Domenica 4 febbraio, presso la BIT-Your Travel Exhibition a Milano, nello Stand Umbria รจ stata presentata la nuova guida de I Borghi piรน belli dโItalia in Umbria.
La nuova edizione della guida regionale, curata dal brand di promozione territoriale AboutUmbria – da anni attivo con eventi e pubblicazioni – riprende e amplia la precedente guida del 2020 ideata dallโallora presidente regionale Antonio Luna. Oltre ai nuovi borghi entrati a far parte dellโassociazione, si annovera infatti lโassoluta novitร della traduzione in cinese, che arricchisce e potenzia lโimmagine turistica dellโUmbria, la regione con il piรน alto numero di borghi iscritti dellโintera Penisola. La guida, seppur in formato tascabile, presenta i borghi – con la loro storia, i punti di interesse turistico, gli appuntamenti annuali e le prelibatezze da assaggiare โ con foto accattivanti e dovizia di particolari.
La nuova edizione della guida dei Borghi Umbri piรน Belli d’Italia
La presentazione, nellโambito di un contesto ad ampio respiro come quello del BIT, ha permesso ai Borghi piรน Belli dโItalia di inserirsi a pieno titolo nella promozione internazionale dellโUmbria che, stando alle ultime statistiche, risulta una delle mete piรน ambite in termini turistici.
A intervenire sono stati, assieme alla presidentessa della Regione Umbria Donatella Tesei e allโassessore al turismo Paola Agabiti, il presidente nazionale Fiorello Primi, il presidente dell’associazione regionale Alessandro Dimiziani, il direttore marketing di AboutUmbria Ugo Mancusi e Alice Mazzanti, la giovane studentessa di lingue orientali che si รจ occupata di tradurre parte dei testi in cinese e che ha realizzato la sua tesi di laurea proprio sui borghi umbri.
Da sx, Fiorello Primi, Alessandro Dimiziani, Ugo Mancusi, Alice Mazzanti e Donatella Tesei
Lโappuntamento ha fornito lโoccasione per ringraziare non solo lโassessore Paola Agabiti che ha reso possibile questa iniziativa, ma anche Michela Sciurpa, Mauro Marini e Beatrice Morlunghi di Sviluppumbria per la collaborazione dimostrata.
I risultati di questa giornata promozionale sono stati eccellenti. La guida รจ stata presa d’assalto dai tanti visitatori dello stand Umbria e i feedback dagli addetti ai lavori sono stati motivo di vanto, a partire da quello del giornalista Costantino D’Orazio, neodirettore della Galleria Nazionale dell’Umbria che ha proposto una presentazione della guida presso la Galleria. La guida รจ stata donata anche al ministro Daniela Santanchรฉ, presente allo stand, che si รจ complimentata per questo importante lavoro.
Alessandro Dimiziani, presidente dei Borghi Umbri piรน belli d’Italia e Daniela Santanchรฉ, ministro del Turismo
Grande successo dellโingresso trionfale del Bartoccio e della Rosa nel corteo carnevalesco con il carro agricolo, musica, canti, balli, tamburi, e le maschere del territorio.
Si รจ concluso con grande successo il fine settimana delle Giornate del Bartoccio 2024, con la Gara di Bartocciate e il corteo dellโIngresso trionfale del Bartoccio.
Venerdรฌ 2 febbraio, al Circolo di Ponte dโOddi, notevole colpo di scena con le votazioni della Gara di Bartocciate, che ogni anno mette in campo i poeti perugini per satireggiare il potere e il malcostume: infatti il pubblico, dopo aver ascoltato le bartocciate presentate dagli autori o lette dal Bartoccio, alias Graziano Vinti, ha espresso le sue preferenze, che hanno dato un risultato davvero sorprendente. Ecco il podio dei classificati:
Primo classificato: Luigi Cordidonne
Primo classificato: Luigi Cordidonne, con la bartocciata Lu Sindacu de Terni.
Seconda classificata: Nuvoletta Giugliarelli, con la bartocciata โL re a cavallo sta a guardร ;
Terzo classificato: Stefano Vicarelli, con Il Bartoccio tra guerra e pace;
Ebbene sรฌ, per la prima volta nella storia, un ternano vince la Gara delle bartocciate perugine! Si tratta davvero di un fatto storico, che amplia il raggio dโazione delle Bartocciate: โSiamo davvero lieti che il pubblico perugino abbia apprezzato e premiato una bartocciata in dialetto ternatoโ, ha dichiarato il Presidente della Societร del Bartoccio, Renzo Zuccherini: โรจ un fatto che mostra come la nostra cittร oggi non sia piรน il borgo chiuso in se stesso, ma รจ ormai formata da cittadini che provengono non solo da tutta la regione, ma da tante regioni italiane e da tanti paesi, con tante presenze culturali che arricchiscono la cittร e si contaminano nel segno dellโaperturaโ.
Dopo la Gara, il Circolo di Ponte dโOddi ha offerto uno stuzzichino, ossia un bocon de damagnร ย a tutti i presenti, e poi alle ore 21,00 รจ iniziato lo spassosissimo Corzo de Perugino tenuto dal docente Diego Mencaroni assistito dal lettore Leandro Corbucci.
Il momento culminante delle Giornate si รจ avuto nel pomeriggio di sabato 3 febbraio, quando musicanti, ballerini, figuranti, maschere varie hanno cominciato a radunarsi ai giardini Caselli Moretti, proprio sotto la chiesa di S. Ercolano, dietro al carro agricolo tirato da due bovini su cui, secondo lโantica tradizione, il Bartoccio e la Rosa fanno il loro ingresso trionfale in cittร . Sul carro, a suonare lโorganetto e a recitare bartocciate cโera Graziano Vinti come Bartoccio, accompagnato da Gigliola Giorgetti nei panni della Rosa.
