fbpx
Home / Posts Tagged "personaggio" (Page 7)

ยซPer diventare un bodybuilder รจ fondamentale la determinazione e una grande forza di volontร . Si deve unire allenamento e sana alimentazioneยป.

Riccardo Masi รจ campione del mondo! Il bodybuilder di Cittร  di Castello ha conquistato il primo posto nelle categorie Over 50 e X-talle al Wabba World 2019, nonchรฉ il titolo assoluto, stracciando i vincitori delle diverse categorie. Riccardo รจ tornato a gareggiare dopo 30 anni di stop, con una carica e una determinazione da far invidia ai piรน giovani: ยซIn questa disciplina serve tanta forza di volontร , non solo forza fisica. I giovani di oggi purtroppo non hanno pazienzaโ€ฆ vogliono tutto e subitoยป.

Riccardo, la prima domanda รจ di rito: qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Sono nato a Cittร  di Castello e ho sempre vissuto in Umbria, perciรฒ il mio รจ un legame che dura da tutta la vita. Sono un umbro puro e mi piace molto la mia terra.

Il titolo appena conquistato รจ stata la sua prima vittoria?

Ho ricominciato a gareggiare lo scorso anno dopo 30 anni di stop. Due anni fa ho pensato: “Per i miei 50 anni mi piacerebbe tornare in gara” cosรฌ ho ripreso gli allenamenti e lo scorso anno ho vinto i Campionati Italiani, che mi hanno dato lโ€™accesso al Mondialeย al quale perรฒ, per motivi familiari, non ho partecipato; inoltre mi sembrava troppo presto prendere parte a un evento del genere dopo tutti quegli anni di stop. Questโ€™anno perรฒ ci ho riprovato e sono riuscito a qualificarmi di nuovo per i Mondiali e cosรฌ sono partito per Cipro. Lรฌ ho vinto il Campionato del Mondo categoria Over 50 e X -talle (peso massimo), in piรน sono arrivato primo anche nella sfida tra tutti i vincitori delle diverse categorie, aggiudicandomi il titolo assoluto.

รˆ stata una grande soddisfazione?

Sรฌ, molto. Sono partito con la mia modestia e con lโ€™idea di gareggiare solo per la categoria over 50, poi ho preso coscienza della mia forma e ho partecipato anche allโ€™X-talle.

Come mai per 30 anni non ha gareggiato?

Non cโ€™รจ stato un motivo preciso. Avevo partecipato ai Campionati Regionali, non ottenendo grandi risultati. Poi sono stato assorbito dal lavoro, aspettavo il momento opportuno per ricominciareโ€ฆ finalmente รจ arrivato!

 

Riccardo Masi, 52 anni, con i trofei appena vinti

Come ci si prepara per un Campionato del Mondo di Body Building?

Ci si prepara con costanza. Il nostro non รจ solo uno sport, ma un vero e proprio stile di vita: cโ€™รจ un profondo legame tra alimentazione, allenamento e vita vissuta. Per partecipare a questo campionato mi sono allenato sei giorni a settimana e ho portato avanti una dieta equilibrata e controllata: unโ€™alimentazione sana รจ fondamentale per la preparazione di una gara, non solo a questi livelli. Mangiare sano รจ per tutti importante, noi siamo quello che mangiamo.

Cโ€™รจ un cibo non propriamente sano al quale non riesce a rinunciare?

Una volta a settimana mi concedo il lusso di un pasto libero โ€“ un pranzo o una cena โ€“ perรฒ quando la gara รจ alle porte elimino pure quello. Sono una persona molto determinata, se mi impongo una cosa la porto avanti: se non devo mangiare alcuni cibi, lo faccio senza problemi. Certo, poi delle volte diventa duraโ€ฆ i sacrifici ci sono! Fondamentale รจ la forza di volontร  perchรฉ lo sforzo mentale รจ piรน difficile di quello fisico.

Viste le limitazioni che ha, si รจ mai pentito di aver scelto questo sport e questo stile di vita?

No, anzi. Io faccio quello che mi piace, per questo non mi pesa affatto. Inoltre, il mio stile di vita รจ legato anche al mio lavoro: sono un personal trainer e sono proprietario di una palestra a Cittร  di Castello. รˆ una passione che ho fin da quando ero un ragazzino, quando gli attrezzi di oggi erano solo agli albori. Tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto finora, perรฒ – ripeto – per arrivare a certi livelli si deve essere determinati, convinti e sicuri, ma soprattutto servono delle motivazioni valide che compensino le rinunce. Infine, รจ bene circondarsi di persone che capiscano e sostengano le tue esigenze.

