere bravo, una donna deve dimostrare di essere molto brava: occorre sempre qualcosa in piรน. Quello che posso dire di positivo รจ che, nel mio percorso lavorativo, ho avuto pochi intralci, penso ai miei maestri che mi hanno lasciato libera di andare a fare ricerca dove volevo. Sono stata molto autonoma e questo รจ stato un grande vantaggio. Non tutte le mie colleghe hanno avuto โ€“ e hanno – queste possibilitร .

 

Cโ€™รจ lo studio di cui รจ piรน orgogliosa? Un traguardo di cui va piรน fiera?

Sicuramente lo studio che ho realizzato negli Stati Uniti: una ricerca veramente innovativa. Ho studiato una molecola che allโ€™epoca โ€“ parliamo del 1992/93 – non si trovava in commercio, quindi lโ€™ho sintetizzata da sola come fossi un chimico. Mi sono dovuta arrangiare, mi sembravo Maga Magรฒ (ride). Perรฒ alla fine, dopo mesi di fallimenti, ci sono riuscita, e questo per me รจ stato motivo dโ€™orgoglio. Ricordo ancora che, per 4-5 mesi, durante gli incontri con i ricercatori e con il professore referente, non riuscivo a presentare nessun risultato, mi sentivo umiliata e incapace; poi quando le cose hanno cominciato a funzionare e ho concluso lo studio รจ stata per me una grande soddisfazione, soprattutto perchรฉ avevo fatto tutto da sola.

 

Ha avuto sviluppi concreti questa ricerca?

Si รจ sviluppata nello studio del ruolo dello stress ossidativo nellโ€™invecchiamento cerebrale, nellโ€™invecchiamento in genere e nelle demenze. Da lรฌ poi sono partiti diversi studi.

 

A che punto รจ oggi la ricerca sullโ€™invecchiamento cerebrale e sulle malattie degenerative?

In questo momento ci stiamo focalizzando sugli aspetti legati alla senescenza che รจ il nucleo base di tante patologie cronico-degenerative come lโ€™Alzheimer, i tumori, lโ€™insufficienza respiratoria o lo scompenso cardiaco. Queste patologie si manifestano maggiormente con lโ€™invecchiamento, quindi il nostro scopo รจ quello di studiare dei marcatori attraverso il sangue per individuare i soggetti che avranno un invecchiamento piรน rapido (di conseguenza un elevato rischio di patologie cronico-degenerative) per provarne a fermare o rallentare lo sviluppo con farmaci giร  presenti in commercio o con molecole naturali.

 

Nessuno vuole invecchiare. Esistono pratiche quotidiane per ritardare lโ€™invecchiamento cerebrale?

Ci sono degli studi e dei gruppi di ricerca svedesi e finlandesi, con i quali collaboriamo, che stanno portando avanti dei progetti fondati sulla prevenzione della fragilitร . Si basano su esercizi di attivitร  fisica e di attivitร  di stimolazione cognitiva, come i giochi che tengono attivo il cervello. Inoltre, รจ importante favorire la socializzazione e la socialitร , bisogna stare in compagnia, e occorre optare per unโ€™alimentazione ricca di frutta, verdura, pesce e bere molta acqua. Una dieta il piรน equilibrata possibile perchรฉ spesso, invecchiando, le persone tendono ad alimentarsi male: penso agli anziani che la sera mangiano caffรจ dโ€™orzo, latte e biscotti, e questo non รจ salubre.

 

La professoressa con il suo gruppo di lavoro

 

Preferisce il laboratorio, la corsia o le aule universitarie?

Il top per me รจ la ricerca, mi dร  tanta soddisfazione. Mi piace anche la corsia perchรฉ ti mette in relazione con le persone e sโ€™impara tanto; il difficile perรฒ รจ soddisfare le aspettative dei pazienti e dare loro le risposte giuste di cui hanno bisogno. Trovo interessante anche la didattica, solo che negli ultimi anni si percepisce molto un atteggiamento di diffidenza verso i docenti e si รจ creata unโ€™atmosfera molto basata sui giudizi, dei professori verso gli studenti e degli studenti verso i professori. Si ha la sensazione di vivere sempre sotto esame che svaluta quello che รจ il vero ruolo dellโ€™Universitร . Mi spiego. Il nucleo non รจ solo superare test o verifiche, ma creare un rapporto fra studenti e docente, in modo tale che questโ€™ultimo trasmetta e condivida ciรฒ che ha imparato nel corso della sua vita; invece nellโ€™aria spesso si respira solo lโ€™incubo dellโ€™esame, di finire il corso nel piรน breve tempo possibile, del rapporto con il docente spesso percepito solo come un esaminatore. Ciรฒ impoverisce tutto, mentre lโ€™Universitร  deve essere un luogo dove le diverse generazioni si relazionano e scambiano idee. Mi piacerebbe tanto che docenti e studenti sentissero lโ€™Universitร  come un luogo di cultura e non un esamificio.

 

Chi รจ Patrizia quando si toglie il camice? Cosa le piace fare?

Mi piace leggere romanzi, studiare storia e storia dellโ€™arte, visitare musei, mostre, andare al cinema e a teatro. Apprezzo tutto ciรฒ che รจ artistico anche se non so assolutamente disegnare o dipingere. Adoro anche viaggiare, scoprire altri Paesi e altre persone.

 

Nella sua vita non puรฒ fare a meno diโ€ฆ

Della musica e degli amici.

 

Ora sono curiosa: che musica ascolta?

Di tutto: dalla classica al rock degli anni โ€™80-โ€™90. Mi piace il cantautorato italiano, mentre tra le nuove generazioni rock apprezzo i Greta Van Fleet: a luglio saranno in concerto a Mantova, se ce la faccio mi piacerebbe andare.

 

La professoressa Mecocci durante un viaggio in Bolivia

 

Ho letto che รจ anche appassionata di calcio: per che squadra tifa?

Tifo Ternana e Inter, ma le seguo meno perchรฉ il calcio di oggi รจ deludente. I giocatori cambiano continuamente casacca per cui non sai mai se quel giocatore gioca con la tua squadra o con la squadra avversaria, ascoltare una partita alla radio diventa difficile. รˆ un mondo gonfiato e pieno di soldi, per questo non mi diverte piรน, perรฒ fino a una decina di anni fa mi piaceva molto.

 

รˆ vero che da piccola era la mascotte della Ternana?

Fino alla terza media sono stata una mascotte delle Fere e ho continuato a seguire la Ternana anche per tutto il periodo del liceo, andavo allo stadio. Poi, durante lโ€™universitร  ho rallentato. Ora seguo molto la pallavolo e il rugby.

 

Tifa per la Sir, anche se รจ di Perugia?

Sรฌ, se vince sono contenta. Quando una squadra รจ forte le si deve comunque riconoscere i meriti (ride).

 

Lo fa ancora lโ€™album delle figurine?

Adesso non piรน, ma da ragazzina facevo lโ€™album dei calciatori.

 

Ha realizzato i suoi sogni? Quando era bambina giร  si immaginava medico? ย 

Giร  a quattro anni dicevo a tutti che da grande avrei fatto il medico, mentre non pensavo assolutamente alla carriera accademica. Quella รจ iniziata in modo casuale con lโ€™opportunitร  di fare un dottorato di ricerca subito dopo la laurea, prima in Svezia e poi negli Stati Uniti. Questo mi ha svoltato la vita. Tutti dovrebbero provare ciรฒ che gli piace, per questo non trovo giusto il test dโ€™ingresso alla facoltร  di Medicina, che spesso blocca i sogni di un diciottenne. Un giovane dovrebbe iniziare gli studi, poi se capisce che non รจ la strada giusta, smette o cambia facoltร .

 

Non crede che i test possano fare una scrematura?

I test dโ€™ingresso non selezionano i migliori, lo dico da docente che ha visto arrivare alla laurea anche persone mediocri. Spesso mi chiedo come abbiano fatto a superare lโ€™ammissione: questo dimostra che il test non seleziona i migliori, la meritocrazia รจ ben altro.

 

Quale consiglio darebbe ai ragazzi, in particolar modo alle giovani donne, che vogliono intraprendere il suo mestiere?

Di avere costanza, di non farsi sottomettere da nessuno. Se si ha unโ€™idea buona va portata avanti, non avere paura di sbagliare e non mollare alla prima difficoltร . Bisogna andare avanti con competenza e studiare. Inoltre, smetterla di pensare sempre che ci sono quelli piรน fortunati o piรน raccomandati.

 

Proprio come faceva Pietro Mennea. รˆ ancora lui il suo mito o รจ cambiato?

No, รจ sempre lui. Mennea aveva una struttura fisica alla quale non avresti dato un soldo di fiducia. Lui perรฒ si รจ allenato con costanza e tenacia, e ha trasformato il suo fisico mingherlino. รˆ una persona che ha detto: ยซSe io voglio, possoยป. Non รจ sempre detto che questo riesca a tutti, perรฒ lui ha dimostrato che se si vuole qualcosa si puรฒ ottenere. Era anche una persona molto intelligente perchรฉ ha conseguito – se non sbaglio – quattro o cinque lauree.

 

Lei si รจ rivista in questo atteggiamento?

Lui รจ un livello molto superiore (ride). Pensi, ogni volta che rivedo le sue gare mi commuovo.

 

Ultima domanda: qual รจ la prima cosa che le viene in mente pensando allโ€™Umbria?

Lโ€™Umbria รจ una regione bellissima, straordinaria e unica, ma si visita con difficoltร  perchรฉ non ha buoni collegamenti stradali e ferroviari e su questo si deve impegnare di piรน. I turisti che vengo qui, vedono dei posti unici, ma compiono unโ€™impresa titanica. Va resa piรน fruibile.

