Umbertide

PROVINCIA:

Perugia

WEB:

Per informazioni turistiche:

Ufficio IAT di Umbertide
c/o Comune – P.zza Matteotti 1 – Umbertide

Umbertide

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Veduta di Umbertide
Foto di Enrico Mezzasoma
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Abbazia di Montecorona
Foto di Enrico Mezzasoma
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Navata dell'Abbazia di Montecorona
Foto di Enrico Mezzasoma
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Chiesa della Collegiata
Foto di Enrico Mezzasoma
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La Rocca
Foto di Enrico Mezzasoma
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Veduta delle mura della città e del campanile della Chiesa della Collegiata
Foto di Enrico Mezzasoma
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Foto di Enrico Mezzasoma
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alla scoperta del borgo

Dal caratteristico centro storico stretto tra il corso del fiume Tevere e quello del torrente Reggia (o Regghia che dir si voglia), Umbertide presenta una lunga storia di distruzioni e rifacimenti, configurandosi come una delle cittadine umbre più ricche di curiosità da scoprire.

Alcuni indizi della sua storia travagliata si ritrovano già nel nome: quello attuale, infatti, fu assunto solo nel 1863 per onorare il principe Umberto di Savoia anche se, tornando indietro nel tempo, già nel 970 d.C. nella storia dell’insediamento era apparso un certo Uberto, creduto discendente dei Marchesi del Monferrato. Pitulum, il nome con cui fu nominato inizialmente questo pagus romano, venne infatti distrutto dai barbari che dilagarono in queste terre; venne poi ricostruito dal sopracitato Uberto, i cui figli ebbero dominio feudale su quel castello che, da loro, venne chiamato Fracta filiorum Uberti. E come Fratta venne chiamato fino a poco dopo la costituzione del Regno d’Italia.

La posizione strategica, con le mura perimetrali difensive e la Rocca che domina il torrente Reggia, è visibile tuttora ed è stata ulteriormente valorizzata con un intervento di riqualificazione urbana realizzato nel 2011, che ha portato alla ridefinizione della Piazza del Mercato e alla creazione di una pista ciclabile che costeggia le antiche mura difensive.

La Rocca, sebbene oggi presenti una sola porta in Piazza Fortebraccio (un tempo ne aveva un’altra in direzione del Reggia, entrambe munite di ponte levatoio) dal volgere del 1300 è e continua a essere il simbolo di Umbertide grazie alla sua torre quadrata di 7,50 m di lato e 31,60 metri d’altezza. Progettata da Angeluccio di Ceccolo detto il Trocascio, nel 1394 ospitò, carcerato, il condottiero Braccio da Montone, che poi presso Umbertide riportò una vittoria contro Ladislao di Durazzo (1403) e una contro i popolari perugini (1406). La stessa funzione di carcere cittadino ricoprì successivamente, dal 1798 al 1923, mentre oggi ospita il Centro per l’Arte contemporanea, configurandosi come teatro di iniziative culturali e mostre temporanee.

L’area del torrente – in cui si può ammirare anche l’ottagonale Collegiata di Santa Maria della Reggia, che ospita la Trasfigurazione di Cristo di Niccolò Circignani detto il Pomarancio – insieme a quella dell’attuale Piazza Matteotti fino a Piazza XXV Aprile, faceva parte del Terziere di Porta Nova. A questo, documentato almeno dal XIV secolo, si aggiungevano il Terziere Superiore (parte del castello, da Piazza Matteotti a Via Alberti) e il Terziere della Greppia.

Agli estremi nord e sud del castello, fuori dalle mura più antiche, si svilupparono rispettivamente il Borgo superiore o dei fornaciai (attuale zona di Via Cavour) e il Borgo inferiore o delle Fabbrecce (attuale Piazza San Francesco). Nel primo sorge il convento francescano di Santa Maria della Pietà, del 1400, che custodisce la Vergine tra i Santi, un’opera attribuita ora a Bartolomeo Caporali, ora al Pinturicchio, autore anche della tela con l’Incoronazione della Vergine (1502), oggi conservata nei Musei Vaticani.

Vergine tra i Santi, Pinturicchio o Bartolomeo Caporali. Foto di Sailko

Nella zona del borgo inferiore, invece, sorge la Chiesa di San Francesco, sede dei francescani che qui si insediarono nel 1200. La chiesa custodiva la tela del Pomarancio con La Madonna con il Bambino e i Santi Andrea apostolo, Biagio vescovo, Francesco e Sebastiano e la statua lignea di San Rocco, oggi entrambe conservate nel Museo Civico di Santa Croce, poco distante, che offre anche una squisita Deposizione realizzata da Luca Signorelli.  

Targa commemorativa. Foto di Eleonora Cesaretti

Centro importante della metalmeccanica, dei tessuti, dell’imballaggio e delle ceramiche industriali, ma anche della tabacchicoltura e dell’agricoltura biologica, Umbertide fu bombardata dagli Alleati la mattina del 25 aprile 1944. L’obiettivo era il ponte sul Tevere, ma inizialmente le bombe caddero sul quartiere medievale di San Giovanni, radendolo al suolo e uccidendo 74 persone. Il ponte fu poi distrutto nel bombardamento pomeridiano. L’aereo aveva però sganciato altri due ordigni: uno venne ritrovato inesploso poco dopo la fine del conflitto, l’altro solo nel marzo 2003, da un pescatore, lungo le sponde del fiume. Fu fatto esplodere in una cava.

Il centro storico si può visitare anche durante Fratta nell’800 che, in quattro giorni, offre spettacoli e rievocazioni di fatti realmente accaduti durante il Risorgimento. Le osterie presentano menu che prendono spunto da ricette originali, raccolte e studiate da Adriano Bottaccioli e confluite, nel 2013, in un interessante calendario/prontuario.

Abbazia di Monte Corona, foto di Diego Baglieri

Tuttavia l’intero territorio comunale offre itinerari e gioielli da scoprire: si pensi ai castelli di Civitella Ranieri, circondato da un bosco secolare; di Serra Partucci, di Montalto, di Ascagnano, di Romeggio e di Polgeto, nonché ai pregevoli borghi medievali di Montemigiano, Santa Giuliana e Preggio. Merita senza dubbio una visita l’Abbazia di San Salvatore di Monte Corona, nata nel 1008 come eremo per volere di San Romualdo, ma diventata in breve un importante centro economico e sociale.

 Il comune di Umbertide può vantare anche un’exclave che corrisponde alla frazione di Leoncini, incastonata tra il comune toscano di Cortona (AR) e quello di Città di Castello.