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Si è conclusa domenica 25 luglio la prima edizione di Giallo Trasimeno la tre giorni dedicata al genere letterario il cui oggetto principale è il crimine e che ha trovato nella splendida cornice di Tuoro e di isola Maggiore, il contesto ideale per raccontarsi e dare spazio agli Autori e alle loro proposte.

La kermesse – organizzata da Marco Pareti e Jean Luc Bertoni, in collaborazione con il Comune di Tuoro sul Trasimeno, il GAL Trasimeno-Orvietano e le proloco di Tuoto e Isola – è partita venerdì 23 luglio con l’inaugurazione ufficiale a piazza del Rondò a Tuoro alla presenza di numerose autorità, fra cui il sindaco di Tuoro Maria Elena Minciaroni, la direttrice del Gal Trasimeno Orvietano Francesca Caproni, il vice-presidente della Provincia di Perugia e sindaco di Passignano sul Trasimeno Sandro Pasquali, il consigliere regionale Eugenio Rondini.
In quest’occasione si è proceduto alle premiazioni delle varie sezioni del concorso e i finalisti sono stati omaggiati anche di prodotti tipici lacustri, sottolineando come manifestazioni come questa rappresentino un’opportunità importante di promozione del nostro territorio al di fuori dei confini regionali. Presenti infatti autori nazionali e internazionali oltre a big del giallo, come Enrico Luceri, autore della collana I Classici del Giallo Mondadori, e Piergiorgio Pulixi, autore del romanzo Un colpo al cuore edito nel 2021 da Rizzoli, che proprio venerdì sera hanno intrattenuto gli ospiti in un’affascinante e interessantissima chiacchierata.

 

Quello che si è articolato in questi giorni è stato un programma intenso caratterizzato dalla partecipazione di tanti scrittori con circa 60 presentazioni autoriali, disseminate tra Tuoro e Isola Maggiore, in angoli incantevoli, piazzette e giardini sul lago che hanno rappresentato cornici uniche e suggestive.

Piergiorgio Pulixi

Non solo narrativa però, perché nell’ottica dell’interdisciplinarietà c’è stato spazio per fumetti e comic books, estemporanee di pittura, animazioni per bambini e spettacoli teatrali. Fra questi segnaliamo Accadde al Tramonto di e con Stefano de Majo e Marialuna Cipolla, liberamente tratto dal libro omonimo di Marco Pareti (edizioni Corebook), che si è tenuto venerdì sera nell’anfiteatro del Sodo e che, sotto una luna piena e così luminosa da sembrare a tratti partecipe, ha suscitato negli spettatori bellissime emozioni.

Enrico Luceri e Jean-Luc Bertoni

Segnaliamo infine i vincitori della prima edizione di Giallo Trasimeno per le sezioni Inediti ed Editi e dato che sia gli organizzatori sia le Istituzioni hanno manifestato la ferma intenzione di dare seguito a questa iniziativa anche negli anni a venire, diamo a tutti appuntamento al prossimo anno.

Prime posizioni del concorso Inediti – Giallo Trasimeno.

  • Primo classificato: Silvana Giuliano
  • Secondo classificato: Angelo Rubano
  • Terzo classificato: Roberto Rapastella

Prime posizioni del concorso Editi – Giallo Trasimeno.

  • Primo classificato: Il mostro del Verbano, Morellini Editore
  • Secondo classificato: La rosa bettina, Ianieri Edizioni
  • Terzo classificato: Come la neve non fa rumore, Edizioni della goccia
  • Quarto classificato: Picnic al lago, Morellini Editore
  • Quinto classificato: Come ammazzare il tempo, Morellini Editore
  • Sesto classificato: Sulla pietra il suo ritratto, Pacini Editore

 

«Quando mi hanno detto del riconoscimento pensavo che si fossero sbagliati. Non c’ho creduto finché non è arrivata la mail ufficiale».

Jacopo Costantini, Nastri d’Argento 2021

Jacopo Costantini è un giovane attore perugino che sta muovendo – con successo – i primi passi nel mondo del cinema. Da poco ha ricevuto un’importate riconoscimento: è stato segnalato dai giornalisti cinematografici, tra i protagonisti di domani in occasione dei Nastri d’Argento 2021. In questa lista di giovani del futuro (sei in tutto) figura Jacopo, protagonista, assieme a Lodo Guenzi (Lo Stato Sociale) e Matteo Gatta, del film Est – Dittatura last minute di Antonio Pisu, presentato come film d’apertura della sezione non competitiva delle Giornate degli Autori della 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un road-movie ambientato alla vigilia della caduta del muro di Berlino, tratto da una storia vera. «Domani sera il film sarà proiettato al Frontone Cinema all’Aperto a Perugia e io sarò presente per parlarne» ci spiega Costantini.
La nostra chiacchierata è stata molto piacevole: abbiamo parlato di cinema, di mestieri difficili da portare avanti e di Umbria. Alla fine non ho resisto e gli ho fatto notare che ha un accento più bolognese che perugino: «Forse perché questi giorni sono stato con Lodo, ma basta qualche ora con i miei amici di Perugia e torna il mio accento».

