Presso la sede ICE di New York, si รจ svolto lโincontro organizzato dalla delegazione CIM (Confederazione Italiani nel Mondo) occasione in cui si รจ parlato di temi legati al mondo degli italiani che risiedono negli Stati Uniti e anche dei Borghi italiani in via di spopolamento.
Eleonora Pieroni
Fiorello Primi presidente dellโassociazione Borghi piรน belli dโItalia, ha presentato la guida dei borghi in lingua inglese che lo scorso 17 gennaio รจ stata presentata alla Camera dei Deputati a Roma. Eleonora Pieroni delegata per la CIM per il Turismo delle radici a New York, giร Ambasciatrice del Made in Italy e della cultura italiana รจ stata nominata Ambasciatrice dei borghi piรน belli dโItalia nel mondo.
La CIM presieduta da A. Solazzo, ha sede a Roma ha delegazioni nei principali Paesi e si occupa da trentโanni degli italiani allโestero. Rappresenta una grande costellazione di 80 milioni di italiani nel mondo compresi quelli di seconda e terza generazione.
Molti borghi in via di spopolamento sono oggetto di attenzioni da parte di sindaci e del Governo al fine di provare a invertire la tendenza e a favorire un ripopolamento. Il governo ha stanziato fondi a favore delle aree interne, molti sindaci propongono case ad un euro, piuttosto che fitti agevolati. Con lโiniziativa di New York si prova ad aprire un nuovo fronte: quello degli investitori internazionali al fine di sostenere questo grande progetto sociale. Nei prossimi mesi infatti, sono previsti eventi di promozione dei Borghi dโItalia nella nostra nazione ma anche in Europa, a New York e in altre principali cittร del mondo.
I Borghi dโItalia e il Turismo delle radici, al quale la Farnesina sta dedicando risorse, meritano grandi attenzioni e saranno il fiore allโocchiello del turismo Made in Italy negli anni avvenire.
Da Orvieto รจ iniziata lโanimazione territoriale per la nuova fase di programmazione 2023/2027 con la quale il Gal Trasimeno-Orvietano costruirร il percorso per definire programmi, progetti e strategie a sostegno dello sviluppo locale del prossimo quinquennio.
Infatti lโEnte lavorerร secondo il metodo di programmazione dal basso ovvero cosiddetto bottom up per intercettare i fabbisogni del territorio e implementare un Piano di Azione Locale che possa essere di vero sostegno allโeconomia rurale. ร necessario tener conto che lo scenario รจ oggi profondamente diverso da quello delle precedenti programmazioni, a seguito delle forti crisi che hanno condizionato i processi economici e sociali in questi ultimi anni segnati da una pandemia, da una guerra alle porte dellโEuropa e da una crisi energetica senza precedenti. Giร negli ultimi due anni il Gruppo di Azione Locale ha voluto cambiare il passo precedente, sostenendo principalmente gli investimenti delle piccole-medie imprese e gli eventi, proprio per i motivi appena citati, spostando lโattenzione sulla parte privata dellโeconomia piuttosto che su quella pubblica, proprio perchรฉ in questo momento รจ quella che soffre di piรน. Saranno poi i dati, lโanalisi swot, lโindividuazione di punti di forza e di debolezza a condurre le scelte di base, ma sarร soprattutto la capillare animazione che coinvolgerร la popolazione locale, le parti sociali, gli Enti locali, il mondo legato allโimpresa che segnalerร criticitร e necessitร di cui si dovrร necessariamente tener conto.ย Lunedรฌ prossimo 23 ottobre alle ore 17 in sala comunale a Orvieto ci sarร la prima iniziativa a cui ne seguirร unโaltra il 25 gennaio a Cittร della Pieve presso la sede del Gal e, a seguire, una serie di altre assemblee in giro per entrambe le due aree ย del Trasimeno e dellโOrvietano nelle quali si illustreranno gli elementi base del bando regionale, ma soprattutto si proporrร un concorso di idee per la nuova programmazione coinvolgendo gli stakeholder a indicare strategie e a presentare idee programmatiche. Siamo infatti convinti del fatto che il successo di ogni programmazione e soprattutto il raggiungimento degli obiettivi che ci assegna lโUnione Europea, passa proprio per questo tipo di approccio, tipico dellโiniziativa Leader e della Misura 19 del nuovo CSR (Complemento di Programmazione Reginale) che รจ proprio dedicata ai Gruppi di azione Locali.
Tutti i programmi e le attivitร saranno consultabili nel sito del Gal: www.galto.info.
ยซIl 2023 sarร tutto dedicato al Perugino con esposizioni e tante iniziative. Negli ultimi 20 anni del โ400 รจ stato il numero uno in tutta Italiaยป.
Nel cuore di Perugia cโรจ uno scrigno che raccoglie opere dโarte, storia della cittร e collezioni che portano il visitatore a fare un viaggio dal XIII al XIX secolo. Un luogo che perรฒ guarda al futuro, che dialoga con lโutente e mette al centro la conservazione dei suoi tesori. La Galleria NazionaledellโUmbria ha cambiato pelle, grazie al restyling durato un anno e portato a termine nel luglio 2022.
Un allestimento rinnovato e moderno, tante novitร e un sistema di conservazione unico al mondo. Il direttore Marco Pierini ci racconta tutto questo, ma soprattutto ci parla delle celebrazioni dei 500 anni dalla morte del figlio di Perugia: Perugino.
Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria. Credits Marco Giugliarelli
Dopo il rinnovamento dello scorso anno, la Galleria Nazionale dellโUmbria รจ diventata un luogo moderno e allโavanguardiaโฆ
Speriamo, noi ci crediamo! Nuovi allestimenti e moltissime novitร nel percorso, tra cui nuove opere, sale monografiche e un efficace sistema dโilluminazione con luci fredde – abbiamo messo anche delle pellicole alle finestre cosรฌ da filtrare i raggi ultravioletti e infrarossi. Ma, cosa piรน importante, un nuovo metodo di conservazione allโavanguardia, perchรฉ il nostro primissimo compito รจ quello di proteggere le opere. Per questo abbiamo realizzato delle basi inedite โ non ce lโhanno in nessun museo al mondo โ che consentono di distanziare di un metro lโopera della parete con un sistema di cartografi e di ruote, in questo modo il restauratore puรฒ girarci attorno per ispezionarla e intervenire se necessario. ร unโoperazione che si fa in 5 minuti, da soli: prima occorrevano diverse ore per smontarla, 3-4 persone e la chiusura della sala; adesso basta estrarla dal muro con queste basi semoventi per poter intervenire. Come dicevo, la conservazione รจ fondamentale: le opere le raccontiamo, le esponiamo ma in primis le conserviamo.
In unโintervista parlava di voler realizzare un museo non solo accessibile, ma anche accogliente: รจ riuscito nel suo intento?
