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ยซAvevo lโ€™opportunitร  di lavorare in Inghilterra, ma uno dei motivi che mi ha spinto a tornare รจ stato il legame che ho con lโ€™Umbriaยป.

ยซNemo propheta in patria, per me non valeยป. Scherza cosรฌ il professor Brunangelo Falini – ex direttore (in pensione dallo scorso anno per limite dโ€™etร ) della Struttura Complessa di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo dellโ€™Azienda ospedaliera di Perugia e Professore Ordinario di Ematologia dellโ€™Universitร  degli Studi di Perugia โ€“ che tra i tanti premi e riconoscimenti ricevuti per le sue attivitร  di ricerca vanta anche i Sigilli della Cittร  di Perugia e lโ€™iscrizione nellโ€™Albo dโ€™oro del Comune.

Professor Brunangelo Falini

Ematologo e ricercatore di fama mondiale, con il suo importante lavoro ha fatto numerose scoperte nel campo degli anticorpi monoclonali per scopi diagnostici e terapeutici, oltre agli studi genomici sulla leucemia acuta mieloide (LAM)ย e leucemia a cellule capellute (HCL). Le sue ricerche sulle mutazioni di NPM1 nellโ€™AML e BRAF-V600E nellโ€™HCL hanno identificato nuovi meccanismi di leucemogenesi e hanno portato a un miglioramento della diagnosi, del monitoraggio molecolare e della terapia di queste neoplasie ematologiche. Ma non finisce qui. Come lui stesso ci ha raccontato ancora ha in piedi vari dei progetti ai quali sta lavorando con un gruppo di giovani ricercatori. Per tutto questo il professor Falini ha ricevuto numerosi e importanti premi internazionali: il Josรจ Carreras Award (il massimo riconoscimento in ematologia in Europa), il Karl Lennert Medal (prestigioso riconoscimento mondiale per la patologia dei tumori del sangue) e il Prize for Excellence in Medicine dellโ€™American Italian Cancer Foundation (AICF), lโ€™Henry Stratton Medal, dellโ€™American Society of Hematology (ASH),ย ย uno dei riconoscimenti piรน prestigiosi al mondo nel campo delle malattie ematologiche, il Premio Celgene 2017 alla carriera per la ricerca clinica in ematologia e il Premio del Presidente della Repubblica Italiana, dellโ€™Accademia Nazionale dei Lincei. E questi sono solo alcuni!

Professore, la prima domanda รจ dโ€™obbligo: qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

รˆ un rapporto strettissimo, tantโ€™รจ vero che, quando lavoravo a Oxford nei primi anni Ottanta, ho avuto lโ€™opportunitร  di rimanere in Inghilterra, ma uno dei motivi che mi ha spinto a tornare รจ stato proprio il legame con la mia terra.

Chi รจ il professor Falini quando toglie il camice?

Sono una persona normale, come sono una persona normale quando ho il camice. Mi piace lo sport, nel tempo libero pratico sci, tennis e nuoto. Inoltre sono un amante dellโ€™arte: amo molto la pittura e la scultura.

Dipinge?

No, ma mi piacciono i quadri e cerco di acquistarli quando ne trovo qualcuno interessante.

Ora รจ in pensione per quanto riguarda lโ€™azienda ospedaliera, perรฒ ancora non ha abbandonato la ricercaโ€ฆ

Per limiti dโ€™etร  ho dovuto lasciare le mie responsabilitร  dal punto di vista assistenziale. Non sono piรน un medico di corsia, perรฒ ho un contratto con lโ€™Universitร  di Perugia e sono titolare di alcuni progetti di ricerca e lavoro allโ€™interno del CREO (Centro di Ricerca Emato-Oncologico) con un gruppo di giovani ricercatori.

Su cosa state lavorando?

