Ottico, astronomo e meccanico italiano, รจ stato uno dei primi ad aver sviluppato la tecnologia necessaria per produrre strumenti ottici scientifici e ad aver inventato la prima smerigliatrice e lucidatrice per lenti.
Grazie a Giuseppe Campani โ nome sicuramente sconosciuto ai piรน โ furono individuati e visti per la prima volta gli anelli di Saturno. Nato a Castel San Feliceย (vicino a Spoleto) nel 1635, in gioventรน si trasferรฌ a Roma, dove si distinse come orologiaio, meccanico e ottico. Inizialmente lavorรฒ con i fratelli maggiori Matteo, parroco e cultore di meccanica, e Pier Tommaso, orologiaio del Vaticano. Negli oltre cinquantโanni di attivitร , Giuseppe produsse molti strumenti ottici che portarono grandi rivoluzioni.
Telescopio attribuito a Campani
Su tutti ci furono i microscopi composti e i cannocchiali dotati di lenti di eccellente fattura. I suoi cannocchiali infatti si rivelarono piรน lunghi e potenti di quelli costruiti da Christiaan Huygens (1629-1695) e da Eustachio Divini (1610-1685). Nel 1663-1664 inventรฒ uno speciale oculare per cannocchiali, il cosiddetto oculare di Campani. Fra gli acquirenti dei suoi strumenti cโerano personalitร di spicco come i cardinali Francesco Barberini e Flavio Chigi, il principe Agostino Chigi, il Granduca di Toscana Ferdinando II (1610-1670) e Jean-Baptiste Colbert (1619-1683). Alcuni suoi telescopi, utilizzati anche da Giovanni Domenico Cassini (1625-1712), furono acquistati da Luigi XIV per lโOsservatorio di Parigi, inaugurato nel 1667 e diretto dallo stesso Cassini.
Orologio notturno di Giuseppe Campani
Campani si dedicรฒ anche alle osservazioni astronomiche, rilevando – forse prima di Cassini – la rotazione di Giove e la suddivisione degli anelli di Saturno. Inoltre, si deve a Giuseppe e ai suoi fratelli Matteo e Pier Tommaso anche lโinvenzione della clessidra a mercurio e dellโorologio notturno. Secondo alcuni esperti infatti i fratelli Campani diedero vita al miglior orologio a pendolo notturno (detto della morte), silenzioso e illuminato grazie a una lampada a olio: il re di Spagna e il granduca di Toscana furono tra i loro committenti e la presentazione a papa Alessandro VII, gli procurรฒ grande notorietร : alcuni degli orologi prodotti all’epoca sono ancora conservati in Vaticano, nel palazzo reale di Dresda e nel museo municipale di Ginevra.
Giuseppe Campani nel 1953 venne definito, dalla National Association of watch and clock collectors, il principale inventore europeo e i suoi strumenti sono oggi conservati, oltre che presso il Museo Galileo di Firenze, anche presso il Conservatoire des Arts et Mรฉtiers di Parigi, lโObservatoire National di Parigi, il Medical Museum of the Armed Forces Institute of Pathology di Washington e in altri importanti centri.
Oltre 150 eventi gratuiti in tre giorni tra laboratori, convegni e incontri.
Torna per la settima volta Fa’ la cosa giusta! Umbria, la fiera del consumo consapevole, in programma dal 18 al 20 novembre all’Umbriafiere di Bastia Umbra. Le novitร di questa edizione sono state presentate nel corso della conferenza stampa alla quale sono intervenuti Michela Sciurpa, Amministratore unico Sviluppumbria; Michele Zappia, direttore generale Dipartimento Territoriale Umbria nord Arpa Umbria; Paola Lungarotti, Sindaco di Bastia Umbra; Gabriele Giottoli, assessore allo sviluppo economico e marketing territoriale del Comune di Perugia; Stefano Ansideri, presidente Umbriafiere Spa; Anna Rita Cosso, presidente nazionale Cittadinanzattiva; Roberto Di Filippo, Cia Umbria e Nicoletta Gasbarrone, Fa’ la cosa giusta! Umbria. In conferenza tutte e tutti, a vario titolo, hanno ribadito la necessitร di una manifestazione come questa nella nostra regione. Un evento necessario, che mette in rete imprese e progetti virtuosi, oggi piรน che mai attuali e necessari, e offre ai consumatori la possibilitร di trovare prodotti e servizi buoni, certificati e che fanno bene a comunitร e ambiente. Un vetrina importante per le realtร innovative, tipiche, sostenibili e di qualitร dell’Umbria e che ospita anche molte aziende che arrivano dalle altre regioni italiane.
Anche in questa edizione 2022 gli organizzatori confermano la formula che vede per tre giorni all’interno dei padiglioni prodotti e contenuti, commercio ma anche cultura, laboratori e incontri e che si rivolge ai cittadini consumatori proponendo soluzioni sostenibili. In programma appuntamenti gratuiti tra convegni e momenti pratici per parlare e mostrare esperienze e modelli di sviluppo sostenibile, economia circolare, qualitร e innovazione. In un unico spazio, culturale e commerciale, 140 stand con prodotti buoni e naturali divisi in 10 aree tematiche: dall’abbigliamento alla cosmesi, dai servizi al food, dall’arredamento al mondo dell’infanzia.
In tre giorni saranno oltre 150 i momenti gratuiti tra seminari, workshop, dibattiti, educazione e didattica, dimostrazioni, presentazioni, mostre, convegni, degustazioni, laboratori pratici, qualitร della vita, benessere del corpo e della mente, un programma riservato alle famiglie e alle scuole.
Molte le sinergie e le adesioni confermate da parte di istituzioni e associazioni di categoria che saranno presenti in fiera. La Regione Umbria interverrร con alcuni progetti dedicati a sostenibilitร , innovazione e agricoltura sostenibile. In particolare, ad aprire la fiera ci sarร una challenge, promossa da Sviluppumbria, presentata in conferenza da Michela Sciurpa, e Arpa Umbria, dedicata agli studenti delle scuole secondarie dell’Umbria per la presentazione di progetti di impresa riguardanti lโeconomia circolare, lโefficientamento energetico, la sostenibilitร . Un’iniziativa concreta che prevede percorsi di formazioni di alto livello per le classi vincitrici. Sviluppumbria e l’Assessorato regionale allo Sviluppo economico e Innovazione (Michele Fioroni) saranno presenti in fiera anche con un’iniziativa volta alla promozione delle aziende innovative dell’Umbria. Momenti pensati per presentare esperienze di imprese e territori, in un’ottica di condivisione di modelli e processi virtuosi e innovativi. Presente in fiera anche uno spazio dedicato all’agricoltura sostenibile con l’Assessorato regionale alle Politiche agricole (Roberto Morroni) che incontra consumatori e imprese agricole per condividere azioni, opportunitร e progetti. Cia Umbria interviene con una grande area pensata per dare spazio alle sua aziende eccellenti e per condividere con i consumatori progetti e modelli di filiera a tutela della qualitร di prodotti e ambiente. Ci saranno anche aree informative e laboratoriali con un ricco programma di iniziative dedicato ai temi della cittadinanza, della salute, della finanza e dei servizi etici, dell’agricoltura sociale e biologica con Cittadinanzattiva, Societร Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo, Banca Etica, Cesvol Umbria, La Semente, NaturaSรฌ, UNC Umbria, VUS – Valle Umbra Servizi.
AREE SPECIALI 2022
– Economia carceraria
In fiera si potrร trovare un’intera area (con ben 10 realtร presenti che producono birra, caffรจ, dolci e tanto altro) dedicata alle imprese e alle cooperative che lavorano per offrire una “seconda opportunitร ”, quelle dell’Economia Carceraria.
-Hand Made
Spazio dedicato all’esposizione di prodotti fatti a mano, fra i migliori e i piรน originali del centro Italia. Artigiani, makers, piccoli brand, che attraverso l’uso di nuove tecnologie e delle proprie capacitร manuali, sono riusciti a esprimere al meglio il proprio talento.
-Numinosa. Tra le proposte culturali ed espositive, questa edizione vede la presenza dell’Associazione culturale Numinosa, che presenta il primo Boot Camp del Benessere Olistico, un calendario non-stop di appuntamenti divulgativi teorici e pratici. Il Boot Camp vedrร la partecipazione di ospiti nazionali e internazionali che parleranno di alimentazione, filosofia, simbolismo, archetipi. Molti gli appuntamenti pratici per provare lo shiatsu, la riflessologia plantare, lo yoga e la meditazione.
LE AREE DELLA FIERA: tanti stand con prodotti dell’Abitare sostenibile, Buono da mangiare, Mobilitร nuova, Ethical fashion, Cosmesi naturale e benessere, Viaggiare, Prodotti culturali e tempo libero, Servizi sostenibili, Pianeta dei piccoli, Cittadinanza e partecipazione.
