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Lโ€™attrice di Foligno promuove la regione negli Usa, dove vive dal 2012. Da poco ha recitato nellโ€™ultimo film di Pupi Avati e con nostalgia racconta la sua amicizia con Ivana Trump.

Eleonora Pieroni

La potremmo definire la nostra italiana in America, anche se รจ ben lontana dal personaggio di Alberto Sordi nel film del 1967. Eleonora Pieroni infatti รจ unโ€™attrice, modella e presentatrice nata a Foligno, da cui รจ scappata a 20 anni per rincorre il sogno americano โ€“ e ce lโ€™ha fatta โ€“ e ora si trova dopo 10 anni a essere il volto dellโ€™Umbria e dellโ€™Italia negli USA, la Madrina internazionale della Quintana di Foligno e la Madrina dei Borghi piรน Belli dโ€™Italia per la nostra regione.ย ยซAlla fine tutto torna, sapevo che prima o poi avrei amato e promosso lโ€™Umbria. A 20 anni mi stava stretta, dovevo e volevo fare un mio percorsoยป ci dice durante una lunga chiacchierata via zoom dalla sua casa di New York. Nonostante le bizze dalla connessione – Perugia-New York non sono proprio vicine – abbiamo parlato di tante cose. Non solo di Umbria, ma anche di progetti passati e futuri e della grande amicizia che aveva con Ivana Trump. Ne parla con un filo di commozione: ยซEra la mia mamma americana. Rimarrร  sempre nel mio cuore. Sogno di essere come Ivana un giorno, di riuscire a fare anche solo la metร  delle cose che ha fatto leiยป.ย 

 

Eleonora qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria, visto che dal 2012 vive negli Stati Uniti?

Ho lasciato lโ€™Umbria e Foligno 10 anni fa perchรฉ in quel momento odiavo questi luoghi, non mi vergogno a dirlo. Lโ€™Umbria non mi permetteva di raggiungere i miei obiettivi, di arrivare dove volevo, in primis nel mondo della moda e dello spettacolo. Dicevo sempre: ยซLโ€™Umbria รจ bellissima e si vive bene, ma รจ una regione per vecchiยป. Il mio sogno si poteva realizzare solo tra Roma e Milano, avevo paura di restare intrappolata qui. A 20 anni non apprezzavo la mia regione; ha iniziato a mancarmi quando sono andata a fare la modella a Miami: lรฌ era tutto meraviglioso perรฒ sentivo la nostalgia delle mie origini. Devo dire che lโ€™amore per lโ€™Umbria รจ venuto crescendo.

Quindi รจ un amore nato con il tempoโ€ฆ

Sรฌ. Oggi se chiudo gli occhi e mi immagino un posto dove stare serena e tranquilla sicuramente รจ un prato, dove guardare il cielo, nella campagna umbra. Per ritrovare in qualche modo questo, ogni giorno vado a fare una passeggiata a Central Park: ho proprio il bisogno di stare in mezzo al verde, agli alberi e alla natura. A casa mia a New York cโ€™รจ Umbria dappertutto, ci sono dei paesaggi verdi, ho sempre una piantina di basilico o di aloe a portata in mano, e nella credenza tengo le lenticchie di Castelluccio, che considero lโ€™elisir di lunga vita. E proprio in America รจ partito il desiderio di raccontare le mie origini, di raccontare la Quintana, di raccontare Foligno e lโ€™Umbria.ย 

Come si parte da Foligno alla volta degli Stati Uniti?

Si parte con tantissima paura, con tanto coraggio, adrenalina, un pizzico di pazzia e con una dose incredibile di ambizione. Ho avuto la visione di vedere me stessa proiettata nel mondo che volevo e questo mi ha spinto a partire. Inoltre, fondamentale รจ saper prendere il treno che passa in quel momento.

Il suo treno quandโ€™รจ passato?

รˆ passato una mattina mentre ero a scuola a Spoleto come maestra di sostegno: mi ero appena laureata e avevo accettato un incarico a tempo determinato, soprattutto per la gioia dei miei genitori. Era un periodo un poโ€™ particolare della mia vita e dopo tanti anni in giro per lโ€™Europa come modella, il lavoro a scuola era il coronamento dei miei anni di studio e poi, volevo vivere il mestiere dellโ€™insegnante, che devo dire, รจ uno dei piรน belli al mondo. Era novembre e a metร  mattina mi รจ arrivata una telefonata: ยซPronto Eleonora ricordi quel meeting? Ti hanno scelta come modella per un progetto a Miami! Devi partire tra 20 giorni! Pronto Ele ci sei? Sei ancora lรฌ?ยป. Sono rimasta in silenzio per 3 minuti poi ho balbettato: ยซWow grazie, ma ci devo pensareยป. Ero frastornata e mi confidai coi miei colleghi, in primis col maestro Francesco. รˆ stato lui a dirmi che dovevo prendere al volo quel treno e che se non lโ€˜avessi preso lui stesso mi avrebbe cacciato a calci nel sedere dalla porta. E cosรฌ fu! Devo dire perรฒ che sono stati diversi i fattori che si sono allineati come sostiene la legge dellโ€™attrazione dellโ€™universo che รจ la mia filosofia di vita. Tutto รจ iniziato a 15 anni quando ho iniziato a sfilare per grandi marchi nazionali e internazionali tra cui: Ferragamo, Scervino, Roberto Cavalli, Cruciani, Brunello Cucinelli e Fendi che era prodotta dallโ€™azienda Roscini a Spello. In contemporanea mi sono laureata allโ€™Universitร  in Scienze della Formazione con specialistica in psicologia – la mia famiglia, molto tradizionalista, ci teneva che mi laureassi – e ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo tra Roma e Milano. Non mi fermavo mai. Ho sempre perseguito con passione e grande determinazione i miei obiettivi: volevo sfilare e raggiungere la moda a livelli internazionali. Volevo che la mia esistenza avesse un significato al di lร  dei confini nazionali, o nella moda o nello spettacolo, ma questo volevo! Alla proposta di Miami ho saltato dalla gioia perchรฉ era il mio sogno, perรฒ allo stesso tempo avevo anche tanta paura: era la mia grande occasione quindi ho preso e sono partita, sono rimasta in Florida anche dopo che il progetto era terminato e da lรฌ tante altre nuove conoscenze e opportunitร  sono arrivate, tra cui lโ€™uomo della mia vita, Domenico.

Modella, attrice, presentatrice e anche cantante: qual รจ il lavoro che preferisce?