Come si vince un campionato del mondo di Body Building, quali sono i parametri per la vittoria?

Ci sono diversi parametri che la giuria prende in considerazione: le proporzioni del corpo, la qualitร , la definizione e i volumi del muscolo e come uno si pone con essa e con il pubblico.

Non cโ€™รจ il rischio che il culturismo diventi unโ€™ossessione?

Sรฌ, come per tutto quello che diventa esagerato. La forza mentale รจ importante nella vita e ci vuole sempre il giusto equilibrio. Nel nostro sport si rischia di esagerare e di perdere la visione della realtร . Voglio precisare che questa disciplina e questa filosofia fanno parte della mia vita, ma non sono la mia vita; ho la mia famiglia e il mio lavoro che sono molto piรน importanti.

Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole iniziare a fare Body Building?

Consiglierei due cose fondamentali: la prima รจ avere pazienza โ€“ non si puรฒ ottenere tutto e subito โ€“ la seconda รจ affidarsi a persone competenti perchรฉ il rischio di farsi male รจ elevato.

Lโ€™Umbria in questa disciplina รจ allโ€™avanguardia?

Insomma. A livello di palestre siamo messi bene – ce ne sono molte – mentre per quanto riguarda il livello agonistico siamo indietro. Non siamo in molti a raggiungere certi livelli, ne arrivano pochi, perchรฉ non tutti sono disposti a fare i sacrifici che servono. Purtroppo i giovani dโ€™oggi vogliono tutto e subito.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Cuore verde dโ€™Italia, tranquilla, poco sviluppata.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Il verde.

ยซMi ricordรฒ la mia povera Anita che era anchโ€™essa si calma in mezzo al fuocoยป. Con queste parole attribuite a Giuseppe Garibaldi, con una frase a lei dedicata dal poeta Giosuรจ Carducci[1] e unโ€™iscrizione del professor Isidoro Del Lungo[2] il monumento al centro di Bastia Umbria cosรฌ la commemora[3].

Colomba Antonietti

Pochissime sono le notizie riguardanti la vita di Colomba Antonietti e forse non esistono immagini del suo vero aspetto, se si eccettua forse quella pubblicata da Giustiniano degli Azzi Vitelleschi a corredo della voce a lei dedicata nel Dizionario del Risorgimento Nazionale, di cui perรฒ si ignora la provenienza e che pecca in verosimiglianza nellโ€™assoluta mancanza della matassa di riccioli neri che le contornavano il viso[4]. Del suo aspetto esistono almeno due descrizioni di prima mano: quella del nipote – nonchรฉ suo primo biografo, Claudio Sforza โ€“ e quella della sorella Gertrude. Doveva essere se non bella certamente molto affascinante. Di lei la sorella dice: ยซEra snella, alta di persona, aveva il profilo greco, la fronte alta e spaziosa, gli occhi e i capelli, ricci, nerissimiยป. Parole che corrispondono alla descrizione che ne fa il nipote: ยซAveva il naso aquilino, bocca piuttosto larga con denti bianchi e regolari, occhi e capelli nerissimi e questi ultimi tanto ricciuti, che, ribelli a qualunque acconciatura, le rimanevano in grazioso disordine in testaยป[5].

La vita per l'Italia

Colomba Antonietti era nata a Bastia Umbra da Michele e Diana Trabalza, ancora bambina si trasferรฌ a Foligno dove il padre aveva ottenuto la privativa per il forno situato sotto al Palazzo comunale. Insieme alle numerose sorelle e ai fratelli Feliciano e Luigi nella casa contigua al forno ricevette lโ€™educazione ยซcivile e religiosa propria dei tempi e della sua condizioneยป[6] e un giorno proprio a Foligno dove era di stanza la guarnigione pontificia conobbe lโ€™uomo al quale legare il suo destino: il conte Luigi Porzi di Imola che lรฌ come ufficiale prestava servizio[7]. ยซI due giovani si dissero con gli occhi il nascente affetto, che si cangiรฒ ben presto in passione ardente e dominante. Colomba non aveva amato mai, lโ€™amore dunque pel Porzi germogliรฒ nel suo vergine cuore qual pianta rigogliosa in fertile terreno e, come questa ne assorbe ogni succo vitale, cosรฌ quello si impossessรฒ dโ€™ogni facoltร  della fanciulla e divenne lo scopo supremo della sua vitaยป[8].
Data la differenza di ceto sociale fu fin dallโ€™inizio una storia contrastata e difficile che vide opporsi allโ€™unione entrambe le famiglie: Luigi Porzi venne trasferito a Senigallia e Colomba rinchiusa in casa dal padre. Ma questo non servรฌ a far spegnere il loro amore, che si espresse in un fitto colloquio epistolare finchรฉ, di nascosto, si sposarono allโ€™una di notte del 13 dicembre del 1846 nella Chiesa della Misericordia di Foligno con lโ€™assenza di tutti i parenti a eccezione del fratello di lei, Feliciano. Una carrozza aspettava gli sposi fuori dalla chiesa per condurli immediatamente a Bologna, dove risiedeva la madre del Porzi. Ma il matrimonio era stato celebrato senza la prescritta autorizzazione governativa dello Stato Pontificio per cui lo sposo viene richiamato a Roma e condannato a tre mesi di arresti da scontarsi a Castel Santโ€™Angelo e ad avere lo stipendio dimezzato[9].

