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โ€œAssaggi Dโ€™Umbriaโ€, la nostra rubrica dedicata allโ€™enogastronomia della regione, inizia il suo viaggio con le colombe: sicuramente non un dolce tipico della zona, ma un dolce immancabile sulle tavole durante il periodo pasquale. Nel corso di una food-session presso lโ€™Universitร  dei Sapori di Perugia, con giornalisti ed esperti di settore, ne abbiamo assaggiate alcune, cosรฌ da fornirvi una piccola ma indispensabile guida per orientarsi verso la scelta piรน golosa.

La ciaramicola e la torta dolce sono i dolci tipici umbri del periodo pasquale. Non la colomba, le cui origini si confondono tra aneddoti e leggende del Nord; la contesa resta tra Milano e Verona, tuttavia, nella pasticceria italiana non esiste dolce piรน simbolico di questa preparazione che evoca la pace, piรน che mai ambita in questa difficile fase internazionale. Dโ€™altronde sono tantissimi i pasticcieri umbri che producono ottime colombe artigianali che vale la pena di acquistare per sรฉ o regalare. Il dubbio nasce sulla scelta: dal supermercato alla pasticceria piรน raffinata il soffice dolce parte da pochi euro fino a 40 e oltre. Portare a tavola il simbolo della pace potrebbe risultare un affare sbagliato.

 

Come scegliere tra le decine di offerte e proposte gourmet?

In base al proprio budget ovviamente ma anche, prediligendo un prodotto che rispecchi almeno in parte le caratteristiche qualitative di un disciplinare (sรฌ, la colomba tradizionale ha un regolamento ministeriale), che sia ottimo al palato e soprattutto genuino. Scadenza breve (massimo 60 giorni), lievito madre, assenza di conservanti e ingredienti di qualitร : queste sono le proprietร  principali che valgono la spesa un poโ€™ piรน impegnativa per un prodotto realmente artigianale.
Giร , perchรฉ in commercio potremmo anche trovare lievitati spacciati dal pasticciere o dal fornaio di turno come artigianali, ma in realtร  preparati con i mix che contengono tutti gli ingredienti predosati. Si aggiunge lโ€™acqua, altri pochi componenti e si infornano nei pirottini a forma di colomba.
Questa tipologia non รจ da considerarsi artigianale e non puรฒ costare 30 euro al chilo, piuttosto facciamola a casa! Ad ogni modo la prima regola per un acquisto intelligente รจ leggere attentamente lโ€™etichetta con gli ingredienti dove, per legge, devono essere specificate almeno leย  categorie principali. Sapere che cโ€™รจ il burro e non altri grassi fa differenza, forse non sapremo la provenienza (e quindi il costo) ma รจ giร  un punto di partenza per stabilire il valore di ciรฒ che stiamo comprando.

 

 

Martedรฌ 19 marzo, presso lโ€™Universitร  dei Sapori di Perugia si รจ tenuta una food-session a tema, durante la quale alcuni esperti e giornalisti specializzati, tra cui Giorgio Bistarelli dellโ€™Universitร  dei Sapori e Chiara Sicola, giornalista del Gambero Rosso e di MangiaeBevi hanno assaggiatoย cinque colombe tradizionali artigianali preparate con materie prime eccellenti e lievito madre da noti pasticcieri umbri. Alcune seguono letteralmente il disciplinare, altre aggiungono qualche elemento creativo mentre lโ€™ultima รจ rigorosamente senza glutine, per gli intolleranti e celiaci. Nessuna classifica, ma solo il racconto di alcuni prodotti artigianali eccellenti con una shelf-life entro i 40 giorni. Consigliatissimi da provare e regalare.

 

Colomba classica firmata Paolo Marchi per Meunier Champagne e Pizza (Via Aldo Capitini snc โ€“ Corciano – Pg)

Elegante e stilosa la confezione bianca con caratteri e logo in oro. Allโ€™apertura si sprigionano immediatamente tutti i profumi tipici di un lievitato fresco di buona qualitร , spiccano i sentori di mandorla e burro. La glassa ricopre la colomba con un motivo a onde, ricca di mandorle intere ma un poโ€™ piรน scura perchรฉ, alla farina di mandorle e zucchero, รจ stato aggiunto del goloso cacao.
Lโ€™impasto รจ sorprendentemente morbido e ben alveolato, di un bel colore giallo uovo e abbastanza umido. Molto ricca al palato: prevale il burro e i canditi a cui sono stati aggiunti pezzetti di albicocche molto aromatiche che un poโ€™ smorzano il gusto della vaniglia del Madagascar (come da etichetta). Lotto di produzione colomba dellโ€™11 marzo โ€™24 (scadenza 10 aprile โ€™24).

 

Colomba classica Una Sosta di zucchero (Via Perugina, 12 โ€“ Passignano sul Trasimeno – Pg)

Vitaminica la confezione, di un bellโ€™arancio con scritte in oro e cordoncini in tessuto. Molto profumata, con tutti gli elementi (mandorle, burro e arancia) distinguibili giร  allโ€™olfatto. La morbida glassatura (caratteristica di artigianalitร ) risulta perfettamente distribuita, con abbondanti mandorle di taglio regolare e meno granella. Corrisponde alle aspettative visive il taglio dellโ€™impasto fragrante e morbido, particolarmente ricco di vaniglia naturale molto visibile e i canditi ben distribuiti che si alternano ai buchi caratteristici di una lievitazione con pasta madre perfettamente riuscita. Il morso รจ molto equilibrato, vellutato con tutti gli ingredienti riconoscibili e bilanciati. Anche in questo caso la scadenza (visibile in etichetta) รจ di circa un mese: prodotta il 16 marzo, da consumare entro il 25 aprile โ€™24.

 

Colomba classica Pasticceria Piazza Settevalli (Via Settevalli 131/i โ€“ Perugia)

Bella la scatola avorio e oro che racchiude una colomba dalla glassatura leggermente brunita che non lesina sulla granella di zucchero e mandorle. Lโ€™impasto รจ ben lievitato con unโ€™alveolatura molto evidente. Il dolce รจ piรน alto della media e al gusto risulta molto soffice e umido (incartato il 19 marzo!). Al naso la colomba รจ molto profumata con una nota dolce distintiva e persistente di miele che un poโ€™ attenua il gusto degli abbondanti canditi, burro e vaniglia. Una preparazione molto ricca con un gusto che esce dagli schemi classici. Scadenza in etichetta 30 aprile โ€™24.

 

Colomba classica al bergamotto Pasticceria Edoardo (Via Cupa, 1 โ€“ Petrignano di Assisi)

Alla vista รจ subito evidente il rivestimento ricco della colomba con una bella glassatura compatta per la quale sono state usate anche le armelline; molto invitante alla vista, ma potrebbe risultare poโ€™ troppo ricca di zuccheri al palato. Grazioso il cartellino degli ingredienti, essenziale, in colore rosa con un laccetto di spago. Al taglio รจ molto profumata, senza risparmio di canditi; in questo caso troviamo anche il Bergamotto di Calabria che conferisce al lievitato una nota aromatica caratteristica. Lโ€™impasto (con lievito naturale in polvere) risulta aeroso, con unโ€™alveolatura non troppo regolare ma al morso รจ molto golosa e, sebbene un poโ€™ dolce, il gioco della glassatura croccante con la pasta soffice รจ sempre vincente. Data di scadenza sul cartellino il 25 aprile โ€™24.