Bartoccio e la Rosa
La bartocciata รจ stata distribuita in foglio volante, proprio come avveniva nei secoli passati. Ai bambini invece รจ stata distribuita la bandierina del Bartoccio, che hanno sventolato gioiosamente per tutto il corteo. Il corteo, tutto pedonale sia per rispettare la tradizione, ma anche per scelta ecologica verso il futuro, si รจ incamminato per viale Indipendenza, via Baglioni, piazza Matteotti, via Fani, per entrare infine in corso Vannucci fino a piazza ndella Repubblica. Qui il Bartoccio รจ salito sul palco, dove รจ stato proclamato non solo โre del carnevaleโ, come da tradizione, ma questa volta anche โsindaco di Perugiaโ, tanto per richiamare lโattuale fermento pre-elettorale.
A questo punto il Bartoccio ha chiamato a presentarsi le due maschere del territorio perugino che hanno partecipato al corteo, cioรจ Carnโvalino di Pretola e Toni di Magione, facendole conoscere al pubblico perugino. Un ringraziamento รจ stato rivolto anche ai volontari Auser, che hanno discretamente accompagnato tutto il corteo. Quindi il Bartoccio ha chiamato ad esibirsi davanti al palco la Filarmonica โG. Verdiโ di Spina, con le sue fantastiche Bartoccine (cioรจ le majorettes che aprivano il corteo); i figuranti contadini di Civitella dโArna, e poi via via le scuole di ballo Polvere di Stelle e Hakuna Matata, e il gruppo di percussionisti di Anarchia ritmica.
Cosรฌ la piazza si รจ riempita delle musiche della banda, degli organetti, delle fisarmoniche, dei balli, e dai ritmi frenetici delle percussioni, mentre il Bartoccio ha chiuso la manifestazione recitando la โBartocciata 2024โ e cantando la Canzona del Bartoccio, accompagnato dalle buffe movenze della Rosa.
Inizia domenica 4 febbraio prossimo al Teatro Cesare Caporali di Panicale alle ore 17,00 un ciclo di incontri sulla cultura e la storia locale, in particolare del territorio del Lago Trasimeno, che il Gal Trasimeno-Orvietano in collaborazione con l’accademia Masoliniana di Panicale e con il patrocinio del Comune, hanno organizzato per poter far vivere delle domeniche pomeriggio all’insegna della cultura.
Inizia domenica 4 febbraio prossimo al Teatro Cesare Caporali di Panicale alle ore 17,00 un ciclo di incontri sulla cultura e la storia locale, in particolare del territorio del Lago Trasimeno, che il Gal Trasimeno-Orvietano in collaborazione con l’accademia Masoliniana di Panicale e con il patrocinio del Comune, hanno organizzato per poter far vivere delle domeniche pomeriggio all’insegna della cultura. Nel primo incontro si parlerร della Storia Geologica del Lago Trasimenoe dellโunicitร della sua formazione, con Giorgio Cardinali, Claudio Bellaveglia e Beniamino Giommini, per continuare nelle date di 18 febbraio, 3 marzo, 17 marzo e 14 aprile con altri interessanti ed inediti argomenti. A seguire infatti ci sarร Michela Nucciarelli che ha condotto una articolata e interessante ricerca su Elena Guglielmi e il pizzo dโIrlanda di Isola Maggiore la cosiddetta โFata Brunaโ del Castello, scopriremo in questo caso alcuni aspetti di una ricerca che ha molti inediti.
Si continuerร il 3 marzo con lโantropologa Maura Lepri, che racconterร un altro inedito del Santuario di Mongiovino, un punto di riferimento sia religioso che culturale, che ha avuto un passato glorioso. In questo caso il tema riguarda gli ex voto, anche questo tema di cui si รจ poco parlato e anche poco scritto, a parte le relazioni della Soprintendenza quando furono restaurati.
A seguire il 17 marzo si affronterร il tema relativo alla figura di Militone Moretti, un imprenditore illuminato in Valnestore, che con tanto talento e un po’ di fortuna, tra la fine dellโ800 e gli inizi del โ900, ha costruito un patrimonio come imprenditore, ma รจ stato anche un politico di fama nazionale. Fu lui a sperimentare, in Valnestore, nella sua azienda agricola, estesa per migliaia di ettari, le prime coltivazioni di Luppolo in Italia. Sarร il Prof. Mario Squadroni, giร soprintendente archivistico in Umbria, a presentare questa figura e le ricerche che ha fatto sul personaggio. Dopo una piccola pausa pasquale si finirร con un importante personaggio storico panicalese, Pio Cesarini, e sarร proprio il nipote Giangiorgio Cesarini a raccontare il suo amore per la fotografia e il ricco archivio di immagini del โ900 che racconta questa sua passione. Panicale, uno dei borghi piรน belli dโItalia, il teatro Cesare Caporali nel cuore di questa bellissima cittadina che ha conservato tutto il suo stile medioevale, saranno i protagonisti di tante storie inedite del territorio del Trasimeno, dove il Paesaggio, la storia, la natura determinano una bellezza stupefacente che รจ alla base del suo sviluppo. Questa iniziativa vuole animare la vita dei piccoli borghi anche in un periodo che รจ meno affollato dai tanti turisti che ogni anno ci vengono a fare visita. Una offerta culturale che vuole arricchire lโuso di un gioiello come il teatro Caporali e diffondere la cultura in quanto tale per chi voglia passare una domenica pomeriggio diversa e ascoltare di quanta ricchezza si puรฒ godere in questo lembo della Regione dellโUmbria. Il ringraziamento del Gal va alla Presidente della Masoliniana Maria Lucia Perego per lโorganizzazione, a tutti i relatori e i collaboratori che hanno reso possibile questo evento.