Quello che mi dร  piรน soddisfazione รจ sicuramente il cinema, ma anche la conduzione. Sono due parti del mio lavoro che mi piacciono tantissimo. La modella fa parte di un periodo importante della mia vita che mi ha dato tante soddisfazioniโ€ฆ tutto รจ iniziato lรฌ. Per quanto riguarda la musica, non mi definisco una cantante: ho inciso la canzone Volare perchรฉ rientra un poโ€™ nellโ€™immaginario dellโ€™italiano in America, รจ stato un gioco, incentivata da un produttore italiano.

Ci raccontiโ€ฆ

Nel 2016 a Miami e a New York iniziavo a essere riconosciuta agli eventi e ai party del jet set americano, era il momento in cui iniziavo a condurre i primi Festival, ero identificata come la bella italiana in America. Ricordo che a una festa di italo-americani iniziai a ballare il mambo emulando Sofia Loren e cosรฌ da lรฌ si รจ creato il clichรฉ di Elleonora Lora the Italian beauty (gli americani non pronunciano bene il mio nome). Lโ€™idea di Volare รจ stata lanciata da un amico produttore musicale italiano e da mio marito Domenico Vacca, che รจ il mio mentore e una grande fucina di idee, poi รจ stata post prodotta da Ben DJ e distribuita da unโ€™etichetta di Las Vegas.ย ย 

 

Eleonora Pieroni durante la Quintana di Foligno

รˆ Ambasciatrice dโ€™arte Made in Italy e della cultura italiana negli Stati Uniti per aver portato una delegazione della Quintana a sfilare a New York in occasione del Columbus Day del 2017โ€ฆ

รˆ un titolo che mi รจ stato conferito dal sindaco di New York, Eric Leroy Adams ed รจ collegato a questโ€™evento del 2017 e anche allโ€™evento di promozione della regione Puglia, che รจ la mia seconda terra, avvenuto nel 2018. Non lo devo dire io, perรฒ credo che non ci siano altri personaggi che si sono cosรฌ impegnati a promuovere lโ€™Umbria allโ€™estero; ho fatto e faccio una promozione volontaria voluta e ideata da me. Il mio obiettivo รจ quello di raccontare agli americani la mia terra, Foligno e la Quintana.ย 

Ora รจ anche madrina dei Borghi piรน Belli dโ€™Italia per la regione Umbria, lei che dai borghi in qualche modo รจ scappata. รˆ una bella coincidenzaโ€ฆ

รˆ verissimo. La vita รจ un circolo e secondo la legge dellโ€™universo se tu visualizzi delle cose alla fine le attiri. Io avevo visualizzato il mio ritorno in Umbria, me lo aveva predetto anche un veggente, perchรฉ, diciamoci la veritร , ci si sta bene, ma volevo tornare dopo aver fatto un mio percorso. รˆ il suggerimento che do a tutti i giovani. Comunque sono felicissima di questa nomina perchรฉ richiama un poโ€™ la mia natura e stiamo lavorando a dei progetti molto interessanti dedicati anche al turismo di ritorno, ossia invitando gli italiani che vivono fuori Italia (piรน di 80 milioni) a riscoprire i borghi e le loro cittร  natali ormai dimenticate. In pratica promuovere un turismo sostenibile e delle proprie radici.

Da occhio umbro ma che vive allโ€™estero: cโ€™รจ qualcosa che manca alla regione e ai suoi borghi per fare quel passo in piรน e diventare famosa come la Toscana?

In realtร  cโ€™รจ quasi tutto, vanno migliorate solo alcune cose, come ad esempio le infrastrutture, i collegamenti ferroviari e alcuni servizi. Inoltre, andrebbero piรน approfonditi il marketing e la comunicazione per il turismo. Qualcosa si sta muovendo – Paola Agabiti e la presidente Donatella Tesei stanno facendo un ottimo lavoro – รจ stato creato anche un nuovo logo, ma occorre una visione piรน internazionale per puntare sul turismo di lusso che cerca sempre posti esclusivi e di nicchia. Non solo per i clienti italiani, ma anche provenienti dallโ€™estero, per questo giร  anni fa avevo puntato sullโ€™Umbria poichรฉ รจ come una piccola Svizzera con paesaggi bellissimi e una qualitร  della vita altissima, lโ€™evento della Quintana a NY รจ stato in fondo un evento precursore del turismo delle radici. A proposito del turismo delle radici e del ritorno, ti anticipo che il 2024 sarร  lโ€™anno del turismo del ritorno.

Parliamo ora del suo ultimo film โ€œDanteโ€ di Pupi Avati dove interpreta una suora: le scene del suo personaggio sono state girate proprio a Foligno. รˆ stato emozionante?

Assolutamente sรฌ. รˆ stata una grande gioia. Pensa al caso: sono scappata da Foligno e poi a distanza di anni la vita mi ha portato a girare un film proprio lรฌ, a Palazzo Trinci. Sono la suora che accompagna Dante a incontrare Papa Bonifacio VIII. รˆ stato un piccolo ruolo che perรฒ mi ha dato grande gioia, perchรฉ รจ una partecipazione in un film importante che rimarrร  nella storia, diretto da un maestro del cinema come Pupi Avati e che racconta la Divina Commedia e Dante Alighieri, due capisaldi della letteratura italiana. รˆ stata una grande esperienza, abbiamo girato molto in Umbria, il 90% delle scene sono ambientate tra Foligno, Bevagna, Perugia, Spoleto e tanti borghi dellโ€™Umbria. Inoltre, รจ stato bello aver rincontrato il costume designer Andrea Sorrentino e Sergio Castellitto, che avevo premiato durante il Festival Italy on screen Today che ho condotto a New York qualche anno fa.

Ce lโ€™ha un aneddoto su Pupi Avati da raccontare?ย ย 

La prima volta che lโ€™ho incontrato sono rimasta sbalordita perchรฉ nel suo ufficio ha appesa la bandiera americana e sulla scrivania tiene la fotografia della sua casa americana. Era destino. Poi durante un meeting mi disse: ยซAndiamo a girare in Umbria e mi dicono che tu sei la madrina dellโ€™Umbria e che la rappresenti anche in Americaยป. Insomma, รจ stato molto carino ed รจ stato per me una fonte di saggezza da cui imparare.

Come si descriverebbe in tre parole?

Sensibile, generosa e solare: amo la vita in tutte le sue sfumature!

Ha dei progetti in cantiere?

Ne ho diversi, sia nel cinema sia per quanto riguarda il mio ruolo di Ambasciatrice dei Borghi italiani. Come dicevo prima ci sono in campo progetti culturali che puntano sul turismo di ritorno e sulla promozione dei Borghi piรน belli dโ€™Italia e li sto seguendo per quanto riguarda i due mondi: Italia e America. A gennaio 2023 a New York riceverรฒ una nomina molto importante dalla CIM-Confederazione italiani nel mondo.

