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Dal 21 aprile al 1° maggio torna l’evento più amato della stagione primaverile. Grande attesa per le spettacolari sfilate dei carri allegorici rivestiti di petali: parate previste il 23, il 25 e, in notturna, il 30 aprile. Tante le iniziative in programma.

Oltre 150.000 tulipani, circa 1 milione di petali, 4 carri allegorici che hanno richiesto ben tre mesi di lavoro per la loro creazione, quattro I Borghi più Belli d’Italia gemellati e presenti all’evento con le proprie delegazioni in costume, più di 150 volontari, 11 giorni di manifestazione con decine di iniziative ed eventi in programma. Con questi numeri imponenti è stata presentata l’edizione numero 53 della Festa del Tulipano di Castiglione del Lago (PG). Tutto pronto per la più importante festa di primavera dell’Umbria che si protrarrà fino a lunedì 1° maggio e che avrà nelle sfilate di domenica 23, martedì 25 e domenica 30 aprile (quest’ultima in notturna) i suoi momenti clou.

 

 

Decisamente affollata la presentazione, avvenuta sotto la regia dell’Associazione “I Borghi più Belli d’Italia” presieduta da Fiorello Primi e fondata nel 2001 proprio nella cittadina lacustre. “Aggregazione, senso di appartenenza, tradizione e storia, voglia di accogliere i visitatori e di scommettere sul futuro del proprio territorio” sono state le parole chiave utilizzate da Primi e dal testimonial Osvaldo Bevilacqua, popolarissimo personaggio televisivo, per rappresentare l’evento che si prepara ad accogliere, come ogni anno, migliaia di turisti e curiosi. Concetti ben sviluppati da Marco Cecchetti, presidente dell’Associazione “Eventi Castiglione del Lago” che da alcuni anni ha raccolto il testimone del passato nell’organizzazione della manifestazione: “In mezzo al tripudio di colori e profumi – ha detto Cecchetti – ben abbinati ai sapori eno-gastronomici del territorio, a rubare la scena sarà l’opera di tanti castiglionesi che con abilità e sacrificio hanno fatto di tutto per garantire uno spettacolo unico. Esempio tangibile di questo impegno sono i quattro carri allegorici che sabato verranno decorati con migliaia di petali di tulipano, in una specie di rito che coinvolge tutta la cittadina”.

Un volano turistico considerevole, che secondo il Consigliere di Amministrazione di Enit-Agenzia Nazionale del Turismo Sandro Pappalardo testimonia “la fertilità di iniziative che per il 2023 porta a prevedere il sorpasso dei dati del boom registrato su tutto il territorio nazionale nel 2019, dopo i duri anni dell’epoca-Covid. Castiglione del lago – ha sottolineato – si candida di diritto ad autentico esempio di borgo sul territorio dove si possono ben ritrovare quelle caratteristiche richieste da migliaia di turisti”.

Parole particolarmente apprezzate dal sindaco della cittadina lacustre, nonché presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, Matteo Burico, che non ha mancato di elogiare come la “Festa del Tulipano” è “un’esperienza modello che sta mettendo in rete tanti borghi capaci di rappresentare il marketing migliore per valorizzare tanti territori della penisola. Un plauso convinto va agli organizzatori e ai volontari che hanno saputo tramandare la bellezza di una festa antica e sentita esaltando quel senso di comunità che ogni città dovrebbe avere”. E a proposito di borghi è proprio dai temi scelti per la realizzazione dei carri allegorici che emerge la grande unità di intenti: Gradara (Marche), Poppi (Toscana), Castel San Pietro Romano (Lazio) e Pacentro (Abruzzo) si uniranno fisicamente a Castiglione del Lago per esaltare ben più che idealmente la bellezza dei territori del centro Italia attraverso, rispettivamente, la raffigurazione della Rocca dove Paolo e Francesca vissero il loro tragico amore, del teatro della Battaglia di Campaldino tra Guelfi e Ghibellini, della celebre piazzetta dove Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida furono mitici interpreti di “Pane, amore e fantasia” e dello scenario tipicamente abruzzese dove da oltre 200 anni si rinnova il rito a piedi nudi della “Corsa degli Zingari”.

 

 

La bontà dell’evento è stata rimarcata anche dalle altre istituzioni intervenute: l’Assemblea legislativa della Regione dell’Umbria con il vicepresidente Michele Bettarelli; il Gal Trasimeno-Orvietano, che da sempre offre un supporto notevole alla manifestazione, con il Direttore Francesca Caproni; la Confcommercio Trasimeno con il presidente Mirko Salvi; il Consorzio Tutela Vini Colli del Trasimeno con il presidente Emanuele Bizzi. La collaborazione e il sostegno di queste realtà ha così reso possibile un fitto programma di iniziative scaricabile, sul sito internet dell’evento www.festadeltulipano.com. Tra queste spicca la quarta edizione del “Trasimeno Rosé Festival”, organizzato in collaborazione con il Consorzio Tutela vini Doc Colli del Trasimeno, che propone un viaggio tra gusto, eccellenze enologiche e storia del territorio. Ad attendere i visitatori ci saranno la suggestiva “Terrazza del Rosé”, un punto di degustazione e di promozione delle etichette locali nello scenario unico del poggio adiacente la Rocca del Leone, e una particolare offerta presso la “Taverna del Tulipano” dove sarà predisposta una carta dei vini dedicata ai rosati del Trasimeno.

Dopo il successo dell’edizione 2022 torna anche il “Trasimeno Jamboparty”, una due giorni di divertimento per rivivere la magia degli anni ‘50 e ‘60 attraverso un raduno di auto, moto e vespe d’annata, musica dal vivo e intrattenimento (in collaborazione con “I cinquantini eventi vintage”). Non poteva poi mancare lo sport, con la quarta edizione de “La Trasimena”, ciclostorica del lago Trasimeno aperta a bici storiche antecedenti al 1987, e con il torneo nazionale di calcio “Trasimeno-Cup”, riservato alle categorie esordienti e pulcini.

Per gli amanti dei fiori, invece, grande attesa per il “Giardino dei Tulipani” dove i visitatori potranno ammirare decine di tipologie di questo bellissimo fiore, andare a caccia dei preferiti, raccoglierli e portarli a casa in un apposito cestino. La “Fiera del Fiore” colorerà inoltre le strade di Castiglione del Lago da sabato 22 a martedì 25 aprile e da sabato 29 aprile a lunedì 1° maggio, con decine di produttori e coltivatori che metteranno in mostra le più svariate tipologie di piante e fiori recisi. Entrambe le iniziative si svolgeranno in piazza Dante Alighieri sovrastate da una gigantesca ruota panoramica multicolore per la gioia di grandi e piccini. Nell’area del “Poggio”, che si affaccia direttamente sul lago Trasimeno, sarà allestita una grande area giochi per bambini. Numerose, infine, le iniziative organizzate in prossimità del “Bar del Poggio”, con numerosi appuntamenti musicali e serate danzanti per ogni gusto.

