Eccoci allโepoca attuale. La caccia รจ oggi uno sport di massa: le campagne italiane, soprattutto, il giorno fatidico allโapertura si trasformano in campi di battaglia nei quali la selvaggina sempre piรน scarsa, cerca terrorizzata di starsene ben rintanata.
Per mangiare della buona cacciagione, oggi, bisogna avere una riserva o essere tiratori infallibili. Alle lacune della fauna nostrana sopperisce perรฒ ampiamente il mercato. I Romani importavano animali pregiati per le loro mense. Non cโรจ ragione che non si debba fare anche noi e infatti, oggi le tecniche di allevamento e soprattutto quelle di conservazione per congelazione o surgelazione, consentono la presenza di determinati tipi di selvaggina per tutto lโanno.
ร vero – lo ammettiamo – che รจ di gran lunga preferibile il fagiano o la pernice fresca, presentata al giusto grado di frollatura e magari con qualche pallino di piombo che finisce ancora sotto i denti, ma รจ altrettanto vero che per garantire il regolare rifornimento del mercato, il nostro patrimonio venatorio non basta. Dobbiamo quindi rivolgerci allโestero, specialmente allโEst, a Paesi che non hanno i nostri problemi o che, piรน semplicemente, hanno saputo organizzare adeguati allevamenti. Entra quindi in campo lโorganizzazione commerciale della grande distribuzione: vi sono partite di fagiani, a migliaia, destinati per esempio alle mense natalizie, che sono giร pronti nei magazzini frigoriferi dei paesi esportatori con mesi di anticipo. E, dโaltra parte, come farebbero tanti ristoranti anche piuttosto noti ad avere regolarmente in lista cervo, capriolo o cinghiale? Al buongustaio non rimane – se vuol essere sicuro al cento per cento di quello che mangia – cacciare personalmente o far cacciare da amici la selvaggina, e prepararla. Oppure comperarla in quei pochi negozi di fiducia che acquistano realmente animali uccisi durante le battute. Bisogna, รจ logico, conoscere le varie specie, saperle trattare e cucinare.
Si prepara il corteo carnevalesco che accompagnerร il Bartoccio nel suo ingresso in cittร : Perugini e Perugine, preparatevi a partecipare!
Dopo qualche anno di forzata interruzione, dovuta al covid e alle sue conseguenze, finalmente questโanno vedremo di nuovo il Bartoccio e la sua Rosa entrare trionfalmente in cittร sul carro tirato dai buoi, in mezzo al corteo di canti, balli, musica e maschere.
Si riprende quindi lโantica tradizione dellโingresso trionfale del Bartoccio, che sul carro suonerร e canterร e declamerร le taglienti bartocciate perugine, che colpiranno inesorabilmente i potenti di turno. La particolaritร del corteo รจ di essere formato solo da gruppi a piedi o con mezzi trainati da animali, con esclusione di qualsiasi mezzo a motore: in questo modo, mentre da un lato si riprende lโantica tradizione del carnevale perugino, dallโaltro si assume anche un atteggiamento ecologico e si guarda al futuro, immaginando una cittร piena di persone e libera dalle auto e dal traffico. Il corteo รจ previsto per sabato 3 febbraio; in caso di pioggia o neve, sarร rinviato al 10 febbraio.
Intanto in questi giorni il Bartoccio e i suoi compari: la Rosa, Mencarone, la Santina, Truffarello, Rubbagalineโฆ, stanno organizzando alcune iniziative per il prossimo Carnevale di Perugia, con le Giornate del Bartoccio giunte ormai alla tredicesima edizione, malgrado le difficoltร organizzative e lโassenza di sostegno pubblico. Giรน nella stalla, intanto, ruminano i buoi che tireranno il carro su cui il Bartoccio, anche nel 2024, farร il suo ingresso trionfale in cittร .
Il corteo del Bartoccio vedrร anche questโanno sfilare i musicisti della Filarmonicadi Spina con leย graziose e agili โBartoccineโ (majorettes), i figuranti contadini di Civitella dโArna, e poi il gruppo folcloristico Agilla e Trasimeno, alcune pro loco del Territorio, scuole di ballo come Polvere di Spelle e Hacuna Matata, le percussioni di Anarchia Ritmica, e altri gruppi ย danzanti che si vanno iscrivendo in questi giorni, ed infine i volontari dellโAuser. Chiunque puรฒ partecipare al corteo, mascherandosi, cantando o ballando. Si puรฒ venire in bicicletta o su mezzi trainati da animali, ma non sono ammessi mezzi a motore. I gruppi, per ragioni organizzative, devono prenotarsi allโindirizzo societadelbartoccio@gmail.com.
Appuntamento dunque, a tutti i Perugini e le Perugine, ai turisti e visitatori, per il sabato 3 febbraio!
โLa fiamma dellโarte vinca lโinerte materia, i sogni siano fermati sulle bianche carte e sulle tele illuminate di quello stesso sole che sorrise alla bellezzaโ (Benvenuto Crispoldi).
La figura di Benvenuto Crispoldi, artista eclettico e combattivo politico si lega indissolubilmente alla cittร di Spello, che gli dร i natali il 17 giugno 1886 e ora lo celebra con la mostra Benvenuto Crispoldi. Tra arte e rivoluzione (visibile fino al 20 aprile – Sale Espositive, II piano Palazzo Comunale) e con una serie di manifestazioni, eventi e attivitร che ricordano e valorizzano le opere e il movimentato percorso biografico.