 

Monumento dedicato a Colomba Antonietti

 

Per speciale concessione del comandante della prigione, il conte Cenci Bolognetti, Colomba riuscรฌ a far visita allโ€™amato ogni giorno. Vivere a Roma consente inoltre a Colomba, durante quei tre mesi, di conoscere una cittร  dove fervevano grandi speranze e con grande probabilitร  il cugino di Colomba, Luigi Masi, introdusse lei e il marito negli ambienti patriottici. Non sappiamo con certezza dove militรฒ, uscito dal carcere, Luigi Porzi, se nelle reparti regolari o nella divisione di volontari, ma sappiamo โ€“ e lo dice lui stesso in una lettera โ€“ che Colomba fu sempre al suo fianco: ยซmi seguรฌ tutta la campagna del ’48, vestita da ufficiale con un mio uniforme cortandosi i capelli, e companiando suo marito; sempre mi diceva che desiderava vedere libera la cara e bella Italiaยป[10]. E mentre Colomba era intenta nel chiudere una breccia aperta dalle armate francesi di Oudinot sui bastioni di Porta San Pancrazio, fu colpita al fianco destro e spirรฒ tra le braccia del marito gridando Viva Italia. Era il 13 giugno 1949.

 

Girolamo Induno, morte di Colomba Antonietti

 


[1] La frase del Carducci recita โ€œNon ricordate Colomba Antonietti sposa ventenne travolta morta dalle palle francesi, a piรจ delle mura di S. Pancrazio, mentre porgeva lโ€™arme carica al marito?โ€.โ‡‘

[2] โ€œColomba Antonietti contessa Porzi eroina della crociata italiana per lโ€™indipendenza e la libertร  della patria il 13 giugno 1849 sulle mura di Roma combattendo accanto al marito esalava la pia forte anima nel grido Viva lโ€™Italia che la sua Bastia vuole qui sotto lโ€™effigie di lei in memoria degna perpetuatoโ€.โ‡‘

[3] Il monumento attuale rielaborato ed arricchito dai quattro pannelli bronzei che ne raccontano la vita realizzati dallo scultore Artemio Giovagnoni venne inaugurato nel 1964 nei giardinetti antistanti il Municipio. Del precedente monumento conserva perรฒ il mezzobusto che lo scultore Vincenzo Rosignoli esemplificรฒ nei primissimi anni del Novecento sui ricordi dei congiunti ancora in vita e sulla nipote Michelina che a detta di tutti era la piรน somigliante alla defunta zia.โ‡‘

[4] Per lโ€™iconografia relativa a Colomba Antonietti si rinvia a F. Guarino, Iconografia di Colomba Antonietti: 1826-1849, in ยซSubasioยป, a. XIX, n. 3 (1 set. 2011), pp. 13-19.โ‡‘

[5] Le due descrizioni sono riportate da C. Minciotti Tsoukas, Colomba Antonietti. Unโ€™esperienza di vita tra mito e realtร , Bastia Umbra, Comune di Bastia Umbra, 1990, p. 9.โ‡‘

[6] C. Bordoni, Una martire del 1849. Colomba Antonietti. Unicamente per la veritร , Foligno, [s.n.], 1910, p. 6.โ‡‘

[7] In realtร  Luigi Porzi era nato ad Ancona nel 1822, ma da unโ€™antica e nobile famiglia di Imola.โ‡‘

[8] C. Sforza, Ricordi della vita di Colomba Antonietti, Bologna, Nicola Zanichelli, 1899, p. 3 testo riportato integralmente da C. Minciotti Tsoukas, cit., p. 10.โ‡‘

[9] Lo stipendio gli verrร  poi reintegrato grazie allโ€™intercessione di uno zio.โ‡‘

[10] Lettera di Luigi Porzi a Claudio Sforza del 15 ottobre 1866. Il linguaggio in un italiano non perfetto si deve al suo lungo soggiorno in Brasile dove egli morรฌ nel 1900 senza alcuna donna al suo fianco: lโ€™amore per Colomba non poteva essere sostituito.โ‡‘

Una matita in fuga 15 anni fa verso lโ€™America – dove tuttโ€™ora ha partnership e compagnia incorporata – che ha deciso di tornare in Umbria e aprire anche in terra natale una compagnia, fondando la Procacci Entertainments Srl: ยซCredo che la vera America sia quiยป.

