fbpx
Home / Posts Tagged "Umbria" (Page 9)

Domenica 4 febbraio, presso la BIT-Your Travel Exhibition a Milano, nello Stand Umbria รจ stata presentata la nuova guida de I Borghi piรน belli dโ€™Italia in Umbria.

La nuova edizione della guida regionale, curata dal brand di promozione territoriale AboutUmbria – da anni attivo con eventi e pubblicazioni – riprende e amplia la precedente guida del 2020 ideata dallโ€™allora presidente regionale Antonio Luna. Oltre ai nuovi borghi entrati a far parte dellโ€™associazione, si annovera infatti lโ€™assoluta novitร  della traduzione in cinese, che arricchisce e potenzia lโ€™immagine turistica dellโ€™Umbria, la regione con il piรน alto numero di borghi iscritti dellโ€™intera Penisola. La guida, seppur in formato tascabile, presenta i borghi – con la loro storia, i punti di interesse turistico, gli appuntamenti annuali e le prelibatezze da assaggiare โ€“ con foto accattivanti e dovizia di particolari.

La nuova edizione della guida dei Borghi Umbri piรน Belli d'Italia

La nuova edizione della guida dei Borghi Umbri piรน Belli d’Italia

La presentazione, nellโ€™ambito di un contesto ad ampio respiro come quello del BIT, ha permesso ai Borghi piรน Belli dโ€™Italia di inserirsi a pieno titolo nella promozione internazionale dellโ€™Umbria che, stando alle ultime statistiche, risulta una delle mete piรน ambite in termini turistici.
A intervenire sono stati, assieme alla presidentessa della Regione Umbria Donatella Tesei e allโ€™assessore al turismo Paola Agabiti, il presidente nazionale Fiorello Primi, il presidente dell’associazione regionale Alessandro Dimiziani, il direttore marketing di AboutUmbria Ugo Mancusi e Alice Mazzanti, la giovane studentessa di lingue orientali che si รจ occupata di tradurre parte dei testi in cinese e che ha realizzato la sua tesi di laurea proprio sui borghi umbri.

Da sx, Fiorello Primi, Alessandro Dimiziani, Ugo Mancusi, Alice Mazzanti e Donatella Tesei

Lโ€™appuntamento ha fornito lโ€™occasione per ringraziare non solo lโ€™assessore Paola Agabiti che ha reso possibile questa iniziativa, ma anche Michela Sciurpa, Mauro Marini e Beatrice Morlunghi di Sviluppumbria per la collaborazione dimostrata.
I risultati di questa giornata promozionale sono stati eccellenti. La guida รจ stata presa d’assalto dai tanti visitatori dello stand Umbria e i feedback dagli addetti ai lavori sono stati motivo di vanto, a partire da quello del giornalista Costantino D’Orazio, neodirettore della Galleria Nazionale dell’Umbria che ha proposto una presentazione della guida presso la Galleria. La guida รจ stata donata anche al ministro Daniela Santanchรฉ, presente allo stand, che si รจ complimentata per questo importante lavoro.

Alessandro Dimiziani e Daniela Santanchรฉ

Alessandro Dimiziani, presidente dei Borghi Umbri piรน belli d’Italia e Daniela Santanchรฉ, ministro del Turismo

 

Grande successo dellโ€™ingresso trionfale del Bartoccio e della Rosa nel corteo carnevalesco con il carro agricolo, musica, canti, balli, tamburi, e le maschere del territorio.

Si รจ concluso con grande successo il fine settimana delle Giornate del Bartoccio 2024, con la Gara di Bartocciate e il corteo dellโ€™Ingresso trionfale del Bartoccio.

Venerdรฌ 2 febbraio, al Circolo di Ponte dโ€™Oddi, notevole colpo di scena con le votazioni della Gara di Bartocciate, che ogni anno mette in campo i poeti perugini per satireggiare il potere e il malcostume: infatti il pubblico, dopo aver ascoltato le bartocciate presentate dagli autori o lette dal Bartoccio, alias Graziano Vinti, ha espresso le sue preferenze, che hanno dato un risultato davvero sorprendente. Ecco il podio dei classificati:

 

Primo classificato: Luigi Cordidonne

 

 

  • Primo classificato: Luigi Cordidonne, con la bartocciata Lu Sindacu de Terni.
  • Seconda classificata: Nuvoletta Giugliarelli, con la bartocciata โ€˜L re a cavallo sta a guardร ;
  • Terzo classificato: Stefano Vicarelli, con Il Bartoccio tra guerra e pace;

 

Ebbene sรฌ, per la prima volta nella storia, un ternano vince la Gara delle bartocciate perugine! Si tratta davvero di un fatto storico, che amplia il raggio dโ€™azione delle Bartocciate: โ€œSiamo davvero lieti che il pubblico perugino abbia apprezzato e premiato una bartocciata in dialetto ternatoโ€, ha dichiarato il Presidente della Societร  del Bartoccio, Renzo Zuccherini: โ€œรจ un fatto che mostra come la nostra cittร  oggi non sia piรน il borgo chiuso in se stesso, ma รจ ormai formata da cittadini che provengono non solo da tutta la regione, ma da tante regioni italiane e da tanti paesi, con tante presenze culturali che arricchiscono la cittร  e si contaminano nel segno dellโ€™aperturaโ€.

Dopo la Gara, il Circolo di Ponte dโ€™Oddi ha offerto uno stuzzichino, ossia un bocon de damagnร ย a tutti i presenti, e poi alle ore 21,00 รจ iniziato lo spassosissimo Corzo de Perugino tenuto dal docente Diego Mencaroni assistito dal lettore Leandro Corbucci.

