Prenderร il via oggi alle 17.30, e durerร fino a domenica 27 presso la Sala Cannoniera della Rocca Paolina (Perugia) lโevento “Donna al femminile”, la manifestazione che propone una serie di appuntamenti riguardanti lโarte, la cultura, la pittura, presentazioni di libri, fotografie, poesie, moda, cucina e tanto altro, dove la donna รจ assoluta protagonista.
Il programma รจ nutrito e imperniato sulla centralitร della figura femminile nella quotidianitร e vuole renderle omaggio come assoluta interprete di primo piano della vita e come musa ispiratrice in molti ambiti. Presenti allโinaugurazione, che avverrร alle 17,30 di venerdรฌ 18 novembre presso la Sala Cannoniera della Rocca Paolina, lโAssessore per la Cultura del Comune di Perugia, Leonardo Varasano, il consigliere regionale, Eugenio Rondini e il direttore del GAL Trasimeno Orvietano, Francesca Caproni.
Ci saranno le due mostre fotografiche, Donne nel Sociale e Un amore, dal Grigio al Colore, altresรฌ saranno esposte le sculture di Fernando Fabbroni, le opere pittoriche del maestro Fabrizio Fabbroni e delle artiste Marisa Mari Mantovani e Chiara Musio e un incontro con Marine Arena e i suoi gioielli/spezia.
Inoltre, si potranno ammirare alcuni modelli di abiti della sezione Design della Moda del Liceo Artistico di Perugia Bernardino di Betto, quelli del corteo storico di Spina, curati da Asia Treggiari, ed alcuni abiti storici del Magnifico Rione di Porta Eburnea di Perugia. Un incontro denominato Narrativa e Poesia organizzato da Bertoni Editore, la presentazione del progetto e del catalogo di Vivo a Colori, del libro Voci e ricette del lago Trasimeno. Sapori e arte tra gusto e amore di Marco Pareti, Caterina Betti e Diana Capodicasa, edito da Morlacchi e del volume Asellaco di Michele Chierico, Era Nuova lโeditore.
โLa manifestazione Donna al femminile – hanno dichiarato gli organizzatori โ รจ piena di significati e di valori che attraverso lโarte e la cultura mettono in risalto il mondo femminile nelle sue varie declinazioni. Lโevento eฬ nato sotto lโegida della gioia, del rispetto e della voglia di apprezzare le cose belle della vita, con la forza di riuscire a farcela nelle continue sfide che ogni giorno siamo chiamati ad affrontare e che, ovviamente, supereremo con il sorrisoโ. La manifestazione รจ stata organizzata da Marco Pareti, Claudia Maggiurana e Paola Musio, con il Patrocinio del Comune di Perugia, del GAL Trasimeno-Orvietano e in collaborazione con Bertoni Editore, Vivo a Colori, Galleria A+A, Cucinare Catering Eventi, RTN Radio, AboutUmbria Magazine, lโIstituto Omnicomprensivo Bernardino di Betto di Perugia, del Corteo Storico di Spina e del Magnifico Rione di Porta Eburnea e il Progetto Donna nel Sociale.
Nei meravigliosi locali della Domus Pauperum (in corso Garibaldi, Perugia), con lโapprossimarsi dei mondiali di calcio, la mostra introduce alla figura di Carmelo Silva, il mitico disegnatore che dalle colonne del Calcio Illustrato sโinventava la pratica della moviola ancor prima che esistessero i dispositivi televisivi. Con la sua matita ricostruiva i passaggi piรน importanti e memorabili delle partite italiane e non solo.
Il materiale esposto proviene dalle collezioni assolutamente originali di Adriano Piazzoli. Il periodo raccontato va dagli anni โ30 agli anni โ80.
La cura della mostra รจ di Martina Barro e Cristiana Palma, con la collaborazione di Gabriele De Veris. La progettazione grafica รจ di Marta Petrelli.
La mostra comincia oggi e sarร visibile fino a venerdรฌ 9 dicembre. Gli orari sono la mattina dalle 10.30 alle 13.00 e il pomeriggio dalle 17.30 alle 20.00.
Ottico, astronomo e meccanico italiano, รจ stato uno dei primi ad aver sviluppato la tecnologia necessaria per produrre strumenti ottici scientifici e ad aver inventato la prima smerigliatrice e lucidatrice per lenti.
Grazie a Giuseppe Campani โ nome sicuramente sconosciuto ai piรน โ furono individuati e visti per la prima volta gli anelli di Saturno. Nato a Castel San Feliceย (vicino a Spoleto) nel 1635, in gioventรน si trasferรฌ a Roma, dove si distinse come orologiaio, meccanico e ottico. Inizialmente lavorรฒ con i fratelli maggiori Matteo, parroco e cultore di meccanica, e Pier Tommaso, orologiaio del Vaticano. Negli oltre cinquantโanni di attivitร , Giuseppe produsse molti strumenti ottici che portarono grandi rivoluzioni.
Telescopio attribuito a Campani
Su tutti ci furono i microscopi composti e i cannocchiali dotati di lenti di eccellente fattura. I suoi cannocchiali infatti si rivelarono piรน lunghi e potenti di quelli costruiti da Christiaan Huygens (1629-1695) e da Eustachio Divini (1610-1685). Nel 1663-1664 inventรฒ uno speciale oculare per cannocchiali, il cosiddetto oculare di Campani. Fra gli acquirenti dei suoi strumenti cโerano personalitร di spicco come i cardinali Francesco Barberini e Flavio Chigi, il principe Agostino Chigi, il Granduca di Toscana Ferdinando II (1610-1670) e Jean-Baptiste Colbert (1619-1683). Alcuni suoi telescopi, utilizzati anche da Giovanni Domenico Cassini (1625-1712), furono acquistati da Luigi XIV per lโOsservatorio di Parigi, inaugurato nel 1667 e diretto dallo stesso Cassini.
Orologio notturno di Giuseppe Campani
Campani si dedicรฒ anche alle osservazioni astronomiche, rilevando – forse prima di Cassini – la rotazione di Giove e la suddivisione degli anelli di Saturno. Inoltre, si deve a Giuseppe e ai suoi fratelli Matteo e Pier Tommaso anche lโinvenzione della clessidra a mercurio e dellโorologio notturno. Secondo alcuni esperti infatti i fratelli Campani diedero vita al miglior orologio a pendolo notturno (detto della morte), silenzioso e illuminato grazie a una lampada a olio: il re di Spagna e il granduca di Toscana furono tra i loro committenti e la presentazione a papa Alessandro VII, gli procurรฒ grande notorietร : alcuni degli orologi prodotti all’epoca sono ancora conservati in Vaticano, nel palazzo reale di Dresda e nel museo municipale di Ginevra.
Giuseppe Campani nel 1953 venne definito, dalla National Association of watch and clock collectors, il principale inventore europeo e i suoi strumenti sono oggi conservati, oltre che presso il Museo Galileo di Firenze, anche presso il Conservatoire des Arts et Mรฉtiers di Parigi, lโObservatoire National di Parigi, il Medical Museum of the Armed Forces Institute of Pathology di Washington e in altri importanti centri.
