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Sant’Andrea e San Spiridione, protettori dei pescatori del lago Trasimeno, si festeggiano rispettivamente il 30 novembre e il 14 dicembre, con grande riverenza religiosa e laica.

Il lago Trasimeno, fin dalla notte dei tempi, è abbinato con l’antica arte della pesca: un binomio inscindibile! Infatti, i pescatori che solcano le acque lacustri, con le loro caratteristiche barche, fissano il loro sapiente sguardo in lontananza per scrutare le verità meteorologiche del cielo e si guardano attorno per capire i venti, la loro forza e direzione, e ancor oggi utilizzano sistemi di pesca ancestrali.

Matteo dall’Isola già nel XVI secolo, li aveva narrati e così ben descritti nella sua Trasimenide che, nei tempi odierni, quando dalla riva del lago li vediamo lanciare in acqua il giacchio o posare i tofi o i martavelli, ci sembra di riviverne gli antichi gesti.
I pescatori del Trasimeno sono una testimonianza unica e portatrice del sapere, degli aneddoti, della custodia della beltà dei luoghi ma anche delle problematiche delle antiche acque del Tarsminass, che vanno ancora maggiormente protette nel segno della tradizione e della salvaguardia di questa antica e preziosa arte della pesca, che andrebbe maggiormente tutelata, conservata e sostenuta.

 

 

Una delle tradizioni del Trasimeno è appunto la cerimonia religiosa e conviviale che celebrano i pescatori lacustri: San Spiridione è quello festeggiato da quelli di San Feliciano, mentre Sant’Andrea è celebrato da tutti gli altri pescatori del lago e non solo. Sant’Andrea, protettore universale dei pescatori, è l’Apostolo che indicò a Gesù il bambino che aveva nella cesta i pani e i pesci che poi vennero utilizzati nel miracolo della moltiplicazione, mentre San Spiridione proviene dall’Oriente – era nativo dell’Isola di Cipro – e il suo nome significa dono: il Santo protettore prescelto dai pescatori di San Feliciano.
Le celebrazioni dei due Santi sono cerimonie che annoverano grande partecipazione degli addetti ai lavori, autorità religiose, politiche e civili. Le due ricorrenze rappresentano l’incontro e il vostro inviato lacustre ne ha avuto la piacevole testimonianza diretta: l’amore per il lago, per il proprio lavoro ma anche le preoccupazioni imprescindibili del mestiere e dell’ambiente lacuale sono oggetto di costruttivo confronto e speranzoso dibattito tra i tanti intervenuti per trovare le giuste soluzioni da applicare come determinazione alle specifiche esigenze del settore.
La Cooperativa Pescatori del Trasimeno di San Feliciano, con il Presidente Aurelio Cocchini e l’AD Valter Sembolini, e quella denominata Stella del Lago di Panicarola, presieduta da Ivo Bianconi, dapprima hanno celebrato con una Santa Messa il proprio Santo e poi c’è stato un dibattito tra i convenuti. In chiusura di ciascuna ricorrenza c’è stato un momento conviviale.

 

Foto di Cooperativa dei Pescatori del Trasimeno

 

Un sano campanilismo tra le due cooperative testimonia l’amore che questa brava gente di pescatori ha per il proprio lago e per il proprio mestiere, a cui va riconosciuto un gran tributo di stima, gratitudine e solidarietà. Da parte di chi ha il potere decisionale politico e civile, si sperano ulteriori sostegni per il mondo della pesca e per gli operatori economici locali, in aggiunta a quelli numerosi già fatti, per continuare a proteggere e sviluppare l’accoglienza lacustre, così che i visitatori potranno apprezzare l’eccellenza umbra del Trasimeno e chi, come la comunità dei pescatori, ne è l’elemento prezioso, irrinunciabile, certo e caratterizzante.

L’evento, che si è appena concluso al Club Velico Trasimeno di Passignano sul Trasimeno, ha visto coinvolti oltre 80 artisti tra pittori, scrittori, musicisti, attori, drammaturghi e stilisti, nei vari linguaggi d’arte che il ricco e vario programma del 2022 ha messo a disposizione dei visitatori di Cartoline dal Trasimeno.