Arpa Umbria torna a Faโ la cosa giusta! Umbria partecipando non solo con uno spazio istituzionale nel quale i cittadini potranno conoscere meglio il lavoro di controllo/conoscenza al servizio di un ambiente pulito e salubre, ma anche raccogliendo la sfida di essere partner scientifici della manifestazione per poter approfondire i grandi temi dellโecologia e dellโeconomia sostenibile. L’Agenzia terrร una serie di incontri rivolti agli studenti, il venerdรฌ mattina, e diversi momenti informativi a carattere divulgativo rivolti ai cittadini durante la tre giorni di fiera. E Arpa Umbria sarร presente anche con Isola Prossima, il progetto artistico che dal 2021 porta avanti sullโisola Polvese in collaborazione con lโAssociazione ART MONSTERS.
Una mostra di arte contemporanea nei padiglioni di Umbriafiere centrata su tre parole chiave: arte, ambiente, futuro. Cittadinanzattiva presenterร la Carta civica della Salute globale, 19 novembre, ore 11.30. La Carta civica della Salute globale nasce dallโesperienza della Carta europea dei diritti del malato, promossa da Cittadinanzattiva circa 20 anni fa, nella prospettiva dellโAgenda 2030 e della Dichiarazione Universale dei diritti dellโUomo. Cesvol Umbria e Stargate: tre giorni di convegni, workshop e momenti di confronto tra studenti e imprenditori del territorio. Fa tappa anche a Fa’ la cosa giusta! il progetto Stargate โ Passaggio al futuro, selezionato da Con i Bambini nellโambito del Fondo per il contrasto della povertร educativa minorile e coordinato da Cesvol Umbria.
Faโ la cosa giusta! Umbria nasce da unโidea di Terre di mezzo Editore ed รจ organizzata da Fair Lab srls e dallโAssociazione culturale Il Colibrรฌ. Partner scientifico dellโiniziativa รจ Arpa Umbria; partner tecnico Umbriafiere Spa. L’evento รจ patrocinato dalla Regione Umbria, dal Comune di Perugia e dal Comune di BastiaUmbra. Faโ la cosa giusta! Umbria รจ sostenuta e promossa da Cia Umbria e Cittadinanzattiva. Sponsor: Societร Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo. Main partner della fiera: Banca Etica, Cesvol Umbria, Economia Carceraria, La Semente, NaturaSรฌ, UNC Umbria, VUS – Valle Umbra Servizi.
Lโattrice di Foligno promuove la regione negli Usa, dove vive dal 2012. Da poco ha recitato nellโultimo film di Pupi Avati e con nostalgia racconta la sua amicizia con Ivana Trump.
Eleonora Pieroni
La potremmo definire la nostra italiana in America, anche se รจ ben lontana dal personaggio di Alberto Sordi nel film del 1967. Eleonora Pieroni infatti รจ unโattrice, modella e presentatrice nata a Foligno, da cui รจ scappata a 20 anni per rincorre il sogno americano โ e ce lโha fatta โ e ora si trova dopo 10 anni a essere il volto dellโUmbria e dellโItalia negli USA, la Madrina internazionale della Quintana di Foligno e la Madrina dei Borghi piรน Belli dโItalia per la nostra regione.ย ยซAlla fine tutto torna, sapevo che prima o poi avrei amato e promosso lโUmbria. A 20 anni mi stava stretta, dovevo e volevo fare un mio percorsoยป ci dice durante una lunga chiacchierata via zoom dalla sua casa di New York. Nonostante le bizze dalla connessione – Perugia-New York non sono proprio vicine – abbiamo parlato di tante cose. Non solo di Umbria, ma anche di progetti passati e futuri e della grande amicizia che aveva con Ivana Trump. Ne parla con un filo di commozione: ยซEra la mia mamma americana. Rimarrร sempre nel mio cuore. Sogno di essere come Ivana un giorno, di riuscire a fare anche solo la metร delle cose che ha fatto leiยป.ย
Eleonora qual รจ il suo rapporto con lโUmbria, visto che dal 2012 vive negli Stati Uniti?
Ho lasciato lโUmbria e Foligno 10 anni fa perchรฉ in quel momento odiavo questi luoghi, non mi vergogno a dirlo. LโUmbria non mi permetteva di raggiungere i miei obiettivi, di arrivare dove volevo, in primis nel mondo della moda e dello spettacolo. Dicevo sempre: ยซLโUmbria รจ bellissima e si vive bene, ma รจ una regione per vecchiยป. Il mio sogno si poteva realizzare solo tra Roma e Milano, avevo paura di restare intrappolata qui. A 20 anni non apprezzavo la mia regione; ha iniziato a mancarmi quando sono andata a fare la modella a Miami: lรฌ era tutto meraviglioso perรฒ sentivo la nostalgia delle mie origini. Devo dire che lโamore per lโUmbria รจ venuto crescendo.
Quindi รจ un amore nato con il tempoโฆ
Sรฌ. Oggi se chiudo gli occhi e mi immagino un posto dove stare serena e tranquilla sicuramente รจ un prato, dove guardare il cielo, nella campagna umbra. Per ritrovare in qualche modo questo, ogni giorno vado a fare una passeggiata a Central Park: ho proprio il bisogno di stare in mezzo al verde, agli alberi e alla natura. A casa mia a New York cโรจ Umbria dappertutto, ci sono dei paesaggi verdi, ho sempre una piantina di basilico o di aloe a portata in mano, e nella credenza tengo le lenticchie di Castelluccio, che considero lโelisir di lunga vita. E proprio in America รจ partito il desiderio di raccontare le mie origini, di raccontare la Quintana, di raccontare Foligno e lโUmbria.ย
Come si parte da Foligno alla volta degli Stati Uniti?
Si parte con tantissima paura, con tanto coraggio, adrenalina, un pizzico di pazzia e con una dose incredibile di ambizione. Ho avuto la visione di vedere me stessa proiettata nel mondo che volevo e questo mi ha spinto a partire. Inoltre, fondamentale รจ saper prendere il treno che passa in quel momento.
Il suo treno quandโรจ passato?
ร passato una mattina mentre ero a scuola a Spoleto come maestra di sostegno: mi ero appena laureata e avevo accettato un incarico a tempo determinato, soprattutto per la gioia dei miei genitori. Era un periodo un poโ particolare della mia vita e dopo tanti anni in giro per lโEuropa come modella, il lavoro a scuola era il coronamento dei miei anni di studio e poi, volevo vivere il mestiere dellโinsegnante, che devo dire, รจ uno dei piรน belli al mondo. Era novembre e a metร mattina mi รจ arrivata una telefonata: ยซPronto Eleonora ricordi quel meeting? Ti hanno scelta come modella per un progetto a Miami! Devi partire tra 20 giorni! Pronto Ele ci sei? Sei ancora lรฌ?ยป. Sono rimasta in silenzio per 3 minuti poi ho balbettato: ยซWow grazie, ma ci devo pensareยป. Ero frastornata e mi confidai coi miei colleghi, in primis col maestro Francesco. ร stato lui a dirmi che dovevo prendere al volo quel treno e che se non lโavessi preso lui stesso mi avrebbe cacciato a calci nel sedere dalla porta. E cosรฌ fu! Devo dire perรฒ che sono stati diversi i fattori che si sono allineati come sostiene la legge dellโattrazione dellโuniverso che รจ la mia filosofia di vita. Tutto รจ iniziato a 15 anni quando ho iniziato a sfilare per grandi marchi nazionali e internazionali tra cui: Ferragamo, Scervino, Roberto Cavalli, Cruciani, Brunello Cucinelli e Fendi che era prodotta dallโazienda Roscini a Spello. In contemporanea mi sono laureata allโUniversitร in Scienze della Formazione con specialistica in psicologia – la mia famiglia, molto tradizionalista, ci teneva che mi laureassi – e ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo tra Roma e Milano. Non mi fermavo mai. Ho sempre perseguito con passione e grande determinazione i miei obiettivi: volevo sfilare e raggiungere la moda a livelli internazionali. Volevo che la mia esistenza avesse un significato al di lร dei confini nazionali, o nella moda o nello spettacolo, ma questo volevo! Alla proposta di Miami ho saltato dalla gioia perchรฉ era il mio sogno, perรฒ allo stesso tempo avevo anche tanta paura: era la mia grande occasione quindi ho preso e sono partita, sono rimasta in Florida anche dopo che il progetto era terminato e da lรฌ tante altre nuove conoscenze e opportunitร sono arrivate, tra cui lโuomo della mia vita, Domenico.
Modella, attrice, presentatrice e anche cantante: qual รจ il lavoro che preferisce?