Lโiniziativa รจ in programma alle ore 18.30 presso il Teatro Concordia. ร promossa dall’Associazione Zero K, con il patrocinio del Comune di Marsciano, nell’ambito del progetto โZero K oltre i confiniโ. Presentatrice Annalisa Baldi.
La cultura delle cure palliative attraverso le forme espressive delle arti contemporanee. Si intitola Delicatamente fragile, una storia di amore e vitaย l’iniziativa in programma giovedรฌ 17 novembre alle ore 18.30 presso il Teatro Concordia di Marsciano, organizzata dall’associazione Zero K di Carpi (Modena) con il patrocinio del Comune di Marsciano. Ospite e presentatrice della serata sarร AnnalisaBaldi, cantante e annunciatrice umbra, scoperta nella prima edizione del talent show musicale “X Factor”, ospite piรน volte in noti programmi televisivi come “Quelli che il calcio” e “Scorie” (Rai 2) e che dal 2002 si esibisce in tutta Italia con la sua band ZeroInCondotta.
La serata, a ingresso libero, inizierร con il format ormai collaudato di Zero K Talk Oltre i confini, dove gli ospiti che saliranno sul palco saranno Alessandro Lucarini, medico palliativista del Distretto Media Valle del Tevere dellโUsl Umbria 1, Paolo Toccaceli, medico palliativista Hospice La Casa nel parco di Perugia dellโUsl Umbria 1, Luigi Vetrone, infermiere Hospice Cassino, Giovanna Sarti, avvocato di Modena, e Luana Pioppi, giornalista. Il talk, preceduto dai saluti istituzionali dellโamministrazione comunale, sarร moderato da Massimiliano Cruciani, presidente dellโassociazione Zero K. Seguirร Zero K Ted in cui sarร il poeta Alessandro Focarelli ad intrattenere la platea con il monologo Delicatamente fragile. Dalle ore 20,45 andrร in scena il Teatro Di Zero K con lo spettacolo Nella bolla con Saverio Bari, Francesca Bacchelli, Roberto Andreoli ed Alberto Dolfi. Per info e prenotazioni: 3277490528.
Lโiniziativa di Marsciano fa parte del progetto Zero K oltre i confini, che nasce dal desiderio del presidente Massimiliano Cruciani di voler creare una comunitร e una rete di persone che si impegna per la diffusione della cultura delle cure palliative come un valore aggiunto ai percorsi di vita e di cura, riconoscendo le cure palliative come un diritto umano per ogni cittadino e un dovere di ogni professionista della salute. Portare la formazione e la cultura delle cure palliative ovunque, anche lontano dalla propria realtร territoriale, avrร lโobiettivo di sensibilizzare operatori cittadini, istituzioni, enti pubblici e privati sul diritto di accesso alle reti locali di cure palliative (Legge 38/2010), e sullโimportanza della Legge 219/2017 e le Dat (Disposizioni anticipate di trattamento) con lo sportello #iosoquindiscelgo. Sostenere le associazioni locali nella crescita e nella condivisione diventa un momento di ascolto e confronto che puรฒ generare motivazione, risorse e forze nuove. Questi sono alcuni degli obiettivi del progetto. Nei giorni precedenti lโevento il team di Zero K sarร impegnato in un percorso formativo base in cure palliative presso la Casa di Riposo Madre Colombo di SantโEnea (Perugia).
Oltre 150 eventi gratuiti in tre giorni tra laboratori, convegni e incontri.
Torna per la settima volta Fa’ la cosa giusta! Umbria, la fiera del consumo consapevole, in programma dal 18 al 20 novembre all’Umbriafiere di Bastia Umbra. Le novitร di questa edizione sono state presentate nel corso della conferenza stampa alla quale sono intervenuti Michela Sciurpa, Amministratore unico Sviluppumbria; Michele Zappia, direttore generale Dipartimento Territoriale Umbria nord Arpa Umbria; Paola Lungarotti, Sindaco di Bastia Umbra; Gabriele Giottoli, assessore allo sviluppo economico e marketing territoriale del Comune di Perugia; Stefano Ansideri, presidente Umbriafiere Spa; Anna Rita Cosso, presidente nazionale Cittadinanzattiva; Roberto Di Filippo, Cia Umbria e Nicoletta Gasbarrone, Fa’ la cosa giusta! Umbria. In conferenza tutte e tutti, a vario titolo, hanno ribadito la necessitร di una manifestazione come questa nella nostra regione. Un evento necessario, che mette in rete imprese e progetti virtuosi, oggi piรน che mai attuali e necessari, e offre ai consumatori la possibilitร di trovare prodotti e servizi buoni, certificati e che fanno bene a comunitร e ambiente. Un vetrina importante per le realtร innovative, tipiche, sostenibili e di qualitร dell’Umbria e che ospita anche molte aziende che arrivano dalle altre regioni italiane.
Anche in questa edizione 2022 gli organizzatori confermano la formula che vede per tre giorni all’interno dei padiglioni prodotti e contenuti, commercio ma anche cultura, laboratori e incontri e che si rivolge ai cittadini consumatori proponendo soluzioni sostenibili. In programma appuntamenti gratuiti tra convegni e momenti pratici per parlare e mostrare esperienze e modelli di sviluppo sostenibile, economia circolare, qualitร e innovazione. In un unico spazio, culturale e commerciale, 140 stand con prodotti buoni e naturali divisi in 10 aree tematiche: dall’abbigliamento alla cosmesi, dai servizi al food, dall’arredamento al mondo dell’infanzia.
In tre giorni saranno oltre 150 i momenti gratuiti tra seminari, workshop, dibattiti, educazione e didattica, dimostrazioni, presentazioni, mostre, convegni, degustazioni, laboratori pratici, qualitร della vita, benessere del corpo e della mente, un programma riservato alle famiglie e alle scuole.
Molte le sinergie e le adesioni confermate da parte di istituzioni e associazioni di categoria che saranno presenti in fiera. La Regione Umbria interverrร con alcuni progetti dedicati a sostenibilitร , innovazione e agricoltura sostenibile. In particolare, ad aprire la fiera ci sarร una challenge, promossa da Sviluppumbria, presentata in conferenza da Michela Sciurpa, e Arpa Umbria, dedicata agli studenti delle scuole secondarie dell’Umbria per la presentazione di progetti di impresa riguardanti lโeconomia circolare, lโefficientamento energetico, la sostenibilitร . Un’iniziativa concreta che prevede percorsi di formazioni di alto livello per le classi vincitrici. Sviluppumbria e l’Assessorato regionale allo Sviluppo economico e Innovazione (Michele Fioroni) saranno presenti in fiera anche con un’iniziativa volta alla promozione delle aziende innovative dell’Umbria. Momenti pensati per presentare esperienze di imprese e territori, in un’ottica di condivisione di modelli e processi virtuosi e innovativi. Presente in fiera anche uno spazio dedicato all’agricoltura sostenibile con l’Assessorato regionale alle Politiche agricole (Roberto Morroni) che incontra consumatori e imprese agricole per condividere azioni, opportunitร e progetti. Cia Umbria interviene con una grande area pensata per dare spazio alle sua aziende eccellenti e per condividere con i consumatori progetti e modelli di filiera a tutela della qualitร di prodotti e ambiente. Ci saranno anche aree informative e laboratoriali con un ricco programma di iniziative dedicato ai temi della cittadinanza, della salute, della finanza e dei servizi etici, dell’agricoltura sociale e biologica con Cittadinanzattiva, Societร Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo, Banca Etica, Cesvol Umbria, La Semente, NaturaSรฌ, UNC Umbria, VUS – Valle Umbra Servizi.
