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Presso la sede ICE di New York, si รจ svolto lโ€™incontro organizzato dalla delegazione CIM (Confederazione Italiani nel Mondo) occasione in cui si รจ parlato di temi legati al mondo degli italiani che risiedono negli Stati Uniti e anche dei Borghi italiani in via di spopolamento.

Eleonora Pieroni

Fiorello Primi presidente dellโ€™associazione Borghi piรน belli dโ€™Italia, ha presentato la guida dei borghi in lingua inglese che lo scorso 17 gennaio รจ stata presentata alla Camera dei Deputati a Roma. Eleonora Pieroni delegata per la CIM per il Turismo delle radici a New York, giร  Ambasciatrice del Made in Italy e della cultura italiana รจ stata nominata Ambasciatrice dei borghi piรน belli dโ€™Italia nel mondo.

La CIM presieduta da A. Solazzo, ha sede a Roma ha delegazioni nei principali Paesi e si occupa da trentโ€™anni degli italiani allโ€™estero. Rappresenta una grande costellazione di 80 milioni di italiani nel mondo compresi quelli di seconda e terza generazione.

Molti borghi in via di spopolamento sono oggetto di attenzioni da parte di sindaci e del Governo al fine di provare a invertire la tendenza e a favorire un ripopolamento. Il governo ha stanziato fondi a favore delle aree interne, molti sindaci propongono case ad un euro, piuttosto che fitti agevolati. Con lโ€™iniziativa di New York si prova ad aprire un nuovo fronte: quello degli investitori internazionali al fine di sostenere questo grande progetto sociale. Nei prossimi mesi infatti, sono previsti eventi di promozione dei Borghi dโ€™Italia nella nostra nazione ma anche in Europa, a New York e in altre principali cittร  del mondo.

I Borghi dโ€™Italia e il Turismo delle radici, al quale la Farnesina sta dedicando risorse, meritano grandi attenzioni e saranno il fiore allโ€™occhiello del turismo Made in Italy negli anni avvenire.

Una poesia scritta per noi dal nostro lettore Giovanni Alunni, amante ed esperto di dialetto perugino, per celebrare San Costanzo, patrono di Perugia.

โ€˜N tra che iere stevโ€™a pranzo

ho pensatโ€™a San Costanzo,

che per tuttโ€™i Perugini,

dei Patronโ€™ รจ tra i piรน fini.

 

Sarร  chโ€™evo โ€˜l calendario,

โ€™n tra le manโ€™ lโ€™abecedario

e un libretto scritto bรฉne

da โ€˜n amico che ce tiรฉne.

 

E ce tiene cussรฌ tanto

che giร  โ€˜l titolโ€™รจ tamanto:

La Croce, Il Legno e Il Fuoco

…e scusate si รจ poco!

รˆ ย un racconto sui Patroni,

de Perugia, quilli boni,

del perchรฉ lโ€™hon fatti Santi,

che i miracolโ€™ eron tanti.

 

Lโ€™ha scrittโ€™uno mpรฒ lontano…

ma che dico.. un MARZIANO!

…che di nome fโ€™Antonino,

ma jโ€™amici โ€˜l chiamonโ€™ NINO.

 

De โ€˜sto Santโ€™ andato โ€˜n gloria

luโ€™ arconta la suโ€™ storia,

che fu al tempo dโ€™i Romani,

tempi brutti pโ€™i Cristiani.

 

Cosรฌ fรน che โ€˜sto por Santo,

lโ€™hon โ€˜fiettato โ€˜n se sa quanto,

che tra quilla e โ€˜l gรฌ โ€˜n tla croce,

โ€˜n cโ€™eva morte piรน atroce.

 

Passรฒ โ€˜ncora tanto tempo,

prima che, a cor contento,

tutto โ€˜l popolo pietoso

ta sto Santo virtuoso,

senza โ€˜nciampi e senza fallo,

โ€˜ncuminciรฒ a venerallo.

 

Fรน cusรฌ che la suโ€™ Chiesa,

messa su con bona spesa,

vidde poi, con emozione

la sua prima Prucissione.

 

Anchโ€™adessโ€™รจ tradizione

tra le freghe perugine,

che von lorโ€™ davantโ€™al Santo,

dajโ€˜n occhiata, mica tanto,

che si caso fa lโ€™occhietto…

entro lโ€™anno cโ€™รจ โ€˜l confetto!

 

De sti tempi โ€˜n perugino

anche chi nun cโ€™ha โ€˜n guadrino,

magna la su bella fietta

del suo torcolo nclโ€™uvetta!

 

Lo facen per tradizione,

che ce porta via โ€˜l magone

si pensano a San Costanzo

dei Patroni il piรน ganzo!

 

รˆ davero โ€˜n gran bel Santo,

che cโ€™onora, ce fa vanto.

La suโ€™ storia, si la scrivi,

va tranquillo che โ€˜n cโ€™arivi:

se la volโ€™ arcontaโ€™ sรจna

cโ€™รจ da feโ€™ โ€˜na settimena!

 


Grazie al libro La croce, il Legno e il Fuoco dell’amico Nino Marziano dove si parla diffusamente della vita dei nostri Santi Patroni.

Da Orvieto รจ iniziata lโ€™animazione territoriale per la nuova fase di programmazione 2023/2027 con la quale il Gal Trasimeno-Orvietano costruirร  il percorso per definire programmi, progetti e strategie a sostegno dello sviluppo locale del prossimo quinquennio.

 

Infatti lโ€™Ente lavorerร  secondo il metodo di programmazione dal basso ovvero cosiddetto bottom up per intercettare i fabbisogni del territorio e implementare un Piano di Azione Locale che possa essere di vero sostegno allโ€™economia rurale. รˆ necessario tener conto che lo scenario รจ oggi profondamente diverso da quello delle precedenti programmazioni, a seguito delle forti crisi che hanno condizionato i processi economici e sociali in questi ultimi anni segnati da una pandemia, da una guerra alle porte dellโ€™Europa e da una crisi energetica senza precedenti. Giร  negli ultimi due anni il Gruppo di Azione Locale ha voluto cambiare il passo precedente, sostenendo principalmente gli investimenti delle piccole-medie imprese e gli eventi, proprio per i motivi appena citati, spostando lโ€™attenzione sulla parte privata dellโ€™economia piuttosto che su quella pubblica, proprio perchรฉ in questo momento รจ quella che soffre di piรน. Saranno poi i dati, lโ€™analisi swot, lโ€™individuazione di punti di forza e di debolezza a condurre le scelte di base, ma sarร  soprattutto la capillare animazione che coinvolgerร  la popolazione locale, le parti sociali, gli Enti locali, il mondo legato allโ€™impresa che segnalerร  criticitร  e necessitร  di cui si dovrร  necessariamente tener conto.ย  Lunedรฌ prossimo 23 ottobre alle ore 17 in sala comunale a Orvieto ci sarร  la prima iniziativa a cui ne seguirร  unโ€™altra il 25 gennaio a Cittร  della Pieve presso la sede del Gal e, a seguire, una serie di altre assemblee in giro per entrambe le due aree ย del Trasimeno e dellโ€™Orvietano nelle quali si illustreranno gli elementi base del bando regionale, ma soprattutto si proporrร  un concorso di idee per la nuova programmazione coinvolgendo gli stakeholder a indicare strategie e a presentare idee programmatiche. Siamo infatti convinti del fatto che il successo di ogni programmazione e soprattutto il raggiungimento degli obiettivi che ci assegna lโ€™Unione Europea, passa proprio per questo tipo di approccio, tipico dellโ€™iniziativa Leader e della Misura 19 del nuovo CSR (Complemento di Programmazione Reginale) che รจ proprio dedicata ai Gruppi di azione Locali.