Quello che mi dร piรน soddisfazione รจ sicuramente il cinema, ma anche la conduzione. Sono due parti del mio lavoro che mi piacciono tantissimo. La modella fa parte di un periodo importante della mia vita che mi ha dato tante soddisfazioniโฆ tutto รจ iniziato lรฌ. Per quanto riguarda la musica, non mi definisco una cantante: ho inciso la canzone Volare perchรฉ rientra un poโ nellโimmaginario dellโitaliano in America, รจ stato un gioco, incentivata da un produttore italiano.
Ci raccontiโฆ
Nel 2016 a Miami e a New York iniziavo a essere riconosciuta agli eventi e ai party del jet set americano, era il momento in cui iniziavo a condurre i primi Festival, ero identificata come la bella italiana in America. Ricordo che a una festa di italo-americani iniziai a ballare il mambo emulando Sofia Loren e cosรฌ da lรฌ si รจ creato il clichรฉ di Elleonora Lora the Italian beauty (gli americani non pronunciano bene il mio nome). Lโidea di Volare รจ stata lanciata da un amico produttore musicale italiano e da mio marito Domenico Vacca, che รจ il mio mentore e una grande fucina di idee, poi รจ stata post prodotta da Ben DJ e distribuita da unโetichetta di Las Vegas.ย ย
Eleonora Pieroni durante la Quintana di Foligno
ร Ambasciatrice dโarte Made in Italy e della cultura italiana negli Stati Uniti per aver portato una delegazione della Quintana a sfilare a New York in occasione del Columbus Day del 2017โฆ
ร un titolo che mi รจ stato conferito dal sindaco di New York, Eric Leroy Adams ed รจ collegato a questโevento del 2017 e anche allโevento di promozione della regione Puglia, che รจ la mia seconda terra, avvenuto nel 2018. Non lo devo dire io, perรฒ credo che non ci siano altri personaggi che si sono cosรฌ impegnati a promuovere lโUmbria allโestero; ho fatto e faccio una promozione volontaria voluta e ideata da me. Il mio obiettivo รจ quello di raccontare agli americani la mia terra, Foligno e la Quintana.ย
Ora รจ anche madrina dei Borghi piรน Belli dโItalia per la regione Umbria, lei che dai borghi in qualche modo รจ scappata. ร una bella coincidenzaโฆ
ร verissimo. La vita รจ un circolo e secondo la legge dellโuniverso se tu visualizzi delle cose alla fine le attiri. Io avevo visualizzato il mio ritorno in Umbria, me lo aveva predetto anche un veggente, perchรฉ, diciamoci la veritร , ci si sta bene, ma volevo tornare dopo aver fatto un mio percorso. ร il suggerimento che do a tutti i giovani. Comunque sono felicissima di questa nomina perchรฉ richiama un poโ la mia natura e stiamo lavorando a dei progetti molto interessanti dedicati anche al turismo di ritorno, ossia invitando gli italiani che vivono fuori Italia (piรน di 80 milioni) a riscoprire i borghi e le loro cittร natali ormai dimenticate. In pratica promuovere un turismo sostenibile e delle proprie radici.
Da occhio umbro ma che vive allโestero: cโรจ qualcosa che manca alla regione e ai suoi borghi per fare quel passo in piรน e diventare famosa come la Toscana?
In realtร cโรจ quasi tutto, vanno migliorate solo alcune cose, come ad esempio le infrastrutture, i collegamenti ferroviari e alcuni servizi. Inoltre, andrebbero piรน approfonditi il marketing e la comunicazione per il turismo. Qualcosa si sta muovendo – Paola Agabiti e la presidente Donatella Tesei stanno facendo un ottimo lavoro – รจ stato creato anche un nuovo logo, ma occorre una visione piรน internazionale per puntare sul turismo di lusso che cerca sempre posti esclusivi e di nicchia. Non solo per i clienti italiani, ma anche provenienti dallโestero, per questo giร anni fa avevo puntato sullโUmbria poichรฉ รจ come una piccola Svizzera con paesaggi bellissimi e una qualitร della vita altissima, lโevento della Quintana a NY รจ stato in fondo un evento precursore del turismo delle radici. A proposito del turismo delle radici e del ritorno, ti anticipo che il 2024 sarร lโanno del turismo del ritorno.
Parliamo ora del suo ultimo film โDanteโ di Pupi Avati dove interpreta una suora: le scene del suo personaggio sono state girate proprio a Foligno. ร stato emozionante?
Assolutamente sรฌ. ร stata una grande gioia. Pensa al caso: sono scappata da Foligno e poi a distanza di anni la vita mi ha portato a girare un film proprio lรฌ, a Palazzo Trinci. Sono la suora che accompagna Dante a incontrare Papa Bonifacio VIII. ร stato un piccolo ruolo che perรฒ mi ha dato grande gioia, perchรฉ รจ una partecipazione in un film importante che rimarrร nella storia, diretto da un maestro del cinema come Pupi Avati e che racconta la Divina Commedia e Dante Alighieri, due capisaldi della letteratura italiana. ร stata una grande esperienza, abbiamo girato molto in Umbria, il 90% delle scene sono ambientate tra Foligno, Bevagna, Perugia, Spoleto e tanti borghi dellโUmbria. Inoltre, รจ stato bello aver rincontrato il costume designer Andrea Sorrentino e Sergio Castellitto, che avevo premiato durante il Festival Italy on screen Today che ho condotto a New York qualche anno fa.
Ce lโha un aneddoto su Pupi Avati da raccontare?ย ย
La prima volta che lโho incontrato sono rimasta sbalordita perchรฉ nel suo ufficio ha appesa la bandiera americana e sulla scrivania tiene la fotografia della sua casa americana. Era destino. Poi durante un meeting mi disse: ยซAndiamo a girare in Umbria e mi dicono che tu sei la madrina dellโUmbria e che la rappresenti anche in Americaยป. Insomma, รจ stato molto carino ed รจ stato per me una fonte di saggezza da cui imparare.
Come si descriverebbe in tre parole?
Sensibile, generosa e solare: amo la vita in tutte le sue sfumature!
Ha dei progetti in cantiere?
Ne ho diversi, sia nel cinema sia per quanto riguarda il mio ruolo di Ambasciatrice dei Borghi italiani. Come dicevo prima ci sono in campo progetti culturali che puntano sul turismo di ritorno e sulla promozione dei Borghi piรน belli dโItalia e li sto seguendo per quanto riguarda i due mondi: Italia e America. A gennaio 2023 a New York riceverรฒ una nomina molto importante dalla CIM-Confederazione italiani nel mondo.
La Quintana a New York
Ha ancora il sogno nel cassetto di aprire una masseria?
Sรฌ, ce lโho ancora. Vedo che si รจ informata bene su di me! (ride). Per ora ho comprato una masseria in Puglia e ho iniziato a fare dei lavori di ristrutturazione, a Trani invece stiamo realizzando un hotel di lusso. Sto mettendo in atto il turismo di ritorno anche nella mia vita! Vorrei anche un agriturismo in Umbria dove fare il vino, lโolio, il miele e i prodotti naturali che a me piacciono tanto.
Non posso non chiederle di Ivana Trump: comโรจ nata la vostra amicizia?ย
La incontrai per la prima volta a Saint Tropez. Poi la vera conoscenza avvenne durante una cena a Miami alla quale andai con mio marito Domenico Vacca. Domenico รจ stato il suo stilista personale per anni, ed erano legati da una grande amicizia; pensa che tutte le foto che si trovano di Ivana sul web sono quelle in cui indossa i tailleur coloratissimi di Domenico. Teneva molto a farmi conoscere Ivana perchรฉ voleva in qualche modo la sua approvazione. Da quel momento abbiamo iniziato a frequentarci.
Cosa ha rappresentato per lei?
Per me Ivana รจ stata veramente tanto importante. Era una fonte dโispirazione e di grande motivazione. La guardavo e pensavo: ยซVoglio essere come leiยป. ร stata la mia mamma americana nei momenti di solitudine e quando ancora non conoscevo nessuno a New York, lei cโera sempre. Non era solo una donna bellissima, ma anche una donna rigorosa, intelligente, una businesswoman, una campionessa di sci; ha scritto tre libri, aveva una sua linea di moda e degli alberghi col marito Donald Trump. Una vera icona degli anni 80.
Cosa facevate insieme?
Pranzavamo insieme almeno una volta alla settimana da Cipriani, il ristorante vicino a Central Park. Ci incontravamo a casa sua, facevamo una passeggiata e andavamo a pranzo insieme e poi la riaccompagnavo. Questa era la nostra routine. Stavamo ore e ore a parlare, io spesso prendevo appunti, ho un diario dove conservo tutti i suoi consigli e le sue frasi. Quando penso a lei mi si scatena un turbinio di emozioni, giusto qualche giorno fa mentre sistemavo la casa ho ritrovato delle foto e, sotto le note alla radio di Franck Sinatra, sono scoppiata in un pianto ininterrotto, mi fa tanto male pensare che non ci sia piรน, ha creato in me una rottura incredibile, mi aveva promesso tante cose, avrebbe dovuto essere presente a tanti nostri momenti belli. Ivana rimarrร sempre nel mio cuore, e se lascerรฒ un segno nella storia di New York sarร anche grazie a lei.