Nomi come quelli del celebre maestro d’orchestra Gianni Mazza, del cantante Alex Baudo, della performer e scrittrice Floriana La Rocca, dell’archeologa Barbara Venanti, dei promotori artistici e maestri pittorici Fabrizio Fabbroni e Stefano Chiacchella, del drammaturgo Francesco Bianchi, del compositore e performer Cesare Verdacchi, dell’attore e scrittore Mirko Revoyera, della stilista e influencer Maggy Style e del critico d’arte Luciano Lepri, oltre a 35 pittori conosciuti e affermati provenienti da tutta Italia, hanno tenuto il palco da protagonisti.

 

 

I vincitori della mostra pittorica sono Anna Chiaraluce e Alida Mancini (Raphael Leon) mentre i tre vincitori dei Baccarelli, l’estemporanea di pittura dove le opere sono state create con l’ausilio del vino dei Colli del Trasimeno, sono Dario Silvestri, Simona Costa e Fabiola Lazzarini.

 

Le vincitrici

 

Giuliana Baldoni, Jean Luc Bertoni e Marco Pareti, organizzatori dell’evento, hanno dichiarato: «La seconda edizione di Cartoline dal Trasimeno ci ha regalato grandi soddisfazioni di presenze e partecipazione dei tanti artisti intervenuti. Ci ha fatto piacere trovare una sinergia con il CVT per la realizzazione della vela di Cartoline dal Trasimeno, dipinta con l’ausilio dei pittori intervenuti all’evento che hanno lasciato il loro segno artistico sulla vela che sarà montata su una barca Optimist e condotta da dei ragazzi che prossimamente veleggerano in segno di Pace sulle acque lacustri. Poi sono state distribuite le consuete cartoline postali illustrate riportanti le opere dei pittori che hanno esposto in mostra e che potranno essere spedite e viaggiare in tutto il mondo, portando l’immagine dei vari dipinti ispirati al Trasimeno come ambasciatori di bellezza artistica e territoriale. Un catalogo illustrato della mostra è a memoria perenne di questa edizione – continuano gli organizzatori – Ringraziamo il CVT, L’Assemblea Legislativa della Regione Umbria, il GAL Trasimeno-Orvietano, il Comune, l’URAT, Europa Comunica, Bertoni Editore, la Cantina Berioli, i B&B Isole e Tramonti e La Rocca Residence, Arcuri e Burico abbigliamento, Vivo a Colori nonché il co-organizzatore AboutUmbria e i media MEP Radio, RTN Radio, TEF e Umbria+TV».
Gli organizzatori hanno svelato che sono al lavoro per la prossima edizione dove ci hanno garantito delle nuove sorprese all’insegna dell’arte e della cultura.


Si apre il 1 agosto 2022 la manifestazione Ferragosto Toreggiano, che si terrà a Tuoro sul Trasimeno fino al 15 agosto, con un calendario denso di appuntamenti.
La manifestazione apre con il Concerto dei Gallo Team, quattro bravissimi musicisti che hanno suonato con i grandi cantautori italiani come Vasco Rossi, Zucchero, De André e Stadio.

 

Poi fino al 15 agosto ci saranno delle splendide serate dedicate ai Rioni e al Palio Il Tiro della Biga, che torna dopo due anni di stop forzato. Inoltre nel palinsesto sono previsti, tra i tanti appuntamenti, anche i seguenti eventi: Tuoro 217 a.C., Calici sotto le stelle, Una Notte al Museo, la gara podistica notturna, il raduno in notturna in Mountain Bike, l’esibizione della Banda Cittadina e, per finire, la grande festa di Ferragosto!

 Anche per l’anno 2022 il Gal Trasimeno-Orvietano ha proposto un ricco programma di eventi come ormai di consueto che sostengono il marketing, e la promozione di un territorio che ha da vendere, tradizione, cultura, natura e un patrimonio storico artistico che il passato ci ha regalato e che è la base del futuro sviluppo.

Si sono appena conclusi i primi due eventi delle iniziative di primavera, in contemporanea DE.CO a Monteleone di Orvieto e la Festa del Tulipano a Castiglione del Lago che hanno registrato una più che ottima partecipazione di pubblico, con grande attrazione anche sotto l’aspetto turistico, in attesa della festa dei pugnaloni ad Allerona che riprende dopo due anni di stop a causa del covid e della 1000 miglia di Passignano il 16 giugno prossimo.