 


Info e programma completo sul sito www.festadeltulipano.com

 

A colloquio con il presidente dei Borghi più Belli d’Italia in Umbria, tra futuro e soluzione per evitare lo spopolamento di questi territori.

In questi ultimi anni, i borghi e le piccole realtà stanno vivendo una nuova giovinezza. Sono tornati – soprattutto a livello turistico – molto di moda. La riscoperta del loro territorio, dell’enogastronomia e della vita slow attraggono turisti,ma anche persone che decidono di abbandonare la città e trasferirsi in questi luoghi di pace e tranquillità. Tanti i vip – italiani e stranieri – che hanno scelto l’Umbria come rifugio dal caos cittadino. Ralph Fiennes, Daniele Bossari e la moglie Filippa Lagerback, Colin Firth, Ed Sheeran, Paolo Genovese, Susanna Tamaro, Mario Draghi, Luca Argentero… e tanti altri. Di queste realtà abbiamo parlato con Alessandro Dimiziani, vicesindaco di Lugnano in Teverina e, dal 2020, presidente del Borghi più belli d’Italia in Umbria. L’associazione – nata nel 2001- ha come obiettivo quello di proteggere, promuovere e sviluppare i comuni riconosciuti con tale denominazione; l’Umbria è la regione italiana che ne ha di più, ben 30, e rappresentano un vanto e un’attrattiva turistica anche dall’estero. Un patrimonio da salvare e promuovere.

 

Alessandro Dimiziani

Presidente come prima cosa: quali sono i requisiti per entrare nell’associazione dei Borghi più belli d’Italia?

La popolazione nel centro storico o nella frazione non deve superare i 2.000 abitanti, mentre nell’intero comune non si può andare oltre i 15.000 abitanti. Il borgo inoltre deve avere una presenza di almeno il 70% di edifici storici anteriore al 1939 e offrire qualità urbanistica, architettonica e promozione del territorio. Va detto che sono gli stessi borghi che fanno la richiesta e poi un comitato scientifico valuta gli oltre 90 parametri e delibera l’entrata del paese nell’associazione.

Con Stroncone – entrato da poco – nella regione si contano 30 borghi. Un record italiano che fa superare le Marche, ferme a 29…

Proprio alcuni giorni fa c’è stata l’ufficializzazione di Stroncone con la consegna della bandiera dell’associazione. Se consideriamo la grandezza del nostro territorio e il numero dei comuni inferiore rispetto alle Marche, la percentuale di borghi più belli è molto alta. Oltre a Stroncone gli ultimi entrati sono Monteleone d’Orvieto nel 2019 e Nocera Umbra nel 2020.

La rivista americana “The Travel” ha pubblicato da poco la classifica dei dieci borghi italiani preferiti dai turisti internazionali: al 9° posto c’è Monteleone d’Orvieto (unico umbro). Serve più marketing internazionale per l’Umbria?

Sicuramente, anche se non siamo messi male. I nostri social sono tra i primi in Europa per visualizzazione. Da poco abbiamo anche realizzato un video promozionale che presenteremo il 7 dicembre a Citerna, in cui sono riuniti e illustrati tutti i borghi: questo verrà utilizzato durante le presentazioni fuori regione.

 

Monteleone d’Orvieto. Foto by Enrico Mezzasoma

Quanto è importante il turismo di ritorno?                   

È importantissimo e da poco abbiamo creato un tavolo di lavoro per capire tutte le tappe da seguire e i vari passaggi da mettere in pratica.

Concretamente, come si svolge?

Abbiamo iniziato a lavorare sui registri comunali, chiedendo a ogni Comune di inviare i nomi dei concittadini residenti all’estero: si è visto che la maggior parte si trovano negli Stati Uniti, in Brasile, in Belgio e in Lussemburgo, sono circa 2000 persone. Con un protocollo, l’intervento del Ministero del Turismo e dell’associazione Italiani nel Mondo cercheremo di contattarli. A gennaio poi verrà organizzato un evento ad hoc a New York in cui sarà presente la nostra associazione e quella degli Italiani nel Mondo. È il primo passo per iniziare a capire come muoversi.

Il turismo nei borghi, in questi anni, è tanto di moda: come se lo spiega?

È inutile negarlo, la pandemia ha dato una grossa mano. Nel 2020 c’è stata un’invasione, ovviamente positiva, che ha premiato il lavoro di valorizzazione fatto negli anni precedenti. Oltre all’Italia turistica e famosa che tutti conoscono, c’è un’Italia da scoprire e da vivere, tra sentieri, prodotti tipici e cucina. Questo attira molto il turista, anche straniero; tra l’altro l’Umbria è l’unica destinazione italiana entrata nella lista Best in travel 2023 stilata dalla Lonely Planet. Per il nostro Paese il turismo è una risorsa importantissima sulla quale si deve puntare al massimo.

Se avesse a disposizione un tesoretto, quali sono le prime cose che farebbe?

I primi interventi sarebbero rivolti al miglioramento dei servizi: sociali, sanitari, alle infrastrutture, ma anche alla connessione internet per lo smart working. Un borgo non può essere escluso da questo; il turista, ma soprattutto chi decide di restare, chiede navette o bus di collegamento con la stazione più vicina. Molto di questo ancora manca. A Lungano in Teverina, ad esempio, molti americani e danesi si sono innamorati del luogo, dei paesaggi e, grazie a uno statuto comunale, hanno avuto in dotazione degli uliveti e quest’anno per la prima volta hanno raccolto l’oliva. Tutto questo è sicuramente un incentivo per restare nel territorio, ma i servizi devono essere presenti.

Ciò serve ad arginare lo spopolamento…

Combattere lo spopolamento – che è una vera piaga – è tra gli obiettivi dell’associazione. Per noi è come una lenta morte, dovuta al decremento demografico e alla mancanza di lavoro che porta i giovani a lasciare il borgo per trasferirsi in città o all’estero. È per questo che cerchiamo di bilanciare con il turismo di ritorno o con i nuovi residenti. Riallacciandomi alla domanda precedente, gli investimenti sarebbero fondamentali anche per la creazione di lavoro, in modo da incentivare i giovani a restare.

Potremmo raccontare l’Umbria attraverso i borghi: ce n’è uno che la rappresenta di più?

Tutti i borghi rappresentano l’Umbria, poi ci sono quelli che attirano più come Trevi e Spello, ma ultimamente anche quelli meno conosciuti si stanno facendo notare. L’Italia, ripeto, deve puntare su queste piccole realtà che sono un patrimonio fondamentale per il turismo, da nord a sud. In questo modo può primeggiare nel mondo.

 

Spello. Foto Enrico Mezzasoma

Ci sono in cantiere dei nuovi progetti?