 

Colomba glassata al cioccolato con gocce di cioccolato Free from (senza glutine, nรฉ lattosio, nรฉ grano) di Francesco Favorito (Via Manzoni, 6/A โ€“ San Gemini – Tr)

Questa รจ lโ€™unica colomba provata non tradizionale ideata per intolleranti al lattosio, ma anche al grano e al glutine: problematiche che riguardano sempre piรน consumatori, costretti ad accontentarsi di prodotti alternativi che molto spesso mortificano il gusto. Non รจ questo il caso. Giร  lโ€™elegante scatola marrone e oro suggerisce un prodotto luxury sicuramente non farmaceutico. La colomba, in formato 500 g, si presenta completamente rivestita di uno strato compatto di cioccolato. Allโ€™apertura si sprigiona un profumo di canditi che si alternano, nellโ€™impasto particolarmente umido, alle gocce di cioccolato. Buona la lievitazione anche se il lievito madre (dalla farina di grano) รจ stato ovviamente sostituito con il lievito di birra. Un dolce golosissimo per tutti, senza alcun retrogusto medicale, ma solo con il piacere di assaporare ottime materie prime.

 

 


Grazie a Giorgio Bistarelli, Chiara Sicola, Filippo Fagioli, Ugo Mancusi, Eleonora Cesaretti, Angela Menganna.

Intervista con il giornalista esperto di olio e di enogastronomia e autore del libro โ€œLโ€™olio e gli altri ingredienti della nostra vitaโ€.

Maurizio Pescari, giornalista e scrittore, nativo di Cittร  di Castello, ha unโ€™esperienza trentennale nel settore dellโ€™olio, dellโ€™enogastronomia e dellโ€™enoturismo ed รจ una firma autorevole dellโ€™informazione dedicata allโ€™olivicoltura. Ma รจ soprattutto autore di Lโ€™olio e gli altri ingredienti della nostra vita (edito da Rubettino), un libro dedicato allโ€™olio, ma che non parla di olio. Pescari segue un filo conduttore ideale lungo il quale costruisce una storia completa e complessa, quasi romanzata, toccando gli argomenti piรน svariati: dal valore del tempo alla mezzadria, dalle tradizioni alle consuetudini, dalla spesa alla tavola quotidiana, dalla valutazione del passato alla costruzione del futuro. Il racconto รจ intervallato da storie di persone e di territori, che finiscono con una prima colazione, con lโ€™olio protagonista e conseguente ricetta.
Durante la nostra chiacchierata รจ emersa tutta la passione nel parlare di questo prodotto, in particolar modo degli olivi: ยซNon bisogna parlare di olio, ma di olivi. Stiamo perdendo gli olivi e senza di loro lโ€™olio non si faยป.

 

Maurizio Pescari

Maurizio la prima domanda รจ di rito: qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

Sono nato a Cittร  di Castello, a sinistra del Tevere. Con lโ€™Umbria ho un rapporto che mi porta a rispettare le diversitร , non solo dialettali, ma anche di carattere. Gli umbri dal punto di vista caratteriale hanno tanto da imparare, la loro chiusura รจ una forma di autodifesa. Siamo stati sempre sottomessi e questo ci ha portato spesso a farci gli affari nostri. Da 50 anni vivo a Perugia e la cosa che mi manca di piรน รจ lโ€™improvvisata: a Perugia se si fanno le improvvisate si rischiano faide familiari e sparatorie (ride). A Perugia lโ€™improvvisata va anticipata di una settimanaโ€ฆ poi forse, si puรฒ fare! Mentre a Cittร  di Castello รจ molto piรน comune, รจ una forma culturale diversa. Detto questo, ritengo che non esista un posto piรน bello dove vivere.

 

รˆ considerato uno dei maggiori esperti di olivicoltura: come e quando รจ nata questa sua passione?

La mia passione รจ nata circa 27 anni fa quando con Marco Caprai abbiamo iniziato a organizzare eventi di valorizzazione e promozione dei prodotti umbri in giro per il mondo. Marco Caprai inventรฒ (cโ€™ero anche io con lui) Frantoi Aperti e siamo stati i primi a portare Cantine Aperte in Umbria nel 1995. Il mio interesse per questo mondo รจ legato anche allโ€™incontro con una persona: Alfredo Mancianti (aveva un frantoio a San Feliciano sul Trasimeno, ma viveva sul lago Maggiore), con i suoi racconti che giravano intorno allโ€™olio, ma che non parlavano mai di olio, mi ha appassionato alla cultura dellโ€™olivo piรน che a quella dellโ€™olio stesso. Poi il caso ha voluto che iniziassi a collaborare con il Corriere della Sera, dove curavo una rubrica su questo prodotto. Da qui tutto รจ iniziato.

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Quanto รจ importante lโ€™economia dellโ€™olio, in particolare in Umbria? Come puรฒ migliorarsi?ย  ย 

Il giro dโ€™affari nel modo dellโ€™olio non lo fa la natura, ma la testa della gente. Occorre utilizzare il territorio e caratterizzarlo; serve fare comunicazione e creare un profilo identitario per rendere il prodotto unico. Lโ€™olio รจ olio per tutti. Non bisogna limitarsi a vendere la bottiglia, ma si deve coinvolge lโ€™acquirente raccontando la storia, รจ favorevole essere simpatici e ben disposti, e creare un brand: in questo modo il prodotto diventa unico e si puรฒ stabilire il prezzo. Poi รจ compito del produttore andare a cercare chi รจ disposto a pagare quel prezzo, non si puรฒ stare sulla porta del frantoio e aspettare che qualcuno passi. Gli olivicoltori devono capire che non possono essere solo agricoltori, devono diventare imprenditori, come รจ accaduto con il vino. I viticoltori si sono evoluti. Se non in rarissimi casi, nel mondo dellโ€™olio parliamo soltanto di agricoltori: loro vogliono vendere il prodotto il prima possibile, mentre lโ€™imprenditore lo incarta, lo cura, lo abbellisce e crea unโ€™identitร . Tutti compriamo un vino perchรฉ vogliamo quel vino (il Sagrantino di Caprai o il Sangiovese di Lungarotti) con lโ€™olio questo spesso non avviene.

 

โ€œLโ€™olio e gli altri ingredienti della nostra vitaโ€ (edito da Rubettino) รจ il titolo del suo libro uscito nel 2021: quali sono gli ingredienti della sua vita?

La famiglia, il cane, il gatto e ovviamente lโ€™olio.

 

รˆ un libro dedicato allโ€™olio dove non si parla mai di olio: ci spieghi meglio.

รˆ un libro dedicato allโ€™olio, ma non cโ€™รจ scritto una varietร  o un sistema di estrazione, non nomino un nome, nรฉ un profumo. Non bisogna parlare di olio, ma di olivi. Stiamo perdendo gli olivi e senza di loro lโ€™olio non si fa. In Umbria il 50% di questi alberi รจ abbandonato perchรฉ i proprietari non sanno dare redditivitร  alla loro produzione, non sanno fare gli imprenditori e quindi, visto che la gestione costa cara, preferiscono comprare olio da altre parti per poi imbottigliarlo. In questo modo le piante muoiono e con loro muore anche il nostro paesaggio. Lโ€™Umbria รจ ricoperta da olivi, sono una bellezza che va oltre il prodotto alimentare e per questo รจ fondamentale preservarli e valorizzarli. Lo ripeto: quello che manca รจ il rispetto per lโ€™olivo.