 

Festa del Tulipano 2022. Foto Giorgia Nofrini

 

«Abbiamo, anche quest’anno, reso omaggio a un ricco calendario di eventi con l’impegno che va nella direzione di selezionare e di qualificare l’intervento sostenendo iniziative di livello e possibilmente diffuse in tutto il territorio, facendo lo sforzo di programmare anche in condivisione con il territorio, ma soprattutto con quella autonomia di iniziativa, che ha portato anche alla proposta del 2022 ad una rigida selezione dei contenuti e degli eventi. Siamo convinti che dobbiamo con impegno continuare in questa direzione, il Gal non può essere, sia per scelta politica che per le rigide regole tecniche che dobbiamo giustamente adottare ai fini della trasparenza, un portafoglio aperto ad ogni richiesta che ci venga sollecitata dall’esterno, ma siamo noi, in completa autonomia, che abbiamo il dovere di ascoltare, ma anche quello di fare una rigida selezione delle proposte. Anche quest’anno, a distanza di poco più di un anno dalla formazione di questo direttivo, abbiamo cercato di coordinare al meglio ciò che oggi è il programma degli eventi 2022 che possiamo considerare la prima proposta di questo nuovo Consiglio di amministrazione. Abbiamo lavorato mesi e mesi, con accanto il conforto tecnico del nostro direttore, e oggi con soddisfazione dico che, anche per l’anno 2022, si sta proponendo un salto di qualità negli eventi, considerando che il programma contiene iniziative che da tanti anni il Gal finanzia e che probabilmente se venisse meno questo sostegno non si potrebbero più realizzare. Preso atto quindi che esiste una storicizzazione degli eventi proposti, ogni anno si cerca di migliorare la proposta» spiega Gionni Moscetti, Presiedente del Gal Trasimeno-Orvietano.

 

 

Il programma di quest’anno infatti vede due iniziative ampliarsi a tutto il territorio del Gal e in particolare Castiglione Cinema che oltre la 5 edizione a Castiglione del Lago nel giugno, vedrà una prima edizione nell’autunno inoltrato ad Orvieto e Orvieto con Gusto e con l’Arte che vedrà una prima edizione verso la fine di giugno con la proposta Trasimeno Terra del gusto dell’arte e del Lavoro. Tra le novità c’è poi un evento di grande spessore culturale, presentato a settembre scorso, che sono le iniziative relative ai 500 anni dalla morte di Perugino e Signorelli sul quale c’è il progetto territoriale ma anche quello interregionale con altri due Gal dell’Italia centrale. L’altra novità riguarda il coinvolgimento dei giovani nell’attenzione al fenomeno dei cambiamenti climatici in abbinamento con il futuro dell’innovazione tecnologica (Game Over Future C(o)ulture 2022) proposto a Città della Pieve con il coinvolgimento dell’amministrazione locale. «L’anno 2021 è stato l’anno dove sono nate alcune nuove iniziative, anche in relazione al fatto che la pandemia ha richiesto, a volte, un cambiamento anche negli eventi, ed è nato così Giallo Trasimeno, Cartoline dal Trasimeno e altri eventi che hanno, da subito riscontrato un successo, a volte inaspettato, quindi abbiamo deciso di riproporli. Ormai storicamente in forma crescente sono diventati eventi importanti e diffusi in tutto il territorio la kermesse del merletto e del ricamo, per le quali il 2022 speriamo riprendano anche le altre iniziative oltre Fili in Trama che ha resistito anche al covid, così come il Green Music Fest che ha coinvolto quasi tutti i nostri comuni con concerti di grande livello e che quest’anno abbiamo saputo con piacere sarà sostenuto anche da un altro Gal umbro, ma anche l’isola del libro, le iniziative legate al cinema e tanto altro. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo ambizioso programma e mi auguro che il 2022 sia l’anno della ripartenza per ritornare a quella normalità di cui l’economia ma anche le persone hanno tanto bisogno, sicuri che il nostro impegno sarà utile anche a questo» conclude il presidente Moscetti.

“La sera dei Miracoli” è lo spettacolo che si è tenuto, con un grande consenso di pubblico, al Teatro dell’Accademia di Tuoro sul Trasimeno, dove il binomio musica e sand art ha donato emozioni e catturato gli animi.

