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Il Trasimeno combatte costantemente, anche attraverso i suoi più antichi rappresentanti – i pescatori – per la preservazione e la tutela.

Si tratta di una continua attenzione alle problematiche del lago che i pescatori fanno propria, in quanto le relative conseguenze e implicazioni ricadono direttamente sui suoi simbiotici esponenti. Infatti il livello delle acque, la pulizia dei fondali e delle sponde, l’aumento delle temperature e la scarsità di piogge sono alcune delle problematiche ben conosciute dagli esperti pescatori lacustri che portano avanti, con grandi sacrifici, un’antichissima tradizione che, a occhi forestieri, rappresenta una suggestiva tipicità di questi bellissimi luoghi. Purtroppo l’inaspettata emergenza sanitaria per il Coronavirus ha rappresentato una problematica in più da affrontare.
Ma i pescatori, come è caratteristico della loro identità, non si sono persi d’animo e hanno dimostrato di saper fronteggiare ancora una volta le difficoltà che la vita presenta loro. L’A.D. della Cooperativa pescatori del Trasimeno, Valter Sembolini, nonché membro dell’esecutivo nazionale della Commissione Pesca con delega alle acque interne, dopo un proficuo lavoro svolto in sinergia con gli altri membri dell’esecutivo di cui lui è stato promotore, ci ha fatto sapere che la Commissione Europea ha riconosciuto, per la prima volta, le acque interne italiane e le lagune. Un grandissimo risultato.

 

Pescatori del Trasimeno, foto di Cooperativa dei Pescatori del Trasimeno

Come si è arrivati al risultato

La premessa è che il mercato della pesca ha profondamente risentito (come tanti altri!), della pandemia legata al COVID-19 per la chiusura del settore ristorativo e di molti canali abituali di vendita e di consumo. La Cooperativa Pescatori del Trasimeno ha immediatamente creato delle specifiche iniziative, ha incrementato alcune abituali laboriosità come lo stoccaggio e la trasformazione del pescato – buonissimo il paté di tinca affumicato – in attesa della riapertura dei ristoranti. In particolare, ha attivato il servizio di consegna a domicilio.
«A febbraio, le due cooperative dei pescatori del lago hanno catturato i lucci riproduttori e li hanno portati al centro ittiogenico di Sant’Arcangelo, gestito dalla Regione. Qui sono state fecondate le uova e dopo circa 40 giorni sono nati gli avanotti, che sono stati immessi nel nostro lago, in misura di circa centomila. Si tratta di una specie molto pregiata.» spiega Valter Sembolini.

 

Foto by Cooperativa dei Pescatori del Trasimeno

 

Valter Sembolini

Ma, ritornando al tema di qualche riga sopra, Sembolini aggiunge: «Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha recepito le direttive della Commissione Europea. Il Fondo Europeo per gli affari marittimi e la pesca, in particolare, dovrà sostenere misure specifiche legate all’emergenza COVID-19 nel settore pesca e acquacoltura. Tali misure includeranno il sostegno per l’attività di pesca, compresa quella per le acque interne, e i fondi Coronavirus saranno gestiti dalla Regione. Quest’ultima inoltre,  grazie all’impegno concreto dell’assessore Roberto Morroni, ci sta aiutando a portare avanti il tema per la nostra attività, riferita alla sostenibilità e biodiversità. Così come devo ringraziare l’onorevole Filippo Gallinella, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, che sempre insieme alla Regione, ci sta aiutando per l’attingimento ai fondi FEAMP di altre regioni che non siano stati utilizzati».

Il documento che ha dato l’avvio alle modifiche dei Regolamenti FEAMP, dove in via prioritaria viene indicato, tra l’altro, che i pescatori delle acque interne e gli acquacoltori saranno i beneficiari delle misure di sostegno finanziario compensativo a seguito dell’arresto temporaneo dell’attività, sono derivate da un documento che ha racchiuso gli impegni svolti da Valter Sembolini, in qualità di coordinatore nazionale delle acque interne nell’ambito del Comitato Nazionale di Federagripesca, di Federcoopesca e di Alleanza delle Cooperative Italiane.

«Siamo nati con le macerie della Grande Guerra, abbiamo resistito alla Seconda Guerra Mondiale, siamo passati indenni dalla Prima alla Seconda Repubblica e abbiamo dato lavoro a tanti giovani, dopo la crisi economica degli anni 2000. Questa è la Cooperativa Pescatori del Trasimeno».