L’esposizione
I movimenti artistici e politici cui Benvenuto Crispoldi aderisce ci accompagnano in un lungo percorso intellettuale che attraversa il periodo tra Ottocento e Novecento. Crispoldi da giovanissimo abbandona le scuole statali per iniziare un percorso di studi da autodidatta che termina con lโiscrizione allโAccademia di Belle Arti di Perugia nel 1904.
Fin da giovane รจ affascinato dagli scavi della Spello romana; un forte amore lo lega alla sua cittร , cosรฌ da spingerlo ad approfondirne la storia attraverso lo studio di documenti conservati presso lโarchivio storico del comune: matura grande interesse per periodo romano, quando la cittร di Spello diventa municipio, fornendo truppe a Scipione nella Seconda Guerra Punica.
In questo periodo Spello occupa una posizione importante nel territorio umbro, acquisendo importanza anche come centro religioso e termale; tale periodo รจ ben descritto in una sala della mostra in cui sono esposti alcuni bozzetti realizzati dallโartista raffiguranti lโevoluzione della cinta muraria della cittร , la planimetria della Spello romana e alcuni reperti architettonici dellโepoca.
Caricatura
Crispoldi si trasferisce poi a Roma, dove conosce Gerardo Dottori, amico che lo accompagnerร per il resto della vita. Nel 1910 si reca a Parigi, culla dellโarte moderna, per confrontarsi con le numerose tendenze artistiche, come le Avanguardie; nella capitale francese trova alloggio in un atelier in Rue Premiere 9, nel quartiere di Montparnasse, frequentato da artisti provenienti da tutto il mondo.
Nella seconda sala della mostra si evince lโaspetto che contribuisce a far comprendere la complessitร del personaggio e il suo status di artista poliedrico e versatile: si racconta che in alcuni pomeriggi assolati lโartista si concedesse alcune pause dal lavoro divertendosi a immortalare, nel suo taccuino, alcune riproduzioni caricaturali di concittadini; in alcune teche sono, infatti, esposti alcuni bozzetti realizzati a matita.
Tornato a Spello, si impegna in politica iscrivendosi al PSI, presiedendo lโAssociazione Anticlericale Ispellese. Non abbandona mai la sua vocazione artistica: nella mostra sono esposti vari disegni dellโartista su carta, tra i quali il progetto della decorazione per la camerada letto di Agostino Salmareggi e un bellissimo bozzetto su carta raffigurante il prospetto per la restaurazione e la decorazione della chiesa di SantโAndrea Apostolo, entrambe situate a Spello. Procede anche nel lavoro di scultore intervenendo nella decorazione di residenze sia pubbliche sia private.
Progetto decorazione camera di Agostino Salmareggi a Spello
Gerardo Dottori lo vuole tra i promotori dellโEsposizione Umbra dโArte Moderna tenutasi a Perugia nel 1920. Lโanno successivo รจ impegnato nella decorazione della Nuova Sala Consiliare del comune di Bastia Umbra, dove riceve lโattestato di Accademico di Merito Residente. La tubercolosi che lo affligge da diversi anni procede inesorabile; muore lโ11 agosto 1923 a soli 37 anni. Crispoldi nel corso degli anni espone le sue teorie sullโarte in modo sempre rinnovato e aperto al cambiamento. Vive nel periodo storico in cui i suoi amici futuristi sperimentano unโarte di avanguardia; la mostra si conclude proprio omaggiando lโeclettico artista con una serie di dipinti dei primi anni del 1900 di Gerardo Dottori, Enrico Cagianelli e Renato Profeta.
Calendario delle aperture 2024 (ingresso gratuito)
Una finestra aperta sulle eccellenze del nostro territorio, eventi positivi allโinsegna di amicizia e solidarietร , troppo spesso trascurati, che contribuiscono a rendere migliore la nostra Comunitร . I Lions Clubs, la piรน grande organizzazione umanitaria al mondo, presente in oltre 200 Paesi, segue questa etica: Dimostrare, con lโeccellenza delle opere e la solerzia del lavoro, la serietร della vocazione al servizio.
“La Bellezza del Donareโ, il motto che sintetizza lโannata 2023/24 della Presidente Letizia Mezzasoma, in occasione del Natale non poteva che indirizzare il L.C. Perugia Host verso il prossimo con il Concerto di Natale del Mยฐ Mastrini in favore del โComitato per la Vita Chianelliโ con la โFesta degli Auguriโ per regalare il โGiocattolo Sospesoโ, il โLibro Sospesoโ e conferire il Melvin Jones a Don Marco Briziarelli.
Il 22 dicembre 2023 nella cornice della bellezza senza tempo della Basilica di San Pietro, il Maestro Maurizio Mastrini, eccellenza del nostro territorio, ha generosamente offerto la sua professionalitร e il suo talento per concludere nella sua amata Perugia con il Concerto di Natale – Solidarietร la chiave del successoย – organizzato dal Lions Club Perugia Host il suo trionfaleBaci Maurizio Mastrini International Tour 2023. Il ricavato รจ stato interamente devoluto al Comitato per la vita Daniele Chianelli, per concorrere alla realizzazione del nuovo Residence.
