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In un’entusiasmante fusione tra passato e futuro, il progetto Umbria Ecologia Artificiale si propone come strumento generativo per esplorare i borghi storici dell’Umbria attraverso lo sguardo di brillanti architetti, designer e artisti del passato.

Montefalco secondo il progetto Umbria Ecologia Artificiale

 

In questo viaggio fantastico ci concentreremo su Montefalco, uno dei gioielli nascosti della regione, re-immaginando la sua architettura in chiave neoplastica. Pensate a una nuova prospettiva, un’idea che fonde la purezza delle linee geometriche e i colori audaci di Piet Mondrian con la realtร  tangibile. Qui, insieme esploreremo l’influenza rivoluzionaria del movimento De Stijl sulle strutture in pietra delle abitazioni, sulle vie lastricate e sull’antico castello di questo meraviglioso borgo. L’arte geometrica, non piรน relegata alla tela bidimensionale, diventa un elemento di design funzionale. Queste immagini – generate tramite intelligenza artificiale – ci fanno immergere nel carattere tridimensionale del Razionalismo architettonico, ma sotto una nuova luce.

Bagnata dalle acque del Clitunno, La Ringhiera dell’Umbria conquista visitatori da tutto il mondo con le sue colline di uliveti e filari di viti. Montefalco, luogo intriso di storia millenaria, traccia le sue radici nell’epoca dellโ€™Impero Romano, quando era conosciuta come Coccorone. Attraverso i secoli, il borgo ha attraversato varie fasi di sviluppo, ciascuna lasciando un segno nel suo tessuto urbano. Dal periodo medievale, quando fiorirono i liberi comuni, fino al Rinascimento, ogni epoca ha contribuito al suo fascino. La Cinta Duecentesca e la maestosa Piazza del Comune, adornata da palazzi nobiliari rivisitati in maniera razionalista con quadrati di colori compatti, ci parlano di una cittร  prospera e modernista.ย 

 

 

Ci sono due fattori che mi hanno stupita, fattori che non pensavo che l’intelligenza artificiale avrebbe catturato. Il primo riguarda la palette che mescola i colori primari con colori caldi richiamanti la natura. Mondrian amava quelli che al tempo erano conosciuti come colori primari, utilizzava (quasi) solamente quelli nei suoi dipinti, oltre al bianco e al nero. BLU, GIALLO, ROSSO, segno di purezza e metafora dellโ€™origine. Dโ€™altra parte, Montefalco, come tanti borghi umbri, ha una palette colori dettata dal tufo. Piacevole sorpresa vedere che la soluzione al dogma dei colori primari per Mondrian, lโ€™AI abbia risposto con un compromesso di classe.

Lโ€™altro aspetto, che puรฒ lasciare incuriositi รจ lโ€™eleganza nella composizione delle immagini. Gli elementi che nei dipinti di Mondrian sono protagonisti, le linee e i quadrilateri creati da queste, nell’immaginario AI diventano cornici del meraviglioso mondo di Montefalco. Un luogo in cui si puรฒ fare una breve pausa, lasciando lo sguardo vagare nel panorama mozzafiato, per immergersi nella contemplazione di una bellezza che abbraccia l’anima. Viste spettacolari e a tratti nostalgiche vengono inquadrate, come il cipresso tra i filari, con estro artistico da sottrazione di materia nelle strutture scolpite nella pietra, o colate di cemento e applicazioni in vetroresina, o nella costruzione di padiglioni dallo scheletro sottile.