 

Questo perchรฉ accade?

Perchรฉ costa caro mantenere queste piante e spesso chi le possiede non รจ capace di fare lโ€™imprenditore. Prima cosa dobbiamo dire che lโ€™olivo non fa olio, perchรฉ se lo facesse, lโ€™albicocco farebbe la marmellata. Lโ€™olivo ci mette a disposizione dei frutti, che se finiscono in mani capaci, danno un buon prodotto.

 

Pensa ancora che manchi una cultura dellโ€™olio?

In Italia manca lโ€™insegnamento dellโ€™olivicoltura e dellโ€™elaiotecnica; anche nelle scuole superiori specializzate e nelle Universitร  di Agraria questi corsi sono molto rari o del tutto assenti. Non cโ€™รจ una cultura dellโ€™olio nonostante questo sia un prodotto molto presente: in Umbria basta aprire una finestra per vedere un albero di olivo. Scommetto che anche lei ne vede uno da casa sua! Inoltre, lโ€™olio, che viene prodotto a livello domestico, รจ spesso realizzato secondo le consuetudini della mezzadria, presente in Italia fino a 60 anni fa. I nostri padri e i nostri nonni raccoglievano le olive a novembre o dicembre perchรฉ puntavano ad alte rese, la prioritร  era il profitto, questo purtroppo รจ rimasto ancora oggi. Allโ€™epoca aveva senso, oggi no. Questo va a discapito della qualitร .

 

รˆ per questo che secondo lei lโ€™olio buono occupa oggi solo il 3% del mercato in Italia?

Non รจ del tutto vero. In casa tutti abbiamo una bottiglia di olio, ma il 90% di noi compra quello che costa meno, solo il 10% va alla ricerca delle caratteristiche di fondo. Lโ€™olio non รจ tutto uguale, ogni prezzo corrisponde a una qualitร . Il prodotto che si acquista al supermercato รจ meno caro, ma non vuol dire che sia cattivo: sfido chiunque a fare un olio migliore e farlo pagare a quel prezzo.

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Che voto dร  alla produzione umbra?

Quella buona รจ buona.

 

 

Dia dei suggerimenti a noi comuni mortali per riconoscere un buon olio.

Lโ€™odore. Un buon olio ha un buon odore. Va specificato perรฒ che ogni olio รจ diverso: in Italia ci sono 538 varietร  di olive e ognuna dร  vita a un prodotto differente. Non dico che si deve saper riconoscere qual รจ il piรน buono o il meno buono, ma si deve capire che sono diversi tra loro. Poi entra in gioco il gusto personale che ci orienta verso quello piรน adatto al nostro palato. Dico sempre: quando si va in giro per il mondo, invece di riportare a casa una calamita da attaccare al frigorifero, riportate una bottiglia dโ€™olio.

 

Dopotutto รจ un compagno molto presente nella vita degli italiani…

Assolutamente. Non esiste una casa dove non cโ€™รจ una bottiglia dโ€™olio. Mi arrabbio quando sento dire in televisione: ยซUsate poco olioยป. Usate poco olio scadenteโ€ฆ quello buono mettetelo.

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Per concludere la nostra chiacchierata: qual รจ la prima cosa che le viene in mente pensando allโ€™Umbria? Non mi dica lโ€™olivo…

Piazza di Sopra a Cittร  di Castello, ma anche Assisi: tutti pensano che sia bella ammirata da sotto – ed รจ vero – ma avete mai guardato lโ€™Umbria da Assisi? รˆ bellissima!

Il โ€œconnubioโ€ perfetto tra cibo e vino andrร  in scena al Caio Melisso, il teatro allโ€™italiana piรน antico della cittร , con produzioni indipendenti e innovative. Al Teatrino delle sei, novitร  di questโ€™anno, in scena le 2 produzioni teatrali selezionate tra le 50 arrivate attraverso la call Play EaT.

Grande attesa e grandi novitร  per la II edizione di Eat, Enogastronomia a Teatro. Cibo, vino e teatro tornano, quindi, insieme per proporre il format innovativo che lega arte culinaria e spettacolo e che lo scorso anno ha entusiasmato stampa e pubblico. Questโ€™anno la manifestazione รจ cresciuta in termini di numeri: piรน giornate (23, 24, 25 e 26 novembre 2023) e piรน spettacoli sempre con la cittร  di Spoleto che farร  da cornice agli appuntamenti dedicati allโ€™enogastronomia con spettacoli tutti da bere e da mangiare.

Il tutto condito dalle grandi novitร  del 2023. A partire dal Premio Umbre Best Experience promosso dalla rete al femminile con vocazione turistica โ€œUMBREโ€ (United Marketing for Business and Regional Experience) e destinato alle migliori e piรน innovative esperienze turistiche realizzate sul territorio. Per proseguire con Pasticceri. Io e mio fratello Robertoย di e con Roberto Abbiati e Leonardo Capuano a cura della Compagnia Orsini. I due fratelli pasticceri, portano in palcoscenico un laboratorio (vero) di pasticceria, frullano ragionamenti e montano albumi di neve, realizzando ben sette torte tra profiteroles, gianduia e charlotte. Immancabili sono anche il nuovo spettacoloย FoodEnsembleย – Il concerto che puoi mangiare, unโ€™esperienza sensoriale da vivere come un concerto, uno spettacolo da gustare come una cena e laย degustazione del Re dei bianchi umbri, con laย Spoleto DOC Trebbiano Spoletino, sapientemente raccontato e gustato dal giornalistaย Francesco Saverio Russo. Torna Daniele De Michele โ€˜Donpastaโ€™, dj, economista e appassionato di gastronomia con uno spettacolo completamente nuovo con 4 ospiti dโ€™eccezione pronti a sfidarsi davanti al pubblico votante: Giorgione, Carlotta Delicato, Le Sorelle Passera e Guido Farinelli che poteranno sulla โ€œtavolaโ€ di Eat ognuno il suo piatto abbinato ad un disco.

Un incontro sarร , invece, dedicato agli studenti degli istituti alberghieri dellโ€™Umbria per imparare insieme allo chefย Lorenzo Cantoniย che in cucina l’olio non รจ solo un ingrediente, ma una maniera di pensare.

 

Pasticceri. Io e mio fratello Roberto

 

Questโ€™annoย EaT, il festival del teatro dedicato allโ€™enogastronomia, raddoppia: oltre al Caio Melisso, splendido esempio di teatro allโ€™italiana, la rassegna presenta alcuni spettacoli alย Teatrino delle sei in pieno centro storico. Sarร  proprio questo luogo suggestivo ad ospitare le produzioni teatrali selezionate attraverso la callย Play EaT, novitร  dellโ€™edizione 2023, uno spazio riservato ai migliori spettacoli teatrali legati allโ€™universo dellโ€™enogastronomia. Gli spettacoli, scelti con la collaborazione di Alessandro Sesti, direttore di Strabismi Festival, porteranno nel territorio umbro le eccellenze dello spettacolo dal vivo: tra leย 50 compagnie da tutta Italia che hanno risposto al bando sono stati selezionati 2 spettacoli. Conย โ€œDans la cuisineโ€ siamo in Belgio: Mรฉlanie prova a cucinare le tagliatelle al ragรน secondo la ricetta di sua nonna Anna. Un ribollire culinario, musicale ed emozionale, mentre si prepara, con il pubblico, un pasto in onore dei propri antenati. Questo esempio di โ€˜teatro surrealista-documentatoโ€™ avrร  sul palco Lisa Tonelli, per la regia di Emeline Marcour. Dalla call Play EaT arriva anche Il talismano della felicitร . Ricettario per due portate: lโ€™Arrosto e Arcano Iย di Collettivo lunAzione che vede protagoniste le attrici-cuoche Martina Di Leva e Cecilia Lupoli. Due fulminanti monologhi al femminile in cui il cibo รจ protagonista di vicende spiazzanti e grottesche: ne โ€œL’arrostoโ€ una donna legata alla sedia instaura un irresistibile dialogo dal sapore beckettiano con il suo aguzzino, mentre in โ€œArcano Iโ€ a parlare รจ la celeberrima assassina Leonarda Cianculli, che ci conduce negli inquietanti meandri della sua macabra vicenda.