Maurizio Mastrini senza dubbio ha un approccio creativo al pianoforte, dotato di tecnica eccelsa va ben oltre il look originale, il pianista eremita, lโartista capace di suonare i grandi della musica classica al contrario. Per alcuni un visionario, per altri un genio assoluto รจ considerato dai critici uno dei maggiori pianisti e compositori del panorama musicale e strumentale internazionale,
Maurizio Mastrini. Foto: Michele Benda
A dicembre 2020 con singolo Butterfly ha anticipato lโuscita di Lockdown con una esibizione al pianoforte registrata a Castelluccio di Norcia (anche su YouTube) con questa sua dedica vocale: ยซPotremmo dimenticare il tuo nome, potremmo dimenticare la tua cittร , potremmo dimenticare la tua etร , quello che non dimenticheremo mai sarร il tuo altruismo, il tuo amore verso il prossimo. Ogni farfalla che incontreremo svolazzante e colorata da oggi sapremo che sarร la tua anima. A tutti i medici, infermieri e al personale sanitario che con il sacrificio della propria vita ha saputo combattere e aiutare chi stava vivendo la propria guerra contro il Covid19 immensa gratitudine. Maurizio Mastriniยป.
Maurizio Mastrini. Foto: Michele Benda
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Il Mยฐ Mastrini negli ultimi dieci anni ha tenuto piรน di 700 concerti in tutto il mondo, vanta piรน di 32 milioni di ascolti solo su Spotify, la sua tournรจ Hugs International Tour 2022/23 lo ha visto impegnato in 41 tappe in tutta Italia e allโestero (Spagna, Polonia, Parigi, New York). Vestito di bianco, con capelli rasta sugli occhi, scalzo, con la sua musica vuole entrare in contatto con lโanima di chi lo ascolta in concerti che si concludono nella commozione di tanti suoi spettatori. Molte delle composizioni del Maestro sono udibili in tutto il mondo in spot pubblicitari, documentari, servizi giornalistici di diverse emittenti televisive.
Maurizio Mastrini
In un anno Lionistico in cui la attuale Presidente del L.C. Perugia Host Letizia Mezzasoma ha scelto come tema โla bellezza del donare e non soloโ, il Concerto di Natale ha riunito tre eccellenze del territorio in nome della solidarietร in uno dei luoghi simbolo della cittร di Perugia.
La presidente Letizia Mezzasoma e Maurizio Mastrini
รย stato come affrontare un meraviglioso viaggio nei molteplici volti della bellezza di cui il nostro territorio รจ straordinario protagonista e custode: la bellezza dellโarte, della storia, della cultura della Basilica di San Pietro a incorniciare la bellezza del cammino nel servizio, nella promozione della cultura e nel donare di cui il L.C. Perugia Host รจ protagonista da quasi 70 anni; la bellezza dello straordinario talento e sensibilitร del Maestro Maurizio Mastrini, non solo artista di fama internazionale in grado di evocare emozioni profonde nellโanimo umano, ma anche attivo interprete nella costante valorizzazione del suo amato territorio; la bellezza della solidarietร del comitato per la Vita Daniele Chianelli che da oltre 30 anni si prende cura, con una pluralitร di azioni concrete, del sostegno di chi soffre e lotta per la vita tanto da rappresentare un punto di riferimento nazionale.
Lโevento รจ stato possibile grazie alla Fondazione per lโIstruzione Agraria di Perugia che ha concesso lโautorizzazione allo svolgimento allโinterno della Basilica di San Pietro, ai contributi determinanti di Alessandra Parlani (componente del C.D.), dei Soci Emilio Venuti, Loredana Virdis, Giovanni Gigliotti, Andrea Marchini e in particolare di Luigi Cozzari che ha testimoniato, ancora una volta, la sua concreta generositร e disponibilitร nei confronti del L.C. Perugia Host facendo realizzare a mano un oggetto unico ed esclusivo: una grande chiave dโargento, simbolo dellโapertura della porta del nuovo residence, omaggio del Perugia Host al Mยฐ Mastrini che apre il proprio cuore e quello dei suoi ammiratori allโincanto della Musica.
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Iniziativa di concreta solidarietร del Perugia Host che si inserisce in un contesto molto ampio a testimoniare la costante e continua attenzione alla nostra Comunitร in generale e ai piรน deboli in particolare. Prova ne sia che il 16 dicembre 2023, in occasione de La Festa degli Auguri che il L.C. Perugia Host ha organizzato presso la splendida Tenuta Montenero (Deruta), grazie alla generositร dei Soci, รจ stato portato a conclusione il tradizionale service il Giocattolo Sospeso a cui da questโanno si รจ aggiunto anche il Libro Sospeso. Il clima Natalizio รจ stato condiviso con grande partecipazione diventando particolarmente festoso quando la Presidente Letizia Mezzasoma ha ufficializzato il conferimento del Melvin Jones Fellow al Direttore della Caritas Diocesana Don Marco Briziarelli come riconoscimento del suo instancabile operato al fianco dei piรน bisognosi.
ร stato un momento di grande commozione per tutti trattandosi della piรน alta onorificenza Lions, la piรน grande organizzazione di assistenza sociale senza scopo di lucro del mondo, ed il primo riconoscimento pubblico e ufficiale per don Briziarelli che dal 1 ottobre 2023 รจ il nuovo Parroco della Cattedrale di Perugia pur continuando il suo impegno nella Caritas: ยซNon vi libererete di me, anche se ci avevate forse sperato, invece continuo come continuerร lโimpegno con il Malawi, il Kosovo, lโUnitalsi, come assistente ecclesiale, e lโEquipe Notre Dame, come consigliere spiritualeโฆ Continuiamo tutti insieme a fare un cammino al servizio della povertร , al servizio del bene comuneยป per poi concludere con tono meno scherzoso ยซSo di dovervi essere padre, ma davanti alla mia famiglia mi consegno come figlio e sono anche figlio vostroยป.