La grande fiera biennale per il Centro Italia: 4-7 febbraio 2024
Expo Tecnocom, la grande kermesse professionale per il settore dei pubblici esercizi, delle attivitร ricettive e dellโarte bianca, torna dal 4 al 7 febbraio 2024 presso il centro Umbriafiere di Bastia Umbra (Perugia).
Lโesposizione, ideata e organizzata da Epta Confcommercio Umbria, si conferma una delle piรน importanti fiere italiane interamente dedicata a tecnologie, prodotti, servizi ed arredi per pubblici esercizi, attivitร ricettive e laboratori di arte bianca.
Nella cornice del centro fieristico domanda ed offerta tornano ad incontrarsi dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia e, per ripartire in grande stile, Il pubblico puรฒ partecipare a un ricco calendario di eventi, convegni, workshop, dimostrazioni tecniche e laboratori con grandi nomi che si alterneranno nelle performance tecniche e nei cooking show.
Una rassegna ideata e costruita per agevolare lโincontro tra imprese, esercenti e associazioni di categoria con lo scopo di sviluppare new business, confrontarsi ed aggiornarsi puntando tutti nella stessa direzione: la soddisfazione del cliente.
Saranno riproposte, per facilitare lโorientamento dei visitatori e favorirne la ricerca merceologica le tre macro aree tematiche: Food, Equipment e Contract. Materie prime, arredamento da interno ed esterno, impianti, attrezzature, macchinari, complementi e tanto altro, distribuiti in 4 padiglioni, per un totale di 16.000 metri quadrati e 300 stand.
A Expo Tecnocom si puรฒ trovare tutto quello che occorre per il business development e per ampliare e migliorare le potenzialitร e gli orizzonti delle imprese. Molti anche i momenti di contatto tra professionisti e associazioni di categoria per lavorare insieme al raggiungimento di importanti obiettivi aziendali e per la migliore soddisfazione del cliente. La fiera vuole anche confermarsi come luogo perfetto dove trovare idee, spunti e instaurare utili contatti per tutti quelli che desiderano avviare unโattivitร di ristorazione, bar, birreria, distribuzione alimentare, somministrazione e ricettivitร .
Nel cuore della Valnerina, lungo la riva sinistra del fiume Nera, sorge Arrone, cittadella su un colle roccioso la cui storia millenaria รจ testimoniata da ritrovamenti quali una lastra marmorea con iscrizione, un cippo in travertino, dei bronzetti e un sigillo provenienti da un santuario sulla cima del monte Arrone, nonchรฉ una testa marmorea femminile risalente addirittura al II sec a.C.
Per le vie di Arrone
Il borgo sembra debba il suo nome alla famiglia degli Arroni, nobili romani scappati alle devastazioni di Saraceni e Ungari che, rifugiatisi in Valnerina, diedero vita al primo nucleo dellโodierno paese, costruendo nel IX secolo un castello dalla struttura difensiva medievale visibile ancora oggi; in seguito alla sottomissione degli Arroni al Ducato di Spoleto, avvenuta nel 1229, gli uomini di Arrone lo riscattarono, trasformandolo da Signoria a Comune nel 1347. Molto piรน tardi invece, nel 1860, Arrone entra far parte del Regno dโItalia e il capitano garibaldino Gaetano Turchetti passa alla storia come il primo sindaco del paese.
La sua struttura abitativa รจ composta da due nuclei antichi – La Terra e Santa Maria – e da uno periferico nella zona pianeggiante, di piรน recente insediamento. La Terra, nucleo primordiale e Castello di Arrone, racchiude tra le mura antiche la chiesa gotica di San Giovanni Battista – patrono del borgo – protagonista di un recente restauro che ha coinvolto lโabside poligonale, la torre campanaria e gli affreschi quattrocenteschi, che risentono dellโinfluenza di Filippo Lippi. Concorre al recupero del patrimonio di questo castello di poggio anche lโinstallazione di sensori Bluetooth per lโapp Visit Arrone.
Lโapp Visit Arrone
Collega i due antichi borghi lโarco dโispirazione gotica della Porta di San Giovanni; tra i vicoli stretti, fuori le mura del castello, si scorgono altre testimonianze del passato, come quelle in via del Vicinato: la chiesa di Santa Maria Assunta, costruita nel XV secolo con portone risalente al 1493, il medievale campanile civico, con sei arcate e quattro campane e la torre degli olivi a base quadrata, costruita durante la dominazione longobarda e ornata da un ulivo cresciutovi spontaneamente.
Chiesa di San Valentino, Casteldilago
Casteldilago, il borgo di San Valentino
Nel borgo della frazione di Casteldilago, nei pressi di un lago scomparso, imperdibile รจ la chiesa di San Valentino, che, addossata sulla parete rocciosa su cui poggia il paese, corona uno sperone posto alla sommitร della cinta muraria; la chiesa parrocchiale, che onora il Santo martire ternano รจ stata edificata come pieve durante la stagione del Ducato longobardo di Spoleto tra il VII e VIII secolo. Allโinterno โ sulla parete sinistra โ รจ collocata la statua di San Valentino che tiene in mano un modellino di Casteldilago. Fuori dalle mura del borgo รจ la chiesa di San Nicola a catturare lโattenzione con i suoi affreschi cinquecenteschi realizzati dalla scuola di Giovanni Di Pietro, noto come Lo Spagna; oltre al Museo della Ceramica, nato in seguito al rinvenimento, allโinterno di unโantica cisterna, di numerosi oggetti di uso comune.
