fbpx
Home / Posts Tagged "Stefano de Majo"

Domenica 10 marzo avrร  luogo un’intensa giornata dedicata all’arte e al grande Caravaggio, con lo spettacolo teatrale che vedrร  l’attore Stefano de Majo esibirsi al Teatro Spazio Fabbrica alle ore 17.30 con Caravaggio…il riflesso del genio tra Pasolini e Petrolini.

 

 

La piรจce presenterร  musiche di Pasolini e romanze tratte direttamente dagli spartiti dei quadri di Caravaggio, saranno eseguite da Emanuela Boccacani, con le coreografie di Romana Sciarretta, la scenografia di Antonio Bono e con le opere del Merisi proiettate in movimento sulla videoart di Paul Harden. Il piccolo borgo dellโ€™Amerino si trasformerร  in un format rievocativo per lโ€™intera giornata con unโ€™offerta turistico-culturale di assoluto livello.

Prima dello spettacolo, il tema Caravaggesco si snoderร  attraverso altre iniziative messe in atto dall’amministrazione comunale.

L’attore ternano Stefano de Majo ci ha regalato la sua interpretazione della poesia “Lu martirio de S. Valentinu” scritta da Antonio Pecorelli nel 1969.

Stefano de Majo nelle vesti di Valentino

Frustatu a morte come San Callistuย 

e ammanettatu a tutte due le mano,

San Valentinu vescu, tutto pistu,

annรฒ avanti a la corte dโ€™Aureliano.

 

โ€œChi sรชte voi?โ€ je chiese in siciliano

un prefettacciu menzu sangue mistu.ย 

Dice: โ€œCome chi sรฒ, io sรฒ un ternano

che ciร  โ€˜na Fede e crede in Gesรน Cristuโ€.

 

โ€œPortร temelo via, quistu me scocciaโ€,ย 

fece quillu a li sbirri, a intendimentuย 

che โ€˜jj รจssero tajjata la capoccia…

 

… la testa rotolรฒ, e novanta inverniย 

su la Flaminia accesero โ€˜n gran ventu.ย 

Lu Santu, โ€˜ncรฒ guardava versu Terni.

 

 

 

 

 


Per gentile concessione di Stefano de Majo

Il San Valentino Pop nella versione teatrale di Stefano de Majo sarร  negli Usa grazie al catalogo del Menotti Art Festival, consolidando il legame tra i due mondi nel segno del maestro Menotti.

Il catalogo parteciperร  a varie mostre d’arte a New York e Los Angeles durante i festeggiamenti del Valentine’s day. Giร  in precedenza la versione teatrale pop di Stefano de Majo ha rappresentato in seno al Menotti Art Festival una testimonianza artistica e culturale della regione Umbria e della sua vocazione all’amore e alla pace nel mondo.

Nel 2023 infatti l’attore si รจ esibito con la sua piรจce a monologo in varie manifestazioni del Menotti Art Festival: in particolar modo ciรฒ รจ avvenuto il 10 maggio scorso a Bruxelles alle Regions d’Europe presso la sede regionale Abruzzo Avenue Louise 210, e l’indomani 11 maggio proprio nella sede della Regione Umbria alla presenza della dottoressa Gabriella Ceccarelli, presso il Parlamento Europeo, grazie a Giovani Europei Magazine e Spoleto Meeting Art, su invito del direttore artistico Paola Biadetti e del presidente del Menotti Art Festival Luca Filipponi. Successivamente poi il 27 maggio, si รจ ripetuto a Venezia all’interno della Biennale e infine l’8 luglio a Spoleto in occasione del Menotti Art Festival.

 

A Bruxelles

 