Dire Antonio Ballarano, Gabriella Compagnone, Antonio Ruvo, Gianni Maestrucci e Sara Jane Ceccarelli, vuol dire regalare emozioni in un’esibizione che ha appagato pienamente i sensi dello spettatore che ha assistito entusiasta a La sera dei miracoli, il cui nome prende spunto dalla celebre canzone di Lucio Dalla, brano riproposto, insieme a suoi altri, durante la serata. I cinque artisti, nel loro specifico linguaggio, sono stati complementari e integrativi nel messaggio composto da musica, voce e figurativo, ampiamente apprezzato da tutti quelli che hanno colmato, in ogni ordine di fila, i posti disponibili.
Gabriella Compagnone, sand artist italiana, in una sorta di magia, ha giocato con la sabbia e prodotto con delicata maestria: le sue figure sono state trasmesse sul fondale del palco per la visione e il meritato apprezzamento della platea. Le realizzazioni di Gabriella, fin da subito, sono apparse in perfetta sintonia con le note musicali prodotte dal trio composto dalla voce di Antonio Ballarano, dalla chitarra di Antonio Ruvo e dalle percussioni di Gianni Maestrucci, il tutto impreziosito dalla voce di un altro pezzo da novanta, Sara Jane Ceccarelli.

 

In scena “La sera dei Miracoli”. Foto by Proloco di Tuoro sul Trasimeno

 

«Io e Gabriella abbiamo unito i nostri progetti, così che i giochi di sabbia e la musica sono in perfetta armonia. Il risultato è stato ottenuto dopo lunghe prove che ci hanno visto impegnati per la preparazione di questo spettacolo, che offre delle visioni incantevoli e ascolti suggestivi per il pubblico. Così come la soave musica di Antonio e Gianni e la splendida voce di Sara Jane» racconta Antonio Ballarano.
Fabrizio Magara, presidente della locale Proloco ci ha detto: «È una grande soddisfazione aver avuto a Tuoro sul Trasimeno questi artisti, che sono di un’elevatissima caratura. Il pubblico che è venuto anche da lontano, ha riempito il nostro teatro, dimostrando che la buona arte attira le persone con i suoi messaggi sociali e di pace, come La sera dei Miracoli che ne presenta nelle sue forme e contenuti».
Impeccabile l’organizzazione della Proloco che con tutto lo staff capitanato da Fabrizio Magara e dal suo vice, Andrea Grasselli, hanno reso possibile assistere all’unicità del graditissimo evento.

A Palazzo Donini, sede della Giunta Regionale dell’Umbria, è stata presentata la XX edizione della gara podistica denominata Strasimeno, l’ultra maratona di 58 chilometri intorno al lago Trasimeno con 4 traguardi intermedi. Il comitato organizzatore, presieduto da Giovanni Farano e coadiuvato da oltre 200 volontari, ha delineato il percorso di fronte a molte autorità civili e sportive, che sostengono la corsa lacustre che prevede una grandissima partecipazione anche internazionale.

Siamo alla XX edizione della Strasimeno, la corsa podistica regolata su 5 distanze per altrettanti traguardi dove si prevede una partecipazione record vicino alle duemila presenze. La partenza avverrà alle 9,15 del 13 marzo dal lungolago di Castiglione del Lago e, dopo 10 km, si giungerà al primo arrivo di Borghetto di Tuoro; il secondo, dopo 21 chilometri, a Passignano sul Trasimeno; il terzo, dopo 34 km, a San Feliciano; quello della maratona, a Sant’Arcangelo dopo 42 km, è il quarto, e l’ultimo sarà quello dell’ultra maratona a Castiglione del Lago, dopo 58 km, traguardo conclusivo della manifestazione sportiva. L’evento podistico è organizzato da un comitato sportivo guidato da Giovanni Farano, presidente dell’ASD Filippide, insieme al vicepresidente del comitato Mirco Solfanelli e a Enrico Pompei, presidente dell’Atletica AVIS Perugia.

 

Strasimeno, foto by Facebook

 

Sono intervenuti alla presentazione dell’evento, oltre ai succitati organizzatori, Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, che ha portato i suoi saluti insieme al consigliere regionale Eugenio Rondini, al sindaco di Castiglione del Lago Matteo Burico e al suo vicesindaco Andrea Sacco, al sindaco di Passignaano sul Trasimeno Sandro Pasquali e a quello di Magione, Giacomo Chiodini, al vicesindaco di Tuoro sul Trasimeno Thomas Fabilli, a Francesca Caproni, direttore del GAL Trasimeno Orvietano, a Carlo Moscatelli presidente della FIDAL Umbria e al main sponsor Acea Ambiente con Massimo Aiello.
L’organizzazione della Strasimeno vuole perseguire la bellezza della gara podistica, che valorizzi l’ambiente e il territorio in un contesto di una straordinaria suggestione, rappresentata dal lago Trasimeno. Il presidente Farano ha ringraziato tutti i volontari, le associazioni, le istituzioni, le forze di polizia che supportano la manifestazione.
Durante la presentazione è stata consegnata la maglia ufficiale della manifestazione a tutti gli intervenuti portante il venti, il numero delle edizioni della gara podistica. La Strasimeno è una bellissima festa dello sport e per la gente, a cui non si può mancare.