In questo momento stiamo coinvolti in vari progetti: continuiamo lo studio della mutazione del gene NPM1 nella leucemia acuta mieloide per quanto riguarda i meccanismi molecolari che stanno alla base della trasformazione leucemica. Ci stiamo anche occupando dellโ€™identificazione di nuovi farmaci intelligenti che vadano a interferire con la mutazione di NPM1. Un altro progetto riguarda le cellule CAR-T: sono cellule del sistema immunitario che vengono prelevate dal paziente per essere ingegnerizzate, cioรจ armate con tecniche molecolari in modo da esprimere una molecola di superficie in grado di riconoscere le cellule tumorali e attaccarle. Una volta completato il processo di ingegnerizzazione, le cellule vengono reinfuse nel paziente cosรฌ che possano espletare la loro funzione antitumorale. Si tratta di una delle terapie piรน avanzate disponibili al momento contro i tumori ematologici, specialmente i linfomi B aggressivi e alcune forme di leucemia acuta linfoblastica.

Qual รจ la scoperta di cui va piรน fiero? Quella che รจ stata una vera svoltaโ€ฆ

Il punto di svolta cโ€™รจ stato nel 2005, quando il gruppo da me coordinato ha scoperto la mutazione del gene NPM1 detto anche gene della Nucleofosmina di cui parlavo prima. รˆ lโ€™alterazione genetica piรน frequente nellโ€™ambito delle leucemie acute mieloidi, che sono la forma che colpisce di piรน lโ€™adulto. Questa scoperta ha avuto una rilevanza incredibile, sia dal punto di vista biologico che clinico. Basti pensare che, proprio partendo da questa scoperta, siamo riusciti a mettere a punto un test genetico che permette di monitorare il paziente dopo la terapia e di valutare quante cellule leucemiche residue sono rimaste dopo il trattamento chemioterapico o dopo il trapianto con una sensibilitร  che รจ circa un milione di volte superiore alla semplice osservazione al microscopio. Questo ci permette di prevedere non soltanto se il paziente guarirร , ma, in caso di recidiva, anche di intervenire tempestivamente dal punto di vista terapeutico, prima che la malattia si manifesti nuovamente.

A che punto รจ la ricerca in Italia per quanto riguarda i tumori?

Lโ€™Italia soffre da decenni della mancanza di finanziamenti da parte delle istituzioni pubbliche e di enti governativi, tantโ€™รจ vero che il PIL dedicato alla ricerca รจ circa la metร  di quello della Germania, per non parlare di quello della Cina che รจ cinque volte tanto. Fortunatamente ci sono delle organizzazioni e degli enti di solidarietร  come lโ€™Associazione Italiana della Ricerca contro il Cancro (AIRC) – per quanto riguarda in nostro territorio – il Comitato Chianelli che finanziano piรน dellโ€™80% della nostra attivitร  o lโ€™AULL; usufruiamo anche di fondi della Comunitร  Europea (grant ERC). La situazione italiana non cambia da decenni e non sono sicuro che cambi nemmeno con il piano PNRR se i soldi non verranno distribuiti in maniera razionale e secondo criteri meritocratici.

Ha mai pensato di mollare?

I momenti di sconforto e le sconfitte esistono per tutti, perรฒ ho sempre cercato di convertirli in carica per portare avanti le cose, tantโ€™รจ vero che alcune scoperte importanti che ho fatto sono state precedute proprio da una sconfitta. Per cui, non sempre la sconfitta fa male. Non bisogna scoraggiarsi, lo dico sempre anche alle mie figlie, occorre armarsi e andare avanti.

Da ragazzo sognava di fare questo lavoro?

Fin da giovane ho sempre avuto passione per la ricerca, mi รจ venuto naturale fare questo lavoro, come naturale รจ stato collegare lโ€™attivitร  di laboratorio con lโ€™attivitร  clinica. In particolare, mi sono sempre dedicato alla ricerca traslazionale che potesse avere delle ricadute pratiche per i pazienti. Ecco, questa รจ una caratteristica centrale del mio lavoro.

Tra le due quale ha preferito, la corsia o il laboratorio?