 

La Quintana a New York

Ha ancora il sogno nel cassetto di aprire una masseria?

Sรฌ, ce lโ€™ho ancora. Vedo che si รจ informata bene su di me! (ride). Per ora ho comprato una masseria in Puglia e ho iniziato a fare dei lavori di ristrutturazione, a Trani invece stiamo realizzando un hotel di lusso. Sto mettendo in atto il turismo di ritorno anche nella mia vita! Vorrei anche un agriturismo in Umbria dove fare il vino, lโ€™olio, il miele e i prodotti naturali che a me piacciono tanto.

Non posso non chiederle di Ivana Trump: comโ€™รจ nata la vostra amicizia?ย 

La incontrai per la prima volta a Saint Tropez. Poi la vera conoscenza avvenne durante una cena a Miami alla quale andai con mio marito Domenico Vacca. Domenico รจ stato il suo stilista personale per anni, ed erano legati da una grande amicizia; pensa che tutte le foto che si trovano di Ivana sul web sono quelle in cui indossa i tailleur coloratissimi di Domenico. Teneva molto a farmi conoscere Ivana perchรฉ voleva in qualche modo la sua approvazione. Da quel momento abbiamo iniziato a frequentarci.

Cosa ha rappresentato per lei?

Per me Ivana รจ stata veramente tanto importante. Era una fonte dโ€™ispirazione e di grande motivazione. La guardavo e pensavo: ยซVoglio essere come leiยป. รˆ stata la mia mamma americana nei momenti di solitudine e quando ancora non conoscevo nessuno a New York, lei cโ€™era sempre. Non era solo una donna bellissima, ma anche una donna rigorosa, intelligente, una businesswoman, una campionessa di sci; ha scritto tre libri, aveva una sua linea di moda e degli alberghi col marito Donald Trump. Una vera icona degli anni 80.

Cosa facevate insieme?

Pranzavamo insieme almeno una volta alla settimana da Cipriani, il ristorante vicino a Central Park. Ci incontravamo a casa sua, facevamo una passeggiata e andavamo a pranzo insieme e poi la riaccompagnavo. Questa era la nostra routine. Stavamo ore e ore a parlare, io spesso prendevo appunti, ho un diario dove conservo tutti i suoi consigli e le sue frasi. Quando penso a lei mi si scatena un turbinio di emozioni, giusto qualche giorno fa mentre sistemavo la casa ho ritrovato delle foto e, sotto le note alla radio di Franck Sinatra, sono scoppiata in un pianto ininterrotto, mi fa tanto male pensare che non ci sia piรน, ha creato in me una rottura incredibile, mi aveva promesso tante cose, avrebbe dovuto essere presente a tanti nostri momenti belli. Ivana rimarrร  sempre nel mio cuore, e se lascerรฒ un segno nella storia di New York sarร  anche grazie a lei.

Foligno, cittร  dantesca grazie anche a un progetto innovativo e a percorsi urbani accessibili a tutti.

ยซVien dietro a me e lascia dir le gentiยป. Questa citazione dantesca (Purgatorio, canto V) รจ il leitmotive del progetto Divina Foligno, un invito rivolto direttamente al turista a immergersi in una esperienza suggestiva, alla scoperta di una cittร  ricca di tesori artistici e culturali, spesso poco conosciuti.

Foligno ha presentato, lunedรฌ 20 giugno, presso la corte di Palazzo Trinci questo innovativo progetto che punta su una sua caratteristica storicamente importante, quella di essere una delle cittร  dantesche, caratteristica suggellata nel 2021 dal conferimento della medaglia da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

Gabriele Lena, Stefano Zuccarini, Michela Giuliani e Roberto Silvestri

 

Foligno รจ stata infatti sede, nel 1472, della stampa della prima edizione della Divina Commedia e, per celebrare questo importante evento, ha deciso di realizzare un progetto di promozione turistica e culturale collegando i suoi percorsi, in base alle caratteristiche salienti o a semplici suggestioni, alle tre Cantiche del poema dantesco attraverso unโ€™applicazione digitale, a una nuova segnaletica urbana e a itinerari tematici urbani ed extraurbani in grado di fornire una visione completa ed esaustiva della grande offerta turistica del territorio.

Il progetto Divina Foligno รจ stato realizzato dalla rete di imprese Landmark โ€“ Int.Geo.Mod, Corebook Multimedia & Editoria, Studio Naturalistico Hyla, Ing. Marco Zaroli –ย  e sviluppato in sinergia con il Comune di Foligno nellโ€™ambito del programmaย  Agenda urbana di Foligno Smart community – Comunitร , Sostenibilitร  โ€“ Foligno 2020, intervento OT.6 INT_01 Realizzazione della rete di attrattori culturali attraverso la realizzazione di itinerari culturali e tematici.

Circa dieci chilometri dei tre percorsi tematici e accessibili โ€“ Inferno, Purgatorio e Paradiso โ€“ partono dalle porte della cittร  e attraversano il centro, snodandosi tra oltre ottanta punti di interesse identificati da targhe esplicative. A queste si aggiungono circa: centoventi pannelli con la segnaletica di accompagnamento, cinque leggii installati nelle piazze principali con spiegazioni anche in braille e cinque pannelli di grandi dimensioni posti nei punti di accesso alla cittร , che introducono il visitatore allโ€™esperienza di visita e sui quali si trova il QR code per scaricare lโ€™app e collegarsi al sito dedicato.

 

Inoltre, per chi volesse scoprire caratteristici e affascinanti itinerari esterni alla cittร , sono disponibili 13 itinerari extraurbani, pensati per essere percorsi a piedi o in bicicletta, che toccano i piรน suggestivi luoghi del territorio folignate, tra paesaggi unici, borghi antichi, parchi naturali e archeologici ed emergenze naturalistico-ambientali.

Lโ€™assessore al turismo Michela Giuliani, dopo aver ricordato la grande sinergia che ha reso possibile il raggiungimento di questo importante obiettivo e che ha visto partecipi varie aree dellโ€™amministrazione comunale, coordinate dallโ€™architetto Roberto Silvestri, ha sottolineato lโ€™importanza del progetto che consente al turista una fruizione innovativa attraverso una segnaletica moderna e coordinata, unโ€™applicazione tecnologicamente avanzata e una minuziosa attivitร  di censimento dei siti di interesse che sono finalmente messi in rete e agevolmente fruibili.