Il dolce ha origine lontane e pare che il suo nome originario sia stato “Anguilla del Lago”, nato da un caso “forzato” e dalla creatività delle monache che abitavano l’Isola Maggiore. Buonissimo al gusto e al sapore, si mangia tutto l’anno ma in particolare fa parte della tradizione natalizia e caratterizza le tavole umbre imbandite nel periodo delle festività di fine anno. Oggi è conosciuto con il nome di “Torciglione”.

Le sue origini, secondo le storie tramandate oralmente dagli anziani lacustri, pare che risalgano a una visita di alti prelati vaticani al convento monacale posto sull’Isola Maggiore nel Trasimeno, giunti lì in un venerdì di magra. Era un periodo invernale di gran freddo e per una forte gelata non c’era pesce a disposizione, allora una suora, quella addetta alla cucina, prese gli ingredienti che aveva disponibili e creò questo dolce dalla forma tipica di un’anguilla. Nasceva così l’Anguilla del Lago. Successivamente, nel periodo medievale, il precedente nome sarebbe stato sostituito dal nome Torciglione, con il quale il serpentone umbro è giunto fino ai nostri tempi.
Nella parte superiore del dolce, raffigurante appunto un’anguilla o un serpente avvolto a spirale, vengono messi una serie di pinoli a mo’ di squame e, nella parte anteriore, una mandorla a rappresentare la lingua e due canditi rossi per gli occhi.
È un dolce che, attraverso i secoli, ha avuto dei valori simbolici diversi. Quello del serpente dell’Apocalisse, che mangiandolo verrebbe sconfitto o quello, che per la sua forma attorcigliata simulerebbe il ciclo della natura, che alterna la vita alla morte e la sua rinascita. Il dolce umbro con la caratteristica forma serpentiforme, viene preparato utilizzando farina di mandorle e zucchero e per le decorazioni, canditi, mandorle e pinoli.
In molte pasticcerie tradizionali del Trasimeno, il Torciglione si può reperire durante tutto l’anno, nell’ossequioso rispetto dell’antica forma e ricetta. Nel proseguire le tradizioni, in molto famiglie viene preparato il dolce con liturgie culinarie ripetute da generazioni. A Tuoro sul Trasimeno, viene organizzata dalla Proloco una gara per il riconoscimento del Torciglione più buono, cucinato secondo tradizione.

 

dolci natalizi umbri

 

Di seguito le indicazioni per la preparazione dell’Anguilla del Lago o Torciglione, confidate da una signora riconosciuta dai più per la sua capacità pasticcera:

Ingredienti:

  • 500 g mandorle macinate
  • 250 g zucchero
  • 3 uova
  • 1 limone grattugiato
  • mandorle, pinoli, 2 chicchi di caffè o due candidi rossi, codette colorate per decorare

 

Preparazione:

Sgusciare le uova e separare i tuorli dagli albumi. Montare i bianchi a neve e sbattere i rossi. Mescolare la farina di mandorle insieme con i tuorli, lo zucchero e il limone grattugiato. Gradualmente aggiungere gli albumi e impastare bene il tutto. Rivestire con carta da forno una teglia mettendo sopra l’impasto e con le mani leggermente umide, dare la forma di un serpente. Decorare il torciglione con mandorle, pinoli e codette colorate. Utilizzare i due chicchi di caffè o i due candidi rossi per formare gli occhi del serpente/anguilla e una mandorla per la lingua. Cuocere a forno caldo a 160° per circa 40 minuti, sin quando la superficie non diventa ben dorata. Fate raffreddare il torciglione prima di servirlo.

Nel borgo di Castel Rigone, si svolgono i Mercatini di Natale con l’esposizione nei locali, cantine e casette di legno di prodotti tipici, artigianali ed enogastronomici. Una festa gioiosa per grandi e piccini che si protrarrà fino al 6 gennaio 2022.