AREE SPECIALI 2022
– Economia carceraria
In fiera si potrร trovare un’intera area (con ben 10 realtร presenti che producono birra, caffรจ, dolci e tanto altro) dedicata alle imprese e alle cooperative che lavorano per offrire una “seconda opportunitร ”, quelle dell’Economia Carceraria.
-Hand Made
Spazio dedicato all’esposizione di prodotti fatti a mano, fra i migliori e i piรน originali del centro Italia. Artigiani, makers, piccoli brand, che attraverso l’uso di nuove tecnologie e delle proprie capacitร manuali, sono riusciti a esprimere al meglio il proprio talento.
-Numinosa. Tra le proposte culturali ed espositive, questa edizione vede la presenza dell’Associazione culturale Numinosa, che presenta il primo Boot Camp del Benessere Olistico, un calendario non-stop di appuntamenti divulgativi teorici e pratici. Il Boot Camp vedrร la partecipazione di ospiti nazionali e internazionali che parleranno di alimentazione, filosofia, simbolismo, archetipi. Molti gli appuntamenti pratici per provare lo shiatsu, la riflessologia plantare, lo yoga e la meditazione.
LE AREE DELLA FIERA: tanti stand con prodotti dell’Abitare sostenibile, Buono da mangiare, Mobilitร nuova, Ethical fashion, Cosmesi naturale e benessere, Viaggiare, Prodotti culturali e tempo libero, Servizi sostenibili, Pianeta dei piccoli, Cittadinanza e partecipazione.
Arpa Umbria torna a Faโ la cosa giusta! Umbria partecipando non solo con uno spazio istituzionale nel quale i cittadini potranno conoscere meglio il lavoro di controllo/conoscenza al servizio di un ambiente pulito e salubre, ma anche raccogliendo la sfida di essere partner scientifici della manifestazione per poter approfondire i grandi temi dellโecologia e dellโeconomia sostenibile. L’Agenzia terrร una serie di incontri rivolti agli studenti, il venerdรฌ mattina, e diversi momenti informativi a carattere divulgativo rivolti ai cittadini durante la tre giorni di fiera. E Arpa Umbria sarร presente anche con Isola Prossima, il progetto artistico che dal 2021 porta avanti sullโisola Polvese in collaborazione con lโAssociazione ART MONSTERS.
Una mostra di arte contemporanea nei padiglioni di Umbriafiere centrata su tre parole chiave: arte, ambiente, futuro. Cittadinanzattiva presenterร la Carta civica della Salute globale, 19 novembre, ore 11.30. La Carta civica della Salute globale nasce dallโesperienza della Carta europea dei diritti del malato, promossa da Cittadinanzattiva circa 20 anni fa, nella prospettiva dellโAgenda 2030 e della Dichiarazione Universale dei diritti dellโUomo. Cesvol Umbria e Stargate: tre giorni di convegni, workshop e momenti di confronto tra studenti e imprenditori del territorio. Fa tappa anche a Fa’ la cosa giusta! il progetto Stargate โ Passaggio al futuro, selezionato da Con i Bambini nellโambito del Fondo per il contrasto della povertร educativa minorile e coordinato da Cesvol Umbria.
Faโ la cosa giusta! Umbria nasce da unโidea di Terre di mezzo Editore ed รจ organizzata da Fair Lab srls e dallโAssociazione culturale Il Colibrรฌ. Partner scientifico dellโiniziativa รจ Arpa Umbria; partner tecnico Umbriafiere Spa. L’evento รจ patrocinato dalla Regione Umbria, dal Comune di Perugia e dal Comune di BastiaUmbra. Faโ la cosa giusta! Umbria รจ sostenuta e promossa da Cia Umbria e Cittadinanzattiva. Sponsor: Societร Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo. Main partner della fiera: Banca Etica, Cesvol Umbria, Economia Carceraria, La Semente, NaturaSรฌ, UNC Umbria, VUS – Valle Umbra Servizi.
Lโattrice di Foligno promuove la regione negli Usa, dove vive dal 2012. Da poco ha recitato nellโultimo film di Pupi Avati e con nostalgia racconta la sua amicizia con Ivana Trump.
Eleonora Pieroni
La potremmo definire la nostra italiana in America, anche se รจ ben lontana dal personaggio di Alberto Sordi nel film del 1967. Eleonora Pieroni infatti รจ unโattrice, modella e presentatrice nata a Foligno, da cui รจ scappata a 20 anni per rincorre il sogno americano โ e ce lโha fatta โ e ora si trova dopo 10 anni a essere il volto dellโUmbria e dellโItalia negli USA, la Madrina internazionale della Quintana di Foligno e la Madrina dei Borghi piรน Belli dโItalia per la nostra regione.ย ยซAlla fine tutto torna, sapevo che prima o poi avrei amato e promosso lโUmbria. A 20 anni mi stava stretta, dovevo e volevo fare un mio percorsoยป ci dice durante una lunga chiacchierata via zoom dalla sua casa di New York. Nonostante le bizze dalla connessione – Perugia-New York non sono proprio vicine – abbiamo parlato di tante cose. Non solo di Umbria, ma anche di progetti passati e futuri e della grande amicizia che aveva con Ivana Trump. Ne parla con un filo di commozione: ยซEra la mia mamma americana. Rimarrร sempre nel mio cuore. Sogno di essere come Ivana un giorno, di riuscire a fare anche solo la metร delle cose che ha fatto leiยป.ย
Eleonora qual รจ il suo rapporto con lโUmbria, visto che dal 2012 vive negli Stati Uniti?
Ho lasciato lโUmbria e Foligno 10 anni fa perchรฉ in quel momento odiavo questi luoghi, non mi vergogno a dirlo. LโUmbria non mi permetteva di raggiungere i miei obiettivi, di arrivare dove volevo, in primis nel mondo della moda e dello spettacolo. Dicevo sempre: ยซLโUmbria รจ bellissima e si vive bene, ma รจ una regione per vecchiยป. Il mio sogno si poteva realizzare solo tra Roma e Milano, avevo paura di restare intrappolata qui. A 20 anni non apprezzavo la mia regione; ha iniziato a mancarmi quando sono andata a fare la modella a Miami: lรฌ era tutto meraviglioso perรฒ sentivo la nostalgia delle mie origini. Devo dire che lโamore per lโUmbria รจ venuto crescendo.