 

Donpasta @eat spoleto 22

 

Sempre il Teatrino delle sei sarร  la location di due stand-up comedy come le Memorie di un barista di e con Alessandro Sesti: lโ€™autore racconta le confessioni ricevute dietro al bancone di un bar quando cercava di mantenersi prima di iniziare a vivere di solo teatro e il Monologo di donna con pecorinoย di e con Giulia Cerruti, un simpatico affresco di delusioni dโ€™amore raccontate con cinica ironia, ma anche una riflessione su alcune aspettative della societร  di tutti i tempi nei confronti delle donne.

Per chi vuole scoprire attraverso le ricette del territorio alcuni momenti decisivi della storia locale cโ€™รจ, infine, Viaggio gastronomico nella storia di Spoleto, in programma al Teatrino delle sei. Guido Farinelli guiderร  gli spettatori dal passaggio di Federico Barbarossa ai banchetti rivoluzionari della Repubblica Romana e ai movimenti anticlericali. Lo spettacolo sarร  accompagnato dalla degustazione di strangozzi alla spoletina.

 


EaT sul web www.eatspoleto.itย | #eatspoleto ย | @eatenogastronomiaateatro

Il brustengo รจ la tipica focaccia di Gubbio, ottima per accompagnare salumi e formaggi. In questa ricetta la proponiamo in abbinamento con il prosciutto crudo di Norcia e il pecorino.

Ingredienti per 4 persone

  • Acqua 200 ml
  • Farina 00 100 g
  • Sale fino q.b.
  • Olio extra vergine dโ€™oliva
  • Prosciutto crudo di Norcia a piacere
  • Pecorino a piacere

Preparazione

Per prima cosa preparare la pastella: aggiungere alla farina un pizzico di sale e dell’acqua fredda a filo agitando energicamente con una frusta per evitare la formazione di grumi, fino a ottenere un composto fluido e omogeneo. Prendere poi una padella antiaderente e versare abbondante olio di oliva. Cuocere circa 10 minuti per lato.
Una volta cotto, scolarlo e adagiarlo su un foglio di carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Tagliare il brustengo a spicchi e disporlo su un piatto prima di guarnirlo con pecorino e prosciutto crudo di Norcia (IGP). Servire ben caldo.

Varianti: si possono anche utilizzare delle foglie di rosmarino tritate nellโ€™impasto.

Consigli: per ottenere un impasto piรน croccante si consiglia di utilizzare acqua frizzante fredda.

 


Fonte: www.umbriatourism.it

IOT LIVEโ€ฆ tieni acceso lo smartphone in teatro!

Il nuovissimo Talent per cantanti lirici, ideato e condotto dal tenore Gianluca Terranova in onda su SKY 176 Explorer Hd, con successo di pubblico e stampa, approda in teatro con il format IOT LIVE; prime due date in Umbria a Cittร  della Pieve e Orvieto il 3 e 5 gennaio 2023, date organizzate in collaborazione con il Gal Trasimeno-Orvietano.

Il format consiste in una gara di cantanti lirici, accompagnati al pianoforte dal Mยฐ Sergio La Stella (41 anni al Teatro dellโ€™Opera di Roma) che saranno votati in tempo reale dal pubblico in sala e da coloro che seguiranno la diretta Instagram.

Basterร  seguire @iot_italiaoperatalent su Instagram e alla fine della gara si potrร  porre il like sul cantante preferito; chi riceverร  piรน like sarร  il vincitore e accederร  di diritto alle fasi eliminatorie di IOT Seconda Edizione 2023-24.

Le due serate umbre verranno registrate e messe in onda successivamente, dando visibilitร  alle bellezze della regione e mettendo in risalto le sue meravigliose opere dโ€™arte – come le opere del Signorelli e del Perugino nel 500mo anniversario dalla loro morte – che faranno da scenografia allโ€™intera gara in teatro.

Il 4 e 5 gennaio inoltre, al Teatro Mancinelli di Orvieto, saranno aperte al pubblico le audizioni per i cantanti lirici provenienti da tutto il mondo che vorranno partecipare alla seconda edizione di IOT.

La Giuria di queste selezioni umbre sarร  formata da:

– il nuovo direttore artistico del Teatro di Tradizione di Sassari: il baritono Mยฐ Alberto Gazale;

– lโ€™agente lirico Mยฐ Angelo Gabrielli della Stage door Agency;

– il direttore artistico del programma: il Tenore Gianluca Terranova;

– il Mยฐ Sergio La Stella;

I giurati saranno presenti durante le gare IOT LIVE in qualitร  di osservatori dei giovani talenti ma non voteranno, dando al pubblico pieno potere decisionale.

Per info scrivere a italiaoperatalent@gmail.com www.operatalent.it


Il Gal Trasimeno-Orvietano e le Amministrazioni Comunali di Orvieto e Cittร  della Pieve ringraziano il Maestro Gianluca Terranova, una voce e un tenore famoso in ogni parte del mondo, che ha deciso di portare questa proposta in Umbria e, soprattutto, che mette a disposizione il suo impegno per diffondere lโ€™Opera Lirica tra i giovani incoraggiando e selezionando nuovi talenti provenienti da ogni Paese del mondo. Un format piacevole, leggero, ma di altissimo livello che coinvolge altri grandi professionisti oltre il Maestro Terranova, in una strada che vuole diffondere e valorizzare un settore della cultura che รจ tutto italiano e che viene apprezzato in ogni parte del Globo. Una opportunitร  anche per far conoscere lโ€™Umbria, una promozione per queste due cittadine che ospiteranno il Talent, e che di Bellezza possono vantarsi ed avvantaggiarsi a supporto dellโ€™economia turistica.

 


 

Presentata la manifestazione โ€œOrvieto, cittร  dellโ€™arte, del gusto e del lavoroโ€ in due sedi differenti: Perugia e Orvieto.

Tutto รจ pronto per la manifestazione Orvieto, cittร  del gusto, dellโ€™arte e del lavoro che si svolgerร  dal 24 settembre al 3 ottobre, proponendo un cartellone variegato e di grande spessore grazie ai tanti appuntamenti previsti: chef stellati, meeting di approfondimento, workshop, percorsi enogastronomici, incontri sullโ€™alimentazione e molto altro.