Babbo Natale nella sua casa

Un programma intenso quello dei Mercatini di Natale a Castel Rigone, dove il suggestivo Borgo medievale già incantevole per paesaggio e accoglienza, è diventato maggiormente attrattivo grazie a questa manifestazione. Tante le attrazioni proposte da tutta la squadra della vitale ed energica proloco locale che, insieme alla comunità intera, ha creato delle magiche atmosfere natalizie arricchendo con luminarie e addobbi le strade paesane e, i privati cittadini, le facciate delle proprie case. La casa di Babbo Natale, bellamente allestita, è la grande attrazione per i bambini.
Bracieri accesi nelle strade per riscaldarsi, musica natalizia vintage con i Casabei, melodie suonate dagli Zampognari di Pietrafitta, lo spettacolo itinerante de La Banda degli Onesti, i Musici folignati e la Soloband, il gruppo musicale degli Almost Jazz, la Banda Musicale e la Banda G. Verdi, entrambe di Castel Rigone, e il Coro Lirico dell’Umbria, sono le proposte musicali in programma che ammantano di note l’antico borgo. La Tombola della Befana, aperta a tutti, sugella la tradizione natalizia.
Gli artigiani espositori che hanno creato delle autentiche opere artistiche e che mettono in mostra, con orgoglio e fierezza, i ricami, le trine, i cappelli, gli scuri artistici, i presepi, gli addobbi natalizi, gli accessori e tanto altro. Delle vere ricercatezze artigiane che ti fanno andare indietro al tempo della tradizione, quando la manualità capace di cotanta bravura si oppone con maestria alla replica artificiale e copia dei manufatti industriali. Reali eccellenze artigiane!
Gli angoli enogastronomici diffusi nel borgo, accompagnano il visitatore che viene rapito dalle incantate atmosfere proposte, con un verso amicale al gusto: una buonissima torta al testo fatta dalle bravissime signore locali, la quale viene accompagnata da un buon bicchiere di vino o da un sidro di mele, che corroborano l’animo mentre il vin brûlé riscalda i momenti più freddi della visita. Proposto anche lo Street Food per gli amanti del genere.

Lorenzo Moretti, presidente della ProLoco

Il presidente della Proloco di Castel Rigone, Lorenzo Moretti, ha dichiarato: «Siamo felici di aver proposto questa ennesima edizione dei Mercatini di Natale, dopo un periodo difficile dovuto al Covid. È un segnale di speranza e con l’occasione, le persone hanno vissuto un evento da condividere insieme. Debbo ringraziare tutta la squadra della ProLoco e tutta la cittadinanza per la riuscita della manifestazione, così come il Comune di Passignano. La creazione del programma di quest’anno ci ha visti, ancora una volta, molto impegnati in blocco con gran passione e dovizia e siamo molto soddisfatti di quello che offriamo a chi ci viene a trovare».
Presente alla manifestazione, nella sua Castel Rigone, il consigliere regionale Eugenio Rondini che, con vanto e compiacimento per il successo della manifestazione, ci ha detto: «Ringrazio la ProLoco di Castel Rigone e tutta la Comunità, per la straordinaria organizzazione e riuscita dell’evento che tutti insieme si è riusciti a ottenere con una grande qualità per la valorizzazione delle tipicità locali. I Mercatini di Natale sono un importante attrattore turistico per Castel Rigone, insieme ad altri importanti eventi del Trasimeno, che tutti insieme forniscono un’offerta varia e speciale per il turista.

Eugenio Rondini, consigliere regionale

Insieme ai Mercatini di Natale di Castel Rigone, l’Albero di Natale più grande del mondo disegnato sull’acqua, a Castiglione del Lago, e quello della speranza di Isola Maggiore nel Comune di Tuoro sul Trasimeno fino al muro d’acqua di 200 mq circa innalzato sul lago a Passignano sul Trasimeno dove viene proiettato un corto animato sulla leggenda di Trasimeno e Agilla, insieme a tutte le altre iniziative degli altri borghi lacustri».
I mercatini di Natale sono in connubio con l’evento Tra Borgo e Leggenda di Passignano, anch’esso presenta un ricco programma di spettacoli, musica, arte, cultura, mostre, maghi, esibizioni e tanto altro, che si terrà dal 25 dicembre al 6 gennaio. I mercatini di Natale Castelrigonesi, sono organizzati dalla ProLoco locale con il supporto del Comune di Passignano sul Trasimeno.

 


Il programma è disponibile sulla pagina Facebook

Quando guido verso Tuoro arrivando dall’alta valle del Tevere, corro sempre in bilico tra il confine dell’Umbria e la Toscana. Attraverso la valle e la strada del Niccone, dove a volte incontro auto lussuose che scendono dal castello di Reschio, dirette chissà dove in questa bella e misteriosa terra umbra. Allo stesso modo posso incontrare trattori con rimorchi carichi di tabacco appena raccolto: emergono da quei campi sterminati che in estate sono verdi e in autunno tutti gialli. La mia road map passa per Lisciano Niccone, si arrampica poi per un po’ di curve fino alla Cima, ai Gosparini e lì, wow!, si apre la vista sul lago.