Lo spero, me lo dovete dire voi (ride). Lโintento รจ di dare la possibilitร a tutti di godere della nostra esposizione con molta serenitร ; con opere che siano ben distanziate e non troppo fitte; spiegate in modo chiaro e con un linguaggio semplice; ben illuminate e con delle sedute molto comode e diffuse lungo il percorso. Inoltre, dare la possibilitร di ricaricare il cellulare, di avere informazioni supplementari, insomma, abbiamo provato a rendere il museo – che รจ un museo storico – un luogo contemporaneo. Questo si unisce a tutta una serie di attivitร proposte questi anni: concerti, presentazioni e spettacoli. Lโobiettivo รจ diventare un centro di produzione di arti contemporanee, invece di un semplice luogo che espone il suo patrimonio e alle 19 chiude il portone.
Sala 1, Lโarte del Duecento in Umbria. Credits Marco Giugliarelli
I visitatori hanno apprezzato il nuovo allestimento?
ร molto apprezzato dal pubblico che ce lo dice e lo scrive nei commenti, ma anche dalla critica: ne hanno parlato tutti in maniera molto lusinghiera. Per tre riviste importanti come ArtsLife, Artribune e Il Giornale dellโArte siamo stati dichiarati Museo dellโanno 2022, mentre Apollo Magazine di Londra ci ha inserito nella short list dei 5 musei del 2022. ร una bella soddisfazione.
E in termini di numeri come sta andando?
Lโanno migliore che abbiamo avuto negli ultimi 15 anni รจ stato il 2019, anche perchรฉ avevamo in esposizione la Madonna Benois di Leonardo. Oggi, confrontandoci con quellโanno, abbiamo un aumento del 7%-8%, quindi vuol dire che rispetto alla media siamo oltre il 25%. Devo dire che sta andando molto bene!
Qual รจ lโopera di maggior attrazione, anche se non รจ la piรน famosa?
Sicuramente Piero della Francesca e la grande croce di 5 metri dipinta del Maestro di San Francesco che accoglie i visitatori nella Sala 1, che ha un forte impatto. Ma anche il giovane Perugino รจ molto apprezzato.
Sala 13, Polittico di SantโAntonio di Piero della Francesca. Credits Marco Giugliarelli
Non possiamo non parlare del Perugino: questโanno ricorrono i 500 anni dalla sua morte e in Galleria sono presenti oltre 20 opere. Si tratta sicuramente il luogo piรน adatto per celebrarlo.
Esatto. Abbiamo la collezione piรน vasta al mondo delle sue opere, oltre al fatto che รจ nato a Cittร della Pieve e che ha lavorato per piรน di ventโanni nella sua bottega a Perugia. Si faceva chiamare lui stesso Perugino, quindi non poteva che essere qui la mostra celebrativa.
Da marzo infatti รจ prevista unโesposizione curata da lei e da Veruska Picchiarelli dal titolo: Il meglio maestro dโItalia. Perugino nel suo tempo in occasione della quale torna a Perugia lo Sposalizio della Vergine. Ci racconti questo evento.
Dal 4 marzo allโ11 giugno 2023 la Galleria celebra, con una grande mostra, Pietro Vannucci, il piรน importante pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento. Il progetto espositivo, composto da oltre settantacinque opere, ha scelto dโindividuare solo dipinti del Vannucci antecedenti al 1504, anno nel quale lavorava a tre commissioni che segnano il punto piรน alto della sua carriera: la Crocifissione della Cappella Chigi in SantโAgostino a Siena, la Lotta fra Amore e Castitร giร a Mantova, ora al Louvre di Parigi, e soprattutto lo Sposalizio della Vergine per la cappella del Santo Anello del Duomo di Perugia, oggi nel Musรฉe des Beaux-Arts di Caen (Francia). Lโopera รจ stata requisita dai francesi nel 1797 e non รจ piรน tornata a Perugia; รจ stata esposta in Italia solo una volta alla Pinacoteca di Brera nel 2015. Torna nella cittร dโorigine dopo due secoli. Saranno presenti anche altri artisti suoi contemporanei come Raffaello, Botticelli e Ghirlandaio. Ma lโobiettivo dellโesposizione รจ quello di far vedere il Perugino migliore: nei suoi cinquantโanni di carriera, gli ultimi 20 non sono di livello, quindi ci soffermiamo sui primi anni. Ci piaceva lโidea di rivalutare lโartista, non perchรฉ รจ stato un ottimo allievo di Verrocchio o il maestro di Raffaello, ma per quello che lui stesso ha realizzato. Negli ultimi 20 anni del โ400 era molto richiesto: ha affrescato la Cappella Sistina, ha lavorato in Piemonte, in Lombardia, a Venezia, in Romagna, a Napoli, a Roma, a Siena, a Firenze e a Perugia, creando un vero linguaggio nazionale. Lโesposizione rifletterร sul ruolo che ha effettivamente svolto nel panorama artistico contemporaneo e sul rapporto che lo ha legato ai protagonisti di quellโepoca, seguendo geograficamente gli spostamenti del pittore o delle sue opere attraverso lโItalia.
Mi piace molto il titolo: Il meglio maestro dโItalia. Perchรฉ questa scelta?
Il meglio maestro รจ una frase che il banchiere Agostino Chigi scrive il 7 novembre 1500 a suo padre Mariano quando viene a sapere che vuole commissionare unโopera al Perugino. Nella lettera indirizzata al padre dice: ยซQuando vuol far di sua mano รจ il meglio maestro dโItaliaยป. Da un lato รจ un gran complimento, dallโaltro lo accusa di far lavorare molto la bottega e di fare poco lui. Noi abbiamo eliminato la prima parte e lasciato il meglio maestro dโItalia perchรฉ – come le dicevo – per un certo periodo, dal Piemonte alla Calabria, tutti dipingevano come il Perugino. Negli ultimi ventโanni del โ400 e non ce nโera per nessuno. Era il numero uno.
Pietro di Cristofori Vannucci detto il Perugino, Adorazione dei Magi, 1475. Credits Haltadefinizioneยฎ
Ci saranno altre iniziative organizzate della Galleria sempre per celebrare Vannucci?
ร previsto un docufilm, che uscirร nelle sale cinematografiche ad aprile, prodotto dalla Ballandi e diretto da Giovanni Piscaglia, con Marco Bocci come protagonista, che anche noi abbiamo contribuito a produrre. Poi facciamo un podcast con Chora Media, uno speciale su IlGiornale dellโArte e tante altre iniziative per promuovere questโanno speciale. A settembre sono previste altre due esposizioni piรน piccole. Diciamo che il 2023 sarร un anno tutto dedicato a Pietro Vannucci!
Se pensi al Perugino pensi a Perugia e allโUmbria, ma nei suoi quadri si riscontrano realmente questi luoghi?
