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La gara di Bartocciate 2023 se l’aggiudica Giovanni Alunni con “Bartoccio e Mencarone per Perugiaโ€ฆ ncol magone!”

Il Bartoccio

Anche quest’anno si รจ svolta la tradizionale gara carnevalesca di Bartocciate,ย versi dialettali che Bartoccio – maschera tipica perugina che risale al 1600 – enuncia per colpire i personaggi noti, per smascherare i soprusi dei potenti e per evidenziare le lacune e le malefatte della societร , suscitando riso, ma anche riflessione.

L’evento folkloristico ha visto la partecipazione di 15 autori (Stefano Vicarelli, Giampiero Contena, Giovanni Alunni, Italo Landrini, Marco Fusi, Marinella Boco, Gian Paolo Migliarini, Fernanda Mollica, Nuvoletta Giugliarelli, Sergio Tardetti, Anna Martellotti, Fraido, Grifetta Sofy, Angela Lombardi, Giuseppe Pieristรจ e Mario Ficola), che si sono dati battaglia a colpi di rime e dialetto. Un’attenta votazione nelle mani dei presenti ha decretato poi il vincitore, Giovanni Alunni (per il secondo anno consecutivo) con la Bartocciata dal titolo: Bartoccio e Mencarone per Perugiaโ€ฆ ncol magone!
ยซCon il mio stornello metto in evidenza la fine di quel circuito di botteghe e mestieri – ben presente negli anni ’80 e primi anni ’90 specialmente nel Borgo d’Oro (Porta Santโ€™Angelo). Nell’operoso quartiere perugino infetti, erano presenti mestieri che si tramandavano di generazione in generazione e che ora sono spariti, questo ha a che fare anche con lo spopolamento del centro storicoยป ci spiega lโ€™autore.

Una poesia scritta per noi dal nostro lettore Giovanni Alunni, amante ed esperto di dialetto perugino, per celebrare San Costanzo, patrono di Perugia.

โ€˜N tra che iere stevโ€™a pranzo

ho pensatโ€™a San Costanzo,

che per tuttโ€™i Perugini,

dei Patronโ€™ รจ tra i piรน fini.

 

Sarร  chโ€™evo โ€˜l calendario,

โ€™n tra le manโ€™ lโ€™abecedario

e un libretto scritto bรฉne

da โ€˜n amico che ce tiรฉne.

 

E ce tiene cussรฌ tanto

che giร  โ€˜l titolโ€™รจ tamanto:

La Croce, Il Legno e Il Fuoco

…e scusate si รจ poco!

รˆ ย un racconto sui Patroni,

de Perugia, quilli boni,

del perchรฉ lโ€™hon fatti Santi,

che i miracolโ€™ eron tanti.

 

Lโ€™ha scrittโ€™uno mpรฒ lontano…

ma che dico.. un MARZIANO!

…che di nome fโ€™Antonino,

ma jโ€™amici โ€˜l chiamonโ€™ NINO.

 

De โ€˜sto Santโ€™ andato โ€˜n gloria

luโ€™ arconta la suโ€™ storia,

che fu al tempo dโ€™i Romani,

tempi brutti pโ€™i Cristiani.

 

Cosรฌ fรน che โ€˜sto por Santo,

lโ€™hon โ€˜fiettato โ€˜n se sa quanto,

che tra quilla e โ€˜l gรฌ โ€˜n tla croce,

โ€˜n cโ€™eva morte piรน atroce.

 

Passรฒ โ€˜ncora tanto tempo,

prima che, a cor contento,

tutto โ€˜l popolo pietoso

ta sto Santo virtuoso,

senza โ€˜nciampi e senza fallo,

โ€˜ncuminciรฒ a venerallo.

 

Fรน cusรฌ che la suโ€™ Chiesa,

messa su con bona spesa,

vidde poi, con emozione

la sua prima Prucissione.

 

Anchโ€™adessโ€™รจ tradizione

tra le freghe perugine,

che von lorโ€™ davantโ€™al Santo,

dajโ€˜n occhiata, mica tanto,

che si caso fa lโ€™occhietto…

entro lโ€™anno cโ€™รจ โ€˜l confetto!

 

De sti tempi โ€˜n perugino

anche chi nun cโ€™ha โ€˜n guadrino,

magna la su bella fietta

del suo torcolo nclโ€™uvetta!

 

Lo facen per tradizione,

che ce porta via โ€˜l magone

si pensano a San Costanzo

dei Patroni il piรน ganzo!

 

รˆ davero โ€˜n gran bel Santo,

che cโ€™onora, ce fa vanto.

La suโ€™ storia, si la scrivi,

va tranquillo che โ€˜n cโ€™arivi:

se la volโ€™ arcontaโ€™ sรจna

cโ€™รจ da feโ€™ โ€˜na settimena!

 


Grazie al libro La croce, il Legno e il Fuoco dell’amico Nino Marziano dove si parla diffusamente della vita dei nostri Santi Patroni.