Jacopo, a noi puoi dirlo: hai sempre voluto fare l’attore?

Sì, fin da quando ero bambino. Mi piaceva intrattenere e far ridere. Dopo una piccola recita mio fratello venne da me e mi disse: «Se ti piace tanto, perché non provi a farlo come mestiere?» Lui oggi sostiene di non averlo mai detto. Forse l’ho sognato! Comunque la mia famiglia mi ha sempre incoraggiato. Finito il liceo sono partito per Bologna per frequentare la Scuola di teatro Alessandra Galante Garrone e in seguito sono andato a Roma all’Accademia Internazionale d’Arte Drammatica del Teatro Quirino. Poi è arrivata la prima tournée teatrale con Lello Arena, che considero il mio maestro, dal quale ho appreso tanto tra cui la passione per questo mestiere. Perché è un mestiere dove si deve studiare e applicarsi.

La passione non basta…

No, ci vuole tanta dedizione e pazienza. È un mestiere che ti forma e ti abitua al rifiuto: di 10 provini, se ne azzecchi uno è già tanto. Il mio obiettivo è campare con questo lavoro, quindi non mi arrendo.

Meglio cinema o teatro?

Il teatro ha una condizione più abbordabile rispetto alla televisione o al cinema, dove inserirsi è molto difficile se non sei figlio di qualcuno, se non hai alle spalle forti agenzie o se non hai fatto determinate scuole.

 

Una scena del film Est – Dittatura last minute

Sei protagonista, assieme a Lodo Guenzi e Matteo Gatta, del film Est – Dittatura last minute con la regia di Antonio Pisu. Si tratta del tuo terzo film…

Sì. Avevo già girato due film indipendenti: nel 2018 la commedia Te lo dico pianissimo e nel 2019 Prossimo Tuo, entrambi diretti del regista Pasquale Marrazzo.

Quanto è vicino a te il personaggio di Bibi che interpreti in Est-Dittatura last minute?

Per realizzarlo ho estremizzato delle parti del mio carattere, che spesso freno. Ho aperto i rubinetti della bontà, dell’ingenuità e tutto è uscito naturalmente. Nel set non era un recitare… era uno stare. Noi tre siamo diventati veramente tre amici.

Il film ti è valso il riconoscimento Protagonisti di domani: qual è stata la prima cosa che hai pensato quando l’hai saputo? 

Oddio! Prima ho pensato che si fossero sbagliati, sono stato 10 ore nel dubbio. Poi è arrivata la mail ufficiale e quindi tutto è diventato vero. In più l’ho ricevuto insieme a Lodo (Guenzi) e Matteo (Gatta), quindi è stato ancora più piacevole e speciale.

 

Jacopo Costantini e Matteo Gatta ai Nastri d’Argento 2021

Sognando: da chi vorresti essere diretto?

Poter fare un provino per Paolo Sorrentino o Matteo Garrone sarebbe bellissimo.

Un attore a cui ti ispiri…

Il dio per me, è Gian Maria Volonté.

Dal 2019 vivi a New York: com’è stato il passaggio da Perugia alla Grande Mela?

A Perugia sto benissimo, ho la mia famiglia e gli amici che mi sostengono sempre. Il passaggio è stato naturale, è dove volevo andare… è quello che volevo fare. C’ho passato tutta la pandemia. Ora, il mio obiettivo è concentrarmi più sull’Italia e sfruttare al meglio questo momento di visibilità.

Sento che hai perso l’accento perugino e hai preso quello bolognese…

Forse perché questi giorni sono stato molto con Lodo, ma basta che frequento qualche ora i miei amici di Perugia e torna tutto come prima (ride!).

Un po’ d’informazioni su di te: chi è Jacopo?

Sono uno che crede che il miglior divertimento sia divertire gli altri.

Cosa leggi, che musica ascolti?

Di musica non ne ascolto moltissima, ma leggo tanto. Sono un appassionato di Marcel Proust, in questo periodo sto leggendo Alla ricerca del tempo perduto.

E per quanto riguarda i film?

Cerco di guardare tanto, soprattutto prodotti che non si trovano facilmente, un cinema più ricercato e di nicchia. Che poi è il cinema che vorrei fare io!