 

 

Gli obiettivi dellโ€™evento sono molteplici: contaminare la cucina del territorio con la grande cucina italiana, comunicare e rafforzare sul mercato i vini del Consorzio Vini Orvieto, puntare sulla passeggiata enogastronomica con lโ€™obiettivo di valorizzare le piccole imprese e i prodotti locali e far scoprire le meraviglie artistiche della cittร  umbra.
Lโ€™iniziativa โ€“ organizzata dalla Fondazione Cotarella e dal Consorzio Way of Life, con il supporto del GAL Trasimeno-Orvietano e il patrocinio del Comune di Orvieto – vuole porre in evidenza – oltre al gusto e allโ€™arte, collegati ovviamente al mondo del lavoro – tutto ciรฒ che diviene associato al sentimento di bellezza, il quale viene auspicato che possa trasformarsi in occasioni lavorative. In aggiunta, lโ€™evento vuol mettere il focus sui racconti del patrimonio culturale e delle eccellenze del territorio orvietano, che ne dispensa a volontร  per il piacere di appagamento dei sensi.
A questi si aggiunge lโ€™avvicinarsi del 2023, cinquecentenario della morte degli straordinari pittori Luca Signorelli e di Pietro Vannucci detto Il Perugino, che ha messo proprio in sinergia la Fondazione Cotarella e il Consorzio Orvieto Way of Life, creando la manifestazione Orvieto Cittร  dellโ€™arte, del Gusto e del lavoro.

 


Per maggiori informazioni

 

Il 24 settembre comincia la seconda edizioneย di โ€œOrvieto, Cittร  del Gusto, dellโ€™Arte e del Lavoroโ€, evento promosso da Fondazione Cotarella e Consorzio Orvieto Way of Life, realizzato con il contributo del Gal Trasimeno Orvietano e con il Patrocinio del Comune di Orvieto, che prevede cene con chef stellati, meeting di approfondimento e di assaggio con prodotti e vini del territorio, workshop, incontri sul tema dellโ€™alimentazione, passeggiate culturali ed enogastronomiche, mostre dedicate allโ€™arte del merletto e della ceramica, immersi tra le mura di Orvieto e la natura umbra.

รˆ stata presentata la seconda edizione di Orvieto, Cittร  del Gusto, dellโ€™Arte e del Lavoro che avrร  luogo dal 24 settembre al 2 ottobre, un omaggio al Rinascimento Umbro dove la bellezza incontra l’enogastronomia e il mondo del lavoro. Momento clou di questa edizione sarร  il primo weekend di ottobre che vedrร  tre convegni e le passeggiate gastronomiche tra le vie medievali della cittร  dove si potranno gustare piatti tipici e vini del territorio. Presenti sul palco istituzioni e partner dellโ€™evento che hanno evidenziato la necessitร  di raccontare non solo la cittร  di Orvieto, ma tutta lโ€™Umbria con le sue tante bellezze artistiche ed enogastronomiche. Lโ€™obiettivo della manifestazione รจ voler diventare un punto di riferimento per la politica, le imprese, le istituzioni che devono fare sistema e creare sinergie per valorizzare il territorio in tutte le sue forme e sfaccettature.

 

 

Questa Regione infatti ha dato i natali ad artisti del calibro di Bernardino Pinturicchio, Raffaello Sanzio (urbinate di nascita ma umbro di formazione), Pietro Perugino e Luca Signorelli. รˆ proprio di questi ultimi che Orvieto e la Regione Umbria vogliono festeggiare i 500 anni dalla loro morte, che si celebrerร  nel 2023.

La presentazione รจ stata aperta da Dominga Cotarella, founder, insieme alle sorelle Marta ed Enrica di Fondazione Cotarella, e Giuseppe Santi, presidente del Consorzio Orvieto Way of Life e Confcommercio Orvieto. Questโ€™ultimo ha sottolineato ยซlโ€™importanza di avere idee chiare e fare squadra per creare un sistema dove le esigenze delle imprese e le scelte di chi amministra siano sinergiche e orientate allo sviluppo dei nostri territori. Uno dei pilastri della manifestazione sarร  la passeggiata enogastronomica per le vie e piazze della nostra Orvieto, lungo le quali oltre a degustare le nostre eccellenze, sarร  possibile percepire il totale coinvolgimento dei giovani grazie allโ€™importante collaborazione con lโ€™istituto per lโ€™istruzione superiore artistica, classica e professionale della nostra cittร ยป. Dominga Cotarella ha proseguito evidenziando come ยซla bellezza non sia sufficiente per promuovere un territorio dallโ€™enorme potenziale di cui ancora non si ha piena consapevolezza. Sono sempre piรน convinta che si debba lavorare sul territorio e con il territorio. Non esiste niente di piรน redditizio che vivere il territorio come una risorsa a cui prestare estrema attenzione, creando un rapporto di complicitร  e sinergia con le imprese e contribuendo a rafforzare il genius lociยป. Una premessa condivisa dallโ€™importante parterre di relatori, moderati dal giornalista televisivo Bruno Vespa, che hanno fornito molti spunti interessanti.

 

 

La cittร , dotata di un patrimonio storico ed artistico unico nel suo genere, sarร  la protagonista dellโ€™evento, come ha spiegato la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani. ยซHo sostenuto con entusiasmo questa iniziativa, che coniuga le ricchezze storico, artistiche e culturali di Orvieto con quella della nostra tavola, che rappresenta senza dubbio uno dei punti di forza della nostra cittร , che nella cucina e nei prodotti tipici trova un grande veicolo di promozione. Particolarmente importante aver inserito nel programma i temi della sana alimentazione e soprattutto del lavoro e della formazione. Conosciamo i problemi dei nostri operatori che faticano a trovare personale adeguato e preparato e sappiamo quanto sia importante la formazione e gli investimenti dei privati per elevare la qualitร  dell’accoglienza sul nostro territorio e quindi puntare anche a un turismo di qualitร . Questo progetto sarร  importante anche per la candidatura di Orvieto a Capitale italianaย della culturaย per ilย 2025ยป.

ยซLa Bellezza nella Bellezzaยป spiega Francesca Caproni, Direttore Gal Trasimeno Orvietano che ha anche sottolineato che ยซuna delle motivazioni che ci ha spinto con fierezza a sostenere questa edizione รจ la capacitร  di portare la manifestazione anche oltre i confini locali, coinvolgendo il pubblico delle aree limitrofe, come la zona del Trasimeno. Il progetto ha anche unโ€™importante ricaduta economica sul territorio e sui giovani, grazie al lavoro di squadra tra le istituzioni e le impreseยป. Concetto, quello di un sistema tra pubblico e privato, confermato da Donatella Tesei, Presidente della Regione Umbria, che ha sottolineato lโ€™importanza del potenziamento delle infrastrutture che permettano un collegamento piรน agevole anche con i luoghi piรน nascosti e straordinari della nostra Regione. Proprio per questo stiamo continuando a lavorare alla confluenza di alcune importanti linee aeree sullโ€™aeroporto di Perugia, cosรฌ da potenziare e rafforzare il flusso del turismo in Umbria. ยซUn turismo la cui promozione รจ assegnata a ogni singola regione e non a un unico ente nazionale non puรฒ funzionareยป spiega Marina Lalli, Presidente di Federturismo, ยซper cui il confronto con la Francia รจ talvolta schiacciante. Il turismo รจ unโ€™industria che crea un indotto. Dobbiamo imparare a vendere la bellezza e far innamorare gli stranieri del nostro stile di vita e della nostra gastronomia, raccontando la forza del sistema Paese ma enfatizzando le peculiaritร  di ogni singola Regione e Borgoยป.