Quattro giorni allโinsegna dellโarte, con oltreย 15.000ย opere in mostra suย 28.000ย mq di superficie, la partecipazione diย oltre 300 espositoriย e unaย media di 26.000 visitatoriย per anno, in uno dei distretti fieristici piรน produttivi dโEuropa dalla forte risonanza nazionale e internazionale.
ArtePadovaย non รจ solo un importante palcoscenico per artisti affermati o che si stanno affermando, ma anche per talenti emergenti che saranno presenti nella sezioneย Contemporary Art Talent Show, riservata a gallerie, associazioni, artisti indipendenti e collettivi che presentino opere dโarte dal costo inferiore ai 5000 euro, arricchita i due premi dedicati alle migliori opere dโarte accessibile: ilย Premio C.A.T.ย e ilย Premio Banca Mediolanum, che confermano ancora una volta il primato diย ArtePadova nella promozione del domani dellโarte. Glia artisti umbri presenti sono: Giuliana Baldoni, Silvana Bompadre, Massimo Capezzali, Donatella Chiocchi, Filomena Reale, Luciano Vetturini. Voluti con forte interesse alla mostra mercato Internazionale Arte Padova scelti dal critico e storico dell’arte professoressa Mattea Micello.
ยซCome sempre sto lavorando alla pittura ma anche a dei progetti paralleli, forse รจ piรน esatto dire intrecciati, in cui le riflessioni sullo spazio, sul tempo, sulla natura della visione vengono assunte anche attraverso le istallazioni, la scultura, la scritturaยป.
Fog olio e bitume su tela
Danilo Fiorucci รจ nato a Perugia dove vive e lavora. Si รจ diplomato allโAccademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia con i docenti Nuvolo, Antonio Gatto, Bruno Corร e Aldo Iori. Nel 1989 ha fondato lโAssociazione Arti Visive Trebisonda insieme a Moreno Barboni, Lucilla Ragni e Robert Lang. Intraprende poi unโintensa attivitร espositiva e organizzativa con mostre in Italia, Germania, Stati Uniti e Israele tra cui ricordiamo: Premio del Golfo 2006 Biennale Europea Arti Visive Camec La Spezia; XV Quadriennale di Roma Palazzo delle Esposizioni; Stemperando Biennale di pittura su carta Biblioteca Nazionale di Roma e Padiglione Italia Biennale di Venezia, Sala Nervi, Torino. Oggi collabora alla realizzazione di numerose esposizioni curate dallโAssociazione Trebisonda presso lโomonimo centro per lโarte contemporanea.
I suoi dipinti sono evanescenti ed eterei, dalle pennellate fluide e veloci. Qual รจ stata la spinta che lโha avvicinata al mondo dellโarte?
ร difficile rintracciare un momento preciso. Non c’รจ dubbio che la mia infanzia – e credo valga per tutti – era pervasa da questa capacitร di costruire mondi, attribuire alle cose una propria vita, una inesauribile spinta generatrice; poi c’รจ stato lโincontro con il colore, il segno, la forma. Da questa condizione iniziale รจ scaturita una curiositร inesauribile nei confronti dellโarte, un assorbimento continuo dโimmagini, di storia, di pensiero; successivamente la formazione e lโincontro con compagni sodali con cui scambiare e confrontarsi.
Nelle sue opere รจ spesso presente il colore nero, il bitume corposo degli sfondi che guida costantemente lo sguardo nella profonditร , in cui la luce รจ la forza generatrice. Ci racconta come nascono le sue opere?
La mia pratica nella pittura, fiume sotterraneo e continuo, si muove da un’originaria necessitร di evidenziare la profonditร dello sguardo. I primi lavori apparentemente monocromi erano ottenuti da un susseguirsi di velature per produrre addensamenti e punti di luce; una visione in immersione, ho cercato di essere dentro la pittura e non di fronte superando il modello prospettico. Questa modalitร รจ andata avanti per anni, lo scarto รจ avvenuto ribaltando il processo, partendo quindi da una oscuritร abissale (progetto cosmico) per rintracciare la luce originaria. Tecnicamente il lavoro procede sempre per velature e sovrapposizioni che producono non solo spazio ma temporalitร .
Lo spazio assente
Se posso chiederlo, a cosa sta lavorando in questo periodo?
Come sempre sto lavorando alla pittura ma anche a dei progetti paralleli, forse รจ piรน esatto dire intrecciati, in cui le riflessioni sullo spazio, sul tempo, sulla natura della visione vengono assunte anche attraverso le istallazioni, la scultura, la scrittura. Sto sviluppando per esempio un progetto, Lo Spazio assente, che ragiona sul vuoto, sulla centralitร di questa tematica nellโarte contemporanea. Credo di aver aperto il vaso di Pandora tali e tante sono le direzioni percorribiliโฆ
Vorrei concludere chiedendole di lasciarci con una parola su cui meditare, che per lei rappresenti il connubio tra la sua arte e lโUmbria.
Se tra queste colline intermedie tra Toscana, Umbria e Marche รจ nato il Rinascimento credo che la parola giusta sia armonia.
ยซAvevo lโopportunitร di lavorare in Inghilterra, ma uno dei motivi che mi ha spinto a tornare รจ stato il legame che ho con lโUmbriaยป.
ยซNemo propheta in patria, per me non valeยป. Scherza cosรฌ il professor Brunangelo Falini – ex direttore (in pensione dallo scorso anno per limite dโetร ) della Struttura Complessa di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo dellโAzienda ospedaliera di Perugia e Professore Ordinario di Ematologia dellโUniversitร degli Studi di Perugia โ che tra i tanti premi e riconoscimenti ricevuti per le sue attivitร di ricerca vanta anche i Sigilli della Cittร di Perugia e lโiscrizione nellโAlbo dโoro del Comune.
Professor Brunangelo Falini
Ematologo e ricercatore di fama mondiale, con il suo importante lavoro ha fatto numerose scoperte nel campo degli anticorpi monoclonali per scopi diagnostici e terapeutici, oltre agli studi genomici sulla leucemia acuta mieloide (LAM)ย e leucemia a cellule capellute (HCL). Le sue ricerche sulle mutazioni di NPM1 nellโAML e BRAF-V600E nellโHCL hanno identificato nuovi meccanismi di leucemogenesi e hanno portato a un miglioramento della diagnosi, del monitoraggio molecolare e della terapia di queste neoplasie ematologiche. Ma non finisce qui. Come lui stesso ci ha raccontato ancora ha in piedi vari dei progetti ai quali sta lavorando con un gruppo di giovani ricercatori. Per tutto questo il professor Falini ha ricevuto numerosi e importanti premi internazionali: il Josรจ Carreras Award (il massimo riconoscimento in ematologia in Europa), il Karl Lennert Medal (prestigioso riconoscimento mondiale per la patologia dei tumori del sangue) e il Prize for Excellence in Medicine dellโAmerican Italian Cancer Foundation (AICF), lโHenry Stratton Medal, dellโAmerican Society of Hematology (ASH),ย ย uno dei riconoscimenti piรน prestigiosi al mondo nel campo delle malattie ematologiche, il Premio Celgene2017 alla carriera per la ricerca clinica in ematologia e il Premio del Presidente della Repubblica Italiana, dellโAccademia Nazionale dei Lincei. E questi sono solo alcuni!
Professore, la prima domanda รจ dโobbligo: qual รจ il suo rapporto con lโUmbria?
ร un rapporto strettissimo, tantโรจ vero che, quando lavoravo a Oxford nei primi anni Ottanta, ho avuto lโopportunitร di rimanere in Inghilterra, ma uno dei motivi che mi ha spinto a tornare รจ stato proprio il legame con la mia terra.
Chi รจ il professor Falini quando toglie il camice?
Sono una persona normale, come sono una persona normale quando ho il camice. Mi piace lo sport, nel tempo libero pratico sci, tennis e nuoto. Inoltre sono un amante dellโarte: amo molto la pittura e la scultura.
Dipinge?
No, ma mi piacciono i quadri e cerco di acquistarli quando ne trovo qualcuno interessante.
Ora รจ in pensione per quanto riguarda lโazienda ospedaliera, perรฒ ancora non ha abbandonato la ricercaโฆ
Per limiti dโetร ho dovuto lasciare le mie responsabilitร dal punto di vista assistenziale. Non sono piรน un medico di corsia, perรฒ ho un contratto con lโUniversitร di Perugia e sono titolare di alcuni progetti di ricerca e lavoro allโinterno del CREO (Centro di Ricerca Emato-Oncologico) con un gruppo di giovani ricercatori.