Quindi una mega produzione hollywoodiana la rifiuteresti?

No, assolutamente no (ride!). Non rifiuterei nulla, basta che non intacchi la mia dignità.

Hai mai pensato di passare dall’altra parte della macchina da presa?

Lungi da me farlo. Mi piace più scrivere, ho infatti dei progetti di scrittura in ballo.

Le ultime due domande di rito: qual è il tuo rapporto con l’Umbria?

Quando sono all’estero mi piace tanto dire che sono umbro e di Perugia e mi inorgoglisce molto quando scopro che le conoscono e che gli piacciono.

Come descriverebbe l’Umbria in tre parole?

Ruvida, selvaggia, accogliente.

Cartoline dal Trasimeno Mercoledì 28 luglio, conferenza stampa di presentazione della prima edizione. La manifestazione si svolgerà alla Rocca – Museo di Passignano sul Trasimeno.

È prevista alle ore 11,00 di mercoledì 28 luglio, presso la Sala Pagliacci del Palazzo della Provincia a Perugia, la conferenza stampa di presentazione della prima edizione di Cartoline dal Trasimeno, che avrà luogo dal 30 Luglio al 14 agosto, presso la Rocca di Passignano sul Trasimeno.
L’evento prevede un programma nutrito e vario, che coinvolgerà molte forme del linguaggio dell’Arte, con la presenza di pittori, ospiti, poeti e tanto altro.
Alla conferenza stampa prenderanno parte gli organizzatori, Giuliana Baldoni e Marco Pareti, il vicepresidente della Provincia nonché Sindaco di Passignano s/T, Sandro Pasquali, la direttrice del GAL Trasimeno-Orvietano, Francesca Caproni, il critico d’arte Andrea Baffoni e Luca Cirimbilli di Dharma Eventi.
Cartoline dal Trasimeno è organizzato in collaborazione con il Comune di Passignano s/T, il Gal Trasimeno-Orvietano e la ProLoco locale.

«Tuoro sul Trasimeno riparte dall’arte, con pittura, musica e letteratura. E proprio alla letteratura noir è dedicato il festival Giallo Trasimeno».

Tuoro sul Trasimeno e l’Isola Maggiore di tingono di giallo. Dal 23 al 25 luglio andrà in scena Giallo Trasimeno, il Festival Letterario Nazionale dedicato ai libri noir e al crime in genere. L’evento da brividi è organizzato da Bertoni Editore e Marco Pareti, con la fondamentale collaborazione del Comune di Tuoro sul Trasimeno, del GAL Trasimeno-Orvietano, delle ProLoco di Tuoro e di Isola Maggiore.
«Quando ci hanno proposto la realizzazione di questo festival abbiamo subito sposato l’idea, perché è qualcosa di originale, infatti non esisteva ancora in Italia un evento dedicato esclusivamente ai libri gialli. Fondamentale è ripartire dalla cultura e ci aspettiamo un grande successo anche se – essendo la prima edizione – un po’ di preoccupazione c’è, ma era importante provarci! Inoltre, è un onore e un piacere ospitare autori del calibro di Piergiorgio Pulixi, Livia Sambrotta, Mirko Zilahy, Enrico Luceri e Stefano de Majo. A loro, e non solo, possiamo far conoscere il nostro territorio e le nostre bellezze paesaggistiche» spiega la sindaca di Tuoro, Maria Elena Minciaroni.

 

Piazza del Municipio di Tuoro, foto di Proloco di Tuoro sul Trasimeno

 

Proprio le location – Isola Maggiore e Tuoro – sono un vero punto di forza coi panorami meravigliosi, che faranno da cornice alle presentazioni e agli eventi, regalando un fascino unico. Tre giorni dedicati al giallo, nei suoi generi poliziesco, fantascienza, storico, spionaggio, noir o thriller e ce ne saranno per tutti i gusti e tutte le età, per adulti e per ragazzi.
Gli appassionati potranno godere di un programma fitto e variegato e della presenza di illustri ospiti che, con la loro partecipazione, impreziosiranno la kermesse lacustre. «Tutti gli eventi sono imperdibili, io però aspetto con particolare attenzione la presentazione del libro Non Salvarmi di Livia Sambrotta» ci confessa la Sindaca.

 

Non solo libri

Oltre alle circa 60 presentazioni autoriali, disseminate tra Isola e Tuoro, non mancheranno spettacoli teatrali, estemporanee di pittura, animazioni per bambini, performance di body painting e proiezioni cinematografiche. Scopriremo, infine, i vincitori del concorso letterario, che verranno premiati durante i tre giorni di Festival.