Entrambe. Come dicevo, cโ€™รจ sempre stata una sinergia tra le due attivitร : in corsia ho imparato cose che ho utilizzato in laboratorio e viceversa. I pazienti mi hanno insegnato ciรฒ che mi รจ servito anche nella mia attivitร  di ricerca, per cui cโ€™รจ sempre stato uno scambio tra questi i due mondi.

 

Il Professor Falini riceve l’Henry Stratton Medal

Grazie al suo lavoro ha ricevuto tantissimi riconoscimenti: qual รจ il premio al quale tiene di piรน?

Ce ne sono un paio a cui sono particolarmente affezionato. Uno รจ lโ€™Henry Stratton Medal, che mi ha assegnato lโ€™American Society of Hematology ed รจ uno dei maggiori riconoscimenti a livello internazionale; un altro รจ il Leopold Griffuel dellโ€™Associazione Francese per la Ricerca sul Cancro che รจ il premio europeo piรน importante in questo settore.

รˆ anche Cavaliere di Gran Croceโ€ฆ

Si, anche questo riconoscimento, che mi ha conferito il Presidente della Repubblica, mi ha fatto molto piacere.

Ha anche i Sigilli della Cittร  di Perugia ed รจ iscritto nellโ€™Albo dโ€™oro del Comune di Perugia: i massimi riconoscimenti per un peruginoโ€ฆ

Sรฌ, ho avuto entrambi ed รจ stato un onore. Direi che nemo propheta in patria per me fondamentalmente non vale.

Insomma, le manca solo il Premio Nobel. Ci ha mai pensato?

Ora non esageriamo! (ride) Mi accontento di quello che ho ricevuto. Nel mio ramo – lโ€™ematologia โ€“ ho portato a casa i maggiori riconoscimenti che ci sono.

Da poco migliaia di ragazzi hanno fatto il test per entrare alla Facoltร  di Medicina: che consiglio darebbe per affrontare la carriera universitaria e poi quella medica?

Quello che consiglio a un giovane, sia che scelga la strada del ricercatore o sia che scelga quella del medico, รจ di fare il proprio lavoro con passione e dedizione, altrimenti le cose non riescono come dovrebbero. Fondamentale รจ mettere dentro qualcosa di proprio, essere innovativi, perchรฉ non รจ detto che quello che viene insegnato sia sempre giusto. รˆ importante abituarsi a pensare in maniera critica, sia nellโ€™attivitร  di corsia sia in quella di ricerca, perchรฉ aiuta a crescere. Una parte importante di questo percorso รจ anche fare unโ€™esperienza allโ€™estero, perchรฉ apre la mente – almeno per me รจ stato cosรฌ. Tutto questo, combinato insieme รจ la migliore ricetta per aspirare a diventare, una persona, un medico e un ricercatore di alto livello.

ยซรˆ troppo naturale in ciascuno lโ€™amore verso la Patria. Questo amore sรฌ giusto, e sรฌ naturale deve spronare ogni Cittadino a soccorrere la madre Patria in tutte le sue indigenze, a difenderla nei suoi pericoli, e nei suoi diritti; a procurarne i vantaggi, e gli avanzamenti, e finalmente a esaltarla, abbellirla, e a esporre al pubblico ogni suo pregio, e ornamentoยป. (Fabio Alberti).

ย Giuseppe Corradi

Nasce a Bevagna il 21 ottobre 1830, da Innocenzo Corradi che in quel periodo esercitava la chirurgia come condotto, proprio in questa cittร . Il padre Innocenzo vinse la condotta chirurgica di Bevagna nel 1829 e vi si stabilisce con la moglie Vincenza Moreschini, abitando in Palazzo Ciccoli (ora Nalli- Fraolini).
Dopo aver compiuto gli studi di filosofia a Jesi e frequentato le scuole degli Scopoli a Firenze, studiรฒ Medicina nellโ€™Universitร  di Pisa e allโ€™Istituto di Studi Superiori di Firenze. Manifestรฒ fin da principio la sua passione per la Chirurgia, seguendo lโ€™esempio del padre. Nel 1854 entrรฒ nella Clinica Chirurgica di Firenze diretta da C. Burci che lo scelse quale allievo prediletto e gli affidรฒ lโ€™insegnamento di Medicina Operatoria e Patologia Chirurgica. In questi anni perfezionรฒ le proprie capacitร  tecniche e si dedicรฒ in particolare allo studio sugli organi genito urinari. Nel 1869 a Parigi lโ€™Acadรจmie Imperiale de Mรจdicine gli attribuรฌ lโ€™ambito premio dโ€™Argenteuil per un lavoro sui restringimenti dโ€™uretra.

