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Alla scoperta del Maestro di San Francesco e dello stil novo del Duecento umbro

di Alfredo Properzi

Il duecento italiano รจ stato un secolo magnifico. Secondo la tradizione storiografica la modernitร  nasce nel Rinascimento. Elisabeth Crouzet-Pavan, docente di storia medievale alla Sorbona, sostiene una tesi differente: nel Duecento italiano โ€“ il secolo di Federico II e di Francesco dโ€™Assisi โ€“ avviene la prima vera rivoluzione che porterร  alla formazione della coscienza moderna. Lโ€™Italia del Duecento รจ unโ€™Italia in cui ogni cosa freme.

 

Anche per lโ€™Umbria il Duecento rappresenta un periodo di grande splendore. Periodo che ha segnato in modo indelebile la fisionomia artistica, culturale e religiosa della regione. Periodo che non ha conosciuto e visto solo guerre, sottomissioni, alleanze, scambi commerciali. Ha anche avuto Francesco dโ€™Assisi e Jacopone da Todi e tante altre sante come Chiara dโ€™Assisi, Angela da Foligno e Chiara da Montefalco. Lโ€™hanno amata papi e imperatori, lโ€™hanno popolata personaggi di eccezionale levatura politica e religiosa. Lโ€™importanza dellโ€™Umbria nellโ€™Italia del Duecento รจ stata di primissimo piano. A conferma di ciรฒ รจ la bellissima mostra presente alla Galleria Nazionale dellโ€™Umbria visibile fino al 9 giugno 2024 dal titolo: Lโ€™enigma del Maestro di Francesco e lo stil nuovo del Duecento umbro.

 

Affreschi della Basilica Inferiore di Assisi

 

La mostra raccoglie 60 opere, alcune provenienti da musei importanti come il Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra, il Metropolitan Museum di New York e da numerose cittร  italiane, umbre e non, come: Perugia, Assisi, Gubbio, Gualdo Tadino, Deruta, Cosenza, Pisa, Cittร  del Vaticano, Torino, Salerno, Orte, Macerata, Bologna, Siena.

 

 

Lโ€™esposizione intende celebrare e far conoscere il Maestro di Francesco, dal nome sconosciuto, considerato uno dei piรน grandi pittori del Duecento italiano, attivo ad Assisi dopo Giunta Pisano e prima di Cimabue, in quanto incaricato dai frati minori di eseguire le vetrate della Chiesa superiore della Basilica e poi di affrescare lโ€™intera chiesa inferiore. Lโ€™artista, seguendo le indicazioni di Bonaventura di Bagnoregio, eseguรฌ nel 1260 il primo ciclo delle storie di Francesco in parallelo a quelle di Cristo, individuando per la prima volta nel santo di Assisi lโ€™Alter Christus.

Maestro di San Francesco, Croce dipinta, 1272, datato, tempera su tavola

La mostra rientra nellโ€™ambito delle celebrazioni per lโ€™ottavo centenario dellโ€™impressione delle stigmate a San Francesco ed espone 60 capolavori di una bellezza sorprendente. Una delle opere piรน significative รจ la tavola con lโ€™immagine del Santo, tavola che secondo la tradizione Francesco utilizzรฒ come giaciglio nei suoi soggiorni alla Porziuncola e dove fu deposto, come da sua richiesta, al momento della sua morte e proveniente da Museo della Porziuncola di Santa Maria degli Angeli. Altro capolavoro รจ la Croce datata 1272 proveniente dalla Chiesa di San Francesco al Prato e oggi conservata alla Galleria Nazionale dellโ€™Umbria e che รจ ritenuto il capolavoro del Maestro di San Francesco e fra le opere piรน belle del Duecento.

Veruska Picchiarelli, curatrice della mostra, insieme a Andrea De Marchi ed Emanuele Zappasodi, cosรฌ scrive nel catalogo: ยซIl Maestro di Francesco, chiamato negli anni cinquanta del Duecento a ratificare con la viva testimonianza della narrazione figurata la veritร  delle stimmate, compie ora un passo ulteriore in questo suo ruolo di vero e proprio inventore dellโ€™immagine del santo di Assisi, proiettando il significato del prodigio nellโ€™ottica della visione escatologica di Bonaventura, che nella rilettura in termini profetici e serafici del Poverello lo trasportava lontano abbastanza da escludere possibili forme di emulazione, con lโ€™obiettivo di giungere a una vera normalizzazione nel percorso dellโ€™ordine minoriticoยป.

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Alfredo Properzi

Laureato in Medicina e Chirurgia, medico di famiglia. Appassionato di calcio, innamorato della Juventus. Appassionato di storia medievale, in particolare della storia del lavoro e dell'alimentazione medievale; di Bevagna e della sua storia antica e della sua bellissima rievocazione medievale: il Mercato delle Gaite.