Il momento culminante delle Giornate si รจ avuto nel pomeriggio di sabato 3 febbraio, quando musicanti, ballerini, figuranti, maschere varie hanno cominciato a radunarsi ai giardini Caselli Moretti, proprio sotto la chiesa di S. Ercolano, dietro al carro agricolo tirato da due bovini su cui, secondo lโ€™antica tradizione, il Bartoccio e la Rosa fanno il loro ingresso trionfale in cittร . Sul carro, a suonare lโ€™organetto e a recitare bartocciate cโ€™era Graziano Vinti come Bartoccio, accompagnato da Gigliola Giorgetti nei panni della Rosa.

 

Bartoccio e la Rosa

 

La bartocciata รจ stata distribuita in foglio volante, proprio come avveniva nei secoli passati. Ai bambini invece รจ stata distribuita la bandierina del Bartoccio, che hanno sventolato gioiosamente per tutto il corteo. Il corteo, tutto pedonale sia per rispettare la tradizione, ma anche per scelta ecologica verso il futuro, si รจ incamminato per viale Indipendenza, via Baglioni, piazza Matteotti, via Fani, per entrare infine in corso Vannucci fino a piazza ndella Repubblica. Qui il Bartoccio รจ salito sul palco, dove รจ stato proclamato non solo โ€œre del carnevaleโ€, come da tradizione, ma questa volta anche โ€œsindaco di Perugiaโ€, tanto per richiamare lโ€™attuale fermento pre-elettorale.

A questo punto il Bartoccio ha chiamato a presentarsi le due maschere del territorio perugino che hanno partecipato al corteo, cioรจ Carnโ€™valino di Pretola e Toni di Magione, facendole conoscere al pubblico perugino. Un ringraziamento รจ stato rivolto anche ai volontari Auser, che hanno discretamente accompagnato tutto il corteo. Quindi il Bartoccio ha chiamato ad esibirsi davanti al palco la Filarmonica โ€œG. Verdiโ€ di Spina, con le sue fantastiche Bartoccine (cioรจ le majorettes che aprivano il corteo); i figuranti contadini di Civitella dโ€™Arna, e poi via via le scuole di ballo Polvere di Stelle e Hakuna Matata, e il gruppo di percussionisti di Anarchia ritmica.

Cosรฌ la piazza si รจ riempita delle musiche della banda, degli organetti, delle fisarmoniche, dei balli, e dai ritmi frenetici delle percussioni, mentre il Bartoccio ha chiuso la manifestazione recitando la โ€œBartocciata 2024โ€ e cantando la Canzona del Bartoccio, accompagnato dalle buffe movenze della Rosa.

Inizia domenica 4 febbraio prossimo al Teatro Cesare Caporali di Panicale alle ore 17,00 un ciclo di incontri sulla cultura e la storia locale, in particolare del territorio del Lago Trasimeno, che il Gal Trasimeno-Orvietano in collaborazione con l’accademia Masoliniana di Panicale e con il patrocinio del Comune, hanno organizzato per poter far vivere delle domeniche pomeriggio all’insegna della cultura.

Inizia domenica 4 febbraio prossimo al Teatro Cesare Caporali di Panicale alle ore 17,00 un ciclo di incontri sulla cultura e la storia locale, in particolare del territorio del Lago Trasimeno, che il Gal Trasimeno-Orvietano in collaborazione con l’accademia Masoliniana di Panicale e con il patrocinio del Comune, hanno organizzato per poter far vivere delle domeniche pomeriggio all’insegna della cultura. Nel primo incontro si parlerร  della Storia Geologica del Lago Trasimeno e dellโ€™unicitร  della sua formazione, con Giorgio Cardinali, Claudio Bellaveglia e Beniamino Giommini, per continuare nelle date di 18 febbraio, 3 marzo, 17 marzo e 14 aprile con altri interessanti ed inediti argomenti. A seguire infatti ci sarร  Michela Nucciarelli che ha condotto una articolata e interessante ricerca su Elena Guglielmi e il pizzo dโ€™Irlanda di Isola Maggiore la cosiddetta โ€œFata Brunaโ€ del Castello, scopriremo in questo caso alcuni aspetti di una ricerca che ha molti inediti.

 

 

 

Si continuerร  il 3 marzo con lโ€™antropologa Maura Lepri, che racconterร  un altro inedito del Santuario di Mongiovino, un punto di riferimento sia religioso che culturale, che ha avuto un passato glorioso. In questo caso il tema riguarda gli ex voto, anche questo tema di cui si รจ poco parlato e anche poco scritto, a parte le relazioni della Soprintendenza quando furono restaurati.

A seguire il 17 marzo si affronterร  il tema relativo alla figura di Militone Moretti, un imprenditore illuminato in Valnestore, che con tanto talento e un po’ di fortuna, tra la fine dellโ€™800 e gli inizi del โ€˜900, ha costruito un patrimonio come imprenditore, ma รจ stato anche un politico di fama nazionale. Fu lui a sperimentare, in Valnestore, nella sua azienda agricola, estesa per migliaia di ettari, le prime coltivazioni di Luppolo in Italia. Sarร  il Prof. Mario Squadroni, giร  soprintendente archivistico in Umbria, a presentare questa figura e le ricerche che ha fatto sul personaggio. Dopo una piccola pausa pasquale si finirร  con un importante personaggio storico panicalese, Pio Cesarini, e sarร  proprio il nipote Giangiorgio Cesarini a raccontare il suo amore per la fotografia e il ricco archivio di immagini del โ€˜900 che racconta questa sua passione. Panicale, uno dei borghi piรน belli dโ€™Italia, il teatro Cesare Caporali nel cuore di questa bellissima cittadina che ha conservato tutto il suo stile medioevale, saranno i protagonisti di tante storie inedite del territorio del Trasimeno, dove il Paesaggio, la storia, la natura determinano una bellezza stupefacente che รจ alla base del suo sviluppo. Questa iniziativa vuole animare la vita dei piccoli borghi anche in un periodo che รจ meno affollato dai tanti turisti che ogni anno ci vengono a fare visita. Una offerta culturale che vuole arricchire lโ€™uso di un gioiello come il teatro Caporali e diffondere la cultura in quanto tale per chi voglia passare una domenica pomeriggio diversa e ascoltare di quanta ricchezza si puรฒ godere in questo lembo della Regione dellโ€™Umbria. Il ringraziamento del Gal va alla Presidente della Masoliniana Maria Lucia Perego per lโ€™organizzazione, a tutti i relatori e i collaboratori che hanno reso possibile questo evento.