Daniele Procacci รจ venuto a farci visita in redazione. Con lui abbiamo fatto una bella chiacchiera sul suo lavoro di concept designer e production designer – che svolge tra gli Stati Uniti, il Canada, lโ€™Inghilterra e lโ€™Italia โ€“ sul cinema e sullโ€™Umbria. Ci ha mostrato i suoi lavori e in diretta โ€“ tra una discussione e una battuta โ€“ ha realizzato per noi un possibile โ€œnuovoโ€ Batman. Dopo anni di esperienza in progetti e collaborazioni con compagnie come Walt Disney Corporation, Marvel e Warner Brothers, per citarne alcune, Daniele รจ tornato in Italia e ha fondato la Procacci Entertainments Srls che offre servizi di sviluppo, production design, video editing e filming on location per numerosi progetti locali e nazionali. ยซCredo e sono convinto che la vera America sia quiยป.

 

Foto per gentile concessione di VegVideo

 

Daniele qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Diamoci del tu pleaseโ€ฆ in America non esiste del โ€œleiโ€ se non per meriti assoluti. Lโ€™Umbria รจ la mia terra. Sono nato Foligno e cresciuto in Umbria tra le vie dei piccoli borghi, perchรฉ la mia famiglia รจ originaria di Todiano di Preci e Borgo Cerreto di Spoleto in Valnerina. Questi luoghi hanno contribuito alla mia formazione artistica, perchรฉ in qualsiasi posto tu vada, lโ€™Umbria offre sempre paesaggi artistici.

Negli anni Novanta hai collaborato con l’allora Walt Disney Studios e Marvel UK di Londra: ci racconti queste esperienze.

Ho iniziato 26 anni fa a lavorare come freelance (Indipendente a contratto) per la Walt Disney company: allโ€™epoca facevo lโ€™in-betweener, in pratica realizzavo i sette disegni in un secondo di minore importanza ma necessari allโ€™animazione. Vi spiego meglio: in un secondo di animazione ci sono 12 disegni, il disegnatore supervisor โ€“ il grande nome – produce i disegni fondamentali, io e altri tantissimi ragazzi allora che lโ€™animazione era tutta disegnata a mano, ci occupavamo invece delle intercalazioni del disegno, talmente impercettibili che lโ€™occhio non riesce nemmeno a cogliere. Per la Marvel UK invece ho fatto, e faccio ancora, il Concept e Production Artist, mestiere che svolgo anche con la compagnia italiana nostra, la Procacci Entertainments Srls.

Tra i due lavori quale preferisci?

Sicuramente il Concept artist e da 15 anni mi occupo primariamente proprio di questo. Io e la mia societร  facciamo parte delle centinaia di quelle figure invisibili che realizzano lโ€™architettura di un film fino ai formati digitali che lโ€™industria del cinema di oggi predilige, anche se mi piace ancora lavorare in maniera classica. Ovviamente il digitale รจ piรน veloce, lo puoi modificare e puoi tornare indietro se sbagli, ma lโ€™acquarello e le tecniche miste hanno ancora il suo fascino e fanno parte delle fondamenta del progetto, qualunque esso sia. Gli artisti di grande livello lavorano ancora disegnando a mano.

Il digitale oggi ha superato la “vecchia scuola”?

Oramai sono unโ€™unica scuola. Non cโ€™รจ piรน la vecchia e la nuova, cโ€™รจ integrazione tra le due, perรฒ se non sei in grado di realizzare un acquarello con tre colori, non sarai mai in grado di far nulla nemmeno con 100 pennelli digitali.

Foto per gentile concessione di VegVideo

Dipingi anche utilizzando solo il vinoโ€ฆ

La tecnica Con il Vino nasce nel 1997 nella tenuta di Francis Ford Coppola in California quando per erroreย intinsi il pennello nel bicchiere del suo Cabernet Franc, invece che nellโ€™acqua. La tecnica ottimizza lโ€™uso del solo vino come colore: ho usato, per realizzare i quadri, dallโ€™Amarone al Brunello, dal Sagrantino al Cabernet Sauvignon, fino al Merlot e al Chianti. Con i miei quadri ho avuto lโ€™onore di omaggiare Nicholas Cage, Al Pacino, Clint Eastwood, Penelope Cruz, Arnold Schwarzenegger, Elton John, Andrea e Veronica Bocelli e Rutger Hauer.