 

Particolare di Montefalco

 

Mondrian aveva un debole per la purezza della linea – retta e intensa – la quale rappresentava i valori universali del suo immaginario astratto. Elemento chiave anche in queste immagini di Montefalco a trasformare il paesaggio urbano e rurale del borgo, conferendogli una nuova griglia e un’atmosfera che vede mescolati gli angoli retti del linguaggio neoplastico e l’affascinante essenziale irregolaritร  del patrimonio storico. Forme, colori, suggestioni ci iniziano a una complessitร  che va oltre i confini di una visione statica della realtร .ย 

L’arte geometrica, raffinata e suggestiva, si espande all’interno dei vigneti stessi. Sulla Strada del Sagrantino, ci lasciamo guidare alla scoperta delle radici culinarie locali e dei tesori enogastronomici che si celano nel cuore di questa terra generosa. Qui, tra i filari ordinati che accolgono le viti del rinomato vino Sagrantino, il paesaggio si svela in una composizione di topografie organiche. I campi agricoli sono suddivisi in una griglia di rettangoli e quadrati che abbracciano le curve delle colline, donando un affascinante effetto visivo che cattura l’attenzione dall’alto.ย 

 

 

Proprio come Mondrian ha scosso la temperie artistica con la sua Espressione De Stijl nel Ventesimo secolo, Montefalco ci ha avvolti con il suo fascino unico, svelando l’estetica delle forme nei suoi scorci inaspettati. Qui, ogni peregrinazione si trasforma in esperienza epifanica, una rara opportunitร  per sondare il carattere enigmatico della creativitร  algoritmica, dell’essenza sottesa della natura e dell’incanto senza tempo dell’Umbria. Vi invito a esplorare, a lasciarvi abbracciare dalle lusinghe della storia, con anima curiosa e occhio affilato alla ricerca di meraviglie.

Sullo sfondo della pittoresca cittadina umbra di Spello, un progetto artistico speculativo sta dando vita a un’esperienza unica che fonde passato e presente.

Umbria Ecologia Artificiale, un’iniziativa che ricrea l’atmosfera dei borghi umbri in chiave contemporanea, ci invita a riflettere su come i grandi maestri del passato avrebbero immaginato i magnifici borghi umbri. In questa affascinante combinazione, lo stile di Vincent van Gogh si trasforma in un’intrigante melodia visiva durante l’Infiorata, lโ€™evento annuale che celebra il Corpus Domini.

 

Spello secondo Van Gogh

 

L’infiorata di Spello, un’opera d’arte effimera che trasforma la cittร , diventa cosรฌ il perfetto scenario per l’espressione artistica che Van Gogh avrebbe adottato. Immaginatevi alzare lo sguardo e perdervi in un caleidoscopio di stelle, proprio come gli antichi spettatori di Hispellum facevano nei loro momenti di contemplazione. Le immagini generate artificialmente catturano l’essenza della notte stellata che tanto ha affascinato Van Gogh. Le maestose mura romane che circondano la cittร , fedeli custodi della sua storia millenaria, diventano sfondo per l’espressione artistica di Umbria Ecologia Artificiale. La fusione di questi due elementi crea un contrasto suggestivo, che mescola l’imponenza del passato con la vitalitร  del presente. Ma รจ durante la Notte dei Fiori, quando Spello si illumina di luci soffuse e i girasoli brillano sotto la luna, che Umbria Ecologia Artificiale rivela tutto il suo splendore. Vediamo trasformare la cittadina in un vero e proprio regno di colori in gradienti, dove architettura e natura si incontrano in una danza senza tempo e catturano l’essenza di questa notte magica.

 

 

Nella sua creazione, l’intelligenza artificiale ha sapientemente abbracciato i caratteri unici della morfologia di Spello. Si respira un’atmosfera onirica senza stravolgimenti. Le prospettive a tre punti, tanto care a Van Gogh, le strade tortuose di Spello che si estendono verso l’orizzonte, i tetti delle case che sembrano inclinarsi leggermente, conferiscono un senso di vitalitร  alle strade silenziose. Queste prospettive insolite, che sfidano la tradizionale rappresentazione visiva, ci avvolgono in un mondo che spesso ci sfugge, una realtร  che Van Gogh stesso avrebbe ammirato. Sembra aver catturato una realtร  senza filtri, una visione autentica che ne svela l’essenza profonda. Gli edifici storici, le strade acciottolate e le piazze si fondono con il paesaggio in un modo che sembra trascendere i confini fisici, come se le pareti degli edifici respirassero e i tetti danzassero al ritmo di una melodia segreta.