Nel 1870 vinse il Primo Premio al Concorso Riberi indetto dalla R. Accademia di Medicina di Torino, presentando un trattato sulle malattie degli organi genito urinari. Nellโ€™ottobre del 870 fu chiamato a fondare e a dirigere a Roma la I Clinica Chirurgica di cui gli fu riconsegnata la Cattedra di professore ordinario nel 1873. Contemporaneamente aveva vinto anche il concorso per la cattedra di Firenze e, con una decisione mediata anche da alcune sventure familiari, volle tornare alla Clinica dove aveva svolto le prime tappe della sua carriera. Prima di tornare a Firenze, in perfetto accordo con lo spirito che animรฒ tutta la sua opera di chirurgo moderno, progressista e innovatore, ma anche di attento osservatore delle altrui esperienze, si recรฒ a Vienna e a Berlino per frequentare le cliniche dirette da Billroth e da Langenbeck. Nel 1874, dopo tanti anni di esperienza in chirurgia urologica, pubblicรฒ il primo volume del Trattato sule malattie degli organi orinari. Nel 1884 compare sulla rivista medica Lo sperimentale la sua dotta monografia Sui progressi della Litotripsia. Nel 1882 fu uno dei 7 fondatori della Societร  Italiana di Chirurgia. Lโ€™opera scientifica del Corradi fu attiva e gloriosa perchรฉ si devono a lui lavori pregevolissimi e la modifica e realizzazione di nuovi strumenti atti a migliorare continuamente la tecnica chirurgica. Scrisse molto sui restringimenti uretrali e fece costruire un uretrotomo dilatatore con pregi incontrastabili e molteplici; a lui si deve la cura degli angiomi con la compressione e la galvanocaustica; fu lโ€™iniziatore dellโ€™asepsi facendo costruire delle cassette di rame, dentro cui depositava il necessario per le medicazioni, le quali messe in stufe apposite, le portava ad alta temperatura; propugnรฒ quale metodo di cura dei calcoli, la litotrisia rapida facendo costruire apparecchi appositi, fra i quali una comune siringa metallica a becco, che poteva diventare eretta, ben fenestrata, da poter permettere il passaggio anche di grossi calcoli. Dopo la perdita della moglie avvenuta nel 1887, ridusse le proprie attivitร , finchรฉ nel 1893 affidรฒ al suo allievo Colzi la gestione dellโ€™Istituto, lasciando definitivamente la Direzione nel 1897 e divenendo professore emerito. Si spense a Firenze il 9 maggio 1907 dopo anni di gravi infermitร . Nel 1989, a Bevagna, fu fondata su iniziativa del prof. Andrea Trenti e del dott. Leonello Petasecca Donati, chirurgo bevanate, lโ€™associazione Giuseppe Corradi che di anno in anno ha conferito premi a medici e scienziati di indubbio valore, creando un appuntamento importante sul piano nazionale e internazionale. Nel 1990 lโ€™Amministrazione di Bevagna fece apporre nella casa natale del Corradi una lapide con su scritto: A Giuseppe Corradi, insigne scienziato, fondatore della Societร  Italina di Chirurgia, primo clinico chirurgo di Roma Italiana, a eterno ricordo, i cittadini posero. Bevagna 8 maggio 1990.