Lo stesso autore e interprete della piรจce ha cosรฌ spiegato il proprio lavoro teatrale, ponendo in risalto le radici storico culturali del territorio umbro, riguardo ai valori della pace e dell’amore: ยซL’Umbria, verde cuore d’Italia, รจ da sempre, oltre che luogo di bellezza naturale e paesaggistica, anche una terra di profondo misticismo e spiritualitร , che esprime attraverso figure di eremiti e di santi la propensione all’amore e alla pace. Non vi รจ altro luogo al mondo che possa vantare, in rapporto all’estensione del territorio e al numero degli abitanti, un cosรฌ gran numero di celebri mistici e santi, donne e uomini dediti all’amore e alla pace, cui un territorio abbia dato i natali. Solo per citare alcune donne infatti, furono umbre Santa Chiara d’Assisi, sua sorella Sant’Agnese, cosรฌ come anche Santa Rita da Cascia. Ma se pensiamo ad alcuni degli uomini divenuti poi santi, ci accorgiamo che sono umbri figure importantissime come il patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi, il patrono d’Europa, San Benedetto da Norcia e persino il patrono dell’amore nel mondo: San Valentino da Terni, considerato universalmente il protettore degli innamorati anche nei paesi di diversa religione. La mia piรจce teatrale gioca proprio sulla trasversalitร  del santo innamorato tracciandone un ritratto non solo religioso ma anche popolare, tra sacro e profano, tra storia reale e mera leggenda. Si alterneranno cosรฌ spunti storici attinenti alla figura del martire ternano realmente esistito, tratti dal saggio pubblicato da Giuseppe Cassio e Edoardo D’Angelo con la collaborazione di Paolo Cicchini, ad altri spunti del tutto leggendari, ripresi da autori come Chaucer, Shakespeare e persino Edgar Allan Poe, i quali furono i primi a parlare in letteratura di San Valentino. Ma vi sono persino rimandi alla storia preromana e dunque pagana, che evidenziano le antiche radici culturali dell’Umbria come terra di pace e di amore, con l’antica tradizione migratoria del Ver Sacrum, attestata da autori quali Strabone, Scilace, Plinio il Vecchio e Dionigi d’Alicarnasso, che testimoniano come i popoli umbri conquistarono territori senza alcun uso di armi ma attraverso migrazioni di coppie di innamorati alla ricerca di nuove terre da coltivareยป.

 

Stefano de Majo

 

Ecco dunque il potente messaggio di pace e d’amore che arriva dall’Umbria attraverso il Menotti Art Festival e la piรจce teatrale su San Valentino Pop di Stefano de Majo, in questo momento in cui il mondo รจ attraversato da guerre e violenza. Da questo lavoro teatrale รจ stato realizzato anche un cortometraggio in lingua inglese prodotto dall’associazione Claudio Conti con il patrocinio del Comune di Terni per veicolare il messaggio di pace di San Valentino nel mondo attraverso l’arte, nello spirito caro al Maestro Menotti, per il quale l’arte deve essere un gesto d’amore.

Vita, morte, miracoli e nonsense di un incendiario mai divenuto pompiere.

Uno spettacolo in perenne bilico tra denuncia sociale e teatro canzone che rafforza lo stretto rapporto tra il cantante calabrese e l’Umbria, in cui visse gli anni della fanciullezza e compose un poema di 400 pagine dal titolo E l’uomo volรฒ.

Una piรจce originale e profetica che ripercorrendo i testi nonsense di Rino Gaetano, disvelerร  la vera portata e gli inaspettati significati ancora attuali di quelle parole. Il racconto scanzonato di un menestrello, che tra le righe dei testi apparentemente nonsense, rivelรฒ alla luce del sole scandali, intrighi e mala politica negli anni bui della nostra nazione, col sorriso malinconico e disilluso di un rivoluzionario cantastorie, sotto un cielo sempre piรน blu.
Nascono tutti incendiari e fieri ma quando arrivano sono tutti pompieri” dirร  nella sua ultima raccolta Rino Gaetano, intitolata E io ci stoย che riletta oggi pare un vero testamento. A distanza di oltre quarant’anni la sua voce รจ straordinariamente viva e continua a risuonare ogni giorno nei bar, nelle radio e persino tra le nuove generazioni che non l’hanno riconosciuto.

Ora grazie a Stefano de Majo e al suo collettivo artistico di musicisti, pittori e fumettisti , il sorriso e l’animo incendiario di Rino Gaetano torna in Umbria col suo taccuino di disegni, filastrocche e ricordi, per dire ancora una volta: E IO ci sto!

Lo spettacolo รจ liberamente tratto dalla celebre trilogia di Bruno Mautone in testa alle classifiche di vendite online e dalle memorie dirette di Mimรฌ Messina, amico del cuore di Rino Gaetano con il quale il cantante crotonese visse sia il periodo giovanile di studio nel collegio di Narni che gli anni del successo artistico, vivendo e viaggiando con lui durante i concerti, fino alla prematura scomparsa avvenuta a Roma la notte del 2 giugno 1981.

Sia lo scrittore Bruno Mautone che l’amico Mimรฌ Messina saranno presenti allo spettacolo e al brindisi offerto dal teatro, restando a disposizione del pubblico dopo la piรฉce che aprirร  la stagione del Teatro Consortium di Massa Martana domenica 21 gennaio alle ore 17.00, a testimonianza del forte legame tra Rino Gaetano e l’Umbria.