Di norma si dice che i suoi paesaggi sono paesaggi del Trasimeno, ma รจ vero fino a un certo punto. Sono soprattutto dโinvenzione, con degli specchi dโacqua che possono richiamare anche il lago. Anche le architetture sono molto di fantasia, perรฒ chiaramente un poโ di Umbria cโรจ senzโaltro. Soprattutto cโรจ la cultura del suo tempo e del suo territorio e i costumi dellโepoca.
Sala 20, Ductus. Roberto Paci Dalรฒ. Credits Marco Giugliarelli
Il museo ha altri progetti in programma?
Faremo, insieme a Umbria Jazz, la mostra per il cinquantenario della manifestazione e i soliti due concerti al giorno con loro; poi cโรจ la stagione con lโUmbria che spacca e ovviamente la nostra programmazione musicale ad agosto. Questโanno perรฒ vogliamo concentrarci in particolare sulle attivitร espositive visto il grande lavoro di restyling che abbiamo realizzato.
Una nuova formula per diffondere la cultura dellโopera lirica al grande pubblico e, soprattutto per coinvolgere i giovani, nellโascoltarla e nel praticarla.
Il nuovissimo Talent per Cantanti Lirici, ideato e condotto dal Tenore Gianluca Terranova in onda su SKY 176 Explorer Hd, che รจ approdato in Umbria con due spettacoli e una intera giornata dedicata alle audizioni per la seconda serie, รจ stata un vero successo sia per lโapprezzamento che ha avuto il pubblico che per i nuovi followes su Instagram. Infatti anche questa modernissima formula della diretta sul social piรน in seguito in questo momento รจ un modo per fare uscire lโOpera dai Teatri e farla capire ed apprezzare a un pubblico essenzialmente giovanile. Moltissimi gli iscritti alle audizioni del 4 gennaio scorso al Mancinelli di Orvieto, cosรฌ tanti e da ogni parte del mondo, che lโiniziativa ha richiesto addirittura la necessitร di una preselezione i giorni che hanno preceduto lโappuntamento. Altrettanto seguite sia dal pubblico in sala che dai social i due spettacoli, un vero successo al punto tale che Instagram ha quasi raddoppiato la sua performance e i cantanti in gara sono stati super votati.
Altri artisti di fama si sono esibiti, o hanno fatto parte della Giuria. Infatti la gara di cantanti lirici, ha visto lโaccompagnamento al pianoforte con la magistrale interpretazione dal Mยฐ Mirca Rosciani(20 anni al Rossini Opera Festival) e la Giuria di queste selezioni umbre ha visto il coinvolgimento di importanti personalitร quali:
– il baritono Mยฐ Alberto Gazale a cui รจ stata assegnata la direzione artistica di un importante teatro lirico italiano, quale quello di Sassari;
– lโAgente Lirico Mยฐ Angelo Gabrielli della Stage door Agency uno dei piรน noti agenti della musica classica e lโultimo agente di Luciano Pavarotti;
– il direttore artistico del programma: il Tenore Gianluca Terranova;
– il Mยฐ Mirca Rosciani;
La Giuria presente durante le gare IOT LIVE come osservatori di giovani talenti ma non hanno votato, dando al pubblico pieno potere decisionale, infatti nelle due selezioni un giovane รจ stato scelto con la gara Instagram e uno con lโapplausometro con il pubblico in presenza. I vincitori accederanno di diritto alle fasi eliminatorie di IOT Seconda Ed____izione 2023-24. Le due serate umbre sono state registrate e messe in onda successivamente, dando visibilitร alle bellezze della Regione e delle sue meravigliose opere dโarte, come le Opere del Signorelli e del Perugino, nel 500mo anniversario dalla morte, che hanno fatto da Scenografia allโintera Gara in Teatro. ร con piena soddisfazione che il Gal Trasimeno-Orvietano ha sostenuto questa iniziativa e ringrazia il Maestro Gianluca Terranova, che รจ stato menzionato dal Mยฐ Alberto Gazale come il Tenore piรน bravo al mondo, per aver deciso di portare questa proposta in Umbria.
ยซUnโopportunitร per far conoscere la Regione, e in particolare il territorio del Gal al mondo e ai milioni di followers virtuali e reali che questa formula, come pure lโopera lirica tradizionale ha soprattutto fuori dal nostro Paese. Sappiamo perรฒ che la cultura legata allโopera รจ un prodotto tutto italiano e il fatto che sia apprezzato e conosciuto nel mondo e una importante promozione per lโItalia e, nel caso specifico per queste due cittadine che hanno ospitato il Talent, e che di Bellezza possono vantarsi ed avvantaggiarsi a supporto dellโeconomia turisticaยป spiegano dal Gal. Altri appuntamenti seguiranno a breve e in primavera con il Maestro Gianluca Terranova altrettanto importanti e altrettanto utili alla promozione del territorio.
La โplatea comunisโ di Bevagna: le tre chiese, il palazzo, il pozzo, la fontana. I racconti.
Negli anni, nei secoli, la platea comunis ha cambiato tante volte il suo aspetto, conservando sempre il suo fascino. Di essa, nel corso di tutti questi anni hanno scritto storici (locali e non), medievisti e giornalisti (locali e non) celebrandone l’architettura e raccontandone la storia. Di essa, nel corso di tutti questi anni, abilissimi fotografi hanno raccontato e documentato con immagini bellissime le differenti facce. Il testo vuole essere una raccolta, seppur incompleta, di tutto ciรฒ. Il Palazzo dei Consoli conserva quasi del tutto il suo aspetto duecentesco, notevole sia per i due ordini di belle bifore ancora quasi romaniche, che si stagliano nella massa dei solidi muri di travertino, sia per lโampia scalinata, sia per il robusto loggiato del piano terreno, che รจ a due navate su grossi pilastri e volte a costoloni. La costruzione รจ probabilmente dovuta allo stesso Maestro Prode che si suppone autore del Palazzo Pubblico di Spello. Lโinterno, giร ormai privo di ogni valore dโarte, nel 1886 fu ridotto a teatro, e cosรฌ si conserva tuttora. Come a Spello, anche qui รจ ben visibile lโantico ingresso alla sala delle adunanze, al piano sopraelevato, e non รจ irragionevole supporre che la scala originale avesse un orientamento perpendicolare a quello attuale, e presentasse cioรจ il fianco alla piazza, anzichรฉ la fronte. Lโarco a volta che potrebbe averla sostenuta, poteva cosรฌ dare lโimpressione di un prolungamento del portico. Lโedificio รจ stato recentemente restaurato ed รจ stato, cosรฌ, felicemente privato della torre campanaria, che ne alterava il carattere originario.