 

Le via di Spello nello stile di Van Gogh

 

Queste immagini generano una connessione emozionale con l’osservatore, che si ritrova a contemplare una realtร  che va oltre il semplice sguardo superficiale. Sfumature e proporzioni, la delicatezza dei dettagli come quella vecchia automobile rossa parcheggiata di fronte ad un portone blu (forse un teatro?) e l’intensitร  dei colori ci risucchia in un mondo che sembra tangibile eppure etereo. รˆ proprio questa capacitร  dell’intelligenza artificiale di rivelare una realtร  nascosta, ma intrinsecamente presente, che rende lโ€™esperienza cosรฌ affascinante. Ci permette di guardare oltre il visibile e di abbracciare un’interpretazione unica e personale del mondo che ci circonda.ย 

 

 

Questo connubio tra intelligenza artificiale e arte, tra Spello e la visione di Van Gogh, ci invita a riflettere sulla bellezza che puรฒ emergere quando l’innovazione tecnologica si unisce alla sensibilitร  artistica. Questa esperienza artificiale รจ un invito a visitare Spello e a immergersi nella bellezza che i paesaggi umbri hanno da offrire. รˆ un richiamo per gli abitanti della regione e per i turisti da tutto il mondo che desiderano vivere un’esperienza unica.

Umbria Ecologia Artificiale รจ un progetto in corso che mira a immaginare i piccoli borghi e le cittร  dell’Umbria attraverso gli occhi di famosi architetti, designers e artisti del passato, utilizzando l’intelligenza artificiale.

 

Il progetto si concentra sull’approccio agli aspetti sostenibili e allo stile, immaginando come apparirebbero questi borghi storici se fossero progettati e costruiti dai grandi maestri. Esplorando le possibilitร  della tecnologia AI, il progetto cerca di creare un dialogo tra il passato e il presente, favorendo una comprensione e un apprezzamento piรน profondi del patrimonio culturale unico della regione. Attraverso questo approccio innovativo, Umbria Ecologia Artificiale spera di ispirare nuove idee e visioni per uno sviluppo urbano sostenibile che rispetti l’ambiente e il patrimonio culturale, abbracciando al contempo il design e la tecnologia contemporanei. Attraverso vari articoliย faremo un viaggio nel tempo ed esploreremo l’influenza che le menti creative del passato potrebbero aver avuto sull’architettura e sull’estetica di questi antichi borghi. Dalle stradine tortuose di Allerona ai maestosi panorami collinari di Trevi, esamineremo le caratteristiche uniche di ogni villaggio e come potrebbero essere state trasformate dall’immaginazione di un maestro architetto o artista.

 

Allerona attraverso gli occhi di Gaudรฌ

Gaudรญ incontra l’Italia medievale ad Allerona

Immerso nelle colline umbre, Allerona รจ un incantevole borgo medievale che ha mantenuto il suo fascino storico nel corso dei secoli. Con le sue strade acciottolate, le antiche mura e i tetti in terracotta, il paese trasporta i visitatori indietro nel tempo, in un’epoca passata. Ma cosa sarebbe successo se questo villaggio fosse stato rigenerato dal famoso architetto spagnolo Antoni Gaudรฌ? Come sarebbe stata Allerona se il genio catalano avesse lasciato la sua impronta su questo pittoresco borgo umbro?

