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Festival della Cucina Umbra, dei Borghi piรน Belli e dei Maestri Artigiani 4.0.

Nel cuore verde dell’Italia, tra colline che si fondono con il cielo e borghi incantati che raccontano storie millenarie, sorge un’iniziativa che promette di far brillare ancora di piรน la luce dell’Umbria nel firmamento turistico nazionale e internazionale: nasce Umbriamoci.

L’Associazione di promozione sociale Umbriamoci si propone il compito di celebrare e diffondere l’enogastronomia umbra, gioiello culinario spesso sottovalutato al di lร  dei confini regionali. Guidata da un gruppo di appassionati insegnanti e preside dell’Istituto Alberghiero di Assisi, l’associazione mira a coniugare la tradizione gastronomica umbra con l’innovazione e la sostenibilitร , promuovendo i cammini lenti che consentono di scoprire la bellezza e il gusto della regione in modo autentico e rispettoso dell’ambiente.

 

 

Il cuore pulsante dell’azione di Umbriamoci risiede nel suo impegno a favorire l’incontro e il dialogo tra tutti gli attori della ristorazione e dell’offerta turistica ricettiva. Questo ambizioso obiettivo mira a fare emergere l’identitร  culinaria unica dell’Umbria, fin troppo dispersa tra tanti localismi che hanno impedito il diffondersi di una riconosciuta e riconoscibile identitร  culinaria persino dentro gli stessi confini regionali. Lโ€™obiettivo รจ riunire attorno ad un tavolo i principali protagonisti dellโ€™offerta ristorativa umbra affinchรฉ dalla loro competenza, sensibilitร  e cultura possano emergere i piatti identitari capaci di caratterizzare l’intera Regione e non solamente le sue microzone.

La scommessa รจ ardua. Cosa si mangia in Umbria? La risposta dovrร  diventare finalmente univoca. Ciรฒ non vuol dire che le microzone cesseranno di caratterizzarsi con i loro piatti tipici, anzi, gli stessi verranno proposti come ulteriore ricchezza attrattiva e distinguente ma dentro la cornice di una Regione che finalmente ha elevato a piatti regionali quelli che fino a quel momento sono stati considerati prettamente territoriali.

 

prodotti tipici umbri

Umbricelli

 

Grazie alla passione e alla competenza dei suoi fondatori, lโ€™associazione si pone come catalizzatore di idee e iniziative che possono trasformare l‘Umbria in una meta turistica di eccellenza, capace di offrire esperienze autentiche e indimenticabili. Con il suo impegno nel promuovere un turismo esperienziale e sostenibile, Umbriamoci candida la regione ad essere ancor piรน una perla nel panorama italiano e internazionale, dove il viaggiatore diventa parte integrante della cultura e del paesaggio che visita.

A partire dal 2025, nel mese di aprile di ogni anno, Umbriamoci si unisce con la Regione Umbria, il Comune di Assisi, Coldiretti, Federalberghi, Confcommercio, Associazione Borghi piรน Belli Umbria, Unpli e numerosi altri soggetti pubblici e privati per promuovere il Festival della Cucina Umbra, dei Borghi piรน Belli e dei Maestri Artigiani 4.0. Una vetrina meravigliosa in cui raccontare l’Umbria sotto tre aspetti:

 

1)ย ย ย ย ย ย ย  i suoi piatti piรน significativi che, valorizzando l’identitร  territoriale, possano esprimere la variegata, originale e unica ricchezza gastronomica;

2)ย ย ย ย ย ย ย  i suoi borghi piรน belli capaci di offrire, accanto alle perle del turismo conosciute in tutto il mondo, una dimensione piรน intima ed emozionale;

3)ย ย ย ย ย ย ย  i maestri artigiani le cui arti, dalla ceramica al legno, dal ferro alla tessitura e dal ricamo a mano all’oreficeria, affondano le origini in un lontano passato ma che ancora oggi rappresentano un giacimento di ricchezza anche lavorativa da valorizzare e rilanciare. L’idea che i nostri ragazzi terminati i percorsi scolastici possano andare a bottegaย ad apprendere arti e mestieri รจ particolarmente suggestiva.

 

Ceramica di Deruta

 

In un mondo sempre piรน globalizzato, lโ€™Associazione di promozione sociale Umbriamociย vuole rappresentare un faro di autenticitร  e tradizione, un invito a rallentare e assaporare ogni istante, ogni piatto, ogni passo lungo i cammini che solcano l’Umbria, terra di storia, tradizioni, emozioni e sapori da scoprire.

Volgono al termine le celebrazioni dedicate a Benvenuto Crispoldi con tre appuntamenti da non perdere: la Giornata di Studio โ€œCrispoldi Sindacoโ€, presentazione del volume โ€œLa Spello della Benvenuto Crispoldi. Fotografie fra Otto e Novecentoโ€ ed evento di chiusura.

Si parte sabato 13 aprile alle 10.30 presso la Sala Petrucci del Palazzo Comunale di Spello con la giornata di studio dedicata a Crispoldi Sindaco. Coordinato dallโ€™Assessora alla Cultura Irene Falcinelli, il dibattito sarร  animato da Stelvio Catena, Storico e Presidente del Comitato Scientifico del Progetto, Antonio Luna, membro del Comitato Scientifico de I Borghi piuฬ€ Belli dโ€™Italia e Roberto Segatori, Professore ordinario di Sociologia dei fenomeni politici all’Universitร  di Perugia. I lavori saranno introdotti dai saluti del Sindaco di Spello Moreno Landrini.

 

 

Giovedi 18 aprile alle ore 17.00, presso la Sala Petrucci del Palazzo Comunale di Spello, ci sarร  invece la presentazione del volume La Spello della Benvenuto Crispoldi. Fotografie fra Otto e Novecento a cura del Circolo Cine Foto Amatori Hispellum.