Ogni anno, tra giugno e la prima metà di luglio, migliaia di turisti si riversano nel piccolo paese di Castelluccio di Norcia, per assistere alla famosa “Fiorita”, cioè la fioritura di lenticchie e di “piante infestanti” che si sviluppano durante la crescita del legume.
Il costante aumento di turisti rappresenta certamente una grande opportunità per l’economia del territorio, ma deve contemplare anche il concetto di sostenibilità ambientale, in modo tale che gli ingenti flussi di visitatori non vadano a incidere negativamente sui delicati equilibri ecosistemici che caratterizzano il contesto ambientale.
Un turismo consapevole per uno sviluppo sostenibile che è l’obiettivo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e del suo Presidente, il professore Andrea Spaterna.

Buongiorno professore, innanzitutto, secondo lei, che cosa è che spinge migliaia di persone, da ogni parte del mondo, a venire ad ammirare la fioritura di Castelluccio?

I Piani di Castelluccio di Norcia sono un contesto naturalistico di assoluto pregio, Sito di Interesse Comunitario, uno scenario di unica bellezza durante tutto l’arco dell’anno, che si esalta nei mesi di giugno e luglio con il ripetersi del suggestivo spettacolo della fioritura, che “colora” tale contesto, come una tavolozza di un pittore, regalando ai visitatori un’esperienza memorabile. Il segreto sono le cosiddette “piante infestanti”, che, grazie alla totale assenza di pesticidi nella coltivazione delle lenticchie, nascono e fioriscono in momenti differenti, andando a creare un grande mosaico colorato: dal giallo della senape selvatica al rosso del papavero e al blu del fiordaliso. I campi non seminati a lenticchia aggiungono poi ulteriori colori, come il verde del grano e il viola tenue della lupinella. Il risultato è un suggestivo scenario policromo.

 

fioritura_castelluccio

Piana di Castelluccio di Norcia, foto di Enrico Mezzasoma

Quest’anno si sono prese iniziative riguardo la gestione dei flussi turistici, bloccando l’accesso agli autoveicoli, esclusi i residenti, e favorendo un servizio di navette.  Qual è stata la ragione principale di questa decisione?

Innanzitutto, quest’anno è intervenuto un fattore di discontinuità con il passato, una sentenza della Corte di Appello di Roma per gli usi civici che, nel marzo scorso, ha confermato quanto già stabilito dalla sentenza del Commissario agli usi civici di Lazio, Umbria e Toscana e cioè il divieto di realizzare parcheggi per autoveicoli, anche solo temporanei, sul Pian Grande di Castelluccio. Questo ha indotto a ritenere che, con la fioritura di quest’anno, si sarebbe potuta aggravare la già critica situazione del flusso veicolare registrata negli anni precedenti, soprattutto nei fine settimana. Si è aperto pertanto un lungo confronto tra i diversi attori istituzionali dei due versanti, umbro e marchigiano, che ha visto l’Ente Parco svolgere un ruolo di mediazione per cercare di contemperare le diverse istanze. Purtroppo, malgrado i tanti incontri e l’impegno di tutte le Istituzioni, l’intento non è andato, almeno per il momento, a buon fine, in quanto non si è riusciti a fare sintesi delle diverse esigenze e aspettative, peraltro tutte più che comprensibili e legittime.
Quello che è seguito è l’ormai nota iniziativa, assunta dal versante umbro, di chiudere ad auto e camper l’accesso nei primi due fine settimana di luglio, lasciando libero transito solo ai mezzi a due ruote, alle auto di residenti e autorizzati, così come a navette e bus turistici, organizzando per gli altri mezzi un servizio di prenotazione on line presso i parcheggi di corona, con la possibilità di arrivare poi a Castelluccio attraverso un sistema di navette.
Certamente è di tutti la consapevolezza che la fioritura rappresenta un’opportunità straordinaria e attesa per l’economia locale, messa in ginocchio da tutta una serie di eventi avversi (tra gli ultimi, il terremoto del 2016 e l’emergenza pandemica), e quindi non solo riferita alla frazione di Castelluccio e dei tre Comuni porte di ingresso ai piani (Norcia, Castelsantangelo sul Nera, Arquata del Tronto), ma anche ai numerosi altri comuni che, ad anelli concentrici, beneficiano dell’impennata turistica che si registra in questo periodo.

 

Cresta del Monte Sibilla, Parco dei Monti Sibillini, foto di Eleonora Cesaretti

Un turismo sostenibile non si può scindere da una consapevolezza e responsabilità dei turisti. Come si può promuovere un turismo più consapevole e sostenibile?