La grande fiera biennale per il Centro Italia: 4-7 febbraio 2024

Expo Tecnocom, la grande kermesse professionale per il settore dei pubblici esercizi, delle attivitร  ricettive e dellโ€™arte bianca, torna dal 4 al 7 febbraio 2024 presso il centro Umbriafiere di Bastia Umbra (Perugia).

Lโ€™esposizione, ideata e organizzata da Epta Confcommercio Umbria, si conferma una delle piรน importanti fiere italiane interamente dedicata a tecnologie, prodotti, servizi ed arredi per pubblici esercizi, attivitร  ricettive e laboratori di arte bianca.

 

 

Nella cornice del centro fieristico domanda ed offerta tornano ad incontrarsi dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia e, per ripartire in grande stile, Il pubblico puรฒ partecipare a un ricco calendario di eventi, convegni, workshop, dimostrazioni tecniche e laboratori con grandi nomi che si alterneranno nelle performance tecniche e nei cooking show.

Una rassegna ideata e costruita per agevolare lโ€™incontro tra imprese, esercenti e associazioni di categoria con lo scopo di sviluppare new business, confrontarsi ed aggiornarsi puntando tutti nella stessa direzione: la soddisfazione del cliente.

Saranno riproposte, per facilitare lโ€™orientamento dei visitatori e favorirne la ricerca merceologica le tre macro aree tematiche: Food, Equipment e Contract. Materie prime, arredamento da interno ed esterno, impianti, attrezzature, macchinari, complementi e tanto altro, distribuiti in 4 padiglioni, per un totale di 16.000 metri quadrati e 300 stand.

A Expo Tecnocom si puรฒ trovare tutto quello che occorre per il business development e per ampliare e migliorare le potenzialitร  e gli orizzonti delle imprese. Molti anche i momenti di contatto tra professionisti e associazioni di categoria per lavorare insieme al raggiungimento di importanti obiettivi aziendali e per la migliore soddisfazione del cliente. La fiera vuole anche confermarsi come luogo perfetto dove trovare idee, spunti e instaurare utili contatti per tutti quelli che desiderano avviare unโ€™attivitร  di ristorazione, bar, birreria, distribuzione alimentare, somministrazione e ricettivitร .

Nel cuore della Valnerina, lungo la riva sinistra del fiume Nera, sorge Arrone, cittadella su un colle roccioso la cui storia millenaria รจ testimoniata da ritrovamenti quali una lastra marmorea con iscrizione, un cippo in travertino, dei bronzetti e un sigillo provenienti da un santuario sulla cima del monte Arrone, nonchรฉ una testa marmorea femminile risalente addirittura al II sec a.C.

Per le vie di Arrone

Il borgo sembra debba il suo nome alla famiglia degli Arroni, nobili romani scappati alle devastazioni di Saraceni e Ungari che, rifugiatisi in Valnerina, diedero vita al primo nucleo dellโ€™odierno paese, costruendo nel IX secolo un castello dalla struttura difensiva medievale visibile ancora oggi; in seguito alla sottomissione degli Arroni al Ducato di Spoleto, avvenuta nel 1229, gli uomini di Arrone lo riscattarono, trasformandolo da Signoria a Comune nel 1347. Molto piรน tardi invece, nel 1860, Arrone entra far parte del Regno dโ€™Italia e il capitano garibaldino Gaetano Turchetti passa alla storia come il primo sindaco del paese.
La sua struttura abitativa รจ composta da due nuclei antichi – La Terra e Santa Maria – e da uno periferico nella zona pianeggiante, di piรน recente insediamento. La Terra, nucleo primordiale e Castello di Arrone, racchiude tra le mura antiche la chiesa gotica di San Giovanni Battista – patrono del borgo – protagonista di un recente restauro che ha coinvolto lโ€™abside poligonale, la torre campanaria e gli affreschi quattrocenteschi, che risentono dellโ€™influenza di Filippo Lippi. Concorre al recupero del patrimonio di questo castello di poggio anche lโ€™installazione di sensori Bluetooth per lโ€™app Visit Arrone.

 

Lโ€™app Visit Arrone

 

Collega i due antichi borghi lโ€™arco dโ€™ispirazione gotica della Porta di San Giovanni; tra i vicoli stretti, fuori le mura del castello, si scorgono altre testimonianze del passato, come quelle in via del Vicinato: la chiesa di Santa Maria Assunta, costruita nel XV secolo con portone risalente al 1493, il medievale campanile civico, con sei arcate e quattro campane e la torre degli olivi a base quadrata, costruita durante la dominazione longobarda e ornata da un ulivo cresciutovi spontaneamente.

 

Chiesa di San Valentino, Casteldilago

Casteldilago, il borgo di San Valentino

Nel borgo della frazione di Casteldilago, nei pressi di un lago scomparso, imperdibile รจ la chiesa di San Valentino, che, addossata sulla parete rocciosa su cui poggia il paese, corona uno sperone posto alla sommitร  della cinta muraria; la chiesa parrocchiale, che onora il Santo martire ternano รจ stata edificata come pieve durante la stagione del Ducato longobardo di Spoleto tra il VII e VIII secolo. Allโ€™interno โ€“ sulla parete sinistra โ€“ รจ collocata la statua di San Valentino che tiene in mano un modellino di Casteldilago. Fuori dalle mura del borgo รจ la chiesa di San Nicola a catturare lโ€™attenzione con i suoi affreschi cinquecenteschi realizzati dalla scuola di Giovanni Di Pietro, noto come Lo Spagna; oltre al Museo della Ceramica, nato in seguito al rinvenimento, allโ€™interno di unโ€™antica cisterna, di numerosi oggetti di uso comune.