Un progetto inclusivo che non dimentica le esigenze delle persone con disabilitร  motoria e sensoriale che, come poi approfondito da Gabriele Lena, rappresentante della rete LandMark, possono fruire dei leggii accessibili sopra menzionati, e di un sistema di notifiche automatiche da parte dellโ€™applicazione che dopo lโ€™avvio iniziale, si attiva autonomamente ogni volta ci si trovi nei pressi di un sito dโ€™interesse.

Il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, ha espresso: ยซGrande soddisfazione per il risultato raggiuntoยป. Ha sottolineato come finalmente anche Foligno possa disporre di una segnaletica turistica adeguata al luogo e ai numerosi attrattori che caratterizzano la cittร , una segnaletica che mancava ma che รจ di fondamentale importanza e che, integrata alla nuova APP, rappresenta ยซun passo ulteriore attraverso le nuove tecnologie per valorizzare ancora di piรน la cittร  di Folignoยป.

Questo progetto รจ un motivo in piรน, non solo per i turisti ma anche per gli umbri, per visitare Foligno e scoprire la cittร , come non lโ€™avete mai vista.

“Uno sguardo su Dante. La tradizione della Commedia e il mito del Sommo Poeta a 700 anni dalla morte”. A cura di Paolo Renzi. Accademico properziano. Assisi, Palazzo del Comune, Sala della Conciliazione, venerdรฌ 22 aprile 2002, ore 16.30.

Lโ€™incontro, organizzato dallโ€™Accademia Properziana del Subasio nellโ€™ambito delle iniziative culturali denominate I Venerdรฌ dellโ€™Accademia, รจ stato concepito come evento conclusivo delle celebrazioni per il VII centenario della morte di Dante Alighieri.

Oggetto di discussione sarร  anzitutto la fortuna e la tradizione editoriale della Commedia, illustrata attraverso la disamina di alcuni fra i piรน importanti codici manoscritti e libri a stampa esposti nella mostra bibliografica recentemente allestita presso la Biblioteca Augusta di Perugia. Nella circostanza, oltre ai materiali bibliografici presenti nelle collezioni della biblioteca (a partire dai tre preziosi codici trecenteschi, gli incunaboli, le edizioni aldine, numerose edizioni dal XVI secolo a oggi) sono stati esposti anche frammenti di manoscritti ed edizioni antiche eccezionalmente concessi da istituzioni pubbliche e da privati dellโ€™Umbria e della Toscana.

La fortuna della Commedia, la cui prima edizione a stampa vide la luce a Foligno nel 1472, coincide con quella della figura di Dante, che muta fortemente nel tempo e che, a partire dal Risorgimento, si connota di caratteristiche mitiche, acquistando dapprima una valenza politica in funzione della costituzione dello stato unitario, quindi diventando un simbolo della lingua e della cultura italiana nel mondo. Ancora oggi Dante e la sua opera sono di estrema attualitร  e il loro valore, oltre che in ambito nazionale, รจ universalmente riconosciuto in tutte le culture come patrimonio dellโ€™umanitร .

Paolo Renzi, nato a Terni, archeologo e bibliotecario, Accademico Properziano, lavora dal 1999 come Istruttore culturale presso lโ€™Ufficio Fondo Antico della Biblioteca Augusta del Comune di Perugia. Nel 2020-2021 รจ stato uno dei curatori della mostra bibliografica Dante a Porta Sole. Dai manoscritti a Dante pop e del relativo catalogo edito da Bertoni.

La manifestazione, in programma dal 21 al 24 aprile, conta 158 conferenze, 151 relatori di fama nazionale e internazionale. Tra gli ospiti il premio Nobel Giorgio Parisi, il filosofo Massimo Cacciari, il geologo Mario Tozzi e lโ€™analista geopolitico Dario Fabbri.

Festa di Scienza e Filosofia – Virtute e Canoscenza riprende il cammino, proprio come recita il tema scelto per accompagnare lโ€™XI edizione. Oggi pomeriggio alle 16, presso Sala Rossa di Palazzo Trinci a Foligno, si taglia il nastro alla presenza del Ministro dellโ€™Universitร  e della Ricerca, Maria Cristina Messa che interverrร , insieme al referente della Festa e fisico Roberto Battiston, allโ€™interno di una conferenza dal titolo: Stato e prospettive della ricerca italiana. Lโ€™evento – che si tiene a Foligno dal 21 al 24 aprile – ha come tema e filo conduttore: Riprendiamo il cammino. La scienza, il nuovo sviluppo, il pensiero libero.

 

 

ยซNon era facile arrivare alla XI edizione della Festa e il fatto di esserci riusciti รจ segno dellโ€™interesse che i cittadini hanno per le questioni trattate. Il titolo scelto porta con sรฉ temi collegati allโ€™uscita dalla pandemia e al processo mondiale in atto verso nuovi sistemi di sviluppo. รˆ lโ€™edizione piรน grande da quando abbiamo iniziato e rappresenta la volontร  di ricominciare tutti insieme: cโ€™รจ infatti un numero molto elevato di relatori, 151, di fama nazionale e internazionale, con 158 conferenze. รˆ una vera festa di cui sono protagonisti i giovani, gli scienziati, i giornalisti di settore, per scoprire insieme il significato della scienza e le conseguenze che questa ha sullโ€™uomo. Parleremo di temi di attualitร  come il nuovo sviluppo alla libertร  del pensiero razionale, passando per i cambiamenti climatici, lโ€™intelligenza artificiale e il mondo del Metaverso, e fino ad arrivare al futuro della salute e al superamento delle disparitร  di genereยป spiega Pierluigi Mingarelli, direttore del Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno, che promuove e organizza la manifestazione in collaborazione con il Comune di Foligno, la Regione Umbria e Oicos riflessioni.
Come da tradizione cโ€™รจ anche uno spazio dedicato a Dante, la cui virtute e conoscenza declamata nella Divina Commedia si ritrova anche nel sottotitolo che accompagna Festa di Scienza e Filosofia. Un appuntamento reso ancora piรน importante dal fatto che nel 2022 si celebrano i 550 anni dalla stampa della editio princeps, avvenuta proprio a Foligno lโ€™11 aprile del 1472. Tra le nuove location cโ€™รจ il Museo Diocesano Capitolare, che ospita – tra gli altri – lโ€™incontro La questione ecologica tra ambiente fisico e universo digitale, con il filosofo Silvano Tagliagambe insieme al decano della Facoltร  di Filosofia della Pontificia Universitร  Lateranense, Philip Larrey, e al presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Vincenzo Paglia. Questโ€™anno, inoltre, la Festa esce dal centro storico per raggiungere anche la periferia: a Santโ€™Eraclio si terranno due conferenze a cura della biologa Claudia Bordese e del giornalista scientifico Piero Bianucci.