Quindi รจ un amore nato con il tempoโฆ
Sรฌ. Oggi se chiudo gli occhi e mi immagino un posto dove stare serena e tranquilla sicuramente รจ un prato, dove guardare il cielo, nella campagna umbra. Per ritrovare in qualche modo questo, ogni giorno vado a fare una passeggiata a Central Park: ho proprio il bisogno di stare in mezzo al verde, agli alberi e alla natura. A casa mia a New York cโรจ Umbria dappertutto, ci sono dei paesaggi verdi, ho sempre una piantina di basilico o di aloe a portata in mano, e nella credenza tengo le lenticchie di Castelluccio, che considero lโelisir di lunga vita. E proprio in America รจ partito il desiderio di raccontare le mie origini, di raccontare la Quintana, di raccontare Foligno e lโUmbria.ย
Come si parte da Foligno alla volta degli Stati Uniti?
Si parte con tantissima paura, con tanto coraggio, adrenalina, un pizzico di pazzia e con una dose incredibile di ambizione. Ho avuto la visione di vedere me stessa proiettata nel mondo che volevo e questo mi ha spinto a partire. Inoltre, fondamentale รจ saper prendere il treno che passa in quel momento.
Il suo treno quandโรจ passato?
ร passato una mattina mentre ero a scuola a Spoleto come maestra di sostegno: mi ero appena laureata e avevo accettato un incarico a tempo determinato, soprattutto per la gioia dei miei genitori. Era un periodo un poโ particolare della mia vita e dopo tanti anni in giro per lโEuropa come modella, il lavoro a scuola era il coronamento dei miei anni di studio e poi, volevo vivere il mestiere dellโinsegnante, che devo dire, รจ uno dei piรน belli al mondo. Era novembre e a metร mattina mi รจ arrivata una telefonata: ยซPronto Eleonora ricordi quel meeting? Ti hanno scelta come modella per un progetto a Miami! Devi partire tra 20 giorni! Pronto Ele ci sei? Sei ancora lรฌ?ยป. Sono rimasta in silenzio per 3 minuti poi ho balbettato: ยซWow grazie, ma ci devo pensareยป. Ero frastornata e mi confidai coi miei colleghi, in primis col maestro Francesco. ร stato lui a dirmi che dovevo prendere al volo quel treno e che se non lโavessi preso lui stesso mi avrebbe cacciato a calci nel sedere dalla porta. E cosรฌ fu! Devo dire perรฒ che sono stati diversi i fattori che si sono allineati come sostiene la legge dellโattrazione dellโuniverso che รจ la mia filosofia di vita. Tutto รจ iniziato a 15 anni quando ho iniziato a sfilare per grandi marchi nazionali e internazionali tra cui: Ferragamo, Scervino, Roberto Cavalli, Cruciani, Brunello Cucinelli e Fendi che era prodotta dallโazienda Roscini a Spello. In contemporanea mi sono laureata allโUniversitร in Scienze della Formazione con specialistica in psicologia – la mia famiglia, molto tradizionalista, ci teneva che mi laureassi – e ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo tra Roma e Milano. Non mi fermavo mai. Ho sempre perseguito con passione e grande determinazione i miei obiettivi: volevo sfilare e raggiungere la moda a livelli internazionali. Volevo che la mia esistenza avesse un significato al di lร dei confini nazionali, o nella moda o nello spettacolo, ma questo volevo! Alla proposta di Miami ho saltato dalla gioia perchรฉ era il mio sogno, perรฒ allo stesso tempo avevo anche tanta paura: era la mia grande occasione quindi ho preso e sono partita, sono rimasta in Florida anche dopo che il progetto era terminato e da lรฌ tante altre nuove conoscenze e opportunitร sono arrivate, tra cui lโuomo della mia vita, Domenico.
Modella, attrice, presentatrice e anche cantante: qual รจ il lavoro che preferisce?
Quello che mi dร piรน soddisfazione รจ sicuramente il cinema, ma anche la conduzione. Sono due parti del mio lavoro che mi piacciono tantissimo. La modella fa parte di un periodo importante della mia vita che mi ha dato tante soddisfazioniโฆ tutto รจ iniziato lรฌ. Per quanto riguarda la musica, non mi definisco una cantante: ho inciso la canzone Volare perchรฉ rientra un poโ nellโimmaginario dellโitaliano in America, รจ stato un gioco, incentivata da un produttore italiano.
Ci raccontiโฆ
Nel 2016 a Miami e a New York iniziavo a essere riconosciuta agli eventi e ai party del jet set americano, era il momento in cui iniziavo a condurre i primi Festival, ero identificata come la bella italiana in America. Ricordo che a una festa di italo-americani iniziai a ballare il mambo emulando Sofia Loren e cosรฌ da lรฌ si รจ creato il clichรฉ di Elleonora Lora the Italian beauty (gli americani non pronunciano bene il mio nome). Lโidea di Volare รจ stata lanciata da un amico produttore musicale italiano e da mio marito Domenico Vacca, che รจ il mio mentore e una grande fucina di idee, poi รจ stata post prodotta da Ben DJ e distribuita da unโetichetta di Las Vegas.ย ย
Eleonora Pieroni durante la Quintana di Foligno
ร Ambasciatrice dโarte Made in Italy e della cultura italiana negli Stati Uniti per aver portato una delegazione della Quintana a sfilare a New York in occasione del Columbus Day del 2017โฆ
ร un titolo che mi รจ stato conferito dal sindaco di New York, Eric Leroy Adams ed รจ collegato a questโevento del 2017 e anche allโevento di promozione della regione Puglia, che รจ la mia seconda terra, avvenuto nel 2018. Non lo devo dire io, perรฒ credo che non ci siano altri personaggi che si sono cosรฌ impegnati a promuovere lโUmbria allโestero; ho fatto e faccio una promozione volontaria voluta e ideata da me. Il mio obiettivo รจ quello di raccontare agli americani la mia terra, Foligno e la Quintana.ย
Ora รจ anche madrina dei Borghi piรน Belli dโItalia per la regione Umbria, lei che dai borghi in qualche modo รจ scappata. ร una bella coincidenzaโฆ
ร verissimo. La vita รจ un circolo e secondo la legge dellโuniverso se tu visualizzi delle cose alla fine le attiri. Io avevo visualizzato il mio ritorno in Umbria, me lo aveva predetto anche un veggente, perchรฉ, diciamoci la veritร , ci si sta bene, ma volevo tornare dopo aver fatto un mio percorso. ร il suggerimento che do a tutti i giovani. Comunque sono felicissima di questa nomina perchรฉ richiama un poโ la mia natura e stiamo lavorando a dei progetti molto interessanti dedicati anche al turismo di ritorno, ossia invitando gli italiani che vivono fuori Italia (piรน di 80 milioni) a riscoprire i borghi e le loro cittร natali ormai dimenticate. In pratica promuovere un turismo sostenibile e delle proprie radici.