 

Parco fluviale del Nera

 

Unโ€™ultima imperdibile tappa รจ il Santuario della Madonna dello Scoglio del XVI secolo: eretto su un costone a strapiombo intorno a unโ€™immagine della Madonna dipinta su roccia, รจ raggiungibile grazie a un percorso panoramico che offre una splendida vista sulla Valnerina. Tra gli eventi piรน sentiti, la Rassegna dโ€™Arte Contemporanea, Terra in Fiore, La Terra sotto le stelle, la Fiaccolata in canoa sul Nera (6 gennaio), la Processione della Madonna dello Scoglio e la Sagra dellโ€™Acquacotta, in onore della Festa di San Giovanni Battista (24 giugno).
Arrone รจ anche una meraviglia naturale, dove le acque che sgorgano ovunque dalla roccia sedimentaria danno vita a fiumi, a laghi e alla Cascata delle Marmore – la seconda piรน alta in Italia – inserita nel Parco fluviale del Nera, che offre anche numerose attivitร : escursioni in bicicletta, trekking, arrampicata su roccia, discesa del fiume in canoa e divertimento nel Parco Avventura. A conclusione di unโ€™emozionante esperienza nel Parco, perchรฉ non provare i meravigliosi prodotti tipici della zona di Arrone? Lโ€™olio extravergine dโ€™oliva, il tartufo, il formaggio pecorino e la norcineria della Valnerina, ma anche frutti di bosco, miele e le specie ittiche di acqua dolce – come trote e gamberi – prodotti principi di piatti tipici quali il brodetto di gamberi, ciriole con filetti di trota e tartufo nero e tagliolini ai gamberi di fiume.

L’Umbria, oltre a essere una meta turistica, si rivela come un luogo cosmico e intriso di elementi fantastici.

Drago Rendering. Foto by Onirico

Lโ€™Umbria รจ un avventuroso godimento di esperienze. Tra miti e leggende che si dipanano nelle cittร  e nelle cittadelle medioevali –ย  arroccate ai bordi delle conche e altri centri noti delle due province – la regione รจ una continua scoperta in tal senso. Di connessione tra i luoghi, non solo turistica ma cosmica e anche un poโ€™ fantasy. Estratto di Drago non รจ un’antica pozione di stregoneria ma in Umbria, tra Grifoni e Draghi degli stemmi di Perugia, Narni e Terni, pare di assistere a un medioevo fantastico, e al filosofare.

Quello mitologico, emblema di Terni, assume una nuova forma in acciaio con lโ€™innovativo Thyrus di Marco Diamanti. La notizia fa correre letteralmente in cittร  per saperne di piรน. Richiama non solo lโ€™iconografia medievale del drago sconfitto, ma si collega a una vasta tradizione di creature leggendarie che suscitano un crescente interesse culturale. Lucrezia Ercoli, editorialista e direttrice artistica di Popsophia, in Amati mostri spiega il legame tra fantasy e meraviglia, sottolineando come questa connessione abbia radici antiche, da Platone ad Aristotele. ยซOggi, come in origineยป racconta ยซgli uomini hanno iniziato a filosofare dal meravigliarsi. E da Omero, che nel mettere Ulisse al cospetto di Polifemo narra unโ€™esperienza duplice di spavento e attrazione, di fronte alla quale accade di guardare con occhi diversi momenti cruciali della vitaยป. Una reazione di inclusione ad ammettere e accettare lโ€™altro, come altro.

 

Calamita Cosmica. Foto by Daniela Zannetti

Lโ€™Umbria cosรฌ appare un luogo di meraviglie da svelare

Una regione che prima della storia di Roma e della Grande Umbria deve la sua natura alla fusione tra civiltร  etrusca e cultura di Terni, trova riscontro nellโ€™arte contemporanea che fornisce una interessante chiave di lettura. Nella Umbria mistica puรฒ risuonare nel silenzio Dโ€™Io, installazione sonora a corredo della colossale Calamita cosmica custodita a Foligno (ex Chiesa della SS. Trinitร ), realizzata dallโ€™enigmatico artista anconetano Gino De Dominicis. ยซUn capolavoro che agisce come attrattore di energie dal cosmo, suscitando descrizioni di alta intensitร ยป come scrive Italo Tomassoni. Puรฒ echeggiare Tโ€™Odi, parafrasando la mostra antologica del tuderte artista Bruno Ceccobelli del 2018, nella storica cittร  di frontiera del Tevere. Le Opere in Nero di Pietro Vannucci il perugino, dialogano con l’arte contemporanea di Alberto Burri nativo di Cittร  di Castello, ed esaltano la luce umana, sovraumana e della materia. Mentre piรน a sud la luce si fa Lancia, con lโ€™opera in acciaio di Arnaldo Pomodoro a Terni, e le opere di Giulio Turcato, Le libertร , creano suggestioni di metallo e colore sulle sponde del lago di Piediluco. Fantasy, dunque, perchรฉ legata al senso del meraviglioso, a ciรฒ che va oltre lโ€™ordinario, ciรฒ che รจ fuori dal comune. Infine legata alla storia e allโ€™immaginazione creativa.

 

Opere di Giulio Turcato

Il drago per Terni pare dire dove unโ€™altra vita sogna

Il Drago di Terni non รจ solo unโ€™opera dโ€™arte ma rappresenta un impegno per la creativitร  locale. Un primo patto di collaborazione tra il Comune e lโ€™Associazione culturale Thyrus ha reso possibile lโ€™avvio al progetto della monumentale opera di oltre 4 metri di altezza. Sarร  un dono al museo diffuso d’arte contemporanea della cittร , grazie al contributo di numerosi attori pubblici e privati. Racconta il professor Marco Diamanti di ยซtenere in particolar modo a far crescere artisti e giovani artistiยป. Col suo spirito di educatore dโ€™arte con i giovani studenti, e anche allenatore sportivo, la missione dโ€™arte si riveste del sapore di squadra, del carattere associativo, e di cultura del territorio.

