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Quando guido verso Tuoro arrivando dallโ€™alta valle del Tevere, corro sempre in bilico tra il confine dellโ€™Umbria e la Toscana. Attraverso la valle e la strada del Niccone, dove a volte incontro auto lussuose che scendono dal castello di Reschio, dirette chissร  dove in questa bella e misteriosa terra umbra. Allo stesso modo posso incontrare trattori con rimorchi carichi di tabacco appena raccolto: emergono da quei campi sterminati che in estate sono verdi e in autunno tutti gialli. La mia road map passa per Lisciano Niccone, si arrampica poi per un poโ€™ di curve fino alla Cima, ai Gosparini e lรฌ, wow!, si apre la vista sul lago.

Tuoro sul Trasimeno, che mi aspetta qualche curva piรน giรน, รจ un piccolo borgo che si affaccia sulle sponde settentrionali del Lago; รจ a cavallo tra Umbria e Toscana alle pendici del Monte Castelluccio. Il borgo attuale, formatosi in etร  medievale – non prima del XIV secolo – subรฌ le vicende e le lotte legate alla conquista della posizione strategica al confine tra Perugia e la Toscana. Tuoro รจ uno dei borghi piรน belli del Trasimeno, forse perรฒ uno dei meno conosciuti; ha una vista dritta dritta sullโ€™Isola Maggiore, che fa parte del suo stesso comune. Passeggiando per le sue vie, si percepisce unโ€™atmosfera calma da Umbria slow life: cโ€™รจ il caffรจ nella piazza, la farmacia, la pescheria, i tabacchi, il panettiere e vari posti dove mangiare bene e in santa pace.

Un tour virtuale

Il nostro Palazzotto del Novecento si scorge giร  da Piazza Municipio: รจ un palazzo elegante, contraddistinto da due palme sofferenti che incorniciano lโ€™ingresso principale. Mi avvicino al suo cancello, mi guardo intorno e vedo che la sua posizione รจ veramente di pregio, รจ in unโ€™intersezione di strade e svetta su Tuoro quasi a volermi dire io sono importante e sono imponente.
Abituatevi, se continuerete a leggermi, a sentir parlare le case; per me non sono solo pietre, mattoni, calce o cemento, sono la storia di chi lโ€™ha progettata e abitata, di chi lโ€™ha vissuta, aprendo quel portone felice o triste. Quanti pensieri avranno fatto i suoi abitanti affacciandosi alle finestre e ammirando il lago, ognuno ad ogni piano, con una diversa riflessione.
รˆ singolare trovare cosรฌ centrale un edificio cosรฌ ben collocato e soprattutto con un giardino tanto vasto; mi diletto a contare gli ulivi, che sono quaranta. Il giardino ha una bella estensione anche se rimane un poโ€™ basso per la vista sul lago, ma una parte รจ presente anche vicino a un ingresso secondario ribassato rispetto alla strada. Questa parte รจ suggestiva, immagino signore con abiti dโ€™epoca sedute ai tavolini sorseggiando un tรจ. La proprietร  รจ tutta recintata e gli ingressi quindi sono 3, quello principale, poco piรน sotto un altro che conduce a dei gradoni che accompagnano al giardino e un altro ne scorgo camminando lungo il suo perimetro; questo รจ un grande cancello che potrebbe oggi essere usato come ingresso per le auto. Mi sembra di vederlo con una parte dedicata allo spazio piscina e unโ€™altra per la sosta delle auto.

 

 

Entro dallโ€™ingresso secondario in basso: รจ la parte dedicata alle cantine, ci sono soffitti a volta e le pareti con pietra a vista, caratteristiche che oggi sono ricercate per locali di degustazione e intrattenimento.
La casa รจ caratterizzata da una scala centrale e ampia in pietra serena e ferro battuto, ma lโ€™elemento piรน particolare รจ il corridoio, che ne costituisce la spina dorsale attorno alla quale si svolgono tutte le stanze e, penso, anche tutte le storie di chi nel corso degli anni lโ€™ha abitata. Sono due i piani strutturati cosรฌ, mentre lโ€™ultimo ha unโ€™influenza piรน moderna perchรฉ ha avuto un abbozzo di ristrutturazione; insomma stando dentro e percorrendola, ho la sensazione di un edificio che รจ stato modificato, cambiato e forse poco rispettato nella sua identitร . Il fattore magico perรฒ sono le vedute da ogni singola finestra che affaccia verso il lago, sembra quasi di poter toccare lโ€™Isola Maggiore e questo mai nessuno ha potuto cambiarlo e mai potrร  farlo. Il Palazzotto merita di rivivere, per la sua struttura, per la sua location, per il valore aggiunto che potrebbe rappresentare nellโ€™economia torreggiana. Quasi lo vedo, finalmente ristrutturato in modo armonico e congruo alla sua essenza.

Un luogo dai tanti tesori nascosti e lontano dal turismo di massa.

Una domenica mattina di luglio sono stata con la mia famiglia a Vallo di Nera, per la prima volta. Nonostante sia un’umbra doc, in 34 anni di vita non mi รจ mai balenato per la testa di fare una passeggiata da quelle parti perchรฉ non conoscevo i tesori che si nascondono in questo borgo cosรฌ affascinante. Non per altro รจ considerato uno dei Borghi piรน Belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club.

 

Chiesa di Santa Maria Assunta, foto dell’autrice

 

Abbiamo parcheggiato l’auto fuori le mura e siamo entrati in cittร  dalla via che conduce alla Chiesa di Santa Maria Assunta. Alcune signore, in abiti domenicali, erano pronte ad assistere alla Messa. Sorridendoci, ci hanno invitato a entrare in chiesa per ammirare i favolosi interni affrescati da artisti di scuola giottesca. Siamo rimasti sbalorditi dalla bellezza di questo piccolo gioiello che conserva, tra gli altri, La Processione dei Bianchi di Cola di Pietro da Camerino, risalente al 1401.
Uscendo, ci siamo accorti che la porticina a sinistra della chiesa era aperta e dava su un piccolo chiostro tenuto magnificamente. Percorrendo una delle stradine di fronte alla piazza, ci siamo imbattuti in una targa con scritto Casa dei Racconti a fianco a un edificio chiuso. Incuriositi, abbiamo cercato informazioni su internet e abbiamo scoperto che si tratta di un centro di ricerca e documentazione sulla letteratura popolare, un luogo depositario della tradizione orale dell’intera comunitร , soprattutto quella che si tramanda da generazioni e che contiene miti, leggende, favole, racconti e satire. Ci siamo quindi addentrati nei vicoli silenziosi, dove tutto riporta al passato e mi sono immaginata scene di vita medievale: cavalieri a cavallo, dame a passeggio e il correre dei bambini tra i banchi del mercato.