Lโ€™associazione e la sua cooperativa, affiancata da Grifo Latte, stanno avviando una produzione propria a Perugia, in un locale che sarร  molto di piรน di un laboratorio.

Produrre e vendere yogurt insieme al Gruppo Grifo Agroalimentare รจ il traguardo raggiunto dalla Brigata Indipendente, unโ€™associazione nata nel settembre 2021 con lo scopo di aiutare lโ€™emancipazione di giovani adulti con disturbi dello spettro dellโ€™autismo e altre fragilitร .

Valentina Iacucci Ostini, presidente dellโ€™associazione, e Valentina Cimbali, vicepresidente, hanno dato vita a questa associazione di promozione sociale per cercate di garantire un futuro ai loro figli e a tutti i giovani che hanno bisogno di un piccolo aiuto per non restare fuori dal mondo del lavoro. ยซI nostri ragazzi, pur avendo le potenzialitร  per ricavarsi uno spazio nella societร , si trovano davanti una realtร  che rende loro quasi impossibile inserirsi, perchรฉ non sono considerati mai abbastanza competitivi per il mercato del lavoro. Per questo โ€“ ma non solo – abbiamo deciso di fare qualcosa per cambiare le loro opportunitร  di vita e il loro futuro: siamo partiti con lโ€™associazione, siamo cresciuti, abbiamo imparato tanto e organizzato eventi inclusivi che hanno creato gruppo e ci hanno fatto conoscereยป ci spiegano le due Valentine. Giร  in un precedente articolo avevamo raccontato la loro storia e i loro progetti, ma dopo questo recente traguardo non potevamo non incontrarle di nuovo, per farci raccontare lโ€™esperienza che sta prendendo piede con Grifo Latte.

ยซGrazie a Fondazione Perugia e UniCredit ci รจ stata data la possibilitร  di partecipare al concorso InvestiAMOsociale che sostiene lo sviluppo dellโ€™imprenditorialitร  sociale e promuove progetti ad alto impatto per la comunitร . La nostra startup – riconosciuta come la migliore – รจ stata premiata come startup piรน innovativa; questo ha fatto sรฌ che potessimo aprire la cooperativa sociale Brigata Indipendenteยป raccontano le due mamme.

 

La Brigata Indipendente in visita alla Grifo Latte

 

Il progetto prevede la produzione di yogurt insieme a Grifo Latte: questo darร  la possibilitร  ai ragazzi di lavorare in un laboratorio e in un punto vendita in cui potranno vendere non solo il loro yogurt, ma anche prodotti in co-branding con il gruppo alimentare umbro. Una vera opportunitร  sia per loro sia per lโ€™azienda stessa. Inoltre, Grifo Latte non li lascerร  soli: sarร  al loro fianco con lโ€™allestimento del negozio, fornendo il macchinario per produrre lo yogurt, li supporterร  con corsi di formazione e li seguirร  per i primi mesi di produzione. ยซFondamentale รจ il loro aiuto anche per pubblicizzare i nostri prodotti, che si troveranno in alcuni dei loro punti vendita, oltre ovviamente nel nostro negozio. Noi siamo piccoli, il loro supporto รจ fondamentaleยป proseguono.

Il primo passo รจ stato fatto. Il nome dello yogurt giร  รจ pronto: si chiamerร  Briyรฒ, una crasi tra brigata e yogurt, con quel gusto di brio che non guasta e che rappresenta lโ€™associazione e chi ne fa parte. Ora manca solo il locale, che piano piano sta prendendo vita in via della Pescara 44, a Perugia. Una presenza che potrร  dare un valore aggiunto a un quartiere difficile, che si sta a poco a poco riqualificando. ยซSono tutti in fibrillazione per la nostra apertura, tutti ci vogliono aiutare e sono veramente disponibili, sembra di far parte giร  di una grande famiglia. La data di apertura perรฒ non รจ ancora stata stabilita, si potrebbe ipotizzare settembre ma il lavoro รจ notevole perchรฉ il locale non solo ospiterร  il laboratorio, il punto vendita e la sede dellโ€™associazione, ma avrร  unโ€™area โ€“ forse la piรน importante – in cui i ragazzi potranno svagarsi con varie attivitร : uno spazio che vogliamo diventi un luogo dโ€™incontro aperto a tuttiยป.

 

La Brigata al lavoro nel nuovo locale

Gli appuntamenti in calendario

Gli eventi e le feste sono il punto di forza della Brigata. Dopotutto lo scopo di questa associazione รจ fare gruppo, essere inclusivi e creare una rete per coinvolgere altre associazioni, enti, ma soprattutto arrivare a piรน giovani possibili per spronarli a non restare a casa e coinvolgerli nelle loro attivitร .
ยซIn questi anni i nostri eventi โ€“ organizzati dai ragazzi stessi โ€“ ci hanno fatto conoscere e hanno consentito agli altri di respirare la nostra realtร . Si sono create delle unioni con altri enti del terzo settore come la cooperativa La Bottega Azzurra di Gubbio, Atelier Crescere con Arte sempre di Gubbio, il centro diurno La Semente e ANGSA Umbria Onlus. Inoltre, siamo molto soddisfatte perchรฉ si sono uniti anche altri ragazzi: vengono da noi, si divertono e collaborano. Questo รจ veramente bellissimo, รจ ciรฒ che volevamo. Ci scoprono anche grazie ai social e partecipano, facendo subito gruppo. La sinergia con le altre cooperative ed enti dร  anche la possibilitร  di far lavorare i ragazzi in altre realtร  o di coinvolgerli in altri eventi. Ad esempio la Proloco di Colombella – che ci ha aiutato fin dallโ€™inizio del nostro cammino โ€“ ha richiesto la presenza dei ragazzi durante la sagra estiva: sono stati parte attiva al bar e nel servire a tavolaยป spiegano.

 

Coro gospel

 

I primi sei mesi del 2024 la Brigata ha in calendario tanti eventi aperti a tutti e gratuiti. Si inizia il 25 febbraio (alle ore 18, ingresso libero), alla sala dei Notari di Perugia con un concerto gospel in cui la Brigata si esibirร  insieme al Coro Cantori Umbri.
Il 9 marzo da non perdere il torneo di Burraco a Mantignana, ma soprattutto il 7 aprile (ore 21.30) sarร  il giorno del Dance Aut Party, una festa in discoteca in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sullโ€™autismo (che si svolge il 2 aprile), presso il Sonora Club โ€“ che si รจ messo gratuitamente a disposizione dellโ€™associazione.
Ma la data piรน attesa รจ il 21 aprile per la seconda edizione del PG Comix (presso lโ€™area verde di Colombella). Un evento comics e cosplay, unโ€™esperienza unica che va oltre il mondo dei fumetti. ยซรˆ un appuntamento molto importante perchรฉ รจ il primo contest cosplayer gratuito che ha lโ€™obiettivo di fare inclusione. รˆ organizzato interamente da noi. La prima edizione ha registrato un notevole successo, coinvolgendo persone arrivate da Roma, dalla Toscana e dalle Marche. Solo partecipando hanno capito il senso di inclusione che si voleva trasmettere, ma soprattutto che non si trattava di un semplice festival comicsยป concludono le due Valentine.

 

PG Comix

 

Da segnare in agenda anche il 21-22-23-24 giugno quando la Brigata sarร  parte nellโ€™organizzazione dell’Inclusion Festival (area verde Pontevalleceppi) insieme allโ€™associazione Fiadda (Famiglie Italiane Associate per la difesa dei diritti degli audiolesi): un festival – come dice il suo nome โ€“ inclusivo e aperto a tutti; un festival con delle particolari caratteristiche che avrร  protagonisti la musica, arte e divertimento.

 


Per restare in contatto con La Brigata Indipendenteย 

Facebook

Instagram

 

Ex modella, ora si occupa di eventi legati al mondo della moda ed รจ la presidente di Unโ€™idea per la vita onlus, associazione che sta accanto alle donne che affrontano la malattia.

ยซSe non ho da fare, me lo invento!ยป. Questa frase descrive alla perfezione Laura Cartocci, ex modella, organizzatrice di eventi e sfilate di moda, e presidente dellโ€™associazione Unโ€™idea per la vita onlus. Toscana, ma residente in Umbria da 25 anni – ยซOramai mi sento parte di questa regioneยป – collabora come consulente con le scuole di moda dellโ€™Umbria e con il Love Film Festival; organizza il Fashion show con lโ€™Accademia di Belle Arti ed รจ la direttrice artistica del concorso di bellezza Miss Blumare per la Regione. Nel 2023 ha creato il format Umbria Fashion, un contenitore che vuole mettere al centro i giovani del mondo della moda. ยซIl mio lavoro principale perรฒ รจ quello di essere un manichino vivente: in pratica faccio prove di vestibilitร  per la taglia M per Luisa Spagnoliยป. In una lunga chiacchierata ci ha raccontato tutte le sue attivitร  e i progetti futuri.

 

Laura Cartocci

 

Laura, iniziamo da โ€œUnโ€™idea per la vita Onlusโ€: quando e perchรฉ รจ nata?

Lโ€™associazione รจ nata a fine 2019 da unโ€™idea mia e di Nicoletta Utzeri con la volontร  di donare carezze e di stare vicino alle donne che affrontano il difficile percorso della malattia.

 

Ho letto che si รจ avvicinata allโ€™attivitร  di volontariato grazie a Leonardo Cenciโ€ฆ in che modo?