Per Jacopo Cardinali, designer e progettista 3D della scultura รจ ยซutile riconoscersi in unโ€™identitร  determinata, attiva e propositivaยป. Co-founder di Materie Unite, รจ un esempio di nuova imprenditoria impegnata nel riciclo tecnologico di Carta e cartone e lโ€™economia circolare. Caso non trascurabile con lโ€™Italia al primo posto in Europa nel riciclo, e leader nella circolaritร  a venticinque anni ormai, dallโ€™entrata in vigore del Decreto Ronchi. Per un principio di sostenibilitร  dellโ€™arte, quello fornito per lโ€™opera da Ast Arvedi รจ di acciaio riciclato, e le oltre 10 tonnellate di acciaio 441 Lis rappresentano, per le statistiche europee, la metร  dell’acciaio riciclato equivalente a due Thyrus al secondo. I coils dโ€™acciaio saranno lavorati con tecnica sliced, tagliati al laser, con una ottimizzazione controllata del disegno dal marchio Onirico di Luca Finistauri. Altro comparto creativo ternano che ha giร  collaborato con noti artisti come Beverly Pepper e Bruno Ceccobelli.

Drago Rendering. Foto by Onirico

Amato Drago, dallo scitale al Thyrus. Un nuovo capitolo sulla contemporaneitร 

ยซNello stemma comunale di Terni, il Tiro non รจ piรน quellโ€™anfibio rettile tozzo con coda lunga a doppio giro, lo scitale dei Bestiari medievali, come raffigurato in pietra nella scultura collocata a Palazzo Spadaยป. Il suo aspetto รจ cambiato nel corso dei secoli. Il Thyrus o Tiro ha assunto le sembianze di un drago alato. Lo spiega la storica dโ€™arte Eleonora Belli, giร  ricercatrice al Bardini di Firenze. ยซAgli ultimi capitoli del mondo medievale del drago allโ€™Italiana si sovrappongono il drago decorato di ali, dai draghi di Paolo Uccello a quelli del Codice Atlantico di Leonardo, cui si innestano le tradizioni del tardo Rinascimento del Nord Europa. Il drago รจ un sauro che sviluppa gli arti superiori, come e fino al romantico e fantasy drago dellโ€™Ottocento, sempre piรน umanoide. La poetica dellโ€™arte figurativa e iperrealista nella scultura di Diamanti, rende tutta la tensione della muscolatura della fera nellโ€™atto di caricare la gettata del fuoco del drago. Dal Tiro in pietra allโ€™odierno Thyrus, lโ€™iconografia รจ evoluta e attualeยป.

 

Thyrus scultura. Foto by Daniela Zannetti

Drakon, Derkomai, Drakos, Kyklops

Segno e marchio del mostro mitico che rivela lโ€™attuale vitalitร  degli antichi simboli, del Drago รจ interessante notare un contenuto sapienziale. La radice della parola Drakon, grande serpente, รจ associata a derkomai, osservare, e a Drakos, affilato e pungente: teoricamente il vedere come capacitร  di percepire qualcosa in modo speciale. Kyklops, occhio circolare, per richiamare le suggestioni omeriche legate a Polifemo. Metaforicamente attrattore di energie, ripensando lโ€™opera immobile di De Dominicis, la gigantesca creatura ossea a Foligno. In qualche modo guardiano di energie o luoghi sacri.

Una riscoperta dellโ€™immaginario, della fantasia, del fantasy. Di fatto, il vero habitat dei draghi nelle leggende e nelle mitologie di gran parte del mondo antico รจ lโ€™acqua, non solo del mondo orientale. Per Terni cittร  delle acque costantemente attraversata dallo spirito indomito del Nera, quello che Diamanti in principio ยซimmaginava di creare e installare nella rotonda Filipponi come il Toro di Wall Street, รจ un simbolo in cui tutti si riconoscono e incarna uno spirito di collaborazioneยป. ยซIl Drago per Terni – commenta ancora lโ€™artista – รจ un importante racconto visivo sullโ€™identitร  nel quale rispecchiarsiยป. Apre un nuovo capitolo sulla contemporaneitร . Di una cittร  con i segni di una storia nata molti secoli prima dellโ€™acciaio e con un forte desiderio di rinascita. ยซColma lโ€™assenza, allโ€™interno della cittร , di sculture che raffigurino il simbolo di Terni, in modo innovativo, originale e contemporaneoยป.

Nella splendida cornice di Villa Buitoni, venerdรฌ 19 gennaio u.s., il Lions Club Perugia Host ha affrontato il tema di studio nazionale: Salviamo le api e la biodiversitร  con una interessantissima conferenza tenuta dalla Socia del Club Dott.ssa Angela Savino, Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Direttore dellโ€™Ispettorato Centrale della tutela della qualitร  e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero dellโ€™Agricoltura, della Sovranitร  Alimentare e delle Foreste.

 

 

La Dott. Angela Savino, dopo aver esposto il tema di studio, ha voluto portare allโ€™attenzione dei numerosissimi presenti le problematiche rivolte alla significativa diminuzione della produzione di miele nel mondo. Alla trattazione relativa alle proprietร  organolettiche del miele e delle caratteristiche dei vari tipi di miele, รจ seguita quella della grave realtร  delle frodi e degli strumenti messi in essere per poterle scoprire e poter tutelare questo prezioso prodotto di cui lโ€™Italia, ancora una volta, รจ garante sia dal punto di vista qualitativo che dal punto di vista della grande varietร .