Chiesa di San Giovanni Battista

Tornata alla realtร , eravamo giunti di fronte alla Chiesa di San Giovanni Battista, che si trova nella parte alta della cittร . รˆ stata costruita tra il 1200 ed il 1300, ma รจ stata in parte ricostruita nel 1575. Purtroppo era chiusa quel giorno e non abbiamo potuto visitarla: un motivo valido per tornarci. Tuttavia, ci ha colpito la facciata molto semplice che dร  su una piazzetta che, al centro, ospita una cisterna e a lato un belvedere verso le verdi colline.
Abbiamo continuato la nostra visita salendo per le strette vie e, dopo aver percorso il perimetro del castello, siamo usciti dalle mura giungendo alla Cappella di San Rocco, che sorge sotto un porticato dove รจ presente anche un lavatoio e un abbeveratoio per animali. Quello che ci ha colpiti รจ l‘atmosfera tranquilla e rilassata di questo borgo. Vallo di Nera รจ un susseguirsi di stradine, mensole, portoni di legno e sottopassaggi angusti. Tutti si conoscono nel paese, una grande famiglia che ci ha accolti in casa propria con gentilezza e affabilitร . Non c’รจ alcuna traccia del turismo di massa e intorno la natura รจ la vera protagonista del paesaggio. Questi sono solo alcuni dei validi motivi per visitarla. La posizione in cui si trova, inoltre, offre spunti per diverse attivitร , come il rafting lungo il fiume Nera e una piacevole passeggiata in bici lungo il tragitto dell’ex ferrovia Spoleto-Norcia. Senza dimenticare che Vallo di Nera รจ la cittร  del tartufo.

Mostra internazionale del merletto e del ricamo: a Panicale, dal 17 al 19 settembre, con stand, mostre e spettacoli.

Il borgo di Panicale, dal 17 al 19 settembre, si mette il suo vestito migliore fatto di pizzi, tulle e merletti per ospitare la nona edizione di Fili in Trama, che aspetta il suo pubblico per riscoprire le antiche tradizioni del ricamo, che rappresentano anche una vera risorsa economica per il territorio.

 

 

La Mostra internazionale del merletto e del ricamo, che questโ€™anno ospiterร  35 espositori provenienti dallโ€™Umbria e da altre regioni italiane โ€“ a causa del Covid dallโ€™estero non arriverร  nessuno โ€“ รจ organizzata dal Gal Trasimeno-Orvietano per racchiudere nel borgo perugino le eccellenze delle scuole e delle tecniche di ricamo di tutto il mondo, forte della tradizione dellโ€™Ars Panicalensis della scuola di Anita Belleschi Grifoni. Imponente anche la rete di associazioni del comprensorio che forniranno un contributo concreto, al pari delle istituzioni locali, per la riuscita dellโ€™evento: da La Trama di Anita a TรจathronMusikรจ, che si abbina, come di consuetudine, al Pan Opera Festival; dalla Casa degli Artisti di Perugia alla Fondazione Denis Cichi; dallโ€™Arca di Pan a Polis Cooperativa Sociale; non ultime la Pro Loco, la Parrocchia, Il Centro sociale anziani e le Confraternite di Panicale.

ยซPer far sรฌ che la manifestazione di svolga in totale sicurezza prenderemo tutte le dovute precauzioni per regolare il flusso di accesso e controlleremo il green pass allโ€™entrata dei diversi locali. Lโ€™inaugurazione sarร  domani alle ore 16ยป spiegano Marco Mannarelli, presidente dellโ€™associazione La Trama di Anita, e Francesca Caproni, direttrice del Gal Trasimeno-Orvietano che ci hanno illustrato lโ€™evento.
La piazza principale e i vicoli di Panicale – che saranno addobbati per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante – ospiteranno stand, mostre fotografiche e di pittura e spettacoli (dal teatro allโ€™opera, dai concerti alle rappresentazioni itineranti) e il ritorno della prestigiosa sfilata di moda dal titolo Vivi a colori, sabato sera nella cornice di piazza Umberto I, dove capi di abbigliamento interamente realizzati con pizzi, ricami e merletti saranno i veri protagonisti. Per la prima volta verranno esposti, in esclusiva, vecchi pizzi dellโ€™Ars Panicalensis.
ยซAl Sommo Poeta renderemo omaggio anche con uno spettacolo e focalizzeremo lโ€™attenzione sulle donne afghane, con una mostra fotografica a loro dedicata. Una vera chicca รจ il percorso per le vie del borgo in cui si potranno ammirare quadri โ€“ dal XIV al XX secolo โ€“ che ritraggono donne intente a ricamare. Da non perdere nemmeno le mostre di pittura (I doni di Denise dellโ€™artista Denise De Visscher Cichi, Il filo รจ il mio pennello di Mauro Ottaviani e la mostra personale di Barbara Gallo), le mostre fotografiche (Donna vede Uomo e il contest fotografico Suggestioni in trama) e gli spettacoli teatrali, tra questi Accadde al Tramonto, domenica ore 20.30ยป illustra Mannarelli.

Qui il programma completo


 

COVID 19 รจ la parola piรน pronunciata da un anno a questa parte, parola che ci ha tolto molto e che ci ha costretto a vivere in modo nuovo. I trekking in Nepal o in Patagonia sono stati sostituiti dal percorso casa-supermercato, andata e ritorno. Poi, per fortuna, nelle nostre menti si รจ accesa la lampadina della reazione.