Tutti i programmi e le attivitร  saranno consultabili nel sito del Gal: www.galto.info.

ยซIl 2023 sarร  tutto dedicato al Perugino con esposizioni e tante iniziative. Negli ultimi 20 anni del โ€˜400 รจ stato il numero uno in tutta Italiaยป.

Nel cuore di Perugia cโ€™รจ uno scrigno che raccoglie opere dโ€™arte, storia della cittร  e collezioni che portano il visitatore a fare un viaggio dal XIII al XIX secolo. Un luogo che perรฒ guarda al futuro, che dialoga con lโ€™utente e mette al centro la conservazione dei suoi tesori. La Galleria Nazionale dellโ€™Umbria ha cambiato pelle, grazie al restyling durato un anno e portato a termine nel luglio 2022.
Un allestimento rinnovato e moderno, tante novitร  e un sistema di conservazione unico al mondo. Il direttore Marco Pierini ci racconta tutto questo, ma soprattutto ci parla delle celebrazioni dei 500 anni dalla morte del figlio di Perugia: Perugino.

Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria. Credits Marco Giugliarelli

 

Dopo il rinnovamento dello scorso anno, la Galleria Nazionale dellโ€™Umbria รจ diventata un luogo moderno e allโ€™avanguardiaโ€ฆ

Speriamo, noi ci crediamo! Nuovi allestimenti e moltissime novitร  nel percorso, tra cui nuove opere, sale monografiche e un efficace sistema dโ€™illuminazione con luci fredde – abbiamo messo anche delle pellicole alle finestre cosรฌ da filtrare i raggi ultravioletti e infrarossi. Ma, cosa piรน importante, un nuovo metodo di conservazione allโ€™avanguardia, perchรฉ il nostro primissimo compito รจ quello di proteggere le opere. Per questo abbiamo realizzato delle basi inedite โ€“ non ce lโ€™hanno in nessun museo al mondo โ€“ che consentono di distanziare di un metro lโ€™opera della parete con un sistema di cartografi e di ruote, in questo modo il restauratore puรฒ girarci attorno per ispezionarla e intervenire se necessario. รˆ unโ€™operazione che si fa in 5 minuti, da soli: prima occorrevano diverse ore per smontarla, 3-4 persone e la chiusura della sala; adesso basta estrarla dal muro con queste basi semoventi per poter intervenire. Come dicevo, la conservazione รจ fondamentale: le opere le raccontiamo, le esponiamo ma in primis le conserviamo.

In unโ€™intervista parlava di voler realizzare un museo non solo accessibile, ma anche accogliente: รจ riuscito nel suo intento?

Lo spero, me lo dovete dire voi (ride). Lโ€™intento รจ di dare la possibilitร  a tutti di godere della nostra esposizione con molta serenitร ; con opere che siano ben distanziate e non troppo fitte; spiegate in modo chiaro e con un linguaggio semplice; ben illuminate e con delle sedute molto comode e diffuse lungo il percorso. Inoltre, dare la possibilitร  di ricaricare il cellulare, di avere informazioni supplementari, insomma, abbiamo provato a rendere il museo – che รจ un museo storico – un luogo contemporaneo. Questo si unisce a tutta una serie di attivitร  proposte questi anni: concerti, presentazioni e spettacoli. Lโ€™obiettivo รจ diventare un centro di produzione di arti contemporanee, invece di un semplice luogo che espone il suo patrimonio e alle 19 chiude il portone.

 

Sala 1, Lโ€™arte del Duecento in Umbria. Credits Marco Giugliarelli

I visitatori hanno apprezzato il nuovo allestimento?

รˆ molto apprezzato dal pubblico che ce lo dice e lo scrive nei commenti, ma anche dalla critica: ne hanno parlato tutti in maniera molto lusinghiera. Per tre riviste importanti come ArtsLife, Artribune e Il Giornale dellโ€™Arte siamo stati dichiarati Museo dellโ€™anno 2022, mentre Apollo Magazine di Londra ci ha inserito nella short list dei 5 musei del 2022. รˆ una bella soddisfazione.

E in termini di numeri come sta andando?

Lโ€™anno migliore che abbiamo avuto negli ultimi 15 anni รจ stato il 2019, anche perchรฉ avevamo in esposizione la Madonna Benois di Leonardo. Oggi, confrontandoci con quellโ€™anno, abbiamo un aumento del 7%-8%, quindi vuol dire che rispetto alla media siamo oltre il 25%. Devo dire che sta andando molto bene!

Qual รจ lโ€™opera di maggior attrazione, anche se non รจ la piรน famosa?

Sicuramente Piero della Francesca e la grande croce di 5 metri dipinta del Maestro di San Francesco che accoglie i visitatori nella Sala 1, che ha un forte impatto. Ma anche il giovane Perugino รจ molto apprezzato.

 

Sala 13, Polittico di Santโ€™Antonio di Piero della Francesca. Credits Marco Giugliarelli

Non possiamo non parlare del Perugino: questโ€™anno ricorrono i 500 anni dalla sua morte e in Galleria sono presenti oltre 20 opere. Si tratta sicuramente il luogo piรน adatto per celebrarlo.

Esatto. Abbiamo la collezione piรน vasta al mondo delle sue opere, oltre al fatto che รจ nato a Cittร  della Pieve e che ha lavorato per piรน di ventโ€™anni nella sua bottega a Perugia. Si faceva chiamare lui stesso Perugino, quindi non poteva che essere qui la mostra celebrativa.

Da marzo infatti รจ prevista unโ€™esposizione curata da lei e da Veruska Picchiarelli dal titolo: Il meglio maestro dโ€™Italia. Perugino nel suo tempo in occasione della quale torna a Perugia lo Sposalizio della Vergine. Ci racconti questo evento.

Dal 4 marzo allโ€™11 giugno 2023 la Galleria celebra, con una grande mostra, Pietro Vannucci, il piรน importante pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento. Il progetto espositivo, composto da oltre settantacinque opere, ha scelto dโ€™individuare solo dipinti del Vannucci antecedenti al 1504, anno nel quale lavorava a tre commissioni che segnano il punto piรน alto della sua carriera: la Crocifissione della Cappella Chigi in Santโ€™Agostino a Siena, la Lotta fra Amore e Castitร  giร  a Mantova, ora al Louvre di Parigi, e soprattutto lo Sposalizio della Vergine per la cappella del Santo Anello del Duomo di Perugia, oggi nel Musรฉe des Beaux-Arts di Caen (Francia). Lโ€™opera รจ stata requisita dai francesi nel 1797 e non รจ piรน tornata a Perugia; รจ stata esposta in Italia solo una volta alla Pinacoteca di Brera nel 2015. Torna nella cittร  dโ€™origine dopo due secoli. Saranno presenti anche altri artisti suoi contemporanei come Raffaello, Botticelli e Ghirlandaio. Ma lโ€™obiettivo dellโ€™esposizione รจ quello di far vedere il Perugino migliore: nei suoi cinquantโ€™anni di carriera, gli ultimi 20 non sono di livello, quindi ci soffermiamo sui primi anni. Ci piaceva lโ€™idea di rivalutare lโ€™artista, non perchรฉ รจ stato un ottimo allievo di Verrocchio o il maestro di Raffaello, ma per quello che lui stesso ha realizzato. Negli ultimi 20 anni del โ€˜400 era molto richiesto: ha affrescato la Cappella Sistina, ha lavorato in Piemonte, in Lombardia, a Venezia, in Romagna, a Napoli, a Roma, a Siena, a Firenze e a Perugia, creando un vero linguaggio nazionale. Lโ€™esposizione rifletterร  sul ruolo che ha effettivamente svolto nel panorama artistico contemporaneo e sul rapporto che lo ha legato ai protagonisti di quellโ€™epoca, seguendo geograficamente gli spostamenti del pittore o delle sue opere attraverso lโ€™Italia.