Palazzo dei Consoli
Maria Caterina Faina, I palazzi comunali umbri. Arnoldo Mondadori Editore, 1957
Ed eccoci in Piazza Umberto I, eccoci a quello che potrebbe chiamarsi il centro artistico di Bevagna, formato da alcuni monumenti degni della massima considerazione. Cominceremo per ordine dalla chiesa e dal convento dei SS. Domenico e Giacomo, dove sorgeva la chiesa di S. Giorgio, che nel 1291 fu ceduta dal Comune al b. Giacomo Bianconi pel suo convento domenicano, e circa un secolo dopo la sua morte gli sโintitolรฒ, incorporandola allโattuale, rimodernata nel 1736. A pochi passi sorge il Palazzo dei Consoli, che allโesterno si mantiene ancora quasi in atto nella solida e uniforme massa dei suoi muri costrutti a piccoli conci di travertino e coi due piani regolarmente accusati da piccole bifore quasi ancora romaniche, e in basso una loggia ad archi acuti e volte a crociera con pesantissime nervature. Lโinterno, che aveva giร perduto quasi ogni valore artistico, nel 1886 fu ridotto a teatro, intitolato dal Torti, che ha dato anche argomento al sipario in cui Domenico Bruschi di Perugia, cercando di superare come meglio poteva le difficoltร di un tema arido e sfatato dalla critica, ha rappresentato Properzio che addita a esso Torti, come sua patria, Bevagna figurata nei suoi antichi monumenti. Ma affrettiamoci a visitare il piรน insigne monumento dโarte che oggi possegga Bevagna; cioรจ la tanto notevole sebbene forse non abbastanza nota Basilica di S. Silvestro, fortunatamente sfuggita al pericolo che verso il 1870 la minacciava per un malinteso disegno di allargamento della piazza. Essa, quantunque lasciata da troppo tempo in cattivissime condizioni, รจ una delle poche chiese del sec. XII che si conservino nella originaria integritร , non avendo subito che qualche modificazione di nessun conto, e ci offre perciรฒ, come nessunโaltra, il tipo semplice e severo della basilica romanica umbra, derivante, specie nella disposizione interna, della basilica paleocristiana. E lโautore di questa opera? Si guardi nello stipite della porta, a destra, e si leggerร unโimportante iscrizione dalla quale possiamo ricavare la data 1195, regnante Enrico Imperatore; i committenti, cioรจ il priore Diotisalvi e i suoi frati, e lโautore maestro Binello. Di rimpetto a questa chiesa sorge lโaltra, pure interessantissima e quasi gemella, di S. Michele Arcangelo, dovuta, come si legge nello stipite di sinistra, allo stesso Binello, questa volta insieme con un Rodolfo, tuttโe due certamente della scuola classica di marmorari umbri, se no forse anche della stessa Bevagna, poichรฉ non si conoscono altre fabbriche o sculture da essi firmate. Questa facciata di S. Michele รจ volta a oriente, e si mantiene, come in antico, di forma semplice e severa, da farla sembrare, come lโaltra, piuttosto una fortezza che una chiesa; ma รจ guasta da un orrendo finestrone del sec. XVIII. Lโalto campanile fu rifatto posteriormente.
Bevagna รจ riuscita a conservare di sรฉ quella parte che รจ sufficiente a fare di essa una delle cittร minime fra le piรน suggestive e caratterizzate di tutta lโUmbria. La sua piazza centrale – piazza della Libertร – ha conservato quasi intatto il suo aspetto medioevale. La sua stramba asimmetria da movimento ai severi e massicci edifici monumentali che la costituiscono. Due magnifiche chiese romaniche del XII secolo, S. Michele, con il suo alto e massiccio campanile a cuspide, S. Silvestro, bassa e primitiva, dโuna primitivitร che fa pensare a certi arcaici suggelli di lontana nobiltร , specchiano lโuna sullโaltra la pietrositร delle loro severe facciate. Fra lโuna e lโaltra, viene a porsi di sghembo il gotico Palazzo dei Consoli, con la sua scala esterna ampia e solenne, e il suo loggiato poggiante su grossi pilastri, che reggono i costoloni delle volte.
Averardo Montesperelli, Viaggio in Umbria, Natale Simonelli Editore, II Edizione 1978
Il centro rappresentativo della cittร รจ comunque in piazza Silvestri. Si tratta di una delle piรน belle piazze dellโUmbria minore, tanto che viene spontaneo chiedersi perchรฉ minore abbia ad essere, se non per la superficialitร con la quale vengono diretti, e piรน ancor guidati, i flussi turistici. Sulla piazza si affacciano due chiese romaniche e il palazzo dei Consoli. Di lato, una fontana ottagonale ricostruita nellโOttocento sullโesempio di quella perugina di Fonte Maggiore, rappresenta lโunico, e in fondo inutile, falso di tutta Bevagna. Il palazzo dei Consoli fu la storica sede del Comune, e tale sarebbe rimasto se un terremoto agli inizi del secolo scorso non avesse consigliato il trasferimento alla sede attuale. Cosรฌ, con scelta obbligata ma in fondo felice, il palazzo prese a ospitare il teatro, composto da quattro serie di graziosissimi palchi ottocenteschi, e i soffitti affrescati dal solito Piervittori. La singolaritร del palazzo, che nella sua struttura di base risale al 1270, consiste nellโessere obliquo rispetto ai fronti delle chiese. Di fianco allโedificio dei Consoli รจ la basilica romanica di San Silvestro, che risale, come da iscrizione sulla facciata, al 1195. La chiesa rischiรฒ, nel 1870, in un clima di folle euforia anticlericale, di essere sacrificata allโampliamento della piazza. Il suo aspetto attuale รจ dovuto ai restauri fatti nel 1953 dalla Soprintendenza dellโUmbria, e lโimpatto complessivo รจ di altissima emotivitร . Di fronte, dallโaltra parte della piazza, รจ invece la chiesa collegiata di San Michele Arcangelo. In origine, annesso allโedificio, era un convento, e nel secolo XVIII lโedificio tutto fu trasformato secondo il gusto barocco, tanto che sulla facciata fu aperta una finestra lobata, ribassando il rosone preesistente. Allโinterno e nella cripta, le colonne e le strutture vennero ricoperte di stucchi. Con gli opportuni restauri del 1953 le strutture barocche sono state rimosse e ancor oggi, soprattutto sulla facciata, รจ possibile cogliere lโentitร dellโintervento.