Il nostro lettore Giovanni Alunni ci ha mandato queste poesie di Carnevale scritte da due poeti dialettali perugini, Umberto Calzoni e Nello Cicuti, per celebrare il Martedรฌ Grasso con un pizzico di goliardia e nostalgia.

La prima poesia in lengua perugina รจ di Umberto Calzoni (1881/1959), ben piรน noto per essere stato ยซun appassionato cultore di Archeologia e Preistoria. Conseguรฌ la libera docenza presso lโ€™Universitร  di Roma nel 1935. Fu direttore dei Musei Civici di Perugia dal 1925 al 1958ยป il quale, nelle sue Le trappele del monno, (tipografia Donini e Tilli) pubblicate fine anni Cinquanta, scrive:

CARNOVELE

Carnovรจle: mโ€™aguardo nsu lo specchio

e stento dโ€™arconosceme chi sรฒe:

mโ€™artrovo trasformรจto โ€˜n gran bel pรฒe,

nun resta piรน da illรนdese: soโ€™ vecchio!

 

รˆ โ€˜n pezzo che a cavรจ lโ€™acqua ncol secchio

dal fonno diโ€™ mรฌ anne โ€˜ncuminciรฒe,

e โ€˜l nummero de quanti ne cavรฒe

ve โ€˜l posso anco svelรจ, ma nto โ€˜n orecchio.

 

Carnovรจle: jโ€™รฒ ditto stamatina

de preparamme i strรนfoli ncol miรฉle

ta la miโ€™ moje e โ€˜l brodo de galina.

 

E si ntlo specchio cโ€™รฉsse visto mรจle

o mโ€™รฉsse aposta lue โ€˜na mascarina?

Lassรจmolo โ€˜n poโ€™ fรจ, โ€˜gni burla vรจle.

 

L’altra poesia รจ di Nello Cicuti e fa parte dalla raccolta De gnโ€™erba โ€˜n fascio del 1983.

โ€˜L CARNVALE

Mโ€™arcordo quanโ€™ chโ€™ cโ€™evo diciottโ€™anni,

a carnvale era โ€˜na gran festa:

partimme io, Giulio, Gino, Nanni

la sera, anchโ€™si cโ€™รจra la tempesta,

 

gimme a cercร  le veje famijari

perchรฉ alora nnโ€™era comโ€™adesso

che tuttโ€™ lโ€™anno ballonโ€™ ti โ€œlocaliโ€

e si nnโ€™รจ carnvalโ€™ ballon listesso;

 

alora cโ€™toccava de sfruttallo

โ€˜l periodo dedicato al carnvale

e โ€˜n sโ€™ faceva piรน mamanco โ€˜mballo,

fnito โ€˜l tempo e forse era normale.

 

Adesso โ€˜nvece โ€˜n guardonโ€™ piรน ta niente

sโ€™ polโ€™ fa tutto, รจ tutto regolare.

Ma saria ora che lโ€™capissโ€™ la gente

che oggigiorno รจ tutto โ€˜n carnvale!

ยซLa nostra vita avrebbe tuttโ€™altro aspetto se fosse detta nel nostro dialettoยป. (Italo Svevo)

Il nostro viaggio alla scoperta dei dialetti umbri parte dal dialetto perugino. Un dialetto che potremmo definire inimitabile: nemmeno grandi imitatori come Maurizio Crozza e Gioele Dix (rispettivamente nei panni di Serse Cosmi e Fabrizio Ravanelli) sono stati in grado โ€“ diciamolo chiaramente โ€“ di riproporlo correttamente. Insomma, un dialetto difficile da riprodurre, o sei perugino oppure rischi di fare solo una tiepida e ridicola imitazione. A guidarci nel mondo del donca e a svelarci qualche piccolo segreto รจ Riccardo Cesarini, ideatore e curatore di Wikidonca, un vero e proprio dizionario online dedicato al perugino.

Riccardo Cesarini

Wikidonca รจ nato per caso una sera dellโ€™estate del 2008, in un pub davanti a una birra: ยซEro in compagnia di un amico e, tra le chiacchiere piรน varie, venne fuori un โ€œcomโ€™รจ possibile, nellโ€™era di internet, che non esista una catalogazione e un sito dove si possano trovare le traduzioni delle parole in dialetto?โ€ Cosรฌ mi si รจ accesa la lampadina e mi sono detto, ora lo invento io. E cosรฌ รจ nato Wikidonca. Giorno dopo giorno ho inserito le parole, facendo aggiornamenti continui. Il nome invece รจ nato dopo tre giorni di conclave: unire un sistema open source e il donca รจ stata unโ€™intuizione efficace e semplice, una settimana dopo il sito era onlineยป racconta Riccardo, che specifica di essere un appassionato di computer e di dialetto (ex studente di scienze politiche) e non un accademico.

Cosโ€™รจ il donca?