Domenico Bertini

Nato a Bevagna il 24 febbraio 1924, da Leonardo e Domenica. Laureatosi a Perugia allโ€™inizio degli anni Cinquanta, entrรฒ a far parte dellโ€™Istituto di Patologia Chirurgica di quellโ€™Universitร , diretto da Luigi Tonelli che seguรฌ poi a Pisa e a Firenze. Sotto la guida del maestro fu rapida la sua formazione culturale e professionale, dotato di grande capacitร  lavorativa e di una propensione alla chirurgia, tanto da rendere semplici gli interventi piรน complessi. Allโ€™inizio degli anni Settanta, quando ancora erano rari in Itala gli interventi di chirurgia vascolare arteriosa ricostruttiva e si erano appena formate le scuole di chirurgia vascolare milanese, con Edmondo Malan, e romana, con Paride Stefanini, Luigi Tonelli volle che anche Firenze avesse un centro universitario dedicato a tale specialitร . Iniziรฒ cosรฌ lโ€™attivitร  di Domenico Bertini come chirurgo vascolare, dapprima accanto al maestro, poi autonomamente con sempre maggior fervore ed entusiasmo. Nel 1971 gli venne conferito lโ€™incarico dellโ€™insegnamento di Chirurgia vascolare il 1ยฐ novembre 1975 fu nominato professore straordinario e poi ordinario di questa disciplina nellโ€™Ateneo fiorentino, posizione che mantenne fino al suo collocamento fuori ruolo nel 1996. Nel 1980 fondรฒ anche la Scuola di specializzazione in Chirurgia vascolare. A partire da quegli anni ebbero inizio gli interventi di chirurgia dei tronchi sopraortici e furono messe a punto le tecniche di monitoraggio dellโ€™attivitร  cerebrale durante i clampaggi mediante lo studio dei potenziali evocati. Tale approccio rappresentรฒ una razionale metodica per una chirurgia sempre piรน scevra da complicanze. Altrettanto importante fu la semplificazione degli interventi sullโ€™aorta addominale, i cui tempi operatori sotto le sue mani esperte e sicure si accorciarono significativamente. Raggiunse un ruolo di primissimo piano a livello toscano e nazionale grazie agli ottimi risultati dellโ€™impressionante numero di interventi che lui e la sua scuola hanno eseguito: piรน di 7000 disostruzioni carotidee e oltre 6000 rivascolarizzazioni aortoiliache, per patologia aneurismatica e obliterante. Morto a Firenze il 4 giugno 1997 e sepolto nella sua Bevagna.
I modi gentili e lโ€™atteggiamento umile esaltavano ancor di piรน le sue grandi doti umane e chirurgiche. Pur vivendo a Firenze le visite e le soste nella sua Bevagna erano frequenti. Aveva un ambulatorio in cui, insieme alla moglie, pediatra, ha visitato quasi tutti i bevenati. Molti bevanati si recavano, invece, a Firenze accompagnati dal tassista Brandi Luigi.
Nel 1989 รจ stato premiato dallโ€™ Associazione Giuseppe Corradi appena sorta a Bevagna e che negli anni ha conferito premi a medici e scienziati di indubbio valore.
Lโ€™Universitร  di Firenze ha instituito, per commemorare la sua figura, il Premio di laurea Prof. Domenico Bertini attribuito alla miglior tesi di specializzazione in Chirurgia vascolare. Lโ€™Amministrazione Comunale di Bevagna gli ha intitolato una via del paese.

 


Riferimenti bibliografici

Andrea Trenti, Leonello Petasecca Donati.ย  Giuseppe Corradi. Il clinico chirurgo di Roma

Giovanni Spampatti. Giuseppe Corradi ed il suo contributo alla chirurgia delle vie urinarie

Carlo Pratesi. Domenico Bertini. La razionalizzazione della Chirurgia vascolare

Un importante gesto di generositร  da parte del Rotary Club di Cittร  della Pieve, che ha donato un defibrillatore semiautomatico a favore della comunitร  pievese.