Siamo italiani, viviamo in un Paese speciale. Allora perchรฉ non fare quello che finora abbiamo sottovalutato e anche un poโ€™ disprezzato, come andare alla scoperta degli angoli minori del nostro Paese? Lโ€™Umbria si รจ attivata e ne ha rispolverati alcuni interessanti e numerosi. Accantonate le grandi basiliche, le cittร  medievali e i capolavori della pittura, la natura รจ diventata il nuovo centro focale. Percorrendo i nuovi tracciati ciclabili e pedonabili si scopre, per esempio, che in Umbria abbondano le cascate.

 

 

Non imponenti come quella delle Marmore o quella del Toce, o impressionanti come quelle del Niagara, queste cascate sono nascoste nei boschi e precipitano in piccoli anfratti verdi circondate dalle rocce di tufo o travertino. Mettendosi nei panni dei nipotini di Indiana Jones, il piรน famoso archeologo del cinema, e cercando con sguardo attento, si riescono a scovare cascate, laghetti e pure qualche reperto di un passato molto remoto. Queste piccole cascate sono molto antiche, perchรฉ qui, in piccola scala, cโ€™รจ stato il fenomeno delle doline come nel Carso. Lโ€™acqua ha eroso il terreno, ha scavato delle forre e lรฌ, da qualche milione di anni, precipitano le acque. Cascate e archeologia vanno di pari passo: non bisogna infatti dimenticare che lโ€™Umbria รจ stata sempre abitata, prima dagli autoctoni, poi dai Romani che hanno lasciato tracce ovunque e poi da altri a seguire.

Alla ricerca delle cascate

A giugno, prima del gran caldo e prima che di conseguenza le acque sparissero, con la mia amica Pina che ben conosce questi luoghi, sono andata a cercare i laghetti e le cascate di Castel Rinaldi, vicino a Massa Martana. Per nostra fortuna, scendendo nel bosco, abbiamo incontrato la signora Tiziana che passeggiava con il suo cane; dopo aver scambiato due chiacchiere, lei si รจ gentilmente offerta di accompagnarci a vedere quello che da sole non avremmo trovato, ovvero il ponte romano e la necropoli pagana che risale al III/II secolo a.C.
Raggiunto Castel Rinaldi, si lascia la macchina e si scende verso il bosco. Dopo 15 minuti si incontra la prima cascata. Ma per vederla bisogna andare in giรน di qualche metro e arrivare fino a un laghetto di un bel colore verde, esaltato dalle pareti verdi delle rocce che lo circondano. Muschio, capelvenere, felci e altre piante tipiche delle zone molto umide hanno completamente ricoperto la parete tufacea da cui precipitano le acque. Grazioso. A giugno lโ€™acqua era giร  poca ma mi dicono che in autunno quei 20 metri di salto facciano impressione. Poi, in inverno, dato che il sole non batte mai sulla parete, si formano anche delle stalattiti di ghiaccio. Risalite sul sentiero abbiamo piegato a sinistra e, proseguendo dritte, siamo arrivate al lago grande. รˆ una passeggiata facile, bisogna solo fare attenzione al fango per non scivolare. Attorno alla cascata grande si รจ creato lo stesso ambiente della cascata piccola, a mio avviso perรฒ molto piรน suggestivo e romantico.

 

Parete di tufo della necropoli

 

Le grandi pareti verdi, la caduta dโ€™acqua, il lago e il silenzio creano unโ€™atmosfera sospesa dove ci si aspetta lโ€™apparizione di un Elfo o di una Fata e si sogna un bacio romantico, proprio come in un film. Tornando indietro, Tiziana ci ha indicato il sito della necropoli, che perรฒ si vede poco. Abbiamo potuto scorgere una sola tomba, dal basso e da lontano, perchรฉ il terreno รจ franato e salire รจ pericoloso. Si vede solo lโ€™ingresso a volta e la parete di tufo bianco col colombario. Ci sono altre quattro tombe simili nella zona, ma la stagione avanzata e le difficoltร  dellโ€™esplorazione ci hanno dissuaso dal proseguire. Mi riprometto perรฒ di tornare in autunno e di trasformarmi in una esploratrice dโ€™epoca, perchรฉ la zona di Castel Rinaldi รจ piccola ma interessante in quanto, oltre a essere stata privilegiata dalla natura, porta le tracce di varie civiltร  ed รจ stata abitata senza soluzione di continuitร  da piรน di 2500 anni.
Per completare la passeggiata abbiamo intravisto, proprio sotto il castello, il ponte romano che si presenta come un classico ponte di mattoni a schiena dโ€™asino, sicuramente costruito dal diavolo in una notte tempestosa. Lโ€™erba, giร  troppo alta, ci ha tuttavia impedito di vederlo da vicino. Torneremo in autunno.

Nel Parco del Monte Subasio, a metร  strada tra Armenzano e Collepino, esiste un borgo incantevole, sconosciuto a molti: San Giovanni di Collepino, โ€œil paradiso di pietra rosaโ€.

Si tratta di un castello le cui mura, che cingevano il centro abitato, oggi non esistono piรน. Pare che qui San Francesco abbia compiuto uno dei suoi miracoli donando la vista a Beatrice, la sorella del custode del castello, la quale, in seguito, si fece suora presso il Monastero di Vallegloria.

