Il โconnubioโ perfetto tra cibo e vino andrร in scena al Caio Melisso, il teatro allโitaliana piรน antico della cittร , con produzioni indipendenti e innovative. Al Teatrino delle sei, novitร di questโanno, in scena le 2 produzioni teatrali selezionate tra le 50 arrivate attraverso la call Play EaT.
Grande attesa e grandi novitร per la II edizione di Eat, Enogastronomia a Teatro. Cibo, vino e teatro tornano, quindi, insieme per proporre il format innovativo che lega arte culinaria e spettacolo e che lo scorso anno ha entusiasmato stampa e pubblico. Questโanno la manifestazione รจ cresciuta in termini di numeri: piรน giornate (23, 24, 25 e 26 novembre 2023) e piรน spettacoli sempre con la cittร di Spoleto che farร da cornice agli appuntamenti dedicati allโenogastronomia con spettacoli tutti da bere e da mangiare.
Il tutto condito dalle grandi novitร del 2023. A partire dal Premio Umbre Best Experience promosso dalla rete al femminile con vocazione turistica โUMBREโ (United Marketing for Business and Regional Experience) e destinato alle migliori e piรน innovative esperienze turistiche realizzate sul territorio. Per proseguire con Pasticceri. Io e mio fratello Robertoย di e con Roberto Abbiati e Leonardo Capuano a cura della Compagnia Orsini. I due fratelli pasticceri, portano in palcoscenico un laboratorio (vero) di pasticceria, frullano ragionamenti e montano albumi di neve, realizzando ben sette torte tra profiteroles, gianduia e charlotte. Immancabili sono anche il nuovo spettacoloย FoodEnsembleย – Il concerto che puoi mangiare, unโesperienza sensoriale da vivere come un concerto, uno spettacolo da gustare come una cena e laย degustazione del Re dei bianchi umbri, con laย Spoleto DOC Trebbiano Spoletino, sapientemente raccontato e gustato dal giornalistaย Francesco Saverio Russo. Torna Daniele De Michele โDonpastaโ, dj, economista e appassionato di gastronomia con uno spettacolo completamente nuovo con 4 ospiti dโeccezione pronti a sfidarsi davanti al pubblico votante: Giorgione, Carlotta Delicato, Le Sorelle Passera e Guido Farinelli che poteranno sulla โtavolaโ di Eat ognuno il suo piatto abbinato ad un disco.
Un incontro sarร , invece, dedicato agli studenti degli istituti alberghieri dellโUmbria per imparare insieme allo chefย Lorenzo Cantoniย che in cucina l’olio non รจ solo un ingrediente, ma una maniera di pensare.
Pasticceri. Io e mio fratello Roberto
Questโannoย EaT, il festival del teatro dedicato allโenogastronomia, raddoppia: oltre al Caio Melisso, splendido esempio di teatro allโitaliana, la rassegna presenta alcuni spettacoli alย Teatrino delle sei in pieno centro storico. Sarร proprio questo luogo suggestivo ad ospitare le produzioni teatrali selezionate attraverso la callย Play EaT, novitร dellโedizione 2023, uno spazio riservato ai migliori spettacoli teatrali legati allโuniverso dellโenogastronomia. Gli spettacoli, scelti con la collaborazione di Alessandro Sesti, direttore di Strabismi Festival, porteranno nel territorio umbro le eccellenze dello spettacolo dal vivo: tra leย 50 compagnie da tutta Italia che hanno risposto al bando sono stati selezionati 2 spettacoli. Conย โDans la cuisineโ siamo in Belgio: Mรฉlanie prova a cucinare le tagliatelle al ragรน secondo la ricetta di sua nonna Anna. Un ribollire culinario, musicale ed emozionale, mentre si prepara, con il pubblico, un pasto in onore dei propri antenati. Questo esempio di โteatro surrealista-documentatoโ avrร sul palco Lisa Tonelli, per la regia di Emeline Marcour. Dalla call Play EaT arriva anche Il talismano della felicitร . Ricettario per due portate: lโArrosto e Arcano Iย di Collettivo lunAzione che vede protagoniste le attrici-cuoche Martina Di Leva e Cecilia Lupoli. Due fulminanti monologhi al femminile in cui il cibo รจ protagonista di vicende spiazzanti e grottesche: ne โL’arrostoโ una donna legata alla sedia instaura un irresistibile dialogo dal sapore beckettiano con il suo aguzzino, mentre in โArcano Iโ a parlare รจ la celeberrima assassina Leonarda Cianculli, che ci conduce negli inquietanti meandri della sua macabra vicenda.
Donpasta @eat spoleto 22
Sempre il Teatrino delle sei sarร la location di due stand-up comedy come le Memorie di un barista di e con Alessandro Sesti: lโautore racconta le confessioni ricevute dietro al bancone di un bar quando cercava di mantenersi prima di iniziare a vivere di solo teatro e il Monologo di donna con pecorinoย di e con Giulia Cerruti, un simpatico affresco di delusioni dโamore raccontate con cinica ironia, ma anche una riflessione su alcune aspettative della societร di tutti i tempi nei confronti delle donne.
Per chi vuole scoprire attraverso le ricette del territorio alcuni momenti decisivi della storia locale cโรจ, infine, Viaggio gastronomico nella storia di Spoleto, in programma al Teatrino delle sei. Guido Farinelli guiderร gli spettatori dal passaggio di Federico Barbarossa ai banchetti rivoluzionari della Repubblica Romana e ai movimenti anticlericali. Lo spettacolo sarร accompagnato dalla degustazione di strangozzi alla spoletina.