Nel 2023 uscirà la nuova brochure con tutte le informazioni sui borghi – edita da Corebook – anche in lingua cinese. Stiamo lavorando anche con le comunità energetiche per installare le colonnine di ricarica per auto e biciclette. Si punta a promuovere e portare avanti interventi a 360° con attività, eventi e festival, cercando di coinvolgere tutti.

Facciamo un gioco: per ogni borgo mi dica un aggettivo e una caratteristica che lo contraddistingue.

Acquasparta (Rinascimento umbro), Allerona (la porta del sole), Arrone (Valnerina), Bettona (etrusco-romana), Bevagna (le Gaite), Castiglion del Lago (il Trasimeno), Citerna (Borgo dei Borghi. Nel 2023 parteciperà al programma di Rai3), Corciano (la costola di Perugia), Deruta (ceramica), Lugnano in Teverina (archeologia e biodiversità), Massa Martana (riscatto architettonico), Monte Castello di Vibio (il teatro più piccolo del mondo), Montecchio (olio e archeologia), Montefalco (Sagrantino), Monteleone d’Orvieto (balcone su tre regioni: Umbria, Toscana e Lazio), Monteleone di Spoleto (altezza e bellezza), Montone (storia e architettura), Nocera Umbra (la rinascita della bellezza), Norcia (norcineria e tartufo), Paciano (vista sul lago Trasimeno), Panicale (arte e bellezza), Passignano sul Trasimeno (oasi di bellezza), Preci (scuola chirurgica), Sangemini (il bello sopra l’industria), Sellano (le acque della Valnerina), Spello (colori), Stroncone (olio e architettura), Torgiano (vino), Trevi (fascia olivata), Vallo di Nera (enogastronomia ad alta quota).

 


Per saperne di più

Amore, amicizia, riscatto e blues: tutto questo racconta il film “La Ballata del Trasimeno”

La Ballata del Trasimeno, il film realizzato da VisualCam APS con la compartecipazione di Novifilm e di Philms, il sostegno della Regione Umbria, del GAL Trasimeno Orvietano, dell’Unione dei Comuni del Trasimeno e dei Comuni di Magione e Castiglione del Lago, nonché di Umbria in Vespa, Frantoio Berti e Farma Centro, verrà presentato domani alle ore 10.30, presso la Sala Partecipazioni di Palazzo Cesaroni, a Perugia.

Il mediometraggio nasce dall’esperienza e dall’intuizione di due membri del direttivo di VisualCam APS, Mauro Magrini e Arianna Fiandrini che non solo hanno collaborato come studio videofotografico al Trasimeno Blues, ma sono due persone profondamente radicate nel territorio: perché non raccontare l’Umbria, con le sue tradizioni e contaminazioni attraverso una storia dai tratti blues?

Alla conferenza interverranno il regista Mauro Magrini, Arianna Fiandrini, autrice, sceneggiatrice e attrice, Mirko Revoyera, attore coprotagonista e addetto ai dialoghi, l’attore protagonista Massimiliano Varrese e Gianluca Di Maggio, direttore artistico e ideatore di Trasimeno Blues. Sarà presente tutto il cast e lo staff tecnico; modera Marco Pareti. Verranno anche suonati, in acustico, alcuni brani della colonna sonora del mediometraggio. Seguirà un buffet offerto dalla produzione e dal Frantoio Berti.

 

Massimiliano Varrese e Arianna Fiandrini

Il soggetto

Protagonista de La Ballata del Trasimeno è un poliziotto, interpretato da Massimiliano Varrese, che in una missione come infiltrato, viene scoperto dalla malavita. Viene così messo in atto il programma di protezione, organizzato dal vicequestore (Antonio Ballarano), il quale gli cambia il nome in Roberto Giansoni (richiamo a Robert Johnson bluesman dei primi del Novecento) e lo nasconde in Umbria da un contatto fidato. Il contatto è Renzo (Mirko Revoyera), un pescatore del lago Trasimeno, che lo accoglie sotto la sua ala protettiva e lo istruisce alla pesca. Roberto inizialmente è scontroso, anche perché proviene da un ambiente cittadino e ha frequentato i bassifondi, ma poi grazie al suo nuovo mentore, alla magnificenza della natura e dell’ambiente rurale si apre e si rasserena. Jart (Fabrizio Martin), un chitarrista bluesman, gli fa conoscere il Trasimeno Blues e lì Roberto incontra Giulia (Arianna Fiandrini), fotografa del festival. Queste due nuove amicizie lo aprono a una socialità semplice e naturale, portandolo a riscoprire sé stesso. Per lui sarà un vero e proprio cambiamento, che lo porterà a riscoprire la semplicità delle tradizioni, la forza di Madre Natura e il suono spirituale del blues. Roberto ritornerà al suo vecchio lavoro?

 

 

VisualCam APS

Visualcam APS è un’Associazione culturale di Promozione Sociale con sede a Corciano che opera nel settore cineaudiovisivo e nelle arti in generale. Il direttivo è composto da professionisti specializzati sia in produzioni di format tv – dall’idea alla realizzazione – sia di documentari, cortometraggi e produzioni musicali.

Inizia il 18 giugno “Trasimeno Terra del Gusto e dell’Arte”, l’evento dedicato all’enogastronomia, all’enoturismo e alle attrattive culturali del territorio del GAL Trasimeno-Orvietano.

Dopo il successo dell’edizione orvietana di fine estate scorsa, questo weekend parte dal territorio lacustre l’evento Trasimeno Terra del Gusto e dell’Arte, con una serie di iniziative che tendono a valorizzare l’arte partendo dai paesaggi e dalle opere di Perugino e Signorelli, in attesa cinquecentenari della morte dei due grandi artisti nel 2023. Con questa edizione, l’evento avrà continuità nell’arco dell’intero anno e investirà tutto il territorio del Gruppo di Azione Locale, con il quale collaborano principalmente i due consorzi turistici URAT e Consorzio Orvieto of Life, Fondazione e famiglia Cotarella, il Consorzio dei Vini di Orvieto, il Consorzio dei Vini Doc dei Colli del Trasimeno e la Strada del Vino Colli del Trasimeno.