Su cosa state lavorando?
In questo momento stiamo coinvolti in vari progetti: continuiamo lo studio della mutazione del gene NPM1 nella leucemia acuta mieloide per quanto riguarda i meccanismi molecolari che stanno alla base della trasformazione leucemica. Ci stiamo anche occupando dellโidentificazione di nuovi farmaci intelligenti che vadano a interferire con la mutazione di NPM1. Un altro progetto riguarda le cellule CAR-T: sono cellule del sistema immunitario che vengono prelevate dal paziente per essere ingegnerizzate, cioรจ armate con tecniche molecolari in modo da esprimere una molecola di superficie in grado di riconoscere le cellule tumorali e attaccarle. Una volta completato il processo di ingegnerizzazione, le cellule vengono reinfuse nel paziente cosรฌ che possano espletare la loro funzione antitumorale. Si tratta di una delle terapie piรน avanzate disponibili al momento contro i tumori ematologici, specialmente i linfomi B aggressivi e alcune forme di leucemia acuta linfoblastica.
Qual รจ la scoperta di cui va piรน fiero? Quella che รจ stata una vera svoltaโฆ
Il punto di svolta cโรจ stato nel 2005, quando il gruppo da me coordinato ha scoperto la mutazione del gene NPM1 detto anche gene della Nucleofosmina di cui parlavo prima. ร lโalterazione genetica piรน frequente nellโambito delle leucemie acute mieloidi, che sono la forma che colpisce di piรน lโadulto. Questa scoperta ha avuto una rilevanza incredibile, sia dal punto di vista biologico che clinico. Basti pensare che, proprio partendo da questa scoperta, siamo riusciti a mettere a punto un test genetico che permette di monitorare il paziente dopo la terapia e di valutare quante cellule leucemiche residue sono rimaste dopo il trattamento chemioterapico o dopo il trapianto con una sensibilitร che รจ circa un milione di volte superiore alla semplice osservazione al microscopio. Questo ci permette di prevedere non soltanto se il paziente guarirร , ma, in caso di recidiva, anche di intervenire tempestivamente dal punto di vista terapeutico, prima che la malattia si manifesti nuovamente.
A che punto รจ la ricerca in Italia per quanto riguarda i tumori?
LโItalia soffre da decenni della mancanza di finanziamenti da parte delle istituzioni pubbliche e di enti governativi, tantโรจ vero che il PIL dedicato alla ricerca รจ circa la metร di quello della Germania, per non parlare di quello della Cina che รจ cinque volte tanto. Fortunatamente ci sono delle organizzazioni e degli enti di solidarietร come lโAssociazione Italiana della Ricerca contro il Cancro (AIRC) – per quanto riguarda in nostro territorio – il Comitato Chianelli che finanziano piรน dellโ80% della nostra attivitร o lโAULL; usufruiamo anche di fondi della Comunitร Europea (grant ERC). La situazione italiana non cambia da decenni e non sono sicuro che cambi nemmeno con il piano PNRR se i soldi non verranno distribuiti in maniera razionale e secondo criteri meritocratici.
Ha mai pensato di mollare?
I momenti di sconforto e le sconfitte esistono per tutti, perรฒ ho sempre cercato di convertirli in carica per portare avanti le cose, tantโรจ vero che alcune scoperte importanti che ho fatto sono state precedute proprio da una sconfitta. Per cui, non sempre la sconfitta fa male. Non bisogna scoraggiarsi, lo dico sempre anche alle mie figlie, occorre armarsi e andare avanti.
Da ragazzo sognava di fare questo lavoro?
Fin da giovane ho sempre avuto passione per la ricerca, mi รจ venuto naturale fare questo lavoro, come naturale รจ stato collegare lโattivitร di laboratorio con lโattivitร clinica. In particolare, mi sono sempre dedicato alla ricerca traslazionale che potesse avere delle ricadute pratiche per i pazienti. Ecco, questa รจ una caratteristica centrale del mio lavoro.
Tra le due quale ha preferito, la corsia o il laboratorio?
Entrambe. Come dicevo, cโรจ sempre stata una sinergia tra le due attivitร : in corsia ho imparato cose che ho utilizzato in laboratorio e viceversa. I pazienti mi hanno insegnato ciรฒ che mi รจ servito anche nella mia attivitร di ricerca, per cui cโรจ sempre stato uno scambio tra questi i due mondi.
Il Professor Falini riceve l’Henry Stratton Medal
Grazie al suo lavoro ha ricevuto tantissimi riconoscimenti: qual รจ il premio al quale tiene di piรน?
Ce ne sono un paio a cui sono particolarmente affezionato. Uno รจ lโHenry Stratton Medal, che mi ha assegnato lโAmerican Society of Hematology ed รจ uno dei maggiori riconoscimenti a livello internazionale; un altro รจ il Leopold Griffuel dellโAssociazione Francese per la Ricerca sul Cancro che รจ il premio europeo piรน importante in questo settore.
ร anche Cavaliere di Gran Croceโฆ
Si, anche questo riconoscimento, che mi ha conferito il Presidente della Repubblica, mi ha fatto molto piacere.
Ha anche i Sigilli della Cittร di Perugia ed รจ iscritto nellโAlbo dโoro del Comune di Perugia: i massimi riconoscimenti per un peruginoโฆ
Sรฌ, ho avuto entrambi ed รจ stato un onore. Direi che nemo propheta in patria per me fondamentalmente non vale.
Insomma, le manca solo il Premio Nobel. Ci ha mai pensato?
Ora non esageriamo! (ride) Mi accontento di quello che ho ricevuto. Nel mio ramo – lโematologia โ ho portato a casa i maggiori riconoscimenti che ci sono.
Da poco migliaia di ragazzi hanno fatto il test per entrare alla Facoltร di Medicina: che consiglio darebbe per affrontare la carriera universitaria e poi quella medica?
Quello che consiglio a un giovane, sia che scelga la strada del ricercatore o sia che scelga quella del medico, รจ di fare il proprio lavoro con passione e dedizione, altrimenti le cose non riescono come dovrebbero. Fondamentale รจ mettere dentro qualcosa di proprio, essere innovativi, perchรฉ non รจ detto che quello che viene insegnato sia sempre giusto. ร importante abituarsi a pensare in maniera critica, sia nellโattivitร di corsia sia in quella di ricerca, perchรฉ aiuta a crescere. Una parte importante di questo percorso รจ anche fare unโesperienza allโestero, perchรฉ apre la mente – almeno per me รจ stato cosรฌ. Tutto questo, combinato insieme รจ la migliore ricetta per aspirare a diventare, una persona, un medico e un ricercatore di alto livello.
Il 24 settembre comincia la seconda edizioneย di โOrvieto, Cittร del Gusto, dellโArte e del Lavoroโ, evento promosso da Fondazione Cotarella e Consorzio Orvieto Way of Life, realizzato con il contributo del Gal Trasimeno Orvietano e con il Patrocinio del Comune di Orvieto, che prevede cene con chef stellati, meeting di approfondimento e di assaggio con prodotti e vini del territorio, workshop, incontri sul tema dellโalimentazione, passeggiate culturali ed enogastronomiche, mostre dedicate allโarte del merletto e della ceramica, immersi tra le mura di Orvieto e la natura umbra.
ร stata presentata la seconda edizione di Orvieto, Cittร del Gusto, dellโArte e del Lavoro che avrร luogo dal 24 settembre al 2 ottobre, un omaggio al Rinascimento Umbro dove la bellezza incontra l’enogastronomia e il mondo del lavoro. Momento clou di questa edizione sarร il primo weekend di ottobre che vedrร tre convegni e le passeggiate gastronomiche tra le vie medievali della cittร dove si potranno gustare piatti tipici e vini del territorio. Presenti sul palco istituzioni e partner dellโevento che hanno evidenziato la necessitร di raccontare non solo la cittร di Orvieto, ma tutta lโUmbria con le sue tante bellezze artistiche ed enogastronomiche. Lโobiettivo della manifestazione รจ voler diventare un punto di riferimento per la politica, le imprese, le istituzioni che devono fare sistema e creare sinergie per valorizzare il territorio in tutte le sue forme e sfaccettature.
Questa Regione infatti ha dato i natali ad artisti del calibro di Bernardino Pinturicchio, Raffaello Sanzio (urbinate di nascita ma umbro di formazione), Pietro Perugino e Luca Signorelli. ร proprio di questi ultimi che Orvieto e la Regione Umbria vogliono festeggiare i 500 anni dalla loro morte, che si celebrerร nel 2023.