Vita, morte, miracoli e nonsense di un incendiario mai divenuto pompiere.
Uno spettacolo in perenne bilico tra denuncia sociale e teatro canzone che rafforza lo stretto rapporto tra il cantante calabrese e l’Umbria, in cui visse gli anni della fanciullezza e compose un poema di 400 pagine dal titolo E l’uomo volรฒ.
Una piรจce originale e profetica che ripercorrendo i testi nonsense di Rino Gaetano, disvelerร la vera portata e gli inaspettati significati ancora attuali di quelle parole. Il racconto scanzonato di un menestrello, che tra le righe dei testi apparentemente nonsense, rivelรฒ alla luce del sole scandali, intrighi e mala politica negli anni bui della nostra nazione, col sorriso malinconico e disilluso di un rivoluzionario cantastorie, sotto un cielo sempre piรน blu.
Nascono tutti incendiari e fieri ma quando arrivano sono tutti pompieri” dirร nella sua ultima raccolta Rino Gaetano, intitolata E io ci stoย che riletta oggi pare un vero testamento. A distanza di oltre quarant’anni la sua voce รจ straordinariamente viva e continua a risuonare ogni giorno nei bar, nelle radio e persino tra le nuove generazioni che non l’hanno riconosciuto.
Ora grazie a Stefano de Majo e al suo collettivo artistico di musicisti, pittori e fumettisti , il sorriso e l’animo incendiario di Rino Gaetano torna in Umbria col suo taccuino di disegni, filastrocche e ricordi, per dire ancora una volta: E IO ci sto!
Lo spettacolo รจ liberamente tratto dalla celebre trilogia di Bruno Mautone in testa alle classifiche di vendite online e dalle memorie dirette di Mimรฌ Messina, amico del cuore di Rino Gaetano con il quale il cantante crotonese visse sia il periodo giovanile di studio nel collegio di Narni che gli anni del successo artistico, vivendo e viaggiando con lui durante i concerti, fino alla prematura scomparsa avvenuta a Roma la notte del 2 giugno 1981.
Sia lo scrittore Bruno Mautone che l’amico Mimรฌ Messina saranno presenti allo spettacolo e al brindisi offerto dal teatro, restando a disposizione del pubblico dopo la piรฉce che aprirร la stagione del Teatro Consortium di Massa Martana domenica 21 gennaio alle ore 17.00, a testimonianza del forte legame tra Rino Gaetano e l’Umbria.
Stefano de Majo
Scritto, diretto e interpretato da Stefano de Majo, autore e attore teatrale formatosi alla scuola di Anna D’Abbraccio, successivamente diretto per tre anni da Gastone Moschin. Di assoluto valore artistico il cast di musicisti composto per l’occasione dai maestri Giuliano Graziani al basso, Massimiliano Panunzi alla chitarra, Gustavo Gasperini al violino, Tiziano Tetro batteria e percussioni ad accompagnare la graffiante voce di Roberto Masiello. La scenografia รจ curata dal pittore e scultore Antonio Bono, con le opere grafiche del noto fumettista Mauro Laurenti.
Sabato 20 gennaio alle ore 17.00, presso l’Art Studio Gallery di Monia Romanelli (via delle Caravelle, 2 Perugia), verrร presentato il libro di Francesca HanssteinComportamenti di Consumo in Cina – Nuove sfide e opportunitร per le aziende italiane che operano nel settore B2B (edito da McGraw Hill).
L’incontro, in virtรน del luogo che lo ospita, verterร sul moda e arredamento, due argomenti che il volume affronta – insieme all’alimentazione, alla bellezza e al tempo libero – sottolineando come sia cambiato il comportamento dei consumatori in Cina, specie nei contesti urbani.
La situazione mondiale attuale รจ infatti caratterizzata da una serie di sfide complesse e interconnesse, dalla crisi pandemica alla guerra, dalla cybersecurity alle preoccupazioni ambientali; nonostante l’incertezza geopolitica del momento storico in cui viviamo, la cooperazione internazionale, insieme al dialogo e alla comprensione reciproca, rimangono aspetti fondamentali per affrontare le sfide globali e costruire un futuro piรน resiliente e sostenibile.
Il libro si rivolge a un pubblico diversificato, tra cui esperti di marketing internazionale, studenti, ricercatori e aziende italiane interessate a entrare o a espandersi nel mercato cinese. Utilizza una metodologia che combina dati secondari, casi studio e ricerche empiriche, possibili grazie all’esperienza peculiare dell’autrice.
Francesca Hansstein ha infatti vissuto in Cina per circa un decennio, lavorando presso rinomate universitร come la Shanghai University of Finance and Economics e la Xi’an Jiaotong-Liverpool University. Durante questi anni, ha condotto molte ricerche in prima persona sui consumatori cinesi, focalizzandosi sulla Generazione Z della middle-class urbana. Ha pubblicato diversi articoli e contributi sul tema e ha collaborato con aziende e istituzioni italiane operanti sul territorio cinese.