 

Stefano de Majo

 

Scritto, diretto e interpretato da Stefano de Majo, autore e attore teatrale formatosi alla scuola di Anna D’Abbraccio, successivamente diretto per tre anni da Gastone Moschin. Di assoluto valore artistico il cast di musicisti composto per l’occasione dai maestri Giuliano Graziani al basso, Massimiliano Panunzi alla chitarra, Gustavo Gasperini al violino, Tiziano Tetro batteria e percussioni ad accompagnare la graffiante voce di Roberto Masiello. La scenografia รจ curata dal pittore e scultore Antonio Bono, con le opere grafiche del noto fumettista Mauro Laurenti.

Dopo il successo con la piรจce di gennaio su Canova, torna in teatro a Perugia, Stefano de Majo, interpretando questa volta l’imperatore Adriano.

Lo spettacolo IMPERATOR Memorie di Adriano si terrร  sabato 25 marzo alle ore 21 al teatro di Sacco (piazza Giordano Bruno nr 9 a Perugia) ed รจ inserito al centro del Festival Indizi giunto alla sua 27esima edizione.

 

Stefano de Majo

 

Una piรจce avvincente tratta dal capolavoro della letteratura universale di Marguerite Yourcenar, considerato da molti un autentico libro guida per la propria esistenza. Celebre fu il commento di Thomas Mann il quale disse di non essersi mai emozionato tanto ad una lettura, come non gli accadeva ormai da molto tempo. Nella rivisitazione di Stefano de Majo assisteremo anche a rimandi al Caligola di Camus, al Marcโ€™Antonio di Shakespeare, alla Pharsalia di Lucano e al pensiero di Platone.

 

Emanuela Boccacani

 

Lo spettacolo รจ giร  stato rappresentato con successo oltre che in teatro, anche nella biblioteca del Parlamento di Roma e in prestigiosi siti archeologici e teatri romani come in quello di Ostia antica, Spoleto, Aquinum, Carsulae, Ocriculum e nella villa romana del console dโ€™Assio. Una piรจce originale e potente, che rievoca i grandi classici rendendoli vivi e presenti. Scritta, diretta e interpretata da Stefano de Majo con i movimenti scenici e le musiche dal vivo della bravissima ed elegante Emanuela Boccacani al flauto, handpan, campane tibetane e percussioni. Le memorie di un vero leader illuminato del passato, aperto al confronto con le altre culture, di cui oggi il mondo reale avrebbe tanto bisogno, un uomo capace di mostrarsi nudo sotto le stelle, parlando alle nostre smarrite anime con la sua eterna… ยซanimula, vagula, blandula…ยป.

 


Info e prenotazioni al 320. 623 6109

Stefano de Majo, attore e autore ternano, con il duo jazz Angelici-Graziani, sabato 4 marzo al Teatro Secci di Terni, presenterร  in prima assoluta il nuovo spettacolo dal titolo evocativo 1971 l’anno che cambiรฒ il rock.

Il connubio tra teatro e rock vide giร  quattro anni fa Stefano de Majo interpretare con successo la figura del leggendario Syd Barrett con la musica dal vivo dei Final Cut, la famosa cover band dei Pink Floyd. Sabato al teatro Secci sarร  la prima di una nuova produzione che abbina il teatro di affabulazione dell’attore alla musica rock suonata dal vivo da una nutrita band di 10 valentissimi elementi: Alberto Cipolla, Emanuele Cordeschi, Tonino Cuzzucoli, Andrea Dominici, alle voci e chitarra, Claudio Baccani e Michele Cricco alle chitarre, Paolo Scappiti al basso, Gian Paolo Ionni alle tastiere, Mirko Brizzi alla batteria e Chiara Pistecchia danzatrice.

Lo spettacolo dal titolo 1971, utilizzando anche proiezioni di video art, come ยซ…quell’anno il dio del Rock decise di cambiare la storia della musica, ispirando una straordinaria produzione discografica da parte di tutti i principali interpreti della scena mondialeยป spiega de Majo.