Parlaci della Procacci Entertainments Srls: di cosa di occupa?

Siamo uno studio di Concept Art e Production Design per lโ€™industria del Cinema e del Teatro. Tre anni fa, quando ci fu il terremoto in Umbria e nelle Marche, sono tornato a casa per dare contributo e portare opportunitร  nella nostra terra martoriata dal sisma e ho deciso di aprire una compagnia che portasse il mio cognome cosรฌ da essere conosciuto meglio anche in Italia. Non sono un cervello in fuga, semmai sono una mano scappata allโ€™estero, ma il fatto di tornare lโ€™ho visto come unโ€™opportunitร . Sono convinto che lโ€™America sia qui. Come me la pensano tanti produttori americani, che sempre piรน spesso vengono in Italia per produrre i loro film, ad esempio Wonder Woman รจ stata girata in Puglia e The Avengers in Trentino Alto Adige. Tutto perรฒ dipende da quello che si propone a chi viene a investire economicamente nel nostro Paese.

Lโ€™Umbria potrebbe offrire questi servizi e attirare grandi produzioni?

รˆ una domanda da 100 milioni di euroโ€ฆ che in Umbria purtroppo non ci sono (scherza). Questa regione ha tanti diamanti, ma che sono nascosti e che nessuno ha mai pubblicizzato e fatto conoscere. Per far questo servirebbe qualcuno esperto del settore cinema, oltre a un sito in inglese e a una gestione dei rapporti commerciali con lโ€™estero fatta soprattutto da professionisti del settore. Alla fine degli anni Novanta eravamo un polo dโ€™attrazione importante grazie anche al Centro multimediale di Terni, ma la gestione fatta dai non addetti ai lavori non ha saputo mantenere e sfruttare al meglio ciรฒ che avevamo a disposizione. Ora si sta parlando di creare una Fondazione di Cinema a Perugia, ma lโ€™industria cinematografica non ha nulla a che fare con la politica comunale, regionale o nazionale. In Umbria vengono a girare solo fiction o film medievali perchรฉ vanno a colpo sicuro, perchรฉ qualcuno dello staff sa che cโ€™รจ un tale posto o un tale castello. Le mega produzioni si orientano in altre regioni o a Cinecittร , perchรฉ qui non cโ€™รจ una struttura organizzativa che gli garantisce un andamento sicuro dei lavori: le produzioni made in Usa arrivano fino alla porta dellโ€™Umbria e poi perรฒ girano e vanno in Puglia o a Roma, dove trovano il meglio che al momento attuale lโ€™Italia puรฒ offrire per lโ€˜industria del cinema.

Ma questo da cosa dipende?

Dal fatto che non cโ€™รจ una Film Commission gestita da esperti del settore e tecnici, dal fatto che non cโ€™รจ nessuno incaricato che sappia come si vende ad una produzione internazionale il prodotto Umbria. Quelle che ci sono state, o hanno fatto degli accordi con i singoli comuni โ€“ per esempio Paul Verhoeven con il Comune di Bevagna –ย  o sono venute per volere di privati insieme ad amministrazioni piรน lungimiranti di altre, come รจ accaduto per Il Nome della Rosa.

Foto per gentile concessione di VegVideo

Cosa servirebbe?

Come ho giร  detto, occorre una struttura adatta a vendere il prodotto Umbria nellโ€™industria del cinema e soprattutto delle figure competenti ed eccellenti a cui una produzione puรฒ rivolgersi quando decide di venire a girare qui. Ribadisco, servono persone di merito che conoscono il settore, altrimenti le produzioni non verranno mai; la nuova Fondazione di cinema mi auguro sia affidata e gestita da professionisti del settore, basta controllare le biografie artistiche e la presenza di crediti e credenziali nellโ€™industria prima di affidare un incarico. Chi รจ venuto a Perugia per qualche evento a tema, come ad esempio il Love Film Festival, รจ rimasto incantato dalla sua bellezza, definendola un set perfetto per tante pellicole; il problema รจ che non ci sono le condizioni per girare in cittร : i produttori con le finanze necessarie a produrre arrivano fino alla porta, poi non venendo riconosciuti e non trovando un referente esperto, si girano e vanno da unโ€™altra parte, in unโ€™altra regione troppo spesso.

Se dovessi disegnare lโ€™Umbria, come la disegneresti?