Attualmente vive a Perugia con la sua famiglia, si occupa di ricerche di mercato ed รจ docente presso universitร e istituti di formazione superiore.
Parlare di maiale, in Umbria, significa aprire un vero e proprio vaso di Pandora. Norcini, porchetta, migliacci, Presidi Slow Food, sagre paesane e una tradizione che, da espressione massima della parsimonia contadina โ sempre caro fu il detto ยซdel maiale non si butta via nienteยป โ ha finito per diventare identificativa di una regione intera: tante sono le sfumature che reca con sรฉ questo animale che si affianca allโuomo fin dai tempi piรน remoti.
ร vero, nel tempo si รจ trasformato: nel Medioevo, per esempio, era piรน piccolo e scuro di quello attuale; era piรน simile al cugino cinghiale, al punto da essere macellato solo tra il secondo e il quarto anno di etร , per massimizzarne la resa in un tempo in cui le disgrazie, piรน che con le famigerate vacche magre si presagivano nelle sembianze di porci magri.
Questo appuntamento โ che spesso assumeva i connotati di un vero e proprio rituale โ avveniva tra dicembre e gennaio, come testimonia una delle formelle della Fontana Maggiore di Perugia. Nel catino inferiore della simbolica opera cittadina in pietra di Assisi, vi รจ infatti rappresentata la spezzatura del maiale, corrispondente al mese di dicembre e al segno zodiacale del Capricorno.
Dettaglio della formella con la spezzatura del maiale. Fontana Maggiore, Perugia.
Spesso questo appuntamento tanto atteso coincideva con la festa di SantโAntonio Abate, il 17 gennaio, riconoscibile proprio perchรฉ rappresentato, tra le altre cose, con un maialino dotato di un grazioso collare con campanello.
I maiali in chiesa
Proprio cosรฌ il maiale si ritrova nella Chiesa di Santa Maria Assunta a Vallo di Nera. Datata 1176 e riconoscibile grazie al rosone a dodici colonne e al portone dโingresso ogivale, questa chiesa a navata unica che rispetta gli stilemi del romanico spoletino accoglie numerosi affreschi, tra cui spiccano quelli di Cola di Pietro da Camerino. Non solo la processione dei Bianchi verso Roma โ movimento penitente nato nel 1399 di cui questo affresco rappresenta la testimonianza piรน completa โ ma anche scene dalla vita di SantโAntonio Abate, con quattro maiali bianco-neri slanciati e dalla lunga coda arricciata.
Dettaglio dell’affresco di Cola di Pietro da Camerino, Chiesa di Santa Maria Assunta, Vallo di Nera.
A guardarli bene, sembrano essere cinti da una striscia bianca, che evoca non solo la cintura di pustole tipica del famoso fuoco di SantโAntonio (il nome comune dellโHerpes zoster) ma anche i colori della famosa cinta senese. In realtร si tratta dellโappenninico maialino cintato e, grazie a questi affreschi, lโUniversitร degli Studi di Perugia e il Parco Agroalimentare dellโUmbria hanno potuto promuovere il recupero e la reintroduzione dello scomparso cinturino.
Uno di questi quattro maiali affrescati, riconoscibile grazie al campanello che porta appeso al collo, si inginocchia proprio al cospetto di SantโAntonio Abate. Ma perchรฉ il campanello?
Chiesa di Santa Maria Assunta, Vallo di Nera.
Un permesso speciale
ร il 1090 e la Valle del Rodano, in particolare la cittร di Vienne, viene colpita da una brutta epidemia, caratterizzate da pustole il cui dolore ricorda il fuoco sulla pelle. Solo venti anni prima era stata eretta la Chiesa di Saint Antoine de Viennois per ospitare le reliquie del Santo che, da Costantinopoli, erano arrivate in cittร . Durante lโepidemia, per gestire gli ammalati fu allestito un ospedale proprio a fianco della chiesa, gestito dai Canonici regolari di SantโAntonio di Vienne, che erano soliti applicare sulle dolorose pustole un unguento ricavatoโฆ dal grasso del maiale. Le bestiole, mal tollerate nel contesto cittadino, vennero cosรฌ lasciate scorrazzare libere in cittร โ in modo che la ripulissero anche dai rifiuti โ ma a questo scopo dovevano essere dotate di un campanello, lo stesso con cui gli
Il porcellino portafortuna della Chiesa di Sant’Antonio Abate, Perugia.
antoniani erano soliti annunciare la questua. I maiali tanto bistrattati contribuirono non solo a lenire i dolorosi sfoghi dei malati, ma anche a sostenere un ordine giovane, ma che riscosse subito molti favori e proseliti.
Licenze iconografiche
Quindi il maiale non era tanto un simbolo di SantโAntonio โ a meno che non si voglia considerarlo una reincarnazione di tutte le tentazioni di cui riporta notizia lโagiografia del Santo โ ma dei suoi seguaci. Eppure questo slittamento ha finito per diventare storia, associando per sempre il santo con questa bestiola che, per metonimia, le rappresenta tutte: Antonio รจ infatti anche il protettore degli animali e in molte chiese dellโUmbria, in occasione della festa patronale, gli animali vengono portati per essere benedetti. E se proprio qualcuno volesse godere di un poโ di sana protezione divina e – perchรฉ no – anche di un poโ di abbondanza, a Perugia รจ anche possibile recarsi a sfregare la scultura del porcellino di pietra (XV secolo) che caratterizza la Chiesa di SantโAntonio, posta nei pressi dellโomonimo cassero.