 

 

ยซSarร  un viaggio nel tempo attraverso la musica rock, la musica sarร  la vera protagonista,ย  il propellente che ci spedirร  in orbita, sulle note del rock rivedremo le vicende straordinarie di quell’anno in cui il mondo giร  schierato nei due blocchi tra Usa e Urss, era diviso tra imprese lunari e sonde su Marte, guerre nel Vietnam e rivendicazioni ai confini dell’Irlanda del nord, l’anno in cui i Beatles intraprendevano una battaglia legale nei tribunali per la divisione del patrimonio e la civilissima Svizzera concedeva solo quell’anno il diritto di voto alle donne, l’anno in cui il mondo sognava col rock di raggiungere nuove dimensioni di pace e fratellanza universale, mentre David Bowie si chiedeva se ci fosse vita su Marte e John Lennon incideva la sua Imagine. Intanto in Italia tra golpe sventati ed elezioni sofferte del nuovo capo di Stato, votato in extremis alla vigilia di Natale di quell’anno 1971, il mite giurista Giovanni Leone, che entrรฒ poi nella storia per le dimissioni a seguito del caso Lockeed, nel frattempo anche i gruppi rock nostrani come le Orme e la Pfm, dallo stivale volgevano lo sguardo al cielo nella malinconica bruma di settembre. Tra la grigia rugiada della campagna e i suoni sintetici della zona industriale. Insomma quel 1971 fu un anno speciale e lo spettacolo sarร  un viaggio rock spaziale tra missili, sonde e moduli lunari, ma anche il ricordo della prima e-mail che quell’anno fu inviata dagli Usa, cosรฌ come del primo E-book della storia che trascrisse per intero la dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America, mentre la sporca guerra del Vietnam invadeva anche il Laos, ma il vero spartiacque fu quando a Pompei i Pink Floyd al minuto 22.40 del loro concerto, l’unico a porte chiuse della storia,ย  nel silenzio degli scavi cari, mandarono in orbita un eco sintetico e primordiale che cambierร  da quel momento la storia, non soloย  del rock, ma anche la storia globale. Da quel momento il mondo non sarร  piรน lo stesso, quel misterioso suono si propagherร  dell’anfiteatro di Pompei fino allo spazio riecheggiando magari anche sulla luna, forse persino su Marteโ€ฆยป.

Un circo itinerante per le vie di Terni, uno spettacolo teatrale, un cortometraggio in due lingue e tanti eventi. La cittร  celebra San Valentino in diverse forme sotto la guida artistica dellโ€™attore e autore ternano Stefano de Majo.

Il Circo dellโ€™Amore รจ un corteo di artisti che, attraverso differenti discipline – dalla danza aerea alla giocoleria, dalla street band jazz alla clowneria โ€“ ha animato nei giorni scorsi le vie di Terni narrando, come degli antichi cantastorie pop, le vicende del Patrono. Oggi, 14 febbraio, il tutto si arricchisce con unโ€™esibizione teatrale e la proiezione del cortometraggio (entrambi anche in lingua inglese) su San Valentino e la sua Valle Incantata.

 

The Enchanted Valley of Saint Valentine

Il cortometraggio scritto, diretto e interpretato da Stefano de Majo – prodotto da Teatro Acciaio, con il contributo dellโ€™associazione Teatro Acciaio e Associazione Claudio Conti e il patrocinio del Comune di Terni – racconta le vicende di San Valentino e ripercorre, in un immaginifico viaggio nel tempo e nello spazio, lโ€™intera storia degli antichi Umbri Naharki che vissero nel territorio ternano prima degli Etruschi e dei Romani. Infatti, ancor prima di Valentino in questa terra giร  si respirava lโ€™amore grazie al Ver Sacrum – la primavera sacra – ovvero lโ€™istituto migratorio che spingeva le giovani coppie di innamorati, dedite allโ€™agricoltura e allโ€™allevamento, a mettersi in cammino verso nuove terre da coltivare. Questo permise al popolo degli Umbri di estendersi nel segno dellโ€™amore e della pace, senza far uso di armi, fino al Po e al Mare Adriatico, formando la cosiddetta Grande Umbria, come attestano autori come Scilace e Strabone, Dionigi dโ€™Alicarnasso e Plino il Vecchio.
Il corto racconta anche la vita del Santo protettore degli innamorati che nacque a Terni: la leggenda vuole che avesse unito in matrimonio un soldato romano pagano di nome Sabino a una giovane cristiana ternana chiamata Serapia. Lโ€™unione tra i due giovani di religione diversa fu osteggiata dalle rispettive famiglie e punita dallโ€™imperatore Aureliano, che sentenziรฒ la condanna a morte del vescovo ternano.
La storia sembra anticipare di mille anni quella di Giulietta e Romeo di Shakespeare e richiama altre due figure di innamorati, Piramo e Tisbe, resi eterni dalla letteratura classica dei Greci prima e poi attraverso i versi in latino di Ovidio.
Con questa narrazione della durata di 12 minuti non vuole solo recuperare la storia del personaggio religioso, che fu un uomo di grande cultura del suo tempo, ma anche renderlo un moderno veicolo di in coming turistico del territorio ternano.