Mi piace molto il titolo: Il meglio maestro dโ€™Italia. Perchรฉ questa scelta?

Il meglio maestro รจ una frase che il banchiere Agostino Chigi scrive il 7 novembre 1500 a suo padre Mariano quando viene a sapere che vuole commissionare unโ€™opera al Perugino. Nella lettera indirizzata al padre dice: ยซQuando vuol far di sua mano รจ il meglio maestro dโ€™Italiaยป. Da un lato รจ un gran complimento, dallโ€™altro lo accusa di far lavorare molto la bottega e di fare poco lui. Noi abbiamo eliminato la prima parte e lasciato il meglio maestro dโ€™Italia perchรฉ – come le dicevo – per un certo periodo, dal Piemonte alla Calabria, tutti dipingevano come il Perugino. Negli ultimi ventโ€™anni del โ€˜400 e non ce nโ€™era per nessuno. Era il numero uno.

 

Pietro di Cristofori Vannucci detto il Perugino, Adorazione dei Magi, 1475. Credits Haltadefinizioneยฎ

Ci saranno altre iniziative organizzate della Galleria sempre per celebrare Vannucci?

รˆ previsto un docufilm, che uscirร  nelle sale cinematografiche ad aprile, prodotto dalla Ballandi e diretto da Giovanni Piscaglia, con Marco Bocci come protagonista, che anche noi abbiamo contribuito a produrre. Poi facciamo un podcast con Chora Media, uno speciale su Il Giornale dellโ€™Arte e tante altre iniziative per promuovere questโ€™anno speciale. A settembre sono previste altre due esposizioni piรน piccole. Diciamo che il 2023 sarร  un anno tutto dedicato a Pietro Vannucci!

Se pensi al Perugino pensi a Perugia e allโ€™Umbria, ma nei suoi quadri si riscontrano realmente questi luoghi?

Di norma si dice che i suoi paesaggi sono paesaggi del Trasimeno, ma รจ vero fino a un certo punto. Sono soprattutto dโ€™invenzione, con degli specchi dโ€™acqua che possono richiamare anche il lago. Anche le architetture sono molto di fantasia, perรฒ chiaramente un poโ€™ di Umbria cโ€™รจ senzโ€™altro. Soprattutto cโ€™รจ la cultura del suo tempo e del suo territorio e i costumi dellโ€™epoca.

 

Sala 20, Ductus. Roberto Paci Dalรฒ. Credits Marco Giugliarelli

Il museo ha altri progetti in programma?

Faremo, insieme a Umbria Jazz, la mostra per il cinquantenario della manifestazione e i soliti due concerti al giorno con loro; poi cโ€™รจ la stagione con lโ€™Umbria che spacca e ovviamente la nostra programmazione musicale ad agosto. Questโ€™anno perรฒ vogliamo concentrarci in particolare sulle attivitร  espositive visto il grande lavoro di restyling che abbiamo realizzato.

 

 


Galleria Nazionale dell’Umbria

Una nuova formula per diffondere la cultura dellโ€™opera lirica al grande pubblico e, soprattutto per coinvolgere i giovani, nellโ€™ascoltarla e nel praticarla.

Il nuovissimo Talent per Cantanti Lirici, ideato e condotto dal Tenore Gianluca Terranova in onda su SKY 176 Explorer Hd, che รจ approdato in Umbria con due spettacoli e una intera giornata dedicata alle audizioni per la seconda serie, รจ stata un vero successo sia per lโ€™apprezzamento che ha avuto il pubblico che per i nuovi followes su Instagram. Infatti anche questa modernissima formula della diretta sul social piรน in seguito in questo momento รจ un modo per fare uscire lโ€™Opera dai Teatri e farla capire ed apprezzare a un pubblico essenzialmente giovanile. Moltissimi gli iscritti alle audizioni del 4 gennaio scorso al Mancinelli di Orvieto, cosรฌ tanti e da ogni parte del mondo, che lโ€™iniziativa ha richiesto addirittura la necessitร  di una preselezione i giorni che hanno preceduto lโ€™appuntamento. Altrettanto seguite sia dal pubblico in sala che dai social i due spettacoli, un vero successo al punto tale che Instagram ha quasi raddoppiato la sua performance e i cantanti in gara sono stati super votati.

 

 

Altri artisti di fama si sono esibiti, o hanno fatto parte della Giuria. Infatti la gara di cantanti lirici, ha visto lโ€™accompagnamento al pianoforte con la magistrale interpretazione dal Mยฐ Mirca Rosciani (20 anni al Rossini Opera Festival) e la Giuria di queste selezioni umbre ha visto il coinvolgimento di importanti personalitร  quali:

– il baritono Mยฐ Alberto Gazale a cui รจ stata assegnata la direzione artistica di un importante teatro lirico italiano, quale quello di Sassari;

– lโ€™Agente Lirico Mยฐ Angelo Gabrielli della Stage door Agency uno dei piรน noti agenti della musica classica e lโ€™ultimo agente di Luciano Pavarotti;

– il direttore artistico del programma: il Tenore Gianluca Terranova;

– il Mยฐ Mirca Rosciani;

 

La Giuria presente durante le gare IOT LIVE come osservatori di giovani talenti ma non hanno votato, dando al pubblico pieno potere decisionale, infatti nelle due selezioni un giovane รจ stato scelto con la gara Instagram e uno con lโ€™applausometro con il pubblico in presenza. I vincitori accederanno di diritto alle fasi eliminatorie di IOT Seconda Ed____izione 2023-24. Le due serate umbre sono state registrate e messe in onda successivamente, dando visibilitร  alle bellezze della Regione e delle sue meravigliose opere dโ€™arte, come le Opere del Signorelli e del Perugino, nel 500mo anniversario dalla morte, che hanno fatto da Scenografia allโ€™intera Gara in Teatro. รˆ con piena soddisfazione che il Gal Trasimeno-Orvietano ha sostenuto questa iniziativa e ringrazia il Maestro Gianluca Terranova, che รจ stato menzionato dal Mยฐ Alberto Gazale come il Tenore piรน bravo al mondo, per aver deciso di portare questa proposta in Umbria.

 

 

ยซUnโ€™opportunitร  per far conoscere la Regione, e in particolare il territorio del Gal al mondo e ai milioni di followers virtuali e reali che questa formula, come pure lโ€™opera lirica tradizionale ha soprattutto fuori dal nostro Paese. Sappiamo perรฒ che la cultura legata allโ€™opera รจ un prodotto tutto italiano e il fatto che sia apprezzato e conosciuto nel mondo e una importante promozione per lโ€™Italia e, nel caso specifico per queste due cittadine che hanno ospitato il Talent, e che di Bellezza possono vantarsi ed avvantaggiarsi a supporto dellโ€™economia turisticaยป spiegano dal Gal. Altri appuntamenti seguiranno a breve e in primavera con il Maestro Gianluca Terranova altrettanto importanti e altrettanto utili alla promozione del territorio.