EaT sul web www.eatspoleto.itย | #eatspoleto ย | @eatenogastronomiaateatro
Il brustengo รจ la tipica focaccia di Gubbio, ottima per accompagnare salumi e formaggi. In questa ricetta la proponiamo in abbinamento con il prosciutto crudo di Norcia e il pecorino.
Ingredienti per 4 persone
Acqua 200 ml
Farina 00 100 g
Sale fino q.b.
Olio extra vergine dโoliva
Prosciutto crudo di Norcia a piacere
Pecorino a piacere
Preparazione
Per prima cosa preparare la pastella: aggiungere alla farina un pizzico di sale e dell’acqua fredda a filo agitando energicamente con una frusta per evitare la formazione di grumi, fino a ottenere un composto fluido e omogeneo. Prendere poi una padella antiaderente e versare abbondante olio di oliva. Cuocere circa 10 minuti per lato.
Una volta cotto, scolarlo e adagiarlo su un foglio di carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Tagliare il brustengo a spicchi e disporlo su un piatto prima di guarnirlo con pecorino e prosciutto crudo di Norcia (IGP). Servire ben caldo.
Varianti: si possono anche utilizzare delle foglie di rosmarino tritate nellโimpasto.
Consigli: per ottenere un impasto piรน croccante si consiglia di utilizzare acqua frizzante fredda.
Il nuovissimo Talent per cantanti lirici, ideato e condotto dal tenore Gianluca Terranova in onda su SKY 176 Explorer Hd, con successo di pubblico e stampa, approda in teatro con il format IOT LIVE; prime due date in Umbria a Cittร della Pieve e Orvieto il 3 e 5 gennaio 2023, date organizzate in collaborazione con il Gal Trasimeno-Orvietano.
Il format consiste in una gara di cantanti lirici, accompagnati al pianoforte dal Mยฐ Sergio La Stella(41 anni al Teatro dellโOpera di Roma) che saranno votati in tempo reale dal pubblico in sala e da coloro che seguiranno la diretta Instagram.
Basterร seguire @iot_italiaoperatalent su Instagram e alla fine della gara si potrร porre il like sul cantante preferito; chi riceverร piรน like sarร il vincitore e accederร di diritto alle fasi eliminatorie di IOT Seconda Edizione 2023-24.
Le due serate umbre verranno registrate e messe in onda successivamente, dando visibilitร alle bellezze della regione e mettendo in risalto le sue meravigliose opere dโarte – come le opere del Signorelli e del Perugino nel 500mo anniversario dalla loro morte – che faranno da scenografia allโintera gara in teatro.
Il 4 e 5 gennaio inoltre, al Teatro Mancinelli di Orvieto, saranno aperte al pubblico le audizioni per i cantanti lirici provenienti da tutto il mondo che vorranno partecipare alla seconda edizione di IOT.
La Giuria di queste selezioni umbre sarร formata da:
– il nuovo direttore artistico del Teatro di Tradizione di Sassari: il baritono Mยฐ Alberto Gazale;
– lโagente lirico Mยฐ Angelo Gabrielli della Stage door Agency;
– il direttore artistico del programma: il Tenore Gianluca Terranova;
– il Mยฐ Sergio La Stella;
I giurati saranno presenti durante le gare IOT LIVE in qualitร di osservatori dei giovani talenti ma non voteranno, dando al pubblico pieno potere decisionale.
Il Gal Trasimeno-Orvietano e le Amministrazioni Comunali di Orvieto e Cittร della Pieve ringraziano il Maestro Gianluca Terranova, una voce e un tenore famoso in ogni parte del mondo, che ha deciso di portare questa proposta in Umbria e, soprattutto, che mette a disposizione il suo impegno per diffondere lโOpera Lirica tra i giovani incoraggiando e selezionando nuovi talenti provenienti da ogni Paese del mondo. Un format piacevole, leggero, ma di altissimo livello che coinvolge altri grandi professionisti oltre il Maestro Terranova, in una strada che vuole diffondere e valorizzare un settore della cultura che รจ tutto italiano e che viene apprezzato in ogni parte del Globo. Una opportunitร anche per far conoscere lโUmbria, una promozione per queste due cittadine che ospiteranno il Talent, e che di Bellezza possono vantarsi ed avvantaggiarsi a supporto dellโeconomia turistica.
Presentata la manifestazione โOrvieto, cittร dellโarte, del gusto e del lavoroโ in due sedi differenti: Perugia e Orvieto.
Tutto รจ pronto per la manifestazione Orvieto, cittร del gusto, dellโarte e del lavoro che si svolgerร dal 24 settembre al 3 ottobre, proponendo un cartellone variegato e di grande spessore grazie ai tanti appuntamenti previsti: chef stellati, meeting di approfondimento, workshop, percorsi enogastronomici, incontri sullโalimentazione e molto altro.
Gli obiettivi dellโevento sono molteplici: contaminare la cucina del territorio con la grande cucina italiana, comunicare e rafforzare sul mercato i vini del Consorzio Vini Orvieto, puntare sulla passeggiata enogastronomica con lโobiettivo di valorizzare le piccole imprese e i prodotti locali e far scoprire le meraviglie artistiche della cittร umbra.