ยซSono onorato e molto soddisfatto per questo risultato. ร una candidatura che corona il percorso di successo del documentario, un successo sia di critica che di pubblicoยป.
Il documentario Perugino. Rinascimento immortale, diretto da Giovanni Piscaglia e narrato dallโattore Marco Bocci, รจ entrato nella cinquina della categoriaDocumentari sullโArte dei Nastri dโArgento 2024. Il premio viene assegnato alle opere piรน meritevoli dal Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici: delle cinque selezionate, tre andranno alla super finale da cui uscirร il vincitore che riceverร il premio.
Marco Bocci e Giovanni Piscaglia
Il docufilm di Piscaglia (qui trovate la nostra intervista) racconta la vita e le opere del Perugino, partendo dal suo legame con lโUmbria e dai paesaggi luminosi che spesso lโartista ha immortalato sullo sfondo dei suoi dipinti. Ma vuole soprattutto riscattare la figura di Pietro Vannucci, dandogli il giusto posto nella storia dellโarte e mettendone in luce le novitร , i meriti e il carattere.
ยซSono onorato e molto soddisfatto per questo risultato. ร una candidatura che corona il percorso di successo del documentario, un successo sia di critica che di pubblico, e consolida il mio rapporto con la Galleria Nazionale dellโUmbria – tra i piรน positivi della mia carriera – e soprattutto con lโex direttore Marco Pierini, che ha dato il via al progetto. Sono anche felice per lโUmbria, alla quale viene riconosciuto il valore di una realtร storico-artistica e paesaggistica di notevole importanzaยป ci spiega Giovanni Piscaglia.
Il dietro le quinte del ducufilm
Il regista non รจ nuovo ai Nastri dโArgento: ยซNel 2019 sono arrivato in finale con Van Gogh. Tra il grano e il cielo (nei primi tre che รจ secondo step di scrematura dopo lโannuncio della cinquina) e ho ricevuto una targa, anche se non ho vinto. Poi, nel 2020, Ermitage (il docu dโarte sul museo di San Pietroburgo), del quale ho scritto la sceneggiatura, si รจ portato a casa il Nastro dโArgento come Miglior documentario dโarte. Certo, vincere il premio per la regia di un prodotto tutto mio che ho iniziato da solo, sarebbe bellissimo. ร un percorso che ha coinvolto piano piano tante realtร , partendo da Arpa Umbria per proseguire con la produzione di Mario Paloschi per Ballandi, fino alla distribuzione con Nexo Digital.ย Senza dimenticare Marco Bocci, presente a tutte le presentazioni e con il quale ho stretto una bella amicizia. Mi raccomando… tifate, tifate tifateยป conclude il regista. Ora non ci resta che incrociare le dita e aspettare il verdetto nelle prossime settimane.
Sellano si trova su un colle affacciato sulla valle del fiume Vigi: questa posizione strategica ha fatto sรฌ che lโabitato si sviluppasse giร dal I secolo a.C., anche se รจ nel Medioevo che cominciรฒ gradualmente estendersi verso la sommitร del colle.
Fu poi nel Rinascimento che Sellano assunse lโaspetto attuale, rimasto inalterato nel tempo e con un agglomerato abitativo ricco di edifici di pregio come il Palazzo Comunale del XVI secolo – dove รจ conservato il cosiddetto piatto dei brevicelli in rame sbalzato e dorato (sec. XVI) – la Chiesa di San Francesco detta Madonna della Croce – un tempietto tipicamente montano a pianta ottagonale sorto nel XVI secolo intorno a unโimmagine mariana – e la Chiesa di Santa Maria, edificata nel XIII secolo, che custodisce le spoglie del Beato Jolo, eremita vissuto nel XIII-XIV secolo e co-patrono di Sellano.
Sellano. Foto di Enrico Mezzasoma
Il paesaggio – un tempo caratterizzato da coltivazioni, frutteti e pascoli – oggi vede la natura riprendere il sopravvento regalando al visitatore fitte foreste popolate da una grande varietร di flora e di fauna: molti sono i percorsi che lโattraversano – ideali per trekking ed escursioni a cavallo e in bicicletta – e spesso corrispondono alle antiche vie di comunicazione che sono ora in via di ripristino. Si puรฒ vivere la lussureggiante natura anche con gare di pesca o ammirando le bellezze delle Cascate delle Rote o il lago Vigi.
Nel territorio di Sellano si incontrano piรน di 40 frazioni, molte delle quali arroccate su ripidi pendii e con viste che spaziano sui Monti Sibillini. Tra questi vi รจ Cammoro, sorto nella terra di confine con Foligno e Camerino e posto a guardia della vecchia Via della Spina, che sin dallโepoca romana collegava Spoleto con Plestia, sullโaltopiano di Colfiorito. Costruito nel secolo XIII su uno sperone roccioso, รจ dominato dalla torre della vecchia sede comunale, oggi campanile della Chiesa di Santa Maria Novella, raro esempio di chiesa pensile sovrapposta a unโantica via coperta di cui sono ancora visibili i due accessi.