 

 

Durante la Conferenza, la Relatrice ha anche donato a tutti i presenti una bellissima esperienza sensoriale attraverso la degustazione di diversi tipi di miele monoflorali italiani, rendendo la platea protagonisti di quella che รจ stata una serata unica e intensissima. La scelta del menu, in cui il miele รจ stato indiscusso protagonista, ha permesso di apprezzare anche il valore che questo prodotto assume in tutti i piatti della nostra tavola.

Il 29 gennaio Perugia celebra San Costanzo, uno dei suoi tre patroni (gli altri sono San Lorenzo e Santโ€™Ercolano).

In questo giorno non puรฒ mancare sulle tavole dei perugini il Torcolo di San Costanzo. Nato come dolce povero, preparato con ingredienti semplici e facilmente reperibili – per lโ€™impasto di base si usava anche la pasta del pane โ€“ la tradizione vuole che doveva essere regalato, come buono auspicio, alle giovani donne in etร  da marito.

Diverse sono le versioni per spiegare la sua forma a ciambella: si dice che il buco rappresenti il collo decapitato del Santo, oppure che rappresenti la collana del Santo ricca di pietre preziose (da qui il cedro candito), che si รจ sfilata al momento della decapitazione, o che sia stato creato con un buco semplicemente per poterlo infilare facilmente nei bastoni per trasportarlo alle fiere o ai mercati. Mentre i cinque tagli obliqui sulla superficie rappresentano le porte di accesso ai cinque rioni del centro storico di Perugia: Porta Sole, Porta San Pietro, Porta Susanna, Porta Eburnea e Porta Santโ€™Angelo.

 

prodotti tipici umbria

Ingredienti per 6 persone

  • 600 gr di farina
  • 330 gr di acqua
  • 170 gr di zucchero
  • 170 gr di cedro candito
  • 85 gr di olio extravergine d’oliva
  • 85 gr di burro
  • 170 gr di uvetta sultanina
  • 170 gr di pinoli
  • un uovo
  • 25 gr di lievito di birra
  • semi di anice a piacere

Preparazione:

Porre la farina a fontana in unโ€™insalatiera, sgretolarvi il lievito e impastare tutto con acqua tiepida; lavorare la pasta (che dovrร  risultare della consistenza della pasta del pane) per qualche minuto, porre lโ€™insalatiera in un luogo caldo e al riparo dalle correnti dโ€™aria. Quando la pasta avrร  raddoppiato il suo volume, rovesciarla sulla spianatoia, spianarla leggermente con il palmo della mano, unire alla pasta il cedro candito tagliato a dadini, lโ€™uvetta, i pinoli, lโ€™olio, il burro, lo zucchero e due cucchiai di semi d’anice. Lavorare la pasta per una decina di minuti, arrotolarla e porla a ciambella in una tortiera bene imburrata. Porre la tortiera in un luogo caldo al riparo dallโ€™aria e per facilitare la lievitatura, dove si mette a lievitare il torcolo, aggiungere una pentola con lโ€™acqua bollente. Dopo tre ore la pasta sarร  ben lievitata. Indorare la superficie con il tuorlo dโ€™uovo e con un coltello a punta incidere lievemente centinando la pasta. Passare la tortiera in forno caldo (180ยฐ) per tre quarti dโ€™ora.

 


Accademia Italiana della Cucina di Perugia

Qualificare lโ€™Umbria e Terni attraverso una visione dโ€™insieme, contemporanea, di tanti dettagli interconnessi.

Around The Nera รจ un conio del 2023 pensato per serie di articoli, interviste e ricerche sul Nera o la Nera, come porta dellโ€™Umbria Sud, da Orte al salto del Velino, via gole del Nera e attorno a Terni. Un reportage sul Lungo Nera, teatro di interventi di rigenerazione urbana nellโ€™area ex Opificio Siri trasformato nel centro museale e contemporaneo Caos, che danno a questa parte di cittร  il necessario ruolo di driver di sviluppo culturale. Sullโ€™opera incompiuta Genesis di Beverly Pepper (around the incomplete work) che in quellโ€™area doveva sorgere, e un focus sul Drago, emblema della cittร . Tra questi, Estratto di Drago, dallo scitale al Thyrus in 3D, in cui si concentrano le fasi salienti. Cultura e contemporaneitร  sono i denominatori, per qualificare Terni e lโ€™Umbria attraverso una visione dโ€™insieme, di tanti dettagli interconnessi.

 

Genesis. di Beverly Pepper. Foto di Mauro Cinti

Case opera dโ€™arte, collezionismo locale e arte pubblica

Nel contesto piรน ampio, Around The Nera ha esplorato le identitร  sommerse di Terni il cui tessuto artistico si rivela attraverso le narrazioni del collezionismo locale, parallele allโ€™arte pubblica. Iniziative culturali come Atelier liberi (Profili Babocci), CavourArt, e TowerA hanno fatto emergere questo aspetto con lโ€™apertura di spazi temporanei dellโ€™arte nelle dimore private e nei luoghi di culto simbolici e suggestivi, in un transito di artisti incessante. Il Duomo, ornato con le splendide porte di Bruno Ceccobelli, espone Kathartirio di Valentina Angeli, sotto le volte romaniche a crociera di San Francesco, Lauretta Barcaroli deposita Ogni possibile mondo.ย Narrazioni a tratti inattese che scorrono dalle Tre Piazze di Ridolfi del centro al Lungonera, e alla Terni medioevale. Tra gli innumerevoli palazzi dellโ€™architettura urbanistica moderna della ricostruzione post bellica si scoprono Case opera dโ€™arte per dirla alla Edmond de Goncourt, come Alberici Paparoni e il suo unico giardino rinascimentale. Case autobiografiche, in cui, per il tramite di oggetti e opere dโ€™arte, si raccontano gli artisti attraverso le Collezioni di famiglia.
Durante un periodo di fervida immaginazione, Oberdan Di Anselmo, artista e collezionista, si proponeva lโ€™ambizioso obiettivo di trasformare Terni in un centro all’avanguardia dellโ€™arte. La Galleria Poliantea, inaugurata da Di Anselmo, ospita mostre di rilievo come quella di Carla Accardi nel 1968. Lโ€™artista Mario Schifano contribuisce con una vasta produzione, mentre le raccolte Tonelli e la presidenza di Giulio Carlo Argan nellโ€™Associazione degli artisti di Terni, fondata da Aurelio De Felice, hanno testimoniato lโ€™impegno e la vitalitร  artistica della cittร .