Lโiniziativa โ organizzata dalla Fondazione Cotarella e dal Consorzio Way of Life, con il supporto del GAL Trasimeno-Orvietano e il patrocinio del Comune di Orvieto – vuole porre in evidenza – oltre al gusto e allโarte, collegati ovviamente al mondo del lavoro – tutto ciรฒ che diviene associato al sentimento di bellezza, il quale viene auspicato che possa trasformarsi in occasioni lavorative. In aggiunta, lโevento vuol mettere il focus sui racconti del patrimonio culturale e delle eccellenze del territorio orvietano, che ne dispensa a volontร per il piacere di appagamento dei sensi.
A questi si aggiunge lโavvicinarsi del 2023, cinquecentenario della morte degli straordinari pittori Luca Signorelli e di Pietro Vannucci detto Il Perugino, che ha messo proprio in sinergia la Fondazione Cotarella e il Consorzio Orvieto Way of Life, creando la manifestazione Orvieto Cittร dellโarte, del Gusto e del lavoro.
Il 24 settembre comincia la seconda edizioneย di โOrvieto, Cittร del Gusto, dellโArte e del Lavoroโ, evento promosso da Fondazione Cotarella e Consorzio Orvieto Way of Life, realizzato con il contributo del Gal Trasimeno Orvietano e con il Patrocinio del Comune di Orvieto, che prevede cene con chef stellati, meeting di approfondimento e di assaggio con prodotti e vini del territorio, workshop, incontri sul tema dellโalimentazione, passeggiate culturali ed enogastronomiche, mostre dedicate allโarte del merletto e della ceramica, immersi tra le mura di Orvieto e la natura umbra.
ร stata presentata la seconda edizione di Orvieto, Cittร del Gusto, dellโArte e del Lavoro che avrร luogo dal 24 settembre al 2 ottobre, un omaggio al Rinascimento Umbro dove la bellezza incontra l’enogastronomia e il mondo del lavoro. Momento clou di questa edizione sarร il primo weekend di ottobre che vedrร tre convegni e le passeggiate gastronomiche tra le vie medievali della cittร dove si potranno gustare piatti tipici e vini del territorio. Presenti sul palco istituzioni e partner dellโevento che hanno evidenziato la necessitร di raccontare non solo la cittร di Orvieto, ma tutta lโUmbria con le sue tante bellezze artistiche ed enogastronomiche. Lโobiettivo della manifestazione รจ voler diventare un punto di riferimento per la politica, le imprese, le istituzioni che devono fare sistema e creare sinergie per valorizzare il territorio in tutte le sue forme e sfaccettature.
Questa Regione infatti ha dato i natali ad artisti del calibro di Bernardino Pinturicchio, Raffaello Sanzio (urbinate di nascita ma umbro di formazione), Pietro Perugino e Luca Signorelli. ร proprio di questi ultimi che Orvieto e la Regione Umbria vogliono festeggiare i 500 anni dalla loro morte, che si celebrerร nel 2023.
La presentazione รจ stata aperta da Dominga Cotarella, founder, insieme alle sorelle Marta ed Enrica di Fondazione Cotarella, e Giuseppe Santi, presidente del Consorzio Orvieto Way of Life e Confcommercio Orvieto. Questโultimo ha sottolineato ยซlโimportanza di avere idee chiare e fare squadra per creare un sistema dove le esigenze delle imprese e le scelte di chi amministra siano sinergiche e orientate allo sviluppo dei nostri territori. Uno dei pilastri della manifestazione sarร la passeggiata enogastronomica per le vie e piazze della nostra Orvieto, lungo le quali oltre a degustare le nostre eccellenze, sarร possibile percepire il totale coinvolgimento dei giovani grazie allโimportante collaborazione con lโistituto per lโistruzione superiore artistica, classica e professionale della nostra cittร ยป. Dominga Cotarella ha proseguito evidenziando come ยซla bellezza non sia sufficiente per promuovere un territorio dallโenorme potenziale di cui ancora non si ha piena consapevolezza. Sono sempre piรน convinta che si debba lavorare sul territorio e con il territorio. Non esiste niente di piรน redditizio che vivere il territorio come una risorsa a cui prestare estrema attenzione, creando un rapporto di complicitร e sinergia con le imprese e contribuendo a rafforzare il genius lociยป. Una premessa condivisa dallโimportante parterre di relatori, moderati dal giornalista televisivo Bruno Vespa, che hanno fornito molti spunti interessanti.
La cittร , dotata di un patrimonio storico ed artistico unico nel suo genere, sarร la protagonista dellโevento, come ha spiegato la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani. ยซHo sostenuto con entusiasmo questa iniziativa, che coniuga le ricchezze storico, artistiche e culturali di Orvieto con quella della nostra tavola, che rappresenta senza dubbio uno dei punti di forza della nostra cittร , che nella cucina e nei prodotti tipici trova un grande veicolo di promozione. Particolarmente importante aver inserito nel programma i temi della sana alimentazione e soprattutto del lavoro e della formazione. Conosciamo i problemi dei nostri operatori che faticano a trovare personale adeguato e preparato e sappiamo quanto sia importante la formazione e gli investimenti dei privati per elevare la qualitร dell’accoglienza sul nostro territorio e quindi puntare anche a un turismo di qualitร . Questo progetto sarร importante anche per la candidatura di Orvieto a Capitale italianaย della culturaย per ilย 2025ยป.