Ho conosciuto Leonardo a marzo 2016. Lo seguivo sui social e โ€“ vivendo da vicino la malattia di una mia amica che accompagnavo a fare la chemioterapia โ€“ ho deciso di contattarlo per proporgli una raccolta fondi e l’organizzazione di una sfilata di moda: ho coinvolto aziende umbre e toscane anche di livello e, tra lโ€™asta e la cena, abbiamo portato a casa 4.600 euro con un primo evento e oltre 2.000 con un secondo. Questi soldi hanno contribuito allโ€™acquisto di nuovi lettini per la chemio per il reparto di oncologia dellโ€™ospedale di Perugia. Ho collaborato con Leonardo per una decina di mesi e ho ricevuto molto da lui: lui ha saputo dare speranza e dignitร  ai malati. Ho organizzato eventi anche per altre associazioni come il Comitato Chianelli e, spinta da una giovane donna malata, ho fatto nascere Unโ€™idea per la vita onlus, proprio per realizzare qualcosa di concreto: mi sono avvicinata al volontariato per donare, ma alla fine sono io che ricevo molto in cambio.

 

La vostra mission รจ promuovere la prevenzione delle malattie oncologiche femminili: quanto รจ importante? A che etร  รจ consigliato iniziare?

รˆ molto importante. Il nostro motto รจ: La diagnosi precoce salva la vita. Si deve iniziare a circa 12 anni facendo il vaccino โ€“ maschi e femmine โ€“ contro lโ€™HPV. Giร  questo รจ importantissimo. Poi รจ bene controllarsi regolarmente anche da giovani.

 

Cosa fate concretamente come associazione?

Diamo supporto e realizziamo progetti, ma soprattutto โ€“ come dicevo prima โ€“ sensibilizziamo sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce. A tal proposito ho ideato degli incontri informativi che si svolgono nei diversi comuni umbri โ€“ ne abbiamo giร  toccati 12 – dove cerchiamo di seminare lโ€™importanza della prevenzione attraverso la partecipazione di medici e di associazioni sociali: ogni sindaco riceve il Passaporto del cuore e tramite i social, la stampa e il passa parola diffondiamo il piรน possibile lโ€™idea che la diagnosi precoce salva la vita. A questo si aggiungono le raccolte fondi per realizzare i nostri progetti: il progetto di cui siamo piรน orgogliose รจ la Banca della parrucca, idea giร  presente in altre regioni dโ€™Italia, che ci ha consentito di essere presenti alla Breast Unit dellโ€™oncologia medica allโ€™Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia per dare sostegno alle donne.

 

Ci spieghi cosโ€™รจ la Banca della parruccaโ€ฆ

รˆ un progetto in cui vengono offerte parrucche igienizzate in comodato dโ€™uso gratuito. Mi spiego meglio. La Regione Umbria dร , in caso di patologie, 300 euro per lโ€™acquisto di una parrucca, ma alcune possono arrivare a costare anche 2mila euro (dipende dalle caratteristiche); รจ qui che interveniamo, fornendole gratuitamente. Chi invece decide di comprarla, finito lโ€™utilizzo puรฒ donarla a noi: la facciamo rivivere e la prestiamo a unโ€™altra donna. Quando i capelli ricrescono, la parrucca si lega a un brutto ricordo quindi, invece di buttarla o tenerla in un cassetto, puรฒ essere donata a chi in quel momento ne ha bisogno. Il nostro รจ un servizio gratuito e completamente anonimo, a cui si aggiunge la consulenza dei nostri hair stylist. Le donne devono sapere che possono contare su di noi.

 

รˆ importante sentirsi e vedersi belle anche in periodi della vita non semplicissimiโ€ฆ

รˆ fondamentale, per questo abbiamo parrucchieri e makeup artist che danno consigli. In questi momenti tornare alla vita sociale รจ importantissimo. Nonostante i cambiamenti del corpo queste donne, che hanno una forza incredibile, vogliono sentirsi tali ed essere viste belle, soprattutto dai mariti/compagni. I capelli, la pelle e il trucco sono importanti e forniamo loro delle carezze (cosรฌ le chiamo) grazie alle tante figure professionali che collaborano con noi. รˆ un lavoro di squadraโ€ฆ senza una squadra non si va da nessuna parte!

 

Quali sono i prossimi eventi organizzati dallโ€™associazione?

Oltre agli appuntamenti fissi come La sfilata del cuore o la Charity dinner, di recente abbiamo creato Lo Spazio del cuore. Si tratta di incontri, per ora quindicinali nella nostra sede (presso lโ€™Istituto Superiore Paritario Leonardi – zona Broletto) a cui si potrร  accedere gratuitamente e su prenotazione. In questi appuntamenti – sia pazienti oncologiche che non – potranno ritrovarsi per alleggerire il peso del percorso di malattia, ma anche per avere consigli e per condividere qualsiasi problematica perchรฉ, quando il peso che hai lo racconti, sembra piรน leggero! Insomma, uno spazio di ritrovo, aggregazione e confronto aperto a tutte le donne. Ogni appuntamento vedrร  la presenza di medici specialisti coinvolti nella gestione delle patologie oncologiche, oltre a esperti e professionisti di altrettante discipline con lโ€™obiettivo di organizzare anche attivitร  di piacere e svago: dal trucco alla cucina, dalla musica al portamento. Tutto comunque sarร  illustrato nei nostri canali social.

 

In genere il fare gruppo รจ una prerogativa maschile, ma in alcune circostanze lโ€™unione delle donne รจ una risorsa infallibile e preziosa: questo, quanto รจ importante per chi deve svolgere il percorso oncologico?

Condividere le stesse esperienze, soprattutto negative, fa sentire meno sole. Si puรฒ ironizzare anche nei momenti peggiori e con le sfilate o il calendario, che organizziamo, ci si mette in gioco a qualsiasi etร .

 

รˆ difficile in Umbria accedere al sistema di screening?

Tutte le donne, in diverse fasi della vita, vengono chiamate dalla regione per degli screening gratuiti, il problema รจ che molte non ci vanno, rimandano e si trascurano. Questo รจ sbagliatissimo: una volta allโ€™anno i controlli vanno fatti (mammografia, pap test, feci occulte).

 

Laura, lei รจ anche unโ€™organizzatrice di eventi nel mondo della moda, la sua ultima creazione รจ โ€œUmbria Fashionโ€, nata nel 2023. Ci puรฒ anticipare qualcosa della prossima edizione?

La seconda edizione si svolgerร  a Perugia il 19-20 ottobre: giร  ho bloccato le date! (ride). Non posso anticipare nulla perchรฉ ancora ci sto lavorando. Il format nella prima edizione ha funzionato molto bene, ora va solo perfezionato per focalizzarsi al meglio sui giovani. รˆ stato creato principalmente per loro, per la loro formazione e per mantenere vive tutte le maestranze che ruotano attorno al mondo della moda. Tanti grandi marchi si rivolgono alle aziende umbre per realizzare i loro capi perchรฉ trovano eccellenti realtร  tessili: questo va mantenuto e portato avanti dalle nuove generazioni. Lโ€™obiettivo di Umbria Fashion รจ fare ciรฒ.

 

Laura Cartocci, la presidente Donatella Tesei e l’assessore Luca Merli

 

Nella prima edizione ha fatto sfilare un robot: pensa che questo sia il futuro? Le modelle potranno essere sostituite?

La tecnologia ormai fa parte del mondo della moda, ma le modelle non potranno mai essere sostituite dai robot, cosรฌ come i lavori manuali. La sarta ad esempio potrร  essere coadiuvata dalla tecnologia, ma la maestria delle sue mani resta fondamentale.

 

Il mondo della moda lo ha vissuto (lo vive) in tutti gli ambiti, in passerella e lavorando dietro le quinte: quale dei due preferisce?

Tutto ha il suo tempo. Mi sono avvicinata al mondo della moda abbastanza tardi, avevo 23 anni e ho lavorato fino a 34. La modella non si puรฒ fare per sempre e cosรฌ sono andata a scuola da due organizzatrici di eventi per imparare questo mestiere. Devo dire che come modella ho lavorato molto: avevo in agenda anche 2-3 appuntamenti al giorno. Oggi con le influencer โ€“ che non giudico perchรฉ fanno parte della realtร  attuale โ€“ sarei stata meno richiesta. Allโ€™epoca servivano delle misure e delle caratteristiche fisiche ben precise, ora una ragazza carina con lโ€™aiuto dei filtri, diventa una modella. Comunque devo dire che entrambi i mondi mi hanno dato โ€“ e mi danno – grande soddisfazioni.

 

Che consiglio darebbe a una ragazza che vuole entrare in questo mondo?

Dico sempre che cโ€™รจ tanto da lavorare, si deve avere curiositร , si deve voler apprendere e avere tanta umiltร . In passerella a parlare รจ il corpo, con le movenze e il sorriso, ma quando si scende bisogna essere umili, educate, rispettose, puntuali e sorridenti. Un sorriso non costa nulla, รจ unโ€™arma fondamentale per mettere a proprio agio le altre persone.

 

Certo, nelle sfilate di alta moda le modelle sono sempre imbronciateโ€ฆ

Sembrano sempre arrabbiateโ€ฆ glielo consiglieranno (ride).

ยซSono onorato e molto soddisfatto per questo risultato. รˆ una candidatura che corona il percorso di successo del documentario, un successo sia di critica che di pubblicoยป.

Il documentario Perugino. Rinascimento immortale, diretto da Giovanni Piscaglia e narrato dallโ€™attore Marco Bocci, รจ entrato nella cinquina della categoria Documentari sullโ€™Arte dei Nastri dโ€™Argento 2024. Il premio viene assegnato alle opere piรน meritevoli dal Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici: delle cinque selezionate, tre andranno alla super finale da cui uscirร  il vincitore che riceverร  il premio.