Parco fluviale del Nera
Unโultima imperdibile tappa รจ il Santuario della Madonna dello Scoglio del XVI secolo: eretto su un costone a strapiombo intorno a unโimmagine della Madonna dipinta su roccia, รจ raggiungibile grazie a un percorso panoramico che offre una splendida vista sulla Valnerina. Tra gli eventi piรน sentiti, la Rassegna dโArte Contemporanea, Terra in Fiore, La Terra sotto le stelle, la Fiaccolata in canoasul Nera (6 gennaio), la Processione della Madonna dello Scoglio e la Sagra dellโAcquacotta, in onore della Festa di San Giovanni Battista (24 giugno).
Arrone รจ anche una meraviglia naturale, dove le acque che sgorgano ovunque dalla roccia sedimentaria danno vita a fiumi, a laghi e alla Cascata delle Marmore – la seconda piรน alta in Italia – inserita nel Parco fluviale del Nera, che offre anche numerose attivitร : escursioni in bicicletta, trekking, arrampicata su roccia, discesa del fiume in canoa e divertimento nel Parco Avventura. A conclusione di unโemozionante esperienza nel Parco, perchรฉ non provare i meravigliosi prodotti tipici della zona di Arrone? Lโolio extravergine dโoliva, il tartufo, il formaggio pecorino e la norcineria della Valnerina, ma anche frutti di bosco, miele e le specie ittiche di acqua dolce – come trote e gamberi – prodotti principi di piatti tipici quali il brodetto di gamberi, ciriole con filetti di trota e tartufo nero e tagliolini ai gamberi di fiume.
L’Umbria, oltre a essere una meta turistica, si rivela come un luogo cosmico e intriso di elementi fantastici.
Drago Rendering. Foto by Onirico
LโUmbria รจ un avventuroso godimento di esperienze. Tra miti e leggende che si dipanano nelle cittร e nelle cittadelle medioevali –ย arroccate ai bordi delle conche e altri centri noti delle due province – la regione รจ una continua scoperta in tal senso. Di connessione tra i luoghi, non solo turistica ma cosmica e anche un poโ fantasy. Estratto di Drago non รจ un’antica pozione di stregoneria ma in Umbria, tra Grifoni e Draghi degli stemmi di Perugia, Narni e Terni, pare di assistere a un medioevo fantastico, e al filosofare.
Quello mitologico, emblema di Terni, assume una nuova forma in acciaio con lโinnovativo Thyrusdi Marco Diamanti. La notizia fa correre letteralmente in cittร per saperne di piรน. Richiama non solo lโiconografia medievale del drago sconfitto, ma si collega a una vasta tradizione di creature leggendarie che suscitano un crescente interesse culturale. Lucrezia Ercoli, editorialista e direttrice artistica di Popsophia, in Amati mostri spiega il legame tra fantasy e meraviglia, sottolineando come questa connessione abbia radici antiche, da Platone ad Aristotele. ยซOggi, come in origineยป racconta ยซgli uomini hanno iniziato a filosofare dal meravigliarsi. E da Omero, che nel mettere Ulisse al cospetto di Polifemo narra unโesperienza duplice di spavento e attrazione, di fronte alla quale accade di guardare con occhi diversi momenti cruciali della vitaยป. Una reazione di inclusione ad ammettere e accettare lโaltro, come altro.
Calamita Cosmica. Foto by Daniela Zannetti
LโUmbria cosรฌ appare un luogo di meraviglie da svelare
Una regione che prima della storia di Roma e della Grande Umbria deve la sua natura alla fusione tra civiltร etrusca e cultura di Terni, trova riscontro nellโarte contemporanea che fornisce una interessante chiave di lettura. Nella Umbria mistica puรฒ risuonare nel silenzio DโIo, installazione sonora a corredo della colossale Calamita cosmica custodita a Foligno (ex Chiesa della SS. Trinitร ), realizzata dallโenigmatico artista anconetano Gino De Dominicis. ยซUn capolavoro che agisce come attrattore di energie dal cosmo, suscitando descrizioni di alta intensitร ยป come scrive Italo Tomassoni. Puรฒ echeggiare TโOdi, parafrasando la mostra antologica del tuderte artista Bruno Ceccobelli del 2018, nella storica cittร di frontiera del Tevere. Le Opere in Nero di Pietro Vannucci il perugino, dialogano con l’arte contemporanea di Alberto Burri nativo di Cittร di Castello, ed esaltano la luce umana, sovraumana e della materia. Mentre piรน a sud la luce si fa Lancia, con lโopera in acciaio di Arnaldo Pomodoro a Terni, e le opere di Giulio Turcato, Le libertร , creano suggestioni di metallo e colore sulle sponde del lago di Piediluco. Fantasy, dunque, perchรฉ legata al senso del meraviglioso, a ciรฒ che va oltre lโordinario, ciรฒ che รจ fuori dal comune. Infine legata alla storia e allโimmaginazione creativa.