Domenica 21 aprile 2024 alle ore 17.00, invece, ci sarร  lโ€™evento di chiusura delle celebrazioni in collaborazione con lโ€™Istituto Comprensivo G. Ferraris presso la Sala dellโ€™Editto (I piano Palazzo Comunale).

ยซVolgiamo al termine delle celebrazioni di Benvenuto Crispoldiยป afferma lโ€™assessora Falcinelli ยซda una parte chiudiamo il ciclo delle conferenze con il Benvenuto Crispoldi sindaco, proprio per mettere in evidenza quelle che sono state delle scelte importanti che lui coraggiosamente ha messo in atto in un momento difficilissimo della storia di Spello, della regione e dell’Italia; dallโ€™altra presentiamo il volume fotografico che mette in evidenza come la cittร  in quel momento storico fosse molto ben conservata anche grazie all’azione del Crispoldi, grazie alle scelte compiute da sindaco, da studioso, da attento ricercatore delle aree sensibili dal punto di vista archeologico. Chiudiamo il 21 con il coinvolgimento dell’Istituto Comprensivo con tutto il percorso che รจ stato fatto con le scuole, attraversoย unโ€™attivitร  di studio e ricerca che ha portato alla realizzazione di un percorso sia cittadino sia intercomunale, lascito importante a tutta la comunitร ยป.

 

 

Falcinelli afferma inoltre che questo progetto ha rappresentato un contributo importante ad un percorso che potremmo definire โ€œcrispoldianoโ€ e che continuerร  anche al termine di questโ€™esperienza che ha portato alla luce documentazioni e foto inedite, lavori e molto altro, a testimonianza che lโ€™azione di Crispoldi รจ stata instancabile nella sua breve vita.

Ricordiamo che รจ ancora possibile visitare la mostra antologica Crispoldi e gli amici futuristi presso le Sale Espositive al II piano del Palazzo Comunale.

Parallelamente sono state allestite presso la Sala dellโ€™Editto (I piano, Palazzo Comunale), la Mostra La Spello di Benvenuto Crispoldi. Fotografie tra Otto e Novecento, a cura del Circolo Cine Foto Animatori Hispellum e le Mostre Benvenuto… dal pensiero alla via dellโ€™espressione dellโ€™anima e Le immagini nascoste – un gioco di osservazione con proiezione video Se volete fare colpo studiate la mia storia a cura di I.C. G. Ferraris (Prof.ssa Manola Trabalza e Prof.ssa Sabina Guiducci classe 3B a.s. 2022-2023).

 


Calendario delle aperture APRILE 2024: 1, 2, 6, 7, 13, 14, 20, 21 dalle 10.00 alle 18.00.

Torna il consueto appuntamento con โ€œEphebia Contestโ€ con le serate di musica live e inedita sul territorio ternano.

Numerose sono state le iscrizioni che lโ€™Associazione Ephebia ha ricevuto, sia a livello territoriale che da fuori regione, per Ephebia contest 2024. I vincitori del contest si esibiranno sul palco di Ephebia Festival 2024 in apertura agli headliner proposti dalla direzione artistica dallโ€™associazione. La prima data รจ lโ€™11 aprile 2024 a partire dalle ore 21.30 allo Smac (Sala Misciano Art Club) di Narni, questo anche per ricordare il legame fondamentale tra lโ€™Associazione e il Comune di Narni che ospita, sin dal 2018, Ephebia Festival.

 

 

Durante la serata di giovedรฌ band/solisti, che proporranno solo brani originali, si alterneranno sul palco davanti a una giuria composta dalla direzione artistica di Ephebia, da sound designers e musicisti esperti che valuteranno i gruppi in base alle capacitร  tecniche di esecuzione, alla presenza scenica e a molto altro. Per questa prima data gli artisti che si esibiranno sul palco saranno Ugolatalp + Nicola Pitassio e la band Sรธlkatt, con la presenza in qualitร  di giudice esterno, di Marco Testa, compositore, sound designer e produttore ternano.

ยซIl ritorno alla musica dal vivo si fa, ogni anno, sentire di piรน. Lโ€™esigenza di tornare a raccontarsi musicalmente dal vivo sta diventando una consuetudine in alcuni ambienti considerati circuiti indipendenti come il nostro e questo vuole dire riappropriarsi di spazi, di momenti e di eventi dopo gli anni terribili della pandemiaยป spiega il direttivo dellโ€™Associazione sotto la guida di Akira Kikuchi, musicista e nuovo presidente.

 


Tutte le informazioni relative ai prossimi appuntamenti potrete trovarle sui canali social.

https://www.instagram.com/ephebiafestival/?hl=it

https://www.facebook.com/ephebia/?locale=it_IT

Il duecento italiano รจ stato un secolo magnifico. Secondo la tradizione storiografica la modernitร  nasce nel Rinascimento. Elisabeth Crouzet-Pavan, docente di storia medievale alla Sorbona, sostiene una tesi differente: nel Duecento italiano โ€“ il secolo di Federico II e di Francesco dโ€™Assisi โ€“ avviene la prima vera rivoluzione che porterร  alla formazione della coscienza moderna. Lโ€™Italia del Duecento รจ unโ€™Italia in cui ogni cosa freme.

 

Anche per lโ€™Umbria il Duecento rappresenta un periodo di grande splendore. Periodo che ha segnato in modo indelebile la fisionomia artistica, culturale e religiosa della regione. Periodo che non ha conosciuto e visto solo guerre, sottomissioni, alleanze, scambi commerciali. Ha anche avuto Francesco dโ€™Assisi e Jacopone da Todi e tante altre sante come Chiara dโ€™Assisi, Angela da Foligno e Chiara da Montefalco. Lโ€™hanno amata papi e imperatori, lโ€™hanno popolata personaggi di eccezionale levatura politica e religiosa. Lโ€™importanza dellโ€™Umbria nellโ€™Italia del Duecento รจ stata di primissimo piano. A conferma di ciรฒ รจ la bellissima mostra presente alla Galleria Nazionale dellโ€™Umbria visibile fino al 9 giugno 2024 dal titolo: Lโ€™enigma del Maestro di Francesco e lo stil nuovo del Duecento umbro.