Un evento che vede coinvolto un numero considerevole di aziende agricole, ma anche commerciali e soprattutto turistiche, che confidano in questa iniziativa per qualificare la loro offerta in un territorio ricco di tradizione, che aspira a collocarsi come attrattore di un turismo di nicchia. Si inizierà sabato 18 giugno una giornata dedicata al Perugino dal tema l’Arte e i Paesaggi nel Trasimeno, con il coinvolgimento dei Comuni di Città della Pieve, Panicale, Piegaro e Magione. Infatti, sia la mattina sia il pomeriggio, sarà possibile aderire a visite guidate rivolte esclusivamente alle opere del Perugino e della sua scuola, organizzate dagli uffici informazioni. Per l’intera giornata sarà possibile visitare in via straordinaria dei luoghi che sono normalmente chiusi al pubblico e in particolare la Chiesa di Sant’Andrea delle Ancaèlle a Sant’Arcangelo nel Comune di Magione, l’Oratorio di San Bernardino e la Chiesa di San Lorenzo a Gaiche nel Comune di Piegaro e la Cappella Donini Ferretti in loc. Lemura di Panicale, un tempo annessa alla relativa villa. In tutti questi tre luoghi si potranno ammirare le opere di Giovan Battista Caporali, allievo di Perugino e Signorelli e della scuola del Perugino, a ingresso gratuito. Nella stessa giornata a Città della Pieve, nella Sala S. Agostino, alle 15.30 si terrà il convegno Perugino e Signorelli 500mo anniversario: una opportunità per il Turismo Culturale tra Umbria e Toscana. Saranno presenti il senatore Luca Briziarelli, la Presidente della FIAVAT Ivana Jelenic, rappresentanti della Regione dell’Umbria, i quattro comuni del Protocollo d’intesa presentato il 6 settembre scorso, rappresentanti dell’Università e della commissione nazionale sul Perugino, rappresentanti dell’accademia Intrecci, famiglia e fondazione Cotarella, i rappresentanti dei due consorzi turistici dei due territori, altre autorità civili e religiose e, ovviamente il Gal e i presidenti dei due distretti del cibo, Trasimeno Corcianese e Area Sud Ovest Orvietano, relativamente Romeo Pippi e Gionni Moscetti. Sarà l’occasione per presentare i progetti sui quali si sta lavorando ormai da qualche mese a questa parte, a sostegno dello sviluppo di una economia turistica di qualità che possa rimanere oltre gli anniversari e attrarre molti visitatori che, incuriositi dalle opere e dai luoghi nei quali hanno lavorato e vissuto questi due grandi maestri del rinascimento italiano, possano ammirare e restare affascinati da tutto il resto. Sarà presentato il lavoro che il Senatore Briziarelli, ispiratore di questo progetto, sta portando avanti a livello nazionale, e il Master sul Turismo sostenibile e il Managment delle imprese creative e culturali, frutto di un accordo tra Accademia Intrecci e Business School Luiss di Roma, il cui obiettivo e di preparare i giovani ad accogliere il turista. Ascolteremo il contributo che potrà dare Fiavat, un’importante realtà nazionale sul turismo, il qualificato contributo dell’Università dalla relazione della Prof. Teza, e come si potranno sviluppare sinergie con altri importanti progetti quali per esempio i distretti del cibo. Alle 18,30 ci si sposterà alla Azienda La Cerreta di Sanfatucchio, dove si potrà visitare Artecerreta e ammirare un percorso di sculture finalizzato a esaltare, in chiave contemporanea, l’antico, in un suggestivo binomio fra arte e natura ispirato dalla passione pdella titolare dell’Azienda Paola Butali. Seguirà apericena sotto le stelle in Villa, con degustazione dei vini della Cantina Berioli.
I giorni successivi si svilupperà un programma ricco di cene stellate, apericena, street fodd e pic nic sotto le stelle, con degustazione dei vini del Trasimeno, e in particolare: domenica 19 giugno, ore 20.00, apericena sotto le stelle al Castello Cavalieri di Malta con accompagnamento musicale di Nhare Testi al violino e Leopoldo Calabria alla Chitarra.
Durante la Serata Sarò sarà possibile visitare la Cappella Interna al Castello con l’iconografia della scuola rinascimentale umbra. Mentre, martedì 21 giugno, proprio nel giorno del solstizio d’estate, alla Cantina Poggio Santa Maria a Castiglione del Lago, si potrà godere del magnifico panorama tra l’Umbria e la Toscana degustando una cena stellata con un menu proposto dai Fratelli Serva de La Trota di Rieti, due stelle Michelin in abbinamento con i vini della cantina Poggio Santa Maria.

Sabato 25 Street Food Sotto le Stelle nel centro storico di Castiglione del Lago, con degustazione dei vini del Trasimeno e Festival del Rosè nella notte romantica dei Borghi più belli d’Italia, in collaborazione con il Consorzio vini doc del Trasimeno e Strada del Vino Colli del Trasimeno. La prima parte dell’evento si conclude con Cena Vino Stelle & Bisonte organizzato da Morami Wine e Massimiliano Gatti Carni Pregiate, che presentano una degustazione di bisonte abbinata ai vini della Cantina Morami, giovedì 30 giugno 2022 ore 20,30 presso la Cantina Morami a Panicarola.

 

 

Durante i mesi di luglio e agosto seguiranno i pic nic sotto le stelle presso le aziende del territorio del Trasimeno con un ricco programma di appuntamenti. Il programma completo, con tutti i riferimenti per le prenotazioni, potrà essere consultato sul sito del Gal Trasimeno-Orvietano www.galto.info oppure sul sito di URAT www.lagotrasimeno.net. Conclusa l’esperienza del Trasimeno si tornerà a Orvieto dal 27 settembre al 2 ottobre 2022 e a seguire le cene stellate nei ristoranti della città di Orvieto da ottobre 2022 a giugno 2023. Trasimeno e Orvieto Terre del Gusto e dell’Arte aspira quindi a diventare un contenitore, dove tutto l’anno incontra contenuti interessanti e qualificati sull’arte come sulla gastronomia.

 


Tre giorni di cinema e cultura a Castiglione del Lago, con ospiti ed eventi

Margherita Buy, foto by Pascal Le Segretain

Margherita Buy, Giuseppe Piccioni, Enrico Vanzina, Neri Parenti, Aurora Ruffino, Giulio Scarpati, Nora Venturini, Osvaldo Bevilacqua e Neri Marcorè. Prestigiosi nomi del mondo del cinema e della cultura sono ospiti e protagonisti della quinta edizione di Castiglione Cinema – Rdc Incontra, il festival cinematografico organizzato da Fondazione Ente dello Spettacolo, in occasione del novantesimo anniversario della Rivista del Cinematografo. Il festival, che parte oggi a Castiglione del Lago e si prolunga fino a domenica 12 giugno, propone eventi in piazza e proiezioni introdotte e commentate da registi e attori.
«È per noi ormai una tradizione consolidata questo festival, celebrato anche negli anni duri della pandemia. È un’occasione d’incontro tra i protagonisti del cinema: chi il cinema lo scrive, lo dirige, lo interpreta, lo racconta, lo guarda. Questa edizione sarà inoltre occasione di confronto, per capire come comporre la dimensione culturale con quella economica, le politiche del settore con la libertà artistica affinché lavorando insieme si possa generare crescita culturale, in un tempo in cui l’imbarbarimento collettivo appare come più di una minaccia. Ecco cosa vuole essere Castiglione Cinema – RdC Incontra: un’immersione nell’arte per essere sempre più autenticamente umani» sottolinea mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo. «Siamo alla quinta edizione – prosegue Romeo Pippi, consigliere del GAL Trasimeno Orvietano – un evento, il cui format prevede la partecipazione attiva di scuole e cittadini, che ha contribuito a far conoscere la nostra cittadina e il Trasimeno a registi, attori e giornalisti ma soprattutto ha fatto scoprire le potenzialità del mezzo cinematografico a studenti e cittadini. Il successo di questa manifestazione ci ha spinto, come GAL Trasimeno-Orvietano, a sceglierla e promuoverla, dando vita a una collaborazione con FEdS ed enti locali, come evento di area ampliandone la durata e con il coinvolgimento anche del territorio Orvietano oltre a quello del Trasimeno. Nel ringraziare il presidente Milani, uno per tutti, siamo fiduciosi nella riuscita di questa edizione ampliata e rinnovata del festival».