Le origini di Allerona risalgono all’epoca etrusca, che si trovava sull’antica strada romana nota come Cassia. Nel Medioevo il paese fu un importante castello alleato di Orvieto. I resti delle sue mura fortificate e le due porte – Porta del Sole e Porta della Luna – e il Palazzo Visconteo, sono testimoni di un passato prospero. Se Gaudรฌ avesse ridisegnato Allerona, potremmo immaginare lโ€™aggiunta dei suoi tocchi caratteristici alle strutture del paese, incorporando le forme organiche e i colori vibranti per cui รจ famoso. Il Palazzo Visconteo, ad esempio, sarebbe stato trasformato in un capolavoro unico ed estroso, con le finestre e i balconi che assumono forme sinuose e ondulate ispirate alle forme organiche presenti in natura. I colori vivaci del palazzo sarebbero forse stati ispirati dal paesaggio circostante, con sfumature di verde, blu e giallo creando un effetto armonioso e giocoso.

Anche le due chiese, Santa Maria Assunta e San Michele Arcangelo, avrebbero subito una trasformazione significativa sotto le mani di Gaudรฌ. Le facciate di entrambe le chiese sarebbero state decorate con intricati mosaici di vetro colorato, riflettendo la luce del sole in un caleidoscopio di colori. Gli interni delle chiese sarebbero stati progettati per creare un senso di movimento e di flusso, con pareti e soffitti ondulati e percezione dinamica dello spazio.

Tuttavia, mi piace pensare che il vero capolavoro che Gaudรฌ avrebbe realizzato รจ la chiesa della Madonna dell’Acqua, situata appena fuori dal paese. Questa piccola chiesa rurale, costruita all’inizio del XVIII secolo, รจ stata costruita in pietra e mattoni seguendo una pianta ottagonale. La chiesa si trova vicino a una sorgente miracolosa e si ritiene che l’acqua abbia proprietร  curative. Un vero e proprio santuario, con la forma accentuata da pareti curve e da un intricato sistema di vetrate colorate, che proiettano un arcobaleno di luce all’interno della chiesa. L’esterno invece sarebbe stato ricoperto di mosaici e adornato con sculture e piastrelle colorate.

 

Scorci di Allerona

 

Se Antoni Gaudรฌ avesse davvero rigenerato questo borgo meraviglioso, le forme organiche della cittadina, i colori vivaci e i dettagli intricati avrebbero richiamato il mondo naturale e il verde lussureggiante circostante, una testimonianza del genio e della sua creativitร . Queste immagini, in alcuni pixels provocanti, invocano futuri interventi a introdurre ancora piรน verde, colori vivaci e forme sinuose.

ยซIl settore turistico รจ in prima linea come beneficiario dellโ€™intelligenza artificiale. Basti pensare a quanto sia determinante soddisfare le aspettative del cliente e le potenzialitร  che potrebbero emergere da guide virtuali completamente immersiveยป.

ยซChissร  come Picasso rappresenterebbe la mia cittร  natale? Cosรฌ รจ nata Umbria Ecologia Artificiale โ€“ tuttora in fase di completamento – che prevede immagini di paesaggi umbri mozzafiato usciti fuori dalle mente piรน geniali dellโ€™arte europea, da Leonardo Da Vinci a Pablo Picassoยป. Il progetto รจ nato dalla mente di Andrea Martina Tiberi, designer, nativa di Orvieto ma che vive e lavora a Londra come docente universitaria e ricercatrice in Tecnologie Emergenti dellโ€™Architettura alla London South Bank University. Ci ha spiegato la sua idea e la sua utilitร  per rilanciare il turismo dellโ€™Umbria.

 

Andrea Martina Tiberi, Architetto

Dottoressa, cosa sโ€™intende per intelligenza artificiale applicata allโ€™arte?

