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Il Palazzotto di Tuoro, un luogo da scoprire

di Maria Grazia Saberogi

Quando guido verso Tuoro arrivando dallโ€™alta valle del Tevere, corro sempre in bilico tra il confine dellโ€™Umbria e la Toscana. Attraverso la valle e la strada del Niccone, dove a volte incontro auto lussuose che scendono dal castello di Reschio, dirette chissร  dove in questa bella e misteriosa terra umbra. Allo stesso modo posso incontrare trattori con rimorchi carichi di tabacco appena raccolto: emergono da quei campi sterminati che in estate sono verdi e in autunno tutti gialli. La mia road map passa per Lisciano Niccone, si arrampica poi per un poโ€™ di curve fino alla Cima, ai Gosparini e lรฌ, wow!, si apre la vista sul lago.

Tuoro sul Trasimeno, che mi aspetta qualche curva piรน giรน, รจ un piccolo borgo che si affaccia sulle sponde settentrionali del Lago; รจ a cavallo tra Umbria e Toscana alle pendici del Monte Castelluccio. Il borgo attuale, formatosi in etร  medievale – non prima del XIV secolo – subรฌ le vicende e le lotte legate alla conquista della posizione strategica al confine tra Perugia e la Toscana. Tuoro รจ uno dei borghi piรน belli del Trasimeno, forse perรฒ uno dei meno conosciuti; ha una vista dritta dritta sullโ€™Isola Maggiore, che fa parte del suo stesso comune. Passeggiando per le sue vie, si percepisce unโ€™atmosfera calma da Umbria slow life: cโ€™รจ il caffรจ nella piazza, la farmacia, la pescheria, i tabacchi, il panettiere e vari posti dove mangiare bene e in santa pace.

Un tour virtuale

Il nostro Palazzotto del Novecento si scorge giร  da Piazza Municipio: รจ un palazzo elegante, contraddistinto da due palme sofferenti che incorniciano lโ€™ingresso principale. Mi avvicino al suo cancello, mi guardo intorno e vedo che la sua posizione รจ veramente di pregio, รจ in unโ€™intersezione di strade e svetta su Tuoro quasi a volermi dire io sono importante e sono imponente.
Abituatevi, se continuerete a leggermi, a sentir parlare le case; per me non sono solo pietre, mattoni, calce o cemento, sono la storia di chi lโ€™ha progettata e abitata, di chi lโ€™ha vissuta, aprendo quel portone felice o triste. Quanti pensieri avranno fatto i suoi abitanti affacciandosi alle finestre e ammirando il lago, ognuno ad ogni piano, con una diversa riflessione.
รˆ singolare trovare cosรฌ centrale un edificio cosรฌ ben collocato e soprattutto con un giardino tanto vasto; mi diletto a contare gli ulivi, che sono quaranta. Il giardino ha una bella estensione anche se rimane un poโ€™ basso per la vista sul lago, ma una parte รจ presente anche vicino a un ingresso secondario ribassato rispetto alla strada. Questa parte รจ suggestiva, immagino signore con abiti dโ€™epoca sedute ai tavolini sorseggiando un tรจ. La proprietร  รจ tutta recintata e gli ingressi quindi sono 3, quello principale, poco piรน sotto un altro che conduce a dei gradoni che accompagnano al giardino e un altro ne scorgo camminando lungo il suo perimetro; questo รจ un grande cancello che potrebbe oggi essere usato come ingresso per le auto. Mi sembra di vederlo con una parte dedicata allo spazio piscina e unโ€™altra per la sosta delle auto.

 

 

Entro dallโ€™ingresso secondario in basso: รจ la parte dedicata alle cantine, ci sono soffitti a volta e le pareti con pietra a vista, caratteristiche che oggi sono ricercate per locali di degustazione e intrattenimento.
La casa รจ caratterizzata da una scala centrale e ampia in pietra serena e ferro battuto, ma lโ€™elemento piรน particolare รจ il corridoio, che ne costituisce la spina dorsale attorno alla quale si svolgono tutte le stanze e, penso, anche tutte le storie di chi nel corso degli anni lโ€™ha abitata. Sono due i piani strutturati cosรฌ, mentre lโ€™ultimo ha unโ€™influenza piรน moderna perchรฉ ha avuto un abbozzo di ristrutturazione; insomma stando dentro e percorrendola, ho la sensazione di un edificio che รจ stato modificato, cambiato e forse poco rispettato nella sua identitร . Il fattore magico perรฒ sono le vedute da ogni singola finestra che affaccia verso il lago, sembra quasi di poter toccare lโ€™Isola Maggiore e questo mai nessuno ha potuto cambiarlo e mai potrร  farlo. Il Palazzotto merita di rivivere, per la sua struttura, per la sua location, per il valore aggiunto che potrebbe rappresentare nellโ€™economia torreggiana. Quasi lo vedo, finalmente ristrutturato in modo armonico e congruo alla sua essenza.

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Maria Grazia Saberogi

Agente immobiliare, counselor, รจ appassionata di scrittura, di case e della sua regione. Aver vissuto allโ€™estero per molti anni le ha fatto amare ancora di piรน le bellezze di questa terra e il desiderio di raccontarle.

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