 

Il seminario

Con la quinta edizione torna inoltre il seminario rivolto ai professionisti del settore, realizzato nell’ambito del progetto: Il 75esimo anniversario della Fondazione Ente dello Spettacolo grazie al contributo della Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura. Politiche culturali e scenari economici per il futuro del cinema italiano è il titolo del seminario che verterà sul tema delle politiche culturali destinate a cinema e audiovisivo, anche alla luce del PNRR e della necessità di ripensare l’intera filiera dopo gli sconvolgimenti provocati da due anni di pandemia. Interverranno: Massimo Scaglioni (Professore ordinario di Storia ed Economia dei media presso UC e direttore del CeRTA), Marco Cucco (Professore associato in Culture della produzione cinematografica presso l’Università di Bologna e direttore del Master in Management del Cinema e dell’Audiovisivo), Robert Bernocchi (Data and Business Analyst Cineguru). Mentre, durante la seconda parte del seminario si parlerà dei vasi comunicanti del sistema, dalla critica ai nuovi mediatori culturali, con Gianni Canova, Rettore dell’Università IULM di Milano, Cecilia Valmarana, Vicedirettrice Cultura ed Educational RAI, Alberto Crespi, Responsabile Area Progetti editoriali CSC.

«Sono molto orgogliosa di essere la direttrice artistica di questa nuova edizione, un festival che negli anni è cresciuto sempre di più creando un legame forte con il territorio, con le persone che lo frequentano e le realtà che lo sostengono. Per questo motivo mi sono dedicata all’organizzazione di questo festival con tutta la mia professionalità, la mia voglia di fare e il mio entusiasmo, ma anche con grande senso di responsabilità, per portare avanti quell’idea di cinema che guida tutte le iniziative dell’Ente dello Spettacolo che ha al centro il concetto di comunità, di partecipazione e di condivisione dei saperi e che si traduce in un programma, di cui siamo veramente molto soddisfatti, che interseca cinema, teatro, letteratura, e che ancora una volta sceglie di dare ampio spazio agli incontri con i grandi protagonisti del cinema italiano, visti e raccontati nella loro dimensione professionale e umana» conclude Caterina Taricano, direttore artistico del festival.

 


Il programma completo:

VENERDI 10 GIUGNO

  • 18.00 piazza Mazzini: Che commedia la vita! – RdC incontra Neri Parenti (conduce Steve Della Casa)
  • 19.30 piazza Mazzini: Dentro questo tempo sospeso – RdC incontra Enrico Vanzina (conduce Valerio Sammarco)
  • 21.00 piazza Uffici omunali: proiezione Tre sorelle di Enrico Vanzina

 

SABATO 11 GIUGNO

  • 11.00 Poggio Santa Maria (Castiglione del Lago) Seminario Residenziale Politiche culturali e scenari economici per il futuro del cinema italiano (evento chiuso)
  • 17.00 piazza Mazzini il Cinema probabilmente – RdC incontra Neri Marcorè (conduce Steve Della Casa)
  • 18.30 piazza Mazzini: Strappare lungo i borghi – RdC incontra Osvaldo Bevilacqua (conduce Lorenzo Ciofani)
  • 19.30 piazza Mazzini: Arriviamo noi! – RdC incontra Aurora Ruffino (conduce Gianluca Arnone)
  • 21.00 piazza degli Uffici Comunali: proiezione Fuori dal mondo di Giuseppe Piccioni

 

DOMENICA 12 GIUGNO

  • 11.00 piazza Mazzini: Artisti in famiglia – RdC incontra Giulio Scarpati e Nora Venturini (conduce Federico Pontiggia)
  • 12.00 piazza Mazzini: Ritratti Confidenziali – RdC incontra Margherita Buy e Giuseppe Piccioni (conducono Gian Luca Pisacane, Caterina Taricano)

 


 

 Anche per l’anno 2022 il Gal Trasimeno-Orvietano ha proposto un ricco programma di eventi come ormai di consueto che sostengono il marketing, e la promozione di un territorio che ha da vendere, tradizione, cultura, natura e un patrimonio storico artistico che il passato ci ha regalato e che è la base del futuro sviluppo.

Si sono appena conclusi i primi due eventi delle iniziative di primavera, in contemporanea DE.CO a Monteleone di Orvieto e la Festa del Tulipano a Castiglione del Lago che hanno registrato una più che ottima partecipazione di pubblico, con grande attrazione anche sotto l’aspetto turistico, in attesa della festa dei pugnaloni ad Allerona che riprende dopo due anni di stop a causa del covid e della 1000 miglia di Passignano il 16 giugno prossimo.

 

Festa del Tulipano 2022. Foto Giorgia Nofrini

 

«Abbiamo, anche quest’anno, reso omaggio a un ricco calendario di eventi con l’impegno che va nella direzione di selezionare e di qualificare l’intervento sostenendo iniziative di livello e possibilmente diffuse in tutto il territorio, facendo lo sforzo di programmare anche in condivisione con il territorio, ma soprattutto con quella autonomia di iniziativa, che ha portato anche alla proposta del 2022 ad una rigida selezione dei contenuti e degli eventi. Siamo convinti che dobbiamo con impegno continuare in questa direzione, il Gal non può essere, sia per scelta politica che per le rigide regole tecniche che dobbiamo giustamente adottare ai fini della trasparenza, un portafoglio aperto ad ogni richiesta che ci venga sollecitata dall’esterno, ma siamo noi, in completa autonomia, che abbiamo il dovere di ascoltare, ma anche quello di fare una rigida selezione delle proposte. Anche quest’anno, a distanza di poco più di un anno dalla formazione di questo direttivo, abbiamo cercato di coordinare al meglio ciò che oggi è il programma degli eventi 2022 che possiamo considerare la prima proposta di questo nuovo Consiglio di amministrazione. Abbiamo lavorato mesi e mesi, con accanto il conforto tecnico del nostro direttore, e oggi con soddisfazione dico che, anche per l’anno 2022, si sta proponendo un salto di qualità negli eventi, considerando che il programma contiene iniziative che da tanti anni il Gal finanzia e che probabilmente se venisse meno questo sostegno non si potrebbero più realizzare. Preso atto quindi che esiste una storicizzazione degli eventi proposti, ogni anno si cerca di migliorare la proposta» spiega Gionni Moscetti, Presiedente del Gal Trasimeno-Orvietano.