 

Marco Bocci e Giovanni Piscaglia

 

Il docufilm di Piscaglia (qui trovate la nostra intervista) racconta la vita e le opere del Perugino, partendo dal suo legame con lโ€™Umbria e dai paesaggi luminosi che spesso lโ€™artista ha immortalato sullo sfondo dei suoi dipinti. Ma vuole soprattutto riscattare la figura di Pietro Vannucci, dandogli il giusto posto nella storia dellโ€™arte e mettendone in luce le novitร , i meriti e il carattere.

ยซSono onorato e molto soddisfatto per questo risultato. รˆ una candidatura che corona il percorso di successo del documentario, un successo sia di critica che di pubblico, e consolida il mio rapporto con la Galleria Nazionale dellโ€™Umbria – tra i piรน positivi della mia carriera – e soprattutto con lโ€™ex direttore Marco Pierini, che ha dato il via al progetto. Sono anche felice per lโ€™Umbria, alla quale viene riconosciuto il valore di una realtร  storico-artistica e paesaggistica di notevole importanzaยป ci spiega Giovanni Piscaglia.

 

Il dietro le quinte del ducufilm

 

Il regista non รจ nuovo ai Nastri dโ€™Argento: ยซNel 2019 sono arrivato in finale con Van Gogh. Tra il grano e il cielo (nei primi tre che รจ secondo step di scrematura dopo lโ€™annuncio della cinquina) e ho ricevuto una targa, anche se non ho vinto. Poi, nel 2020, Ermitage (il docu dโ€™arte sul museo di San Pietroburgo), del quale ho scritto la sceneggiatura, si รจ portato a casa il Nastro dโ€™Argento come Miglior documentario dโ€™arte. Certo, vincere il premio per la regia di un prodotto tutto mio che ho iniziato da solo, sarebbe bellissimo. รˆ un percorso che ha coinvolto piano piano tante realtร , partendo da Arpa Umbria per proseguire con la produzione di Mario Paloschi per Ballandi, fino alla distribuzione con Nexo Digital.ย Senza dimenticare Marco Bocci, presente a tutte le presentazioni e con il quale ho stretto una bella amicizia. Mi raccomando… tifate, tifate tifateยป conclude il regista. Ora non ci resta che incrociare le dita e aspettare il verdetto nelle prossime settimane.

ยซLa mia formazione artistica รจ stata da autodidatta, studio intenso e approfondimenti sui maestri contemporanei e del passato, lavoro serrato sulle tecniche e soprattutto lโ€™innamoramento per alcuni pittori storici ha inevitabilmente influenzato il mio modo di dipingereยป.

In questo appuntamento abbiamo chiacchierato con Lauretta Barcaroli, artista che vive e opera a Terni. Autodidatta nella sua formazione ma con una grande passione, negli ultimi anni รจ passata gradualmente da una pittura di impronta figurativa a composizioni di gusto astratto e con connotazioni fortemente materiche, in cui anche la luce concorre a essere elemento indispensabile per la fruizione dellโ€™opera. Alcune sue opere sono state pubblicate nel 2019 nel nostro magazine WHITE | AboutUmbria Collection (N. 4), un numero dedicato alle eccellenze umbre viste attraverso il colore bianco.

Lauretta Barcaroli

Lauretta, la passione per lโ€™arte e in particolare per la pittura รจ sempre stata viva e presente in lei. Ci racconta come รจ nata?

Posso quasi dire che la passione per lโ€™arte รจ nata insieme a me. Avevo sรฌ e no dieci anni quando presi in mano la prima tela per dipingervi un mazzo di fiori. La mia vicina di casa, insegnante di scuola elementare, di pomeriggio si dilettava a dipingere dalla finestra del suo studio il paesaggio che le si mostrava davanti e io ero lรฌ a passare ore, incantata dagli effetti di luce e sfumature che il pennello riusciva a produrre con i colori a olio. Finchรฉ un giorno mi disse che invece di stare a guardare forse mi sarei piรน divertita a dipingere. E cosรฌ cominciรฒ la mia avventura artistica. In seguito, alle scuole medie, i professori delle materie tecniche mi avviarono allโ€™uso della creta e dei materiali. Apprezzavano molto i miei lavori tantโ€™รจ che me ne commissionarono un bel numero per lโ€™esposizione di fine anno! Piccoli episodi ma di grande stimolo per mettere in luce il talento! Ma i miei dicevano che con lโ€™arte non si mangia, quindi la vita ha fatto il suo corso e mi sono ritrovata diplomata e, giovanissima, impiegata in un ente pubblico. Lโ€™arte sembrava ormai chiusa in un cassetto ma sarebbe stato soltanto per pocoโ€ฆ

 

La sua arte รจ una pittura di impronta figurativa, con un gusto fortemente astratto, dove la materia รจ fondamentale, in cui anche la luce รจ un elemento indispensabile. Oggetti come stoffe, legni e parti di ferro creano opere di forte impatto emotivo. Come nascono le sue composizioni?

La mia formazione artistica รจ stata da autodidatta, studio intenso e approfondimenti sui maestri contemporanei e del passato, lavoro serrato sulle tecniche di pittura e soprattutto allโ€™inizio lโ€™innamoramento per alcuni pittori storici ha inevitabilmente influenzato il mio modo di dipingere. Per circa venti anni ho prodotto opere a olio con impronta figurativa. Non amavo rappresentare il paesaggio, ma un mondo fatto di oggetti quotidiani che richiamassero lโ€™atmosfera del passato e della tradizione, volti di donne con gli occhi disegnati dalle ombre, il colore piรน che la forma era il protagonista delle mie tele, era il mezzo per evocare sentimenti e stati dโ€™animo. Queste opere ebbero un grande apprezzamento in Francia, con le innumerevoli mostre che dal 1999 al 2006 mi portarono in molte localitร  della Costa Azzurra. A tutti gli effetti la Francia รจ stata per me una sorta di madrina spirituale. Poi il blocco, e per circa un anno ho smesso di dipingere perchรฉ la mia vena sembrava ormai esaurita. Lโ€™aver poi frequentato a Roma un corso di pittura alla RUFA – Rome University of Fine Arts mi รจ stato di grande stimolo per approfondire le tematiche dellโ€™arte informale e materica e di nuovo ripartire nella mia ricerca. Gli oggetti a cui si riferisce, stoffe, legni e parti di ferro appartengono a un periodo per me particolarmente emozionante e fertile, in cui ho potuto mettere a frutto gli stimoli e gli apprendimenti accademici acquisiti e dare vita ad alcuni lavori della serie Derive (2008/2010) sensibili della tradizione informale italiana che proprio in Umbria pone le sue fondamenta. Nei miei lavori tutto comincia da una forte emozione che pressa. Nel caso di Derive bastava un oggetto trovato magari nella sabbia o eroso e sepolto nella terra, a divenire punto di partenza. Tutto il lavoro a seguire sarebbe orbitato intorno ad esso. La luce concorre a essere elemento indispensabile per la fruizione dellโ€™opera, le stratificazioni sulla tela diventano soggette al modo in cui la luce colpisce la materia.

 

Ogni possibile mondo 2022

 

Alcune sue opere sono state esposte – fino a qualche giorno fa – ad Assisi nellโ€™evento โ€œSpatium Lucis-Artisti contemporaneiโ€ a cura dellโ€™Associazione La Casa degli Artisti: ci puรฒ raccontare i suoi lavori?

Esporre le proprie opere al pubblico รจ un poโ€™ come mettersi a nudo e chi guarda spesso aiuta lโ€™artista a fare chiarezza sul proprio mondo interiore. Questa รจ lโ€™alchimia e il vero senso del fare arte. Ho partecipato a questa mostra con una scultura e con alcune opere pittoriche. La scultura, una lampada verticale dal titolo Lama di luce, รจ stata realizzata nel 2019 e fa parte della serie Work in progress. Le altre opere pittoriche dal titolo Ogni possibile mondo sono state invece elaborate durante la pandemia. Dopo un iniziale spaesamento, mi sono attrezzata per vivere in arte il mio isolamento, benedicendo lโ€™opportunitร  di vivere in campagna. Sono stati due anni di intenso lavoro che hanno prodotto tra le altre anche 11 formelle su tela (cm 30×30) che sono andate a comporre unโ€™opera la Croce del Cristo risorto, esposta a Terni nella Chiesa di San Francesco in occasione del Cavourart Festival. Di dimensioni piรน importanti sono le singole opere che ho esposto ad Assisi, ma lo stile e la tematica sono le stesse. Anche qui la materia continua a essere lโ€™oggetto della mia ricerca, in un rapporto dialettico il cui intento รจ quello di dare forma a espressioni universali e senza tempo. La superficie delle tele รจ scabra, segnata da impronte lasciate da oggetti o da stoffe che rimandano a sudari, a umili resti di vita quotidiana, da tagli, incisioni, segni di umane vicende. Un Pathos, in cui il dramma comune si fa timida luce di speranza e compassione.

 

Ogni possibile mondo 2023

 

Le nostre interviste si chiudono sempre con una domanda. Vorrei chiederle una parola che per lei rappresenti il connubio tra la sua arte e lโ€™Umbria.

Lโ€™Umbria รจ terra di grandi artisti e di santi. La parola รจ spiritualitร .

ยซOltre che con i “Musici Italiani” sto lavorando a un progetto con il maestro Giuseppe Lanzetta, il direttore dellโ€™”Orchestra da Camera Fiorentina”. Il suo obiettivo รจ quello di allargare lโ€™orchestra toscana in Umbriaยป.