La โ€œplatea comunisโ€ di Bevagna: le tre chiese, il palazzo, il pozzo, la fontana. I racconti.

Negli anni, nei secoli, la platea comunis ha cambiato tante volte il suo aspetto, conservando sempre il suo fascino. Di essa, nel corso di tutti questi anni hanno scritto storici (locali e non), medievisti e giornalisti (locali e non) celebrandone l’architettura e raccontandone la storia. Di essa, nel corso di tutti questi anni, abilissimi fotografi hanno raccontato e documentato con immagini bellissime le differenti facce. Il testo vuole essere una raccolta, seppur incompleta, di tutto ciรฒ. Il Palazzo dei Consoli conserva quasi del tutto il suo aspetto duecentesco, notevole sia per i due ordini di belle bifore ancora quasi romaniche, che si stagliano nella massa dei solidi muri di travertino, sia per lโ€™ampia scalinata, sia per il robusto loggiato del piano terreno, che รจ a due navate su grossi pilastri e volte a costoloni. La costruzione รจ probabilmente dovuta allo stesso Maestro Prode che si suppone autore del Palazzo Pubblico di Spello. Lโ€™interno, giร  ormai privo di ogni valore dโ€™arte, nel 1886 fu ridotto a teatro, e cosรฌ si conserva tuttora. Come a Spello, anche qui รจ ben visibile lโ€™antico ingresso alla sala delle adunanze, al piano sopraelevato, e non รจ irragionevole supporre che la scala originale avesse un orientamento perpendicolare a quello attuale, e presentasse cioรจ il fianco alla piazza, anzichรฉ la fronte. Lโ€™arco a volta che potrebbe averla sostenuta, poteva cosรฌ dare lโ€™impressione di un prolungamento del portico. Lโ€™edificio รจ stato recentemente restaurato ed รจ stato, cosรฌ, felicemente privato della torre campanaria, che ne alterava il carattere originario.

 

Palazzo dei Consoli

 

Maria Caterina Faina, I palazzi comunali umbri. Arnoldo Mondadori Editore, 1957

Ed eccoci in Piazza Umberto I, eccoci a quello che potrebbe chiamarsi il centro artistico di Bevagna, formato da alcuni monumenti degni della massima considerazione. Cominceremo per ordine dalla chiesa e dal convento dei SS. Domenico e Giacomo, dove sorgeva la chiesa di S. Giorgio, che nel 1291 fu ceduta dal Comune al b. Giacomo Bianconi pel suo convento domenicano, e circa un secolo dopo la sua morte gli sโ€™intitolรฒ, incorporandola allโ€™attuale, rimodernata nel 1736. A pochi passi sorge il Palazzo dei Consoli, che allโ€™esterno si mantiene ancora quasi in atto nella solida e uniforme massa dei suoi muri costrutti a piccoli conci di travertino e coi due piani regolarmente accusati da piccole bifore quasi ancora romaniche, e in basso una loggia ad archi acuti e volte a crociera con pesantissime nervature. Lโ€™interno, che aveva giร  perduto quasi ogni valore artistico, nel 1886 fu ridotto a teatro, intitolato dal Torti, che ha dato anche argomento al sipario in cui Domenico Bruschi di Perugia, cercando di superare come meglio poteva le difficoltร  di un tema arido e sfatato dalla critica, ha rappresentato Properzio che addita a esso Torti, come sua patria, Bevagna figurata nei suoi antichi monumenti. Ma affrettiamoci a visitare il piรน insigne monumento dโ€™arte che oggi possegga Bevagna; cioรจ la tanto notevole sebbene forse non abbastanza nota Basilica di S. Silvestro, fortunatamente sfuggita al pericolo che verso il 1870 la minacciava per un malinteso disegno di allargamento della piazza. Essa, quantunque lasciata da troppo tempo in cattivissime condizioni, รจ una delle poche chiese del sec. XII che si conservino nella originaria integritร , non avendo subito che qualche modificazione di nessun conto, e ci offre perciรฒ, come nessunโ€™altra, il tipo semplice e severo della basilica romanica umbra, derivante, specie nella disposizione interna, della basilica paleocristiana. E lโ€™autore di questa opera? Si guardi nello stipite della porta, a destra, e si leggerร  unโ€™importante iscrizione dalla quale possiamo ricavare la data 1195, regnante Enrico Imperatore; i committenti, cioรจ il priore Diotisalvi e i suoi frati, e lโ€™autore maestro Binello. Di rimpetto a questa chiesa sorge lโ€™altra, pure interessantissima e quasi gemella, di S. Michele Arcangelo, dovuta, come si legge nello stipite di sinistra, allo stesso Binello, questa volta insieme con un Rodolfo, tuttโ€™e due certamente della scuola classica di marmorari umbri, se no forse anche della stessa Bevagna, poichรฉ non si conoscono altre fabbriche o sculture da essi firmate. Questa facciata di S. Michele รจ volta a oriente, e si mantiene, come in antico, di forma semplice e severa, da farla sembrare, come lโ€™altra, piuttosto una fortezza che una chiesa; ma รจ guasta da un orrendo finestrone del sec. XVIII. Lโ€™alto campanile fu rifatto posteriormente.

 

Giulio Urbini, Spello Bevagna Montefalco 1913 (ristampa anastatica a cura dellโ€™Associazione Orfini Numeister 1997)

Bevagna รจ riuscita a conservare di sรฉ quella parte che รจ sufficiente a fare di essa una delle cittร  minime fra le piรน suggestive e caratterizzate di tutta lโ€™Umbria. La sua piazza centrale – piazza della Libertร  – ha conservato quasi intatto il suo aspetto medioevale. La sua stramba asimmetria da movimento ai severi e massicci edifici monumentali che la costituiscono. Due magnifiche chiese romaniche del XII secolo, S. Michele, con il suo alto e massiccio campanile a cuspide, S. Silvestro, bassa e primitiva, dโ€™una primitivitร  che fa pensare a certi arcaici suggelli di lontana nobiltร , specchiano lโ€™una sullโ€™altra la pietrositร  delle loro severe facciate. Fra lโ€™una e lโ€™altra, viene a porsi di sghembo il gotico Palazzo dei Consoli, con la sua scala esterna ampia e solenne, e il suo loggiato poggiante su grossi pilastri, che reggono i costoloni delle volte.

 

Averardo Montesperelli, Viaggio in Umbria, Natale Simonelli Editore, II Edizione 1978