Tuoro sul Trasimeno, che mi aspetta qualche curva più giù, è un piccolo borgo che si affaccia sulle sponde settentrionali del Lago; è a cavallo tra Umbria e Toscana alle pendici del Monte Castelluccio. Il borgo attuale, formatosi in età medievale – non prima del XIV secolo – subì le vicende e le lotte legate alla conquista della posizione strategica al confine tra Perugia e la Toscana. Tuoro è uno dei borghi più belli del Trasimeno, forse però uno dei meno conosciuti; ha una vista dritta dritta sull’Isola Maggiore, che fa parte del suo stesso comune. Passeggiando per le sue vie, si percepisce un’atmosfera calma da Umbria slow life: c’è il caffè nella piazza, la farmacia, la pescheria, i tabacchi, il panettiere e vari posti dove mangiare bene e in santa pace.

Un tour virtuale

Il nostro Palazzotto del Novecento si scorge già da Piazza Municipio: è un palazzo elegante, contraddistinto da due palme sofferenti che incorniciano l’ingresso principale. Mi avvicino al suo cancello, mi guardo intorno e vedo che la sua posizione è veramente di pregio, è in un’intersezione di strade e svetta su Tuoro quasi a volermi dire io sono importante e sono imponente.
Abituatevi, se continuerete a leggermi, a sentir parlare le case; per me non sono solo pietre, mattoni, calce o cemento, sono la storia di chi l’ha progettata e abitata, di chi l’ha vissuta, aprendo quel portone felice o triste. Quanti pensieri avranno fatto i suoi abitanti affacciandosi alle finestre e ammirando il lago, ognuno ad ogni piano, con una diversa riflessione.
È singolare trovare così centrale un edificio così ben collocato e soprattutto con un giardino tanto vasto; mi diletto a contare gli ulivi, che sono quaranta. Il giardino ha una bella estensione anche se rimane un po’ basso per la vista sul lago, ma una parte è presente anche vicino a un ingresso secondario ribassato rispetto alla strada. Questa parte è suggestiva, immagino signore con abiti d’epoca sedute ai tavolini sorseggiando un tè. La proprietà è tutta recintata e gli ingressi quindi sono 3, quello principale, poco più sotto un altro che conduce a dei gradoni che accompagnano al giardino e un altro ne scorgo camminando lungo il suo perimetro; questo è un grande cancello che potrebbe oggi essere usato come ingresso per le auto. Mi sembra di vederlo con una parte dedicata allo spazio piscina e un’altra per la sosta delle auto.

 

 

Entro dall’ingresso secondario in basso: è la parte dedicata alle cantine, ci sono soffitti a volta e le pareti con pietra a vista, caratteristiche che oggi sono ricercate per locali di degustazione e intrattenimento.
La casa è caratterizzata da una scala centrale e ampia in pietra serena e ferro battuto, ma l’elemento più particolare è il corridoio, che ne costituisce la spina dorsale attorno alla quale si svolgono tutte le stanze e, penso, anche tutte le storie di chi nel corso degli anni l’ha abitata. Sono due i piani strutturati così, mentre l’ultimo ha un’influenza più moderna perché ha avuto un abbozzo di ristrutturazione; insomma stando dentro e percorrendola, ho la sensazione di un edificio che è stato modificato, cambiato e forse poco rispettato nella sua identità. Il fattore magico però sono le vedute da ogni singola finestra che affaccia verso il lago, sembra quasi di poter toccare l’Isola Maggiore e questo mai nessuno ha potuto cambiarlo e mai potrà farlo. Il Palazzotto merita di rivivere, per la sua struttura, per la sua location, per il valore aggiunto che potrebbe rappresentare nell’economia torreggiana. Quasi lo vedo, finalmente ristrutturato in modo armonico e congruo alla sua essenza.

La Festa toreggiana ha messo in risalto un’eccellenza umbra tra le tante, quella dell’olio di oliva, per cui l’Umbria e il Trasimeno sono conosciuti in tutto il mondo.