 

Affreschi della Basilica Inferiore di Assisi

 

La mostra raccoglie 60 opere, alcune provenienti da musei importanti come il Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra, il Metropolitan Museum di New York e da numerose cittร  italiane, umbre e non, come: Perugia, Assisi, Gubbio, Gualdo Tadino, Deruta, Cosenza, Pisa, Cittร  del Vaticano, Torino, Salerno, Orte, Macerata, Bologna, Siena.

 

 

Lโ€™esposizione intende celebrare e far conoscere il Maestro di Francesco, dal nome sconosciuto, considerato uno dei piรน grandi pittori del Duecento italiano, attivo ad Assisi dopo Giunta Pisano e prima di Cimabue, in quanto incaricato dai frati minori di eseguire le vetrate della Chiesa superiore della Basilica e poi di affrescare lโ€™intera chiesa inferiore. Lโ€™artista, seguendo le indicazioni di Bonaventura di Bagnoregio, eseguรฌ nel 1260 il primo ciclo delle storie di Francesco in parallelo a quelle di Cristo, individuando per la prima volta nel santo di Assisi lโ€™Alter Christus.

Maestro di San Francesco, Croce dipinta, 1272, datato, tempera su tavola

La mostra rientra nellโ€™ambito delle celebrazioni per lโ€™ottavo centenario dellโ€™impressione delle stigmate a San Francesco ed espone 60 capolavori di una bellezza sorprendente. Una delle opere piรน significative รจ la tavola con lโ€™immagine del Santo, tavola che secondo la tradizione Francesco utilizzรฒ come giaciglio nei suoi soggiorni alla Porziuncola e dove fu deposto, come da sua richiesta, al momento della sua morte e proveniente da Museo della Porziuncola di Santa Maria degli Angeli. Altro capolavoro รจ la Croce datata 1272 proveniente dalla Chiesa di San Francesco al Prato e oggi conservata alla Galleria Nazionale dellโ€™Umbria e che รจ ritenuto il capolavoro del Maestro di San Francesco e fra le opere piรน belle del Duecento.

Veruska Picchiarelli, curatrice della mostra, insieme a Andrea De Marchi ed Emanuele Zappasodi, cosรฌ scrive nel catalogo: ยซIl Maestro di Francesco, chiamato negli anni cinquanta del Duecento a ratificare con la viva testimonianza della narrazione figurata la veritร  delle stimmate, compie ora un passo ulteriore in questo suo ruolo di vero e proprio inventore dellโ€™immagine del santo di Assisi, proiettando il significato del prodigio nellโ€™ottica della visione escatologica di Bonaventura, che nella rilettura in termini profetici e serafici del Poverello lo trasportava lontano abbastanza da escludere possibili forme di emulazione, con lโ€™obiettivo di giungere a una vera normalizzazione nel percorso dellโ€™ordine minoriticoยป.

Il Salone umbro dell’agricoltura, della zootecnia e dell’alimentazione sempre piรน punto di riferimento nazionale. L’edizione numero 55 si svolgerร  a Umbriafiere dal 5 al 7 aprile 2024.

Orientati al futuro. Questo il claim dell’edizione 2024 di Agriumbria, che si aprirร  venerdรฌ 5 aprile con la presenza di Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranitร  alimentare e delle foreste.

La fiera numero 55 sarร  la piรน grande di sempre. La novitร  principale รจ la nuova area espositiva a disposizione di Umbriafiere. Si tratta della Nuova Area Nord. โ€œUn ampliamento importante – come ha sottolineato Stefano Ansideri, presidente di Umbriafiere Spa (l’ente che organizza Agriumbria) – che consentirร  di ospitare nuove aziende. La nuova zona, infatti, oltre a ridisegnare il layout della fiera consentirร  di accogliere oltre 50 nuovi espositori. Questo ampliamento significa poter dare riposte a quegli imprenditori che da anni bussano ai nostri cancelli, significa poter accogliere aziende che nelle passate dizioni non riuscivano a partecipare, significa offrire ai visitatori un’offerta piรน ampia e variegata. Un primo passo verso un ampliamento, un ammodernamento e una rifunzionalizzazione del centro fieristico regionaleโ€. Ansideri ha anche ringraziato lo staff di Umbriafiere, che conta, ha ribadito, solo 4 dipendenti e che grazie alla pluriennale esperienza progetta e realizza un Salone che ha pochi eguali a livello nazionale e che mette in moto un giro d’affari impressionante per l’Umbria e il Centro Italia, coinvolgendo, oltre ai comparti direttamente interessati, quello dei trasporti, tecnologico, della logistica, del personale (con oltre 107 assunzioni temporanee dirette), quello ristorativo e alberghiero. โ€œNel programma di workshop e incontri โ€“ conclude Ansideri โ€“ metteremo a fuoco, assieme ai nostri partner, alle associazioni di categoria, tanti dei temi fondamentali per le sfide del futuro in agricoltura. รˆ del resto una delle caratteristiche di Agriumbria, quella cioรจ di creare momenti di confronto tra mondo degli imprenditori e mondo della scienza e della ricercaโ€.

 

Agriumbria 2023

 

L’edizione numero 55 ospiterร  dunque oltre 450 aziende in rappresentanza di oltre 2.800 marchi. Come di consueto grande spazio sarร  dedicato alla parte zootecnica, con la fiera che si conferma Polo italiano delle carni. I nuovi spazi consentiranno ad Agriumbria di valorizzare settori merceologici giร  presenti aumentando lo spazio loro dedicato. Dentro Agriumbria troveranno spazio le diverse agricolture italiane e tutti i comparti produttivi e merceologici a queste legate.