Opere di Giulio Turcato
Il drago per Terni pare dire dove unโaltra vita sogna
Il Drago di Terni non รจ solo unโopera dโarte ma rappresenta un impegno per la creativitร locale. Un primo patto di collaborazione tra il Comune e lโAssociazione culturale Thyrus ha reso possibile lโavvio al progetto della monumentale opera di oltre 4 metri di altezza. Sarร un dono al museo diffuso d’arte contemporanea della cittร , grazie al contributo di numerosi attori pubblici e privati. Racconta il professor Marco Diamanti di ยซtenere in particolar modo a far crescere artisti e giovani artistiยป. Col suo spirito di educatore dโarte con i giovani studenti, e anche allenatore sportivo, la missione dโarte si riveste del sapore di squadra, del carattere associativo, e di cultura del territorio.
Per Jacopo Cardinali, designer e progettista 3D della scultura รจ ยซutile riconoscersi in unโidentitร determinata, attiva e propositivaยป. Co-founder di Materie Unite, รจ un esempio di nuova imprenditoria impegnata nel riciclo tecnologico di Carta e cartone e lโeconomia circolare. Caso non trascurabile con lโItalia al primo posto in Europa nel riciclo, e leader nella circolaritร a venticinque anni ormai, dallโentrata in vigore del Decreto Ronchi. Per un principio di sostenibilitร dellโarte, quello fornito per lโopera da Ast Arvedi รจ di acciaio riciclato, e le oltre 10 tonnellate di acciaio 441 Lis rappresentano, per le statistiche europee, la metร dell’acciaio riciclato equivalente a due Thyrus al secondo. I coils dโacciaio saranno lavorati con tecnica sliced, tagliati al laser, con una ottimizzazione controllata del disegno dal marchio Onirico di Luca Finistauri. Altro comparto creativo ternano che ha giร collaborato con noti artisti come Beverly Pepper e Bruno Ceccobelli.
Drago Rendering. Foto by Onirico
Amato Drago, dallo scitale al Thyrus. Un nuovo capitolo sulla contemporaneitร
ยซNello stemma comunale di Terni, il Tiro non รจ piรน quellโanfibio rettile tozzo con coda lunga a doppio giro, lo scitale dei Bestiari medievali, come raffigurato in pietra nella scultura collocata a Palazzo Spadaยป. Il suo aspetto รจ cambiato nel corso dei secoli. Il Thyrus oTiro ha assunto le sembianze di un drago alato. Lo spiega la storica dโarte Eleonora Belli, giร ricercatrice al Bardini di Firenze. ยซAgli ultimi capitoli del mondo medievale del drago allโItaliana si sovrappongono il drago decorato di ali, dai draghi di Paolo Uccello a quelli del Codice Atlantico di Leonardo, cui si innestano le tradizioni del tardo Rinascimento del Nord Europa. Il drago รจ un sauro che sviluppa gli arti superiori, come e fino al romantico e fantasy drago dellโOttocento, sempre piรน umanoide. La poetica dellโarte figurativa e iperrealista nella scultura di Diamanti, rende tutta la tensione della muscolatura della fera nellโatto di caricare la gettata del fuoco del drago. Dal Tiro in pietra allโodierno Thyrus, lโiconografia รจ evoluta e attualeยป.
Thyrus scultura. Foto by Daniela Zannetti
Drakon, Derkomai, Drakos, Kyklops
Segno e marchio del mostro mitico che rivela lโattuale vitalitร degli antichi simboli, del Drago รจ interessante notare un contenuto sapienziale. La radice della parola Drakon, grande serpente, รจ associata a derkomai, osservare, e a Drakos, affilato e pungente: teoricamente il vedere come capacitร di percepire qualcosa in modo speciale. Kyklops, occhio circolare, per richiamare le suggestioni omeriche legate a Polifemo. Metaforicamente attrattore di energie, ripensando lโopera immobile di De Dominicis, la gigantesca creatura ossea a Foligno. In qualche modo guardiano di energie o luoghi sacri.
Una riscoperta dellโimmaginario, della fantasia, del fantasy. Di fatto, il vero habitat dei draghi nelle leggende e nelle mitologie di gran parte del mondo antico รจ lโacqua, non solo del mondo orientale. Per Terni cittร delle acque costantemente attraversata dallo spirito indomito del Nera, quello che Diamanti in principio ยซimmaginava di creare e installare nella rotonda Filipponi come il Toro di Wall Street, รจ un simbolo in cui tutti si riconoscono e incarna uno spirito di collaborazioneยป. ยซIl Drago per Terni – commenta ancora lโartista – รจ un importante racconto visivo sullโidentitร nel quale rispecchiarsiยป. Apre un nuovo capitolo sulla contemporaneitร . Di una cittร con i segni di una storia nata molti secoli prima dellโacciaio e con un forte desiderio di rinascita. ยซColma lโassenza, allโinterno della cittร , di sculture che raffigurino il simbolo di Terni, in modo innovativo, originale e contemporaneoยป.
Nella splendida cornice di Villa Buitoni, venerdรฌ 19 gennaiou.s., il Lions Club Perugia Host ha affrontato il tema di studio nazionale: Salviamo le api e la biodiversitร con una interessantissima conferenza tenuta dalla Socia del Club Dott.ssa Angela Savino, Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Direttore dellโIspettorato Centrale della tutela della qualitร e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero dellโAgricoltura, della Sovranitร Alimentare e delle Foreste.
La Dott. Angela Savino, dopo aver esposto il tema di studio, ha voluto portare allโattenzione dei numerosissimi presenti le problematiche rivolte alla significativa diminuzione della produzione di miele nel mondo. Alla trattazione relativa alle proprietร organolettiche del miele e delle caratteristiche dei vari tipi di miele, รจ seguita quella della grave realtร delle frodi e degli strumenti messi in essere per poterle scoprire e poter tutelare questo prezioso prodotto di cui lโItalia, ancora una volta, รจ garante sia dal punto di vista qualitativo che dal punto di vista della grande varietร .