 

 

Con il suo intervento il Presidente Coldiretti Ettore Prandini ribadisce che ยซdobbiamo vendere lโ€™Italia e la sua biodiversitร , un patrimonio di immenso valore di cui non siamo abbastanza consapevoli, ma che ci rende unici al mondo. Lโ€™Italia รจ il paese piรน sostenibile dโ€™Europa, ma questo non ci esclude dalla grande crisi energica che colpisce tutti i settori, in particolare lโ€™agroalimentareยป. Concetti espressi anche da Silvio Barbero, vice presidente dellโ€™Universitร  delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Slow Food: ยซun territorio che vuole guardare al futuro deve farlo con un approccio interdisciplinare e olistico, con una transizione ecologica anche sui temi legati al cibo e allโ€™arte e sviluppare progetti virtuosi di formazione, sensibilitร  culturale, e relazioni con il territorio dove un alimento ha messo radiciยป.

ยซIl turismo รจ un asset strategicoโ€ chiarisce Giorgio Mancaroni, Presidente della Camera di Commercio dellโ€™Umbria, sempre piรน attiva nella promozione delle tante bellezze, paesaggistiche, storiche, culturali, che assieme alle eccellenze enogastronomiche e a spettacoli di caratura internazionale rendono unica la nostra Regioneยป. ยซLa ristorazione รจ il principale motore del turismo italiano, ma manca una politica industriale di settore ed รจ giunto il momento di una riforma del sistema della formazione continuaโ€ precisa Roberto Calugi, Direttore Generale F.I.P.E. โ€œLa ristorazione, gestita da imprenditori sempre piรน consapevoli, รจ o puรฒ diventare una vera e propria agenzia di tutela e valorizzazione del territorio, ma non ci si puรฒ improvvisareยป. ยซLโ€™investimento in scienza e tecnologia รจ uno degli elementi chiave per lo sviluppo economico, sociale e culturale. Un Paese che cresce รจ un Paese che investe sui giovani e sul futuro, ossia sulla Ricerca, che dello sviluppo e del futuro รจ il motore principaleยป commenta Gino Nicolais, Professore Emerito dellโ€™Universitร  di Napoli Federico II e Presidente Materias.

ยซA Orvieto si possono respirare tanti segni del belloยป sottolinea Giuseppe Cerasa, Direttore delle Guide di Repubblica. ยซรˆ una terra con un immenso patrimonio architettonico, culturale, paesaggistico, enogastronomico; lโ€™arte trova proprio sulla rupe e il suo territorio un ventaglio ricco di sfumature, di tradizioni, di linguaggi diversi: dallโ€™arte dei merletti alle ceramiche, dagli ingredienti gastronomici al vino. In particolare questโ€™ultimo, cosรฌ importante per il nostro paese Italia, ma soprattutto per una cittร  come la nostra che al vino concede il proprio nome, Orvieto Doc, cosรฌ come altre cittร  italiane diventate famose per le proprie produzioni enologicheยป.

ยซCome il territorio deve essere consapevole del proprio potenziale, รจ altrettanto giusto che questa consapevolezza accompagni chi scrive e racconta da anni, con grande passione, dedizione e professionalitร , uno degli ingredienti piรน importanti del made in Italy italiano, la cucina Italianaยป commenta Paolo Marchi, giornalista e ideatore di Identitร  Golose. ยซIl giornalismo gastronomico italiano deve essere orgoglioso e conscio del proprio valore comunicativo e della propria identitร ยป. In conclusione, Dominga Cotarella ha sottolineato come ยซdalle parole bisogna passare ai fatti.ย Da qui al maggio 2023 ogni mese faremo un evento, con protagonista la ristorazione del territorio e uno chef stellato, perchรฉ dai piรน bravi bisogna imparare e non averne paura. Se il territorio รจ concepito come azienda, con identitร  sempre piรน chiara e fatta di persone, diventa intuitiva la necessitร  di formare il capitale umano che vi opera, per permettere uno sviluppo concreto e coerente. Nasce da questa considerazione il Master in Turismo sostenibile, organizzato da Luiss Business School in collaborazione con lโ€™Accademia di alta formazione Intrecci, che inizierร  il 24 ottobre prossimo e che avrร  proprio lโ€™obiettivo di formare i futuri Manager del Territorioยป. In chiusura della presentazione si รจ svolta una degustazione presso il Palazzo dei Congressi con i prodotti tipici di Campagna Amica, lโ€™Amatriciana dello chef Gianfranco Vissani in abbinamento ai vini del Consorzio Orvieto Doc, e tutti gli ospiti sono stati omaggiati con una copia della Guida di Repubblica dedicata a orvieto. Organizzatori della manifestazione Fondazione Cotarellaย e quattro imprenditori lungimiranti del Consorzio Way of Life (Giuseppe Santi, Giuliano Portarena, Alfredo Branca e Riccardo Cristorori).

 

Programma di Orvieto, Cittร  del Gusto, dellโ€™Arte e del Lavoro

Tre le cene stellate del mese di settembre si comincia lunedรฌ 26 settembre con la famiglia Iaccarino del โ€œDon Alfonsoโ€ (2 stelle Michelin), martedรฌ 27 settembre sarร  la volta della famiglia Cerea del Ristorante โ€œDa Vittorioโ€ (3 stelle Michelin), giovedรฌ 29 settembre il protagonista sarร  lโ€™enfant prodige della pizza napoletana Ciro Oliva con la sua pizzeria โ€œConcettina ai tre Santiโ€.
Tra i workshop segnaliamo quello sullโ€™olio il 24 settembre โ€œLโ€™olio extravergine di oliva: se lo conosci ti cambia la vita!โ€ย conย Nicola Di Noia, Direttore Generale UNAPROL e AD Evooschool e il 26 โ€œLโ€™Orvieto allo specchioโ€, tavola rotonda con i produttori del Consorzio Vini Orvieto.
Per il primo week end di ottobre ci saranno tre worshop: il 30 settembre alle ore 17.00 โ€œA tavola con la scienza: la salute dellโ€™uomo passa anche dalย legame con la natura e i suoi prodottiโ€ a cui seguirร  degustazione di presidiย Slow Foodย del territorio presso i Giardini dellโ€™Opera del Duomo; il 1 ottobre alle ore 11 โ€œGiovani, formazione ed enogastronomia come leve per loย sviluppo dei nostri territoriโ€ e infine il 2 ottobre alle ore 10:30 โ€œAlimentarsi di vita: il rapporto con lโ€™ambiente, con la natura e con il ciboโ€ e alle ore 16:00 il laboratorio di a cura diย Valentina Dallari, autrice dei libri โ€œNon mi sono mai piaciutaโ€ e โ€œUroboroโ€. Questo fine settimana avrร  come protagonista la passeggiata eno-gastronomica che darร  visibilitร  alle piccole imprese locali e ai loro prodotti, legandoli alle bellezze paesaggistiche e artistiche di Orvieto. La formula รจ quella delย pranzo itineranteย che attraverserร  le principali vie e piazza per fare tappa al palazzo delย Capitano del Popolo, il complesso del San Giovanni dove ha sede lโ€™enoteca provinciale e ancora quello di San Francesco e Santa Chiara, la chiesa di Santโ€™Andrea con i suoi sotterranei fino al Duomo, simbolo della cittร  nel mondo.