Elisa Mannucci รจ una giovane violinista non solo molto brava ma anche molto appassionata e con le idee ben chiare. Tra le sue tante collaborazioni in giro per lโ€™Italia cโ€™รจ quella con lโ€™Orchestra da Camera Fiorentina diretta dal Maestro Giuseppe Lanzetta, che si sta allargando per coinvolgere anche musicisti umbri. A questo si aggiunge un nuovo progetto (Musici Italiani) con la direttrice dโ€™orchestra Damiana Natali, nato proprio la scorsa estate e in via di sviluppo. Elisa โ€“ che suona il violino da quando ha 11 anni โ€“ รจ molto entusiasta di tutto e nella nostra chiacchierata ce lo racconta.

 

Elisa Mannucci

Elisa, come prima cosa le chiedo: qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

In Umbria ci sono nata e ci vivo, per la precisione a Spello. Per me รจ un posto rilassante, mi ricarica tra un concerto e lโ€™altro. Lโ€™Umbria รจ sempre nel mio cuore anche perchรฉ offre tanta arte, piccoli borghi e paesaggi naturali unici.

 

E a livello musicale, cosa offre?

Le realtร  musicali in Umbria non sono molte, una vera orchestra sinfonica non c’รจ. Per questo la scorsa estate la direttrice dโ€™orchestra Damiana Natali mi ha contattato per realizzare un progetto insieme: raggruppare tutti i giovani talenti umbri sotto la sua associazione la Ars Armonica di Bergamo, per rappresentare il Centro Italia. Abbiamo fatto una prima esibizione lo scorso agosto a Spello in cui รจ stato presentato anche il progetto, unโ€™iniziativa ben accolta dallo stesso Comune umbro.

 

Stiamo parlando dei Musici Italiani (MI come la terza nota della scala musicale): come si sta sviluppando?

Esatto, mi riferisco ai Musici Italiani. La scelta del nome, non solo richiama la terza nota, ma ha anche un respiro piรน ampio per identificarci con lโ€™Italia intera. In questi mesi abbiamo presentato dei progetti e delle nuove iniziative in particolare nel comune di Spello. Speriamo riescano a partireโ€ฆ Oltre a questo sto lavorando a un altro progetto con il maestro Giuseppe Lanzetta, il direttore dellโ€™Orchestra da Camera Fiorentina. Il suo obiettivo รจ quello di allargare lโ€™orchestra toscana in Umbria per dare la possibilitร  ai giovani che si diplomano ai conservatori di Firenze e Perugia di avere unโ€™orchestra sinfonica in cui esibirsi, senza per forza dover andare fuori. Per questo vorremmo creare una realtร  stabile nella regione.

 

La fusione Umbria-Toscana รจ giร  avvenuta?

Sรฌ, ci siamo giร  esibiti allโ€™Auditorium di Foligno per due volte e in diversi concerti a Perugia. In unโ€™occasione ha suonato con noi anche il famoso pianista Francesco Nicolosi.

 

Quando ha iniziato a suonare il violino?

Avevo 11 anni e ho iniziato un poโ€™ per gioco.

 

Come mai la scelta di questo strumento?

Mio padre era molto amico di un violoncellista e un giorno mi ha portato a vedere dei ragazzi che si esibivano. Appena li ho ascoltati sono rimasta affascinata, in particolare quando suonavano tutti insieme in unโ€™orchestra formata solo da archi. Allora ho detto: ยซAnche io voglio suonare cosรฌยป. Ho scelto poi lo strumento: le alternative erano il violino o il violoncello, ma vista la mia statura minuta, il violino era piรน adatto. Ricordo ancora che la prima volta che ho provato a suonarlo, non sono riuscita a fare nemmeno una nota e mi sono messa a piangere. Tutto questo รจ successo allโ€™etร  di 9 anni. Nel frattempo mi avevano regalato un violino cinese: un giorno ho iniziato a farci qualche nota, da quel momento ho deciso di studiarlo seriamente. In questo modo รจ emerso il mio talento. A 12 anni avevo giร  le idee ben chiare: volevo fare la violinista e lavorare nel mondo della musica.

 

Elisa Mannucci durante un’esibizione

 

Quali studi ha fatto?

Ho iniziato il conservatorio a Perugia, per poi proseguire a Cesena; in questo momento mi sto perfezionando al conservatorio di Parma con la professoressa Maria Caterina Carlini, una persona eccezionale, sia dal punto di vista didattico sia umano. Le devo tutto. Inoltre seguo anche un corso a Perugia con il maestro Angelo Cicillini. La musica รจ uno studio continuo, non si finisce mai di impararla.

 

Quante ore studia al giorno?

Da piccola anche 6 al giorno, ora 3-4 ore.

 

Se lโ€™Umbria fosse una musica, quale sarebbe?

Cosรฌ al volo mi vengono in mente le musiche barocche di Giuseppe Tartini, che suonava dietro una tenda bianca nella Basilica di Assisi; oppure la Ciaccona di Bach per violino, che รจ un brano di cui mi sono appassionata. Mi suscita molto spiritualismo e lโ€™Umbra รจ una terra spirituale.

 

Dove la troviamo nei prossimi mesi?

In questo periodo collaboro stabilmente con il maestro Lanzetta. Suono anche in diversi gruppi di musica da camera. Di progetti in giro per lโ€™Italia ne ho tanti perรฒ โ€“ come dicevo prima โ€“ il mio obiettivo รจ quello di creare qualcosa di stabile in Umbria, cosรฌ da far nascere una vera orchestra sinfonica.

Il dentista ha riportato in auge il protocollo di implantologia di scuola italiana e ora, con un master allโ€™Universitร  internazionale per la pace dellโ€™ONU, lo spiega ai professionisti del settore.

Il professor Giuseppe Maria Famร  si presenta con un bel sorriso che colpisce, e non puรฒ essere altrimenti. Insegna alla scuola italiana di implantologia allโ€™Universitร  Internazionale per la Pace dellโ€™ONU a Roma e in giro per il mondo (dalla Cina a Cuba, dal Brasile al Marocco, dagli USA allโ€™Ungheria e in molti altri Paesi); รจ anche consulente in diversi studi (Nizza, Budapest e Bucarest). Presidente della Societร  Italiana di Odontoiatria Operativa (SIOO) e vicepresidente della Societร  Italiana di Estetica Dentale (SIED) ci confessa che, dopo la laurea in Medicina e Chirurgia presso lโ€™Universitร  degli Studi di Perugia, avrebbe voluto specializzarsi in chirurgia estetica, un mondo che lo affascinava molto.
ยซA causa di varie vicissitudini della vita cambiai e mi specializzai in odontostomatologia, ma nel mio studio di Perugia ci occupiamo anche di chirurgia estetica perchรฉ sono convito che un bel sorriso debba essere incorniciato anche da un bel visoยป.

 

Dottor Giuseppe Maria Famร 

 

Professor Famร , lei รจ un umbro dโ€™adozione, รจ nato a Grottaglie (Taranto): qual รจ perรฒ il suo rapporto con questa regione?

Non sono nato in Umbria, ma รจ come se lo fossi. Mio padre era un militare e per i primi sei anni della mia vita ho vissuto in diverse cittร  italiane; poi siamo arrivati in questa regione dove ho messo radici. Ho girato – e giro – molto per lavoro, ma lโ€™Umbria รจ il posto dove tornare, anche se mi sento un poโ€™ figlio del mondo.

 

Da quanto tempo vive qui?

Da oltre 60 anni, ho passato quasi tutta la mia vita in Umbria. Spoleto, Foligno e poi Perugia dove ho frequentato lโ€™universitร  e dove mi sono fermato anche professionalmente.

 

Per lavoro รจ stato in tante parti del mondo (Cina, Giappone, America, Marocco, Ungheria, Uruguay, Brasile, Argentinaโ€ฆ): cโ€™รจ un posto che le รจ rimasto nel cuore?

Sicuramente Miami dove ha studiato mio figlio e dove mi reco spesso. Poi lโ€™Ungheria, in cui nel 2005-2006 ho lavorato e vissuto; tuttora ho un appartamento a Budapest. Proprio allโ€™Universitร  di Budapest sono stato relatore e tutor in corsi teorico-pratici per medici italiani e stranieri.

 

Oggi รจ direttore del master di implantologia di scuola italiana presso lโ€™Universitร  Internazionale per la Pace dellโ€™ONU: ci spieghi brevemente di cosa si tratta.

Ci proverรฒ. Nel 2015 fui invitato a una conferenza a Madrid: lรฌ diversi colleghi spagnoli, durante una cena, iniziarono a parlare degli impianti di scuola italiana. Si trattava di impianti dentali nati in Italia tantissimi anni prima, che perรฒ commercialmente erano stati presto sostituiti da nuove filosofie, come lโ€™implantologia svedese. Decisi allora di riattivare quella metodologia che oggi รจ tornata molto in auge, grazie anche a questo master. Il master – che รจ terminato proprio qualche settimana fa – questโ€™anno ha avuto un grande successo: hanno partecipato colleghi arrivati dalla Russia, dallโ€™Iraq, dallโ€™Albania, dalla Francia, dal Lussemburgo, dalla Spagna e dalla Germania. Abbiamo giร  iscrizioni per quello che partirร  a febbraio 2024. Il tutto si svolge allโ€™interno dellโ€™Universitร  Internazionale per la Pace dellโ€™ONU costituita nel dicembre del 1980 grazie a una risoluzione dellโ€™ONU che voleva premiare il Costa Rica (in cui cโ€™รจ la sede principale) per aver demilitarizzato la nazione. Lo scopo di questa universitร  รจ fornire lโ€™umanitร  di un istituto internazionale di istruzione superiore per la Pace per promuovere lo spirito di comprensione, la tolleranza e la convivenza pacifica tra tutti gli esseri umani. รˆ presente in diversi Paesi; la sede di Roma โ€“ dove insegno – รจ responsabile per tutto il bacino del Mediterraneo e rilascia un titolo valido nei 193 paesi dellโ€™ONU.