Maurizio Naldini, Bevagna, in Umbria minore, Silvana Editoriale 1990
Bevagna fu tra le prime cittร dellโUmbria a far sorgere, entro le proprie mura, due magnifiche chiese di stile romanico. Lโerezione di San Silvestro nel 1195 e, subito dopo, quella di SantโAngelo – detta in seguito San Michele – non sono solo manifestazione di fervore religioso, ma espressione di benessere cittadino e indice sicuro di quella piena maturitร intellettuale e morale che spinge la cittร , concorde almeno in ciรฒ, in tutti i suoi ceti e in tutte le sue frazioni, verso manifestazioni non dubbie di arte e bellezza. Che le due insigni opere di Binello e di Rodolfo fossero poi integrate da espressioni complementari di arte decorativa, in tutto degne del fasto architettonico del monumento al quale aderivano, non รจ fatto sul quale possa sorgere il dubbio. Qualche traccia che rimane e qualche frammentaria indicazione, riapparsa dalle deformanti soprastrutture seicentesche, lasciano logicamente presumere che anche a Bevagna giungesse, a gradi, lโopera meravigliosa di quei pittori e di quei marmorar, che sembrarono prescegliere questa vecchia Umbria quale culla delle piรน squisite manifestazioni dellโarte.
Giulio Spetia, Studio su Bevagna, Roma 1972
Si risale alla piazza Filippo Silvestri; a s. รจ il Palazzo dei Consoli. Bevagna era amministrata da quattro consoli; il primo scelto dal ceto nobile, il secondo era scelto dal ceto civile o mercantile, il terzo dagli artigiani e il quarto dal contado. I consoli, che sono ricordati fino dal 1187, venivano estratti a sorte ogni due mesi. Il palazzo era la sede della magistratura; al 1ยฐ piano era lโabitazione del Governatore, lโaltro era invece destinato ai consoli; nel palazzo erano ospitati anche lโarchivio pubblico e le carceri. La facciata che prospetta la chiesa dei SS. Domenico e Giacomo รจ caratterizzata da un grande scalone che dร accesso al primo piano per mezzo di una porta con arco terminale a sesto acuto; sulla destra รจ un arco di travertino ora richiuso che era evidente un accesso piรน antico del palazzo, il che comportava un diverso orientamento della scala. Lโarchitettura del palazzo รจ forse da attribuire allo stesso maestro Prode che nel 1270 costruรฌ quello di Spello. Lโinterno ospita dal 1886 il Teatro Torti. Tra il palazzo dei Consoli e la chiesa di S. Silvestro รจ un voltone costruito nel 1560 ripristinato nel 1936, per consentire ai Consoli di trasferirsi nella chiesa ad ascoltare la Messa. Lโatto di nascita della chiesa di S. Silvestro รจ nellโiscrizione che si legge a lato della porta: ยซNellโanno del Signore 1195, regnando lโimperatore Arrigo VI; il priore Diotisalvi e i suoi frati e il maestro Binello vivano in Cristo. Cosรฌ siaยป. La chiesa aveva annesso un convento; Binello ne รจ il costruttore; il suo nome riappare con quello di Rodolfo nella facciata di S. Michele. La chiesa di S. Michela Arcangelo รจ la chiesa principale della cittร . Fu costruita nel sec. XII o nei primi anni del successivo; era detta nel โ300 S. Angelo e aveva annesso un monastero; nel 1620 divenne collegiata con un priore, un proposto, 12 canonici,4 prebendati e due cappellani. Nel 166 fu restaurata; nuovi restauri subรฌ nel 1741 e nel 1834 dopo il terremoto del 1832. Fu ripristinata tra il 1951 e il 1957 dalla Soprintendenza ai Monumenti di Perugia eliminando le sovrastrutture del sec. XVIII.
Carlo Pietrangeli, Guida di Bevagna, Terza Edizione 1983
Ecco la piazza, centro della cittร medievale. Prima di dilatarsi nella suggestione della grande apertura urbana, il corso conduce il visitatore verso la bellezza del complesso architettonico della chiesa dei Santi Domenico e Giacomo. Essa sorge sul precedente oratorio di San Giorgio, concesso nel 1291 a titolo gratuito dal Comune, al beato Giacomo Bianconi (1220-1301). Intitolata dapprima a San Giorgio, ha ricevuto nel 1387 il nome attuale. Di lร , si รจ sotto il duecentesco Palazzo dei Consoli, maestoso e in disarmonia affascinante con gli altri edifici della piazza bellissima. In questo palazzo quattro consoli amministravano la cittร , e nello stesso edificio avevano sede le carceri, lโarchivio e il Consiglio di Credenza, composto da sessanta cittadini. Un voltone del 1560 unisce il Palazzo dei Consoli alla chiesa di S. Silvestro, gemma del romanico in Umbria. Lo scenario รจ quello imperiale del Ducato di Spoleto e i costruttori sono probabilmente gli stessi che edificarono altre chiese di analogo aspetto nel territorio spoletino. A destra, era come a San Giuliano di Spoleto, un campanile, in corrispondenza del quale si segnala, allโinterno, un grosso pilastro invece della colonna, mentre la parte superiore della facciata, in travertino e pietra bianca e rosa del Subasio, รจ incompiuta.