La fiera umbra di fatto รจ la casa dellโ€™agricoltura italiana con oltre 85mila presenze nelle ultime due edizioni. Quello di Agriumbria รจ un fenomeno ampiamente riconosciuto dai principali operatori italiani, che trovano proprio in questa mostra il luogo eletto per accordi, contratti e sinergie, facendone la fiera di settore piรน grande del Centro Sud Italia, con il piรน ampio comparto zootecnico, ufficialmente Polo delle Carni Italianeย e curatrice dellโ€™Osservatorio sui consumi di carne. Al centro, come da tradizione, anche grazie alla partnership tra la fiera e lโ€™Associazione italiana allevatori (A.I.A.), i bovini da carne. Non mancheranno le razze da latte e quelle a doppia attitudine.

Nel programma di Bastia Umbra le due mostre nazionali curate da ANABIC dedicate alla razza Chianina, con la 37a edizione, e alla Romagnola (31a edizione). Mentre le altre tre razze del circuito, Marchigiana, Podolica e Maremmana saranno presenti nell’ambito della tradizionale esposizione degli animali di Italialleva, cuore di Agriumbria. Come spiegano gli organizzatori: โ€œAttraverso convegni, iniziative e confronti tra tutti i portatori di interesse cerchiamo di mettere al centro del dibattito nazionale il tema del rapporto tra carne e alimentazione, la sostenibilitร  ambientale ed economica degli allevamenti e il valore economico e culturale di questo tipo di attivitร โ€.

 

 

Novitร  RISTORANTE 100% CARNE ITALIANA

La nuova gestione del punto ristoro all’interno dell’area di Umbriafiere presenterร , insieme ad A.I.A. (Associazione italiana allevatori), un’offerta di ristorazione completa e garantita con il meglio delle carni italiane. Una naturale evoluzione del percorso intrapreso da anni da Agriumbria insieme al comparto allevatoriale che in questa edizione culmina con un vero punto ristorazione dedicato alle sole carni italiane. Un luogo dove assaporare e conoscere il lavoro degli operatori lungo tutta la filiera che porta la carne dall’allevamento alla tavola. Uno spazio dedicato al gusto e alla conoscenza dove il pubblico potrร  confrontarsi con gli esperti e conoscere le garanzie in termini di sicurezza alimentare, proprietร  nutrizionali e bontร  della carne di qualitร  certificata.

 

Altra novitร  di questa edizione รจ il salone specializzato e l’area demo dedicati alla forestazione.

Nellโ€™attuale panorama fieristico nazionale, il settore forestale rimane spesso relegato nel piรน ampio settore agricolo, soffrendo quindi di una sotto rappresentazione. In genere macchine ed attrezzature per i lavori in bosco e la prima lavorazione del legnoย trovano una vetrina, non specifica, nelle manifestazioni dedicate alla meccanica agricola o al settore del garden.

La novitร  2024 di una area dimostrativa dedicata alla forestazione, va nella direzione di rispondere a questo deficit di visibilitร , e nasce con l’obiettivo di valorizzare le aziende italiane del settore agroforestale e di mostrare agli addetti ai lavori i vantaggi derivanti dalla moderna meccanizzazione.

Il Salone, co-progettato e realizzato in collaborazione con G. PIRRERA EVENTI, mette a frutto la loro esperienza nellโ€™organizzazione di fiere dinamiche forestali nel nord Italia. Non mancheranno, come da tradizione, gli stand e gli spazi dedicati alla vita all’aria aperta, agli hobby e alle passioni legate al mondo della terra. Presenti molti stand dedicati al cibo, con le eccellenze italiane dell’agroalimentare. Diversi i momenti in programma per i cittadini consumatori, in particolare sui temi della sana e corretta alimentazione, la qualitร  dei prodotti made in Italy e sulle filiere e la tracciabilitร , sulle carni di qualitร  e sulla sostenibilitร  degli allevamenti. Tanti anche i momenti tecnici per gli addetti ai lavori, i convegni e le anteprime di progetti e macchine.

Per la rubrica ChiacchierArte abbiamo incontrato l’artista perugino Sergio Cavallerin, un grafico, un illustratore, un fumettista e molto di piรน. Un vero innovatore del settore.

Sergio Cavallerin รจ un artista perugino con unโ€™innata vocazione allโ€™immagine. Una vocazione tale da portarlo fin da giovane a non cercare altra realizzazione al di fuori del mondo dellโ€™espressione visiva. Inizia cosรฌ la sua collaborazione con prestigiose agenzie pubblicitarie, quotidiani e riviste italiane e straniere come grafico, illustratore, vignettista umoristico e disegnatore di fumetti. Da subito รจ portato a indagare e approfondire tutti i risvolti della rappresentazione artistica, sia con le tecniche pittoriche, sia con lโ€™obiettivo fotografico, senza trascurare felici combinazioni multimediali, utilizzando la musica e lโ€™immagine cinematografica.

Ama definirsi divulgatore dellโ€™arte disegnata ed รจ proprio per questo che negli anni โ€˜80, dopo aver dato vita alla rivista umoristica Tratto di cui รจ anche direttore, รจ stato tra i fondatori della Casa Editrice Star Comics. Nello stesso periodo inizia il suo impegno per la diffusione dei fumetti esteri in Italia (in particolare i comics americani e i manga giapponesi) che lo porterร , nei primi anni โ€˜90, a fondare lโ€™azienda di distribuzione di libri e fumetti Star Shop, a tuttโ€™oggi leader del settore distributivo italiano.

 

Sergio Cavallerin

 

Lei รจ un disegnatore, imprenditore e artista a tutto tondo. Ama definirsi divulgatore dellโ€™arte disegnata. Come รจ nata la sua passione per il fumetto e lโ€™arte?