 

Partecipanti del master

 

Qual รจ la differenza tra le due metodologia dโ€™impianto?

La scuola italiana prevede la sostituzione immediata dei denti mancanti con un elemento artificiale: un paziente arriva senza denti o toglie un dente e, nella maggioranza dei casi, esce dallo studio, lo stesso giorno, con un nuovo impianto. Questo รจ molto importante in una societร  veloce e dove si mira a essere sempre perfetti. La scuola svedese invece aveva un iter piรน lungo perchรฉ prevedeva lโ€™inserimento di una vite nellโ€™osso che rimaneva nascosta e poi, a distanza di 4/5 mesi, veniva funzionalizzata. Con gli anni perรฒ anche questa metodologia si รจ piรน sveltita, ma con tecniche sicuramente molto impegnative e piรน lunghe rispetto alla scuola italiana. Il mondo dellโ€™implantologia sta andando verso risultati sempre piรน rapidi e si cercano soluzioni meno invasive: in questo la metodologia italiana ha fatto scuola. Inoltre parliamo di impianti particolari, di spessore ben definito e che si adattano anche alle gravi perdite di osso. Insomma, la disputa tra queste due scuole รจ ripartita.

 

Quanto รจ importate avere una dentatura sana?

รˆ molto importante perchรฉ il sorriso รจ il biglietto di presentazione di ognuno di noi. Spesso una persona non sorride o ha difficoltร  a farlo per la mancanza di denti o perchรฉ ha denti non curati: questo condiziona anche il suo atteggiamento sociale. Un bel sorriso apre il mondo, a qualsiasi etร . Proprio per questo, circa 15 anni, fa ho studiato questo protocollo – pubblicato anche a livello internazionale โ€“ rivolto anche a persone molto anziane e portatrici di dentiere. Con degli impianti molto piccoli, che in pochissimo tempo vengono inseriti allโ€™interno dellโ€™osso, si puรฒ rendere stabile la protesi mobile. Grazie a questa tecnica poco costosa e poco invasiva una persona cambia vita anche a unโ€™etร  piรน avanzata. Ho presentato questo protocollo nel 2010 a Cuba, ed รจ stato accolto benissimo anche perchรฉ parliamo di protesi a basso costo e accessibili.

 

รˆ stato presidente regionale in Umbria di judo-lotta-karate-arti marziali dal 2004 al 2012: pratica ancora questo sport?

Lo pratico meno rispetto a prima, ma avendo una scuola di arti marziali a Spello, che gestisco con mio fratello, ancora faccio parte di questo mondo. Provo ad allenarmi e avrei ancora voglia di competere: non รจ detta che il prossimo anno non mi presenti a qualche gara. La scuola รจ stata aperta da mio padre nel 1971 – uno dei pionieri del judo in Italia – che ci ha lasciato questa ereditร , anche emotiva. Da qui sono usciti tanti campioni che si sono affermati in gare ufficiali e molti sono arrivati in Nazionale.

 

Ha ricoperto anche la carica di presidente del Lions Club Perugia Host: cosa ha significato per lei questa esperienza?

La presidenza dei Lions per me รจ stata una grande sfida. Mi piacciono molto le sfide: prendere qualcosa che non esiste e cercare di dargli un senso e un valore; รจ una competizione che faccio con me stesso, non รจ certamente per dimostrare agli altri quanto sono bravo. Mio padre mi ha sempre insegnato che la sfida piรน importante รจ superare sรฉ stessi. Oggi sono arrivato a questo traguardo, domani riuscirรฒ a fare meglio? Anche da presidente dei Lions ho cercato di dare il massimo: lโ€™anno scorso eravamo tra i club piรน importanti dโ€™Italia e anche tra i piรน numerosi, e questo era uno obiettivo che mi ero prefissato. Abbiamo portato a termine grandi cose, eventi e service importanti. Ricoprire questo ruolo mi ha dato molta soddisfazione, ho avuto la possibilitร  di coinvolgere anche le istituzioni cosรฌ da raggiungere ottimi obiettivi: รจ stato un anno molto impegnativo ma, quando lโ€™impegno รจ ripagato dalla soddisfazione, la fatica non si sente. Ovviamente il mio coinvolgimento non รจ terminato con la fine del mandato: si รจ Lions per sempre e si puรฒ abbracciare questa filosofia di vita anche se non si รจ iscritti al club. Credo che aiutare gli altri fa stare bene, quindi, quando ci riesco mi sento meglio.

ย 

Per concludere, come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Lโ€™Umbria รจ una bellissima regione, ha dei luoghi stupendi che sono sotto i nostri occhi, ma che spesso non apprezziamo o addirittura non conosciamo. รˆ una continua scoperta e credo sia importante pubblicizzarla ancora di piรน e far conoscere i suoi luoghi e il suo cibo. Occorre dare valore a queste eccellenze.

Martedรฌ 5 dicembre, alle 20.30, MenteGlocale, che ha realizzato il progetto, e Daniele Suraci, il regista, presentano โ€œCome una piumaโ€.

Dai primi esercizi su quel palo piantato nel salotto di casa a Magione, Francesca Cesarini ne ha fatta di strada e ne ha aperte di strade per tutte e tutti. Campionessa italiana e mondiale di para pole dance, fresca vincitrice dell’edizione 2023 di Italia’s got talent, la produzione originale Disney+ prodotta da Fremantle Italia, oggi, a 16 anni, รจ un’atleta che ha giร  dimostrato tutto il suo valore. E martedรฌ 5 dicembre ci sarร  un’altra serata particolare per lei e per la sua famiglia. Alle 20.30, al Teatro Mengoni di Magione, MenteGlocale, associazione perugina specializzata in progetti di animazione e comunicazione sociale, presenta in anteprima il film documentario sulla storia umana e sportiva di Francesca.

(La serata รจ ad ingresso libero – prioritร  di posto ai donatori – per prenotazioni scrivere a: info@menteglocale.com).

Durante le riprese di “Come una piuma”

Un lavoro, realizzato dal regista Daniele Suraci, che racconta il desiderio di riuscire, la determinazione nell’affrontare la vita nonostante le difficoltร  e la necessitร , a volte, delle sfide. Una coming of age story, un racconto di crescita e conoscenza di sรฉ. Un progetto nato nel febbraio del 2022 e che dopo una raccolta fondi online sulla piattaforma Produzioni dal basso, che ha coinvolto 103 donatori tra persone e aziende, oggi vede la sua prima proiezione pubblica. Durante la serata sarร  presente Francesca Cesarini, sua sorella Sara, la mamma Valeria Mencaroni, il papร  Marco, i suoi amici e le sue amiche. Nessuno dei protagonisti ha visto il film; sarร  per tutte e tutti una vera prima assoluta.

La serata di martedรฌ รจ anche un momento di restituzione pubblica dopo la fiducia accordata dai donatori e un’occasione per festeggiare โ€œin casaโ€ i recenti e grandi successi di Francesca.

Francesca oggi ha 16 anni, รจ nata senza due avambracci e una gamba e ha un palo piantato nel salotto di casa, dove si arrampica e si allena costantemente. Questo il soggetto di โ€œCome una piumaโ€ di Daniele Suraci (Italia, 2023, 33 min.). La storia e le imprese artistiche e sportive di Francesca oggi sono note a livello nazionale e anche oltre (vista la sua recentissima partecipazione alla versione spagnola della produzione Disney+). Il film racconta con il linguaggio del documentario lโ€™adolescenza di una ragazza di sedici anni che mette in mostra il suo corpo attraverso uno sport dove la perfezione fisica ha la sua importanza; il coraggio di mostrarsi per come si รจ. Il ruolo di un mentore, lo sport come via dโ€™uscita efficace da una vita fatta (almeno sulla carta) di limiti fisici, la sua grande determinazione. La sua rinascita e il passaggio dall’adolescenza verso la giovinezza.

 

L’atleta Francesca Cesarini

 

A Francesca mancano le braccia e mezza gamba, ma a sostenerla, oltre agli affetti, cโ€™รจ tutta la sua forza e determinazione. Una storia vera, un racconto intimo sul percorso sportivo della protagonista; sui suoi sogni e sulle sue fragilitร , lโ€™adolescenza e un amore per se stessi che, piano piano e poi all’improvviso, inizia a sbocciare. Francesca Cesarini ha scelto uno sport dove le braccia fanno praticamente il 90% del lavoro ed essere arrivata a farlo in modo eccellente รจ stata solo una delle soddisfazioni che รจ riuscita a prendersi, ancora cosรฌ giovane. Come ha spiegato dopo la vittoria a Italia’s got talent: โ€œTutto quello che faccio รจ sempre una sorpresa, ma rispetto agli altri mi sento una persona normale. Il mio vuole essere anche un messaggio, possiamo farcela, non esistono limitiโ€.