Durante la Conferenza, la Relatrice ha anche donato a tutti i presenti una bellissima esperienza sensoriale attraverso la degustazione di diversi tipi di miele monoflorali italiani, rendendo la platea protagonisti di quella che รจ stata una serata unica e intensissima. La scelta del menu, in cui il miele รจ stato indiscusso protagonista, ha permesso di apprezzare anche il valore che questo prodotto assume in tutti i piatti della nostra tavola.
Il 29 gennaio Perugia celebra San Costanzo, uno dei suoi tre patroni (gli altri sono San Lorenzo e SantโErcolano).
In questo giorno non puรฒ mancare sulle tavole dei perugini il Torcolo di San Costanzo. Nato come dolce povero, preparato con ingredienti semplici e facilmente reperibili – per lโimpasto di base si usava anche la pasta del pane โ la tradizione vuole che doveva essere regalato, come buono auspicio, alle giovani donne in etร da marito.
Diverse sono le versioni per spiegare la sua forma a ciambella: si dice che il buco rappresenti il collo decapitato del Santo, oppure che rappresenti la collana del Santo ricca di pietre preziose (da qui il cedro candito), che si รจ sfilata al momento della decapitazione, o che sia stato creato con un buco semplicemente per poterlo infilare facilmente nei bastoni per trasportarlo alle fiere o ai mercati. Mentre i cinque tagli obliqui sulla superficie rappresentano le porte di accesso ai cinque rioni del centro storico di Perugia: Porta Sole, Porta San Pietro, Porta Susanna, Porta Eburnea e Porta SantโAngelo.
Ingredienti per 6 persone
600 gr di farina
330 gr di acqua
170 gr di zucchero
170 gr di cedro candito
85 gr di olio extravergine d’oliva
85 gr di burro
170 gr di uvetta sultanina
170 gr di pinoli
un uovo
25 gr di lievito di birra
semi di anice a piacere
Preparazione:
Porre la farina a fontana in unโinsalatiera, sgretolarvi il lievito e impastare tutto con acqua tiepida; lavorare la pasta (che dovrร risultare della consistenza della pasta del pane) per qualche minuto, porre lโinsalatiera in un luogo caldo e al riparo dalle correnti dโaria. Quando la pasta avrร raddoppiato il suo volume, rovesciarla sulla spianatoia, spianarla leggermente con il palmo della mano, unire alla pasta il cedro candito tagliato a dadini, lโuvetta, i pinoli, lโolio, il burro, lo zucchero e due cucchiai di semi d’anice. Lavorare la pasta per una decina di minuti, arrotolarla e porla a ciambella in una tortiera bene imburrata. Porre la tortiera in un luogo caldo al riparo dallโaria e per facilitare la lievitatura, dove si mette a lievitare il torcolo, aggiungere una pentola con lโacqua bollente. Dopo tre ore la pasta sarร ben lievitata. Indorare la superficie con il tuorlo dโuovo e con un coltello a punta incidere lievemente centinando la pasta. Passare la tortiera in forno caldo (180ยฐ) per tre quarti dโora.
Qualificare lโUmbria e Terni attraverso una visione dโinsieme, contemporanea, di tanti dettagli interconnessi.
Around The Nera รจ un conio del 2023 pensato per serie di articoli, interviste e ricerche sul Nera o la Nera, come porta dellโUmbria Sud, da Orte al salto del Velino, via gole del Nera e attorno a Terni. Un reportage sul Lungo Nera, teatro di interventi di rigenerazione urbana nellโarea ex Opificio Siri trasformato nel centro museale e contemporaneo Caos, che danno a questa parte di cittร il necessario ruolo di driver di sviluppo culturale. Sullโopera incompiuta Genesis di Beverly Pepper (around the incomplete work) che in quellโarea doveva sorgere, e un focus sul Drago, emblema della cittร . Tra questi, Estratto di Drago, dallo scitale al Thyrus in 3D, in cui si concentrano le fasi salienti. Cultura e contemporaneitร sono i denominatori, per qualificare Terni e lโUmbria attraverso una visione dโinsieme, di tanti dettagli interconnessi.
Genesis. di Beverly Pepper. Foto di Mauro Cinti
Case opera dโarte, collezionismo locale e arte pubblica
Nel contesto piรน ampio, Around The Nera ha esplorato le identitร sommerse di Terni il cui tessuto artistico si rivela attraverso le narrazioni del collezionismo locale, parallele allโarte pubblica. Iniziative culturali come Atelier liberi (Profili Babocci), CavourArt, e TowerA hanno fatto emergere questo aspetto con lโapertura di spazi temporanei dellโarte nelle dimore private e nei luoghi di culto simbolici e suggestivi, in un transito di artisti incessante. Il Duomo, ornato con le splendide porte di Bruno Ceccobelli, espone Kathartirio di Valentina Angeli,sotto le volte romaniche a crociera di San Francesco,Lauretta Barcaroli deposita Ogni possibile mondo.ย Narrazioni a tratti inattese che scorrono dalle Tre Piazze di Ridolfi del centro al Lungonera, e alla Terni medioevale. Tra gli innumerevoli palazzi dellโarchitettura urbanistica moderna della ricostruzione post bellica si scoprono Case opera dโarte per dirla alla Edmond de Goncourt, come Alberici Paparoni e il suo unico giardino rinascimentale. Case autobiografiche, in cui, per il tramite di oggetti e opere dโarte, si raccontano gli artisti attraverso le Collezioni di famiglia.