 

 

Il programma di quest’anno infatti vede due iniziative ampliarsi a tutto il territorio del Gal e in particolare Castiglione Cinema che oltre la 5 edizione a Castiglione del Lago nel giugno, vedrà una prima edizione nell’autunno inoltrato ad Orvieto e Orvieto con Gusto e con l’Arte che vedrà una prima edizione verso la fine di giugno con la proposta Trasimeno Terra del gusto dell’arte e del Lavoro. Tra le novità c’è poi un evento di grande spessore culturale, presentato a settembre scorso, che sono le iniziative relative ai 500 anni dalla morte di Perugino e Signorelli sul quale c’è il progetto territoriale ma anche quello interregionale con altri due Gal dell’Italia centrale. L’altra novità riguarda il coinvolgimento dei giovani nell’attenzione al fenomeno dei cambiamenti climatici in abbinamento con il futuro dell’innovazione tecnologica (Game Over Future C(o)ulture 2022) proposto a Città della Pieve con il coinvolgimento dell’amministrazione locale. «L’anno 2021 è stato l’anno dove sono nate alcune nuove iniziative, anche in relazione al fatto che la pandemia ha richiesto, a volte, un cambiamento anche negli eventi, ed è nato così Giallo Trasimeno, Cartoline dal Trasimeno e altri eventi che hanno, da subito riscontrato un successo, a volte inaspettato, quindi abbiamo deciso di riproporli. Ormai storicamente in forma crescente sono diventati eventi importanti e diffusi in tutto il territorio la kermesse del merletto e del ricamo, per le quali il 2022 speriamo riprendano anche le altre iniziative oltre Fili in Trama che ha resistito anche al covid, così come il Green Music Fest che ha coinvolto quasi tutti i nostri comuni con concerti di grande livello e che quest’anno abbiamo saputo con piacere sarà sostenuto anche da un altro Gal umbro, ma anche l’isola del libro, le iniziative legate al cinema e tanto altro. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo ambizioso programma e mi auguro che il 2022 sia l’anno della ripartenza per ritornare a quella normalità di cui l’economia ma anche le persone hanno tanto bisogno, sicuri che il nostro impegno sarà utile anche a questo» conclude il presidente Moscetti.

«La prima Festa del Tulipano si svolse nel 1956 per celebrare l’importanza di questa coltivazione per il territorio» da “L’invenzione del Tulipano a Castiglione del Lago” di Luciano Giacchè.

Festa del Tulipano 2022 – Dumbo

 

Cinquantadue anni e non dimostrarli! Torna a Castiglione del Lago, la Festa del Tulipano e di Primavera: la manifestazione si svolgerà – secondo la tradizione ma con una formula innovativa – dal 18 aprile al 1° maggio.
Tante le novità dell’edizione 2022, ma con una coloratissima certezza: la sfilata di carri allegorici addobbati con petali di tulipano che sarà triplicata e si svolgerà nelle giornate del 24 e 25 aprile e, grande novità, in notturna la sera del 30 aprile, con una nuova zona festa al Belvedere del Poggio, scoperta e valorizzata già nelle due edizioni di Luci sul Trasimeno.
La manifestazione floreale è stata illustrata da Marco Cecchetti, presidente di Eventi Castiglione del Lago che si occupa dell’organizzazione: «Una Festa innovativa e sperimentale. La nostra missione è quella di creare momenti di aggregazione e di spettacolo, valorizzando il territorio, costruendo occasioni di sviluppo economico, migliorando la qualità della vita e stimolando il senso di appartenenza per farci sentire sempre più fieri di essere castiglionesi. Questa lunga tradizione fa sì che Castiglione del Lago sia conosciuta soprattutto per la nostra festa». Hanno partecipato alla presentazione anche il consigliere di Eventi Filippo Santiccioli, la Direttrice del GAL Trasimeno Orvietano Francesca Caproni, il sindaco di Castiglione del Lago Matteo Burico e i rappresentanti delle associazioni coinvolte.

 

Festa del Tulipano 2022 – Winnie

Le novità 2022

Tante le novità in programma, come una zona giochi per bambini, la ruota panoramica in piazza Dante Alighieri, la pista da ballo al Poggio con serate speciali, un’area associativa, un’area picnic, il Bar del Poggio, mostre mercato e la tradizionale Taverna del Tulipano. La rinnovata Taverna del Trasimeno vedrà coinvolte le principali sagre, rappresentate a rotazione e con serate a tema, che porteranno in taverna le specialità culinarie della tradizione locale: Villastrada con la Sagra del Brustico, Panicarola con la Sagra dell’Agnello, Piana con la Stramaialata, il Circolo Uisp con l’oca arrosto, Porto con la Sagra del Pesce di Lago e Soccorso con la Sagra dei pici fatti a mano.
Ma i veri protagonisti saranno i carri allegorici interamente decorati con petali di tulipano: quest’anno saranno dedicati al cinema di Federico Fellini, uno dei più grandi registi italiani, icona mondiale, ambasciatore della cultura italiana e simbolo della nostra creatività.
Parte un concorso che farà vincere il carro più votato con l’hashtag #iotifoper fra il numero 1 (colore giallo) Fellini, il numero 2 (verde) Casanova e il numero 3 (rosso) La dolce vita. E infine la mostra fotografica La storia del tulipano per tutta via Belvedere con 52 foto, una per ogni edizione della festa. «La nostra comunità è unica e vi assicuro che mezza Umbria ci invidia. Grazie ai castiglionesi che si stanno riappropriando del paese, hanno voglia di fare, di mettersi in gioco, si mettono a disposizione degli altri attraverso le tante associazioni che abbiamo. Questa Festa del Tulipano sarà veramente e finalmente quella della ripartenza castiglionese: riprendiamoci per mano e ricominciamo» spiega orgoglioso il sindaco Matteo Burico.

 


Programma completo

 

A Palazzo Donini, sede della Giunta Regionale dell’Umbria, è stata presentata la XX edizione della gara podistica denominata Strasimeno, l’ultra maratona di 58 chilometri intorno al lago Trasimeno con 4 traguardi intermedi. Il comitato organizzatore, presieduto da Giovanni Farano e coadiuvato da oltre 200 volontari, ha delineato il percorso di fronte a molte autorità civili e sportive, che sostengono la corsa lacustre che prevede una grandissima partecipazione anche internazionale.