Chiesa di San Francesco detta Madonna della Croce. Foto Enrico Mezzasoma
E ancora, Postignano, con il suo castello medievale sormontato da una torre esagonale, posto strategicamente al crocevia tra Spoleto, Norcia, Foligno e Assisi e centro nevralgico della lavorazione e del commercio di ferro e canapa in Umbria; Pupaggi, che si รจ sviluppato nel XIV secolo attorno a un preesistente nucleo medievale, composto da una chiesa e da una torre colombara; Montesanto, sorto probabilmente come insediamento abitato nei pressi della cella monastica di San Nicolรฒ di Acqua Premula. Proprio il Convento dellโAcqua Premula si trova fra Sellano e Montesanto e prende il nome da unโantica sorgente,ย Acquaย Premula, utilizzata per secoli nella cura della calcolosi. Lโacqua, dal 1974, viene imbottigliata con il marchio commerciale di ACQUA TVLLIA.
Infine, nella frazione di Sterpare da visitare รจ la Chiesa della Madonna delle Grazie, alla fine del 1700 al centro di un fatto miracoloso che mise in contrasto due famiglie del posto. Un giorno alcuni pastori trovarono nella cavitร di un castagno la statua lignea di una Madonna con Bambino, che fu prontamente recuperata per essere venerata. Le famiglie dei Vitali e dei Patrizi, artefici del ritrovamento, decisero di portarla alla chiesina di Santa Lucia, loro punto di riferimento spirituale, ma a questa decisione si oppose la famiglia dei Germani che invece voleva che la statua venisse collocata nella chiesa dedicata proprio alla Madonna. La statua venne spostata piรน volte, di nascosto, dallโuna e dallโaltra famiglia che non riuscivano a trovare un accordo. Siccome gli spostamenti avvenivano sempre di notte, si sparse la voce che avessero del miracoloso, e si decise di lasciare la statua della Madonna nella chiesa a lei dedicata, posta al centro del paese piuttosto che in campagna. Accanto alla chiesa resiste piantato il famoso travaglio, una sorta di impalcatura che serviva a sollevare i buoi mentre venivano ferrati.
Nella frazione di Case Rampi vi รจ invece un Museo diffuso della civiltร contadina: frequentando le case degli agricoltori del pian dโOrsano e dintorni, Angelo Rampi, constatata la regolare presenza degli utensili degli agricoltori e la diffusa competenza nellโarte della coltivazione di cereali, legumi, viti, ortaggi e nella coltivazione dei campi, ha pensato di raccogliere tali strumenti in un unico contenitore per evitarne la dispersione. Il museo รจ stato inaugurato nel 2013.
Lime e raspe
Altro imperdibile contenitore del saper fare รจ senza dubbio il caratteristico Museo della Produzione delle Lime e delle Raspe, che raccoglie documenti, immagini, manufatti e testimonianze di questa importante tradizione artigianale del sellanese. Un tempo nella zona si svolgeva infatti lโintero ciclo di produzione: lโestrazione del ferro nelle miniere di Monte Birbone, la prima lavorazione nelle ferriere di Monteleone chiuse dopo il terremoto del 1703, la forgiatura e la produzione degli utensili. La tradizione vuole che i frati di Santa Croce di Sterpare e di San Nicolรฒ di Acquapremula, per sollevare gli abitanti delle ville di Sellano dalle condizioni di assoluta povertร in cui vivevano, li istruirono proprio nellโarte della lavorazione del ferro, il cui segreto riguardava la fase di cementazione e tempera, che consentiva di aumentare la durezza del metallo evitando la deformazione dei denti. La stessa tradizione vuole anche che i frati, preoccupati che la ricchezza potesse allontanare dalla fede gli abitanti, per mantenerli devoti e onesti invocassero la maledizione su coloro che avessero guadagnato piรน del necessario per vivere. A completare lโofferta cultura vi sono anche una ludoteca attrezzata e una biblioteca di ben 7000 volumi, che include un laboratorio professionale di produzione digitale audiovisiva e un ricco archivio storico.
Tutto ciรฒ si affianca alle tradizionali ricorrenze come la Sagra della fojata e dellโattorta (due dei piatti tipici locali) che si svolge a Villamagina, la Festa delle erbe dimenticate, sulla tradizione delle erbe selvatiche commestibili e medicinali al lago del Vigi e a Montesanto, Lโoro dei molini, che riporta in vita le tradizioni molitorie dellโarea e riapre al pubblico lโunico rimasto degli antichi mulini a Molini.
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In questo appuntamento abbiamo chiacchierato con Lauretta Barcaroli, artista che vive e opera a Terni. Autodidatta nella sua formazione ma con una grande passione, negli ultimi anni รจ passata gradualmente da una pittura di impronta figurativa a composizioni di gusto astratto e con connotazioni fortemente materiche, in cui anche la luce concorre a essere elemento indispensabile per la fruizione dellโopera. Alcune sue opere sono state pubblicate nel 2019 nel nostro magazine WHITE | AboutUmbria Collection (N. 4), un numero dedicato alle eccellenze umbre viste attraverso il colore bianco.
Lauretta Barcaroli
Lauretta, la passione per lโarte e in particolare per la pittura รจ sempre stata viva e presente in lei. Ci racconta come รจ nata?