Da occhio umbro ma che vive allโestero: cโรจ qualcosa che manca alla regione e ai suoi borghi per fare quel passo in piรน e diventare famosa come la Toscana?
In realtร cโรจ quasi tutto, vanno migliorate solo alcune cose, come ad esempio le infrastrutture, i collegamenti ferroviari e alcuni servizi. Inoltre, andrebbero piรน approfonditi il marketing e la comunicazione per il turismo. Qualcosa si sta muovendo – Paola Agabiti e la presidente Donatella Tesei stanno facendo un ottimo lavoro – รจ stato creato anche un nuovo logo, ma occorre una visione piรน internazionale per puntare sul turismo di lusso che cerca sempre posti esclusivi e di nicchia. Non solo per i clienti italiani, ma anche provenienti dallโestero, per questo giร anni fa avevo puntato sullโUmbria poichรฉ รจ come una piccola Svizzera con paesaggi bellissimi e una qualitร della vita altissima, lโevento della Quintana a NY รจ stato in fondo un evento precursore del turismo delle radici. A proposito del turismo delle radici e del ritorno, ti anticipo che il 2024 sarร lโanno del turismo del ritorno.
Parliamo ora del suo ultimo film โDanteโ di Pupi Avati dove interpreta una suora: le scene del suo personaggio sono state girate proprio a Foligno. ร stato emozionante?
Assolutamente sรฌ. ร stata una grande gioia. Pensa al caso: sono scappata da Foligno e poi a distanza di anni la vita mi ha portato a girare un film proprio lรฌ, a Palazzo Trinci. Sono la suora che accompagna Dante a incontrare Papa Bonifacio VIII. ร stato un piccolo ruolo che perรฒ mi ha dato grande gioia, perchรฉ รจ una partecipazione in un film importante che rimarrร nella storia, diretto da un maestro del cinema come Pupi Avati e che racconta la Divina Commedia e Dante Alighieri, due capisaldi della letteratura italiana. ร stata una grande esperienza, abbiamo girato molto in Umbria, il 90% delle scene sono ambientate tra Foligno, Bevagna, Perugia, Spoleto e tanti borghi dellโUmbria. Inoltre, รจ stato bello aver rincontrato il costume designer Andrea Sorrentino e Sergio Castellitto, che avevo premiato durante il Festival Italy on screen Today che ho condotto a New York qualche anno fa.
Ce lโha un aneddoto su Pupi Avati da raccontare?ย ย
La prima volta che lโho incontrato sono rimasta sbalordita perchรฉ nel suo ufficio ha appesa la bandiera americana e sulla scrivania tiene la fotografia della sua casa americana. Era destino. Poi durante un meeting mi disse: ยซAndiamo a girare in Umbria e mi dicono che tu sei la madrina dellโUmbria e che la rappresenti anche in Americaยป. Insomma, รจ stato molto carino ed รจ stato per me una fonte di saggezza da cui imparare.
Come si descriverebbe in tre parole?
Sensibile, generosa e solare: amo la vita in tutte le sue sfumature!
Ha dei progetti in cantiere?
Ne ho diversi, sia nel cinema sia per quanto riguarda il mio ruolo di Ambasciatrice dei Borghi italiani. Come dicevo prima ci sono in campo progetti culturali che puntano sul turismo di ritorno e sulla promozione dei Borghi piรน belli dโItalia e li sto seguendo per quanto riguarda i due mondi: Italia e America. A gennaio 2023 a New York riceverรฒ una nomina molto importante dalla CIM-Confederazione italiani nel mondo.
La Quintana a New York
Ha ancora il sogno nel cassetto di aprire una masseria?
Sรฌ, ce lโho ancora. Vedo che si รจ informata bene su di me! (ride). Per ora ho comprato una masseria in Puglia e ho iniziato a fare dei lavori di ristrutturazione, a Trani invece stiamo realizzando un hotel di lusso. Sto mettendo in atto il turismo di ritorno anche nella mia vita! Vorrei anche un agriturismo in Umbria dove fare il vino, lโolio, il miele e i prodotti naturali che a me piacciono tanto.
Non posso non chiederle di Ivana Trump: comโรจ nata la vostra amicizia?ย
La incontrai per la prima volta a Saint Tropez. Poi la vera conoscenza avvenne durante una cena a Miami alla quale andai con mio marito Domenico Vacca. Domenico รจ stato il suo stilista personale per anni, ed erano legati da una grande amicizia; pensa che tutte le foto che si trovano di Ivana sul web sono quelle in cui indossa i tailleur coloratissimi di Domenico. Teneva molto a farmi conoscere Ivana perchรฉ voleva in qualche modo la sua approvazione. Da quel momento abbiamo iniziato a frequentarci.
Cosa ha rappresentato per lei?
Per me Ivana รจ stata veramente tanto importante. Era una fonte dโispirazione e di grande motivazione. La guardavo e pensavo: ยซVoglio essere come leiยป. ร stata la mia mamma americana nei momenti di solitudine e quando ancora non conoscevo nessuno a New York, lei cโera sempre. Non era solo una donna bellissima, ma anche una donna rigorosa, intelligente, una businesswoman, una campionessa di sci; ha scritto tre libri, aveva una sua linea di moda e degli alberghi col marito Donald Trump. Una vera icona degli anni 80.
Cosa facevate insieme?
Pranzavamo insieme almeno una volta alla settimana da Cipriani, il ristorante vicino a Central Park. Ci incontravamo a casa sua, facevamo una passeggiata e andavamo a pranzo insieme e poi la riaccompagnavo. Questa era la nostra routine. Stavamo ore e ore a parlare, io spesso prendevo appunti, ho un diario dove conservo tutti i suoi consigli e le sue frasi. Quando penso a lei mi si scatena un turbinio di emozioni, giusto qualche giorno fa mentre sistemavo la casa ho ritrovato delle foto e, sotto le note alla radio di Franck Sinatra, sono scoppiata in un pianto ininterrotto, mi fa tanto male pensare che non ci sia piรน, ha creato in me una rottura incredibile, mi aveva promesso tante cose, avrebbe dovuto essere presente a tanti nostri momenti belli. Ivana rimarrร sempre nel mio cuore, e se lascerรฒ un segno nella storia di New York sarร anche grazie a lei.
Quattro giorni allโinsegna dellโarte, con oltreย 15.000ย opere in mostra suย 28.000ย mq di superficie, la partecipazione diย oltre 300 espositoriย e unaย media di 26.000 visitatoriย per anno, in uno dei distretti fieristici piรน produttivi dโEuropa dalla forte risonanza nazionale e internazionale.