La presentazione รจ stata aperta da Dominga Cotarella, founder, insieme alle sorelle Marta ed Enrica di Fondazione Cotarella, e Giuseppe Santi, presidente del Consorzio Orvieto Way of Life e Confcommercio Orvieto. Questโultimo ha sottolineato ยซlโimportanza di avere idee chiare e fare squadra per creare un sistema dove le esigenze delle imprese e le scelte di chi amministra siano sinergiche e orientate allo sviluppo dei nostri territori. Uno dei pilastri della manifestazione sarร la passeggiata enogastronomica per le vie e piazze della nostra Orvieto, lungo le quali oltre a degustare le nostre eccellenze, sarร possibile percepire il totale coinvolgimento dei giovani grazie allโimportante collaborazione con lโistituto per lโistruzione superiore artistica, classica e professionale della nostra cittร ยป. Dominga Cotarella ha proseguito evidenziando come ยซla bellezza non sia sufficiente per promuovere un territorio dallโenorme potenziale di cui ancora non si ha piena consapevolezza. Sono sempre piรน convinta che si debba lavorare sul territorio e con il territorio. Non esiste niente di piรน redditizio che vivere il territorio come una risorsa a cui prestare estrema attenzione, creando un rapporto di complicitร e sinergia con le imprese e contribuendo a rafforzare il genius lociยป. Una premessa condivisa dallโimportante parterre di relatori, moderati dal giornalista televisivo Bruno Vespa, che hanno fornito molti spunti interessanti.
La cittร , dotata di un patrimonio storico ed artistico unico nel suo genere, sarร la protagonista dellโevento, come ha spiegato la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani. ยซHo sostenuto con entusiasmo questa iniziativa, che coniuga le ricchezze storico, artistiche e culturali di Orvieto con quella della nostra tavola, che rappresenta senza dubbio uno dei punti di forza della nostra cittร , che nella cucina e nei prodotti tipici trova un grande veicolo di promozione. Particolarmente importante aver inserito nel programma i temi della sana alimentazione e soprattutto del lavoro e della formazione. Conosciamo i problemi dei nostri operatori che faticano a trovare personale adeguato e preparato e sappiamo quanto sia importante la formazione e gli investimenti dei privati per elevare la qualitร dell’accoglienza sul nostro territorio e quindi puntare anche a un turismo di qualitร . Questo progetto sarร importante anche per la candidatura di Orvieto a Capitale italianaย della culturaย per ilย 2025ยป.
ยซLa Bellezza nella Bellezzaยป spiega Francesca Caproni, Direttore Gal Trasimeno Orvietano che ha anche sottolineato che ยซuna delle motivazioni che ci ha spinto con fierezza a sostenere questa edizione รจ la capacitร di portare la manifestazione anche oltre i confini locali, coinvolgendo il pubblico delle aree limitrofe, come la zona del Trasimeno. Il progetto ha anche unโimportante ricaduta economica sul territorio e sui giovani, grazie al lavoro di squadra tra le istituzioni e le impreseยป. Concetto, quello di un sistema tra pubblico e privato, confermato da Donatella Tesei, Presidente della Regione Umbria, che ha sottolineato lโimportanza del potenziamento delle infrastrutture che permettano un collegamento piรน agevole anche con i luoghi piรน nascosti e straordinari della nostra Regione. Proprio per questo stiamo continuando a lavorare alla confluenza di alcune importanti linee aeree sullโaeroporto di Perugia, cosรฌ da potenziare e rafforzare il flusso del turismo in Umbria. ยซUn turismo la cui promozione รจ assegnata a ogni singola regione e non a un unico ente nazionale non puรฒ funzionareยป spiega Marina Lalli, Presidente di Federturismo, ยซper cui il confronto con la Francia รจ talvolta schiacciante. Il turismo รจ unโindustria che crea un indotto. Dobbiamo imparare a vendere la bellezza e far innamorare gli stranieri del nostro stile di vita e della nostra gastronomia, raccontando la forza del sistema Paese ma enfatizzando le peculiaritร di ogni singola Regione e Borgoยป.
Con il suo intervento il Presidente ColdirettiEttore Prandini ribadisce che ยซdobbiamo vendere lโItalia e la sua biodiversitร , un patrimonio di immenso valore di cui non siamo abbastanza consapevoli, ma che ci rende unici al mondo. LโItalia รจ il paese piรน sostenibile dโEuropa, ma questo non ci esclude dalla grande crisi energica che colpisce tutti i settori, in particolare lโagroalimentareยป. Concetti espressi anche da Silvio Barbero, vice presidente dellโUniversitร delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Slow Food: ยซun territorio che vuole guardare al futuro deve farlo con un approccio interdisciplinare e olistico, con una transizione ecologica anche sui temi legati al cibo e allโarte e sviluppare progetti virtuosi di formazione, sensibilitร culturale, e relazioni con il territorio dove un alimento ha messo radiciยป.
ยซIl turismo รจ un asset strategicoโ chiarisce Giorgio Mancaroni, Presidente della Camera di Commercio dellโUmbria, sempre piรน attiva nella promozione delle tante bellezze, paesaggistiche, storiche, culturali, che assieme alle eccellenze enogastronomiche e a spettacoli di caratura internazionale rendono unica la nostra Regioneยป. ยซLa ristorazione รจ il principale motore del turismo italiano, ma manca una politica industriale di settore ed รจ giunto il momento di una riforma del sistema della formazione continuaโ precisa Roberto Calugi, Direttore Generale F.I.P.E. โLa ristorazione, gestita da imprenditori sempre piรน consapevoli, รจ o puรฒ diventare una vera e propria agenzia di tutela e valorizzazione del territorio, ma non ci si puรฒ improvvisareยป. ยซLโinvestimento in scienza e tecnologia รจ uno degli elementi chiave per lo sviluppo economico, sociale e culturale. Un Paese che cresce รจ un Paese che investe sui giovani e sul futuro, ossia sulla Ricerca, che dello sviluppo e del futuro รจ il motore principaleยป commenta Gino Nicolais, Professore Emerito dellโUniversitร di Napoli Federico II e Presidente Materias.
ยซA Orvieto si possono respirare tanti segni del belloยป sottolinea Giuseppe Cerasa, Direttore delle Guide di Repubblica. ยซร una terra con un immenso patrimonio architettonico, culturale, paesaggistico, enogastronomico; lโarte trova proprio sulla rupe e il suo territorio un ventaglio ricco di sfumature, di tradizioni, di linguaggi diversi: dallโarte dei merletti alle ceramiche, dagli ingredienti gastronomici al vino. In particolare questโultimo, cosรฌ importante per il nostro paese Italia, ma soprattutto per una cittร come la nostra che al vino concede il proprio nome, Orvieto Doc, cosรฌ come altre cittร italiane diventate famose per le proprie produzioni enologicheยป.
ยซCome il territorio deve essere consapevole del proprio potenziale, รจ altrettanto giusto che questa consapevolezza accompagni chi scrive e racconta da anni, con grande passione, dedizione e professionalitร , uno degli ingredienti piรน importanti del made in Italy italiano, la cucina Italianaยป commenta Paolo Marchi, giornalista e ideatore di Identitร Golose. ยซIl giornalismo gastronomico italiano deve essere orgoglioso e conscio del proprio valore comunicativo e della propria identitร ยป. In conclusione, Dominga Cotarella ha sottolineato come ยซdalle parole bisogna passare ai fatti.ย Da qui al maggio 2023 ogni mese faremo un evento, con protagonista la ristorazione del territorio e uno chef stellato, perchรฉ dai piรน bravi bisogna imparare e non averne paura. Se il territorio รจ concepito come azienda, con identitร sempre piรน chiara e fatta di persone, diventa intuitiva la necessitร di formare il capitale umano che vi opera, per permettere uno sviluppo concreto e coerente. Nasce da questa considerazione il Master in Turismo sostenibile, organizzato da Luiss Business School in collaborazione con lโAccademia di alta formazione Intrecci, che inizierร il 24 ottobre prossimo e che avrร proprio lโobiettivo di formare i futuri Manager del Territorioยป. In chiusura della presentazione si รจ svolta una degustazione presso il Palazzo dei Congressi con i prodotti tipici di Campagna Amica, lโAmatriciana dello chef Gianfranco Vissani in abbinamento ai vini del Consorzio Orvieto Doc, e tutti gli ospiti sono stati omaggiati con una copia della Guida di Repubblica dedicata a orvieto. Organizzatori della manifestazione Fondazione Cotarellaย e quattro imprenditori lungimiranti del Consorzio Way of Life (Giuseppe Santi, Giuliano Portarena, Alfredo Branca e Riccardo Cristorori).