Antonio Carlo Ponti, Bevagna, Fabrizio Fabbri Editore 2011
Si leva il sipario su una delle piazze piรน suggestive dellโUmbria. Sorda ai biasimi del nostro tempo, questa piazza รจ e rimane la copula genitrice della cittร medievale, il punto nevralgico di due contrapposte entitร , laica da un lato e religiosa dallโaltro. Piรน che essere vista, questa piazza deve essere sentita lungo il pulsare di emozioni che ricompongono lโessenza. Epica, onirica, metafisica piรน di tutte le metafisiche piazze dechirichiane e ciรฒ nonostante vera, concreta, quasi tangibile. Il suo spazio soggiace a una nuova armonia, dove il presente non รจ che un eco sfuggente e il tempo si ferma, avvolto su sรฉ stesso, tra i fastigi di un paesaggio la cui irripetibilitร sta nellโordine imprevisto e anarcoide delle architetture. In questโordine-disordine due icone si fronteggiano e si contendono il primato in austeritร e bellezza: sono le chiese di SantโAngelo, poi detta di San Michele, e San Silvestro. La scenografia della piazza, infine, รจ resa assoluta dalla Fontana, con la quale nel 1889 si preferรฌ sostituire una cisterna ottagonale. Volgendo le spalle a corso Matteotti, il duomo si erge alla nostradestra, diritto e maestoso al pari di un mastio, costruito sopra lโoratorio della Madonna della Confessione da due sapienti edificatori: Rodolfo e Binello. Nel Trecento alla prima fabbrica si addossa un monastero, mentre nel 1465 il priore, poi cardinale, Bernardo Eroli rifece a sue spese il soffitto, definitivamente compromesso nella concezione originaria dagli interventi settecenteschi. Con il suo richiamo allโessenzialitร , San Silvestro รจ una delle visioni piรน carismatiche ed evocative del romanico umbro e, nonostante la sua posizione di sghembo, senza piรน Oriente nรฉ Occidente, lo svolgimento del significato escatologico resta illeso, tutto contenuto nella purezza della forma architettonica. Il 1195 รจ lโanno della consacrazione, murato alla destra del portale insieme ai nomi del committente Diotisalvi e del maestro Binello, la cui dottrina e severitร dโintenti si attua sulla superficie piana della facciata, sbocconcellata in alto a causa della sua incompiutezza. Questo capolavoro รจ ancor piรน degno dโammirazione se pensiamo ai fiumi di parole, scritte per mano dellโincompetenza, che avrebbero dovuto deliberare la sepoltura della fabbrica. La vera minaccia arriva nel 1860 dal sindaco Agostino Mattoli, che in una missiva al soprintendente di Belle Arti di Perugia argomenta cosรฌ le ragioni della demolizione: ยซrifabbricare la Chiesa sarebbe opera troppo costosa e inutile nella considerazione che sulla Pubblica Piazza a pochi metri di distanza ve ne sono altre due; con ciรฒ si otterrebbe di allargare la Piazza, chโรจ piccolaยป. Ma la risoluzione tarda a venire e nonostante in un documento del 1871 si trova scritto che la chiesa รจ destinata ยซper uso deposito foraggi e combustibiliยป, di lรฌ a poco, possiamo esser certi del suo definitivo riscatto per ordine del ministero della Pubblica istruzione. Il Palazzo dei Consoli concede ben poco alle leziosaggini dellโinvenzione, preferendo una costituzione robusta, di pianta pressโa poco quadrata e disposta di sguincio, in modo tale da offrire un duplice prospetto: lโuno verso San Domenico, lโaltro verso San Silvestro. Lโedificio ha qualcosa di aggressivo e qualcosa di titanico, in particolare nella grande scala che, nonostante in origine avesse proporzioni e orientamento diversi, a vederla oggi suggerisce una tensione superomistica e, come una caduta verso lโalto, si inerpica fino ad un portale a sesto acuto. Lโeloquio teologico, cominciato in San Michele e San Silvestro, continua a un secolo di distanza nella chiesa di San Domenico. Lโimpresa ebbe inizio nel 1291, quando Giacomo bianconi ottenne dal Comune questo naufrago lembo di cittร e, con unโenergia che non gli fece mai difetto, trasformรฒ il piccolo oratorio di San Giorgio in unโoasi del monachesimo domenicano.
A circa 10 chilometri dalla cittร di Spoleto, sorge il piccolo borgo di Campello sul Clitunno. Il comune comprende tredici piccole frazioni, anche se con il toponimo Campello sul Clitunno si identificano soltanto due di esse, Campello Alto e Campello Basso.
Il nome deriverebbe dal barone di Borgogna, Rovero di Champeaux che, attorno al X secolo, governรฒ il feudo e fece erigere un castello, attorno al quale si sviluppa il borgo fortificato oggi denominato Campello Alto e abitato da poco piรน di cinquanta persone. Dellโantico castello rimangono le mura esterne e la porta dโingresso, di fronte alla quale รจ situata la Chiesa di San Donato. Originaria del XVI secolo, venne ristrutturata piรน volte nel corso dei secoli e attualmente ospita un bellโaltare ligneo di epoca barocca. Il campanile della chiesa รจ stato ricavato da una torre medievale dellโantico castello. Allโinterno di Campello Alto sono anche presenti il Palazzo Comunale e il complesso monastico dei Barnabiti, nel quale รจ custodito anche un affresco giottesco che raffigura la Crocifissione e i Santi.
Foto di Enrico Mezzasoma
La parte bassa di Campello, nella quale ha sede lโamministrazione comunale, รจ denominata La Bianca a causa della presenza di unโedicola votiva rappresentante una Madonna col Bambino, talmente chiara e bionda da essere soprannominata appunto la bianca. Il luogo piรน importante della frazione รจ il Santuario della Madonna della Bianca. Il progetto di costruzione venne avviato nel 1516 e aveva lo scopo di ospitare lโomonima edicola. La chiesa a croce latina, affiancata nel 1638 da una torre campanaria, presenta una facciata a spioventi divisa da quattro lesene verticali al cui centro sorge un semplice portale sormontato da una finestra circolare. Lโinterno, a una sola navata con copertura a cupola, รจ decorato con importanti affreschi e tele di artisti cinquecenteschi.
Nei dintorni vi รจ il Castello di Pissignano, che sorge nellโomonima frazione comunale. Il nome, che deriva dal latino Pissinianium ovvero piscina di Giano, testimonia lโantico dominio romano sulla zona. A causa della particolare morfologia del territorio, il castello si presenta con mura perimetrali a forma triangolare e con case disposte a terrazzamento. Tra le numerose torri medievali, una, a forma pentagonale, รจ stata trasformata nel campanile della chiesa di San Benedetto. Attualmente sconsacrata e di proprietร privata, era originariamente parte di un complesso architettonico benedettino. Lโinterno รจ decorato con numerosi affreschi, alcuni attribuiti a Fabio Angelucci da Mevale.
Tempietto sul Clitunno
Da non perdere assolutamente le Fonti del fiume Clitunno. Le sorgenti sono senza dubbio il luogo piรน suggestivo e rinomato di Campello sul Clitunno, alle quali numerosi poeti, come Virgilio e Giosuรจ Carducci, hanno dedicato delle magnifiche composizioni. Dalle fonti, create da sorgenti sotterranee che fuoriescono dalle rocce, si รจ formato uno splendido laghetto con limpide acque di colore smeraldo, nel quale sono presenti numerose specie e piante acquatiche. La struttura del parco oggi visibile, risale al XIX secolo, e venne costruita in seguito alla volontร di Paolo Campello della Spina di ridonare alla fonte lโantico splendore. Attualmente il parco si presenta come un luogo perfetto per gli amanti della natura che possono immergersi in sentieri tra salici piangenti e pioppi cipressini che donano allโarea una sensazione di pace e tranquillitร . Nei pressi delle fonti vi รจ il Tempietto sul Clitunno. Edificato nel V secolo sopra un preesistente santuario dedicato alla divinitร fluviale Clitunno, รจ, in realtร , una piccola chiesa a forma di tempietto dedicata al culto di San Salvatore. La struttura rimanda allo stile classico di un tempio prostilo, tetrastilo, in antis, costruito su di un basamento e con colonne corinzie tutte diverse lโuna dallโaltra. Allโinterno vi รจ la cella, coperta da una volta a botte, che culmina con unโabside affrescata. Gli affreschi, risalenti al VII secolo, raffigurano San Salvatore, benedicente a mezzo busto con un libro gemmato, e, ai lati, i Santi Pietro e Paolo. Dal 2011 il Tempietto sul Clitunno fa parte del sito seriale inserito nella lista dei patrimoni dellโumanitร dellโUnesco I Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-744 d.C.) che comprende sette localitร in cui sono custoditi beni artistico-monumentali di epoca longobarda.