Questa prelibatezza era apprezzata fin dal tempo degli Etruschi, che utilizzavano soprattutto le olive, mentre l’olio era impiegato sia per le lampade sia come prodotto alimentare. Ma soprattutto veniva usato come unguento e cosmetico.
In Umbria e in particolare nella zona del Trasimeno l’andamento produttivo dell’olio di oliva, per la raccolta del 2021, è stato influenzato dagli eventi meteorologici: sia le forti gelate primaverili sia le alte temperature estive con la mancanza di pioggia hanno fatto sì che sia stato un altro anno difficile per l’olivicoltura in termini di quantità. Ma non nella qualità, che risulta avere caratteristiche elevate.
Negli ultimi anni gli eventi atmosferici hanno condizionato i flussi produttivi e qualche produttore avveduto si è ingegnato a rendere il proprio oliveto irriguo con sistemi innovativi, superando il problema della siccità. Per le parassitosi olearie e la specifica mosca, bisogna sempre tenere la guardia alta e avveduta.

 

 

Questo erano le prevalenti riflessioni di alcuni olivicoltori che hanno partecipato alla Festa dell’Olio che si è tenuta a Tuoro sul Trasimeno il 30 e 31 ottobre. La manifestazione ha avuto inizio presso la Casina del Sodo, con una conferenza tenuta dal maestro potatore, Luc Feliziani.
A seguire c’è stata la consegna del premio Ramoscello d’Olivo, destinato a chi si è distinto per meriti sportivi o culturali portando il nome di Tuoro nel mondo. I vincitori del premio sono stati i toreggiani Enzo e Paolo Coloni, che hanno partecipato e si sono distinti in F1, particolarmente negli anni ’80 con la loro scuderia automobilistica. Tuttora sono in corsa.
Il mercatino ha adornato il centro del paese e, dopo l’apertura serale degli stand gastronomici dove si sono potute assaggiare delle grandi prelibatezze preparate dal team dell’energica ProLoco locale, guidata da Fabrizio Magara, la serata si è chiusa con lo spettacolo dedicato allo swing con le note della Trasimeno Big Band, diretta in modo impeccabile dal maestro Emanuele Ragni. La piazza si è trasformata in una pista da ballo densa di ballerini più o meno provetti che si sono cimentati in evoluzioni danzanti a tempo di rock roll o swing.

La domenica si è aperta, nel corso della mattinata, con una panoramica camminata tra gli oliveti nella zona di Vernazzano. Al termine della piacevole passeggiata naturistica, si è potuto godere di una bruschetta con l’olio nuovo per tutti i camminatori.
La ProLoco toreggiana ha anche organizzato un originale pranzo tra gli olivi presso il piccolo ma celebre borgo di Sanguineto, da cui prende nome il torrente che, si racconta, diventò color sangue durante la celebre battaglia tra Romani e Cartaginesi. Al pranzo hanno partecipato numerosi turisti e locali, divertiti nella tipica location, ascoltando la musica popolare suonata dalla fisarmonica di Giacomo Tosti e cantata da Chiara Pettirossi, ovviamente apprezzando l’ottimo cibo preparato per l’occasione.

Nel pomeriggio la Festa dell’Olio è continuata in paese, nella piazza del Municipio, con Olioween, momento dedicato ai più piccoli. Prendendo spunto dalla celebre festa, i bambini si sono divertiti nel nome di bruschetto o scherzetto.
La sera ci si è potuti deliziare il palato ancora presso le taverne e i ristoranti toreggiani, accompagnati dalla musica in piazza eseguita dai bravi componenti della band Freddy and The B Lovers. La manifestazione, presso la Casina del Sodo, ha accolto una mostra fotografica collettiva dal titolo Un lago dentro di me, a cura dei fotografi Paolo Cirmia, Paolo Barboni e Antonella Piselli.
Il Presidente della Proloco di Tuoro, Fabrizio Magara, ha dichiarato: «La manifestazione ha riscosso un grande successo di pubblico locale e forestiero, aiutata da una buona forma promozionale. Nel ponte di Ognissanti, durante il quale le persone hanno approfittato per venire a visitare il nostro borgo lacustre, ad attrarre è stato il variegato programma che abbiamo realizzato. La manifestazione è stata organizzata con impegno da parte di tutta la nostra ProLoco e, vedendo i risultati, ci siamo sentiti appagati dal sacrificio fatto. Dopo varie edizioni di questa festa, il prossimo anno ci vedrà impegnati a organizzare una Festa dell’Olio con maggior slancio». L’evento dedicato all’olio di oliva è stato organizzato dalla ProLoco toreggiana in collaborazione con l’Amministrazione comunale.

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