Il centro rappresentativo della cittร  รจ comunque in piazza Silvestri. Si tratta di una delle piรน belle piazze dellโ€™Umbria minore, tanto che viene spontaneo chiedersi perchรฉ minore abbia ad essere, se non per la superficialitร  con la quale vengono diretti, e piรน ancor guidati, i flussi turistici. Sulla piazza si affacciano due chiese romaniche e il palazzo dei Consoli. Di lato, una fontana ottagonale ricostruita nellโ€™Ottocento sullโ€™esempio di quella perugina di Fonte Maggiore, rappresenta lโ€™unico, e in fondo inutile, falso di tutta Bevagna. Il palazzo dei Consoli fu la storica sede del Comune, e tale sarebbe rimasto se un terremoto agli inizi del secolo scorso non avesse consigliato il trasferimento alla sede attuale. Cosรฌ, con scelta obbligata ma in fondo felice, il palazzo prese a ospitare il teatro, composto da quattro serie di graziosissimi palchi ottocenteschi, e i soffitti affrescati dal solito Piervittori. La singolaritร  del palazzo, che nella sua struttura di base risale al 1270, consiste nellโ€™essere obliquo rispetto ai fronti delle chiese. Di fianco allโ€™edificio dei Consoli รจ la basilica romanica di San Silvestro, che risale, come da iscrizione sulla facciata, al 1195. La chiesa rischiรฒ, nel 1870, in un clima di folle euforia anticlericale, di essere sacrificata allโ€™ampliamento della piazza. Il suo aspetto attuale รจ dovuto ai restauri fatti nel 1953 dalla Soprintendenza dellโ€™Umbria, e lโ€™impatto complessivo รจ di altissima emotivitร . Di fronte, dallโ€™altra parte della piazza, รจ invece la chiesa collegiata di San Michele Arcangelo. In origine, annesso allโ€™edificio, era un convento, e nel secolo XVIII lโ€™edificio tutto fu trasformato secondo il gusto barocco, tanto che sulla facciata fu aperta una finestra lobata, ribassando il rosone preesistente. Allโ€™interno e nella cripta, le colonne e le strutture vennero ricoperte di stucchi. Con gli opportuni restauri del 1953 le strutture barocche sono state rimosse e ancor oggi, soprattutto sulla facciata, รจ possibile cogliere lโ€™entitร  dellโ€™intervento.

 

Maurizio Naldini, Bevagna, in Umbria minore, Silvana Editoriale 1990

Bevagna fu tra le prime cittร  dellโ€™Umbria a far sorgere, entro le proprie mura, due magnifiche chiese di stile romanico. Lโ€™erezione di San Silvestro nel 1195 e, subito dopo, quella di Santโ€™Angelo – detta in seguito San Michele – non sono solo manifestazione di fervore religioso, ma espressione di benessere cittadino e indice sicuro di quella piena maturitร  intellettuale e morale che spinge la cittร , concorde almeno in ciรฒ, in tutti i suoi ceti e in tutte le sue frazioni, verso manifestazioni non dubbie di arte e bellezza. Che le due insigni opere di Binello e di Rodolfo fossero poi integrate da espressioni complementari di arte decorativa, in tutto degne del fasto architettonico del monumento al quale aderivano, non รจ fatto sul quale possa sorgere il dubbio. Qualche traccia che rimane e qualche frammentaria indicazione, riapparsa dalle deformanti soprastrutture seicentesche, lasciano logicamente presumere che anche a Bevagna giungesse, a gradi, lโ€™opera meravigliosa di quei pittori e di quei marmorar, che sembrarono prescegliere questa vecchia Umbria quale culla delle piรน squisite manifestazioni dellโ€™arte.

Giulio Spetia, Studio su Bevagna, Roma 1972

Si risale alla piazza Filippo Silvestri; a s. รจ il Palazzo dei Consoli. Bevagna era amministrata da quattro consoli; il primo scelto dal ceto nobile, il secondo era scelto dal ceto civile o mercantile, il terzo dagli artigiani e il quarto dal contado. I consoli, che sono ricordati fino dal 1187, venivano estratti a sorte ogni due mesi. Il palazzo era la sede della magistratura; al 1ยฐ piano era lโ€™abitazione del Governatore, lโ€™altro era invece destinato ai consoli; nel palazzo erano ospitati anche lโ€™archivio pubblico e le carceri. La facciata che prospetta la chiesa dei SS. Domenico e Giacomo รจ caratterizzata da un grande scalone che dร  accesso al primo piano per mezzo di una porta con arco terminale a sesto acuto; sulla destra รจ un arco di travertino ora richiuso che era evidente un accesso piรน antico del palazzo, il che comportava un diverso orientamento della scala. Lโ€™architettura del palazzo รจ forse da attribuire allo stesso maestro Prode che nel 1270 costruรฌ quello di Spello. Lโ€™interno ospita dal 1886 il Teatro Torti. Tra il palazzo dei Consoli e la chiesa di S. Silvestro รจ un voltone costruito nel 1560 ripristinato nel 1936, per consentire ai Consoli di trasferirsi nella chiesa ad ascoltare la Messa. Lโ€™atto di nascita della chiesa di S. Silvestro รจ nellโ€™iscrizione che si legge a lato della porta: ยซNellโ€™anno del Signore 1195, regnando lโ€™imperatore Arrigo VI; il priore Diotisalvi e i suoi frati e il maestro Binello vivano in Cristo. Cosรฌ siaยป. La chiesa aveva annesso un convento; Binello ne รจ il costruttore; il suo nome riappare con quello di Rodolfo nella facciata di S. Michele. La chiesa di S. Michela Arcangelo รจ la chiesa principale della cittร . Fu costruita nel sec. XII o nei primi anni del successivo; era detta nel โ€˜300 S. Angelo e aveva annesso un monastero; nel 1620 divenne collegiata con un priore, un proposto, 12 canonici,4 prebendati e due cappellani. Nel 166 fu restaurata; nuovi restauri subรฌ nel 1741 e nel 1834 dopo il terremoto del 1832. Fu ripristinata tra il 1951 e il 1957 dalla Soprintendenza ai Monumenti di Perugia eliminando le sovrastrutture del sec. XVIII.

 

Carlo Pietrangeli, Guida di Bevagna, Terza Edizione 1983

Ecco la piazza, centro della cittร  medievale. Prima di dilatarsi nella suggestione della grande apertura urbana, il corso conduce il visitatore verso la bellezza del complesso architettonico della chiesa dei Santi Domenico e Giacomo. Essa sorge sul precedente oratorio di San Giorgio, concesso nel 1291 a titolo gratuito dal Comune, al beato Giacomo Bianconi (1220-1301). Intitolata dapprima a San Giorgio, ha ricevuto nel 1387 il nome attuale. Di lร , si รจ sotto il duecentesco Palazzo dei Consoli, maestoso e in disarmonia affascinante con gli altri edifici della piazza bellissima. In questo palazzo quattro consoli amministravano la cittร , e nello stesso edificio avevano sede le carceri, lโ€™archivio e il Consiglio di Credenza, composto da sessanta cittadini. Un voltone del 1560 unisce il Palazzo dei Consoli alla chiesa di S. Silvestro, gemma del romanico in Umbria. Lo scenario รจ quello imperiale del Ducato di Spoleto e i costruttori sono probabilmente gli stessi che edificarono altre chiese di analogo aspetto nel territorio spoletino. A destra, era come a San Giuliano di Spoleto, un campanile, in corrispondenza del quale si segnala, allโ€™interno, un grosso pilastro invece della colonna, mentre la parte superiore della facciata, in travertino e pietra bianca e rosa del Subasio, รจ incompiuta.