ArtePadovaย non รจ solo un importante palcoscenico per artisti affermati o che si stanno affermando, ma anche per talenti emergenti che saranno presenti nella sezioneย Contemporary Art Talent Show, riservata a gallerie, associazioni, artisti indipendenti e collettivi che presentino opere dโarte dal costo inferiore ai 5000 euro, arricchita i due premi dedicati alle migliori opere dโarte accessibile: ilย Premio C.A.T.ย e ilย Premio Banca Mediolanum, che confermano ancora una volta il primato diย ArtePadova nella promozione del domani dellโarte. Glia artisti umbri presenti sono: Giuliana Baldoni, Silvana Bompadre, Massimo Capezzali, Donatella Chiocchi, Filomena Reale, Luciano Vetturini. Voluti con forte interesse alla mostra mercato Internazionale Arte Padova scelti dal critico e storico dell’arte professoressa Mattea Micello.
Foligno (PG) e Gibellina (TP) apparentemente non hanno niente da condividere, ma in realtร un cubo e una sfera unisce queste due localitร .
Foligno e Gibellina sono due comuni italiani che distano fra loro 1.246 km. La distanza รจ notevole, non solo da un punto di vista geografico, ma anche storico, culturale, di dialetto e di cucina. Eppure, Lu centru de lu munnu e la Valle del Belice sono molto piรน vicine di quello che si puรฒ pensare. Infatti un evento naturale e due opere architettoniche, pur con tempi e forme diverse, hanno unito e uniscono questi due luoghi. L’obiettivo di rinascita spesso passa anche attraverso l’arte e i valori simbolici che essa esprime.
Tutto ha inizio nel gennaio del 1968 quando un forte terremoto colpรฌ la Valle del Belice distruggendo Gibellina, paesino dell’entroterra trapanese. Poi nel settembre del 1997 un sisma di intensitร leggermente inferiore a quello siciliano fece piombare nel dramma le popolazioni a cavallo tra Umbria e Marche. Nonostante le perdite umane e le pesanti ripercussioni su un territorio disastrato, la voglia di rinascita e di riscatto sociale si fece strada anche con i contributi dell’architetti Massimiliano Fuksas e Ludovico Quaroni.
Gibellina e l’architetto Ludovico Quaroni
Per la ricostruzione edilizia si pensรฒ a una Nuova Gibellina distante una quindicina di km dal vecchio borgo. Per la rinascita delle coscienze e per la memoria storica si fece strada, da parte dell’amministrazione del Comune, l’idea di una ricostruzione culturale, dove l’arte e l’architettura avrebbero garantito un futuro a questa zona.
Chiesa di Gibellina
Nel 1970 l’architetto romano Ludovico Quaroni ricevette l’incarico per la progettazione della Chiesa parrocchiale nel punto piรน alto del paese. Il progetto fu completato nel 1972 ma i lavori iniziarono clamorosamente tardi e non furono completati fin quando nel 2002 ripresero i passaggi ultimativi, terminati poi nel 2010. Nel mese di marzo di quell’anno la chiesa fu inaugurata e consegnata ai fedeli.
La chiesa presenta una peculiaritร che ritroviamo nelle architetture metafisiche, nel Cenotafio di Newton di Boullรจe, nei connotati utopici di altri progetti contemporanei e che in sostanza si materializza nella forma perfettamente sferica dell’abside.
La Chiesa Madre, questo il suo nome, ha una geometria inusuale per una costruzione ecclesiastica: ha una pianta a base quadrata di 50 metri per lato, un anfiteatro scoperto dominato da una sfera centrale.
Foligno e l’architetto Massimiliano Fuksas
La Chiesa di San Paolo Apostolo a Foligno รจ una chiesa parrocchiale progettata dall’architetto Massimiliano Fuksas e inaugurata nel 2009. Simbolo della rinascita dopo il terremoto del 1997 sorge su un’area che aveva ospitato un campo container per gli sfollati. L’edificio รจ costruito prevalentemente in cemento armato ed รจ come una scatola nella scatola, essendo frutto della composizione di due parallelipipedi, uno interno e uno esterno dove sono presenti finestre di forma irregolare.
Chiesa di San Paolo Apostolo a Foligno
Non รจ, come qualcuno sofferma, una monolitica gettata di cemento, ma molto di piรน per l’importante rapporto che si crea fra l’edificio e il cielo e che rimanda al trascendente. La lunghezza, la larghezza e l’altezza sono uguali e perciรฒ di tratta esattamente di un cubo. Interessante รจ la leggerezza del cubo sospeso all’interno che si contrappone all’architettura massiva del volume esterno. Alla Chiesa si accede attraverso un vasto sagrato in salita dove si innalza una stele alta 13 metri in cemento e marmo di Carrara.
Accanto alla chiesa sorge un altro parallelepipedo, piรน basso e allungato dove trovano spazio la Sagrestia, il Ministero Pastorale e la Casa Canonica. Infine, un piccolo volume vetrato accoglie la cappella feriale. La facciata dell’ingresso, posta a sud, รจ attraversata in tutta la sua lunghezza da una bassa vetrata e numerose sono le fonti di luce che illuminano scenograficamente gli elementi di maggiore importanza.
Aspetti geometrici e rappresentativi
La Chiesa Madre di Gibellina rappresenta un luogo chiaramente simbolico, il centro gravitazionale degli spazi per la liturgia intorno a essa disposti. La sfera รจ una superficie liscia e candida che incarna la ricerca di purezza. ร memoria della chiesa originaria riletta in chiave moderna e sintetizza il trascendente con la razionalitร umana, รจ un’opera unica e un osservatorio privilegiato. Ludovico Quaroni ha sperimentato a Gibellina una sintesi fra arte, architettura e urbanistica tralasciando in parte gli aspetti liturgici.
Massimiliano Fuksas definisce cosรฌ il senso del suo progetto per il Complesso Parrocchiale San Paolo a Foligno: ยซVedere attraverso il cemento il cielo, dall’interno, dall’esterno, all’esternoยป. L’elemento luce in questo progetto รจ fondamentale per creare un ambiente favorevole alla spiritualitร . La geometria minimalista dell’ingresso, al quale si arriva attraversando il sagrato, รจ in perfetta sintonia con tutta l’opera. Il cubo di Fuksas si rifร a un’estetica di essenzialitร indicando ai fedeli la via della spiritualitร . Il progetto, ispirato da un’idea di modernitร , รจ di interesse, per il suo spirito d’innovazione, internazionale. La valenza simbolica รจ molto forte: opporsi alla distruzione ricostruendo un edificio forte e stabile.
La critica e la paura verso il nuovo
ย La prima critica nei confronti della Chiesa Madre di Gibellina, a nome degli anziani del posto, รจ che รจ ยซtroppo lontana, raggiungerla a piedi รจ impossibileยป, trovandosi nella parte piรน alta del paese. Inoltre, per i gibellinesi รจ moderna e con una forma bizzarra tanto che รจ stata soprannominata la chiesa palla.