 

Mosaico di Corrado Cagli

Museo diffuso: le sculture occupano spazi nelle piazze, ornano i cardini stradali delle rotatorie in un Museo a cielo aperto

Storia di Terni tra le sculture diffuse a cielo aperto, con lasciti importanti, opere di artisti, scultori e architetti di fama nazionale e internazionale che hanno indirizzato lโ€™immaginario collettivo, e celebrato lโ€™identitร  della cittร . Ad iniziare da Hyperion a rappresentare la conca ternana di Agapito Miniucchi, scultore accostato dal critico dโ€™arte Sandro Parmiggiani a David Smith, a Ettore Colla e altri grandi protagonisti della scultura internazionale, come Mark Di Suvero e Bernar Venet. Il prezioso mosaico di Corrado Cagli della Fontana dello Zodiaco il cui bozzetto preparatorio del diametro di tre metri e mezzo viene esposto a New York al CIMA, Center for Italian Modern Art. Lโ€™iconico ago d’acciaio della Fontana dello zodiaco simbolo dinamico della cittร , con il TRIPODE in acciaio della passerella di Terni, contribuisce a creare un’atmosfera artistica unica e suggestiva. Completata dal maglio per lโ€™acciaio piรน grande del mondo, la monumentale Pressa della Davy Brothers Ltd e societร  Terni, la Lancia di Luce di Arnaldo Pomodoro, Le libertร ย di Giulio Turcato, e altre sinergie scultoree compenetrate nel tessuto urbano. Per citarne alcune: Forme in evoluzione dello spazio n. 1ย di Umbro Battaglini, Sinergica dedicata al campione di motociclismo Libero Liberati, i Riccioliย di Eliseo Mattiacci, il totem di Umberto Mastroianni, Farfalle primitive intuizioni. Lโ€™Albero, ed E-terni. ย Effigi della cittร  dellโ€™acciaio, in cui la Acciai Speciali assume un ruolo determinante nella cittร  anche in termini artistici. Ancora scultori dellโ€™acciaio legati a Terni come Andrea Forges Davanzati che porta lโ€™acciaio ternano nella sistemazione di Piazza Gerusalemme, e nella Cupola di via Rossetti a Milano sotto forma di un ramรจage di nastro di acciaio inossidabile ispirata al globo del Palazzo della Secessione a Vienna.

 

Mosaico di Corrado Cagli. Foto di Daniela Zanetti

Storie invisibili: le opere hanno celebrato lโ€™identitร  della cittร  fondata sul rapporto acqua e acciaio ma anche la sua vocazione all’energia, materiale e immateriale

Tutto sembrava indicare che Terni, col suo museo diffuso, potesse divenire uno dei siti di Umbria Contemporanea, un parco regionale dellโ€™arte ideato dalla Fondazione Pepper in cui inserire Genesis della scultrice americana Beverly Pepper molto legata allโ€™Umbria e a Terni. Nonostante gli sforzi ventennali, variazioni di progetto e misteri mai svelati dalla Fondazione Pepper, lโ€™opera si perde dal fondo culturale, resta solo la vasca vuota della fontana che avrebbe incarnato un sentimento ristorativo ideale. Il valore simbolico del fiume Nera e la Cascata da installare a coronamento di quell’area riqualificata del Museo della cittร , poco distante dai giardini che ospitano il Tiro in pietra di Terni. In quel tratto del Nera se ne puรฒ solo immaginare la presenza โ€“ nessunโ€™altra opera dellโ€™artista รจ a Terni –ย  con alcuni bozzetti dellโ€™epoca di progettazione.ย  Tra questi, un originale disegno di Genesis che fa vivere ancora quellโ€™idea, rimesso allโ€™architetto dellโ€™Urbanistica di Terni Mauro Cinti per la custodia intellettuale dellโ€™opera.

 

Cascata delle Marmore

Slices di Drago. Una leggenda che diventa realtร , un mito che diventa simbolo

Cโ€™รจ la storia di Terni del Comune libero, nelle grandi dispute del medioevo di scomunicanti e scomunicati, di aquile rosse e aquile nere, dei castellari di difesa, dei Magnati, e dei Banderari. Negli emblemi il drago ghibellino combatte contro i leoni, รจ artigliato dallโ€™aquila rossa dei Guelfi. Alle trame storiche si mescolano i racconti delle leggende. Nellโ€™immaginario medievale, lโ€™aria malsana delle paludi circostanti, dal Velino al Nera, che mieteva vittime per la malaria, viene identificata con un mostro dโ€™acqua, un drago. La cui soluzione era uccidere la fera. Con opportune opere di bonifica, il drago sconfitto, come narra la leggenda da un giovane della casata Cittadini (poi Cittadini Cesi), divenne il simbolo della forza della cittร . Il Drago e il fiume che dettero le insegne a Terni. Razionalmente, la storia dellโ€™ascesa di questa potente famiglia che spronรฒ i ternani per il dominio sulla conca, contro i reatini che si erano insignoriti del Castello sulla Cascata delle Marmore. Restii allโ€™assestamento del selvatico scenario idrogeologico della piana, che il Cavo Curiano dei romani aveva avviato con il taglio della costa rocciosa sovrastante lโ€™antico nucleo di Terni, per liberarla dai ristagni.