 

Antonio Carlo Ponti, Bevagna, Fabrizio Fabbri Editore 2011

Si leva il sipario su una delle piazze piรน suggestive dellโ€™Umbria. Sorda ai biasimi del nostro tempo, questa piazza รจ e rimane la copula genitrice della cittร  medievale, il punto nevralgico di due contrapposte entitร , laica da un lato e religiosa dallโ€™altro. Piรน che essere vista, questa piazza deve essere sentita lungo il pulsare di emozioni che ricompongono lโ€™essenza. Epica, onirica, metafisica piรน di tutte le metafisiche piazze dechirichiane e ciรฒ nonostante vera, concreta, quasi tangibile. Il suo spazio soggiace a una nuova armonia, dove il presente non รจ che un eco sfuggente e il tempo si ferma, avvolto su sรฉ stesso, tra i fastigi di un paesaggio la cui irripetibilitร  sta nellโ€™ordine imprevisto e anarcoide delle architetture. In questโ€™ordine-disordine due icone si fronteggiano e si contendono il primato in austeritร  e bellezza: sono le chiese di Santโ€™Angelo, poi detta di San Michele, e San Silvestro. La scenografia della piazza, infine, รจ resa assoluta dalla Fontana, con la quale nel 1889 si preferรฌ sostituire una cisterna ottagonale. Volgendo le spalle a corso Matteotti, il duomo si erge alla nostra destra, diritto e maestoso al pari di un mastio, costruito sopra lโ€™oratorio della Madonna della Confessione da due sapienti edificatori: Rodolfo e Binello. Nel Trecento alla prima fabbrica si addossa un monastero, mentre nel 1465 il priore, poi cardinale, Bernardo Eroli rifece a sue spese il soffitto, definitivamente compromesso nella concezione originaria dagli interventi settecenteschi. Con il suo richiamo allโ€™essenzialitร , San Silvestro รจ una delle visioni piรน carismatiche ed evocative del romanico umbro e, nonostante la sua posizione di sghembo, senza piรน Oriente nรฉ Occidente, lo svolgimento del significato escatologico resta illeso, tutto contenuto nella purezza della forma architettonica. Il 1195 รจ lโ€™anno della consacrazione, murato alla destra del portale insieme ai nomi del committente Diotisalvi e del maestro Binello, la cui dottrina e severitร  dโ€™intenti si attua sulla superficie piana della facciata, sbocconcellata in alto a causa della sua incompiutezza. Questo capolavoro รจ ancor piรน degno dโ€™ammirazione se pensiamo ai fiumi di parole, scritte per mano dellโ€™incompetenza, che avrebbero dovuto deliberare la sepoltura della fabbrica. La vera minaccia arriva nel 1860 dal sindaco Agostino Mattoli, che in una missiva al soprintendente di Belle Arti di Perugia argomenta cosรฌ le ragioni della demolizione: ยซrifabbricare la Chiesa sarebbe opera troppo costosa e inutile nella considerazione che sulla Pubblica Piazza a pochi metri di distanza ve ne sono altre due; con ciรฒ si otterrebbe di allargare la Piazza, chโ€™รจ piccolaยป. Ma la risoluzione tarda a venire e nonostante in un documento del 1871 si trova scritto che la chiesa รจ destinata ยซper uso deposito foraggi e combustibiliยป, di lรฌ a poco, possiamo esser certi del suo definitivo riscatto per ordine del ministero della Pubblica istruzione. Il Palazzo dei Consoli concede ben poco alle leziosaggini dellโ€™invenzione, preferendo una costituzione robusta, di pianta pressโ€™a poco quadrata e disposta di sguincio, in modo tale da offrire un duplice prospetto: lโ€™uno verso San Domenico, lโ€™altro verso San Silvestro. Lโ€™edificio ha qualcosa di aggressivo e qualcosa di titanico, in particolare nella grande scala che, nonostante in origine avesse proporzioni e orientamento diversi, a vederla oggi suggerisce una tensione superomistica e, come una caduta verso lโ€™alto, si inerpica fino ad un portale a sesto acuto. Lโ€™eloquio teologico, cominciato in San Michele e San Silvestro, continua a un secolo di distanza nella chiesa di San Domenico. Lโ€™impresa ebbe inizio nel 1291, quando Giacomo bianconi ottenne dal Comune questo naufrago lembo di cittร  e, con unโ€™energia che non gli fece mai difetto, trasformรฒ il piccolo oratorio di San Giorgio in unโ€™oasi del monachesimo domenicano.

 


Continua…

A circa 10 chilometri dalla cittร  di Spoleto, sorge il piccolo borgo di Campello sul Clitunno. Il comune comprende tredici piccole frazioni, anche se con il toponimo Campello sul Clitunno si identificano soltanto due di esse, Campello Alto e Campello Basso.

Il nome deriverebbe dal barone di Borgogna, Rovero di Champeaux che, attorno al X secolo, governรฒ il feudo e fece erigere un castello, attorno al quale si sviluppa il borgo fortificato oggi denominato Campello Alto e abitato da poco piรน di cinquanta persone. Dellโ€™antico castello rimangono le mura esterne e la porta dโ€™ingresso, di fronte alla quale รจ situata la Chiesa di San Donato. Originaria del XVI secolo, venne ristrutturata piรน volte nel corso dei secoli e attualmente ospita un bellโ€™altare ligneo di epoca barocca. Il campanile della chiesa รจ stato ricavato da una torre medievale dellโ€™antico castello. Allโ€™interno di Campello Alto sono anche presenti il Palazzo Comunale e il complesso monastico dei Barnabiti, nel quale รจ custodito anche un affresco giottesco che raffigura la Crocifissione e i Santi.

 

Foto di Enrico Mezzasoma

 

La parte bassa di Campello, nella quale ha sede lโ€™amministrazione comunale, รจ denominata La Bianca a causa della presenza di unโ€™edicola votiva rappresentante una Madonna col Bambino, talmente chiara e bionda da essere soprannominata appunto la bianca. Il luogo piรน importante della frazione รจ il Santuario della Madonna della Bianca. Il progetto di costruzione venne avviato nel 1516 e aveva lo scopo di ospitare lโ€™omonima edicola. La chiesa a croce latina, affiancata nel 1638 da una torre campanaria, presenta una facciata a spioventi divisa da quattro lesene verticali al cui centro sorge un semplice portale sormontato da una finestra circolare. Lโ€™interno, a una sola navata con copertura a cupola, รจ decorato con importanti affreschi e tele di artisti cinquecenteschi.

Nei dintorni vi รจ il Castello di Pissignano, che sorge nellโ€™omonima frazione comunale. Il nome, che deriva dal latino Pissinianium ovvero piscina di Giano, testimonia lโ€™antico dominio romano sulla zona. A causa della particolare morfologia del territorio, il castello si presenta con mura perimetrali a forma triangolare e con case disposte a terrazzamento. Tra le numerose torri medievali, una, a forma pentagonale, รจ stata trasformata nel campanile della chiesa di San Benedetto. Attualmente sconsacrata e di proprietร  privata, era originariamente parte di un complesso architettonico benedettino. Lโ€™interno รจ decorato con numerosi affreschi, alcuni attribuiti a Fabio Angelucci da Mevale.

 

Tempietto sul Clitunno

 

Da non perdere assolutamente le Fonti del fiume Clitunno. Le sorgenti sono senza dubbio il luogo piรน suggestivo e rinomato di Campello sul Clitunno, alle quali numerosi poeti, come Virgilio e Giosuรจ Carducci, hanno dedicato delle magnifiche composizioni. Dalle fonti, create da sorgenti sotterranee che fuoriescono dalle rocce, si รจ formato uno splendido laghetto con limpide acque di colore smeraldo, nel quale sono presenti numerose specie e piante acquatiche. La struttura del parco oggi visibile, risale al XIX secolo, e venne costruita in seguito alla volontร  di Paolo Campello della Spina di ridonare alla fonte lโ€™antico splendore. Attualmente il parco si presenta come un luogo perfetto per gli amanti della natura che possono immergersi in sentieri tra salici piangenti e pioppi cipressini che donano allโ€™area una sensazione di pace e tranquillitร . Nei pressi delle fonti vi รจ il Tempietto sul Clitunno. Edificato nel V secolo sopra un preesistente santuario dedicato alla divinitร  fluviale Clitunno, รจ, in realtร , una piccola chiesa a forma di tempietto dedicata al culto di San Salvatore. La struttura rimanda allo stile classico di un tempio prostilo, tetrastilo, in antis, costruito su di un basamento e con colonne corinzie tutte diverse lโ€™una dallโ€™altra. Allโ€™interno vi รจ la cella, coperta da una volta a botte, che culmina con unโ€™abside affrescata. Gli affreschi, risalenti al VII secolo, raffigurano San Salvatore, benedicente a mezzo busto con un libro gemmato, e, ai lati, i Santi Pietro e Paolo. Dal 2011 il Tempietto sul Clitunno fa parte del sito seriale inserito nella lista dei patrimoni dellโ€™umanitร  dellโ€™Unesco I Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-744 d.C.) che comprende sette localitร  in cui sono custoditi beni artistico-monumentali di epoca longobarda.