Fin da giovanissimo in me ha sempre vissuto unโ€™urgenza, un fuoco creativo: potrei dire che son nato con la matita in mano. Sono cresciuto nel mondo dei fumetti, da bambino leggevo avidamente Topolino, Cocco Bill, Linus… e poi da ragazzo divoravo le storie degli eroi della Marvel. Mi calavo negli universi di quei personaggi e trovavo nel disegno la possibilitร  di crearne di nuovi. Iniziai lavorando come grafico, editor, disegnatore, approdando alla pittura su tela seguito di una naturale inclinazione e per il desiderio di sperimentazione. Parallelamente mi accorgevo delle lacune esistenti nel settore fumettistico in Italia e in me รจ nata anche una forte vocazione volta al miglioramento: ho dato quindi spazio alla mia doppia natura, cercando di far coesistere la vita di artista e di imprenditore. Di giorno mi occupavo della mia attivitร  come divulgatore e distributore, e di notte dipingevo. Non รจ stato facile, ma i sacrifici sono stati ampiamente ripagati.

 

Gatti seduti. 2007, acrilici su cartone

 

Importante e significativo รจ il suo impegno per la diffusione dei fumetti in Italia; in particolare i comics americani e manga giapponesi, che l’ha portata, nei primi anni โ€™90, a fondare lโ€™azienda di distribuzione di fumetti Star Shop, tuttโ€™oggi leader del settore distributivo italiano. Come รจ cambiata la percezione e la diffusione dei fumetti in Italia in questi anni?

Sicuramente vive oggi una consapevolezza maggiore e lโ€™approccio al fumetto รจ maturato, sia dal punto di vista del pubblico fruitore sia degli addetti alla produzione: artisti, sceneggiatori e distributori hanno saputo adeguarsi alla nuova era. Il fumetto comincia ad avere i suoi anni: la sua traiettoria di arte popolare cambia andamento insieme ai mutamenti sociali e antropologici, esattamente come altre correnti artistiche. Pensiamo a Maus di Art Spiegelman, realizzato nel 1986: un fumetto del genere sarebbe stato inconcepibile cinquantโ€™anni prima. Casi come questo fanno riflettere sulla valenza culturale del fumetto. รˆ un prodotto che rispecchia la societร  e le sue esigenze, e puรฒ raggiungere lettori di diverse carature, da quelli piรน eruditi ai giovani, che necessitano di qualcuno che parli per loro e personaggi in cui rispecchiarsi: penso ovviamente a Zerocalcare e al suo esaustivo modo di raccontare i problemi dei giovani nellโ€™epoca contemporanea. Questi cambiamenti non sarebbero stati possibili senza adeguati luoghi di distribuzione. Quando iniziai la mia avventura nel settore vi erano enormi ostacoli: i comics erano banditi dalle librerie, reperibili solo presso i giornalai e senza il servizio arretrati. Non cโ€™erano leggi nรฉ burocrazia a regolarne la vendita e i diritti, nonostante intellettuali come Umberto Eco giร  negli anni Settanta ne avessero riconosciuto il valore sociale e antropologico (si prenda ad esempio il testo Apocalittici e integrati). Partecipando alla nascita di Star Comics, contribuii a portare in Italia fumetti americani e giapponesi, e poi, nel 1992, fondai Star Shop per regolare e incrementare la distribuzione, garantendo agli appassionati luoghi dedicati dove incontrarsi: le fumetterie. Nel contempo crebbero, anche grazie al nostro sostegno, le fiere di settore, ormai numerose in tutto il paese: eppure anche Lucca Comics, prima di essere lโ€™odierna meta internazionale per produttori e amatori, era una piccola rassegna per pochi interessati. Ce nโ€™รจ voluto di tempo, ma oggi il fumetto ha raggiunto uno status quo che non ha pari: รจ al contempo arte, letteratura, divulgazione culturale e intrattenimento.

 

Us Army. 2005, acrilici su tela

 

Alcune opere sono state esposte, fino a qualche giorno fa, alla mostra โ€œLe icone audaci. Le sue creazioniโ€. Selezionate da un corpus nutrito e variegato, svelano le fasi che ha attraversato nel corso della sua pluridecennale produzione, insieme alle tavole originali dei grandi maestri del fumetto. Inoltre la mostra si inserisce in un contesto di rivalutazione su scala nazionale del genere. Ci racconta come รจ nata questa mostra?

La mostra si รจ allineata alle numerose iniziative internazionali che puntano lโ€™attenzione sulla valenza artistica del genere: pensiamo allโ€™iniziativa ministeriale Fumetti nei musei, o alle mostre dedicate ai grandi fumettisti in musei come gli Uffizi e il Louvre. Inoltre, la crescita del valore sul mercato delle tavole dโ€™autore รจ un chiaro segnale che questi maestri sono da considerarsi al pari di grandi artisti universalmente riconosciuti. Accanto a ciรฒ vive la potenza dei comics nel loro valore di icone: i personaggi e i loro simboli sono specchi della nostra societร , ne riflettono i cambiamenti e si modulano ad essa. Lโ€™attenzione agli emblemi della contemporaneitร  in campo artistico รจ prerogativa della Pop Art, che io interpreto con i quadri della serie Love for Comics: le icone vengono estraniate dal mondo reale e trasposte nella dimensione, talvolta ironica, dellโ€™arte. Alla luce di queste considerazioni, grazie alla collaborazione con Giulia Ciacci e lโ€™Agenzia Generali Perugia Settevalli, abbiamo creato per i visitatori un percorso di scoperta, includendo anche visite guidate per le classi del liceo artistico. La storia del fumetto, con tavole di Frederick Burr Opper, Al Taliaferro, Jacovitti, Milo Manara, Crepax, รจ stata posta in dialogo con i miei dipinti a tema comics, in cui le grandi icone di carta possono vivere finalmente sulla dimensione della tela, sia dipinta che estroflessa. Nelle mie Superfici Dinamiche, estroflessioni monocromatiche, i comics sono innalzati a simboli di un secolo, audaci proprio perchรฉ hanno saputo superare il corso della storia e imporsi nel nostro bagaglio culturale.

 

Dovโ€™รจ lโ€™igloo. 2006, acrilici su tela, igloo in argento

 

Solitamente chiudiamo le interviste con una domanda di rito. Vorrei chiederle una parola che per lei rappresenti il connubio tra la sua arte, il suo impegno imprenditoriale e lโ€™Umbria, sua terra dโ€™origine.