 

San Giovanni di Collepino. Foto di Marta Alunni

 

San Giovanni รจ un luogo di pace e silenzio, il rifugio perfetto per staccare la spina dal traffico e dal caos delle grandi cittร . Non ha nulla di turistico: non ci sono negozi, generi alimentari, bar, ristoranti, nessun servizio. Ma si respira lโ€™aria buona e si fanno quattro chiacchiere con le poche anime che ci vivono. In realtร  gli abitanti di San Giovanni trascorrono qui solo una parte dellโ€™anno, trattandosi per lo piรน di seconde case. Una signora che gestisce un b&b mi ha raccontato che molte persone anche dallโ€™estero scelgono di passare qualche giorno nel borgo, proprio per rigenerarsi, consapevoli del fatto che รจ impossibile trovare una rete wi-fi a cui connettersi. Anzi, chi viene qui, cerca proprio questo: un poโ€™ di tempo per disintossicarsi da tutto. Mi ha poi raccontato che sotto Natale, per festeggiare San Giovanni il 27 dicembre, il castello รจ avvolto da unโ€™atmosfera ancor piรน affascinante, perchรฉ ogni sua viuzza รจ illuminata da candele e luci di ogni sorta. Tuttavia, la festa vera e propria si svolge a fine giugno, in occasione di San Giovanni Battista.
Lโ€™aspetto del borgo, come lo vediamo oggi, รจ dovuto ai lavori di restauro avvenuti dopo il terremoto del 1997. Le case in pietra, la piccola chiesa, i gatti che si riposano allโ€™ombra delle siepi, i fiori sui davanzali, il cinguettio degli uccelli fanno di San Giovanni un gioiello di cui prendersi cura, che mi auguro rimanga cosรฌ, autentico e solitario.

Come raggiungere San Giovanni di Collepino…

Da Assisi, si esce da Porta Perlici, percorrendo la SS. 444 e poi si svolta a destra in direzione Costa di Trex. A piedi รจ possibile percorrere invece uno dei numerosi sentieri del Monte Subasio, il numero 353 chiamato anche sentiero dei fossi che, dagli Stazzi, passa per Costa di Trex, Armenzano e infine giunge a San Giovanni.

Il lago Trasimeno ha bisogno di essere sostenuto tramite attenzioni, premure e iniziative al fine di sopperire alle costanti sollecitazioni che subisce il suo naturale metabolismo, che spesso viene accelerato oltre i propri limiti e non riesce a tenere il passo ai crescenti coinvolgimenti.

Il lago sta dando piรน di quello che anatomicamente e fisiologicamente potrebbe dare. Diciamolo con chiarezza, il Trasimeno non รจ strutturato per rispondere in modo completo ed esaustivo alla quantitร  di richieste e aspettative antropoidi odierne. La consapevolezza di ciรฒ รจ fondamentale per chiunque proponga, osservi o elabori. Il generoso e saggio lago, per quello che viene continuamente chiamato a dare, ha bisogno che l’essere umano sopperisca, integri, compensi, manutenga, gestisca, regolamenti, controlli; a loro volta le persone devono essere messe in grado di farlo. Soprattutto c’รจ necessitร  di istituire un unico interlocutore istituzionale a cui proporre e da cui essere autorizzati per innovare, costruire, realizzare, senza chiedere le varie autorizzazioni a una miriade di enti, come attualmente รจ previsto, con le conseguenti e infruttuose implicazioni dovute a un dilatamento esasperato dei tempi autorizzativi e quindi realizzativi. Infatti, lโ€™eccessiva burocrazia e i tanti dovuti atti amministrativi, rallentano ogni processo innovativo.

 

Lago Trasimeno, foto di Roberta Costanzi

Un fronte comune

La rete di tutti quei soggetti pubblici e privati che ne hanno interesse dovrebbe cementarsi maggiormente senza fazioni o deterrenti campanilismi, sia per far fronte comune senza individuali posizioni autoreferenziali, sia nellโ€™agire per il bene della res publica. Sarebbe conveniente tenere con costanza un atteggiamento consono e congruente, affinchรฉ il lago piรน antico d’Italia possa continuare a rappresentare un’intera comunitร  e proseguire a vivere come territorio altamente attrattivo per i viaggiatori, grazie alla sua cultura, storia, tradizione, pesca, agricoltura, turismo, ambiente, natura, paesaggio, enogastronomia e ai suoi splendidi borghi. Tra i tanti punti basilari, citati e a seguire, ce ne sono alcuni a cui non ci si puรฒ sottrarre in argomento! Il Trasimeno ha convissuto da sempre con il problema del livello delle acque: fin dai tempi antichi, sono accaduti forti alluvionamenti ed estese deformazioni dei margini lacuali, in altalena con le improvvise regressioni delle acque stesse.
Infatti le linee spondali del Trasimeno sono state sempre molto elastiche e flessibili, tant’รจ vero che la gente ha sempre sentenziato: ยซIl lago dร  e il lago prendeยป. Anche il nome Trasimeno, secondo una tesi tra le piรน accreditate, significa, nellโ€™antica lingua degli Umbri, quello che si sta prosciugando.

 

Foto di Roberta Costanzi

รˆ evidente che giร  nel periodo avanti Cristo ci fosse un problema sul livello delle acque, continuato poi nel periodo romano, medievale, papalino, monarchico, fino a oggi. Corsi e ricorsi storici sul livello idrometricoโ€ฆ quando troppo elevato e quando troppo poco. Torrenti deviati e rideviati, dighe, paratie, canalizzazioni, emissari, immissari. Le fonti e i dati storici non sono opinione. E, ancora oggi, non รจ stata trovata o almeno non realizzata, una soluzione adeguata, cioรจ quella che permetta di dire in merito, nulla quaestio. Nel tempo ci sono state tante lodevoli iniziative con buone intenzioni, ma senza un sistema integrato risolutivo che abbia portato ai risultati sperati.
I risultati contano eccome e la credibilitร  puรฒ essere solo misurata con la congruenza tra l’annunciato e il realizzato. Il livello di antropizzazione e le relative esigenze di un tempo, facevano sรฌ che il lago non subisse condizionamenti. Semmai il contrario: era il lago a condizionare, almeno fino al mutar dei tempi e delle sempre maggiori richieste delle sue risorse, che sono state intaccate progressivamente e sempre piรน profondamente, per arrivare a un precario equilibrio tradotto in una preoccupante e repentina discesa della sostenibilitร  del suo ecosistema.