 

Faggeta nei pressi dell’Eremo di San Leonardo, Parco dei Monti Sibillini, foto di Eleonora Cesaretti

Il Parco è ricco di siti bellissimi ma altrettanto fragili, che vanno pertanto tutelati e protetti. Uno scrigno di straordinaria biodiversità, con un inestimabile patrimonio naturalistico che impone rispetto e attenzione: è questa la consapevolezza che l’Ente Parco cerca di trasmettere ai turisti, attraverso le campagne di sensibilizzazione, le guide del Parco, gli addetti ai tanti centri di Educazione ambientale e di Informazione, ma anche attraverso accordi di collaborazione, come quello con il Club Alpino Italiano, finalizzato a trasmettere, soprattutto alle nuove generazioni, la cultura per la montagna e per l’ambiente. Tutto improntato a un turismo inteso non come una mera fruizione del territorio, ma come un’esperienza di intima connessione con il contesto naturale.
Tra le iniziative più recenti in ambito di sostenibilità vi sono quelle riferite alla mobilità dolce e a forme di fruizione alternativa.
Sulla mobilità dolce il Parco sta investendo, di comune accordo con le amministrazioni locali, risorse importanti, con la realizzazione di piste ciclabili, stazioni di scambio e di ricarica per e-bike, auto e navette elettriche: una modalità di fruizione in grado di non impattare negativamente sull’ambiente in termini di inquinamento e che consenta un’esperienza rispettosa e al contempo piacevole e suggestiva.
Vi è poi la fruizione alternativa, che coniuga l’amore per la natura e la montagna con aspetti salutari e culturali. Un esempio è l’iniziativa denominata “bagno di foresta”, camminate emozionali all’interno dei boschi del Parco, che, oltre a permettere di godere di sentieri di rara bellezza e di una straordinaria biodiversità animale e vegetale, possono avere un riscontro positivo sia a livello psichico, sia a livello fisico, grazie alla possibilità di respirare delle sostanze prodotte dalle piante, i terpeni, con acclarati effetti benefici sullo stato di salute. Altra iniziativa è la connessione tra la rete sentieristica e quella museale, che permette di trasformare un’esperienza naturalistica in una che sia anche culturale, facendo scoprire, ad esempio, come dei pregevoli manoscritti leopardiani, tra cui una delle due versioni originali della poesia l’Infinito, siano custoditi nel Museo di Visso.

In conclusione, qual è quindi l’obiettivo da raggiungere in ambito turistico?

Sicuramente quello di promuovere sempre più e sempre meglio il Parco dei Monti Sibillini, per raccontare le sue straordinarie bellezze, naturalistiche, paesaggistiche, architettoniche e culturali, al fine di incrementare, in un contesto di sicurezza e di sostenibilità ambientale, quel turismo lento, responsabile e consapevole, in grado anche di contribuire a rigenerare il tessuto socioeconomico del territorio di riferimento.

Giovedì 22 luglio alle ore 9,30 presso la Sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia la conferenza stampa di presentazione della prima edizione di “Giallo Trasimeno”, che si svolgerà dal 23 al 25 luglio 2021 a Tuoro sul Trasimeno, Punta Navaccia e Isola Maggiore.

Il festival prevede un programma intenso con molte particolarità e momenti speciali, oltre alla presenza di tanti scrittori e firme di spicco del genere letterario legato al mondo dei libri gialli.
Alla conferenza stampa prenderanno parte gli organizzatori, Marco Pareti e Jean Luc Bertoni, il consigliere regionale Eugenio Rondini, la direttrice del Gal Trasimeno Orvietano Francesca Caproni, la sindaca di Tuoro Maria Elena Minciaroni, l’assessore comunale Thomas Fabilli e i presidenti delle Pro loco di Tuoro ed Isola Maggiore, Fabrizio Magara e Silvia Silvi.
Giallo Trasimeno è organizzato in collaborazione con il Comune di Tuoro s/T, il GAL Trasimeno-Orvietano e le ProLoco di Tuoro e Isola Maggiore.

 

 

 

«Questo sito archeologico ci aiuta a capire dove erano piantate le radici più profonde della nostra civiltà».

Cunicolo

Sono queste le parole del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti alla presentazione del progetto di valorizzazione del complesso monumentale della cattedrale di Perugia denominato Isola di San Lorenzo e il percorso nella Forma del Tempo. La storia di Perugia e del suo Colle Sacro, nella suggestiva cornice del chiostro superiore della Cattedrale perugina. Il progetto di valorizzazione nasce dal sodalizio tra alcuni professionisti del settore turistico-culturale e l’Arcidiocesi di Perugia e Città della Pieve, che hanno costituito Genesi, con l’obiettivo di valorizzare i beni culturali e di sviluppare itinerari per valorizzare al meglio il territorio umbro. Il progetto è stato presentato dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, dal presidente del Capitolo dei Canonici mons. Fausto Sciurpa, dal vice sindaco di Perugia Gianluca Tuteri e dal presidente della società Genesi Giuseppe Capaccioni.