ยซLa Bellezza nella Bellezzaยป spiega Francesca Caproni, Direttore Gal Trasimeno Orvietano che ha anche sottolineato che ยซuna delle motivazioni che ci ha spinto con fierezza a sostenere questa edizione รจ la capacitร di portare la manifestazione anche oltre i confini locali, coinvolgendo il pubblico delle aree limitrofe, come la zona del Trasimeno. Il progetto ha anche unโimportante ricaduta economica sul territorio e sui giovani, grazie al lavoro di squadra tra le istituzioni e le impreseยป. Concetto, quello di un sistema tra pubblico e privato, confermato da Donatella Tesei, Presidente della Regione Umbria, che ha sottolineato lโimportanza del potenziamento delle infrastrutture che permettano un collegamento piรน agevole anche con i luoghi piรน nascosti e straordinari della nostra Regione. Proprio per questo stiamo continuando a lavorare alla confluenza di alcune importanti linee aeree sullโaeroporto di Perugia, cosรฌ da potenziare e rafforzare il flusso del turismo in Umbria. ยซUn turismo la cui promozione รจ assegnata a ogni singola regione e non a un unico ente nazionale non puรฒ funzionareยป spiega Marina Lalli, Presidente di Federturismo, ยซper cui il confronto con la Francia รจ talvolta schiacciante. Il turismo รจ unโindustria che crea un indotto. Dobbiamo imparare a vendere la bellezza e far innamorare gli stranieri del nostro stile di vita e della nostra gastronomia, raccontando la forza del sistema Paese ma enfatizzando le peculiaritร di ogni singola Regione e Borgoยป.
Con il suo intervento il Presidente ColdirettiEttore Prandini ribadisce che ยซdobbiamo vendere lโItalia e la sua biodiversitร , un patrimonio di immenso valore di cui non siamo abbastanza consapevoli, ma che ci rende unici al mondo. LโItalia รจ il paese piรน sostenibile dโEuropa, ma questo non ci esclude dalla grande crisi energica che colpisce tutti i settori, in particolare lโagroalimentareยป. Concetti espressi anche da Silvio Barbero, vice presidente dellโUniversitร delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Slow Food: ยซun territorio che vuole guardare al futuro deve farlo con un approccio interdisciplinare e olistico, con una transizione ecologica anche sui temi legati al cibo e allโarte e sviluppare progetti virtuosi di formazione, sensibilitร culturale, e relazioni con il territorio dove un alimento ha messo radiciยป.
ยซIl turismo รจ un asset strategicoโ chiarisce Giorgio Mancaroni, Presidente della Camera di Commercio dellโUmbria, sempre piรน attiva nella promozione delle tante bellezze, paesaggistiche, storiche, culturali, che assieme alle eccellenze enogastronomiche e a spettacoli di caratura internazionale rendono unica la nostra Regioneยป. ยซLa ristorazione รจ il principale motore del turismo italiano, ma manca una politica industriale di settore ed รจ giunto il momento di una riforma del sistema della formazione continuaโ precisa Roberto Calugi, Direttore Generale F.I.P.E. โLa ristorazione, gestita da imprenditori sempre piรน consapevoli, รจ o puรฒ diventare una vera e propria agenzia di tutela e valorizzazione del territorio, ma non ci si puรฒ improvvisareยป. ยซLโinvestimento in scienza e tecnologia รจ uno degli elementi chiave per lo sviluppo economico, sociale e culturale. Un Paese che cresce รจ un Paese che investe sui giovani e sul futuro, ossia sulla Ricerca, che dello sviluppo e del futuro รจ il motore principaleยป commenta Gino Nicolais, Professore Emerito dellโUniversitร di Napoli Federico II e Presidente Materias.
ยซA Orvieto si possono respirare tanti segni del belloยป sottolinea Giuseppe Cerasa, Direttore delle Guide di Repubblica. ยซร una terra con un immenso patrimonio architettonico, culturale, paesaggistico, enogastronomico; lโarte trova proprio sulla rupe e il suo territorio un ventaglio ricco di sfumature, di tradizioni, di linguaggi diversi: dallโarte dei merletti alle ceramiche, dagli ingredienti gastronomici al vino. In particolare questโultimo, cosรฌ importante per il nostro paese Italia, ma soprattutto per una cittร come la nostra che al vino concede il proprio nome, Orvieto Doc, cosรฌ come altre cittร italiane diventate famose per le proprie produzioni enologicheยป.
ยซCome il territorio deve essere consapevole del proprio potenziale, รจ altrettanto giusto che questa consapevolezza accompagni chi scrive e racconta da anni, con grande passione, dedizione e professionalitร , uno degli ingredienti piรน importanti del made in Italy italiano, la cucina Italianaยป commenta Paolo Marchi, giornalista e ideatore di Identitร Golose. ยซIl giornalismo gastronomico italiano deve essere orgoglioso e conscio del proprio valore comunicativo e della propria identitร ยป. In conclusione, Dominga Cotarella ha sottolineato come ยซdalle parole bisogna passare ai fatti.ย Da qui al maggio 2023 ogni mese faremo un evento, con protagonista la ristorazione del territorio e uno chef stellato, perchรฉ dai piรน bravi bisogna imparare e non averne paura. Se il territorio รจ concepito come azienda, con identitร sempre piรน chiara e fatta di persone, diventa intuitiva la necessitร di formare il capitale umano che vi opera, per permettere uno sviluppo concreto e coerente. Nasce da questa considerazione il Master in Turismo sostenibile, organizzato da Luiss Business School in collaborazione con lโAccademia di alta formazione Intrecci, che inizierร il 24 ottobre prossimo e che avrร proprio lโobiettivo di formare i futuri Manager del Territorioยป. In chiusura della presentazione si รจ svolta una degustazione presso il Palazzo dei Congressi con i prodotti tipici di Campagna Amica, lโAmatriciana dello chef Gianfranco Vissani in abbinamento ai vini del Consorzio Orvieto Doc, e tutti gli ospiti sono stati omaggiati con una copia della Guida di Repubblica dedicata a orvieto. Organizzatori della manifestazione Fondazione Cotarellaย e quattro imprenditori lungimiranti del Consorzio Way of Life (Giuseppe Santi, Giuliano Portarena, Alfredo Branca e Riccardo Cristorori).