 

Trasimeno, foto di Roberta Costanzi

Il problema idrico

Da qualche buon decennio, uno dei grandi problemi lacustri รจ l’incertezza del raggiungimento dello zero idrometrico, che appare troppo spesso come una meta utopistica.
Il bisogno idrico del Trasimeno รจ in costante crescita e dobbiamo fare i conti anche con il clima attuale che ha portato verso l’innalzamento della temperatura, sia aerea sia dellโ€™acqua, e soprattutto alla scarsa piovositร  di questi anni. Consideriamo poi che gli adduttori d’acqua convogliati al lago sono, per diversi motivi, insufficienti all’istanze naturali del vecchio Tarsminass e ovviamente tutto ciรฒ porta grandi problematiche agli operatori dei vari settori economici lacustri, in primis al settore della pesca e del turismo e non di meno allโ€™equilibrio ecologico del lago stesso con fenomeni di eutrofizzazione e moria di pesci.
Anche perchรฉ, e dobbiamo ricordarlo, il Trasimeno รจ un bacino laminare di origine tettonica, con ridotta profonditร  (attualmente al massimo di circa 6 metri allo zero idrometrico) ed รจ un ecosistema molto delicato e precario, dove lโ€™insieme composto da alte temperature climatiche, scarsa piovositร  e vento, erode costantemente centimetri alla sua profonditร  cosรฌ come inficiano la sua buona salute i dragaggi non piรน avvenuti per anni, la pulizia dei suoi fondali, la drastica riduzione e lโ€™assente gestione del canneto, che da sempre รจ di fondamentale importanza per il suo ecosistema, lโ€™inserimento umano irresponsabile di alcune specie animali e vegetali alloctone, lโ€™efficienza dei depuratori, in modo particolare dโ€™estate quando lโ€™incremento turistico sposta notevolmente il numero delle presenze in avanti, lโ€™eccessivo numero dei fastidiosi chironomidi e la scarsa manutenzione delle sue sponde. Tutto ciรฒ incrina e mette in dubbio la certezza e i buoni propositi di imprenditorialitร  e di soggiorno turistico, corredato da una comunicazione promozionale dellโ€™offerta talvolta vetusta, lacunosa, parcellizzata o insufficiente quando riferita agli attrattori turistici, che non sempre sono disponibili o restano chiusi alla visita del viaggiatore interessato ad ammirare le bellezze artistiche e culturali lacustri.
Cโ€™รจ da sottolineare che, da qualche mese, si รจ ripreso a far rimuovere le attrezzature ferme in darsena da oltre un decennio, per una manutenzione del lago che rimane al momento ancora insufficiente. Siamo nella speranza e nel convincimento delle istituzioni che sia incrementata nel breve periodo, cosรฌ come che venga attuata la tanto sperata e imminente chiusura dellโ€™incompleto anello ciclo-pedonale lacustre o la risoluzione della problematica legata allโ€™adduzione idrica dalla diga del Montedoglio.
Desiderando poi che i desueti e vetusti battelli del trasporto pubblico, per dare un esempio responsabile e un modello da seguire e magari incentivando quelli da diporto privato, un giorno non lontano possano tutti convertirsi alla propulsione elettrica, per non caricare ulteriormente il nostro lago di fattori diametralmente opposti al decantato inno alla naturalitร  e allโ€™ecologica sostenibilitร . La Provincia di Perugia ha annunciato che acquisterร  a breve lโ€™Ippogrifo, unโ€™imbarcazione elettrica per trasporto passeggeri, ottenuta grazie ai finanziamenti europei erogati dalla Regione Umbria e destinata al servizio di collegamento con lโ€™Isola Polvese. Lโ€™Ippogrifo potrร  navigare dopo aver ricevuto le certificazioni autorizzative previste. Mirabile esempio di una lungimirante visione green e per un favorevole abbrivio al cambiamento per la tipologia di navigazione a favore dellโ€™ecosostenibilitร !

 

Isola Maggiore, foto di Roberta Costanzi

Interventi utili e imminenti

Il lago rappresenta una grande ricchezza per la sua unicitร  e suggestiva bellezza. Andrebbe maggiormente valorizzato, tutelato e preservato, poichรฉ un simile gioiello naturale, che ancora oggi riesce in parte a mimetizzare le problematiche, possa essere lasciato almeno in buona salute alle generazioni future. Ma non rimane molto tempo per intervenire!
Avere rimpianti, rancori e rimorsi o ancor peggio additare qualcuno per la responsabilitร  di non aver fatto o non aver fatto bene, significherebbe semplicemente direzionarsi verso un punto di non ritorno e sprecare le proprie risorse psico-fisiche per inconcludenti divagazioni non utili alla causa. Tutti, con le proprie responsabilitร  e senza attendere che qualcun altro faccia, in un atteggiamento propositivo e fattivo, tra pubbliche istituzioni e attivitร  private, turisti e residenti, ognuno per la propria parte, piccola o grande che sia, stimoli e sia dโ€™esempio agli altri, partendo semplicemente da una cicca di sigaretta non gettata a terra o da una plastica correttamente accantonata, dalla pulizia e la gestione dei confini terracquei di propria pertinenza, allโ€™attenzione di tradurre in fatti quello che si sentenzia al bar. Facciamo sรฌ che non sia troppo tardi per tracciare una nuova via che tenda a invertire una rotta giร  compromessaโ€ฆ
Bisogna sbrigarsi a trovare le risorse e le giuste soluzioni, prima di trovarci fuori tempo massimo, nel rimpianto di non aver agito velocemente e sufficientemente bene e nell’irreversibilitร  dei fatti. Nel contempo rispettiamo il nostro beneamato lago e non sfruttiamolo oltre quello che puรฒ dare e soppesiamo lโ€™arrogarsi di prendere o ricevere le sue risorse come se non avesse limiti. รˆ come andare a fare la spesa e prendere prodotti in grande quantitร , senza tener conto dei soldi che abbiamo in tasca: se la spesa supera la nostra disponibilitร  economica, o restituiamo parte del preso o ci creiamo un debitoโ€ฆ che prima o poi andrร  pagato!