 

L’interno della cellula

Gli ospiti presenti

Quattro giorni densi di incontri e dibattiti, a cominciare dallโ€™attesissimo appuntamento con il premio Nobel Giorgio Parisi (in videocollegamento il 24 aprile). Tra i grandi nomi anche quelli del geologo Mario Tozzi, del direttore di ricerca dellโ€™Irccs Ospedale San Raffaele Anna Flavia Dโ€™Amelio Einaudi, del direttore scientifico dellโ€™ospedale San Raffaele Gianvito Martino, dellโ€™analista geopolitico Dario Fabbri, dellโ€™oceanografa Katrin Schroeder, del direttore dellโ€™Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs Giuseppe Remuzzi, dellโ€™ex direttore della Clinica di malattie infettive dellโ€™Ospedale Sacco di Milano Massimo Galli, della presidente di Emergency Rossella Miccio, dellโ€™astrofisica ucraina Elena Bannikova, del presidente nazionale della Fondazione Associazione Medici Diabetologi Paolo Di Bartolo, dello psichiatra e sociologo Paolo Crepet, del matematico Piergiorgio Odifreddi, dellโ€™amministratore delegato di Avio Spa Giulio Ranzo, del caporedattore di Leonardo, il tg della Scienza e dellโ€™Ambiente di Rai3 Silvia Rosa Brusin, della giornalista scientifica Enrica Battifoglia, del presidente dellโ€™Infn Antonio Zoccoli, del filosofo Umberto Galimberti, del filosofo Massimo Cacciari, della senatrice a vita Elena Cattaneo, della dirigente di ricerca emerita dellโ€™Infn Lucia Votano, del presidente e fondatore dellโ€™Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Silvio Garattini e del sociologo Domenico De Masi. Non mancheranno, poi, i quattro referenti scientifici della Festa: il fisico e genetista Edoardo Boncinelli, il filosofo Silvano Tagliagambe, il fisico sperimentale Roberto Battiston e il linguista Massimo Arcangeli.

 

L’interno della cellula

La maxi-installazione di Cellulaessenziale

Nella corte esterna di palazzo Trinci รจ visitabile fino al 1ยฐ maggio lโ€™installazione dal titolo Entriamo nella nostra cellula, grande novitร  di questa edizione. Curato dal Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno, il progetto ha visto la collaborazione dellโ€™Itt Da Vinci, del Liceo classico Frezzi-Beata Angela, dellโ€™Its Umbria Academy e della Direzione didattica del 3ยฐ Circolo di Foligno.
Si tratta di una cupola trasparente che rappresenta la membrana cellulare, contenente il nucleo, il reticolo endoplasmatico, i mitocondri e i ribosomi. Una volta allโ€™interno รจ possibile seguire le fasi principali che caratterizzano il metabolismo cellulare. Mentre allโ€™esterno, sotto le arcate del palazzo folignate, sono posizionati dei computer per degli approfondimenti sulla biologia e delle postazioni che consentono, grazie a dei visori, di sperimentare innovative tecnologie immersive. ยซLa cellula รจ lโ€™unitร  di base degli esseri viventi, il centro motore della vita. Tutti ne parlano ma nessuno cโ€™รจ mai entrato dentro, in questo modo si puรฒ fare un vero e proprio virtual tour sotto la guida di attenti tutor, che accompagnano adulti e bambini in un vero e proprio viaggio tra i vari organi cellulariยป conclude il professor Mingarelli.

 


Per maggiori informazioni

Si girerร  in varie localitร  dell’Umbria, con base operativa a Perugia, il film della DueA Film e di Rai Cinema per la regia di Pupi Avati sulla vita di Dante.

Le riprese si svolgeranno dal 28 giugno al 31 luglio a Perugia, Assisi, Foligno, Bevagna, Spoleto e in Valnerina. Si ricercano generici secondo le seguenti caratteristiche:

Uomini: taglia dalla 48 alla 52, altezza 1,70 – 1,80, adulti e anziani, no capelli cortissimi o rasati

Donne: taglia dalla 42 alla 46, altezza 1,60 – 1,70, adulte e anziane, con capelli lunghi e colorazioni naturali

Bambini: maschi 9/10 anni e femmine 7/9 anni.

Per necessitร  legate alla sceneggiatura si cercano persone con volti naturali, senza tatuaggi, nรฉ piercing, nรฉ capelli con tagli e colori moderni, senza sopracciglia depilate e tatuate, nรฉ unghie con smalto o ricostruite.

รˆ previsto un compenso per coloro che verranno scelti. Il casting si svolgerร  venerdรฌ 18 giugno dalle ore 9,00 alle ore 20,00.

Nel rispetto delle normative anticovid19 e per evitare assembramenti, sarร  necessario prenotare il proprio provino inviando una mail con nome, cognome, etร  e numero di telefono alla Soc. Studio Lumiรจre e allโ€™Ass. Mestieri del Cinema Umbri all’indirizzo: studiolumiere@libero.it.

Riceverete un messaggio di risposta via mail con indicazione del giorno, dell’orario e del luogo dove presentarsi.

Oggi, il “DanteDรฌ” ha un sapore molto particolare, perchรฉ il 2021 รจ lโ€™anno di Dante, dei 700 anni dalla sua morte. Per questo il 25 marzo 2021 – la data in cui prende il via il viaggio letterario nellโ€™aldilร  della “Divina Commedia” โ€“ va celebrato con ancora piรน devozione.

Vista di Assisi, foto di Enrico Mezzasoma

 

Il Sommo Poeta amava lโ€™Umbria. La descrive nellโ€™XI canto del Paradiso della Divina Commedia quando incontra San Francesco nel cielo del Sole con gli spiriti sapienti. In due terzine ci parla di Gubbio e Santโ€™Ubaldo, del clima di Perugia, di Nocera e di Gualdo Tadino e naturalmente di Assisi, cittร  natale del Santo, che dovrebbe chiamarsi Oriente perchรฉ ha dato alla luce il Sole.
ยซIntra Tupino e lโ€™acqua che discende / del colle eletto dal beato Ubaldo, / fertile costa dโ€™alto monte pende, / onde Perugia sente freddo e caldo / da Porta Sole; e di rietro le piange / per grave giogo Nocera con Gualdo. Di questa costa, lร  dovโ€™ ella frange/piรน sua rattezza, nacque al mondo un sole/come fa questo talvolta di Gange. / Perรฒ chi dโ€™esso loco fa parole, / non dica Ascesi, chรฉ direbbe corto, / ma Orรฏente, se proprio dir vuoleยป.
Si dice che questa parte fu scritta nel territorio eugubino, allโ€™interno del castello di Colmollaro dove risiedeva il Conte Bosone Novello Raffaelli, amico di Dante.