Programma di Orvieto, Cittร del Gusto, dellโArte e del Lavoro
Tre le cene stellate del mese di settembre si comincia lunedรฌ 26 settembre con la famiglia Iaccarino del โDon Alfonsoโ (2 stelle Michelin), martedรฌ 27 settembre sarร la volta della famigliaCerea del Ristorante โDa Vittorioโ (3 stelle Michelin), giovedรฌ 29 settembre il protagonista sarร lโenfant prodige della pizza napoletana Ciro Oliva con la sua pizzeria โConcettina ai tre Santiโ.
Tra i workshop segnaliamo quello sullโolio il 24 settembre โLโolio extravergine di oliva: se lo conosci ti cambia la vita!โย conย Nicola Di Noia, Direttore Generale UNAPROL e AD Evooschool e il 26 โLโOrvieto allo specchioโ, tavola rotonda con i produttori del Consorzio Vini Orvieto.
Per il primo week end di ottobre ci saranno tre worshop: il 30 settembre alle ore 17.00 โA tavola con la scienza: la salute dellโuomo passa anche dalย legame con la natura e i suoi prodottiโ a cui seguirร degustazione di presidiย Slow Foodย del territorio presso i Giardini dellโOpera del Duomo; il 1 ottobre alle ore 11 โGiovani, formazione ed enogastronomia come leve per loย sviluppo dei nostri territoriโ e infine il 2 ottobre alle ore 10:30 โAlimentarsi di vita: il rapporto con lโambiente, con la natura e con il ciboโ e alle ore 16:00 il laboratorio di a cura diย Valentina Dallari, autrice dei libri โNon mi sono mai piaciutaโ e โUroboroโ. Questo fine settimana avrร come protagonista la passeggiata eno-gastronomica che darร visibilitร alle piccole imprese locali e ai loro prodotti, legandoli alle bellezze paesaggistiche e artistiche di Orvieto. La formula รจ quella delย pranzo itineranteย che attraverserร le principali vie e piazza per fare tappa al palazzo delย Capitano del Popolo, il complesso del San Giovanni dove ha sede lโenoteca provinciale e ancora quello di San Francesco e Santa Chiara, la chiesa di SantโAndrea con i suoi sotterranei fino al Duomo, simbolo della cittร nel mondo.
Il “Gamay del Trasimeno”, รจ un vino umbro di eccellenza che ha una storia un poโ particolare: infatti per molto tempo รจ stato frainteso e scambiato per un altro vitigno a cui deve il suo attuale nome. Un errore, a volte, puรฒ scatenare problemi o creare un capolavoro.
Immaginiamo per esempio il celebre dolce milanese che ha preso il nome dal garzone Toni, che si adoperรฒ per rimediare a un guaio culinario e da qui nacque il Pan de Toni, oggi Panettone. Lo stesso vale per la nascita del gorgonzola, dovuto a un errore di un casaro che per una dimenticanza diede vita al celebre e amatissimo formaggio. Cosรฌ come il ghiacciolo che nacque involontariamente dopo aver lasciato un bicchiere, contenente una bevanda con un bastoncino per girarla, per una notte allโinfluenza delle gelide temperature esterne.
Cosรฌ come per la scoperta di alcuni vaccini, nati quasi per caso o per il risultato casuale di alcune scoperte o sperimentazioni scientifiche che hanno, inavvertitamente, sovvertito certe tesi conclamate o ipotizzate: solo per fare alcuni esempi, le scoperte di Cristoforo Colombo, Sobrero, Nobel, Rontgen, Curie, Fleming per quanto riguarda nuove terre, la nitroglicerina, i raggi X, la penicillina, oppure i fiammiferi, la penna biroโฆ
Gamay del Trasimeno, foto via Facebook
La storia del nome
Ma torniamo al nostro straordinario vino Gamay del Trasimeno e alla sua storia del nome sbagliato. Fin dal suo arrivo sulle sponde lacuali nel XVI secolo, il vitigno veniva allevato con la tecnica ad alberello e chiamato Vitigno Francese e perciรฒ denominato erroneamente, fin dai suoi albori di piantumazione nelle terre circondanti il Trasimeno, Gamay, come il vitigno francese coltivato ad alberello e che da origine al vino Beaujolais. Nella dote che portรฒ la nobildonna spagnola Eleonora de Mendoza quando convolรฒ a nozze a Castiglione del Lago con il duca Fulvio della Corgna, cโerano alcune viti di provenienza spagnola portate in Umbria come buon auspicio per un felice matrimonio.
Da allora quelle viti sono state da sempre chiamate Gamay, ma in realtร appartengono alla famiglia della Grenache, vitigno che dร origine, tra gli altri vini, allโAlicante e al Cannonau.
