ยซNei nostri territori cโรจ stato un profondo cambiamento generazionale, sociale e anche politico. Sono cambiati i protagonisti della vita pubblica ed รจ mutato lโorizzonte culturale; tuttavia รจ rimasto intatto il cuore verde e spirituale di questa regioneยป.

Cardinale Gualtiero Bassetti
Il cardinale Gualtiero Bassetti รจ andato in pensione la scorsa primavera, ma รจ rimasto arcivescovo emerito della sede metropolitana di Perugia – Cittร della Pieve, che ha guidato dal 2009 al 2022. Nato in Toscana ma umbro dโadozione, dal 2017 al 2022 รจ stato anche presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Abbiamo avuto la possibilitร di fargli alcune domande su Perugia e sullโUmbria, ma anche sulla situazione mondiale e su aspetti della sua vita privata come il recente pensionamento: ยซFarรฒ il sacerdote a tempo pieno, con la stessa passione di prima ma con minori impegni. Se ce ne sarร lโopportunitร , darรฒ il mio contributo per valorizzare il patrimonio culturale e religioso del territorioยป.
Eminenza, come sono cambiate Perugia e lโUmbria in questi tredici anni in cui รจ stato vescovo dellโarcidiocesi di Perugia-Cittร della Pieve?
In tredici anni sono cambiate molte cose sia a Perugia sia in Umbria. Del resto รจ profondamente mutata la societร nella sua interezza. Il passaggio dโepoca a cui ha fatto spesso riferimento Papa Francesco รจ una questione reale, concreta e visibile. Nei nostri territori cโรจ stato un profondo cambiamento generazionale, sociale e anche politico. Sono cambiati i protagonisti della vita pubblica ed รจ mutato lโorizzonte culturale, tuttavia รจ rimasto intatto il cuore verde e spirituale di questa regione: i paesaggi e i borghi sono rimasti gli stessi, non hanno perso le loro peculiaritร storiche e sono indubbiamente tra i piรน belli dโItalia; i luoghi sacri piรน famosi, ma anche quelli meno noti, continuano inoltre a essere frequentati, non solo dal turismo religioso, ma da molti fedeli che si abbeverano alla sorgente della fede che qui in Umbria sgorga ormai incessantemente da secoli.
ร diventato cittadino onorario di Perugia: si sente ora un poโ perugino? Le ha fatto piacere questo riconoscimento?
Mi ha fatto molto piacere questo riconoscimento perchรฉ significa che forse ho lasciato non solo qualcosa di buono, ma anche qualcosa di mio in questa cittร . Le parole delle autoritร civili, a partire da quelle del sindaco, mi hanno veramente commosso e fatto sentire parte di una storia cittadina antica e prestigiosa. ร proprio vero, come diceva La Pira, che le cittร hanno unโanima. E adesso anchโio mi sento compartecipe di questโanima.
Cโรจ qualcosa che vorrebbe dire ai perugini che ancora non ha detto loro o che non โpotevaโ dire per il ruolo che ricopriva?
Non ho nascosto assolutamente nulla al mio popolo. Piuttosto, ai perugini vorrei aggiungere: siate sempre voi stessi coltivando con premura e amore la nostra cittร . Siate accoglienti perchรฉ ogni giorno che passa crescono nelle persone le lacrime da asciugare e le piaghe da fasciare. I primi difensori della cittร sono infatti gli stessi abitanti che la vivono quotidianamente investendo energie, risorse e idee. In questi anni ho visto alcuni borghi della cittร risorgere in modo eccezionale. Questa mi sembra la strada per il presente e per il futuro.
Stiamo vivendo, e abbiamo vissuto, anni molto difficili: pandemia, guerra e ora lโombra della carestia. Il ruolo della Chiesa e i numerosi appelli del Papa quanto sono importanti? Si potrebbe fare qualcosa di piรน?ย
Il Papa e tutta la Chiesa si stanno impegnando alacremente per far cessare il terribile conflitto in Ucraina, cercando di dar vita a un negoziato, portando aiuti materiali dove รจ necessario e assistendo migliaia di rifugiati. Parlo della guerra in Ucraina perchรฉ รจ quella piรน vicina a noi, ma la Chiesa cattolica รจ presente, non da ora, in tutte le zone di crisi del mondo. Lo stesso impegno รจ stato profuso inoltre durante la pandemia, cercando di aiutare in ogni circostanza gli ammalati, le persone sole, le famiglie e gli anziani. Tutti i canali a nostra disposizione โ diplomatici, sociali e spirituali โ sono sempre aperti per prendersi cura dellโuomo ferito. Tuttavia, da sempre, lo sforzo piรน importante della Chiesa non รจ propriamente visibile ma รจ sicuramente quotidiano, costante e incessante: ed รจ la preghiera. Dโaltronde come diceva La Pira, la preghiera รจ la forza motrice della storia.
Ha vissuto la pericolositร del Covid in prima persona: un poโ questa esperienza lโha cambiato?
ร stata unโesperienza, al tempo stesso, durissima e preziosissima. Sono stato a un passo dalla morte e ho sentito la vita che mi stava abbandonando. In quei momenti ho sperimentato lโabbandono nelle braccia di Dio. Un abbandono totale e pieno di speranza. Sul letto della terapia intensiva inoltre ho sperimentato la sofferenza della malattia ma anche lโamore dei medici e degli infermieri che si sono presi cura di me. Sono stati per me una sorta di angeli in camice bianco che vivevano il loro lavoro come una missione. Li porterรฒ sempre nel mio cuore. E condividere le sofferenze del Covid nellโOspedale della Misericordia, accanto alla mia gente, รจ stata per me una grazia di Dio.

Il Cardinale con i bambini di una scuola perugina
Nella sua nuova residenza nel palazzo vescovile di Cittร della Pieve porterร la sua grande biblioteca: cโรจ un volume al quale รจ piรน affezionato?
Ci sono molti volumi a cui sono legato, a partire da quelli della mia formazione. Penso per esempio ai libri di Maritain e Mounier, molti dei quali in lingua francese, che hanno caratterizzato la mia gioventรน. Ai tantissimi libri di e su Giorgio La Pira, da cui ho spesso tratto ispirazione e che ho citato molte volte nei miei interventi pubblici. Oppure a quelli di don Mazzolari e di don Milani. Inoltre sono anni che sul mio tavolo ci sono diverse edizioni della Divina Commedia, mi esercito nellโimparare a memoria le terzine piรน significative. Ci sono perรฒ anche alcuni volumi piรน personali che contengono una dedica e che mi ricordano una parte importante della mia vita. Penso per esempio al libro di Giuliano Agresti, Vita nuova di San Francesco del 1978. Un libro bellissimo di una persona che, non solo รจ stata Rettore del Seminario di Firenze e poi vescovo di Spoleto, Norcia e Lucca, ma anche segnato la mia vita come uomo e come sacerdote.
In molti se lo chiederanno: cosa fa un cardinale in pensione?
Farรฒ il sacerdote a tempo pieno, con la stessa passione di prima ma con minor impegni. Laddove ci sarร bisogno del mio aiuto, compatibilmente con la mia salute, io ci sarรฒ. E magari, se ce ne sarร lโopportunitร , darรฒ il mio contributo per valorizzare il patrimonio culturale e religioso del territorio.
A Cittร della Pieve รจ di casa anche il premier Mario Draghi, magari vi incontrerete per la cittร โฆ
E sarร lโoccasione per confrontarci su tanti problemi vitali…