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Norcia

comuni umbri monti sibillini

PROVINCIA:

Perugia

WEB:

Per informazioni turistiche:

Ufficio IAT
c/o Comune – Via Fiume 1 – Norcia

Norcia

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Piazza San Benedetto
Foto di Enrico Mezzasoma
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La Castellina
Foto di Enrico Mezzasoma
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alla scoperta del borgo

A Norcia si unisce il sacro e il profano: terra di San Benedetto e del tartufo, è un luogo che, con le sue mura risalenti al XIII secolo a forma di cuore e le otto antiche porte, resta ben ancorato nella memoria del visitatore.

Adagiata nella Valnerina, ai piedi dei Monti Sibillini, genuina ed elegante, deve probabilmente il suo nome a re Norsino, che l’avrebbe fondata tra il 1500 a.C. e il 1400 a.C., o forse alla dea Norzia (o Nortia), divinità etrusca della fortuna e del destino.

Città sabina, venne assoggettata da Roma nel 290 a.C. Una piccola curiosità: Numa Pompilio, secondo re di Roma, era originario di queste parti. Nel III sec. d.C. il Cristianesimo giunge in Umbria e nel 480 nascono a Norcia i santi gemelli Benedetto e Scolastica. Il borgo umbro diventa così la patria di colui che riformò il Cristianesimo e che inventò il monachesimo occidentale, oggi patrono d’Europa.

Dopo essere finita sotto il Ducato di Spoleto, intorno all’anno 1000 entrò a far parte dello Stato Pontificio, ma lo spirito indipendente ebbe la meglio e, nella seconda metà del 1100, si costituì come libero comune. Il terremoto del 1328 ne stroncò le ambizioni di espansione in Umbria e tornò sotto il Papato; nel 1569 fu scelta come sede della cosiddetta Prefettura della Montagna e dominò molti comuni circostanti. Il 1600 fu un secolo di forte fermento artistico ed edilizio, ma nel 1703 e nel 1730 due sismi la rasero al suolo, cancellando quasi tutto quello che era stato costruito nei secoli precedenti. La storia di Norcia è evidentemente legata a quella dei numerosi terremoti che l’hanno colpita nel corso del tempo.

Il cuore della città è piazza San Benedetto, in cui domina, con fare paterno, la statua del santo; qui si affacciano anche i monumenti più rappresentativi, ovvero la Basilica di San Benedetto – che sorge dove si pensa fosse la sua casa natale e di cui il terremoto del 2016 ha lasciato in piedi soltanto la facciata, l’abside e parte delle navate – il Palazzo del Comune e la Castellina, una residenza fortificata che oggi è sede del Museo Civico e Diocesano. Accanto a quest’ultimo, si scorge il profilo mozzato della Cattedrale di Santa Maria Argentea, che sorge sopra un antico tempio romano.

Da qui, percorrendo Corso Sertorio – la via principale lungo la quale si affacciano molti negozi – si arriva a Porta Romana, la più importante della città.

Norcia è un insieme di vicoli pittoreschi, nei quali è bello passeggiare senza meta: di tanto in tanto spuntano chiese ed edifici come l’ex chiesa in stile gotico di San Francesco (sede della biblioteca comunale) con il suo bellissimo chiostro, la Madonna dell’Addolorata, San Giovanni, Santa Rita, Sant’Agostino, l’oratorio di Sant’Agostinuccio e il tempietto, un piccolo monumento romanico-gotico del 1354. Imperdibile è anche una passeggiata all’esterno alle mura, lungo tutto il perimetro (pavimentato di recente), per ammirare le caratteristiche porte che segnano l’accesso in città o a un’escursione nel Parco dei Monti Sibillini.

Ma Norcia conquista anche a tavola. I suoi prodotti – dal tartufo nero pregiato al prosciutto IGP, dal formaggio (caciotta, mozzarella, pecorino, scamorza, formaggi al tartufo nero e ricotta) alla lenticchia IGP, dal farro agli insaccati – sono un viaggio nella tradizione umbra e nei sapori antichi. Proprio qui nasce la norcineria, l’arte della lavorazione delle carni suine da parte del norcino, termine che in epoca medioevale veniva usato in senso dispregiativo per indicare una figura simile al chirurgo.

Per quanto riguarda gli eventi, sono da ricordare: la Mostra Mercato del Tartufo (fine febbraio), le celebrazioni Benedettine (21 marzo e 11 luglio), la Fiorita sulla piana di Castelluccio (tra giugno e luglio), l’Estate Nursina, la Pasquarella (gennaio) e il Piantamaggio (30 aprile).