Credo che la parola piรน calzante possa essere sfida. Nella sua accezione positiva ovviamente. Lโ€™Umbria รจ una terra meravigliosa, capace con i suoi paesaggi, il silenzio delle colline e lโ€™aria buona che vi si respira, di ispirare i piรน alti pensieri e le migliori intenzioni. Ma รจ anche una regione problematica da un punto di vista ricettivo per lโ€™accoglimento e lo sviluppo delle innovazioni. Ci vuole molto coraggio, amore per il rischio e gusto per la scommessa per competere con certe resistenze, sia in campo imprenditoriale sia artistico. Io ho sempre amato le sfide. Con la mia arte, specialmente con la realizzazione dei Polimeri, ho voluto sfidare luoghi comuni e tematiche calde dal punto di vista sociale e ideologico, provocando lo spettatore per fuoriuscire dalla passivitร  di pensiero: con quadri come Dovโ€™รจ lโ€™igloo e Dovโ€™รจ lโ€™Antartide, per esempio, giร  dieci anni fa puntavo lโ€™attenzione sul riscaldamento globale; con Dovโ€™รจ lโ€™uomo sottolineavo la problematica della violenza sulle donne; con Dovโ€™รจ la mosca bianca sfidavo lโ€™omologazione imperante nella nostra epoca. Ci vuole coraggio per essere diversi, avere un ideale e perseguirlo รจ una meravigliosa prova di audacia: lโ€™ho dimostrato anche dal punto di vista imprenditoriale, scegliendo di restare in Umbria per creare una realtร  che รจ tra le piรน solide economicamente e che ancora ha del potenziale da sviluppare. Ogni giorno mi scontro con le resistenze, ma la sfida si fa sempre piรน interessante.

La meraviglia e la bellezzaโ€ฏcontemplata nella mostraย โ€˜Lโ€™Enigma del Maestro di San Francescoโ€™,ย si ritrova splendida e luminosa, nel territorioย circostante.ย Lโ€™arte delย Maestro di San Francescoย e degli artisti del suo tempoโ€ฏsono espressione di una terra, di una comunitร , di una cultura diffusa in tutta lโ€™Umbria.ย 

La Diocesi di Perugia-Cittร  della Pieve e lโ€™Isola di San Lorenzo, in collaborazione con la Galleria Nazionale dellโ€™Umbria, propongono una serie di itinerari guidati per continuare questo viaggio nellโ€™Arte del Duecento attraverso la scoperta di luoghi meravigliosi piรน e meno noti della cittร  di Perugia e di Assisi.ย 

Lโ€™Enigma del maestro di San Francesco, documentato in mostra da numerose croci, tavole e codici miniati non รจ stato ancora pienamente svelato: cโ€™รจ tanto da ammirare e da conoscere nel contesto circostante, poichรฉ la bellezza esposta nella Galleria Nazionale dellโ€™Umbriaโ€ฏnasce da architetture antiche, altari, pareti, che hanno posto nei secoli domande e spinto i pellegrini a ricevere risposte con le mani unite in preghiera.

Tre sono gli itinerari proposti:ย 

Il maestro di San Francesco a Perugia. Itinerario dalla Galleria Nazionale dellโ€™Umbria alla chiesa di San Francesco che si terrร  nei giorni 6-7-27-28 aprile, 11-12-25-26 maggio e 8-9 giugno alle ore 16.00: una visita che si snoda tra la mostra e la chiesa di San Francesco al Prato, spazi legati da un filo sottile e resistente. Da questa chiesa, antico insediamento francescano della cittร , risalente alla metร  del XIII secolo, proviene la grande Croce datata 1272 e il dossale dโ€™altare dipinto su entrambi i lati esposti in mostra.ย 

Immergersi nel Duecento. Itinerario alla scoperta del Borgo dโ€™Oro verso la Chiesa di San Matteo degli Armeni, che si terrร  nei giorni 13-14 aprile e 18-19 maggio alle ore 15.00, permetterร  di conoscere questโ€™antica zona del centro storico di Perugia che conserva le caratteristiche tipiche di una via medievale, in cui si concentrano chiese e monasteri che si sono sviluppati nel corso del Duecento, periodo in cui si diffusero gli ordini mendicanti fondati da San Francesco e San Domenico, per giungere alla chiesa di San Matteo di Armeni che conserva al suo interno uno dei piรน importanti cicli pittorici del Duecento perugino.ย 

 

 

Il maestro di San Francesco ad Assisi. Itinerario tra le Basiliche di San Francesco e Santa Chiara che si terrร  nei giorni 4 maggio e 1 giugno alle ore 15.00 partendo dalla Basilica di Santa Chiara dove sono conservate alcune opere risalenti alla fine del Duecento realizzate da artisti coevi al protagonista della mostra perugina, per giungere alla Basilica di San Francesco dove si potrร  scoprire la Basilica Inferiore, luogo in cui lโ€™artista ha realizzato le sue prime opere giunte fino a noi, come la Passione di Cristo o il ciclo sulla vita di San Francesco e la Basilica Superiore cui si puรฒ ravvisare la mano del Maestro di San Francesco nelle splendide vetrate, per le quali realizzรฒ i disegni preparatori.ย 

Dal 4 al 7 aprile 2024 San Valentino sarร  New York per Artexpo come testimonial dell’Umbria e Ambasciatore nel mondo d’amore e di pace all’interno del catalogo espositivo del Menotti Art Festival.

Il San Valentino Pop nella versione multisensoriale dellโ€™attore Stefano de Majo sarร  a New York, dal 4 al 7 aprile, grazie al catalogo del Menotti Art Festival, dopo aver giร  partecipato dal 14 al 18 febbraio scorso alla expo di Los Angeles, consolidando il legame tra i due mondi nel segno del maestro Menotti. Giร  in precedenza la versione multisensoriale pop di de Majo aveva rappresentato in seno al Menotti Art Festival una testimonianza artistica e culturale della regione Umbria e della sua vocazione all’amore e alla pace nel mondo.