Il film รจ realizzato da Daniele Suraci, aiuto regia Giallo Giuman, fonico Daniele Scialรฒ, interviste Giorgio Vicario. Il progetto, realizzato grazie alla raccolta fondi su Produzioni dal basso, รจ cofinanziato da EticaSGR e grazie al supporto di Banca Etica, Civ โ€“ Compagnia per l’innovazione e per i valori, CIV Suisse, Cancelloni Food Service, Invertika, The Pole, NaturaSรฌ โ€“ Perugia via della Pallotta, Promovideo. Come MenteGlocale vogliamo ringraziare: Altrove Danza di Magione, Compagnia Colonna Firenze, il ristorante Sapore di Stelle di Magione, Happy Days luna park, Sirci Cucine e tutte le persone, le amiche e gli amici, le associazioni e le aziende che hanno contribuito con le loro donazioni e il loro supporto alla realizzazione di questo film. La serata รจ a ingresso libero (prioritร  di posto ai donatori).

 


Per prenotazioni scrivere a: info@menteglocale.com

“I dialetti sono eterni. Gesรน parlava in dialetto. Dante scriveva in dialetto. Il Padreterno, in cielo, parla in dialetto”. (Libero Bovio)

Il dialetto di Gualdo Tadino รจ il risultato di un miscuglio tra la cittร  e la campagna, tra il centro storico e le frazioni. La cittร  รจ stato il centro della contesa essendo terra di confine tra i ducati di Urbino, Perugia, Spoleto. Fin dal terzo secolo a.C. il territorio gualdese รจ stato attraversato da una delle principali vie di comunicazione tra il Tirreno e lโ€™Adriatico: la strada consolare Flaminia, che collegava Roma a Rimini.

Mario Pasquarelli, detto Feroce

Per questo motivo Gualdo Tadino ha subito varie contaminazioni linguistiche, a questo si aggiunge il valico di Valsorda, che era il naturale collegamento con la Marchia Anconetana. Federico II di Svevia nelle sue cronache racconta che era solito ascoltare per le stradine gualdesi una terminologia di derivazione celtica.

Per capirci qualcosa, abbiamo parlato con Mario Pasquarelli, detto Feroce: ยซVoglio specificare che tutti mi chiamano cosรฌ a Gualdo, fin da bambino. Anche per mia mamma e a scuola ero il Feroce. Lโ€™ho ereditato dal mio babbo, ma soprattutto perchรฉ sono un tipo da sรฌ o no senza tanti fronzoli. A Gualdo tutti hanno un soprannome, raramente ci chiamiamo per nomeยป. Feroce con noi non lo รจ stato, anzi con disponibilitร  ci ha guidato – in collaborazione con Mario Anderlini – alla scoperta del suo vernacoloโ€ฆ ovviamente senza tanti giri di parole. Dopotutto รจ Feroce.
ยซIl nostro dialetto si sta perdendo. Il 90% dei gualdesi lo parla poco o utilizza solo qualche parola. I piรน giovani, ad esempio, faticano a capire i termini piรน antichi. Io cerco invece di promuoverlo e di tenerlo ancora in vita, รจ importante che venga studiato anche a scuola e non deve essere assolutamente un motivo di vergogna parlarlo, in molti invece pensano questo. Va detto che nel corso degli anni ha subito influenze da cittร  vicine e cโ€™รจ stato un mix tra il gualdese del centro e quello delle frazioni; basta pensare che spesso cambia da un rione allโ€™altro, per non parlare di quello usato in campagna; tutto si รจ mischiato anche se restano, in alcuni casi, delle peculiaritร  tra un luogo e lโ€™altro. Ad esempio, a Gualdo cittร  le parole finiscono in itte: spaghitte, canitte (piccoli cani), faggiolitte, maghitte; oppure il que, che indica cosa?, di chiara derivazione francese, (que vo eque diche, que fae)).
Mentre nella frazione di Morano si concludono in ene e ane: lassune, tuquine, tolane, dilane, diquine, stane (stare), a mene (a me) o me sร . A Boschetto (altra frazione) cโ€™รจ invece la U finale: quistu, quillu, per dire questo e quelloยป spiega il Feroce.

 

Rocca Flea. Foto Enrico Mezzasoma

Parole incomprensibili

Ci sono termini che sono proprio incomprensibili per chi non รจ del luogo. Qualche esempio per farvi unโ€™idea: anniscola (altalena), ammaiata (rete di recinzione), friscolata, (prima spremuta dโ€™uva), uccรข (urlare sguaiatamente), pioiccica (inizio di pioggia), spicicchia chi sbatte le palpebre (spicicchia โ€˜iocchie) o tartaglia (nun spicicchia โ€˜na parola), papataro (bugiardo), paccone (fanatico), mojica (mollica), bambino piccolo (na cria) figlio e bambino vivace si dice (biribisse) o boccia (fanciullo); gabbajotto (inganno), gammero (gambero o furbo), baoso (noioso), babetto (moneta) aรฉ! (allora!), cegnera (cenere), a griccia (in aria). In ogni paese non manca mai il rugnicone, cioรจ una persona che parla alle spalle, che semina zizzania in modo silenzioso e rognica (rognicare significa brontolare in modo aggressivo); celebre lโ€™espressione: sente commo rugnica… rugnica bruttamente. Ci sono poi il baccaione (brontolone) e lo sciapacchiotto (lo sprovveduto, il giullare inconsapevole) che viene tollerato per compassione: Laโ€ฆ nun nโ€™arfร  lo sciapacchiotto, …sae โ€˜ngran sciapacchiotto…e finischetela…!

Viene usato anche il neologismo scorpellare che significa scorticare in maniera non grave ma molto fastidiosa: si nun te la finische te scortico la schina (se non la smetti ti scortico la schiena). Vi segnaliamo anche mastricciare (impastare, cercare con delicatezza): Tu guarda commo sta a mastricciร  di lรฌโ€ฆ; smuginare (cercare con veemenza): aguarda commo smugina… ma que stae a cercร ?! e sgarufare (scavare, cercare nel terreno): รจ il cane da tartufi che sgarufa. Mentre struginao โ€˜ntel cassetto vuol dire cercare nel cassetto.

 

Veduta di Gualdo Tadino. Foto di Enrico Mezzasoma

Giorni e famiglia

Una menzione va fatta per le parentele gualdesi che per praticitร  uniscono sostantivo e aggettivo. E quindi troviamo: zieso (suo zio), zieto (tuo zio), fratemo (mio fratello), frateto (tuo fratello), mammeta (tua madre), babbeto (babbo tuo), fijo (figlio), fiastra (nuora), fiastro (genero). Degni di nota anche per i giorni della settimana: domennica o mennica (domenica), mercoldรฌ (mercoledรฌ), venardรฌ (venerdรฌ), sabbeto (sabato) e ogge (oggi).

A scuola di grammatica

Non sai quando usare il condizionale o il congiuntivo? A Gualdo hanno risolto il problema unendo i due modi verbali. E allora si dice giressimo, faressimo, magnaressimo, arcaparessimo, arcapezzaressimo, aesse (avessi), gessimo (andammo). Questโ€™ultimo da non confondere con aesso, che vuol dire adesso. Per praticitร  la frase: Lo faremmo se potessimo si dice: el faressimo.
Cโ€™รจ poi il verbo avere che si declina in: aia (aveva), aio (avevo), aiamo (avevamo), aieno (avevano), ete (avete) e il verbo essere (esse) che va da ene (รจ) a enno (sono). Passiamo poi agli avverbi di luogo: tolรข (lร ), tulรฌ (lรฌ), toqui (qui), diquรฌ, toquรฌ (qua) e agli aggettivi dimostrativi: sta, sti, sto, ste, tiste, quiste (questa, questi, questo, queste). Quala o qualo per dire quale, quanno per quando, quasi per quasi, quelle si traduce in niente e qnente.

A scuola di imprecazioni

Una caratteristica dei dialetti รจ la massiccia presenza di modi di dire e di imprecazioni rivolte a chi in quel momento (sfortunatamente) si trova nei paraggi.ย  Posce murรฌ abbrugiato o possa piatte โ€˜na pulmunite abbirata, ma anche che te piasse no sbocco de sangue o possa fa un travaso de sangue, o un gummito de sangue, posce cresce โ€˜n chilo al giorno. Tanto per essere gentili. Tra i modi di dire piรน significativi, che ci ha suggerito anche Feroce, vi segnaliamo: esse piรน sfortunati de i cani in piazza. ยซI cani che stanno in piazza non hanno una famiglia, non li vuole nessuno, per questo sono sfortunati e tutti li cacciano, oppure lโ€™ae fatta su la latta per dire che uno se le va a cercare. Infine, se uno sente freddo, stae a fรขโ€™ el cicoloยป.

 


Le puntate precedenti

Perugino
Eugubino
Castellano
Folignate
Spoletino
Ternano
Orvietano

Pievese

ยซFin da ragazzo ho capito che la pallavolo poteva rappresentare qualcosa dโ€™importante, anche se non mi aspettavo questi risultati. Guardavo la โ€œGenerazione dei fenomeniโ€ e volevo essere come loro.ยป

Quando intervisti lโ€™allenatore italiano piรน vincente della pallavolo, fresco di Supercoppa con la Imoco Volley di Conegliano e del titolo europeo con la nazionale femminile turca, tutto ti aspetti meno che finire a parlare di calcio. Con Daniele Santarelli, nato a Foligno 42 anni fa e cresciuto sportivamente in diverse parti dโ€™Italia, รจ andata cosรฌ. Ma prima del Milan (la squadra che entrambi tifiamo) abbiamo chiacchierato anche di molto altro: delle sue vittorie (tante), dellโ€™Umbria (che porta sempre con sรฉ), delle donne che allena e persino di Carlo Ancelotti. ยซรˆ il mio idolo, ho letto tre libri su di lui. Magari fossi come Ancelotti, mi manca perรฒ qualche Champions.ยป Daniele รจ ancora giovane e il tempo per vincerle ce lโ€™ha.
Santarelli, con la sua bacheca ricchissima di trofei, รจ lโ€™allenatore piรน vincente della pallavolo italiana: un Mondiale con la nazionale femminile della Serbia, cinque scudetti, quattro Coppe Italia, due Mondiali per club, una Champions League e sei Supercoppe italiane, lโ€™ultima conquistata pochi giorni fa. Nello stesso anno (2022) ha vinto due medaglie dโ€™oro: la prima sulla panchina della Serbia, la seconda pochi mesi dopo guidando la Imoco Volley. Con la Turchia nel 2023 ha portato a casa una medaglia dโ€™oro alla Volleyball Nations League e un Campionato Europeo.