La disegnerei come una donna bellissima con abiti multicolori e sgargianti di fogge di epoche che vanno dal preistorico fino allโ€™ipertecnologico, passando per Medioevo e Rinascimentoโ€ฆ ma bendata, che non riesce troppo spesso a vedere di preciso dove sta andando.

Hai iniziato con i fumetti, per passare poi ai cartoon: quale dei due preferisci realizzare?

Io sono nato con il fumetto, sono cresciuto da ragazzino nella realtร  perugina dello Star Shop, poi mi sono trasferito in America perchรฉ era lรฌ che mi venivano date le migliori opportunitร  di fare vedere merito e talento. Lo dico a tutti quelli che vogliono provare a fare questo lavoro: provateci, andate negli Stati Uniti, in Inghilterra, oggi anche a orienteโ€ฆ provate in una grande cittร  italiana, per esempio a Milano o a Roma, bussate a tutte le porte, credete nei vostri sogni. In Umbria i giovani regna un senso di disillusione contagioso, i giovani non credono piรน nei loro sogni: io ho buone speranze, ci credo e cerco di convincere gli altri a tornare a sognare. In Italia manca la meritocrazia o spesso รจ subordinata a tanti altri fattori.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Qualcosa di magnifico ed estremamente importante รจ in lavorazione ed ogni giorno cโ€™รจ una novitร  piรน di livello, ma ancora รจ presto per parlarneโ€ฆ. Niente spoiler, come nella filosofia attuale dellโ€™industria del Cinema. Vi terrรฒ informati!

Come descriveresti lโ€™Umbria in tre parole?

Speranza, sacro e profano.

La prima cosa che ti viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Ci si potrebbe girare qualsiasi Progetto di film hollywoodiano senza bisogno di andare da altre parti.

Anche “Sapore di Mare”?

Sรฌ, se giri in certi posti del lago Trasimeno puoi anche ricreare il mare della riviera, perchรฉ no!

Titolo: Berardo Berardi. Artista di canto (1878-1918)

 

Autore: Roberta Niccacci (a cura di)

 

Editore: Bertoni Editore

 

Anno di edizione: 2018

 

Costo: 28 euro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo interessantissimo e corposo volume ha il merito di accompagnarci in un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta di un personaggio della nostra regione che, probabilmente a causa di una morte precoce, รจ stato ingiustamente dimenticato.
Si tratta di Berardo Berardi, cantante lirico che si รจ esibito nei migliori teatri italiani e stranieri in una settantina di opere, interpretando piรน di ottanta personaggi, affiancando colleghi come Enrico Caruso. Nella breve carriera, ha cantato come basso in opere che spaziavano da Bellini, Rossini, Massenet, Puccini, Verdi e Wagner ed รจ stato diretto dai piรน grandi direttori dโ€™orchestra. Uno su tutti, Arturo Toscanini.
Roberta Niccacci, curatrice del volume, con tenacia e passione si รจ fatta carico di un immenso e minuzioso lavoro di archivio per cercare di ricostruire e sottrarre allโ€™oblio la vita e la carriera di Berardi. Il libro si divide in cinque parti: nella prima, Un racconto di viaggio viene raccontata al lettore la genesi dellโ€™opera, le ricerche dโ€™archivio, le testimonianze e gli aneddoti fino allโ€™intitolazione dei giardini pubblici di Tavernelle al cantante.
La seconda parte,ย Alla scoperta dei luoghi della vita di Berardo Berardi,ย inizia con la nascita di Berardo a Gualdo Cattaneo alle ore 11 di sabato 25 maggio 1878 allโ€™indirizzo di Piazza Comunale numero 9, dove il padre era il medico condotto del paese. Poi il trasferimento a Collepepe di Collazzone, gli studi in seminario a Todi e poi allโ€™Accademia di Santa Cecilia a Roma – allievo del maestro Antonio Cotogni – il matrimonio con Olimpia Toccaceli a Cetona, il trasferimento a Tavernelle – paese dโ€™origine della famiglia materna del cantante – e la nascita dei tre figli: alla primogenita Brunilde seguono Siglinda (morta pochi giorni dopo la nascita) e Cesare, morto prima di compiere quattro anni.
La terza parte esamina la carriera e l’attivitร  artisticaย del cantante che, dopo una lunga tournรฉe in Grecia e Turchia, iniziata nel 1902, debutta in Italia al Teatro Morlacchi di Perugia allโ€™etร  di ventisei anni, in tre opere: I Puritani, I Lombardi e lโ€™Andrea Chรฉnier. Da qui, una breve ma intensa carriera, passando per i maggiori teatri italiani (San Carlo di Napoli, Comunale di Bologna, Teatro Costanzi di Roma, La Scala di Milano) e stranieri soprattutto in sudamerica con tournรฉe in Argentina, Brasile, Uruguay.