Lโerrore persiste ancora oggi e nellโimmaginario collettivo, quel superbo vino, viene ancora chiamato Gamay a cui, per differenziarsi da quello che da origine al Beaujolais francese, qualcuno ha ben pensato di abbinare la parola Trasimeno. Quindi il Gamay del Trasimeno non รจ un Gamay ma una Grenache con il nome sbagliato.
Per le sue caratteristiche possiamo dire che รจ un vino che nasce da una bacca rossa, alla vista รจ di colore rosso rubino, dal profumo intenso con sentori di frutta secca e rossa e a volte di cacao.
Vini del Trasimeno, foto by Facebook
Come ci ha evidenziato Valentina Clemente, la Strada del Vino Colli del Trasimeno ha potuto segnalare con orgoglio che nel concorso internazionale Grenaches du Monde 2021, il Gamay del Trasimeno ha ricevuto 5 medaglie dโoro con 4 cantine lacustri: Madrevite, Coldibetto, Duca della Corgna e Casaioli. I viticoltori del Trasimeno hanno lavorato con dedizione e passione e il Gamay del Trasimeno conferma, con i premi ricevuti, il suo riconoscimento e apprezzamento a livello mondiale. Siamo certi che questa eccellenza enologica umbra continuerร a dare altre soddisfazioni ai suoi produttori e ai suoi crescenti estimatori. Assaggiare questo fantastico vino, magari ammirando il paesaggio lacustre e nel contempo degustando la tipica zuppa di pesce di lago, il tegamaccio, รจ certamente unโoccasione da non perdere anzi da provare e soprattuttoโฆ da ri-provare.
A Pietralunga, il comune d’Italia con piรน raccoglitori di tartufi in rapporto ai suoi abitanti, si รจ svolta la trentaduesima edizione della Mostra Mercato del Tartufo e della Patata. Venti chef stellati e non hanno cucinato i loro piatti gourmet, devolvendo il ricavato in beneficenza. Stessa sorte per un tartufo di 364 grammi acquistato da un noto ristorante perugino.
Si รจ appena conclusa la manifestazione di Pietralunga dedicata al tartufo e alla patata, dove 70 espositori di prodotti enogastronomici e di artigianato locale hanno colorato e diffuso profumi nel delizioso borgo medievale umbro. Abbiamo intervistato alcuni rappresentanti istituzionali e privati e ci siamo fatti raccontare l’evento.
Il sindaco Mirko Ceci, che abbiamo incontrato tra le animate strade cittadine, ci ha detto: ยซGli stand umbri e di fuori regione hanno arricchito le nostre vie insieme a venti chef di tutta Italia che hanno cucinato utilizzando i nostri prodotti. Per noi il tartufo รจ un volano di sviluppo: abbiamo infatti lanciato il marchio Tuber Turismo, in cui crediamo moltissimo. I turisti sono curiosi di conoscere e vivere il mondo del tartufo e desiderano entrare in contatto con il raccoglietore e il suo cane, andare nei posti di prelievo e vedere la lavorazione finale. Abbiamo nel nostro Comune oltre 400 cavatori e 120 addetti che operano in questo mondo, con due aziende del settore importantissime, che esportano in oltre 50 paesi. In questo event, abbiamo inaugurato una statua dedicata al raccoglitore e al suo cane, che riporta anche alcuni oggetti rappresentativi di questa attivitร . Inoltre, abbiamo ratificato una prima intesa per un rapporto in divenire di tipo culturale, turistico e commerciale con l’Associazione Russia in Umbria, in accordo con la sua presidente Larisa Gavrilovaยป.
Statua dedicata al raccoglitore di tartufo e al suo cane
Nel borgo regnano suoni, musica e voci che, intrecciandosi tra di loro, armonizzano i residenti con i tanti forestieri intervenuti. Troviamo l’assessore Federica Radicchi, con delega al Turismo, Politiche Sociali e Scolastiche che, appena rientrata dall’importante manifestazione bolognese Fico Eataly World, ci ha confidato: ยซAbbiamo creato una sinergia con l’istituto alberghiero Cavallotti di Cittร di Castello i cui studenti hanno creato, con il tartufo e la nostra patata bianca DE.CO., due prodotti denominati il trifola finger food e il tortello al tartufo. Sono stati presentati a Bologna, dove abbiamo portato anche la visciola e la nocciola, che sono state apprezzate moltissimo. La nostra politica รจ quella di coinvolgere i giovani del territorio e i nostri prodotti, insieme ai paesi vicini per nuove e sinergiche collaborazioniยป.
Giuliano Martinelli
Dopo aver apprezzato il profumo di uno splendido tartufo, Luciano Bacchetta, presidente della Provincia di Perugia e Sindaco di Cittร di Castello, ci ha detto: ยซNel comprensorio alto-tiberino, cosรฌ come in tutta la Provincia, abbiamo potenzialitร enogastroniche di altissimo livello ricercate in tutto il mondo; in particolare, il tartufo bianco altotiberino ci permette di proiettarci in una dimensione piรน ampia, anche dal punto di vista promozionale. Dobbiamo lavorare molto sulle strade e infrastrutture, perchรฉ se non sono adeguate frenano lo sviluppo; noi cerchiamo di incrementare sinergie con i sindaci di questi borghi, per valorizzare l’immagine del comprensorioยป.