Il percorso

Proprio sotto il complesso della cattedrale si trova un meraviglioso sito storico-artistico e archeologico, la cui genesi risale a ventisei secoli fa. Percorrere gli scavi archeologici è come fare un tuffo nel passato e tornare indietro nei secoli; è così possibile vedere come la città di Perugia ha assunto il suo aspetto attuale attraverso la civiltà etrusca, quella romana, fino all’insediamento papale.
La Cattedrale di San Lorenzo sorge proprio dove anticamente si trovava l’acropoli della città antica, il luogo più alto nel quale spesso venivano edificati templi per le varie divinità; la posizione dell’acropoli non venne mai abbandonata, subì nel corso dei secoli varie distruzioni e successive ricostruzioni fino al suo aspetto attuale. I cunicoli sotterranei infatti rispecchiamo perfettamente questa antica struttura: proprio sotto il duomo si può ammirare un’antica area sacra dove venne edificato un tempio del VI secolo a.C.
I fianchi dell’acropoli erano molto ripidi così, per evitare instabilità, vennero realizzate spine di contenimento con grandi pietre in travertino messe in opera senza legante, cioè a secco, posizionate in file parallele. Il muro così costruito non risulta perpendicolare, ma è leggermente inclinato per contrastare al meglio le spinte esercitate dalla terra della collina. Intorno alla collina dell’acropoli si sviluppava l’antica città, dagli scavi è infatti ancora possibile percorrere il decumano, una via che correva in direzione est-ovest nella città.[1]

 

Cunicolo

 

Vicino al decumano inoltre è ancora oggi visibile una domus, della quale ancora si può vedere l’impluvium, ovvero il cortile interno e il pavimento di una stanza. Alzando lo sguardo è ben visibile il segno più scuro lasciato da un forte incendio avvenuto nel 40 a.C. Durante il periodo medievale, in questa strada vennero costruiti molti edifici a stretto contatto con la Cattedrale, come ad esempio il Salone dei Conclave, che la tradizione identifica come quello nel quale vennero celebrati cinque conclavi, che portarono all’elezione di: Onorio III (1216), Clemente IV (1265), Onorio IV (1285), Celestino V (1294) e Clemente V (1305).

 

Sala dei Conclave

 

Visitando la Perugia sotterranea si rimane affascinanti da un percorso composto da strade e muri monumentali stratificati per ben quindici metri sotto il piano stradale con circa un chilometro di percorso visitabile, tra vie e cunicoli, che collega tra loro quattro civiltà storiche: etrusca, romana, medioevale e rinascimentale.

 

 

 


[1] Enciclopedia online Treccani, voce Decumano.

 


Per saperne di più: Secretumbria

Nel programma della campagna nazionale di Legambiente Goletta dei Laghi, e in occasione della sua tappa umbra che toccherà i due laghi principali della regione, a Piediluco e al Trasimeno, prenderà il via domenica 18 luglio anche la seconda edizione di Trasimonto… in bici, la biciclettata al Trasimeno.

Si partirà intorno alle 18.00 dalla stazione ferroviaria Magione per pedalare su una bellissima strada panoramica sopra il Lago e lungo l’anello ciclabile fino al tramonto, con sosta vista Lago al porticciolo di San Feliciano per poi rientrare verso la stazione di Magione. Da e per la stazione di Magione ci si potrà muovere anche utilizzando il servizio di trasporto bici su tutti i treni regionali umbri, di nuovo disponibile dallo scorso 13 giugno anche grazie al lavoro congiunto di sollecitazione fatto a Trenitalia da parte di Fiab e di Legambiente nei mesi scorsi quando il servizio era stato dismesso. Un percorso di straordinaria bellezza (20 km circa di media-bassa difficoltà), che ci offre la possibilità, anche con noleggio bici, di godere le meraviglie dei luoghi e dei paesaggi lacustri al tramonto.

 

 

L’appuntamento in sella alle nostre bici, promosso da Legambiente, insieme a FIAB e all’associazione Pedala il futuro, vede anche la collaborazione della Pro Loco di San Feliciano e il patrocinio del comune di Magione. Trasimonto ha l’obbiettivo di condividere e innescare la cultura della mobilità dolce come stile di vita e come mezzo ideale per conoscere e vivere il territorio, con l’intento di promuovere anche una forma di turismo regionale slow, che vogliamo far decollare anche in Umbria come leva per il rilancio ecosostenibile dell’economia regionale. L’intento è dunque quello di muoversi in rete con le associazioni del territorio, con gli appassionati della bici e con chiunque voglia mettere in comunione idee, proposte, eventi per sviluppare un progetto collettivo dedicato alla bici e alle nostre città dove poter vivere meglio, gustare, toccare con la ruota un territorio e conoscerlo attraverso le sue peculiarità, gli angoli nascosti e le eccellenze che lo caratterizzano.