Durante un periodo di fervida immaginazione, Oberdan Di Anselmo, artista e collezionista, si proponeva lโambizioso obiettivo di trasformare Terni in un centro all’avanguardia dellโarte. La Galleria Poliantea, inaugurata da Di Anselmo, ospita mostre di rilievo come quella di Carla Accardi nel 1968. Lโartista Mario Schifano contribuisce con una vasta produzione, mentre le raccolte Tonelli e la presidenza di Giulio Carlo Argan nellโAssociazione degli artisti di Terni, fondata da Aurelio De Felice, hanno testimoniato lโimpegno e la vitalitร artistica della cittร .
Mosaico di Corrado Cagli
Museo diffuso: le sculture occupano spazi nelle piazze, ornano i cardini stradali delle rotatorie in un Museo a cielo aperto
Storia di Terni tra le sculture diffuse a cielo aperto, con lasciti importanti, opere di artisti, scultori e architetti di fama nazionale e internazionale che hanno indirizzato lโimmaginario collettivo, e celebrato lโidentitร della cittร . Ad iniziare daHyperion a rappresentare la conca ternana di Agapito Miniucchi, scultoreaccostato dal critico dโarte Sandro Parmiggiani a David Smith, a Ettore Colla e altri grandi protagonisti della scultura internazionale, come Mark Di Suvero e Bernar Venet. Il prezioso mosaico di Corrado Cagli della Fontana dello Zodiacoil cui bozzetto preparatorio del diametro di tre metri e mezzo viene esposto a New York al CIMA, Center for Italian Modern Art. Lโiconico ago d’acciaio della Fontana dello zodiaco simbolo dinamico della cittร , con il TRIPODE in acciaio della passerella di Terni, contribuisce a creare un’atmosfera artistica unica e suggestiva. Completata dal maglio per lโacciaio piรน grande del mondo, la monumentale Pressa della Davy Brothers Ltd e societร Terni, la Lancia di Luce di Arnaldo Pomodoro, Le libertร ย di Giulio Turcato, e altre sinergie scultoree compenetrate nel tessuto urbano. Per citarne alcune: Forme in evoluzione dello spazio n. 1ย di Umbro Battaglini, Sinergica dedicata al campione di motociclismo Libero Liberati, i Riccioliย di Eliseo Mattiacci, il totem di Umberto Mastroianni, Farfalle primitive intuizioni.LโAlbero, ed E-terni. ย Effigi della cittร dellโacciaio, in cui la Acciai Speciali assume un ruolo determinante nella cittร anche in termini artistici. Ancora scultori dellโacciaio legati a Terni come Andrea Forges Davanzati che porta lโacciaio ternano nella sistemazione di Piazza Gerusalemme, e nella Cupola di via Rossetti a Milano sotto forma di un ramรจage di nastro di acciaio inossidabile ispirata al globo del Palazzo della Secessione a Vienna.
Mosaico di Corrado Cagli. Foto di Daniela Zanetti
Storie invisibili: le opere hanno celebrato lโidentitร della cittร fondata sul rapporto acqua e acciaio ma anche la sua vocazione all’energia, materiale e immateriale
Tutto sembrava indicare che Terni, col suo museo diffuso, potesse divenire uno dei siti di Umbria Contemporanea, un parco regionale dellโarte ideato dalla Fondazione Pepper in cui inserire Genesisdella scultrice americana Beverly Pepper molto legata allโUmbria e a Terni. Nonostante gli sforzi ventennali, variazioni di progetto e misteri mai svelati dalla Fondazione Pepper, lโopera si perde dal fondo culturale, resta solo la vasca vuota della fontana che avrebbe incarnato un sentimento ristorativo ideale. Il valore simbolico del fiume Nera e la Cascata da installare a coronamento di quell’area riqualificata del Museo della cittร , poco distante dai giardini che ospitano il Tiro in pietra di Terni. In quel tratto del Nera se ne puรฒ solo immaginare la presenza โ nessunโaltra opera dellโartista รจ a Terni –ย con alcuni bozzetti dellโepoca di progettazione.ย Tra questi, un originale disegno di Genesis che fa vivere ancora quellโidea, rimesso allโarchitetto dellโUrbanistica di Terni Mauro Cinti per la custodia intellettuale dellโopera.
Cascata delle Marmore
Slices di Drago. Una leggenda che diventa realtร , un mito che diventa simbolo
Cโรจ la storia di Terni del Comune libero, nelle grandi dispute del medioevo di scomunicanti e scomunicati, di aquile rosse e aquile nere, dei castellari di difesa, dei Magnati, e dei Banderari. Negli emblemi il dragoghibellino combatte contro i leoni, รจ artigliato dallโaquila rossa dei Guelfi. Alle trame storiche si mescolano i racconti delle leggende. Nellโimmaginario medievale, lโaria malsana delle paludi circostanti, dal Velino al Nera, che mieteva vittime per la malaria, viene identificata con un mostro dโacqua, un drago. La cui soluzione era uccidere la fera. Con opportune opere di bonifica, il drago sconfitto, come narra la leggenda da un giovane della casata Cittadini (poi Cittadini Cesi), divenne il simbolo della forza della cittร . Il Drago e il fiume che dettero le insegne a Terni. Razionalmente, la storia dellโascesa di questa potente famiglia che spronรฒ i ternani per il dominio sulla conca, contro i reatini che si erano insignoriti del Castello sulla Cascata delle Marmore. Restii allโassestamento del selvatico scenario idrogeologico della piana, che il Cavo Curiano dei romani aveva avviato con il taglio della costa rocciosa sovrastante lโantico nucleo di Terni, per liberarla dai ristagni.