Programma di Orvieto, Cittร del Gusto, dellโArte e del Lavoro
Tre le cene stellate del mese di settembre si comincia lunedรฌ 26 settembre con la famiglia Iaccarino del โDon Alfonsoโ (2 stelle Michelin), martedรฌ 27 settembre sarร la volta della famigliaCerea del Ristorante โDa Vittorioโ (3 stelle Michelin), giovedรฌ 29 settembre il protagonista sarร lโenfant prodige della pizza napoletana Ciro Oliva con la sua pizzeria โConcettina ai tre Santiโ.
Tra i workshop segnaliamo quello sullโolio il 24 settembre โLโolio extravergine di oliva: se lo conosci ti cambia la vita!โย conย Nicola Di Noia, Direttore Generale UNAPROL e AD Evooschool e il 26 โLโOrvieto allo specchioโ, tavola rotonda con i produttori del Consorzio Vini Orvieto.
Per il primo week end di ottobre ci saranno tre worshop: il 30 settembre alle ore 17.00 โA tavola con la scienza: la salute dellโuomo passa anche dalย legame con la natura e i suoi prodottiโ a cui seguirร degustazione di presidiย Slow Foodย del territorio presso i Giardini dellโOpera del Duomo; il 1 ottobre alle ore 11 โGiovani, formazione ed enogastronomia come leve per loย sviluppo dei nostri territoriโ e infine il 2 ottobre alle ore 10:30 โAlimentarsi di vita: il rapporto con lโambiente, con la natura e con il ciboโ e alle ore 16:00 il laboratorio di a cura diย Valentina Dallari, autrice dei libri โNon mi sono mai piaciutaโ e โUroboroโ. Questo fine settimana avrร come protagonista la passeggiata eno-gastronomica che darร visibilitร alle piccole imprese locali e ai loro prodotti, legandoli alle bellezze paesaggistiche e artistiche di Orvieto. La formula รจ quella delย pranzo itineranteย che attraverserร le principali vie e piazza per fare tappa al palazzo delย Capitano del Popolo, il complesso del San Giovanni dove ha sede lโenoteca provinciale e ancora quello di San Francesco e Santa Chiara, la chiesa di SantโAndrea con i suoi sotterranei fino al Duomo, simbolo della cittร nel mondo.
ยซTutti i dialetti sono metafore e tutte le metafore sono poesiaยป. (Gilbert Keith Chesterton)
Cittร della Pieve รจ una cittร di confine. Per questo il suo dialetto risente delle influenze delle terre vicine: dalla Toscana orientale al nord del Lazio, fino a contaminazioni ternane e perugine. Insomma, un mix di linguaggi che si fondono per dare vita alla parlata pievese. Con lโultima tappa (forse!) di Dialettiamoci andiamo alla scoperta della lingua di Cittร della Pieve e a guidarci รจ Ario Acquarelli, pievese doc e curioso appassionato dellโargomento.
Ario Acquarelli
ยซOramai il dialetto si sta perdendo, รจ legato prevalentemente a una cultura contadina e a una popolazione anziana o che non cโรจ piรน. I giovani lo parlano poco, molti termini sono scomparsi e spesso loro nemmeno li conosconoยป spiega il signor Acquarelli.
Se girando per la cittadina umbra vi diranno: ยซChe te pijร sse โn colpoโฆ quanto tempo che โn te vedoยป o ยซChe te pijร sse โna paralisi!ยป, tranquilli lโinsulto รจ a scopo amichevole, perchรฉ qui si salutano โ come in altre zone dellโUmbria โ mandandosi non proprio degli auguri. Te pijasse sonno invece รจ una frase bonaria di rimprovero.
I rimproveri appunto e le male parole sono tradizionali nel vernacolo e quindi se sei un perditempo ti diranno: โnte sudร oppure aspetta maggio che giugno vene o se’ lungo come la messa cantata.
I babbani per i pievesi sono gli abitanti della vicina Toscana, mentre un cacanizzolo รจ una persona piccola di statura e fastidiosa, invece quando รจ solo fastidiosa รจ gnรฒrgna. Se cerchi di barare ma non ci riesci sei uno che: sapรฉlla giusta ma โn sapรฉlla raccontร .
A Cittร della Pieve sono curiosi come lececche (gazza ladra) e gli impiccioni formano una chiucchiurlร ia (gruppo di persone che sparla) che spesso tra trippole e trappole (tra una cosa e unโaltra) te rimagnร no coโ panni addosso (ti rimproverano), soprattutto se fe nisdรจa (fai un disastro), ma occhio a non aver il can guasto (sei arrabbiato), anche se cโรจ un baldresco (gruppo di persone che fa confusione). Inoltre mi raccomando stร โal balzello (stare a controllare, aspettare al varco).
Palazzo Bandini
Purtroppo, come ci spiega Ario Acquarelli, i frรจgni (ragazzi: frรจgno โ ragazzo, frรจgna โ ragazza. Il fregnรฒne invece รจ un burlone) non conoscono molti termini che si usavano anticamente: ยซNon diranno maiabbiricchiร (attorcigliare. Come facevano le donne quando attorcigliavano i panni per strizzarli), addรฒpio (sonnolenza โ doppo aveโ magnato me pija sempre lโaddรฒpio) oppure mโha preso il pujร no (preso sonno) cosรฌ come mโha preso โna starna o mโha preso โna stoppa (mi sono ubriacato). Meno ancora lippe lappe (quando cโรจ qualcosa che fa gola, che piace)ยป.
Se corri forte a Cittร della Pieve fai le lute (le scintille del camino), quando balugina vuol dire che sta per arrivare un temporale, mentre acciuetร si traduce con acchiappare; puoi essere arronchettato (piegato) o appindolone (appeso), ma attenti a non sguillร (scivolare).
E poiโฆ quando le cose vanno veramente male: Piovessero gli incudini co le falce fienaie a vento.
Con unโestate cosรฌ torrida la siccitร รจ in agguato. Da tutte le parti si sono levate voci che invitavano a non sprecare lโacqua, che รจ il bene fondamentale per la vita.
Il totem di Fabrizio Plessi
Lโartista Fabrizio Plessi ha capito il problema, ma non ha voluto rinunciare allโacqua, anzi a tanta acqua, a una cascata dโacqua. Fabrizio Plessi vive sullโacqua perchรฉ la sua cittร รจ Venezia. A Venezia incontri lโacqua ogni momento, ma a Venezia lโacqua รจ orizzontale e stranamente non ci sono fontane, mentre Plessi ama le fontane. Certo questa รจ una parola che ai romani evoca le fontane monumentali del barocco: fontana di Trevi, quella dei Quattro Fiumi o quella piccina delle tartarughe. I romani sono abituati a veder scorrere lโacqua a vederla scendere dallโalto, con mille schizzi e con lโarcobaleno che lโattraversa. Lโacqua di Plessi รจ diversa perchรฉ lโartista ha creato lโacqua elettronica verticale.
Il sindaco di Todi, Antonino Ruggiano, da molti anni accarezza il sogno di far diventare Todi la capitale dellโarte contemporanea e ogni anno viene invitato un artista famoso in occasione del Festival delle Arti(organizzato dalla Fondazione Beverly Pepper) che si svolge in contemporanea al Todi Festival proprio perchรฉ chi viene ad assistere al Festival, puรฒ godere anche di altre forme dโarte.
Fabrizio Plessi รจ presente in tre luoghi diversi: sulla piazza del Popolo con il totem Todi Today, nelle cisterne romane con Secret watere nella Sala delle Pietre con la mostra Progetti del Mondo.
Il totem elettronico รจ installato nella piazza del Popolo, dove cinquantโanni fa Beverly Pepper aveva installato le sue Todi Columns, quelle che adesso si trovano sulla collina che sovrasta la cittร . Plessi ha voluto installare la sua opera elettronica nello stesso posto. Lโartista ha ripreso lโidea che Pepper e Pomodoro avevano iniziato, perchรฉ vedevano nelle loro opera la continuitร verticale dei campanili.
Il totem ha due lati neri e due elettronici dove scorre lโacqua. Lโacqua sale adagio, come una marea, sale per 12 metri, poi, come la marea comincia a ritirarsi fino a sparire e prosciugarsi; quindi il ciclo ricomincia ininterrottamente sulla piazza e nei sotterranei. Plessi ha riportato lโacqua anche nelle cisterne romane che attraversano il sottosuolo della piazza, con tre installazioni corrispondenti a quella di sopra. Questโacqua, come quella reale, non sta mai ferma e ha un suo rumore che di notte si sente meglio, mentre il totem si illumina. Plessi รจ stato un antesignano dellโelettronica usata come arte e come collegamento tra i materiali. Noi vediamo tutti i giorni questi collegamenti senza percepirli come arte. Abbiamo il televisore attaccato al muro, il computer posato sulla scrivania e il telefonino in mano. Materiali diversi che hanno un unico collegamento: lโelettronica che solo nelle mani di Plessi diventa forma dโarte.