Parlando di intelligenza artificiale spesso ci immaginiamo robot e complicati sistemi informatici lontani dalla nostra vita quotidiana In realtร , questo mondo di algoritmi e funzioni รจ parte integrante della nostra routine, basta pensare ai social network e ai sensori di alcune automobili per parcheggiare. Non basterebbe un libro per esplorare il significato di intelligenza artificiale applicata allโ€™arte, ma piรน comunemente lo possiamo intendere come il risultato di unโ€™operazione informatica da parte di un algoritmo addestrato a produrre oggetti o immagini estraendo dati da un database secondo parametri predefiniti. Tutto questo si puรฒ riassumere in un atto di co-creazione tra artista e computazione. Tuttavia, la mia percezione sullโ€™argomento รจ che, alludendo allโ€™intelligenza artificiale, siamo combattuti tra il desiderio di scoprirne il potenziale e la paura di essere sopraffatti da uno strumento che potremmo non sapere utilizzare.

Comโ€™รจ nata lโ€™idea di Umbria Ecologia Artificiale?

Lโ€™idea รจ nata in maniera del tutto casuale. Il mio lavoro richiede un ricircolo continuo di idee e narrazioni e, quando mi confronto con un nuovo progetto, cerco ispirazione nelle gallerie dโ€™arte londinesi. Mi ritrovai cosรฌ di fronte al dipinto di Turner View of Orvieto, esposto alla Tate Britain. ยซChissร  come Picasso rappresenterebbe la mia cittร  natale?ยป, mi sono chiesta. Cosรฌ รจ nata Umbria Ecologia Artificiale โ€“ tuttโ€™ora in fase di completamento – che prevede immagini di paesaggi umbri mozzafiato usciti fuori dalle mente piรน geniali dellโ€™arte europea, da Leonardo Da Vinci a Pablo Picasso. Nei giorni successivi, la mia mente era completamente assorbita dal pensiero di co-creare un qualcosa di inimmaginabile e, incuriosita dallโ€™incredibile potenziale, ho incominciato immediatamente a sperimentare con i miei dati. In poco tempo ho costruito un archivio di immagini generate algoritmicamente dei miei progetti precedenti e questo mi ha dato modo di conoscere il comportamento dellโ€™algoritmo e quindi di indirizzare al meglio le istruzioni per raggiungere il risultato che desideravo. Devo ammettere che il prodotto ha quasi sempre superato ogni aspettativa e non ne sono lโ€™unica artefice. Questa opera รจ un atto di co-creazione tra grandi menti e un algoritmo, io lโ€™ho solamente eseguita.

Come puรฒ intervenire concretamente questo tipo di intelligenza artificiale nei borghi umbri?

Siamo in un momento storico delicato nel quale gli architetti sono obbligati a tenere conto dellโ€™impatto ambientale di un progetto. Questa tecnologia puรฒ soddisfare allo stesso tempo requisiti ambientali, funzionali ed estetici offrendoci una visione della soluzione ottimale ai requisiti di progetto. Per fare un esempio, la rigenerazione della Caserma Piave di Orvieto richiederebbe un processo di sviluppo organico invece che di assemblaggio meccanico. In questo, interrogare un algoritmo che si รจ nutrito precedentemente di tutte le informazioni utili per implementare la vivibilitร  e la sostenibilitร  dei luoghi, รจ sicuramente un carattere determinante nel successo del progetto di riqualificazione. In un futuro non molto lontano, avremo a disposizione un modello informatico che analizzerร  la situazione urbana, identificherร  i problemi legati a luogo e relazioni, e proporrร  possibili soluzioni. Oggi, la psicologia ambientale รจ dettata da Evidence Based Design – Progettazione sulla Base di Evidenze – ed รจ il futuro della pianificazione urbana sostenibile. Quando si hanno determinati gruppi di dati, che siano demografici, topologici e economici, รจ possibile fare delle predizioni e dei calcoli in tempi cosรฌ brevi che il cervello umano non puรฒ biologicamente sostenere. Questi dati servono per costruire una solida validitร  del progetto, in quanto la metodologia utilizzata รจ sistematica e giร  testata. Nel mio caso siamo ben lontani dal proporre un progetto di questo genere a 360 gradi: lโ€™utilizzo di un programma che crea immagini da descrizioni ha una valenza prettamente concettuale ed estetica.