Curiositร : Campello sul Clitunno fa parte dellโAssociazione Nazionale Cittร dellโolio ed รจ tra i migliori comuni italiani per la qualitร della produzione di olio extravergine dโoliva.
Il volume Isola San Lorenzo, a cura di Marta Boldrini e Alessandro Polidori, รจ la guida al nuovo itinerario alla scoperta del “colle sacro” perugino, edita da Electa editore: un viaggio nel tempo dagli etruschi ai giorni nostri. Dopo due decenni di studi, ricerche, opere, lavori migliorativi, lo splendido e originale complesso monumentale della cattedrale perugina, situato sul colle della cittร , acquista una nuova vitalitร con il progetto Isola di San Lorenzo, un’isola di storia, arte e cultura nel cuore del centro storico.
Un complesso monumentale conosciuto in Italia e nel mondo come sito storico-artistico e archeologico, oggi identificabile con l’insieme costituito dalla Cattedrale di San Lorenzo e dagli edifici a essa contigui: una presenza visivamente stratificata per ben 15 metri sotto il piano stradale con circa un chilometro di percorso visitabile, tra vie, cunicoli e anfratti affascinanti, che collega tra loro quattro epoche storiche caratterizzanti la cittร etrusca, romana, medioevale e rinascimentale. La guida presenta i nuovi itinerari di visita alla Cattedrale, al Museo e ai sotterranei, con una selezione di fotografie realizzate a seguito dei recenti lavori di rinnovamento e riapertura al pubblico dei luoghi. I testi sono di Elena Aloia, Chiara Basta, Egle Bracco, Maria Eletta Benedetti.
ยซIl settore turistico รจ in prima linea come beneficiario dellโintelligenza artificiale. Basti pensare a quanto sia determinante soddisfare le aspettative del cliente e le potenzialitร che potrebbero emergere da guide virtuali completamente immersiveยป.
ยซChissร come Picasso rappresenterebbe la mia cittร natale? Cosรฌ รจ nata Umbria Ecologia Artificiale โ tuttora in fase di completamento – che prevede immagini di paesaggi umbri mozzafiato usciti fuori dalle mente piรน geniali dellโarte europea, da Leonardo Da Vinci a Pablo Picassoยป. Il progetto รจ nato dalla mente di Andrea Martina Tiberi, designer, nativa di Orvieto ma che vive e lavora a Londra come docente universitaria e ricercatrice in Tecnologie Emergenti dellโArchitettura alla London South Bank University. Ci ha spiegato la sua idea e la sua utilitร per rilanciare il turismo dellโUmbria.
Andrea Martina Tiberi, Architetto
Dottoressa, cosa sโintende per intelligenza artificiale applicata allโarte?
Parlando di intelligenza artificiale spesso ci immaginiamo robot e complicati sistemi informatici lontani dalla nostra vita quotidiana In realtร , questo mondo di algoritmi e funzioni รจ parte integrante della nostra routine, basta pensare ai social network e ai sensori di alcune automobili per parcheggiare. Non basterebbe un libro per esplorare il significato di intelligenza artificiale applicata allโarte, ma piรน comunemente lo possiamo intendere come il risultato di unโoperazione informatica da parte di un algoritmo addestrato a produrre oggetti o immagini estraendo dati da un database secondo parametri predefiniti. Tutto questo si puรฒ riassumere in un atto di co-creazione tra artista e computazione. Tuttavia, la mia percezione sullโargomento รจ che, alludendo allโintelligenza artificiale, siamo combattuti tra il desiderio di scoprirne il potenziale e la paura di essere sopraffatti da uno strumento che potremmo non sapere utilizzare.
Comโรจ nata lโidea di Umbria Ecologia Artificiale?
Lโidea รจ nata in maniera del tutto casuale. Il mio lavoro richiede un ricircolo continuo di idee e narrazioni e, quando mi confronto con un nuovo progetto, cerco ispirazione nelle gallerie dโarte londinesi. Mi ritrovai cosรฌ di fronte al dipinto di Turner View of Orvieto, esposto alla Tate Britain. ยซChissร come Picasso rappresenterebbe la mia cittร natale?ยป, mi sono chiesta. Cosรฌ รจ nata Umbria EcologiaArtificiale โ tuttโora in fase di completamento – che prevede immagini di paesaggi umbri mozzafiato usciti fuori dalle mente piรน geniali dellโarte europea, da Leonardo Da Vinci a Pablo Picasso. Nei giorni successivi, la mia mente era completamente assorbita dal pensiero di co-creare un qualcosa di inimmaginabile e, incuriosita dallโincredibile potenziale, ho incominciato immediatamente a sperimentare con i miei dati. In poco tempo ho costruito un archivio di immagini generate algoritmicamente dei miei progetti precedenti e questo mi ha dato modo di conoscere il comportamento dellโalgoritmo e quindi di indirizzare al meglio le istruzioni per raggiungere il risultato che desideravo. Devo ammettere che il prodotto ha quasi sempre superato ogni aspettativa e non ne sono lโunica artefice. Questa opera รจ un atto di co-creazione tra grandi menti e un algoritmo, io lโho solamente eseguita.
Come puรฒ intervenire concretamente questo tipo di intelligenza artificiale nei borghi umbri?
Siamo in un momento storico delicato nel quale gli architetti sono obbligati a tenere conto dellโimpatto ambientale di un progetto. Questa tecnologia puรฒ soddisfare allo stesso tempo requisiti ambientali, funzionali ed estetici offrendoci una visione della soluzione ottimale ai requisiti di progetto. Per fare un esempio, la rigenerazione della Caserma Piave di Orvieto richiederebbe un processo di sviluppo organico invece che di assemblaggio meccanico. In questo, interrogare un algoritmo che si รจ nutrito precedentemente di tutte le informazioni utili per implementare la vivibilitร e la sostenibilitร dei luoghi, รจ sicuramente un carattere determinante nel successo del progetto di riqualificazione. In un futuro non molto lontano, avremo a disposizione un modello informatico che analizzerร la situazione urbana, identificherร i problemi legati a luogo e relazioni, e proporrร possibili soluzioni. Oggi, la psicologia ambientale รจ dettata da Evidence Based Design – Progettazione sulla Base di Evidenze – ed รจ il futuro della pianificazione urbana sostenibile. Quando si hanno determinati gruppi di dati, che siano demografici, topologici e economici, รจ possibile fare delle predizioni e dei calcoli in tempi cosรฌ brevi che il cervello umano non puรฒ biologicamente sostenere. Questi dati servono per costruire una solida validitร del progetto, in quanto la metodologia utilizzata รจ sistematica e giร testata. Nel mio caso siamo ben lontani dal proporre un progetto di questo genere a 360 gradi: lโutilizzo di un programma che crea immagini da descrizioni ha una valenza prettamente concettuale ed estetica.