 

Stefano de Majo

 

Lo scorso anno lโ€™attore si รจ esibito in varie manifestazioni del Menotti Art Festival –ย a Spoleto, Venezia e Bruxelles – ove ha rappresentato la sua piรจce a monologo teatrale sul protettore degli innamorati universalmente riconosciuto nel mondo in unโ€™originale versione pop, tra sacro e profano, ponendo in evidenza aspetti artistici e culturali dellโ€™Umbria.

ยซLo spettacolo gioca sulla trasversalitร  del Santo innamorato, tracciandone un ritratto, non solo religioso ma anche popolare, tra sacro e profano, tra storia reale e mera leggenda. Si alternano cosรฌ spunti storici attinenti alla figura del martire ternano realmente esistito, tratti dal saggio pubblicato da Giuseppe Cassio e Edoardo Dโ€™Angelo con la collaborazione di Paolo Cicchini, ad altri spunti del tutto leggendari, ripresi da autori come Chaucer, Shakespeare e persino Edgar Allan Poe, i quali furono i primi a parlare in letteratura di San Valentino. Ma vi sono persino rimandi alla storia pre romana e dunque pagana, che evidenziano le antiche radici culturali dellโ€™Umbria come terra di pace e di amore, con lโ€™antica tradizione migratoria del Ver Sacrum, attestata da autori quali Strabone, Scilace, Plinio il Vecchio e Dionigi dโ€™Alicarnasso, che testimoniano come i popoli umbri conquistarono territori senza alcun uso di armi, ma attraverso migrazioni di coppie di innamorati alla ricerca di nuove terre da coltivare. Da questo lavoro teatrale รจ stato realizzato anche un cortometraggio in lingua inglese per veicolare il messaggio di pace di San Valentino nel mondo attraverso lโ€™arte, nello spirito caro al Maestro Menotti, per il quale lโ€™arte deve essere un gesto dโ€™amoreยป spiega il regista.

La celebre rivista Special Cafรฉ, rinomata tra gli appassionati di moto per il suo stile inconfondibile, con distribuzione nazionale e nel Canton Ticino, si fa portavoce del talento dell’artista poliedrica di Cittร  di Castello, Moira Lena Tassi.

In un articolo dedicato viene messa in luce la performance di Moira Lena Tassi in omaggio all’indimenticabile Lucio Dalla, cosรฌ come la sua opera L’Ultima Luna, un tributo pittorico che cattura l’essenza del leggendario musicista, rappresentato sulla sua amatissima Ducati Scrambler 250.
Tassi rivela l’ispirazione dietro la sua visione artistica, descrivendo il desiderio di immaginare Lucio Dalla in sella alla sua Ducati Scrambler, simbolo di libertร  e avventura: “Lucio Dalla non solo come straordinario artista libero, ma anche come spirito che continua a percorrere le strade della musica, sorridente e in pace, nella sua amata Bologna, sotto una luna piena che promette speranza e prospettive future, proprio come nelle parole delle sue canzoni”.

 

 

L’artista esprime la sua gioia per la diffusione del suo lavoro anche oltre i confini nazionali: “Sono davvero molto soddisfatta per la vasta risonanza che ha avuto il mio lavoro artistico ispirato a Dalla. La sua musica mi ha sempre accompagnato fin dall’adolescenza. Ho dipinto il suo ritratto ascoltando unicamente le sue canzoni, cercando di catturare la sua anima. Il pensiero che anche in Svizzera conosceranno la mia arte mi emoziona profondamente. Un ringraziamento speciale – conclude l’artista –ย  va a Stefano Caracchi, ex pilota e team manager Ducati, e alla moglie Michela Morellato, entrambi proprietari della galleria Dueunodueย per avermi dato una bellissima opportunitร  e aperto un mondo nuovo, quello delle leggendarie moto”.

Alla scoperta della cittร  umbra e dei suoi monumenti: un luogo di confine tra Perugia e Terni.

Adagiata su di un colle che si affaccia sulla media valle del Tevere, Todi (da Tutere che significa confine) racchiude, allโ€™interno delle sue mura, tesori e bellezze antiche. La leggenda narra che sia nata (nel VIII – VII secolo a.C.) per volere dei Veii Umbri e di unโ€™aquila: gli Umbri volevano costruire la cittร  ai piedi del colle, sulla riva sinistra del Tevere, ma la tovaglia con cui stavano facendo colazione fu rubata da unโ€™aquila che la portรฒ via, lasciandola cadere sulla cima del colle. Questo venne interpretato come un segno divino; fu cosรฌ che i fondatori decisero di costruire Todi in cima al colle. Il legame con lโ€™uccello rapace รจ resistito nel tempo: ancora oggi รจ presente nello stemma cittadino.

La storia invece vuole che Todi sia stata fondata dagli Etruschi tra il III e il I secolo a.C. che costruirono la prima cerchia di mura della cittร . Nel I secolo a.C. Todi diventa Municipio Romano e di questo periodo sono rimasti alcuni resti come le imponenti cisterne (seconda metร  del secolo) che si trovano proprio sotto Piazza del Popolo. Con la caduta dellโ€™Impero Romano, Todi affronta il periodo delle invasioni barbariche e della guerra gotica, dopo la quale viene annessa allโ€™Impero Bizantino. Passato lโ€™anno mille prospera e si espande, diventa libero Comune e poi Signoria sotto la famiglia degli Atti, per poi essere assorbita dallo Stato Pontificio.

 

Tempio di Santa Maria della Consolazione. Foto di Luca Seccaroni

 

Proprio in questo periodo storico (nel 1236) la cittร  dร  i natali al suo piรน celebre cittadino: Jacopone De Benedetti (meglio conosciuto come Jacopone da Todi), poeta ed ecclesiastico che รจ passato alla storia per le sue quasi cento laudi in volgare e per essere stato un acerrimo nemico di Papa Bonifacio VIII.