Insomma il tutto all’insegna della Felicità: bici+treno+Lago+tramonto e ristoro, il gruppo di ciclisti sarà scortato da un’auto elettrica, 100%zero emissioni, messa gentilmente a disposizione gratuitamente dalla Concessionaria Central Car di Perugia. La mappa completa e le informazioni sul percorso sono visibili oltre che sulle pagine facebook  di Legambiente e di FIAB Perugia Pedala, anche sul sito web di Legambiente Umbria (https://www.legambienteumbria.it/trasimonto-in-bici-2-edizione/).

L’evento, sarà anche occasione per raccontare ai partecipanti le azioni del progetto LIFE Blue Lakes, che ha l’obiettivo di ridurre e prevenire la presenza delle microplastiche nei laghi, attraverso un approccio integrato di governance, formazione, strumenti tecnologici e di monitoraggio, azioni di informazione e sensibilizzazione rivolte alle istituzioni, ai portatori di interesse e ai cittadini. In questo importante progetto europeo, il lago Trasimeno rappresenta uno dei cinque siti pilota e sarà il luogo dove si terranno altri Lakes days, eventi dedicati alla diffusione dei temi affrontati dal progetto.

Tra gli appassionati, Enrico Luceri è un nome famoso ed affermato di Giallo Mondadori e sarà ospite alla prima edizione di Giallo Trasimeno, la tanto attesa kermesse letteraria dedicata al genere crime. L’evento si svolgerà dal 23 al 25 luglio a Tuoro sul Trasimeno, a Punta Navaccia e Isola Maggiore.

Enrico Luceri, parteciperà a Giallo Trasimeno portando ulteriore vanto alla manifestazione che dal 23 al 25 luglio prossimi, tra suspense e brividi, accoglierà con un programma denso di appuntamenti ed eventi, tutti gli amanti del genere letterario giallo e dei suoi vari tipi, nelle località di Tuoro s/T, Punta Navaccia e Isola Maggiore.

Lo scrittore Luceri è vincitore del Premio Tedeschi ed è uno degli autori di punta dei Giallo Mondadori; è un ingegnere romano che ha scritto vari romanzi, racconti, articoli, saggi e sceneggiature. Ricordiamo, tra le sue tante opere, Le colpe dei figli, Lacrime di donne tradite, Il mio volto è uno specchio, Fata Morgana, Donne al buio, Dietro questo sipario, Le notti della luna rossa, Lo sguardo dell’abisso, Il vizio del diavolo, Linea Retta e molti altri.

Ha sempre interpretato la sua attività autorale con sacrificio, impegno, passione e modestia. Ama gli animali e in particolare i gatti che convivono in casa con lui e pensa che a volte siano meglio degli umani.

Giallo Trasimeno è organizzato dalla Bertoni Editore e Marco Pareti, in collaborazione con il Comune di Tuoro s/T, il GAL Trasimeno-Orvietano, le ProLoco di Tuoro e Isola.

Il Sindaco di Tuoro s/T, Maria Elena Minciaroni, ha ricordato: «Non vediamo l’ora che Giallo Trasimeno apra al pubblico e siamo emozionati per questo. Ci siamo preparati per dare il meglio ai nostri visitatori. Sulla stessa linea sono le varie Autorità Istituzionali che interverranno all’evento e della loro attenzione e vicinanza, siamo grati».

Fabrizio Magara, presidente della ProLoco toreggiana, ha dichiarato: «Siamo felicissimi di contribuire con la nostra ProLoco, alla riuscita dell’evento, in cui crediamo molto. Tra l’altro, abbiamo organizzato il concerto rock con la bravissima Alteria e sostenuto, con Giallo Trasimeno, lo spettacolo teatrale Accadde al tramonto di e con Stefano de Majo, accompagnato dalla cantante e musicista Marialuna Cipolla, liberamente tratto dal romanzo di Marco Pareti edito da CoreBook. Ma le sorprese non sono finite qui».

Anche la presidente della ProLoco isolana, Silvia Silvi, ha detto: «Siamo ben felici di ospitare Giallo Trasimeno a Isola e tutti gli appassionati del genere. Siamo stati attenti a tutti i dettagli affinché questa sia una prima edizione indimenticabile e credo che ai visitatori della manifestazione sia dedicato un programma ampio e vario».