 

Foto di Roberta Costanzi

 

In tutto questo, nel 2021, la Cooperativa Pescatori del Trasimeno di San Feliciano ha chiuso la sua filiera: a Sant’Arcangelo รจ stata aperta al pubblico la loro locanda, con il motto di Pescato, Cotto e Mangiato. Esempio ammirevole e unico in Europa! Bravi Pescatori. Cosรฌ come alla grande professionalitร  imprenditoriale dimostrata in questo difficile periodo dagli operatori della ristorazione e dellโ€™accoglienza turistica lacuale per aver continuato a mantenere unโ€™offerta di altissima qualitร , vale un grande plauso e andrebbe meritatamente sostenuta.
Nel mentre, la Goletta Verde dei Laghi di Legambiente ha sentenziato che i 5 punti campionati sul lago Trasimeno con le analisi microbiologiche sono risultati tutti entro i limiti di legge e il meraviglioso vino Gamay del Trasimeno รจ stato premiato con 5 prestigiosi riconoscimenti al Concorso Internazionale Grenache du Monde, onorando quattro cantine lacustri sue produttrici.
Vogliamo bene al nostro beneamato lago Trasimeno, suggello di bellezza e testimone culturale di un patto di continuitร  e solidarietร  da trasferirsi alle generazioni successiveโ€ฆ meditate gente, meditate! Ma non troppo a lungoโ€ฆ il tempo stringe!

ยซTuoro sul Trasimeno riparte dallโ€™arte, con pittura, musica e letteratura. E proprio alla letteratura noir รจ dedicato il festival Giallo Trasimenoยป.

Tuoro sul Trasimeno e lโ€™Isola Maggiore di tingono di giallo. Dal 23 al 25 luglio andrร  in scena Giallo Trasimeno, il Festival Letterario Nazionale dedicato ai libri noir e al crime in genere. Lโ€™evento da brividi รจ organizzato da Bertoni Editore e Marco Pareti, con la fondamentale collaborazione del Comune di Tuoro sul Trasimeno, del GAL Trasimeno-Orvietano, delle ProLoco di Tuoro e di Isola Maggiore.
ยซQuando ci hanno proposto la realizzazione di questo festival abbiamo subito sposato lโ€™idea, perchรฉ รจ qualcosa di originale, infatti non esisteva ancora in Italia un evento dedicato esclusivamente ai libri gialli. Fondamentale รจ ripartire dalla cultura e ci aspettiamo un grande successo anche se โ€“ essendo la prima edizione โ€“ un poโ€™ di preoccupazione cโ€™รจ, ma era importante provarci! Inoltre, รจ un onore e un piacere ospitare autori del calibro di Piergiorgio Pulixi, Livia Sambrotta, Mirko Zilahy, Enrico Luceri e Stefano de Majo. A loro, e non solo, possiamo far conoscere il nostro territorio e le nostre bellezze paesaggisticheยป spiega la sindaca di Tuoro, Maria Elena Minciaroni.

 

Piazza del Municipio di Tuoro, foto di Proloco di Tuoro sul Trasimeno

 

Proprio le location – Isola Maggiore e Tuoro โ€“ sono un vero punto di forza coi panorami meravigliosi, che faranno da cornice alle presentazioni e agli eventi, regalando un fascino unico. Tre giorni dedicati al giallo, nei suoi generi poliziesco, fantascienza, storico, spionaggio, noir o thriller e ce ne saranno per tutti i gusti e tutte le etร , per adulti e per ragazzi.
Gli appassionati potranno godere di un programma fitto e variegato e della presenza di illustri ospiti che, con la loro partecipazione, impreziosiranno la kermesse lacustre. ยซTutti gli eventi sono imperdibili, io perรฒ aspetto con particolare attenzione la presentazione del libro Non Salvarmi di Livia Sambrottaยป ci confessa la Sindaca.

 

Non solo libri

Oltre alle circa 60 presentazioni autoriali, disseminate tra Isola e Tuoro, non mancheranno spettacoli teatrali, estemporanee di pittura, animazioni per bambini, performance di body painting e proiezioni cinematografiche. Scopriremo, infine, i vincitori del concorso letterario, che verranno premiati durante i tre giorni di Festival.

Tre giorni di festival con incontri in piazza, dialoghi, spettacoli e punti di vista diversi raccontati attraverso lo sguardo del cinema.

Gianluca Arnone, foto by Karen Di Paola

ยซรˆ stato il festival della responsabilitร . Una vitamina per curare il nostro animo dai postumi di questa pandemiaยป. Con queste parole Gianluca Arnone, direttore artistico del Castiglione Cinema 2021 – Rdc Incontra e coordinatore dellโ€™Ente dello Spettacolo – che da quattro anni promuove la manifestazione cinematografica, nata in occasione del novantesimo anniversario della Rivista del Cinematografo – etichetta lโ€™edizione appena conclusa che ha visto avvicendarsi grandi protagonisti del mondo del cinema, della tv e della musica.

La kermesse – patrocinata dal Comune di Perugia, dal Comune di Castiglione del Lago e dal GAL Trasimeno Orvietano e realizzata grazie allโ€™Associazione I Borghi Piรน Belli dโ€™Italia e Belfor โ€“ ha fatto tornare la gente in piazza per assistere a spettacoli, concerti e incontri.

 

Pupi Avati, foto di Karen Di Paola

 

ยซEravamo pronti a ogni evenienza e giร  vaccinati grazie allโ€™edizione dello scorso anno, quando siamo stati i primi a mettere in piedi un evento. Siamo molto soddisfatti di questa edizione: gli incontri hanno avuto un riscontro di pubblico notevole, ovviamente nel massimo rispetto alle normative Covid. Su tutti quello al teatro Morlacchi di Perugia dedicato al regista Pupi Avati e alla visione del suo ultimo film Lei mi parla ancora: erano presenti 200 spettatori molto partecipi, un pubblico che voleva essere lรฌ e questo si percepiva e ha creato entusiasmo. Stesso successo per le serate in piazza a Castiglione del Lago e quelle alla Rocca del Leone con Francesco Bruni e Federico Zampaglione. Questโ€™ultimo ha portato il suo film Morrison e un dialogo tra musica e parole con una sorpresa speciale: unโ€™esibizione con la figlia Linda, vera rivelazione canora della kermesse. Momenti di leggerezza, ma non certo banali, ci sono stati con Ricky Tognazzi e Simona Izzo e con lโ€™attrice Chiara Francini con suo ultimo libro, Il cielo stellato fa le fusaยป prosegue il direttore artistico. Castiglione Cinema – vista la sua collocazione nel borgo umbro – รจ un evento raccolto, una festa intima proprio come fosse un incontro tra amici.
ยซPer noi era importante lanciare un segnale di ripartenza del mondo della cultura con dei compagni di viaggio – non voglio chiamarli ospiti – che sono venuti a trovarci e che hanno condiviso questo nostro progetto e soprattutto hanno ritrovato, dopo due anni, un pubblico. Tutto questo รจ servito per riassaporare il gusto di stare insieme, di condividere, di uscire e di godere di eventi dal vivo. Devo dire che siamo molto soddisfatti!ยป conclude Arnone.