Nel XIV secolo per Todi inizia un periodo di lenta decadenza, ma grazie al vescovo Angelo Cesi la cittร  ha un nuovo impulso e torna a rifiorire: sotto la sua guida vengono effettuati importanti lavori urbanistici e architettonici come la costruzione della Fontana della Rua o Cesia, la Chiesa del Crocifisso e il Tempio di Santa Maria della Consolazione, completato dopo la sua morte. Questโ€™ultimo si trova fuori le mura della cittร  e costituisce uno degli edifici simbolo dellโ€™architettura rinascimentale: la costruzione, iniziata nel 1508, si concluse solo un secolo piรน tardi e per la sua architettura si contrappone al centro storico in pieno stile medievale.

Passeggiando per lโ€™acropoli ci si imbatte nel Tempio di San Fortunato, un edificio gotico iniziato alla fine del XII secolo e terminato nel 1465. Nella cripta della chiesa si trovano le tombe di quattro santi (tra cui San Cassiano) e, su una parete, un ovale con lโ€™immagine ad affresco del beato Jacopone da Todi. Di particolare interesse รจ il portone centrale decorato da bassorilievi, molti dei quali realizzati dallโ€™architetto dellโ€™opera Giovanni da Santuccio di Fiorenzola e da suo nipote Bartolo.

Tempio di San Fortunato

 

La chiesa piรน importante รจ senza dubbio il Duomo, intitolato a Maria SS. Annunziata: un edificio in stile lombardo a croce latina edificato nel XII secolo nel luogo di un preesistente edificio romano. La facciata ha subito, nei secoli, numerosi restauri e rifacimenti a causa di un incendio nel 1190, di un terremoto nel 1246 e infine del crollo del tetto nel 1322. Allโ€™interno รจ conservato Il Giudizio universale di Ferraรน da Faenza, dโ€™ispirazione michelangiolesca. Nella cripta vi รจ un museo.

 

Palazzo del Popolo

 

Il centro storico si snoda tra vie strette e ampie piazze: le principali sono Piazza Garibaldi โ€“ dove svetta la statua del condottiero – e Piazza Vittorio Emanuele –ย  conosciuta con il nome di Piazza del Popolo. Questโ€™ultima รจ senza dubbio il cuore della cittร  sin dallโ€™epoca romana. Poggia le sue fondamenta su grandi cisterne romane, ancora ben conservate e visitabili: non erano solo unโ€™enorme riserva idrica, ma avevano molteplici funzioni come sostruzione, drenaggio e contenimento delle acque. La Piazza รจ circondata dai monumenti piรน insigni di Todi, testimonianza dellโ€™epoca dei liberi comuni (il Palazzo del Capitano che ospita il Museo Civico, il Palazzo del Popolo, sede del Comune e Palazzo dei Priori).

รˆ impossibile non notare anche i tre cerchi di mura che abbracciano Todi e che ne hanno definito lโ€™espansione urbana: al primo cerchio etrusco (III sec. a.C.) segue quello romano e poi quello di epoca medievale. Lungo questi perimetri si aprono ancora oggi le porte di accesso: Porta Perugina, Porta Romana, Porta Fratta (giร  Amerina) e Porta Orvietana (di cui rimangono pochi resti), i cui nomi si riferiscono ai principali collegamenti viari). Altre porte sono: Porta Libera, Porta Aurea, Porta Catena o di Santโ€™Antonio.

Per una veduta panoramica di Todi e della Valle Umbra si puรฒ salire sul Parco della Rocca (411 m s.l.m.), il punto piรน elevato della cittร . La rocca, edificata da papa Gregorio XI nel 1373, dopo essere stata abbattuta รจ stata ricostruita nel 1395.

 

Museo Lapidario

 

Da non perdere anche i Nicchioni romani in travertino (nel piazzale del Mercato Vecchio): secondo alcune ipotesi si tratterebbe di resti di un tempio dedicato a Marte; Santa Maria in Camuccia, una chiesa a due piani fondata nel VII-VIII secolo e oggetto di interventi e rifacimenti nel XIII secolo; le Fontane di Scannabecco (1241): vasche dโ€™acqua sovrastate da un elegante portico sostenuto da sette colonne; e il Museo Lapidario, inaugurato nel 2009 presso il Polo Museale delle Lucrezie, dove รจ conservata una raccolta – tra le piรน antiche dellโ€™Umbria – di materiali lapidei di etร  romana, medievale e moderna.

Infine, non si puรฒ non visitare il Teatro comunale di Todi che si trova in pieno centro, a significare lโ€™importanza del luogo per la societร  tuderte dellโ€™Ottocento. Nel 1894 ospitรฒ per la prima volta il cinematografo con un filmato intitolato Un bagno di ragazzi. Dopo una fase di declino, il teatro e i locali sono stati restaurati a partire dal 1982 e dal 1992 รจ stato riaperto al pubblico, con una capienza di 499 spettatori.

 

Panorama dal Museo Lapidario

 

Todi, volรฒ dal Tevere sul colle

lโ€™Aquila ai tuoi natali e il rosso Marte

ti visitรฒ, se il marzio ferro or parte

con la forza deโ€™ buoi lโ€™acclivi zolle.

 

Ebbro deโ€™ cieli Iacopone, il folle

di Cristo, urge neโ€™ cantici; in disparte

alla sua Madre Dolorosa lโ€™arte

del Bramante serena il Tempio estolle.

 

Ma passa, ombra dโ€™amor su la tua fronte

che infoscan gli evi, la figlia dโ€™Almonte,

il fior degli Atti, Barbara la Bella.

 

E lโ€™inno del Minor si rinnovella;

Amor amor lo cor sรฌ me se spezza!

Amor amor tramme la tua bellezza!

 

Gabriele Dโ€™Annunzio

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