Per maggiori informazioni:

https://www.facebook.com/orvietogustoearte
https://www.instagram.com/orvieto_gusto_e_arte/
http://orvietogustoearte.it

Il “Gamay del Trasimeno”, รจ un vino umbro di eccellenza che ha una storia un poโ€™ particolare: infatti per molto tempo รจ stato frainteso e scambiato per un altro vitigno a cui deve il suo attuale nome. Un errore, a volte, puรฒ scatenare problemi o creare un capolavoro.

Immaginiamo per esempio il celebre dolce milanese che ha preso il nome dal garzone Toni, che si adoperรฒ per rimediare a un guaio culinario e da qui nacque il Pan de Toni, oggi Panettone. Lo stesso vale per la nascita del gorgonzola, dovuto a un errore di un casaro che per una dimenticanza diede vita al celebre e amatissimo formaggio. Cosรฌ come il ghiacciolo che nacque involontariamente dopo aver lasciato un bicchiere, contenente una bevanda con un bastoncino per girarla, per una notte allโ€™influenza delle gelide temperature esterne.
Cosรฌ come per la scoperta di alcuni vaccini, nati quasi per caso o per il risultato casuale di alcune scoperte o sperimentazioni scientifiche che hanno, inavvertitamente, sovvertito certe tesi conclamate o ipotizzate: solo per fare alcuni esempi, le scoperte di Cristoforo Colombo, Sobrero, Nobel, Rontgen, Curie, Fleming per quanto riguarda nuove terre, la nitroglicerina, i raggi X, la penicillina, oppure i fiammiferi, la penna biroโ€ฆ

 

Gamay del Trasimeno, foto via Facebook

La storia del nome

Ma torniamo al nostro straordinario vino Gamay del Trasimeno e alla sua storia del nome sbagliato. Fin dal suo arrivo sulle sponde lacuali nel XVI secolo, il vitigno veniva allevato con la tecnica ad alberello e chiamato Vitigno Francese e perciรฒ denominato erroneamente, fin dai suoi albori di piantumazione nelle terre circondanti il Trasimeno, Gamay, come il vitigno francese coltivato ad alberello e che da origine al vino Beaujolais. Nella dote che portรฒ la nobildonna spagnola Eleonora de Mendoza quando convolรฒ a nozze a Castiglione del Lago con il duca Fulvio della Corgna, cโ€™erano alcune viti di provenienza spagnola portate in Umbria come buon auspicio per un felice matrimonio.
Da allora quelle viti sono state da sempre chiamate Gamay, ma in realtร  appartengono alla famiglia della Grenache, vitigno che dร  origine, tra gli altri vini, allโ€™Alicante e al Cannonau.
Lโ€™errore persiste ancora oggi e nellโ€™immaginario collettivo, quel superbo vino, viene ancora chiamato Gamay a cui, per differenziarsi da quello che da origine al Beaujolais francese, qualcuno ha ben pensato di abbinare la parola Trasimeno. Quindi il Gamay del Trasimeno non รจ un Gamay ma una Grenache con il nome sbagliato.
Per le sue caratteristiche possiamo dire che รจ un vino che nasce da una bacca rossa, alla vista รจ di colore rosso rubino, dal profumo intenso con sentori di frutta secca e rossa e a volte di cacao.

 

Vini del Trasimeno, foto by Facebook

 

Come ci ha evidenziato Valentina Clemente, la Strada del Vino Colli del Trasimeno ha potuto segnalare con orgoglio che nel concorso internazionale Grenaches du Monde 2021, il Gamay del Trasimeno ha ricevuto 5 medaglie dโ€™oro con 4 cantine lacustri: Madrevite, Coldibetto, Duca della Corgna e Casaioli. I viticoltori del Trasimeno hanno lavorato con dedizione e passione e il Gamay del Trasimeno conferma, con i premi ricevuti, il suo riconoscimento e apprezzamento a livello mondiale. Siamo certi che questa eccellenza enologica umbra continuerร  a dare altre soddisfazioni ai suoi produttori e ai suoi crescenti estimatori. Assaggiare questo fantastico vino, magari ammirando il paesaggio lacustre e nel contempo degustando la tipica zuppa di pesce di lago, il tegamaccio, รจ certamente unโ€™occasione da non perdere anzi da provare e soprattuttoโ€ฆ da ri-provare.

A Pietralunga, il comune d’Italia con piรน raccoglitori di tartufi in rapporto ai suoi abitanti, si รจ svolta la trentaduesima edizione della Mostra Mercato del Tartufo e della Patata. Venti chef stellati e non hanno cucinato i loro piatti gourmet, devolvendo il ricavato in beneficenza. Stessa sorte per un tartufo di 364 grammi acquistato da un noto ristorante perugino.

Si รจ appena conclusa la manifestazione di Pietralunga dedicata al tartufo e alla patata, dove 70 espositori di prodotti enogastronomici e di artigianato locale hanno colorato e diffuso profumi nel delizioso borgo medievale umbro. Abbiamo intervistato alcuni rappresentanti istituzionali e privati e ci siamo fatti raccontare l’evento.
Il sindaco Mirko Ceci, che abbiamo incontrato tra le animate strade cittadine, ci ha detto: ยซGli stand umbri e di fuori regione hanno arricchito le nostre vie insieme a venti chef di tutta Italia che hanno cucinato utilizzando i nostri prodotti. Per noi il tartufo รจ un volano di sviluppo: abbiamo infatti lanciato il marchio Tuber Turismo, in cui crediamo moltissimo. I turisti sono curiosi di conoscere e vivere il mondo del tartufo e desiderano entrare in contatto con il raccoglietore e il suo cane, andare nei posti di prelievo e vedere la lavorazione finale. Abbiamo nel nostro Comune oltre 400 cavatori e 120 addetti che operano in questo mondo, con due aziende del settore importantissime, che esportano in oltre 50 paesi. In questo event, abbiamo inaugurato una statua dedicata al raccoglitore e al suo cane, che riporta anche alcuni oggetti rappresentativi di questa attivitร . Inoltre, abbiamo ratificato una prima intesa per un rapporto in divenire di tipo culturale, turistico e commerciale con l’Associazione Russia in Umbria, in accordo con la sua presidente Larisa Gavrilovaยป.

 

Statua dedicata al raccoglitore di tartufo e al suo cane

 

Nel borgo regnano suoni, musica e voci che, intrecciandosi tra di loro, armonizzano i residenti con i tanti forestieri intervenuti. Troviamo l’assessore Federica Radicchi, con delega al Turismo, Politiche Sociali e Scolastiche che, appena rientrata dall’importante manifestazione bolognese Fico Eataly World, ci ha confidato: ยซAbbiamo creato una sinergia con l’istituto alberghiero Cavallotti di Cittร  di Castello i cui studenti hanno creato, con il tartufo e la nostra patata bianca DE.CO., due prodotti denominati il trifola finger food e il tortello al tartufo. Sono stati presentati a Bologna, dove abbiamo portato anche la visciola e la nocciola, che sono state apprezzate moltissimo. La nostra politica รจ quella di coinvolgere i giovani del territorio e i nostri prodotti, insieme ai paesi vicini per nuove e sinergiche collaborazioniยป.

