Al confine tra Umbria e Marche, in quella zona spartita tra il comune umbro di Foligno e quello marchigiano di Serravalle del Chienti, si estende un sistema di altipiani carsici circondato da una serie di rilievi. Prati fioriti che tendono periodicamente a riempirsi dโacqua, offrendo un paesaggio diverso in ogni stagione.
Ricciano, Arvello, Pian della Croce, Annifo, Colfiorito, Palude e Popola:ย questi i nomi di quegli altipiani posti aย 750 metri di altitudine, residui fioriti di una palude carsica ormai da tempo prosciugatasi. Disperse ormai le esalazioni mefitiche, il terreno, lโaltitudine e le variazioni atmosferiche fanno in modo perรฒ che si creino degli specchi dโacqua di particolare bellezza, dimora di numerose specie di piante e animali. Il Cavalier Francesco Santoni ne dร unโesemplareย rappresentazione in versi.
Opere idriche sullโaltopiano di Colfiorito
Il piรน famoso รจ senza dubbio il Lago di Colfiorito, dove lโacqua permane pressochรฉ tutto lโanno, costeggiato da una pittoresca passerella di legno e giร oggetto di opere di ingegneria idraulica dal 1483, quandoย Giulio Cesare Varanoย spinse per la costruzione di unaย galleria, conosciuta comeย La Botteย oย La Botte dei Varano, che convogliรฒ gran parte delle acque stazionanti nellโaltopiano nel fiume Chienti. Ambienti del genere, se lasciati a sรฉ stessi, sono infatti soggetti a un gradualeย interramento, cosa che, una volta divenuta irreversibile, comporta la sparizione di quel particolare ecosistema che si era creato.
E come non pensare, allora, alle recenti vicissitudini di questi bacini dโalta quota? Si ricordi il canale artificiale, scavato tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, che permise di mettere in comunicazione laย Palude di Annifoย con quella sopracitata di Colfiorito: opera che, nel dicembre 2017, si รจ rivelata estremamente utile. Durante la torrida estate precedente, infatti, le temperature elevate avevano causato lโevaporazione totaleย della palude, lasciando cumuli di pesci prima a morire โ e poi a marcire โ sotto al sole. Selezione naturale, direte voi; ma la stessa natura ha pensato bene di rimediare creando un altro,ย nuovo, bacino nella Piana di Annifo, nel dicembre dello stesso anno. Il neonato lago, come in passato, potrebbe durare fino a primavera; cosรฌ, una volta scioltisi il ghiaccio e la neve che glassano queste contrade, sarร possibile convogliare parte delle sue acque verso il martoriato Lago di Colfiorito, donandogli una seconda vita.

Museo Archeologico di Colfiorito
Natura e civiltร
Sarebbe un peccato, infatti, se questa zona umida โ peraltro protetta da un parco regionale e dalla Convenzione di Ramsar โ si alterasse a tal punto da sparire per sempre. Circondata infatti da boschi di cerri e agrifogli, la piana di Colfiorito ospita animali rariย come il tarabuso, lโairone rosso e il tarabusino, cosรฌ come pavoncelle, pittime reali, chiurli, germani reali, gallinelle dโacqua, poiane e falchi di palude. Allo stesso modo, vi crescono ninfee bianche, brasche dโacqua, millefoglio, il giaggiolo dโacqua, il ranuncolo, diverse piante officinali e la carnivora erba vescica. Nella zona occupata, fino al 1950, dalla torbiera, ormai esaurita, vi crescono pennacchi e orchidee acquatiche.
Nei pressi di questa magnifica porzione di terra, vi รจ anche ilย MAC, ilย Museo Archeologico di Colfiorito, che raccoglie le testimonianze di tutti quei popoli che, in queste zone di passaggio tra lโAppennino umbro e quello marchigiano, si sono avvicendati: i Romani, i Cartaginesi e, prima ancora, i Plestini, che conferirono alla zona il secondo nome di Altipiani Plestini.
Per chi invece voglia immergersi in unโatmosfera daย Signore degli Anelli,ย ogni anno, ad agosto, la zona di Montelago รจ animata dal pittorescoย Montelago Celtic Festival,ย evento imperdibile per gli amanti del genere.
Fonti: R. Borsellini,ย Riflessi dโacqua: Laghi, fiumi e cascate dellโUmbria,ย Cittร di Castello, Edimond, 2008.