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Baschi

PROVINCIA:

Terni

WEB:

Per informazioni turistiche:

Associazione ACQUA
Archeologi, Guide Turistiche e Guide Ambientali Escursionistiche
Cel. (+39) 329 296 9356
 antiquariumbaschi@gmail.com

Baschi

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Veduta di Baschi
Foto di Enrico Mezzasoma

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alla scoperta del borgo

Baschi è un vasto comune della provincia di Terni situato su un’altura con vista sul fiume Tevere, comprendente al suo interno i paesi di Acqualoreto, Morre, Morruzze, Collelungo, Civitella del lago, Cerreto, Scoppieto e Vagli.

Nonostante le quasi certe origini etrusche, è in epoca romana che divenne una vera e propria città. Il nome attuale deriverebbe dal nome latino del paese, denominato vasculum da vas “conca” a causa della sua configurazione territoriale. Nell’area di Scoppieto, una frazione del comune, sono state rinvenute numerose testimonianze del periodo romano, oggi conservate all’Antiquarium Comunale, un museo archeologico ubicato presso il Palazzo Comunale di Baschi. 

Secondo una differente interpretazione, il nome del paese deriverebbe dall’ufficiale carolingio Ugolino di Biscaglia, soprannominato “Le Basque”, che, arrivato nella zona, avrebbe deciso di erigere un castello denominandolo Baschi, ispirandosi al proprio nome.

Durante il Medioevo fu un borgo fortificato sotto la giurisdizione della famiglia Baschi, un’importante famiglia che aveva il dominio su oltre sessanta castelli della zona, la cui alleanza era spesso contesa tra le due limitrofe Todi e Orvieto. Lo splendore della famiglia cominciò a vacillare nel XVII secolo e il comune passò sotto il dominio dello Stato Pontificio.

La più suggestiva testimonianza del passato medievale di Baschi è il suo centro storico. Soprannominato “i buchi”, a causa della taglia minuta di case, vicoli, porte e finestre, il borgo conserva perfettamente lo spirito e l’impostazione medievale.

Tra i monumenti più importanti del centro vi è la Chiesa parrocchiale di San Nicolò. Dichiarata monumento nazionale per la sua bellezza, venne edificata nel 1576 sopra un precedente tempio risalente al XII secolo. Il progetto, ad opera dell’architetto orvietano Ippolito Scalza, è di ispirazione toscana, con l’interno della chiesa decorato da pietra grigia basaltina e intonaco. All’interno è presente un bellissimo organo composto da cinquecento canne, risalente al XVIII secolo, mentre sotto l’altare è conservata la salma di San Longino, patrono del paese. Inoltre, all’interno era presente un polittico del pittore senese Giovanni di Paolo, oggi conservato al Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto.

Nelle varie frazioni del comune di Baschi sono presenti numerosi siti di grande importanza religiosa. Tra i più significativi vi è l’Eremo di Sant’Angelo dei Pantanelli, un convento situato sulla sponda sinistra del fiume Tevere, presso Corbara. Si narra che originariamente fosse una fortezza della famiglia Baschi, costruita per fronteggiare il Castello di Corbara dei Montemarte. Il luogo divenne un convento quando venne donato a San Francesco d’Assisi, il quale mise fine a una lite tra alcun membri della famiglia e successivamente dedicò il luogo a San Michele Arcangelo. Nel corso dei secoli ha subito varie modificazioni architettoniche e ha ospitato al suo interno illustri personaggi come Jacopone da Todi e San Bernardino da Siena. A causa della sua notevole storia religiosa, è stata fondata l’associazione culturale Pantanelli che si occupa di promuovere il luogo, con manifestazioni religiose e conviviali.

Da non perdere le Gole del Forello. Situate all’interno del Parco Fluviale del Fiume Tevere, sono delle gole formate da pareti rocciose alte più di duecento metri e coperte da una fitta vegetazione. Il luogo è perfetto per gli amanti della speleologia, il fiume infatti ha eroso le rocce calcaree delle pareti formando numerose grotte e insenature carsiche. Da segnalare la Grotta della Piana estesa per oltre 2500 metri e nella quale sono stati ritrovati reperti risalenti al neolitico e all’età del bronzo.

Curiosità: nella località di Civitella di Lago è presente un Museo Ovoteca. Il particolare museo conserva una collezione di uova dipinte da esperti e dilettanti durante l’annuale Mostra Concorso Nazionale “Ovo Pinto”, un evento che promuove l’antica tradizione di epoca romana.