Il colophon della Divina Commedia stampata a Foligno.

La prima stampa a Foligno

Lโ€™Umbria e la Divina Commedia sono legate anche in modo piรน materiale: a Foligno infatti, lโ€™11 aprile del 1472 viene stampata lโ€™editio princeps dellโ€™opera del Sommo Poeta. La prima copia a stampa sembra essere nata nella casa dellโ€™orafo e zecchiere pontificio Emiliano Orfini, fondatore, assieme al trevano Evangelista Angelini, della prima societร  tipografica della cittร  di Foligno.

Un Dante inedito a Orvieto

Proprio in questi giorni a Orvieto รจ stato individuato un quadro โ€“ che era sfuggito probabilmente per secoli โ€“ che raffigura un Dante inedito, sempre di profilo nella sua iconica posa, ma con la barba. Lโ€™opera, di autore ignoto, sarebbe databile tra il 1500 e il 1600. ย La raffigurazione sembra prendere spunto dalla dettagliata descrizione che Giovanni Boccaccio fa del volto di Dante Alighieri nel Trattatello in laude di Dante scritto tra il 1351 e il 1355. Boccaccio scrive: ยซIl suo volto fu lungo, e il naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno e i capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensosoโ€ยป Ulteriori indagini daranno risposte piรน certe.
Orvieto giร  conservava a suo modo pezzi di Divina Commedia: nel Duomo, infatti, sono raccontate scene tratte dai canti del Purgatorio e dipinte dal Signorelli.

 

Foto di Comune di Orvieto

Dolenti note

Lโ€™unica nota dolente nel rapporto fra Dante e lโ€™Umbria รจ Cante Gabrielli di Gubbio che, in veste di podestร  di Firenze (1298), emanรฒ due sentenze di condanna contro Dante: con la prima lo condannรฒ a una multa pecuniaria, al divieto a vita di partecipare al Governo di Firenze e allโ€™esilio per due anni dalla Toscana. Con la seconda sentenza, non avendo il poeta ottemperato a quanto stabilito, lo condannรฒ al rogo, alla distruzione delle sue case e alla confisca dei suoi beni.

Sono nato a Pistoia, vivo a Pistoia e lavoro a Pistoia. Ho letto Dante e la sua Divina Commedia e ho fatto una scelta, ho preso una decisione: mi trasferirรฒ in Umbria. E vi spiego il perchรฉ!

Descrizione della mia Umbria

Per noi beceri toscani l’Umbria รจ pace, tranquillitร  e spiritualitร . Per noi polemici toscani l’Umbria รจ per essere tolleranti con gli altri. Per noi sbruffoni toscani l’Umbria รจ per appropriarsi del sentimento della commiserazione. Come avete notato ho sottolineato piรน volte e Pistoia e toscani perchรฉ poi alla fine siamo i piรน campanilisti di tutti. L’Umbria รจ per me la regione per far star bene il cuore e la mente; รจ la terra di San Francesco, Santa Chiara, Santa Rita da Cascia. Per me l’Umbria รจ la terra del Perugino e dell’arte grottesca di Pinturicchio e della piana piรน bella del mondo, la Piana di Castelluccio. Ma a darmi il La, la spinta definitiva รจ stato Dante Alighieri.

Pistoia

Toponomastica di Pistoia

Abito in via dell’Anguillara nei pressi della Volta del Pesce. Vicino alla mia abitazione c’รจ via Abbi Pazienza, nome che deriva dall’assassinio, per errore, di un uomo da parte della famiglia avversaria che pare si scusasse con un semplice: ยซAbbi pazienzaยป. Nei dintorni c’รจ via delle Pappe, dove si gettavano l’avanzi del cibo dell’Ospedale del Ceppo. Ancora vicina รจ via dei Fuggiti, che si trova dietro il tribunale e deve l’appellativo a chi riusciva a sfuggire alla giustizia. Anche da questa toponomastica si evince un passato storico fatto di divisioni e parcellizzazioni persino all’interno di una stessa famiglia. Le contrapposizioni, peraltro comuni a tutte le cittร  medievali, sembrano non finire mai e le ombre del passato non di rado abbracciano eventi contemporanei soprattutto su storie legate alla Massoneria.

Dante, l’Inferno e Pistoia

ยซAhi Pistoia, Pistoia, chรฉ non stanzi d’incenerarti sรฌ che piรน non duri, poi che ‘n mal fare il seme tuo avanzi?ยป (Perchรฉ Pistoia non deliberi di non esistere piรน riducendoti in cenere?). Questa รจ l’invettiva che Dante scrive contro la cittร  di Pistoia – patria di cittadini malvagi – dopo aver incontrato nel suo Inferno Vanni Fucci.
Vanni Fucci, detto Bestia, รจ un lestofante con cui Pistoia ha avuto a che fare verso la fine del 1200. Viene indicato come uomo di temperamento violento e predisposto alla rissa. Si rese protagonista di futili atrocitร  e scellerati comportamenti. Dopo aver depredato la cappella di San Jacopo durante le feste di Carnevale del 1293, fu condannato dal Comune di Pistoia anche per omicidio, ma di lui si persero le tracce. La sua fama รจ legata soprattutto all’essere stato citato proprio da Dante Alighieri, che probabilmente ebbe modo di conoscerlo.
Il pistoiese Vanni Fucci รจ forse il personaggio piรน negativo di tutto l’Inferno dantesco. รˆ collocato nella bolgia dei ladri e si presenta cosรฌ: ยซIo piovvi di Toscana, poco tempo รจ, in questa gola fiera. Vita bestial mi piacque e non umana, sรฌ come a mul ch’รฌ fui; Vanni Fucci bestia, e Pistoia mi fu degna tanaยป. Poi continua:ยซIn giรน son messo tanto perch’io fui ladro a la sagrestia d’รฌ belli arrediยป.
Nel canto successivo Vanni Fucci rincara la dose e con le mani rivolte verso al cielo, facendo il gesto delle fiche, dice: ยซTogli, Dio, ch’a te le squadro!ยป (Tiรฉ, Dio, queste sono per te!).
Il Focaccia a dispetto del suo soprannome (buono come il pane, buono come una focaccia) รจ stato un altro dei piรน facinorosi personaggi pistoiesi. Il suo vero nome era Vanni de’ Cancellieri e nacque a Pistoia nella seconda metร  del XIII secolo, siamo quindi in pieno Medioevo.
Nelle Storie Pistoiesiย viene ricordato come violento e fazioso, nobile di parte bianca in mezzo alle lotte sanguinose in cui si manifestรฒ la divisione tra bianchi e neri. Un anonimo autore delle Storie Pistoiesi dร  di lui questo ritratto: ยซProde e gagliardo molto di sua persona, del quale forte temeano quelli della parte nera per la sua pervesitร , perchรฉย  none attendea ad altro che a uccisioni e feriteยป.
Nell’inferno dantesco il Focaccia non รจ immerso nel Flegetonte e tormentato dai Centauri (primo girone del settimo cerchio), proprio di chi ha commesso omicidi ma nel nono cerchio dove ci stanno i traditori dei parenti. Avrebbe meritato la contemporanea presenza nei cerchi danteschi!