 

Daniele Santarelli con la coppa del Campionato Europeo 2023

 

Daniele, qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

Lโ€™Umbria รจ casa mia. Ogni volta che torno respiro unโ€™aria familiare. รˆ il luogo in cui sono nato e cresciuto, dove abitano i miei parenti e i miei amici. Mi manca sempre.

 

Da quanto tempo vive fuori regione?

Da 15 anni.

 

Che ricordi ha dei suoi inizi a Foligno?

Ho dei ricordi meravigliosi. La pallavolo da professionista era solo un sogno; giocavamo alle Commerciali, eravamo quattro gatti. Il volley non era uno sport molto diffuso allโ€™epoca, nรฉ a Foligno nรฉ in Umbria. Da subito perรฒ ho capito che poteva rappresentare qualcosa dโ€™importante, anche se non mi aspettavo questi risultati. Allโ€™inizio era solo un gioco, una passione, un sogno: guardavo la famosa Generazione di fenomeni โ€“ lโ€™Italia di Julio Velasco che in quegli anni vinceva tutto โ€“ e volevo essere come loro. Tutto ciรฒ che aveva a che fare con questo sport era qualcosa di magico.

 

รˆ proprio di queste ore la nomina di Velasco come nuovo ct della nazionale femminile di volley. Chissร  se saprร  ricreare una squadra allโ€™altezza di quella maschile degli anni โ€˜90? ย ย ย 

Me lo auguro, ma non รจ nemmeno confrontabile.

 

Torniamo a lei. La sua strada sportiva comโ€™รจ proseguita?

Ho girato molto. Sono stato a giocare a Vicenza per due anni, per poi trasferirmi a Terracina. Da allenatore ho iniziato a Pesaro, poi sono andato a Urbino e a Casalmaggiore. Da 9 anni sono a Conegliano (Treviso).

 

Ha dichiarato: โ€œConegliano รจ casa mia, e ormai lo รจ da tanto tempoโ€: tornerร , magari a fine carriera, a vivere in Umbria?

Non ci voglio pensare alla fine della mia carriera, mi mette tristezza. (ride)

 

 

รˆ fresco della vittoria del Campionato Europeo con la Turchia: se lo aspettava questo risultato?

Cโ€™era qualcosa che mi portava verso la Turchia. Sapevo di fare un cambiamento strano, quasi pazzo, perchรฉ lasciavo la Serbia, una squadra che aveva vinto gli ultimi due Mondiali, un bronzo olimpico e un argento europeo, perรฒ qualcosa mi diceva che questa nuova scommessa era per me una sfida da accettare. Ero convinto che avremmo fatto bene, nessuno perรฒ si aspettava unโ€™estate come quella trascorsa: la vittoria della Volleyball Nations League, il Campionato Europeo e la qualificazione alla World Cup. Tutto questo mi inorgoglisce tantissimo e sono molto felice, anche se ora sono salite le aspettative.

 

Questo la spaventa?

No. Le pressioni fanno parte del mio lavoro, sin da quando ho iniziato. Sono io stesso, a volte, a mettermele addosso ma non mi preoccupo, perchรฉ in realtร  ho ben chiaro quello che voglio.

ย 

Parliamo della partita giocata allโ€™Europeo contro lโ€™Italia: il suo cuore era diviso a metร ?

Lโ€™Italia รจ il mio Paese, รจ ovvio che cantare lโ€™inno e conoscere tutti dallโ€™altra parte della rete fa un certo effetto, perรฒ รจ il mio lavoro e, a prescindere dalla nazionale o dal club che alleno, io voglio vincere. Ho sempre pensato questo, anche quando giocavo a bassi livelli: se gioco a carte con mia mamma faccio di tutto per vincere e sto malissimo se perdo! (scherza). Quando giocavo al campetto coi miei amici non accettavo la sconfitta: la competizione sportiva fa parte di me.

 

รˆ considerato lโ€™allenatore piรน vincente nella storia della pallavolo italiana. Vista la sua risposta precedente: quanto ne รจ orgoglioso?

Molto, perรฒ non ci penso. Non voglio guardare quello che รจ stato, ma quello che sarร . Finora ho fatto un bel cammino, ma il mio viaggio รจ ancora lungo e me lo voglio godere appieno. Forse lo farรฒ – come diceva lei prima – quando tornerรฒ in Umbria e sarรฒ in pensione, ora non รจ il momento di fermarmi a pensare.

 

Il suo prossimo obiettivo?

Le Olimpiadi del 2024.

 

Santarelli con alcuni dei tanti trofei vinti

 

Leggendo il suo palmarรจs mi รจ venuto in mente Carlo Ancelotti, lโ€™allenatore di calcio italiano tra i piรน vincenti. Si arrabbia se faccio questo parallelismo?

No, assolutamente. รˆ il mio idolo, ho letto tre libri su di lui. Magari fossi come Ancelotti, mi manca perรฒ qualche Champions (ride). Mi piace tanto per la personalitร , per il carisma, la simpatia, la pacatezza e il modo di fare. รˆ davvero un personaggio, forse il migliore. Antonio Conte e Josรฉ Mourinho per me sono degli esempi e mi affascinano, perรฒ mi avvicino molto piรน ad Ancelotti, anche per il rapporto che ha con i giocatori, con la stampa e per il suo modo di festeggiare.

 

Ha fumato anche lei il sigaro per festeggiare?

Qualche volta sรฌ. (ride)

 

Qual รจ il segreto per creare un gruppo vincente?

Senza il talento delle giocatrici non si va da nessuna parte. รˆ ovvio perรฒ che ci vuole qualcosa in piรน: lo spirito, le motivazioni, lโ€™ambiente, lโ€™atmosfera e anche una buona dose di fortuna. Tutto si deve incastrare. Quando ho scelto di allenare la Turchia sapevo che era una nazionale con del potenziale; ho fatto subito capire alle giocatrici quali fossero le mie idee e le mie motivazioni e ho cercato di farle stare bene. Non รจ facile creare una squadra vincente: ci vuole tempo e si deve lavorare giorno dopo giorno, non รจ un interruttore che si accende e si spegne. Ma soprattutto si deve essere sinceri con chi si allena.

 

Ha qualche rito prima di una gara?

Non sono scaramantico per niente. Intorno ho persone scaramantiche che cercano di contagiarmi, ma non ci riescono.

 

Ha allenato sempre squadre femminili?

No. Ho iniziato allenando gli uomini partendo dalle categorie piรน basse poi si รจ aperta la possibilitร  di lavorare con le donne, per le squadre femminili cโ€™รจ maggiore richiesta.

ย 

Cโ€™รจ molta differenza?

Assolutamente sรฌ. La pallavolo femminile รจ molto piรน adatta a me. Sono predisposto a gestire la loro complessitร  e la loro mente: le donne hanno bisogno di attenzioni, di essere ascoltate, capite e danno molto piรน degli uomini. Hanno degli apici incredibili, sia in positivo sia in negativo: quando lโ€™apice รจ positivo arrivano ad altissimi livelli.

 

Una curiositร  su Daniele che in pochi conosconoโ€ฆ

Ora su due piedi non mi viene in mente. Posso dire che sono fissato con lโ€™alimentazione e cerco di mantenermi in forma, non sgarro mai. Sono anche molto quadrato e precisino, a volte divento fastidioso. Non sopporto il disordine, la confusione e la disorganizzazione. Questo si manifesta sia nella vita lavorativa sia in quella privata.

 

 

Santarelli sulla panchina della Serbia

 

Segue altri sport?

Sono molto appassionato di calcio.

 

Per quale squadra tifa? Lโ€™avverto che la sua risposta decreterร  lโ€™esito dallโ€™intervista (scherzo).

Sono un milanista sfegatato. Lo seguo sempre e leggo tutto.

 

Ottima rispostaโ€ฆ

Ah, รจ andata bene!

 

รˆ sposato con Monica De Gennaro, che gioca nella Imoco Volley e che lei allena: il pallone resta fuori o anche in casa si parla di volley?

Spesso resta fuori anche se, essendo il nostro lavoro, รจ normale che a volte se ne parli.

 

Per concludere, la prima cosa che le viene in mente pensando allโ€™Umbria?

Sicuramente il palazzo grigio a Sportella Marini, il quartiere di Foligno dove sono cresciuto. Lรฌ vive ancora mia mamma e lรฌ ho passato la mia infanzia: ho dei ricordi sia belli sia brutti. I giochi, il terremoto del โ€™97, tutto รจ riconducibile a quel palazzo, per me รจ un qualcosa di incredibile.

 

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

รˆ una terra magica, naturale e molto semplice: me ne sono accorto quando sono andato via, รจ solo a quel punto che ho capito dovโ€™ero cresciuto. รˆ anche un luogo fuori dal mondo – sia in positivo sia in negativo. Quando la criticano la difendo a spada tratta come se fosse la mia famiglia. Lโ€™Italia รจ bella, ma lโ€™Umbria ha qualcosa di unico.

  • 1