Il Rotary Club di Cittร  della Pieve, nelle persone del presidente Giuseppe Piscitelli, della moglie Fiorenza e del prefetto rotariano Gennaro Albolino, hanno consegnato nella sala consiliare comunale al sindaco Fausto Risini, allโ€™assessore Luca Marchegiani e a tutta la Giunta, un defibrillatore semiautomatico a servizio della cittadinanza e dei turisti.

 

Rotary Club Cittaฬ€ della Pieve

 

Il defibrillatore รจ di grande utilitร  nella vita quotidiana dei soccorritori, riuscendo a salvare le vite delle persone che potrebbero accusare un malore di natura cardiaca. Infatti, si tratta di un piccolo strumento a dimensioni ridotte, dotato di due piastre da applicare a una persona priva di conoscenza per un presunto arresto cardiaco e lโ€™apparecchio eroga la scarica elettrica necessaria per ripristinare la funzionalitร  del cuore. Il sindaco Fausto Risini, ha dichiarato: ยซPossiamo essere solo grati al Rotary Club di Cittร  della Pieve e al suo presidente Giuseppe Piscitelli, per un gesto di cosรฌ grande generositร  che potrร  salvare delle vite umane. Ringrazio a nome della nostra cittadina, tutti i rotariani pievesi, per la profonda sensibilitร  dimostrata e di aver messo a disposizione un prezioso defibrillatoreยป.
Il presidente del Rotary Club pievese, Giuseppe Piscitelli, ha detto: ยซSiamo consapevoli dellโ€™importanza di questo dispositivo, a servizio sia per i residenti sia per i tanti turisti che vengono a visitare il nostro bellissimo Borgo. Il nostro club ha pensato che il defibrillatore รจ un apparecchio fondamentale per salvare vite. Generalmente ci sono appena sette minuti per intervenire: รจ il brevissimo tempo che intercorre tra la vita e la morte. Per questo un defibrillatore puรฒ salvare una vita umana e noi, come rotariani, abbiamo creduto fortemente in questa iniziativa a favore della cittadinanza di Cittร  della Pieveยป.

La piccola Lucia, la bimba di Magione di quasi dieci anni, sta rispondendo positivamente alle cure sperimentali presso lโ€™Ospedale Pediatrico โ€œIstituto Giannina Gasliniโ€ di Genova.

Venerdรฌ 27 maggio alle ore 18:00 – presso la Sala Consiliare del Comune di Magione – si terrร  una conferenza stampa dove le autoritร  aggiorneranno gli intervenuti sugli sviluppi del caso. Ricordiamo che Lucia รจ affetta da acondroplasia, cioรจ una malattia genetica rara che determina bassa statura, deformitร  ossee e altre complicanze a breve e lungo termine. Colpisce tutto il corpo e rallenta di molto la crescita delle ossa lunghe. A causa della sua condizione, Lucia ha una ridotta capacitร  toracica e polmonare, per cui avendo pochissimo spazio, gli organi interni, che sviluppano normalmente, crescono costretti e compressi.

Grazie alla generositร  di molti, concretizzatasi in una raccolta fondi sostenuta anche dalla Misericordia, si sono potute affrontare delle cure โ€“ ancora non riconosciute dal Servizio Sanitario Nazionale e quindi a carico della famiglia โ€“ molto costose che stanno dando i frutti sperati. Maggiori informazioni, testi e foto saranno disponibili e scaricabili anche dal sito internet della Fraternitร  di Misericordia di Magione allโ€™indirizzo: www.misericordiamagione.it

ยซLโ€™obiettivo รจ fornire informazioni chiare alla popolazione che ha bisogno di cure o di avere una medicina a disposizione anche sotto casa, ma anche far conoscere tutte le potenzialitร  sanitarie dellโ€™Umbriaยป.

Un magazine che parla di sanitร  e salute direttamente ai cittadini, con un linguaggio chiaro ed esaustivo, dove alle interviste a medici ed esperti si alternano rubriche e consigli utili. Una sanitร  alla portata di tutti. Questo, e molto altro, รจ Medicina & Cure – edito da Sviluppo Srl – che da circa 6 mesi si sta facendo strada nel mondo giornalistico umbro (stampa e web), grazie allโ€™editore e ideatore Paolo Ceccarelli. Lโ€™obiettivo รจ arrivare in 3-5 anni a una copertura nazionale.