Drago Rendering. Foto by Onirico
Se pare strana la presenza di un Drago in cittร pensiamo a Lubiana con il drago nello stemma comunale, e il noto Ponte dei draghi. Se ci si domanda quanto le sculture dislocate in cittร siano state effettivamente poste a rappresentarne l’identitร , nel concetto di arte diffusa, e nel tentativo di dialogo con lโultra mondo dellโarte si inserisce appieno la nuova opera monumentale Thyrus. Il Drago รจ un simbolo fortemente comunitario. Lโintuizione dello scultore e Docente in Discipline Plastiche Marco Diamanti di realizzarne una scultura, รจ lโinterpretazione contemporanea dei meccanismi tra lโuomo, i miti e i luoghi. Un oggetto culturale che รจ totem emblematico e genius loci di Terni. ยซUnโopera non calata dallโalto.Realizzata con tecniche moderne – spiega lโartista. Lโingegneria 3D applicata a una forma, lโanima tecnologica nascosta nella materia. Soprattutto una leggenda che diventa realtร . Fosse anche realizzata con lo stilema di un fantasy – conclude –ย avvicina i giovani alla propria storia, e allโarte. Una ricerca che va al di lร dell’opera e investe in altro modo il territorio. Di fatto Thyrus sembra essere una di quelle sculture fatte per intersecarsi con altre coseยป.
Rammenta stilisticamente Lโuomo e la donna in acciaio di Batumi, simbolo della conciliazione delle diversitร . In anticipo sulla scultura, la dima di acciaio per delineare gli spazi sul basamento nella rotonda Filipponi che ospiterร il Drago per Terni incisa col motto Ars longa vita brevis, mentre sono in corso le prime attivitร di produzione al laser per trasformare i fogli di acciaio nelle slices di drago.
Domenica 28 incontro conviviale alle 19 nel chiostro dell’abbazia in Borgo XX Giugno, e porte aperte fino alle 22. Lunedรฌ 29 apertura straordinaria.
Si avvia a conclusione la mostra Il Perugino di San Pietro โ ospitata fino al 30 gennaio nella Galleria Tesori d’Arte del Complesso monumentale di Borgo XX Giugnoย โ che ha riportato e riunificato per la prima volta a Perugia tutti e undici gli scomparti della predella dell’Ascensione di Cristo dipinta per la basilica. Domenica 28 gennaio, in occasione della Luminara โ la grande processione che inaugura i festeggiamenti cittadini del santo patrono e si muove nel pomeriggio dalla cattedrale di San Lorenzo alla chiesa di San Costanzo โ alle 19 appuntamento nel chiostro dellโabbazia di San Pietro, dove la Fondazione per lโIstruzione Agraria offrirร un incontro conviviale in cui si degusteranno il torcolo di San Costanzo e i prodotti della Fondazione. Per l’occasione la mostra sarร visitabile fino alle 22. L’esposizione sarร aperta anche il giorno dopo, lunedรฌ, festa di San Costanzo, patrono che ha ricevuto una nuova identitร in seguito alle ricerche sui ritratti dei santi della grande tavola dโaltare che ornava la basilica benedettina.
San Costanzo, Ph. D’ARRIGO-BELLU
โGrazie al nostro lavoro di ricerca โ spiega Laura Teza, professoressa associata di Storia dellโArte moderna dellโUniversitร degli Studi di Perugia e curatrice della mostra โ siamo arrivati a una conclusione che ribalta la corrente consuetudine di riconoscere San Costanzo nel vescovo che, assorto, legge il libro aperto, e SantโErcolano in quello che guarda verso lโesternoโ. Il santo che legge, in un contesto perugino di fine Quattrocento, โevoca la posa di un altro famoso ritratto di vescovo proposto da Luca Signorelli in una prestigiosa pala cittadina. Si tratta del SantโErcolano assorto in lettura della pala Vagnucci che il pittore dispose nella omonima cappella per tramandare la fisionomia del vescovo Jacopo Vagnucci che, per circa quarantโanni, aveva governato la diocesi perugina. Tale rilievo eฬ stato confermato, indirettamente, da una nota dello storico Francesco Piagnani che, trattando della copia del dipinto in questione da parte di Sassoferrato, accennava rapidamente a unโincisione sul frontespizio del libro di Cesare Brancadoro Atti di S. Costanzo vescovo e martire di Perugia protettore della cattedrale di Orvieto, presente negli archivi della Biblioteca comunale Augusta di Perugiaโ. A un riscontro diretto tra lโincisione e la tavoletta corrispondente โla coincidenza eฬ totale e certificata dalla nota in calce โ prosegue Teza โ in cui si specifica che lโimmagine eฬ tratta dalla pala di Perugino presso i monaci cassinesi di Perugia, e quindi si puoฬ effettivamente optare per unโinversione iconografica tra i due santi protettoriโ.
L’esposizione รจ promossa dalla Fondazione per lโIstruzione Agraria e dall’Universitร degli Studi di Perugia, con il contributo del Comitato promotore delle celebrazioni per il quinto centenario dalla morte del Perugino, main sponsor Brunello Cucinelli spa, il sostegno del GAL Media Valle del Tevere, la partecipazione del Musรฉe des Beaux-Arts di Rouen e i Musei Vaticani, il patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Perugia, dellโAmbasciata di Francia e del Consolato Onorario di Francia a Perugia, la collaborazione di Isola San Lorenzo, Comune di Cittร della Pieve e Fondazione Ranieri di Sorbello, la Basilica di San Paolo fuoriย le Mura.