Curiositร : Campello sul Clitunno fa parte dellโ€™Associazione Nazionale Cittร  dellโ€™olio ed รจ tra i migliori comuni italiani per la qualitร  della produzione di olio extravergine dโ€™oliva.

 


Per saperne di piรน

Il volume Isola San Lorenzo, a cura di Marta Boldrini e Alessandro Polidori, รจ la guida al nuovo itinerario alla scoperta del “colle sacro” perugino, edita da Electa editore: un viaggio nel tempo dagli etruschi ai giorni nostri. Dopo due decenni di studi, ricerche, opere, lavori migliorativi, lo splendido e originale complesso monumentale della cattedrale perugina, situato sul colle della cittร , acquista una nuova vitalitร  con il progetto Isola di San Lorenzo, un’isola di storia, arte e cultura nel cuore del centro storico.

 

 

Un complesso monumentale conosciuto in Italia e nel mondo come sito storico-artistico e archeologico, oggi identificabile con l’insieme costituito dalla Cattedrale di San Lorenzo e dagli edifici a essa contigui: una presenza visivamente stratificata per ben 15 metri sotto il piano stradale con circa un chilometro di percorso visitabile, tra vie, cunicoli e anfratti affascinanti, che collega tra loro quattro epoche storiche caratterizzanti la cittร  etrusca, romana, medioevale e rinascimentale. La guida presenta i nuovi itinerari di visita alla Cattedrale, al Museo e ai sotterranei, con una selezione di fotografie realizzate a seguito dei recenti lavori di rinnovamento e riapertura al pubblico dei luoghi. I testi sono di Elena Aloia, Chiara Basta, Egle Bracco, Maria Eletta Benedetti.

ยซIl settore turistico รจ in prima linea come beneficiario dellโ€™intelligenza artificiale. Basti pensare a quanto sia determinante soddisfare le aspettative del cliente e le potenzialitร  che potrebbero emergere da guide virtuali completamente immersiveยป.

ยซChissร  come Picasso rappresenterebbe la mia cittร  natale? Cosรฌ รจ nata Umbria Ecologia Artificiale โ€“ tuttora in fase di completamento – che prevede immagini di paesaggi umbri mozzafiato usciti fuori dalle mente piรน geniali dellโ€™arte europea, da Leonardo Da Vinci a Pablo Picassoยป. Il progetto รจ nato dalla mente di Andrea Martina Tiberi, designer, nativa di Orvieto ma che vive e lavora a Londra come docente universitaria e ricercatrice in Tecnologie Emergenti dellโ€™Architettura alla London South Bank University. Ci ha spiegato la sua idea e la sua utilitร  per rilanciare il turismo dellโ€™Umbria.

 

Andrea Martina Tiberi, Architetto

Dottoressa, cosa sโ€™intende per intelligenza artificiale applicata allโ€™arte?

Parlando di intelligenza artificiale spesso ci immaginiamo robot e complicati sistemi informatici lontani dalla nostra vita quotidiana In realtร , questo mondo di algoritmi e funzioni รจ parte integrante della nostra routine, basta pensare ai social network e ai sensori di alcune automobili per parcheggiare. Non basterebbe un libro per esplorare il significato di intelligenza artificiale applicata allโ€™arte, ma piรน comunemente lo possiamo intendere come il risultato di unโ€™operazione informatica da parte di un algoritmo addestrato a produrre oggetti o immagini estraendo dati da un database secondo parametri predefiniti. Tutto questo si puรฒ riassumere in un atto di co-creazione tra artista e computazione. Tuttavia, la mia percezione sullโ€™argomento รจ che, alludendo allโ€™intelligenza artificiale, siamo combattuti tra il desiderio di scoprirne il potenziale e la paura di essere sopraffatti da uno strumento che potremmo non sapere utilizzare.

Comโ€™รจ nata lโ€™idea di Umbria Ecologia Artificiale?

Lโ€™idea รจ nata in maniera del tutto casuale. Il mio lavoro richiede un ricircolo continuo di idee e narrazioni e, quando mi confronto con un nuovo progetto, cerco ispirazione nelle gallerie dโ€™arte londinesi. Mi ritrovai cosรฌ di fronte al dipinto di Turner View of Orvieto, esposto alla Tate Britain. ยซChissร  come Picasso rappresenterebbe la mia cittร  natale?ยป, mi sono chiesta. Cosรฌ รจ nata Umbria Ecologia Artificiale โ€“ tuttโ€™ora in fase di completamento – che prevede immagini di paesaggi umbri mozzafiato usciti fuori dalle mente piรน geniali dellโ€™arte europea, da Leonardo Da Vinci a Pablo Picasso. Nei giorni successivi, la mia mente era completamente assorbita dal pensiero di co-creare un qualcosa di inimmaginabile e, incuriosita dallโ€™incredibile potenziale, ho incominciato immediatamente a sperimentare con i miei dati. In poco tempo ho costruito un archivio di immagini generate algoritmicamente dei miei progetti precedenti e questo mi ha dato modo di conoscere il comportamento dellโ€™algoritmo e quindi di indirizzare al meglio le istruzioni per raggiungere il risultato che desideravo. Devo ammettere che il prodotto ha quasi sempre superato ogni aspettativa e non ne sono lโ€™unica artefice. Questa opera รจ un atto di co-creazione tra grandi menti e un algoritmo, io lโ€™ho solamente eseguita.

Come puรฒ intervenire concretamente questo tipo di intelligenza artificiale nei borghi umbri?

Siamo in un momento storico delicato nel quale gli architetti sono obbligati a tenere conto dellโ€™impatto ambientale di un progetto. Questa tecnologia puรฒ soddisfare allo stesso tempo requisiti ambientali, funzionali ed estetici offrendoci una visione della soluzione ottimale ai requisiti di progetto. Per fare un esempio, la rigenerazione della Caserma Piave di Orvieto richiederebbe un processo di sviluppo organico invece che di assemblaggio meccanico. In questo, interrogare un algoritmo che si รจ nutrito precedentemente di tutte le informazioni utili per implementare la vivibilitร  e la sostenibilitร  dei luoghi, รจ sicuramente un carattere determinante nel successo del progetto di riqualificazione. In un futuro non molto lontano, avremo a disposizione un modello informatico che analizzerร  la situazione urbana, identificherร  i problemi legati a luogo e relazioni, e proporrร  possibili soluzioni. Oggi, la psicologia ambientale รจ dettata da Evidence Based Design – Progettazione sulla Base di Evidenze – ed รจ il futuro della pianificazione urbana sostenibile. Quando si hanno determinati gruppi di dati, che siano demografici, topologici e economici, รจ possibile fare delle predizioni e dei calcoli in tempi cosรฌ brevi che il cervello umano non puรฒ biologicamente sostenere. Questi dati servono per costruire una solida validitร  del progetto, in quanto la metodologia utilizzata รจ sistematica e giร  testata. Nel mio caso siamo ben lontani dal proporre un progetto di questo genere a 360 gradi: lโ€™utilizzo di un programma che crea immagini da descrizioni ha una valenza prettamente concettuale ed estetica.