Poco piรน in lร Monica Panetti, socia fondatrice di Solidart, ci racconta: ยซInsieme a mio marito, lo chef Simone Ciccotti e a nostra figlia Benedetta Sofia, ho creato l’Associazione Solidart con finalitร benefiche unendola al mondo della ristorazione, che รจ il nostro mestiere. Nell’associazione c’รจ un gruppo di chef che ha deciso di creare eventi a scopi benefici, come quello in seno a questa manifestazione, che ha voluto indirizzarsi verso la raccolta fondi per l’acquisto di un defibrillatore per una scuola e l’aiuto a una ragazza, Daniela, per favorire la pubblicazione del suo secondo libro. Abbiamo prossimi progetti similari, perchรฉ fare del bene fa beneยป. Le note e la voce di Simone e Selene hanno chiuso, con un tocco di musica soul, la magnifica manifestazione.
Il recente 12 agosto ha avuto luogo a Torgiano l’evento artistico Vinarelli, manifestazione racchiusa in un’unica giornata dove pittori locali e forestieri, si cimentano con pennelli imbevuti nel buon vino locale, sfumato in svariate gradazioni cromatiche e nell’occasione create per realizzare delle opere che saranno destinate a scopi benefici in campo sociale e artistico. L’avvenimento che fa parte del piรน ampio Agosto Torgianese, vive con i suoi artisti e i numerosi visitatori, un clima estroverso e dilettevole.
ร appena terminata la XXXVI edizione dei Vinarelli, organizzata dalla Pro Loco e dal Comune di Torgiano, che รจ stata inserita all’interno dell’Agosto Torgianese, evento datato 7/18 Agosto 2019.
L’intera manifestazione presenta nella sua tradizionalitร , ambiti enogastronomici e ludici e sono dedicati, come si legge nel ricco programma, spazi per la musica, la cultura e la pittura; quest’ultima, presentata nella sua caratteristica e originaria tecnica locale e utilizzata in occasione dell’annuale raduno artistico, dร vita al distintivo Vinarello.
Qui a Torgiano, uno dei borghi piรน belli d’Italia, c’รจ un’atmosfera incantata sottolineata dai colori pastello delle distese dei vigneti, dal profumo della campagna che รจ accostata alle vicine sponde dei fiumi Chiascio e Tevere.
In questo luogo la storia e la tradizione sono confidenti e accasate da migliaia di anni, infatti le origini torgianesi vanno individuate nel periodo etrusco, come dalle testimonianze archeologiche ritrovate nei pressi del Borgo e dell’allora roccaforte Vettona, oggi la vicina Bettona. La particolaritร sta nel fatto che i territori alla destra del Tevere erano sotto l’influenza etrusca e quelli alla sua sinistra sotto quella degli Umbri. Torgiano e Bettona, seppur a sinistra del Tevere, hanno rappresentato l’eccezionalitร etrusca sulla sponda opposta alla consueta appartenenza territoriale. L’area, fin dal periodo etrusco e poi romano, ha avuto sempre una spiccata vocazione agricola che, per la presenza di un porto fluviale, anticamente si collegava via acqua fino all’Urbe Romana per il trasporto delle derrate alimentari prodotte in loco oppure inviate e giunte fino a lรฌ dalla vicina via consolare Amerina.
Torgiano ha sempre dimostrato la sua vocazione specificando qualitร tra olivi, cereali e ortofrutta ma il suo successo รจ dovuto soprattutto alla viticoltura e ai suoi celebri vini. Tra i sapori dei cibi, i profumi dei luoghi e degustando un buon vino, qualche anno fa รจ nata quasi per gioco la manifestazione dei Vinarelli, dove pittori locali e forestieri, su tema libero e in un’atmosfera di convivialitร e gioia, hanno dato e danno libero sfogo alla propria creativitร , mescolando l’ottimo vino di queste zone ai colori prescelti da ciascun compositore per la propria realizzazione vinarelliana.
Oramai i Vinarelli si sono attestati come una manifestazione di riferimento nel mondo culturale, artistico e al vasto pubblico e se pensiamo al loro esordio nel 1984, possiamo dire che a Torgiano si possono vivere sensazioni che uniscono il palato all’olfatto e il tatto alla vista, nel puro divertimento e in un connubio propulsivo tra arte, cultura e vino, nella sua nobilitata ed enologica genesi pittorica che ha portato alla crescita di questa manifestazione divenuta ormai largamente stimata e rinomata.
Tra i lunghi tavoli, dove poco prima erano sede per il brindisi e l’assaggio di buon vino e cibo, sia dei pittori sia dei loro accompagnatori, ora si poggiano gli artisti che, scansati piatti e bicchieri, pennellano su fogli di carta disposti a filiera e vi imprigionano la bevanda di Bacco colorata nei vari toni cromatici creati per l’occasione. Cosรฌ forme e luoghi prendono vita sul foglio bianco che lentamente si tinge tra le acrobatiche manualitร di ogni singolo artista. Durante la serata si vedono, in un lungo e affollato torpedone, visitatori ed estimatori della pittura e in particolare di questa tecnica, sfilare dietro i bravi artisti e sporgendosi sopra la testa dei vinarelliani, scrutare, guardare, percepire, fotografare.