Posso quasi dire che la passione per lโarte รจ nata insieme a me. Avevo sรฌ e no dieci anni quando presi in mano la prima tela per dipingervi un mazzo di fiori. La mia vicina di casa, insegnante di scuola elementare, di pomeriggio si dilettava a dipingere dalla finestra del suo studio il paesaggio che le si mostrava davanti e io ero lรฌ a passare ore, incantata dagli effetti di luce e sfumature che il pennello riusciva a produrre con i colori a olio. Finchรฉ un giorno mi disse che invece di stare a guardare forse mi sarei piรน divertita a dipingere. E cosรฌ cominciรฒ la mia avventura artistica. In seguito, alle scuole medie, i professori delle materie tecniche mi avviarono allโuso della creta e dei materiali. Apprezzavano molto i miei lavori tantโรจ che me ne commissionarono un bel numero per lโesposizione di fine anno! Piccoli episodi ma di grande stimolo per mettere in luce il talento! Ma i miei dicevano che con lโarte non si mangia, quindi la vita ha fatto il suo corso e mi sono ritrovata diplomata e, giovanissima, impiegata in un ente pubblico. Lโarte sembrava ormai chiusa in un cassetto ma sarebbe stato soltanto per pocoโฆ
La sua arte รจ una pittura di impronta figurativa, con un gusto fortemente astratto, dove la materia รจ fondamentale, in cui anche la luce รจ un elemento indispensabile. Oggetti come stoffe, legni e parti di ferro creano opere di forte impatto emotivo. Come nascono le sue composizioni?
La mia formazione artistica รจ stata da autodidatta, studio intenso e approfondimenti sui maestri contemporanei e del passato, lavoro serrato sulle tecniche di pittura e soprattutto allโinizio lโinnamoramento per alcuni pittori storici ha inevitabilmente influenzato il mio modo di dipingere. Per circa venti anni ho prodotto opere a olio con impronta figurativa. Non amavo rappresentare il paesaggio, ma un mondo fatto di oggetti quotidiani che richiamassero lโatmosfera del passato e della tradizione, volti di donne con gli occhi disegnati dalle ombre, il colore piรน che la forma era il protagonista delle mie tele, era il mezzo per evocare sentimenti e stati dโanimo. Queste opere ebbero un grande apprezzamento in Francia, con le innumerevoli mostre che dal 1999 al 2006 mi portarono in molte localitร della Costa Azzurra. A tutti gli effetti la Francia รจ stata per me una sorta di madrina spirituale. Poi il blocco, e per circa un anno ho smesso di dipingere perchรฉ la mia vena sembrava ormai esaurita. Lโaver poi frequentato a Roma un corso di pittura alla RUFA – Rome University of Fine Arts mi รจ stato di grande stimolo per approfondire le tematiche dellโarte informale e materica e di nuovo ripartire nella mia ricerca. Gli oggetti a cui si riferisce, stoffe, legni e parti di ferro appartengono a un periodo per me particolarmente emozionante e fertile, in cui ho potuto mettere a frutto gli stimoli e gli apprendimenti accademici acquisiti e dare vita ad alcuni lavori della serie Derive (2008/2010) sensibili della tradizione informale italiana che proprio in Umbria pone le sue fondamenta. Nei miei lavori tutto comincia da una forte emozione che pressa. Nel caso di Derive bastava un oggetto trovato magari nella sabbia o eroso e sepolto nella terra, a divenire punto di partenza. Tutto il lavoro a seguire sarebbe orbitato intorno ad esso. La luce concorre a essere elemento indispensabile per la fruizione dellโopera, le stratificazioni sulla tela diventano soggette al modo in cui la luce colpisce la materia.
Ogni possibile mondo 2022
Alcune sue opere sono state esposte – fino a qualche giorno fa – ad Assisi nellโevento โSpatium Lucis-Artisti contemporaneiโ a cura dellโAssociazione La Casa degli Artisti: ci puรฒ raccontare i suoi lavori?
Esporre le proprie opere al pubblico รจ un poโ come mettersi a nudo e chi guarda spesso aiuta lโartista a fare chiarezza sul proprio mondo interiore. Questa รจ lโalchimia e il vero senso del fare arte. Ho partecipato a questa mostra con una scultura e con alcune opere pittoriche. La scultura, una lampada verticale dal titolo Lama di luce, รจ stata realizzata nel 2019 e fa parte della serie Work in progress. Le altre opere pittoriche dal titolo Ogni possibile mondo sono state invece elaborate durante la pandemia. Dopo un iniziale spaesamento, mi sono attrezzata per vivere in arte il mio isolamento, benedicendo lโopportunitร di vivere in campagna. Sono stati due anni di intenso lavoro che hanno prodotto tra le altre anche 11 formelle su tela (cm 30×30) che sono andate a comporre unโopera la Croce del Cristo risorto, esposta a Terni nella Chiesa di San Francesco in occasione del Cavourart Festival. Di dimensioni piรน importanti sono le singole opere che ho esposto ad Assisi, ma lo stile e la tematica sono le stesse. Anche qui la materia continua a essere lโoggetto della mia ricerca, in un rapporto dialettico il cui intento รจ quello di dare forma a espressioni universali e senza tempo. La superficie delle tele รจ scabra, segnata da impronte lasciate da oggetti o da stoffe che rimandano a sudari, a umili resti di vita quotidiana, da tagli, incisioni, segni di umane vicende. Un Pathos, in cui il dramma comune si fa timida luce di speranza e compassione.
Ogni possibile mondo 2023
Le nostre interviste si chiudono sempre con una domanda. Vorrei chiederle una parola che per lei rappresenti il connubio tra la sua arte e lโUmbria.
LโUmbria รจ terra di grandi artisti e di santi. La parola รจ spiritualitร .