 

Orvieto top view Picasso Style

Quali sono i borghi umbri che si prestano meglio per questo progetto?

Sicuramente i borghi che hanno delle aree in disuso beneficerebbero di una tecnologia di questo genere. Il fattore determinante รจ porre allโ€™algoritmo le giuste domande. Come ogni cosa generata dalla mente umana, anche lโ€™intelligenza artificiale ha dei difetti, i cosiddetti bias: come esseri umani, nutriamo la macchina con preconcetti talvolta non etici e cosรฌ la istruiamo a compiere i nostri stessi errori. Non sarร  facile costruire un modello imparziale. Tutti i nostri borghi dellโ€™Umbria possono beneficiare da unโ€™analisi estetica e simbolica, specialmente i luoghi in disuso con alto potenziale economico e sociale. Orvieto, con la sua Caserma Piave in disuso, sarebbe un ottimo trampolino di lancio per sperimentare una progettazione dettata dallโ€™intelligenza artificiale.

Qual รจ il vantaggio per la promozione turistica e il territorio?

Il settore turistico รจ in prima linea come beneficiario dellโ€™intelligenza artificiale. Basti pensare a quanto sia determinante soddisfare le aspettative del cliente, ci riferiamo alla qualitร  della sua esperienza – User Experience – e le potenzialitร  che potrebbero emergere da guide virtuali completamente immersive, da contenuti digitali atti a promuovere i punti di attrazione, oppure – in termini di massa – da sistemi piรน pragmatici di cooperazione tra presenza economiche ed enti della regione per arricchire i meno abbienti. Determinante รจ chiedere alle persone che andranno a utilizzare quello spazio come lo vorrebbero, e con questo mi riferisco a tutte le presenze umbre che si occupano di attrarre forze socio-culturali ed economiche, dal settore enogastronomico ai musei, ai teatri, al consiglio allโ€™urbanistica della regione. Uno dei vantaggi per il territorio sta nellโ€™identificazione dei centri per lo sviluppo, e nella selezione degli investimenti da parte delle regioni e dei comuni. Se pensiamo alla scienza, questa converte informazioni in conoscenza, e lโ€™intelligenza artificiale basata su dati scientifici ci permetterebbe di trasformare questa conoscenza in utilitร . Parliamo di una tecnologia che ha preso piede ormai nelle nostre vite piรน di quanto realizziamo e continuerร  a espandersi fino a che non avrร  colpito tutte le sfere che richiedono una metodologia e delle istruzioni ben definite, come ad esempio in un macchinario da costruzione o nellโ€™accuratezza di una stima per gli immobili.

 

Orvieto sketch, Ricardo Bofill Style

Lei รจ docente universitaria e ricercatrice in Tecnologie Emergenti dell’Architettura alla London South Bank University: come vi si arriva, partendo dallโ€™Umbria?

Questo percorso รจ durato sette anni. Lasciare lโ€™Italia non รจ mai stato un sogno nel cassetto, รจ stata piรน una necessitร  dettata dai miei interessi. Sono cresciuta tra le sale da ballo di mia madre e le falegnamerie di mio padre, e posso dire che lโ€™arte ha sempre fatto parte della mia vita. Ho studiato Architettura al Politecnico di Milano, in cui ho compreso lโ€™importanza di questa disciplina come scienza sociale, e costruito una base teorica solida per affrontare le ricerche che sto eseguendo. Londra mi ha aperto le porte dellโ€™intuizione. In un ambiente culturale cosรฌ poliedrico e internazionale, i concetti della progettazione dellโ€™architettura sono definiti globalmente in nome del progresso scientifico. Terminato il Master in Architettura alla London South Bank University ho incominciato a lavorare come disegnatore freelance in Italia e nel Regno Unito e come docente nei laboratori di progettazione di LSBU, dove sto conducendo il mio dottorato di ricerca in integrazione di realtร  virtuale nellโ€™educazione e computazione per il sociale.

 


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