Nel programma della kermesse è prevista un’estemporanea di pittura su invito e un Body Painting “In Giallo”, due eventi a cura di Francesco Minelli e Carla Medici, responsabili de La Casa degli Artisti di Perugia. Mentre l’URAT, tramite il suo presidente Michele Benemio, ha proposto un’offerta dedicata ai visitatori di Giallo Trasimeno, con le strutture alberghiere e ristorative associate,.

La collaborazione di Thriller Nord, delle librerie Le Pagine sul lago di Passignano s/T. e Libri Parlanti di Castiglione del Lago, hanno contribuito in modo sostanziale alla programmazione dell’evento.

Il “Gamay del Trasimeno”, è un vino umbro di eccellenza che ha una storia un po’ particolare: infatti per molto tempo è stato frainteso e scambiato per un altro vitigno a cui deve il suo attuale nome. Un errore, a volte, può scatenare problemi o creare un capolavoro.

Immaginiamo per esempio il celebre dolce milanese che ha preso il nome dal garzone Toni, che si adoperò per rimediare a un guaio culinario e da qui nacque il Pan de Toni, oggi Panettone. Lo stesso vale per la nascita del gorgonzola, dovuto a un errore di un casaro che per una dimenticanza diede vita al celebre e amatissimo formaggio. Così come il ghiacciolo che nacque involontariamente dopo aver lasciato un bicchiere, contenente una bevanda con un bastoncino per girarla, per una notte all’influenza delle gelide temperature esterne.
Così come per la scoperta di alcuni vaccini, nati quasi per caso o per il risultato casuale di alcune scoperte o sperimentazioni scientifiche che hanno, inavvertitamente, sovvertito certe tesi conclamate o ipotizzate: solo per fare alcuni esempi, le scoperte di Cristoforo Colombo, Sobrero, Nobel, Rontgen, Curie, Fleming per quanto riguarda nuove terre, la nitroglicerina, i raggi X, la penicillina, oppure i fiammiferi, la penna biro…

 

Gamay del Trasimeno, foto via Facebook

La storia del nome

Ma torniamo al nostro straordinario vino Gamay del Trasimeno e alla sua storia del nome sbagliato. Fin dal suo arrivo sulle sponde lacuali nel XVI secolo, il vitigno veniva allevato con la tecnica ad alberello e chiamato Vitigno Francese e perciò denominato erroneamente, fin dai suoi albori di piantumazione nelle terre circondanti il Trasimeno, Gamay, come il vitigno francese coltivato ad alberello e che da origine al vino Beaujolais. Nella dote che portò la nobildonna spagnola Eleonora de Mendoza quando convolò a nozze a Castiglione del Lago con il duca Fulvio della Corgna, c’erano alcune viti di provenienza spagnola portate in Umbria come buon auspicio per un felice matrimonio.
Da allora quelle viti sono state da sempre chiamate Gamay, ma in realtà appartengono alla famiglia della Grenache, vitigno che dà origine, tra gli altri vini, all’Alicante e al Cannonau.
L’errore persiste ancora oggi e nell’immaginario collettivo, quel superbo vino, viene ancora chiamato Gamay a cui, per differenziarsi da quello che da origine al Beaujolais francese, qualcuno ha ben pensato di abbinare la parola Trasimeno. Quindi il Gamay del Trasimeno non è un Gamay ma una Grenache con il nome sbagliato.
Per le sue caratteristiche possiamo dire che è un vino che nasce da una bacca rossa, alla vista è di colore rosso rubino, dal profumo intenso con sentori di frutta secca e rossa e a volte di cacao.

 

Vini del Trasimeno, foto by Facebook

 

Come ci ha evidenziato Valentina Clemente, la Strada del Vino Colli del Trasimeno ha potuto segnalare con orgoglio che nel concorso internazionale Grenaches du Monde 2021, il Gamay del Trasimeno ha ricevuto 5 medaglie d’oro con 4 cantine lacustri: Madrevite, Coldibetto, Duca della Corgna e Casaioli. I viticoltori del Trasimeno hanno lavorato con dedizione e passione e il Gamay del Trasimeno conferma, con i premi ricevuti, il suo riconoscimento e apprezzamento a livello mondiale. Siamo certi che questa eccellenza enologica umbra continuerà a dare altre soddisfazioni ai suoi produttori e ai suoi crescenti estimatori. Assaggiare questo fantastico vino, magari ammirando il paesaggio lacustre e nel contempo degustando la tipica zuppa di pesce di lago, il tegamaccio, è certamente un’occasione da non perdere anzi da provare e soprattutto… da ri-provare.

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