 

Giuliano Martinelli

Dopo aver apprezzato il profumo di uno splendido tartufo, Luciano Bacchetta, presidente della Provincia di Perugia e Sindaco di Cittร  di Castello, ci ha detto: ยซNel comprensorio alto-tiberino, cosรฌ come in tutta la Provincia, abbiamo potenzialitร  enogastroniche di altissimo livello ricercate in tutto il mondo; in particolare, il tartufo bianco altotiberino ci permette di proiettarci in una dimensione piรน ampia, anche dal punto di vista promozionale. Dobbiamo lavorare molto sulle strade e infrastrutture, perchรฉ se non sono adeguate frenano lo sviluppo; noi cerchiamo di incrementare sinergie con i sindaci di questi borghi, per valorizzare l’immagine del comprensorioยป.

Poco piรน in lร  Monica Panetti, socia fondatrice di Solidart, ci racconta: ยซInsieme a mio marito, lo chef Simone Ciccotti e a nostra figlia Benedetta Sofia, ho creato l’Associazione Solidart con finalitร  benefiche unendola al mondo della ristorazione, che รจ il nostro mestiere. Nell’associazione c’รจ un gruppo di chef che ha deciso di creare eventi a scopi benefici, come quello in seno a questa manifestazione, che ha voluto indirizzarsi verso la raccolta fondi per l’acquisto di un defibrillatore per una scuola e l’aiuto a una ragazza, Daniela, per favorire la pubblicazione del suo secondo libro. Abbiamo prossimi progetti similari, perchรฉ fare del bene fa beneยป. Le note e la voce di Simone e Selene hanno chiuso, con un tocco di musica soul, la magnifica manifestazione.

Il recente 12 agosto ha avuto luogo a Torgiano l’evento artistico Vinarelli, manifestazione racchiusa in un’unica giornata dove pittori locali e forestieri, si cimentano con pennelli imbevuti nel buon vino locale, sfumato in svariate gradazioni cromatiche e nell’occasione create per realizzare delle opere che saranno destinate a scopi benefici in campo sociale e artistico. L’avvenimento che fa parte del piรน ampio Agosto Torgianese, vive con i suoi artisti e i numerosi visitatori, un clima estroverso e dilettevole.

 

รˆ appena terminata la XXXVI edizione dei Vinarelli, organizzata dalla Pro Loco e dal Comune di Torgiano, che รจ stata inserita all’interno dell’Agosto Torgianese, evento datato 7/18 Agosto 2019.

L’intera manifestazione presenta nella sua tradizionalitร , ambiti enogastronomici e ludici e sono dedicati, come si legge nel ricco programma, spazi per la musica, la cultura e la pittura; quest’ultima, presentata nella sua caratteristica e originaria tecnica locale e utilizzata in occasione dell’annuale raduno artistico, dร  vita al distintivo Vinarello.

Qui a Torgiano, uno dei borghi piรน belli d’Italia, c’รจ un’atmosfera incantata sottolineata dai colori pastello delle distese dei vigneti, dal profumo della campagna che รจ accostata alle vicine sponde dei fiumi Chiascio e Tevere.

In questo luogo la storia e la tradizione sono confidenti e accasate da migliaia di anni, infatti le origini torgianesi vanno individuate nel periodo etrusco, come dalle testimonianze archeologiche ritrovate nei pressi del Borgo e dell’allora roccaforte Vettona, oggi la vicina Bettona. La particolaritร  sta nel fatto che i territori alla destra del Tevere erano sotto l’influenza etrusca e quelli alla sua sinistra sotto quella degli Umbri. Torgiano e Bettona, seppur a sinistra del Tevere, hanno rappresentato l’eccezionalitร  etrusca sulla sponda opposta alla consueta appartenenza territoriale. L’area, fin dal periodo etrusco e poi romano, ha avuto sempre una spiccata vocazione agricola che, per la presenza di un porto fluviale, anticamente si collegava via acqua fino all’Urbe Romana per il trasporto delle derrate alimentari prodotte in loco oppure inviate e giunte fino a lรฌ dalla vicina via consolare Amerina.

Torgiano ha sempre dimostrato la sua vocazione specificando qualitร  tra olivi, cereali e ortofrutta ma il suo successo รจ dovuto soprattutto alla viticoltura e ai suoi celebri vini. Tra i sapori dei cibi, i profumi dei luoghi e degustando un buon vino, qualche anno fa รจ nata quasi per gioco la manifestazione dei Vinarelli, dove pittori locali e forestieri, su tema libero e in un’atmosfera di convivialitร  e gioia, hanno dato e danno libero sfogo alla propria creativitร , mescolando l’ottimo vino di queste zone ai colori prescelti da ciascun compositore per la propria realizzazione vinarelliana.

Oramai i Vinarelli si sono attestati come una manifestazione di riferimento nel mondo culturale, artistico e al vasto pubblico e se pensiamo al loro esordio nel 1984, possiamo dire che a Torgiano si possono vivere sensazioni che uniscono il palato all’olfatto e il tatto alla vista, nel puro divertimento e in un connubio propulsivo tra arte, cultura e vino, nella sua nobilitata ed enologica genesi pittorica che ha portato alla crescita di questa manifestazione divenuta ormai largamente stimata e rinomata.

Tra i lunghi tavoli, dove poco prima erano sede per il brindisi e l’assaggio di buon vino e cibo, sia dei pittori sia dei loro accompagnatori, ora si poggiano gli artisti che, scansati piatti e bicchieri, pennellano su fogli di carta disposti a filiera e vi imprigionano la bevanda di Bacco colorata nei vari toni cromatici creati per l’occasione. Cosรฌ forme e luoghi prendono vita sul foglio bianco che lentamente si tinge tra le acrobatiche manualitร  di ogni singolo artista. Durante la serata si vedono, in un lungo e affollato torpedone, visitatori ed estimatori della pittura e in particolare di questa tecnica, sfilare dietro i bravi artisti e sporgendosi sopra la testa dei vinarelliani, scrutare, guardare, percepire, fotografare.

Il vostro inviato, ha avuto l’occasione di essere partecipe alla manifestazione e ha potuto vivere questa esperienza dalla parte dei pittori, che si ritrovano in una sorta di pubblica intimitร  artistica. Non un solo artista dei presenti ha evitato di farsi vedere durante la preparazione della sua creazione ma anzi ha condiviso le proprie idee, le proprie emozioni, le proprie tecniche con perfetti sconosciuti che passandogli dietro commentavano come se gli artisti stessi, fossero contenuti in una bolla di sapone che li ovattasse dal resto del mondo. Il tutto si รจ svolto in un clima di assoluta gioia e serenitร  e l’evento รจ sembrato essere ammantato da un’atmosfera surreale, senza il dettato dei frenetici e irriverenti tempi attuali. Qui si sono visti degli ammirati artisti, conosciuti anche in altre occasioni e in varie esposizioni pittoriche, cimentarsi con tecniche diverse e atteggiamenti informali per quest’evento.

Ai Vinarelli di Torgiano certe barriere cadono, infatti si รจ notata maggior confidenza tra i pittori stessi e tra loro e il pubblico, in una sorta di reciproca confessione creativa collettiva.

Una bellissima esperienza per tutti dove, tra i tanti bravi artisti, intrattenersi per capire le tecniche elaborative con alcuni di loro, come Carla Medici, Paolo Ballerani, Pietro Crocchioni, Marina Sereda, Maria Cristina Bigerna, Stefano Chiacchella, Moreno Chiacchiera, Arnaldo Garcez e molti altri, รจ stato molto interessante e partecipativo.

I Vinarelli prodotti sono stati donati all’organizzazione della manifestazione che si occuperร  della loro vendita e il ricavato sarร  destinato a specifici interventi benefici nella sfera socio-culturale.

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