ยซDonca รจ una parola che letteralmente vuol dire dunque; รจ stata eletta parola caratteristica del dialetto perugino proprio per quella D molto pesata (in linguistica: occlusiva retroflessa sonora), tipica proprio della parlata perugina, come sono anche i suoni B, GN e la Z sempre (o quasi) sorda. Questo vuol dire avere il doncaโ€ฆ Inoltre, per parlare un perfetto dialetto occorre โ€“ dice ironicamente – portare in avanti la mandibola e forzare sulla pronuncia delle consonanti, in questo modo uscirร  tutto molto facile. Va detto che il perugino รจ un dialetto inimitabile: i tentativi sono stati tantissimi anche in tivรน, ma mai riusciti veramente. Specie chi tenta di replicarlo da fuori, finisce con lo scadere in un qualche dialetto umbro simile alla cadenza folignate piรน che al perugino. Lโ€™unico che รจ riuscito nellโ€™impresa โ€“ per chi ha buona memoria – รจ Michelangelo Pulci dei Cavalli Marci (gruppo comico di Genova) a inizio anni 2000 su Italia1, nel ruolo di Michele, lโ€™informatico de Perugia. Ovviamente cโ€™รจ il trucco: il comico aveva contatti diretti con la zona essendo originario di Cittร  di Castello. รˆ quindi un dialetto praticamente inimitabile, o ce lโ€™hai o non ce lโ€™hai, ed รจ parlato da poche personeยป prosegue Cesarini.

Le parole da conoscere

Il perugino รจ un dialetto, alla fine, molto simile allโ€™italiano, non ci sono quindi parole fondamentali e indispensabili per parlarlo correttamente, ma se ne vogliamo individuare alcune caratteristiche potremmo segnalare: bulo (che non lo dicono da nessunโ€™altra parte) o fraido (che ha 100 interpretazioni diverse, in base al contesto).
ยซAnche lโ€™anatomia perugina va conosciuta: se vai allโ€™ospedale e incontri un medico di fuori regione, occhio a dirgli โ€œme fonno male i reniโ€ potrebbe capire qualcosa di piรน grave invece di un semplice un mal di schiena. Comunque, รจ impossibile conoscere tutte le parole dialettali, anche perchรฉ col tempo cambiano, ne spariscono alcune e ne nascono di nuove. Il mi nonno “bulo” non lo diceva, nemmeno sgaggio o sdatto. Col tempo le parole cambiano e assumono anche diversi significati. Bulo ad esempio รจ nato come trasposizione di fare la bula, oggi รจ unโ€™esclamazione o un aggettivo e si puรฒ tradure con il termine inglese cool. Ci sono poi parole come marampto o strappacerque che significano maldestro, sgraziato, ma sono difficili da tradurre in modo letteraleยป spiega Riccardo.

 

Il grifo e il leone, simboli di Perugia

Il ritorno al dialetto e la vittoria di duelle

Il dialetto oggi รจ motivo di vanto, รจ tornato di moda in tutta Italia e non รจ piรน un qualcosa relegato alle persone piรน anziane o poco istruite. รˆ una vera e propria lingua, per questo sarebbe opportuno conoscerla e capirla, scavando anche nelle proprie radici, per non cadere nella rozza cafonaggine. Dโ€™altronde, chi parla dialetto e basta puรฒ venire considerato un bifolco e un ignorante, ma chi sa parlare dialetto e italiano รจ in realtร  bilingue.
ยซรˆ fondamentale saperli distinguere e connotare entrambi, altrimenti si crea una zona grigia dove emerge la mancata capacitร  di parlare sia lโ€™uno sia lโ€™altro. A tal proposito, mi ha fatto molto sorridere qualche anno fa un catalogo-premi di una nota catena di supermercati dove, tra le precise schede di tutti i premi disponibili, a un certo punto compariva lui: lo scalandrino (italiano: scaletto), scritto proprio cosรฌ! รˆ stato bellissimo perchรฉ evidentemente chi ha curato la redazione del catalogo non sapeva che scalandrino รจ dialetto e magari non conosceva il corrispettivo in italiano. Scoppiai a ridere e lo feci anche lโ€™anno successivo, perchรฉ lโ€™errore venne ripetuto. Quindi anche il dialetto merita di essere conosciuto e va a suo modo studiato bene, soprattutto per chi lo vuole usare a scopo identitario o di divertimento tra amiciยป aggiunge il fondatore di Wikidonca.
Wikidonca, anche nel 2020, ha fatto il suo storico sondaggio, eleggendo la parola piรน bula – e non poteva essere altrimenti. La parola dello scorso anno รจ stata duelle. Me sa che oggi nn girรจ duelle (Mi sa che oggi non andrai da nessuna parte) sembra proprio il sunto perfetto del 2020.
ยซMe lo aspettavo. Non gi duelle รจ stato il leitmotiv del 2020, anno di pandemia, e non poteva essere altrimenti. E anche oggi ve dico: freghiโ€ฆ Non gite a pericolavve nโ€™giro! Voglio concludere, dicendovi la frase che per me rappresenta la sintesi perfetta del carattere dei perugini: Chi vol Cristo se l preghi, chi vol l pan se l fietti e chi j rode l cul se l grattiยป conclude Cesarini.


Per saperne di piรน su Wikidonca