 

Orvieto top view Picasso Style

Quali sono i borghi umbri che si prestano meglio per questo progetto?

Sicuramente i borghi che hanno delle aree in disuso beneficerebbero di una tecnologia di questo genere. Il fattore determinante รจ porre allโ€™algoritmo le giuste domande. Come ogni cosa generata dalla mente umana, anche lโ€™intelligenza artificiale ha dei difetti, i cosiddetti bias: come esseri umani, nutriamo la macchina con preconcetti talvolta non etici e cosรฌ la istruiamo a compiere i nostri stessi errori. Non sarร  facile costruire un modello imparziale. Tutti i nostri borghi dellโ€™Umbria possono beneficiare da unโ€™analisi estetica e simbolica, specialmente i luoghi in disuso con alto potenziale economico e sociale. Orvieto, con la sua Caserma Piave in disuso, sarebbe un ottimo trampolino di lancio per sperimentare una progettazione dettata dallโ€™intelligenza artificiale.

Qual รจ il vantaggio per la promozione turistica e il territorio?

Il settore turistico รจ in prima linea come beneficiario dellโ€™intelligenza artificiale. Basti pensare a quanto sia determinante soddisfare le aspettative del cliente, ci riferiamo alla qualitร  della sua esperienza – User Experience – e le potenzialitร  che potrebbero emergere da guide virtuali completamente immersive, da contenuti digitali atti a promuovere i punti di attrazione, oppure – in termini di massa – da sistemi piรน pragmatici di cooperazione tra presenza economiche ed enti della regione per arricchire i meno abbienti. Determinante รจ chiedere alle persone che andranno a utilizzare quello spazio come lo vorrebbero, e con questo mi riferisco a tutte le presenze umbre che si occupano di attrarre forze socio-culturali ed economiche, dal settore enogastronomico ai musei, ai teatri, al consiglio allโ€™urbanistica della regione. Uno dei vantaggi per il territorio sta nellโ€™identificazione dei centri per lo sviluppo, e nella selezione degli investimenti da parte delle regioni e dei comuni. Se pensiamo alla scienza, questa converte informazioni in conoscenza, e lโ€™intelligenza artificiale basata su dati scientifici ci permetterebbe di trasformare questa conoscenza in utilitร . Parliamo di una tecnologia che ha preso piede ormai nelle nostre vite piรน di quanto realizziamo e continuerร  a espandersi fino a che non avrร  colpito tutte le sfere che richiedono una metodologia e delle istruzioni ben definite, come ad esempio in un macchinario da costruzione o nellโ€™accuratezza di una stima per gli immobili.

 

Orvieto sketch, Ricardo Bofill Style

Lei รจ docente universitaria e ricercatrice in Tecnologie Emergenti dell’Architettura alla London South Bank University: come vi si arriva, partendo dallโ€™Umbria?

Questo percorso รจ durato sette anni. Lasciare lโ€™Italia non รจ mai stato un sogno nel cassetto, รจ stata piรน una necessitร  dettata dai miei interessi. Sono cresciuta tra le sale da ballo di mia madre e le falegnamerie di mio padre, e posso dire che lโ€™arte ha sempre fatto parte della mia vita. Ho studiato Architettura al Politecnico di Milano, in cui ho compreso lโ€™importanza di questa disciplina come scienza sociale, e costruito una base teorica solida per affrontare le ricerche che sto eseguendo. Londra mi ha aperto le porte dellโ€™intuizione. In un ambiente culturale cosรฌ poliedrico e internazionale, i concetti della progettazione dellโ€™architettura sono definiti globalmente in nome del progresso scientifico. Terminato il Master in Architettura alla London South Bank University ho incominciato a lavorare come disegnatore freelance in Italia e nel Regno Unito e come docente nei laboratori di progettazione di LSBU, dove sto conducendo il mio dottorato di ricerca in integrazione di realtร  virtuale nellโ€™educazione e computazione per il sociale.

 


Per saperne di piรน

IOT LIVEโ€ฆ tieni acceso lo smartphone in teatro!

Il nuovissimo Talent per cantanti lirici, ideato e condotto dal tenore Gianluca Terranova in onda su SKY 176 Explorer Hd, con successo di pubblico e stampa, approda in teatro con il format IOT LIVE; prime due date in Umbria a Cittร  della Pieve e Orvieto il 3 e 5 gennaio 2023, date organizzate in collaborazione con il Gal Trasimeno-Orvietano.

Il format consiste in una gara di cantanti lirici, accompagnati al pianoforte dal Mยฐ Sergio La Stella (41 anni al Teatro dellโ€™Opera di Roma) che saranno votati in tempo reale dal pubblico in sala e da coloro che seguiranno la diretta Instagram.

Basterร  seguire @iot_italiaoperatalent su Instagram e alla fine della gara si potrร  porre il like sul cantante preferito; chi riceverร  piรน like sarร  il vincitore e accederร  di diritto alle fasi eliminatorie di IOT Seconda Edizione 2023-24.

Le due serate umbre verranno registrate e messe in onda successivamente, dando visibilitร  alle bellezze della regione e mettendo in risalto le sue meravigliose opere dโ€™arte – come le opere del Signorelli e del Perugino nel 500mo anniversario dalla loro morte – che faranno da scenografia allโ€™intera gara in teatro.

Il 4 e 5 gennaio inoltre, al Teatro Mancinelli di Orvieto, saranno aperte al pubblico le audizioni per i cantanti lirici provenienti da tutto il mondo che vorranno partecipare alla seconda edizione di IOT.

La Giuria di queste selezioni umbre sarร  formata da:

– il nuovo direttore artistico del Teatro di Tradizione di Sassari: il baritono Mยฐ Alberto Gazale;

– lโ€™agente lirico Mยฐ Angelo Gabrielli della Stage door Agency;

– il direttore artistico del programma: il Tenore Gianluca Terranova;

– il Mยฐ Sergio La Stella;

I giurati saranno presenti durante le gare IOT LIVE in qualitร  di osservatori dei giovani talenti ma non voteranno, dando al pubblico pieno potere decisionale.

Per info scrivere a italiaoperatalent@gmail.com www.operatalent.it


Il Gal Trasimeno-Orvietano e le Amministrazioni Comunali di Orvieto e Cittร  della Pieve ringraziano il Maestro Gianluca Terranova, una voce e un tenore famoso in ogni parte del mondo, che ha deciso di portare questa proposta in Umbria e, soprattutto, che mette a disposizione il suo impegno per diffondere lโ€™Opera Lirica tra i giovani incoraggiando e selezionando nuovi talenti provenienti da ogni Paese del mondo. Un format piacevole, leggero, ma di altissimo livello che coinvolge altri grandi professionisti oltre il Maestro Terranova, in una strada che vuole diffondere e valorizzare un settore della cultura che รจ tutto italiano e che viene apprezzato in ogni parte del Globo. Una opportunitร  anche per far conoscere lโ€™Umbria, una promozione per queste due cittadine che ospiteranno il Talent, e che di Bellezza possono vantarsi ed avvantaggiarsi a supporto dellโ€™economia turistica.

 


 

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