 

Tante le ispirazioni

Nella ricostruzione del Santo Valentino, nella doppia versione cinematografico e circense teatrale, di de Majo – reso in versione pop nel suo Circo dellโ€™Amore cosรฌ come nel cortometraggio – si fondono le vicende autentiche e sacrali del martire e la tradizione letteraria anglosassone, di Geoffrey Chaucer e Shakespeare, ma anche riferimenti a Edgar Allan Poe con le Valentine, cartoline dโ€™amore che hanno contribuito a fare del santo umbro il protettore degli innamorati nel mondo. Non mancano anche riferimenti allโ€™Amor Cortese o ai celebri versi di Dante per Beatrice, cosรฌ come le libere rivisitazioni di autori contemporanei come quella del romanzo di Arnaldo Casali dal titolo La Rosa di Valentino.

Stefano de Majo nelle vesti di Valentino

In questo passo del testo teatrale e cinematografico di Stefano de Majo si fa riferimento ai due elementi tipici di Valentino, il vento e la rosa: infatti la leggenda vuole che un vento si levi ogni 14 febbraio nel ricordo della sua decapitazione, mentre la rosa รจ da ricondursi al fiore con cui Valentino omaggiรฒ Sabino e Serapia ammonendoli di averne cura e di farne un simbolo del loro amore.

ยซโ€ฆPrendete questa rosa, essa รจ il simbolo del vostro amore. Tenetela insieme con le vostre mani, in modo da restare uniti attraverso di lei. E abbiatene cura e guardatela sempre. Non guardate voi stessi ma la vostra rosa. Perchรฉ lโ€™amore non รจ guardarsi lโ€™un lโ€™altro ma tutti e due nella stessa direzione. E non stringetela troppo o la soffocherete, nรฉ troppo poco o la perderete. Cosรฌ รจ lโ€™amore, come la vostra rosa. Rendetela forte come la pietra, in modo che non appassisca mai, proprio come le rose del deserto. Avete presente le rose del deserto? Sono fatte di minuscoli granelli di sabbia mossi da tempestosi venti. I venti nel deserto possono accecarvi con la sabbia fino a farvi smarrire la strada. Ma se saprete restare uniti non vi perderete mai e saranno proprio quegli stessi venti a rendervi forti come pietra, come le rose del deserto, che non appassiscono mai e durano in eternoยป.

Una squadra speciale composta da uomini e donne della Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco e personale sanitario, impegnati in prima linea nel lockdown natalizio, porterร  in dono per l’Epifania I Racconti del Ciocco di Stefano de Majo, narrati dall’attore finestra per finestra, grazie all’autoscala dei Vigili del Fuoco, scortata dalle Volanti della Polizia di Stato e dalle Gazzelle dei Carabinieri.

La manifestazione, che si svolgerร  il 5 gennaio alle ore 16, รจ stata organizzata da Edi Cicchi, Assessore al Welfare del Comune di Perugia, in collaborazione con Leonardo Varasano, Assessore alla Cultura, al Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Michele Zappia e con il supporto di AboutUmbria Magazine. L’operazione, volta a dare vicinanza ai degenti e sanitari della residenza per anziani Volumni di Ponte San Giovanni a Perugia รจ stata intitolata La Mia Forza nel Tuo Sorriso e il cantore delle fiabe Stefano de Majo narrerร  per l’occasione dell’Epifania, la Fiaba della Befana. รˆ una favola per grandi e bambini che attraverso un racconto mirabolante e poetico ripercorrerร  l’antica storia della Befana e l’importanza del dono, alternando affabulazione e divertimento, con citazioni di San Francesco e dei Re Magi.

 

Stefano de Majo

 

La fiaba farร  comprendere l’importanza culturale e umana del dono, prezioso tanto per chi lo riceve quanto per colui che lo porge.ย  Il dono in fondo segna l’inizio della nostra civiltร , perchรฉ compiere un atto concreto di offerta, simboleggia il mettersi al servizio dell’altro, il medesimo spirito che muove gli uomini e le donne del Pronto Intervento della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco e tutto personale sanitario nei confronti della comunitร , ancor piรน in questo momento. Il dono anche quando รจ piccolo e semplice, resta un legame che unisce per sempre e arricchisce l’intera comunitร , non solo chi lo riceve ma ancor piรน chi lo compie.