Paolo Ceccarelli, editore di Medicina & Cure

ยซIl magazine periodico nasce da unโ€™idea e da un buco di mercato da colmare. Esiste qualcosa del genere nel Triveneto, ma solo come strumento cartaceo. Il mio progetto editoriale รจ pensato per coprire un settore come quello della sanitร , che ha un ruolo decisamente importante nel bilancio di una regione, ma che non ha strumenti di comunicazione rivolti esclusivamente alla popolazione. Lโ€™obiettivo รจ fornire unโ€™informazione diretta alle famiglie che hanno bisogno di cure o di avere una medicina a disposizione anche sotto casa, ma anche far conoscere tutte le potenzialitร  sanitarie dellโ€™Umbria per evitare che i pazienti si rechino in ospedali fuori regione: parlando con i primari dei vari reparti, la loro esigenza รจ proprio quella di divulgare questo tipo dโ€™informazioni. A ciรฒ si aggiunge il settore privato che sta emergendo e prendendo piede, anche a lui serve un canale di comunicazione adeguatoยป spiega Ceccarelli.

Medicina & Cure puรฒ arrivare lontano: da poco ha stretto un accordo con una televisione locale, che va ad aggiungersi ai giร  presenti canali comunicativi social, web e carta stampata, per un informazione a 360 gradi: ยซQuesta pluralitร  di media serve a raggiungere piรน persone possibili: i giovani vengono informati con i social e il web, mentre le persone piรน adulte e anziane attraverso la carta stampata e la TV. Questโ€™ultima fascia della popolazione รจ molto importante, sono loro che devono essere maggiormente informati sulla sanitร  locale. Lโ€™Umbria รจ una regione in cui questo prodotto puรฒ diventare capillare perchรฉ รจ piccola e circoscritta e dove non si arriva con il cartaceo si arriva con la parte web. Lโ€™intento รจ espandersi entro un anno nelle cittร  limitrofe come Arezzo, Siena, Rieti, Ancona o Macerata; sono convinto che questo รจ un magazine che puรฒ funzionare nella provincia o in regioni piccole: la Toscana, ad esempio, รจ troppo grande, nessuno da Livorno o da Pisa va a farsi togliere un dente ad Arezzo. Il nostro business plan ha lโ€™obiettivo di arrivare a una copertura nazionale entro 3-5 anni: รจ una prova, una bella scommessa, e ce la stiamo mettendo tutta per far sรฌ che si verifichino le condizioni miglioriยป conclude lโ€™editore.

 

 


Per scoprire Medicina & Cure

La rivista Medicina e Cure, lโ€™anello tra la medicina e la famiglia umbra, verrร  presentata domenica 31 ottobre ore 11.30 presso bct โ€” Biblioteca Comunale di Terni in occasione di Umbrialibri.

 

Interverranno: Paolo Ceccarelli, Editore; Sonia Bagnetti, Direttore Tecnico di Redazione (Corebook Multimedia & Editoria); Manuel Monti, Dirigente Medico Area critica e Medicina Interna presso Usl Umbria 1; Simone Gioffredi, Audioprotesista, Imprenditore, Titolare InMedica Srl.

Intelligenza artificiale e radiologia sono gli ingredienti. Ricerca scientifica e spin-off della ricerca sono gli attori. Aiutare la societร  al tempo del Coronavirus, lโ€™obiettivo.

Cโ€™รจ anche un pezzetto di eccellenza umbra nel metodo innovativo che diagnostica la polmonite da Covid-19. Annalisa Polidori, fisica perugina, รจ co-fondatrice di DeepTrace Technologies, societร  spin-off della Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia che ha messo a punto un metodo per riconoscere la presenza della polmonite interstiziale causata dal Coronavirus sulla base di una normale radiografia digitale. Con lei, nel team, Matteo Interlenghi, il CEO Christian Salvatore, premio Forbes Under-30 nel 2017 per la categoria Science&HealthCare e la Professoressa Isabella Castiglioni, tra le 100 esperte europee in area STEM (www.100esperte.it).