Chiesa di Gibellina
Gli abitanti del posto erano abituati a cose ordinarie e capire questa nuova chiesa non รจ stato semplice. La Chiesa Madre di Quaroni per la gente รจ semplicemente un monumento da far vedere ai turisti e i fedeli vanno nella Chiesa Madre perchรฉ poi in fondo non hanno altre alternative, ma l’idea di appartenenza a una piccola comunitร religiosa รจ ormai perduta.
Sintetizzando possiamo affermare che l’obiettivo di rinascita non ha funzionato del tutto e che la chiesa palla รจ troppo lontana e troppo moderna per essere accettata. Per quanto riguarda Foligno, sebbene la Conferenza Episcopale Italiana abbia scelto il progetto di Fuksas per il suo forte carattere d’innovazione, vi รจ stato chi ha mosso dure critiche al risultato finale. I detrattori sostengono che l’edificio risulta troppo d’impatto con il contesto circostante richiamando l’idea di un magazzino o semplicemente l’idea di un cubo gigantesco. Un volume troppo imponente che non si integra con il paesaggio umbro e la sacralitร del luogo. ร cosรฌ che l’estetica contemporanea come tema di rinascita si รจ trasformata pure in tema di polemica. Come la chiesa palla non รจ entrata nel cuore dei gibellinesi, anche la chiesa cubo non fa impazzire i folignati. Probabilmente queste due opere architettoniche moderne hanno fatto emergere, in parte della popolazione, la neofobia intesa come il timore per tutto ciรฒ con cui non abbiamo familiaritร . Spesso non si ha paura del nuovo come tale, ma delle sue conseguenze. La paura della modernitร e del cambiamento รจ uno stato d’animo che esiste da sempre, perfino Socrate era diffidente di quell’astruseria moderna che era la scrittura.
Chiesa di San Paolo Apostolo a Foligno
Uno sguardo oltre
Molti sono gli esempi a livello internazionale di centri parrocchiali progettati in chiave moderna nell’ambito dell’architettura sacra. La chiesa del centro parrocchiale di Iesu a San Sebastian in Spagna, progettata da L.R. Moneo Valles, si contraddistingue per lo spazio astratto e cubico e per lo slancio verticale. La chiesa del complesso parrocchiale di Ka Don in Vietnam, si caratterizza per la semplicitร e il rigore. Si tratta di un’opera poetica capace di rispondere a uno spazio di preghiera dimensionalmente grande. La chiesa invece progettata dagli architetti Ansgar e Benedikt Shulz a Lipsia in Germania ha un significativo spazio liturgico capace di trasmettere una trascendente esperienza spaziale intensificata dall’alto lucernario.
Un cenno al simbolismo geometrico
Concludo facendo un breve cenno al simbolismo geometrico e se questo puรฒ essere utile ad aiutare gli scettici a scoprire la bellezza delle chiese di Foligno e Gibellina. La sfera รจ la forma primordiale perchรฉ รจ simile a se stessa in tutte le direzioni ed รจ la forma piรน universale essendo il simbolo della perfezione. L’assenza di angoli simboleggia l’armonia e rinvia a una immagine di totalitร .
Il cubo รจ la forma piรน immobile di tutte, รจ il solido per eccellenza e simboleggia la stabilitร la forza e l’integritร . Con le dovute modifiche, certamente Quaroni e Fuksas hanno applicato ai loro progetti il valore del simbolismo e mentre il primo asseriva che: ยซsenza possibilitร di sperimentare non รจ possibile fare nienteยป, l’altro ha affermato: ยซIo inizio a disegnare, intuisco una cosa, che poi non รจ mai quella vera o quella che mi era richiestaยป.
Eโ Luigi Bevilacqua, in arte Rame, ad aggiudicarsi con la canzone “Pare” la quarta edizione di “ProSceniUm Festival della canzone d’autore – Cittร di Assisi”,ย concorso canoro nazionale riservato ai giovani talenti della musica cantautoriale che si รจ tenuto sabato 22 ottobre alย Teatro Lyrick di Assisi. Il 22enne originario di Senigallia (Ancona), oltre ad aver conquistato il premio Siae “Cristian Parisi, Miglior canzone” (conferito al 50% dagli stessi cantanti in gara e al 50% dalla giuria di qualitร ), ha vinto anche quello per la “Canzone piรน radiofonica”, assegnato da Radio Subasio, radio ufficiale del Festival, e consegnato dalla speaker Katia Giuliani. Secondo classificato รจ giunto Alberto Giovinazzo di Potenza con la canzone “Pastori di greggio”, mentre al terzo posto รจ arrivato Emanuele Conte di Montebelluna (Treviso) con “La nona meraviglia”. Giulia Damico di Torino con “Non colpito” ha conquistato il premio Pegaso Universitร Telematica per la “Migliore musica” (assegnato dai Maestri orchestrali) mentre quello Humilis per il “Miglior Testo” (da Beppe Dati) รจ andato a Enzo Antonino di Taranto con “Tutto il mondo tace”.
Rame, foto by Vignaroli
Nessun premio ma tanti applausi anche per gli altri concorrenti in gara tra cui gli eugubini Roberto Pezzini e Martino Tordoni, in arte Pez&Mab, saliti sul palco del Lyrick con “Meglio le scimmie con le banane”. Gli altri finalisti erano Alessandro Di Lascia di Manfredonia (Foggia) con “Cambiami”, Claudia Salvini di Montevarchi (Arezzo) con “Madame Bovary”, Crisso di La Spezia con “Per orso (tekoลer)”, Scapigliati di Roma con “Sammy”, Vanessa Chiappa di Senigallia (Ancona) con “Cosรฌ simile allโamore” ed Ylenia Iorio di Tortora (Cosenza) con “Non resto”.
Splendida serata quella vissuta al Lyrick, con il teatro sold out ed il Festival – ideato ed organizzato dall’Associazione “ProSceniUm โ Progetto Scenico Umbro” – che si รจ confermato una manifestazione a tutto tondo. Non solo un concorso musicale, ma un vero e proprio talk show con grandi ospiti e momenti divertenti. Ottima la conduzione dellโattore e doppiatore Luca Ward, affiancato da Loredana Torresi (che รจ anche direttore artistico della kermesse insieme a Roberto Lipari). Piacevoli e coinvolgenti gli ospiti. A partire dai “Neri per caso”, sei voci a cappella, che, oltre alla canzone che li ha resi celebri “Le Ragazze” (con cui nel 1995 vinsero il Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte), hanno eseguito brani attuali come “I love you baby” di Jovanotti, “A mano a mano” di Rino Gaetano e “Via” di Claudio Baglioni. Tra gli altri ospiti la solare Simona Molinari che ha fatto cantare il Lyrick a ritmo di “Forse” e “La Felicitร ” (Festival di Sanremo e Disco dโOro nel 2013). Graditissimo anche il ritorno di Roger Wright (performer, cantante, compositore ed attore londinese) che, ospite anche alla seconda edizione del Festival, ha aperto la serata con una versione ritmata e coinvolgente di “Music” di John Miles per poi chiuderla insieme a Frate Alessandro Brustenghi eseguendo “Amazing Grace”, uno dei piรน famosi inni cristiani in lingua inglese del Settecento, cantato anche durante il periodo natalizio. Dolcissimo anche lโomaggio di Giovanni Caccamo (vincitore della categoria nuove proposte alla 65esima edizione del Festival di Sanremo con “Ritornerรฒ da te”, premio della critica Mia Martini, premio sala stampa Lucio Dalla e premio Emanuele Luzzati) che, presente nel doppio ruolo di ospite e membro della giuria, ha voluto ricordare il suo “maestro”, Franco Battiato, eseguendo il brano “La cura”. Tutte esibizioni rese ancora piรน preziose dallโorchestra ritmo sinfonica di ProSceniUm, composta da 34 elementi e condotta dal maestro Paolo Ciacci, titolare della cattedra di “Strumentazione e composizione per orchestra di fiati” presso il Conservatorio “Morlacchi” di Perugia.