Drago Rendering. Foto by Onirico

Se pare strana la presenza di un Drago in cittร  pensiamo a Lubiana con il drago nello stemma comunale, e il noto Ponte dei draghi. Se ci si domanda quanto le sculture dislocate in cittร  siano state effettivamente poste a rappresentarne l’identitร , nel concetto di arte diffusa, e nel tentativo di dialogo con lโ€™ultra mondo dellโ€™arte si inserisce appieno la nuova opera monumentale Thyrus. Il Drago รจ un simbolo fortemente comunitario. Lโ€™intuizione dello scultore e Docente in Discipline Plastiche Marco Diamanti di realizzarne una scultura, รจ lโ€™interpretazione contemporanea dei meccanismi tra lโ€™uomo, i miti e i luoghi. Un oggetto culturale che รจ totem emblematico e genius loci di Terni. ยซUnโ€™opera non calata dallโ€™alto. Realizzata con tecniche moderne – spiega lโ€™artista. Lโ€™ingegneria 3D applicata a una forma, lโ€™anima tecnologica nascosta nella materia. Soprattutto una leggenda che diventa realtร . Fosse anche realizzata con lo stilema di un fantasy – conclude –ย  avvicina i giovani alla propria storia, e allโ€™arte. Una ricerca che va al di lร  dell’opera e investe in altro modo il territorio. Di fatto Thyrus sembra essere una di quelle sculture fatte per intersecarsi con altre coseยป.

Rammenta stilisticamente Lโ€™uomo e la donna in acciaio di Batumi, simbolo della conciliazione delle diversitร . In anticipo sulla scultura, la dima di acciaio per delineare gli spazi sul basamento nella rotonda Filipponi che ospiterร  il Drago per Terni incisa col motto Ars longa vita brevis, mentre sono in corso le prime attivitร  di produzione al laser per trasformare i fogli di acciaio nelle slices di drago.

Domenica 28 incontro conviviale alle 19 nel chiostro dell’abbazia in Borgo XX Giugno, e porte aperte fino alle 22. Lunedรฌ 29 apertura straordinaria.

Si avvia a conclusione la mostra Il Perugino di San Pietro โ€“ ospitata fino al 30 gennaio nella Galleria Tesori d’Arte del Complesso monumentale di Borgo XX Giugnoย  โ€“ che ha riportato e riunificato per la prima volta a Perugia tutti e undici gli scomparti della predella dell’Ascensione di Cristo dipinta per la basilica. Domenica 28 gennaio, in occasione della Luminara โ€“ la grande processione che inaugura i festeggiamenti cittadini del santo patrono e si muove nel pomeriggio dalla cattedrale di San Lorenzo alla chiesa di San Costanzo โ€“ alle 19 appuntamento nel chiostro dellโ€™abbazia di San Pietro, dove la Fondazione per lโ€™Istruzione Agraria offrirร  un incontro conviviale in cui si degusteranno il torcolo di San Costanzo e i prodotti della Fondazione. Per l’occasione la mostra sarร  visitabile fino alle 22. L’esposizione sarร  aperta anche il giorno dopo, lunedรฌ, festa di San Costanzo, patrono che ha ricevuto una nuova identitร  in seguito alle ricerche sui ritratti dei santi della grande tavola dโ€™altare che ornava la basilica benedettina.

 

San Costanzo, Ph. D’ARRIGO-BELLU

 

โ€œGrazie al nostro lavoro di ricerca โ€“ spiega Laura Teza, professoressa associata di Storia dellโ€™Arte moderna dellโ€™Universitร  degli Studi di Perugia e curatrice della mostra โ€“ siamo arrivati a una conclusione che ribalta la corrente consuetudine di riconoscere San Costanzo nel vescovo che, assorto, legge il libro aperto, e Santโ€™Ercolano in quello che guarda verso lโ€™esternoโ€. Il santo che legge, in un contesto perugino di fine Quattrocento, โ€œevoca la posa di un altro famoso ritratto di vescovo proposto da Luca Signorelli in una prestigiosa pala cittadina. Si tratta del Santโ€™Ercolano assorto in lettura della pala Vagnucci che il pittore dispose nella omonima cappella per tramandare la fisionomia del vescovo Jacopo Vagnucci che, per circa quarantโ€™anni, aveva governato la diocesi perugina. Tale rilievo eฬ€ stato confermato, indirettamente, da una nota dello storico Francesco Piagnani che, trattando della copia del dipinto in questione da parte di Sassoferrato, accennava rapidamente a unโ€™incisione sul frontespizio del libro di Cesare Brancadoro Atti di S. Costanzo vescovo e martire di Perugia protettore della cattedrale di Orvieto, presente negli archivi della Biblioteca comunale Augusta di Perugiaโ€. A un riscontro diretto tra lโ€™incisione e la tavoletta corrispondente โ€œla coincidenza eฬ€ totale e certificata dalla nota in calce โ€“ prosegue Teza โ€“ in cui si specifica che lโ€™immagine eฬ€ tratta dalla pala di Perugino presso i monaci cassinesi di Perugia, e quindi si puoฬ€ effettivamente optare per unโ€™inversione iconografica tra i due santi protettoriโ€.

L’esposizione รจ promossa dalla Fondazione per lโ€™Istruzione Agraria e dall’Universitร  degli Studi di Perugia, con il contributo del Comitato promotore delle celebrazioni per il quinto centenario dalla morte del Perugino, main sponsor Brunello Cucinelli spa, il sostegno del GAL Media Valle del Tevere, la partecipazione del Musรฉe des Beaux-Arts di Rouen e i Musei Vaticani, il patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Perugia, dellโ€™Ambasciata di Francia e del Consolato Onorario di Francia a Perugia, la collaborazione di Isola San Lorenzo, Comune di Cittร  della Pieve e Fondazione Ranieri di Sorbello, la Basilica di San Paolo fuoriย le Mura.

  • 9