Siamo alla XX edizione della Strasimeno, la corsa podistica regolata su 5 distanze per altrettanti traguardi dove si prevede una partecipazione record vicino alle duemila presenze. La partenza avverrà alle 9,15 del 13 marzo dal lungolago di Castiglione del Lago e, dopo 10 km, si giungerà al primo arrivo di Borghetto di Tuoro; il secondo, dopo 21 chilometri, a Passignano sul Trasimeno; il terzo, dopo 34 km, a San Feliciano; quello della maratona, a Sant’Arcangelo dopo 42 km, è il quarto, e l’ultimo sarà quello dell’ultra maratona a Castiglione del Lago, dopo 58 km, traguardo conclusivo della manifestazione sportiva. L’evento podistico è organizzato da un comitato sportivo guidato da Giovanni Farano, presidente dell’ASD Filippide, insieme al vicepresidente del comitato Mirco Solfanelli e a Enrico Pompei, presidente dell’Atletica AVIS Perugia.

 

Strasimeno, foto by Facebook

 

Sono intervenuti alla presentazione dell’evento, oltre ai succitati organizzatori, Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, che ha portato i suoi saluti insieme al consigliere regionale Eugenio Rondini, al sindaco di Castiglione del Lago Matteo Burico e al suo vicesindaco Andrea Sacco, al sindaco di Passignaano sul Trasimeno Sandro Pasquali e a quello di Magione, Giacomo Chiodini, al vicesindaco di Tuoro sul Trasimeno Thomas Fabilli, a Francesca Caproni, direttore del GAL Trasimeno Orvietano, a Carlo Moscatelli presidente della FIDAL Umbria e al main sponsor Acea Ambiente con Massimo Aiello.
L’organizzazione della Strasimeno vuole perseguire la bellezza della gara podistica, che valorizzi l’ambiente e il territorio in un contesto di una straordinaria suggestione, rappresentata dal lago Trasimeno. Il presidente Farano ha ringraziato tutti i volontari, le associazioni, le istituzioni, le forze di polizia che supportano la manifestazione.
Durante la presentazione è stata consegnata la maglia ufficiale della manifestazione a tutti gli intervenuti portante il venti, il numero delle edizioni della gara podistica. La Strasimeno è una bellissima festa dello sport e per la gente, a cui non si può mancare.

Non c’è nulla di scontato, soprattutto per chi in un solo giorno ha visto la propria vita drammaticamente cambiata per volere altrui. La crudeltà e la violenza sono le protagoniste di queste righe, che sono riportate nei racconti di chi le ha tragicamente trascorse, insieme a dei valorosi atti di coraggio. Le testimonianze sono state raccolte direttamente dalle loro voci o da chi ha vissuto con loro o da chi ne ha competenza. Questa è la prima parte di una raccolta di racconti, che si concluderà il 27 gennaio “Giorno della Memoria”.

La vita, nelle sue declinazioni e per sua conformazione, varia e dipende da situazioni che ci si trova improvvisamente ad affrontare. I piccoli gesti quotidiani, la ritualità, l’abitudine e le liturgie ci accompagnano e danno i tempi ai nostri comportamenti. Così come le generalizzazioni spingono verso giudizi comuni e vengono utilizzate per classificare, catalogare, etichettare individui includendoli superficialmente in una categoria di persone, senza che si conoscano realmente le loro specificità e identità.
Si fa presto a giudicare e a collocare le persone in ruoli e categorie di presunta appartenenza. Infatti la nostra vita ci potrebbe riservare delle sorprese… potrebbe cambiare da un momento all’altro, in modo perlopiù inaspettato e imprevedibile e talvolta non agognato. Come a chi, ed è accaduto drammaticamente qualche decennio fa, è andato a letto come bambino e si è svegliato deportato.
Storie successe e ripetute in un periodo storico che è lontano nei ricordi e nel tempo, ma pregno di insegnamenti e riflessioni di cui molti giovani dei tempi moderni non sono consapevoli, se non per sommi capi fatti di «mi pare», «mi sembra», «ho letto»… Queste sono alcune delle risposte ricevute da qualche giovane interpellato in merito ma, a dire il vero, ci sono state anche le dovute eccezioni. Dalle risposte dei ragazzi, immediatamente, si è avuta la sensazione di una superficiale consapevolezza e di una parziale conoscenza di quello che effettivamente è successo nel secolo scorso. Nelle generalizzazioni, senza utilizzare un linguaggio di precisione, le informazioni e le sensazioni appaiono smorzate o depotenziate del loro valore, slegate dal reale accadimento – basato sui fatti e non sulle opinioni.
Una persona si sente coinvolta quando prova e nutre dentro di sé l’argomento, facendolo proprio, anche se questo processo potrebbe essere mitigato dal mutare dei tempi e del coinvolgimento personale nel racconto. Questo è il punto: se le coscienze devono fremere e ribellarsi di fronte alle atrocità perpetrate da chi ha avuto un forte disprezzo della vita e delle opinioni altrui, allora bisogna andare diritti e decisi al punto, senza mediazioni, e superare la paura di offendere o di impressionare troppo impetuosamente le coscienze.

 

Cippo degli ebrei salvati sull’Isola Maggiore

 

Bisogna dare un messaggio forte, diretto, come se fosse un simbolico pugno allo stomaco delle persone, in particolare dei giovani; un messaggio che sia denso di emozioni, sensazioni, paure e disprezzo per ciò che si vuol dire e trasmettere, senza filtri di sorta.
Perché queste drammatiche vicende storiche sono nate senza filtri e gentilezze, come quando quel bambino la sera si addormenta tra le braccia di Morfeo e al mattino si risveglia in un mondo che gli dà un diabolico buongiorno. Un infinito e irreverentemente drammatico pugno allo stomaco, senza capire il perché l’abbia ricevuto.
Per esempio, con l’avvento delle leggi razziali italiane monarchico-fasciste nel 1938, i bambini e i giovani ebrei italiani furono esclusi dalle scuole e università; per non parlare del lavoro legato all’apparato statale, precluso alle persone ebree, così come tanti altri provvedimenti durissimi che negarono ai cittadini italiani di credo ebraico sia i diritti politici sia quelli civili. O ancora, si pensi alle due donne innocenti che avevano la sola colpa di avere un parente partigiano, che sono state arrestate e portate in un campo di concentramento nazista, vivendo tra sofferenze e crudeltà quotidiane.

I pescatori del Trasimeno

Due donne dall’animo umiliato e ferito, con la voglia di dimenticare la terribile esperienza vissuta.