 

Pagina della Divina Commedia

L’Umbria nella Divina Commedia

Innanzitutto c’รฉ da sottolineare una data storica: 11 aprile 1472 quando viene stampata a Foligno la prima copia della Divina Commedia. Dante doveva conoscerla molto bene l’Umbria sia per i viaggi che vi ha fatto che per gli amici che lo ospitavano e anche per queste due righe dedicate a Perugia.
Dante nell’XXI canto (siamo nel Paradiso) infatti scrive: ยซIntra Tupino e l’acqua che discende del colle eletto del beato Ubaldo, fertile costa d’alto mondo pende, onde Perugia sente freddo da Porta Sole: e di rietro le piange per grave giogo Nocera con Gualdoยป. Si dice che questa parte fu scritta nel territorio eugubino all’interno del castello di Colmollaro dove risiedeva il Conte Bosone Novello Raffaelli, amico di Dante.

Dunque il primo momento di Dante con l’Umbria รจ il clima di Perugia e quello di immortalare e tramandare per sempre il ricordo del vescovo di Gubbio, Ubaldo Baldassini vissuto fra il 1085 e il 1160. Ubaldo nella sua vita terrena rinunciรฒ alle ricchezze di famiglia e scelse un’esistenza improntata all’austeritร  e alla povertร  anche quando ricoprรฌ le vesti di vescovo.

E poi c’รจ San Francesco che Dante include ovviamente tra i beati del Paradiso, mostrandolo seduto nella rosa celeste illustrata nei Canti XXXI e XXXII. E ancora Oderisi da Gubbio, famoso miniaturista del XIII secolo. Dante lo include nella prima cornice del Purgatorio, quella dei superbi.

L’esilio proposto da un eugubino

L’unica nota dolente nel rapporto fra Dante e l’Umbria รจ Cante Gabrielli di Gubbio. Guardiamo brevemente cosa successe. Cante Gabrielli, detto il Gran Cantaccio, nacque a Gubbio in una famiglia tradizionalmente fedele alla Chiesa e apertamente schierata con il partito guelfo. Fin da giovane ricoprรฌ incarichi politici e diplomatici per poi divenire podestร  di Pistoia (1290) e podestร  di Firenze (1298). In questa sua veste Cante Gabrielli emanรฒ due sentenze di condanna contro Dante Alighieri. La prima lo condannรฒ a una multa pecuniaria, al divieto a vita di partecipare al Governo di Firenze e all’esilio per due anni dalla Toscana. La seconda sentenza, non avendo il poeta ottemperato a quanto stabilito, lo condannรฒ al rogo, alla distruzione delle sue case e alla confisca dei suoi beni; praticamente tutto ciรฒ equivaleva all’esilio perpetuo. Il tutto fu scatenato per la lotta al potere tra guelfi e ghibellini e dalla infamante accusa di concussione e baratteria. All’eugobino Cante Gabrielli bisogna perรฒ dare un’attenuante; il fatto di aver ricoperto il ruolo di podestร  di Pistoia per alcuni anni non gli deve aver fatto molto bene!

Fra veritร  ed esagerazioni la scelta รจ comunque fatta

Ho volutamente intervallato considerazioni personali, fatti storici e citazioni dantesche; ho forse esagerato sugli aspetti negativi di una cittร  che in veritร  ha anche tanti aspetti positivi, fra cui quello di essere stata la capitale italiana della cultura 2017; ho tracciato un percorso che sto per iniziare.
La scelta รจ comunque fatta: mi trasferirรฒ in Umbria e con me verrร  anche mia moglie e qui scatta l’aggravante, in quanto lei รจ pisana. Dante infatti diceva (Inferno, canto XXXIII): ยซAhi Pisa vituperio de le gentiยป, augurando che le due isole di Capraia e Gorgona si muovano e blocchino l’Arno sulla foce sino a farlo straripare, portando all’annegamento tutti i cittadini della crudele cittร , definita appunto ยซvergogna degli italianiยป.

ยซIn forma dunque di candida rosa che si mostrava la milizia santa (โ€ฆ) nel gran fiore discendeva che sโ€™addorna di tante foglie, e quindi risaliva lร  dove โ€˜l suo amor sempre aggiornaยป. (Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso, Canto XXXI, vv. 1- 2 e 10-12)

I rosoni, veri ricami di pietra posti sulle facciate delle chiese, attraverso i loro decori filtrano la luce divina, trasformandosi in fasci colorati che illuminano le navate.
Il rosone รจ una ruota a raggi che simboleggia, secondo la tradizione cristiana, il dominio di Cristo sulla terra. รˆ presente sull’asse dellaย navata principale, talvolta anche di quelle secondarie o in corrispondenza diย cappelle o bracci trasversali. La forma circolare e la gamma cromatica hanno permesso aiย maestri vetraiย di creare opere d’arte sacra raffigurando, sotto forma diย icona, i passi piรน significativi delย Vangelo. Il rosone rappresenta la ruota della Fortuna: Dante stesso la definisce come un’Intelligenza angelica che ha sede nell’Empireo e che opera fra gli uomini attraverso un progetto divino. Il rosone ยซesplicita chiaramente la ciclicitร  della fortuna umana e confina il tempo degli uomini nell’incommensurabilitร  del tempo di Dioยป.[1]

 

Basilica di San Benedetto, Norcia, prima del terremoto.

 

Il suo nome, in uso dal XVII secolo, รจ un accrescitivo del termine di derivazione latinaย rosa, che ne suggerisce la somiglianza con la struttura del fiore. La rosa, la cui freschezza e bellezza suggerisce un simbolo etereo, richiama inoltre il calice di Cristo.[2]
Nella Divina Commedia, nel XXXI canto del Paradiso, Dante evoca la rosa celeste che raccoglie in paradiso la cerchia dei beati ammessi a contemplare Dio. Il rosone รจ in stretta relazione con il cerchio, simbolo di perfezione e quindi di Dio, ma allo stesso tempo รจ anche il simbolo del labirinto, il quale รจ creato dai tanti motivi vegetali presenti al suo interno. Il labirinto richiama la ricerca interiore e il viaggio iniziatico. Esso cosรฌ rappresenta un anello di congiunzione tra il mondo umano e quello divino.