Berardo Berardi, ritratto da Enrico Caruso

Inoltre, sono state inserite delle tabelle che riportano la cronologia dei repertori e debutti contestualizzati con i momenti di vita piรน salienti del maestro. Un ricco apparato fotografico delle locandine delle recite conclude la terza parte.
Berardo Berardi muore prematuramente a causa della febbre spagnola, nella sua villa a Tavernelle di Panicale, venerdรฌ 25 ottobre 1918. Ed รจ proprio La morte e lโ€™ereditร  culturale il tema della quarta parte del libro che, oltre alla cronaca del decesso fino alla sepoltura nella cappella di famiglia del cimitero di Mongiovino, si arricchisce del saggio del medico legale Federico Marzoli, che spiega con linguaggio puntuale e divulgativo le cause e le conseguenze di questa letale epidemia.
Nellโ€™ultimo capitolo del libro,ย Appunti di viaggio, รจ intento della curatrice lanciare unโ€™apertura per studi e iniziative future. Lโ€™archivista Marina Regni approfondisce il valore degli archivi storici, mentre lโ€™assessore alla cultura del comune di Perugia Maria Teresa Severini svela un desiderio: il ritorno della lirica al teatro Morlacchi.
Conclude questo monumentale lavoro unโ€™appendice con le schede di edizione delle opere divise per teatri, il numero delle apparizioni ordinate per opere, i ruoli interpretati divisi per opere e lโ€™elenco dei colleghi.

ยซIl cinema รจ unโ€™esplosione del mio amore per la realtร ยป.ย (Pier Paolo Pasolini)

Il Love Film Festival di questโ€™anno racconta proprio la realtร , in molti aspetti: ยซรˆ unโ€™edizione ricca di contenuti che coniuga cinema, attualitร  e argomenti socialiยป. Con queste parole il direttore artistico Daniele Corvi illustra la quinta edizione del festival dedicato alla settima arte, che si svolge a Perugia da oggi fino a lunedรฌ 6 maggio. Sette film in concorso e cinque cortometraggi, eventi culturali e tanti ospiti: รจ quello che troveranno gli amanti del cinema e non soloโ€ฆ in cittร !

 

Il Grifone d’Oro

 

Lโ€™idea di realizzare questo festival รจ nata nel 2014 dallโ€™associazione culturale Perugia Love Film, con lโ€™intento di raccontare lโ€™amore per le arti attraverso lโ€™opera cinematografica. Un amore in tutte le sue sfaccettature, ma soprattutto attraverso il cinema. ยซIl nostro obiettivo รจ quello di creare un momento di condivisione culturale e di riportare il cinema nel centro Italia, mostrando anche la bellezza della nostra terra. Lโ€™Umbria a livello cinematografico รจ molto indietro, anche rispetto a piccole realtร  come noi, penso alla Basilicata e al Trentino Alto Adige. Non cโ€™รจ lโ€™Umbria Film Commission, che servirebbe tantissimo. Noi come festival abbiamo dato lo scorso anno un contributo notevole, perchรฉ le produzioni della serie tivรน Il Nome della Rosa e del film di Paul Verhoeven sono state legate al nostro evento. Questโ€™anno non ci fermeremo e avremo una grande produzione americana che verrร  per dei sopralluoghi in vista della realizzazione del prossimo film sulla vita di San Francesco. Occorre perรฒ cambiare subito tendenza, perchรฉ come regione stiamo perdendo delle grandi opportunitร , cinematograficamente parlando: abbiamo paesaggi, storia e bellezze artistiche che dovrebbero essere maggiormente sfruttateยป spiega Daniele Corvi.

Tanti tipi di amore

Nelle cinque giornate del festival si alterneranno diversi tipi di amore: quello per lโ€™innovazione e lโ€™ambiente, per il fairplay e lo sport, per le donne, per la cultura e lo spettacolo, per i giovani e lโ€™avventura. Ogni giornata avrร  workshop a tema, film e illustri personaggio del mondo del cinema: sono attesi lโ€™attore Franco Nero, i registi Giovanni Veronesi e Giacomo Battiato, il fotografo Fabio Lovino e la madrina dellโ€™evento la giornalista Giorgia Cardinaletti.