 

Racconti del Ciocco

Anche la raccolta dei Racconti del Ciocco sono volti a donare un sorriso evocando il calore antico della tradizione, quando ci si riuniva attorno al camino, come recita il Pascoli, e il babbo iniziava il racconto. Il dono di un semplice racconto attorno al fuoco rinsaldava cosรฌ i legami tramandando la cultura e le tradizioni in seno alla famiglia. Non รจ un caso se i Racconti del Ciocco, scritti e interpretati da Stefano de Majo, per accompagnare le festivitร  del Natale, inizino proprio il 6 dicembre con il Racconto del Dono di Nicolรฒ, l’antico San Nicola o Santa Klaus, per terminare esattamente il 6 gennaio con La Fiaba della Befana e il segreto del Dono.

รˆ dunque il dono che apre e chiude i Racconti del Ciocco ma un dono che offra calore e vicinanza. Questo รจ il medesimo intento del dono delle fiabe portate dalla Squadra Speciale di Polizia di Stato e Vigili del Fuoco giร  a Natale alle finestre dell’ospedale, del centro geriatrico e presso le famiglie dei cittadini di Terni e ora per l’Epifania a Perugia.

Il dono di un semplice sorriso, cosรฌ come di un racconto, vuol rinsaldare cosรฌ fraterni legami in nome della tradizione antica che tutti ci lega e guardare con fiducia e coraggio al domani non sentendosi soli. L’iniziativa di portare i Racconti del Ciocco di Stefano de Majo, sottolinea l’importanza del dono in uno scambio continuo di doni e calore perchรฉ come recitano i Racconti: “…le fiabe non sono solo per bambini e la nostra forza รจ nei vostri sorrisi”.

Mercoledรฌ 26 agosto, presso il Baraonda di Piediluco, si chiude la splendida stagione teatrale che ha visto Stefano de Majo protagonista di cinque diversi spettacoli che ogni due settimane, da inizio luglio a fine agosto, hanno portato il teatro al mercoledรฌ sul lago di Piediluco.

Una rassegna che ha fatto sempre il tutto esaurito, a coronamento di tre anni di stagioni teatrali a cura dell’attore ternano, nate sul battello e ora per la grande richiesta, oltre al distanziamento Covid, sbarcate nel teatro sul lago.

 

 

Lo spettacolo su Rino Gaetano racconterร , nel consueto stile metateatrale e affabulatorio di Stefano de Majo, non solo la vita e l’opera del cantautore, che ha avuto contatti anche nel nostro territorio avendo frequentato le scuole medie a Narni, presso il collegio del locale seminario dei frati, ove emerse la sua vena poetica avendo scritto nel periodo narnese il suo poema E l’uomo volo un viaggio immaginifico in cui si palesano giร  tutti i temi che poi Rino Gaetano svilupperร  nel corso della sua breve ma intensa carriera. Ma la piรฉce di de Majo rivelerร  anche i tanti misteri che avvolgono la vita e soprattutto la morte del cantautore crotonese, nonchรฉ i tanti riferimenti a scandali, stragi, complotti e servizi segreti che sono celati dietro l’apparente nonsense delle sue canzoni. Il tutto come sempre accompagnato dalla musica dal vivo dei valentissimi musicisti, tutti di esperienza internazionale che hanno fatto da colonna sonora alle rappresentazioni teatrali di de Majo.

Il cast musicale ha visto infatti protagonisti l’eccellente contrabbassista Joy Grifoni, il violinista Gustavo Gasperini, il percussionista Tiziano Tetro e il pianista, trombettista e cantante Fabrizio Longaroni. Sono state cosรฌ inseriti nel testo teatrale oltre dieci richiami alle piรน belle canzoni di Rino Gaetano da cui testi l’attore ternano estrapolerร  incredibili rimandi a fatti inerenti la politica italiana che solo anni dopo quelle canzoni vennero alla luce.

Un Rino Gaetano che da giullaresco artista nonsense superficiale e disimpegnato si rivelerร  dunque il piรน profondo e impegnato dei cantautori italiani, capace ancora oggi, a quarant’anni dalla morte di parlarci, facendoci sorridere e distrarre con il suo stile scanzonato ma al contempo di farci riflettere, come in fondo deve fare sempre il teatro.

 


Prenotazioni presso Baraonda 392.5445462