Chiesa di San Francesco. Norcia

Un percorso attraverso la Valnerina

L’Umbria, terra di profondo misticismo e spiritualitร , cela nel suo territorio le orme dei santi che hanno cambiato il volto del Cristianesimo. Fu infatti, sulle verdi colline e altopiani di Norcia che trovรฒ la fede San Benedetto. Nel centro storico della cittร  sorge la Basilica di San Benedetto, costruita presso la casa natale del santo e poi ampliata nel XIII secolo. La facciata, con un profilo a capanna, presenta nella parte inferiore un portale strombato ed รจ arricchita nella parte superiore da un rosone, decorato con foglie di acanto e accompagnato dai simboli dei quattro evangelisti. Purtroppo la basilica รจ stata profondamente danneggiata durante il terremoto del 2016, ma facilmente si puรฒ intuire il suo antico splendore.
Di notevole interesse artistico e architettonico รจ la chiesa di San Francesco a Norcia, edificata interamente in pietra bianca e portata a termine dai francescani conventuali. Pregevole รจ il grande rosone che domina la facciata: una cornice realizzata con rosette e archi a tutto sesto, come un vero ricamo, trafora la dura pietra, rivelando il suo profondo significato attraverso il vuoto della materia ma pieno invece della luce divina.
A pochi chilometri dalla patria di San Benedetto, a Preci, si erge lโ€™Eremo di Sant’Eutizio.

La parte piรน antica dell’abbazia risale al IX secolo e nel 1190 fu completata per volere dell’abate Tendini I. L’abbazia ammalia lo spettatore poichรฉ รจ interamente edificata su un terrazzamento tra la scogliera e la vallata sottostante. Il rosone, vero gioiello della scultura, prevale sulla struttura della chiesa. รˆ un grande cerchio contornato dai simboli degli evangelisti, tipico dellโ€™architettura romanica, ma in se reca anche frammenti scultorei altomedievali.[3]

Abbazia Sant’Eutizio. Preci

Non molto distante da Norcia un altro eccelso rosone, piรน minuto dei precedenti, sovrasta e domina la facciata della chiesa di Santa Maria Assunta a Vallo di Nera. La chiesa risale al 1176 e presenta una facciata con pietre conce tipicamente romaniche. A contraddistinguerla รจ un portale gotico a ogiva ornato da capitelli e fregi e nella parte superiore un rosone scandito da dodici colonnine perfettamente in linea, il quale sembra essere riassorbito nel paramento murario.

Cittร  profondamente legata alla spiritualitร , ma anche al simbolo del rosone e quindi alla rosa รจ sicuramente la cittร  di Cascia, centro religioso legato alla figura di Santa Rita. Si erge in questo borgo la chiesa di San Francesco, presso la quale nel 1270 fu sepolto il Beato Pace francescano. Elemento di spicco della facciata, opera di maestri comacini, รจ il raffinato rosone, molto particolare poichรฉ รจ dato dall’ingranaggio delle due ruote contrapposte che creano un effetto dinamico di rotazione. รˆ composto da diciotto colonne con capitelli e diciotto archetti trilobati, i quali convergono verso il centro nel quale รจ presente la Madonna con il Bambino. Tutto intorno foglie d’acanto richiamo motivi classici. La delicatezza

Chiesa di San Francesco, Cascia

dell’intarsio rende questo rosone un vero capolavoro dell’arte scultoree regionale.

L’Appennino umbro รจ il custode silenzioso delle tracce di santi e pellegrini fondatori di eremi e cenobi ispirati alle regole della povertร , solitudine e semplicitร . A Sant’Anatolia di Narco la leggenda narra che passarono san Mauro, suo figlio Felice e la loro nutrice. Visto la loro condotta di vita, la popolazione gli chiese aiuto per essere liberati da un drago che infestava quei luoghi. San Mauro, grazie all’aiuto divino, affrontรฒ e uccise il drago. L’episodio della liberazione รจ raffigurato nel fregio della facciata. In essa รจ presente anche il rosone, tra i piรน interessanti esempi di scultura romanica umbra, a due ordini di colonne, iscritto in un quadrato con i simboli apocalittici. Il quadrato รจ delimitato da una fascia a mosaico a stelle. La simbologia della facciata รจ esemplare: il rosone rappresenta Cristo che porta luce nel mondo, identificata con la Chiesa, attraverso la voce dei quattro evangelisti che ne hanno permesso la conoscenza.[4]

Infine, un rosone molto particolare รจ sicuramente quello della chiesa di San Salvatore di Campi di Norcia, una delle testimonianze piรน importanti del territorio della Valnerina. I tragici eventi sismici del 2016 hanno portato al crollo di gran parte dell’edificio e alla distruzione del campanile risalente al XVI secolo. Le pareti rimaste sono state consolidate per rimettere in sicurezza le porzioni di affreschi che verranno reintegrate nelle parti recuperate. La chiesa, immersa nelle colline umbre, รจ un raro esempio a due navate, con due porte di accesso e due rosoni, oltretutto non allineati rispetto alla linea del tetto. Particolarmente interessante รจ la grande ghiera esterna del rosone, scolpita con tralci d’acanto disposti secondo un sinuoso movimento rotatorio a spirale.

 

Chiesa San Salvatore. Campi

Basiliche, abbazie e piccole chiese, immerse in vallate verdeggianti tipicamente umbre, luoghi magici e mistici allo stesso tempo, ma anche guide essenziali che aiutano il visitatore, spettatore o eremita a cogliere la parte piรน pura e profonda dell’Umbria. Questi e tanti altri luoghi restituiscono gioielli preziosi di un tempo passato.
Purtroppo molti di essi sono stati profondamente colpiti dal sisma di alcuni anni fa, ma molto spesso l’arte e la bellezza vincono il silenzio che scende sulle macerie, riportando questi luoghi alla loro antica bellezza.

 


[1] Claudio Lanzi,ย Sedes Sapientiae: l’universo simbolico delle cattedrali, Simmetria edizioni, Roma, 2009, pag. 162.โ‡‘
[2] M. Feuillet, Lessico dei simboli cristiani, Edizioni Arkeios, Roma, 2006, p. 97-98.โ‡‘
[3] L. Zazzerini, Umbria Eremitica. Ubi silentium sit Deus, Edizioni LuoghInteriori, Cittร  di Castello, 2019, pp. 124-131.โ‡‘
[4] L. Zazzerini, Umbria Eremitica. Ubi silentium sit Deus, Edizioni LuoghInteriori, Cittร  di Castello, 2019, p. 109.โ‡‘