Don Ottavio Posta

Così come bisogna mettere in risalto il coraggio e l’umanità di un sacerdote e di alcuni pescatori del lago Trasimeno che, a rischio della loro vita, misero in salvo, con un’iniziativa temeraria, ventidue prigionieri ebrei confinati sull’Isola Maggiore, che stavano per essere trasportati nei campi di concentramento nazisti. Il parroco isolano, Don Ottavio Posta, coadiuvato da 15 pescatori del luogo, riuscì a far evadere gli ebrei detenuti nel Castello Guglielmi.
Nelle notti del 19 e 20 giugno 1944, con cinque barche condotte da valorosi ed esperti pescatori e dopo una traversata di qualche ora, i prigionieri ebrei furono messi in salvo. Infatti sbarcarono presso la località di Sant’Arcangelo di Magione, dove erano da poco arrivati i militari inglesi e lì furono consegnati alle Forze Alleate, che avevano liberato quella parte di territorio lacustre dai soldati tedeschi. Qualche sera prima, un gruppo di partigiani della Brigata Risorgimento che operava nel territorio di Castiglione del Lago, durante un’incursione al Castello Guglielmi di Isola per prendere le armi al drappello di guardia, liberarono quelli disponibili a seguirli. A loro si unì una famiglia di religione ebraica, internata nel Castello.
Allora senza mezzi termini, proprio per consapevolizzare maggiormente i giovani d’oggi della loro identità, andiamo a dare questo pugno simbolico agli stomaci: per ricordare, per far riflettere, per magnificare il rispetto verso il cambiamento.
La premessa è doverosa proprio perché la testimonianza diretta di chi ha vissuto quel periodo si è voluta raccogliere in tutta la sua inclemente crudezza, affinché possa dare uno scossone alle coscienze.

Durante la celebrazione di S. Andrea, il patrono dei pescatori, è avvenuto l’incontro con alcuni pescatori del Trasimeno, dove si sono raccontati con aneddoti e ricordi. Gente “tosta”, che continua quest’antica arte millenaria con grande sacrificio e passione. I pescatori sono di poche parole ma quando parlano sono concreti. Durante l’incontro hanno presentato diverse problematiche del loro mestiere, tra cui quella inerente al trasferimento del loro sapere alle generazioni future, che sono esigue e difficili da reperire rispetto alle possibilità che questo lavoro offre.

Andrea era un discepolo di Gesù e faceva il pescatore sul lago di Tiberiade. I pani e i pesci del miracolo della moltiplicazione furono indicati da Andrea a Gesù, come si racconta nella descrizione riportata nel Vangelo di Giovanni. Il 30 novembre è la sua ricorrenza religiosa e molte comunità di pescatori, non solo italiane, festeggiano il loro Sant’Andrea.

 

Pescatori del Trasimeno, foto di Andrea Pagnotta

 

Sul lago Trasimeno, i pescatori della costa Ovest, come quelli incontrati a Castiglione del Lago, riconoscono in Sant’Andrea il loro Santo, mentre quelli della costa Est riconoscono i loro protettori in San Spiridione e San Feliciano.
Il Trasimeno è speciale anche per questo. Il raduno in occasione della ricorrenza patronale è stato voluto fortemente da Guido Materazzi, pescatore/ristoratore nonché presidente dell’ARBIT (Associazione Recupero Barche Interne Tradizionali) che recentemente ha varato una tipica barca in legno da pesca del Trasimeno, datata nella seconda metà del secolo scorso. La barca è stata ripristinata con un lavoro certosino di Guido Materazzi stesso e di Andrea Sedini e, per l’occasione, i due restauratori l’hanno denominata La Dotta. Complimenti all’ARBIT, per la missione onorevole che svolge.
Dopo la celebrazione del Patrono ci si è ritrovati in un momento conviviale, proprio presso il ristorante La Capannina di Guido, dove molti pescatori hanno sottolineato alcune questioni sia complesse sia preoccupanti, ma hanno anche espresso dei suggerimenti per affrontare e superare i costanti momenti difficili del loro nobile lavoro.
Presenti, tra gli altri, oltre a un nutrito e ben rappresentato gruppo di pescatori, il sindaco di Castiglione del Lago, Matteo Burico, il presidente della Cooperativa Pescatori del Trasimeno di San Feliciano, Aurelio Cocchini, il presidente dell’altra Cooperativa del Trasimeno Stella del Lago con sede a Panicarola, Ivo Bianconi, e poi Niccolò Bacoccola di Confagricoltura.

Pescatori, foto di Andrea Pagnotta

Si è ribadito più volte, durante l’incontro, che il basso livello idrometrico del lago mette in evidenza moltissime difficoltà e necessità. Come l’annoso problema dell’adduzione dell’acqua al bacino lacustre, l’eccessiva differenza rispetto allo zero idrometrico, l’accesso difficoltoso nei varchi portuali dovuto all’interramento e relativo innalzamento del fondale, il clima sempre più caldo e la scarsa piovosità, i dragaggi mancati da anni, l’arretramento e la scarsità del canneto, il mancato supporto economico o finanziamento verso chi vorrebbe principiare a fare questo mestiere, il sostegno per una formazione istituzionale iniziale e continua per gli operatori del settore; manca la tutela economica della coppia di pescatori che stanno sempre insieme in barca se uno dei due dovesse assentarsi per malattia o infortunio, il riconoscimento previdenziale ancora lontano da essere tale come lavoro usurante.
Stiamo parlando dell’importanza antropologica della pesca al Trasimeno, in particolare dei suoi pescatori e delle loro famiglie che, con il loro lavoro, il loro sapere e le tradizioni, per secoli hanno dettato i tempi delle comunità lacustri e continuano ad armonizzarsi con i periodi attuali, imperterriti nella cattura e lavorazione del pesce. Un’attività di sacrifici quella del pescatore, che viene tuttora perpetrata con metodi ancestrali che giungono immutati da epoche remote e che attualmente, purtroppo, non viene ancora sufficientemente valorizzata e tutelata.
Intorno al mondo della pesca ruotano tutta una serie di attività connesse che vanno da chi fa le reti alla riparazione dei motori, dalla trasformazione al commercio del pesce e molto altro. Ormai, da qualche tempo, alcuni pescatori hanno preso vie innovative per l’integrazione reddituale, come la Cooperativa Pescatori di San Feliciano e alcuni singoli altri, rappresentate dall’ittiturismo e dal pescaturismo.
I pescatori sono i veri guardiani del lago, conoscono bene i suoi umori, solcandolo tutti i giorni con i loro barchini, e percepiscono le energie che esso sprigiona. A volte il lago ti accoglie e a volte ti respinge e come dice saggiamente Guido Materazzi: «È facile amare il Trasimeno ma è molto difficile farsi amare da lui».

 

Il frutto del loro lavoro, foto di Andrea Pagnotta

 

Si conosce poco del mondo dei pescatori, che è ricco di storia, natura, tradizioni e cultura… ma di certo essi sono un fondamentale simbolo del Trasimeno. L’invito è quello di conoscerli meglio, nel loro silenzioso e incessante lavoro fatto da mani che strigano, tirano, arsettano, gettano, remano, vanno a muscolare, pescano, paitellano, scanellano, vanno a puntone, giacchiano.
Va salvaguardato il pescatore professionista che ogni giorno se la deve vedere con un gran numero di problemi, a partire dai cambiamenti indesiderati dell’ambiente lacustre, anche perché rappresenta l’ultimo custode indefesso delle radici lacustri con storie, segreti, tradizioni e aneddoti da preservare e raccontare.

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