LA GIURIA โ La giuria della quarta edizione era composta da Giovanni Caccamo, da Alessandro Bracci Ex direttore della Sede Interregionale della SIAE di Roma, da Julian Borghesan, conduttore e autore di Radio RAI, in onda su Radio1 con il programma โDiscosvegliaโ e su RAI Radio Tutta Italiana con il programma โLui, Lei, Loroโ la storia della musica leggera italiana (รจ anche conduttore del podcast โAvanti Popโ sulla piattaforma Raiplay Sound); Emilio Munda, produttore, compositore e autore per artisti di talent televisivi come โThe Voiceโ, โAmiciโ e โX Factorโ, autore per lโetichetta Sugar Music, vincitore di Dischi dโOro e di Platino e per due volte consecutive sul podio del Festival di Sanremo; Beppe Dati, compositore e paroliere, tre Festival di Sanremo vinti, un’opera musicale e piรน di mille canzoni scritte, tra gli altri, per Mia Martini, Laura Pausini, Marco Masini, Raf, Paolo Vallesi e Francesco Guccini; Katia Giuliani, speaker di Radio Subasio, radio ufficiale del Festival; Frate Alessandro Giacomo Brustenghi, tenore, il primo frate ad aver firmato un esclusivo contratto discografico con una etichetta discografica mondiale, la Decca Records appartenente alla Universal Music.
IL MANIFESTO – Era della giovane artista perugina Giulia Ciacci lโopera, intitolata Music Anatomy, che questโanno impreziosisce il manifesto ufficiale del ProSceniUm Festival: un cuore musicale che racchiude in sรฉ tutte le armonie delle emozioni. Classe 1990, dopo la laurea in Storia dellโarte e varie esperienze in giro per lโItalia, Giulia espone le sue opere presso la galleria โIl Melogranoโ di Livorno e presso lo Spazio Espositivo Indipendente โArea Privataโ a Perugia, dove collabora con lo scultore Pietro Nicoletti.
Simona Molinari
NOTE & SOLIDARIETร CON CASA PAPA FRANCESCO โ Gli organizzatori del ProSceniUm Festival 2022 come ogni anno hanno dato spazio ad un momento legato alla solidarietร . Sabato sera si รจ parlato della “Casa Papa Francesco”, centro di prima accoglienza della Caritas della Diocesi di Assisi. “Casa Papa Francesco” ha preso il nome in seguito alla visita del 2013 proprio di Papa Francesco, che ha consumato lรฌ il pranzo con i Poveri del centro di accoglienza. Il centro ha una “mensa dei poveri” e accoglie ogni giorno circa 30 persone bisognose fornendo loro la possibilitร di mangiare e di dormire. Per sostenerlo basta effettuare un versamento su Iban (IT 47 C 02008 38278 000029399303), presso Banca Unicredit Assisi intestato a “Diocesi di Assisi, Nocera Umbra, Gualdo Tadino”, specificando nella causale lโattivitร che si vuole sostenere (Casa Papa Francesco).
Lord Byron, durante suo Gran Tour e dopo aver visitato alcune cittร del nord Italia, da Venezia giunse in Umbria, dove rimase ammaliato dalla bellezza della natura e del paesaggio della nostra regione. Anche la scrittrice Aurora Soranzo รจ venuta in Umbria, come il protagonista della sua opera, a ritirare il riconoscimento letterario nellโambito del Deruta Book Fest.
Aurora Soranzo
George Gordon Byron. conosciuto ai piรน come Lord Byron, il grande poeta inglese, che scelse nel 1816 di venire in Italia per sottrarsi ai duri giudizi dei suoi connazionali sulla sua reputazione, trasformรฒ il suo soggiorno in un duraturo amore italico attratto dalle bellezze della nostra penisola e, nel viaggio verso Roma, dopo aver conosciuto Venezia, Firenze e Genova, visitรฒ lโUmbria nella primavera del 1817. Il cuore verde dellโItalia, e in particolare tre luoghi umbri caratterizzati dallโacqua, hanno rapito la sua sensibilitร poetica: la Cascata delle Marmore, le fonti del Clitunno e lo specchio argenteo del Lago Trasimeno. La bellezza della natura e del paesaggio dellโUmbria hanno folgorato nellโanimo Lord Byron, che considerava lโambiente e lโacqua, come pura bellezza da venerare.
Recentemente, in occasione della manifestazione letteraria umbra Deruta Book Festival, Lord Byron รจ ritornato in Umbria, grazie allโautrice padovana Aurora Soranzo, con il libro dal titolo I luoghi di George Byron nel Veneto. Il Lord che parlava veneziano, edito da Mazzanti Libri.
Il poeta, considerato uno dei massimi esponenti della poesia britannica, quando lasciรฒ il suo Paese e giunse a Venezia, fu attratto immediatamente dalla bellezza della cittร lagunare ed entrรฒ immediatamente nella sua vita sociale e culturale. Aurora Soranzo descrive minuziosamente e con precisione i luoghi veneti che Lord Byron visse e frequentรฒ, e porta il lettore a spasso insieme con il celebre verseggiatore britannico. Riferito allโopera della scrittrice padovana, anche lโormai scomparsa Regina Elisabetta aveva ringraziato Aurora per averle inviato una lettera con una copia del suo libro I luoghi di George Byron nel Veneto. Il Lord che parlava veneziano.
Aurora Soranzo, รจ una persona poliedrica con molte sfaccettature creative e culturali, che si occupa di grafologia e nel 2021, presso il Conservatorio Verdi di Milano e nellโambito del Premio Universum del Patrimonio Femminile, le รจ stato accreditato il riconoscimento Lode del Genio femminile come scrittrice storica. Nel 2022, in occasione del Deruta Book Fest, la scrittrice di Padova, attribuita come finalista al concorso letterario organizzato da Bertoni Editore, si รจ classificata con il suo libro su Byron, al sesto posto cosรฌ come riconosciuto dalla giuria presieduta dal poeta e curatore editoriale, Bruno Mohorovich.