Orvieto top view Picasso Style
Quali sono i borghi umbri che si prestano meglio per questo progetto?
Sicuramente i borghi che hanno delle aree in disuso beneficerebbero di una tecnologia di questo genere. Il fattore determinante รจ porre allโalgoritmo le giuste domande. Come ogni cosa generata dalla mente umana, anche lโintelligenza artificiale ha dei difetti, i cosiddetti bias: come esseri umani, nutriamo la macchina con preconcetti talvolta non etici e cosรฌ la istruiamo a compiere i nostri stessi errori. Non sarร facile costruire un modello imparziale. Tutti i nostri borghi dellโUmbria possono beneficiare da unโanalisi estetica e simbolica, specialmente i luoghi in disuso con alto potenziale economico e sociale. Orvieto, con la sua Caserma Piave in disuso, sarebbe un ottimo trampolino di lancio per sperimentare una progettazione dettata dallโintelligenza artificiale.
Qual รจ il vantaggio per la promozione turistica e il territorio?
Il settore turistico รจ in prima linea come beneficiario dellโintelligenza artificiale. Basti pensare a quanto sia determinante soddisfare le aspettative del cliente, ci riferiamo alla qualitร della sua esperienza – User Experience – e le potenzialitร che potrebbero emergere da guide virtuali completamente immersive, da contenuti digitali atti a promuovere i punti di attrazione, oppure – in termini di massa – da sistemi piรน pragmatici di cooperazione tra presenza economiche ed enti della regione per arricchire i meno abbienti. Determinante รจ chiedere alle persone che andranno a utilizzare quello spazio come lo vorrebbero, e con questo mi riferisco a tutte le presenze umbre che si occupano di attrarre forze socio-culturali ed economiche, dal settore enogastronomico ai musei, ai teatri, al consiglio allโurbanistica della regione. Uno dei vantaggi per il territorio sta nellโidentificazione dei centri per lo sviluppo, e nella selezione degli investimenti da parte delle regioni e dei comuni. Se pensiamo alla scienza, questa converte informazioni in conoscenza, e lโintelligenza artificiale basata su dati scientifici ci permetterebbe di trasformare questa conoscenza in utilitร . Parliamo di una tecnologia che ha preso piede ormai nelle nostre vite piรน di quanto realizziamo e continuerร a espandersi fino a che non avrร colpito tutte le sfere che richiedono una metodologia e delle istruzioni ben definite, come ad esempio in un macchinario da costruzione o nellโaccuratezza di una stima per gli immobili.
Orvieto sketch, Ricardo Bofill Style
Lei รจ docente universitaria e ricercatrice in Tecnologie Emergenti dell’Architettura alla London South Bank University: come vi si arriva, partendo dallโUmbria?
Questo percorso รจ durato sette anni. Lasciare lโItalia non รจ mai stato un sogno nel cassetto, รจ stata piรน una necessitร dettata dai miei interessi. Sono cresciuta tra le sale da ballo di mia madre e le falegnamerie di mio padre, e posso dire che lโarte ha sempre fatto parte della mia vita. Ho studiato Architettura al Politecnico di Milano, in cui ho compreso lโimportanza di questa disciplina come scienza sociale, e costruito una base teorica solida per affrontare le ricerche che sto eseguendo. Londra mi ha aperto le porte dellโintuizione. In un ambiente culturale cosรฌ poliedrico e internazionale, i concetti della progettazione dellโarchitettura sono definiti globalmente in nome del progresso scientifico. Terminato il Master in Architettura alla London South Bank University ho incominciato a lavorare come disegnatore freelance in Italia e nel Regno Unito e come docente nei laboratori di progettazione di LSBU, dove sto conducendo il mio dottorato di ricerca in integrazione di realtร virtuale nellโeducazione e computazione per il sociale.
Il nuovissimo Talent per cantanti lirici, ideato e condotto dal tenore Gianluca Terranova in onda su SKY 176 Explorer Hd, con successo di pubblico e stampa, approda in teatro con il format IOT LIVE; prime due date in Umbria a Cittร della Pieve e Orvieto il 3 e 5 gennaio 2023, date organizzate in collaborazione con il Gal Trasimeno-Orvietano.
Il format consiste in una gara di cantanti lirici, accompagnati al pianoforte dal Mยฐ Sergio La Stella(41 anni al Teatro dellโOpera di Roma) che saranno votati in tempo reale dal pubblico in sala e da coloro che seguiranno la diretta Instagram.
Basterร seguire @iot_italiaoperatalent su Instagram e alla fine della gara si potrร porre il like sul cantante preferito; chi riceverร piรน like sarร il vincitore e accederร di diritto alle fasi eliminatorie di IOT Seconda Edizione 2023-24.
Le due serate umbre verranno registrate e messe in onda successivamente, dando visibilitร alle bellezze della regione e mettendo in risalto le sue meravigliose opere dโarte – come le opere del Signorelli e del Perugino nel 500mo anniversario dalla loro morte – che faranno da scenografia allโintera gara in teatro.
Il 4 e 5 gennaio inoltre, al Teatro Mancinelli di Orvieto, saranno aperte al pubblico le audizioni per i cantanti lirici provenienti da tutto il mondo che vorranno partecipare alla seconda edizione di IOT.
La Giuria di queste selezioni umbre sarร formata da:
– il nuovo direttore artistico del Teatro di Tradizione di Sassari: il baritono Mยฐ Alberto Gazale;
– lโagente lirico Mยฐ Angelo Gabrielli della Stage door Agency;
– il direttore artistico del programma: il Tenore Gianluca Terranova;
– il Mยฐ Sergio La Stella;
I giurati saranno presenti durante le gare IOT LIVE in qualitร di osservatori dei giovani talenti ma non voteranno, dando al pubblico pieno potere decisionale.
Il Gal Trasimeno-Orvietano e le Amministrazioni Comunali di Orvieto e Cittร della Pieve ringraziano il Maestro Gianluca Terranova, una voce e un tenore famoso in ogni parte del mondo, che ha deciso di portare questa proposta in Umbria e, soprattutto, che mette a disposizione il suo impegno per diffondere lโOpera Lirica tra i giovani incoraggiando e selezionando nuovi talenti provenienti da ogni Paese del mondo. Un format piacevole, leggero, ma di altissimo livello che coinvolge altri grandi professionisti oltre il Maestro Terranova, in una strada che vuole diffondere e valorizzare un settore della cultura che รจ tutto italiano e che viene apprezzato in ogni parte del Globo. Una opportunitร anche per far conoscere lโUmbria, una promozione per queste due cittadine che ospiteranno il Talent, e che di Bellezza possono vantarsi ed avvantaggiarsi a supporto dellโeconomia turistica.
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