 

Ricky Tognazzi e Simona Izzo, foto di Karen Di Paola

 


Laย Notte Romantica nei Borghi piรน belli dโ€™Italia giunge questโ€™anno alla 6ยฐ edizione e si svolgerร , come ogni anno, il sabato successivo al solstizio dโ€™estate, quindi il 26 giugno 2021.

Si tratta di un evento dedicato allโ€™Amore e al romanticismo: in quella sera tutti i borghi che aderiscono, proporranno un programma di eventi e iniziative a tema Amore che coinvolgeranno tutto il borgo sulla base del format che lโ€™Associazione ha studiato. Quindi largo spazio a cene a lume di candela, visite guidate, mostre, installazioni, recital di poesie, rappresentazioni teatrali e tanta tanta musica e balli. Tutto a tema Amore.

La novitร  di questโ€™anno sarร  il focus l’Amore per lโ€™Arte, un fil rouge che legherร  idealmente tutti i borghi, i quali dovranno scegliere unโ€™arte di riferimento (pittura, scultura, teatro, cinema, danza, ecc.) e incentrare gli eventi su di essa. Come ogni anno il dessert Pensiero dโ€™amore, appositamente creato per la manifestazione da uno chef famoso, sarร  servito durante le cene a lume di candela organizzate dai ristoranti dei borghi che aderiranno allโ€™evento. Questโ€™anno il dolce รจ firmato da Simone Rugiati: lo chef-influencer ha creato in esclusiva per I Borghi piรน belli dโ€™Italia ilย Pensiero dโ€™Amore by Simone Rugiati. Black Passion: Fondant al peperoncino, fragole e chantilly.

 

Scopri qui il programma.

Assisi non รจ un borgo sconosciuto, Assisi รจ famosa in tutto il mondo e solo percorrendo le sue vie e le sue piazze, se ne comprende il motivo.

Adagiata sulla collina, protetta alle spalle dal Monte Subasio e affacciata sulla valle umbra, รจ una cittร  che, ammirata da lontano, sembra proprio un presepe. Date le sue dimensioni, molti sono convinti che bastino poche ore a visitarla. Una sosta veloce alla Basilica dedicata a Santa Chiara, una visita piรน approfondita di San Francesco e si pensa di aver visto tutto. Non รจ cosรฌ. Ecco perchรฉ ho deciso di dedicarle lo spazio che merita e creare un itinerario approfondito, della durata di tre giorni, per permettere al turista curioso di cogliere tutte le ricchezze che si celano tra i suoi vicoli medievali e nei sotterranei dei suoi palazzi.

Primo giorno: lโ€™Assisi romana e i principali musei della cittร 

Assisi รจ innanzitutto una cittร  romana ed รจ per questo che il percorso non puรฒ che prendere il via dalla visita dei resti di quel tempo. Partendo dalla parte piรน alta della cittร , ovvero Piazza Matteotti, รจ possibile raggiungere lโ€™anfiteatro romano, di cui oggi si puรฒ osservare la forma originaria e dove tuttโ€™intorno sorgono abitazioni di epoca medievale. Proseguendo la passeggiata e imboccando via del Torrione, si notano le rovine di un mausoleo (detto Torrione) e procedendo sempre dritto, a metร  via sulla destra, si possono scorgere, nel giardino di una proprietร  privata, alcune arcate che rappresentano i resti delle gradinate di un teatro romano. La visita prosegue verso piazza del comune, dove รจ situato il Tempio di Minerva che oggi ospita allโ€™interno la Chiesa di Santa Maria sopra Minerva. Una volta visitati gli interni, il mio suggerimento รจ quello di recarsi presso lo IAT di piazza del Comune. รˆ qui che si puรฒ prenotare lโ€™Assisi Underground, un tour guidato che porta alla scoperta del foro romano, posto proprio nei sotterranei della Piazza, e delle due Domus romane: la Domus di Properzio e la Domus del Larario. La prima si trova sotto la Chiesa della Spogliazione e vi si accede proprio passando attraverso la cripta, mentre la seconda รจ situata sotto Palazzo Giampรจ. รˆ una visita affascinante che consiglio di fare assolutamente, anche a chi non รจ appassionato di archeologia, perchรฉ le sapienti e appassionanti spiegazioni delle guide permettono di fare un vero e proprio tuffo nel passato, tra sarcofaghi, mosaici e ricche decorazioni.

 

Rocca Maggiore

 

Dopo aver dedicato parte della giornata alla visita dellโ€™Assisi romana, si puรฒ proseguire andando alla scoperta di altri due musei importantissimi per Assisi. Il primo รจ anche il monumento laico piรน visitato della cittร : la Rocca Maggiore, facilmente raggiungibile a piedi. Si tratta di una fortezza medievale costruita nel 1365 per volere del Cardinale Egidio Albornoz. Il castello, ottimamente conservato, dallโ€™alto delle sue torri offre una vista meravigliosa su tutta la vallata. Dopo una visita delle stanze interne del museo, si torna in centro, fino a raggiungere via San Francesco dove, allโ€™interno di Palazzo Vallemani, รจ situata la Pinacoteca Comunale, in cui si possono ammirare affreschi medievali e rinascimentali provenienti da edifici civili e religiosi di Assisi e dintorni. Un tempo il palazzo ospitava anche il Museo della Memoria, una mostra sui trecento ebrei salvati grazie allo spirito dellโ€™accoglienza francescana di Assisi. Da qualche anno la mostra รจ stata spostata presso il Santuario della Spogliazione.