Ogni mattina, d’estate e in inverno, con la tramontana o con la nebbia, con il buono o il cattivo tempo, i pescatori partono con le loro barche e le loro reti – veri e propri simboli della loro passione – alla conquista del pesce del lago Trasimeno. Uno specchio d’acqua che, benché poco profondo, ha una fauna ittica molto ricca. Pesci pregiati o di poco valore, di mercato o predatori, riempiono ogni giorno le maglie delle reti della Cooperativa Pescatori del Trasimeno, fondata a San Feliciano nel 1928 che a oggi conta 30 soci pescatori e 13 persone a terra.

 

Foto by Cooperativa Pescatori del Trasimeno

 

«L’obiettivo della Cooperativa – che lo scorso anno ha festeggiato 90 anni di storia – è quello di dare lavoro ai giovani: molti, infatti, a causa della crisi economica degli ultimi anni si sono riavvicinati a questo lavoro. C’è però anche lo scopo di valorizzare con la sostenibilità il Trasimeno, raccontandone la storia e il suo ambiente che è, giorno dopo giorno, sempre più a rischio. Il lago sta collassando, le sue acque poco profonde lo rendono molto precario e delicato; qualsiasi evento lo può danneggiare, anche una semplice siccità. Inoltre, sta perdendo la sua biodiversità e manca sempre più spesso il pesce pregiato mangiato dai cosidetti pesci predatori. Per questo stiamo cercando con tutti gli attori coinvolti – Regione Umbria, Arpa, Legambiente, Ispra – di monitorarlo, ma servirebbe un aiuto concreto da parte della Comunità Europea. Facciamo fatica a sopravvivere e la mancanza di risorse di certo non aiuta: lo smantellamento delle Province, ad esempio, ha avuto un forte impatto su di noi. Loro si occupavano a 360 gradi del Trasimeno; oggi invece c’è un’assenza totale di un soggetto che si occupi del lago e di tutto quello che lo circonda» spiega Valter Sembolini, amministratore delegato della Cooperativa Pescatori del Trasimeno.

 

Foto storica della Cooperativa Pescatori del Trasimeno

 

Si tratta di una vera e propria azienda che trasforma e commercializza il pesce catturato dai suoi pescatori: innovazione, consapevolezza, conoscenza, educazione e sostenibilità sono la missione della Cooperativa, che mette in moto ogni giorno un’economia circolare a tutti gli effetti. «Tra noi pescatori e l’indotto che coinvolgiamo (ristoratori e altri soggetti) diamo lavoro a circa 200 persone, il settore ittico è un anello fondamentale del turismo del Trasimeno. Ovviamente oggi non ci occupiamo solo di pesca: trasformiamo, vendiamo a km zero, facciamo innovazione e puntiamo sul turismo con il trasposto pubblico. Purtroppo solo di pesca non si riesce più a vivere» aggiunge Sembolini.
Il bottino dei pescatori può essere acquistato direttamente in Cooperativa oppure degustato nei migliori ristoranti del Trasimeno, che vengono quotidianamente riforniti.

Per vivere il Trasimeno come dei veri pescatori

La Cooperativa Pescatori del Trasimeno vive anche di attività extra. Organizza battute di pesca per essere pescatori per un giorno, per vivere un’avventura a stretto contatto con la natura del lago: provare l’emozione dell’uscita all’alba sulle tipiche imbarcazioni dei pescatori, posizionare le reti, raccoglierle e tornare a casa con il pescato.
Per chi ama il buon cibo – in particolare il pesce – vengono organizzati corsi di cucina in collaborazione con Slow Food per far conoscere le ricette tradizionali dell’area. Il piatto forte è sicuramente il pesce d’acqua dolce (carpa, persico reale, tinca, anguilla, gamberone…) che in molti considerano meno buono del cugino di mare e più difficile da cucinare.
«Quando, tra un anno, avremo realizzato la nostra Locanda del Pescatore si potrà consumare il pescato direttamente con noi e inizierà la vera attività di cucina» conclude l’amministratore delegato.
È possibile anche immergersi nella natura con escursioni nei luoghi più affascinanti, per osservare e fotografare le varie specie faunistiche presenti o – perché no – per un tuffo in acqua; oppure organizzare weekend e serate in spiaggia con musica e grigliate di pesce.

 

Foto by Cooperativa Pescatori del Trasimeno