Il vostro inviato, ha avuto l’occasione di essere partecipe alla manifestazione e ha potuto vivere questa esperienza dalla parte dei pittori, che si ritrovano in una sorta di pubblica intimitร artistica. Non un solo artista dei presenti ha evitato di farsi vedere durante la preparazione della sua creazione ma anzi ha condiviso le proprie idee, le proprie emozioni, le proprie tecniche con perfetti sconosciuti che passandogli dietro commentavano come se gli artisti stessi, fossero contenuti in una bolla di sapone che li ovattasse dal resto del mondo. Il tutto si รจ svolto in un clima di assoluta gioia e serenitร e l’evento รจ sembrato essere ammantato da un’atmosfera surreale, senza il dettato dei frenetici e irriverenti tempi attuali. Qui si sono visti degli ammirati artisti, conosciuti anche in altre occasioni e in varie esposizioni pittoriche, cimentarsi con tecniche diverse e atteggiamenti informali per quest’evento.
Ai Vinarelli di Torgiano certe barriere cadono, infatti si รจ notata maggior confidenza tra i pittori stessi e tra loro e il pubblico, in una sorta di reciproca confessione creativa collettiva.
Una bellissima esperienza per tutti dove, tra i tanti bravi artisti, intrattenersi per capire le tecniche elaborative con alcuni di loro, come Carla Medici, Paolo Ballerani, Pietro Crocchioni, Marina Sereda, Maria Cristina Bigerna, Stefano Chiacchella, Moreno Chiacchiera, Arnaldo Garcez e molti altri, รจ stato molto interessante e partecipativo.
I Vinarelli prodotti sono stati donati all’organizzazione della manifestazione che si occuperร della loro vendita e il ricavato sarร destinato a specifici interventi benefici nella sfera socio-culturale.
Lasciamo parlare i numeri: 150.000/180.000 fiori di Crocus Sativus coprono un campo immenso bellissimo e violetto, e da tutto quel campo si ricava solo un chilogrammo di zafferano.
Lโoro rosso
Una quantitร enorme di fiori per poco prodotto: ovviamente questo fa alzare il prezzo, come per il caviale, ma a differenza di quest’ultimo lo zafferano ha una storia millenaria che oscilla tra magia, salute, prestigio e cucina. ร stato per secoli un prodotto di successo, tanto da guadagnarsi il soprannome di oro rosso. ร stato un prodotto multitasking, usato come colorante per tingere i tessuti reali, ma anche come prezioso afrodisiaco e cosmetico per ravvivare le guance pallide.
In Italia la parola zafferano evoca subito il risotto alla milanese, mentre in Francia รจ un ingrediente della bouillabaisse (zuppa di pesce) e in Svezia รจ un elemento del Grande Amaro Svedese.
Tutti si servono dello zafferano. Infatti รจ molto richiesto e nel mondo se ne producono 180 tonnellate lโanno. Il 90% proviene dallโIran. Quello in polvere รจ una delle spezie piรน soggette a frodi e adulterazioni. La polvere puรฒ essere mescolata con la curcuma o con la calendula, ma cโรจ chi non esita ad aggiungere minerali polverizzati o coloranti sintetici. Poi, come nelle antiche spezierie, cโรจ anche il rischio di acquistare un prodotto ormai vecchio e mal conservato.
Fiori di zafferano essiccati
Lo Zafferano del ducato
Una volta arrivava da Oriente seguendo il percorso della Via delle Spezie, poi ha attecchito anche in Italia ed รจ stato coltivato in Abruzzo e nelle terre di Spoleto e di Terni.
Varie vicende storiche ed economiche lโavevano fatto sparire dal mercato interno, ma adesso รจ tornato alla grande. Noi italiani ne produciamo poco, ma coltiviamo la Ferrari dellโoro rosso. Per far fronte alle spese e alle difficoltร di coltivazione e raccolta, quaranta produttori umbri hanno trovato opportuno creare unโassociazione dal nome evocativo di Zafferano del Ducato, a ricordo della sua presenza nel ducato di Spoleto. Uno dei soci, il signor Giuliano Sfascia, mi ha spiegato le caratteristiche che il prodotto deve avere per essere di prima qualitร , e mi ha portato sul campo, dove ho visto in cosa consiste la grande fatica.
I fiori, i crochi, nascono da bulbi che sono messi nel terreno verso luglio, ma che non sopportano le coltivazioni intensive, hanno bisogno di spazio e di aria, crescono a mezza collina su terreni leggeri e ben drenati, di tipo sabbioso o limoso.
I 180.000 fiori, necessari per ottenere un chilo di zafferano, si possono raccogliere solo a mano, chinati sui crochi, di prima mattina, quando i fiori sono ancora chiusi. Ogni fiore ha solo tre stimmi rossi (antennine) portatrici della spezia, cioรจ dello zafferano. Questa dura raccolta si chiama sfioritura e si fa nel mese di ottobre.
I crochi
Raccolti i fiori, si staccano delicatamente i tre stimmi, che vengono messi in un vaso di vetro e portati subito a essiccare. Prima si asciugano e tanto meglio sarร il sapore della spezia. Produrre zafferano richiede fatica e molte ore di lavoro ed รจ una coltivazione soggetta a mille rischi, intemperie e parassiti compresi. A tutto questo si deve aggiungere che ogni raccolta, per ottenere la certificazione di qualitร , deve essere analizzata da un laboratorio autorizzato.
Crocina,ย cioรจย ilย colore, Pirocrocina,ย ilย sapore amaro e Safranale,ย cioรจย l’aroma, sono le tre sostanze che caratterizzano lo zafferano, ma solo se la presenza di queste sostanze รจ alta si ha uno zafferano di prima qualitร . Nessuna magia. La buona coltivazione aiuta le tre sostanze a dare il meglio di sรฉ. Quindi, buon risotto a tutti.