Interno della Basilica Superiore

Secondo giorno: lโ€™Assisi di Francesco e Chiara

Lโ€™itinerario del secondo giorno inizia dalla visita dellโ€™Oratorio di San Francesco Piccolino, la piccola cappella dove si dice sia nato San Francesco. Da lรฌ, imboccando vicolo Santโ€™Antonio, si giunge alla Chiesa Nuova, costruita sui resti della casa paterna di San Francesco. Sono conservati lโ€™ingresso principale e le altre tradizionali porte della casa: quella degli ospiti e quella che immetteva al piano superiore. Si puรฒ inoltre ammirare la vecchia via della cittร , su cui si affacciava lโ€™ingresso della casa. Quella via ora รจ dedicata a Pietro di Bernardone. Una volta visitata la casa natale del poverello e prendendo Corso Mazzini, si arriva alla Basilica di Santa Chiara. Non cโ€™รจ nulla da dire, la piazza in cui si trova รจ una delle piรน belle, grazie anche allโ€™ampio belvedere che offre un paesaggio mozzafiato, soprattutto al tramonto. La Basilica di Santa Chiara, oltre a contenere le spoglie della Santa, custodisce il Crocifisso originale di San Damiano, quello che parlรฒ a San Francesco, incitandolo a lasciare la sua vita agiata per dedicarsi ai piรน deboli. La tappa successiva ci porta alla scoperta dellโ€™imponente Cattedrale di San Rufino, dedicata al primo vescovo della cittร . Allโ€™interno รจ custodito il fonte battesimale in cui furono battezzati San Francesco e Santa Chiara. Oltre al Duomo consiglio di visitare il Museo Diocesano e la Cripta di San Rufino.

In estate รจ possibile anche salire in cima alla torre campanaria, da cui si gode di uno splendido panorama sui tetti di Assisi e sulla Rocca Maggiore. Ci si puรฒ concedere una breve sosta al bar che si trova di fronte alla Cattedrale, per poi rimettersi in cammino e raggiungere la meravigliosa Basilica di San Francesco. Il mio suggerimento รจ quello di evitare di passare per le strade principali questa volta, ma di inoltrarsi nel dedalo di vicoletti che si snoda a partire da via Santa Maria delle Rose. Qui รจ possibile fare una breve visita nellโ€™omonima chiesa che dal 2000 ospita la mostra permanente Maria di Guido Dettoni. Una volta visitata lโ€™esposizione, tramite via Capobove, si torna in una delle vie principali, via San Paolo che si trasformerร  poi in via Metastasio. A un certo punto, lungo la via, sulla sinistra, si trova un grande arco con delle scalette che conducono alla Chiesa di Santa Margherita, dalla cui piazzetta si gode di una vista meravigliosa sulla Basilica di San Francesco. Una volta contemplato il paesaggio in unโ€™atmosfera cosรฌ pacifica da sembrare surreale, ci si dirige verso la chiesa che ha reso nota Assisi in tutto il mondo. Nella Basilica Superiore si ammirano affreschi di grande rilevanza, tra i piรน celebri vi sono quelli di Giotto, che raccontano la vita di San Francesco. La Basilica Inferiore รจ decorata da dipinti di alcuni tra piรน importanti pittori, come Cimabue, Lorenzetti e Sermei. Al suo interno รจ possibile visitare la tomba di San Francesco. Dopo aver visitato lโ€™intero complesso, รจ doveroso concedersi un poโ€™ di relax sotto il porticato della Piazza della Basilica Inferiore di San Francesco, provando a individuare la Basilica di Santa Maria degli Angeli tra il verde dei campi della pianura circostante che si puรฒ scorgere dalle inferriate. Sempre in questa piazza รจ presente lโ€™ufficio informazioni del Sacro Convento, punto di riferimento da tenere a mente per chi ha intenzione di partecipare ad una visita guidata della Basilica con un frate.

 

I monumenti fuori le mura

Lโ€™ultimo giorno ad Assisi, lo dedichiamo ai monumenti fuori le mura della cittร . Anchโ€™essi ci raccontano molto della vita di Francesco e Chiara. Il primo santuario da non perdere รจ lโ€™Eremo delle Carceri. รˆ qui che San Francesco si rifugiava in preghiera e si trova sulla strada che conduce al Monte Subasio, a circa 4 km dal centro storico. รˆ possibile raggiungerlo anche a piedi, prendendo il sentiero numero 350 che parte da Porta Cappuccini e arriva fino a Spello. Dopo essersi rigenerati in questo luogo mistico, ci si puรฒ dirigere verso il Santuario di San Damiano, la chiesa che venne restaurata da San Francesco e dove il santo scrisse il Cantico delle Creature. Sempre qui per un lungo periodo visse Santa Chiara. Anche questo posto รจ pervaso da unโ€™atmosfera di serenitร  e di quiete, la natura circostante fa la sua parte rendendo San Damiano unโ€™oasi di pace dove concedersi momenti di riflessione e spiritualitร . Le ultime due tappe dellโ€™itinerario non possono non includere il Sacro Tugurio di Rivotorto, luogo in cui visse San Francesco nel primo periodo della sua nuova vita e dove nacque lโ€™ordine dei frati minori, e la Basilica di Santa Maria degli Angeli. รˆ allโ€™interno di questโ€™ultima che si trova la Porziuncola, la chiesetta in cui San Francesco fondรฒ lโ€™ordine dei francescani. Vi รจ poi la Cappella del Transito dove invece il Santo morรฌ il 3 ottobre del 1226. Infine, dal chiostro si accede al Roseto, un giardino famoso per un episodio riguardante San Francesco. Pare che una notte, infatti, il Santo si rotolรฒ nudo sul roseto spinoso per sfuggire alle tentazioni del diavolo. I fiori, narra la tradizione, al contatto con il corpo del Santo persero tutte le spine cosรฌ da non arrecargli danno. Ancora oggi qui le rose nascono senza spine.
Un itinerario di questo tipo permette di conoscere a fondo la cittร  ed รจ cosรฌ che si tornerร  a casa con ricordi vividi e racconti coinvolgenti che indurranno amici e parenti a organizzare al piรน presto una gita ad Assisi.

 


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