Dottoressa Annalisa Polidori

Ciรฒ รจ stato possibile attraverso la collaborazione con un gruppo di ricercatori dellโ€™Universitร  di Milano Bicocca, dellโ€™Universitร  Statale di Milano, del CNR, dellโ€™IRCCS Policlinico San Donato e dellโ€™Ospedale San Gerardo di Monza. ยซLโ€™evolvere della pandemia ha accelerato le sinergie, i medici di due ospedali lombardi ci hanno chiesto di provare ad applicare le nostre tecnologie dโ€™intelligenza artificiale sulle tante immagini che stavano raccogliendo dei pazienti con Coronavirus, per rendere piรน efficienti e accurate le loro valutazioni; cosรฌ abbiamo provato a fare dei test. Quando abbiamo visto che cโ€™erano risultati promettenti, ci siamo adoperati per creare qualcosa di utile in tempi brevi. Cโ€™รจ stato uno sforzo enorme da parte dei medici che hanno collaborato in questo progetto: prima di ogni algoritmo e tecnicismo, รจ stata determinante la caratura umana e professionale del personale ospedalieroยป spiega Annalisa Polidori.

 

Vantaggi e precisione

Il software dโ€™intelligenza artificiale – addestrato utilizzando 500 radiografie di pazienti della Lombardia – permette di migliorare la diagnosi del Coronavirus a partire da una semplice radiografia al torace. ยซMigliorare la diagnosi, in questo caso, significa fornire una diagnosi che sia in grado di differenziare tra pazienti con polmonite interstiziale causata da Covid-19 e pazienti con sintomi clinici da Coronavirus ma non affetti da polmonite interstiziale. Questo inquadramento risulta molto utile in una fase di emergenza come quella che abbiamo vissuto o quando รจ fondamentale valutare preventivamente se un paziente deve essere inquadrato come Covid o meno. Il sistema di intelligenza artificiale ha imparato a distinguere in maniera automatica pazienti affetti da polmonite Covid e pazienti senza polmonite, con una sensibilitร  e specificitร  elevataยป prosegue Annalisa.

 

RX con presenza di Covid utilizzate per l’addestramento dell’algoritmo

 

I vantaggi di questo metodo โ€“ che verrร  testato maggiormente in diverse strutture ospedaliere lombarde – sono la rapiditร  di risposta, il basso costo e la possibilitร  di essere effettuato al letto del paziente, anche al domicilio. Va perรฒ detto che ciรฒ non sostituisce i test diagnostici biologici, perchรฉ permette dโ€™individuare solo pazienti affetti da polmonite interstiziale, non tutti i pazienti affetti da Covid-19. ยซVorrei sottolineare anche due altri aspetti. Innanzitutto, per individuare meglio la polmonite da Coronavirus stiamo mettendo a punto un metodo per la diagnosi di altri tipi di polmonite; lโ€™altro aspetto interessante รจ che questo strumento potrebbe essere utilizzato anche in Paesi dove manca una certa expertise medica e dove gli ospedali sono meno presenti, soprattutto per la popolazione in aree ruraliยป, puntualizza la dottoressa Polidori.

Non solo Covid-19

Ma non รจ tutto. Non solo Coronavirus per DeepTrace Technologies, che ha sviluppato molti altri progetti, tra i quali TRACE4AD per la diagnosi precoce della malattia di Alzheimer: ยซSi tratta di una piattaforma in continua evoluzione, gli use-case provengono dalle collaborazioni ospedaliere che vengono attivate su richiesta degli ospedali e per le quali cโ€™รจ una casistica numericamente interessante per poter addestrare un algoritmoยป conclude la co-fondatrice.

 


Per saperne di piรน: DeepTrace Technologies