Secret Water rappresenta lโacqua che sogni, che vedi scorrere ma questa รจ acqua che non bagna, che non schizza, che non puoi toccare, non ci sono arcobaleni che lโattraversano, รจ solo acqua da vedere per immaginare un mondo ideale. Lโinstallazione resterร sulla Piazza del Popolo di Todi fino al 25 settembre.
ยซร troppo naturale in ciascuno lโamore verso la Patria. Questo amore sรฌ giusto, e sรฌ naturale deve spronare ogni Cittadino a soccorrere la madre Patria in tutte le sue indigenze, a difenderla nei suoi pericoli, e nei suoi diritti; a procurarne i vantaggi, e gli avanzamenti, e finalmente a esaltarla, abbellirla, e a esporre al pubblico ogni suo pregio, e ornamentoยป. (Fabio Alberti).
ย Giuseppe Corradi
Nasce a Bevagna il 21 ottobre 1830, da Innocenzo Corradi che in quel periodo esercitava la chirurgia come condotto, proprio in questa cittร . Il padre Innocenzo vinse la condotta chirurgica di Bevagna nel 1829 e vi si stabilisce con la moglie Vincenza Moreschini, abitando in Palazzo Ciccoli (ora Nalli- Fraolini).
Dopo aver compiuto gli studi di filosofia a Jesi e frequentato le scuole degli Scopoli a Firenze, studiรฒ Medicina nellโUniversitร di Pisa e allโIstituto di Studi Superiori di Firenze. Manifestรฒ fin da principio la sua passione per la Chirurgia, seguendo lโesempio del padre. Nel 1854 entrรฒ nella Clinica Chirurgica di Firenze diretta da C. Burci che lo scelse quale allievo prediletto e gli affidรฒ lโinsegnamento di Medicina Operatoria e Patologia Chirurgica. In questi anni perfezionรฒ le proprie capacitร tecniche e si dedicรฒ in particolare allo studio sugli organi genito urinari. Nel 1869 a Parigi lโAcadรจmie Imperiale de Mรจdicine gli attribuรฌ lโambito premio dโArgenteuil per un lavoro sui restringimenti dโuretra.
Nel 1870 vinse il Primo Premio al Concorso Riberi indetto dalla R.Accademia di Medicina di Torino, presentando un trattato sulle malattie degli organi genito urinari. Nellโottobre del 870 fu chiamato a fondare e a dirigere a Roma la I Clinica Chirurgica di cui gli fu riconsegnata la Cattedra di professore ordinario nel 1873. Contemporaneamente aveva vinto anche il concorso per la cattedra di Firenze e, con una decisione mediata anche da alcune sventure familiari, volle tornare alla Clinica dove aveva svolto le prime tappe della sua carriera. Prima di tornare a Firenze, in perfetto accordo con lo spirito che animรฒ tutta la sua opera di chirurgo moderno, progressista e innovatore, ma anche di attento osservatore delle altrui esperienze, si recรฒ a Vienna e a Berlino per frequentare le cliniche dirette da Billroth e da Langenbeck. Nel 1874, dopo tanti anni di esperienza in chirurgia urologica, pubblicรฒ il primo volume del Trattato sule malattie degli organi orinari. Nel 1884 compare sulla rivista medica Lo sperimentale la sua dotta monografia Sui progressi della Litotripsia. Nel 1882 fu uno dei 7 fondatori della Societร Italiana di Chirurgia. Lโopera scientifica del Corradi fu attiva e gloriosa perchรฉ si devono a lui lavori pregevolissimi e la modifica e realizzazione di nuovi strumenti atti a migliorare continuamente la tecnica chirurgica. Scrisse molto sui restringimenti uretrali e fece costruire un uretrotomo dilatatore con pregi incontrastabili e molteplici; a lui si deve la cura degli angiomi con la compressione e la galvanocaustica; fu lโiniziatore dellโasepsi facendo costruire delle cassette di rame, dentro cui depositava il necessario per le medicazioni, le quali messe in stufe apposite, le portava ad alta temperatura; propugnรฒ quale metodo di cura dei calcoli, la litotrisia rapida facendo costruire apparecchi appositi, fra i quali una comune siringa metallica a becco, che poteva diventare eretta, ben fenestrata, da poter permettere il passaggio anche di grossi calcoli. Dopo la perdita della moglie avvenuta nel 1887, ridusse le proprie attivitร , finchรฉ nel 1893 affidรฒ al suo allievo Colzi la gestione dellโIstituto, lasciando definitivamente la Direzione nel 1897 e divenendo professore emerito. Si spense a Firenze il 9 maggio 1907 dopo anni di gravi infermitร . Nel 1989, a Bevagna, fu fondata su iniziativa del prof. Andrea Trenti e del dott. Leonello Petasecca Donati, chirurgo bevanate, lโassociazione Giuseppe Corradi che di anno in anno ha conferito premi a medici e scienziati di indubbio valore, creando un appuntamento importante sul piano nazionale e internazionale. Nel 1990 lโAmministrazione di Bevagna fece apporre nella casa natale del Corradi una lapide con su scritto: A Giuseppe Corradi, insigne scienziato, fondatore della Societร Italina di Chirurgia, primo clinico chirurgo di Roma Italiana, a eterno ricordo, i cittadini posero. Bevagna 8 maggio 1990.
Domenico Bertini
Nato a Bevagna il 24 febbraio 1924, da Leonardo e Domenica. Laureatosi a Perugia allโinizio degli anni Cinquanta, entrรฒ a far parte dellโIstituto di Patologia Chirurgica di quellโUniversitร , diretto da Luigi Tonelli che seguรฌ poi a Pisa e a Firenze. Sotto la guida del maestro fu rapida la sua formazione culturale e professionale, dotato di grande capacitร lavorativa e di una propensione alla chirurgia, tanto da rendere semplici gli interventi piรน complessi. Allโinizio degli anni Settanta, quando ancora erano rari in Itala gli interventi di chirurgia vascolare arteriosa ricostruttiva e si erano appena formate le scuole di chirurgia vascolare milanese, con Edmondo Malan, e romana, con Paride Stefanini, Luigi Tonelli volle che anche Firenze avesse un centro universitario dedicato a tale specialitร . Iniziรฒ cosรฌ lโattivitร di Domenico Bertini come chirurgo vascolare, dapprima accanto al maestro, poi autonomamente con sempre maggior fervore ed entusiasmo. Nel 1971 gli venne conferito lโincarico dellโinsegnamento di Chirurgia vascolare il 1ยฐ novembre 1975 fu nominato professore straordinario e poi ordinario di questa disciplina nellโAteneo fiorentino, posizione che mantenne fino al suo collocamento fuori ruolo nel 1996. Nel 1980 fondรฒ anche la Scuola di specializzazione in Chirurgia vascolare. A partire da quegli anni ebbero inizio gli interventi di chirurgia dei tronchi sopraortici e furono messe a punto le tecniche di monitoraggio dellโattivitร cerebrale durante i clampaggi mediante lo studio dei potenziali evocati. Tale approccio rappresentรฒ una razionale metodica per una chirurgia sempre piรน scevra da complicanze. Altrettanto importante fu la semplificazione degli interventi sullโaorta addominale, i cui tempi operatori sotto le sue mani esperte e sicure si accorciarono significativamente. Raggiunse un ruolo di primissimo piano a livello toscano e nazionale grazie agli ottimi risultati dellโimpressionante numero di interventi che lui e la sua scuola hanno eseguito: piรน di 7000 disostruzioni carotidee e oltre 6000 rivascolarizzazioni aortoiliache, per patologia aneurismatica e obliterante. Morto a Firenze il 4 giugno 1997 e sepolto nella sua Bevagna.
I modi gentili e lโatteggiamento umile esaltavano ancor di piรน le sue grandi doti umane e chirurgiche. Pur vivendo a Firenze le visite e le soste nella sua Bevagna erano frequenti. Aveva un ambulatorio in cui, insieme alla moglie, pediatra, ha visitato quasi tutti i bevenati. Molti bevanati si recavano, invece, a Firenze accompagnati dal tassista Brandi Luigi.
Nel 1989 รจ stato premiato dallโ Associazione Giuseppe Corradi appena sorta a Bevagna e che negli anni ha conferito premi a medici e scienziati di indubbio valore.
LโUniversitร di Firenze ha instituito, per commemorare la sua figura, il Premio di laurea Prof. Domenico Bertini attribuito alla miglior tesi di specializzazione in Chirurgia vascolare. LโAmministrazione Comunale di Bevagna gli ha intitolato una via del paese.
Riferimenti bibliografici
Andrea Trenti, Leonello Petasecca Donati.ย Giuseppe Corradi. Il clinico chirurgo di Roma
Giovanni Spampatti. Giuseppe Corradi ed il suo contributo alla chirurgia delle vie urinarie
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