 

Il direttore artistico Daniele Corvi, foto by Photo Veg Video

La giornalista Giorgia Cardinaletti, foto by Photo Veg Video

Il nome Love Film Festival non fa riferimento a film di sfondo unicamente romantico, ma al tema Amore nelle sue innumerevoli sfaccettature: amore per lโ€™arte, per la musica, per la danza, per lo sport, per una cittร  e per tutto quello che รจ riconducibile a esso. Questโ€™anno la scelta dei temi affrontati ricalca la stretta attualitร , con un tema su tutti, quello del femminicidio. ยซLa scelta di questi argomenti รจ avvenuta quasi per caso: tutto รจ iniziato durante in Festival di Taormina dove abbiamo incontrato unโ€™associazione che si occupa proprio di femminicidio. Da qui siamo partiti per introdurre allโ€™interno del festival questo importane argomento. Poi รจ stato aggiunto il fairplay e dellโ€™innovazione: tutti temi attualissimi per rendere ancora di piรน il cinema un momento di incontro e confrontoยป aggiunge il direttore artistico.

 

Franco Nero

Un appuntamento da non perdere รจ lโ€™incontro – domenica – con Franco Nero, che riceverร  il Grifone alla Carriera: ยซFranco Nero รจ stato scelto sia perchรฉ รจ un grandissimo attore, sia per la storia dโ€™amore che ci verrร  a raccontare e che vive da anni con Vanessa Redgrave. Inoltre, รจ uno dei pochi attori che ancora lavora a livello internazionale: questi i motivi per conferirgli questo riconoscimentoยป conclude Corvi.
Tutti gli incontri si svolgeranno presso la Sala conferenze della Galleria Nazionale dellโ€™Umbria.

 


Love Film Festival, il programma completo.

ยซDa cuore verde dโ€™Italia a Umbria, nel cuore di tuttiยป.

Perugina DOC, Serena Scorzoni รจ uno dei volti noti di Rai News 24. Entra nelle nostre case per raccontarci la realtร  e da giornalista attenta qual รจ non poteva non scattare una foto anche della sua Umbria. Una terra alla quale รจ molto legata, a cui non risparmia perรฒ anche una tirata di orecchie. ยซLa politica non ha avuto il coraggio di affrontare i nodi che isolano non solo geograficamente la nostra regione. Tutti si sono seduti su una visione di comodo, fino a che non hanno sbattuto la faccia contro la dura realtร . Spero si siano svegliatiยป.

 

Serena Scorzoni

Serena, come prima cosa: qual รจ il suo legame con questa regione?

A Perugia vivono i miei genitori e la mia famiglia. Ho quindi un legame indissolubile. Lรฌ sono le mie radici, ma ho deciso di mettermi in gioco lontano dalle sicurezze della mia terra.

Grazie al suo lavoro lei racconta la realtร : come vede l’Umbria? Quali sono i suoi pregi e i suoi difetti?

Lโ€™Umbria รจ una terra meravigliosa, ma come tutte le cose piene di luce, ci sono anche delle ombre. Mi piacerebbe che fosse piรน aperta e accogliente, meno ruvida e chiusa. Ma รจ comunque per me il luogo dellโ€™anima.

Come la racconterebbe, al di lร  di cuore verde dโ€™Italia?

Arte, spiritualitร , cibo&vino, ma anche la tenacia e il coraggio delle donne e degli uomini umbri che si mettono in gioco. Penso alle tante aziende, ai nostri corregionali che si sono fatti conoscere nel mondo per la cultura, per la scienza e per lโ€™imprenditoria. Da cuore verde dโ€™Italia a Umbria, nel cuore di tutti.

Diversi eventi – penso al terremoto e al caso Meredith – hanno dato una visione di Perugia e dellโ€™Umbria non del tutto veritiera, o forse sรฌ: lei cosa ne pensa?

Ho seguito da vicino la drammatica vicenda Meredith e tutto il circo mediatico che per anni ha raccontato una parte della storia. Certo, la cronaca nera ha dato un alone molto negativo alla nostra cittร  e alla nostra regione. Perรฒ ha stracciato un velo di ipocrisia su unโ€™immagine oleografica dellโ€™Umbria da cartolina. Non era vero il paradiso in terra allora, non รจ un inferno di diavoli oggi. Da allora la politica non ha avuto il coraggio di affrontare i nodi che isolano non solo geograficamente la nostra regione. Voglio dire che tutti si sono seduti su una visione di comodo, fino a che non hanno sbattuto la faccia contro la dura realtร . Spero si siano svegliati.

Lei ha fatto la Scuola di Giornalismo Rai a Perugia: cosa consiglierebbe a un giovane che vuole iniziare a fare questo mestiere?

Il consiglio che posso dare a chi vuole intraprendere questo mestiere รจ duplice: indossare scarpe comode per raccontare la realtร  della strada e studiare libri da cui non smettere mai di imparare cosa significa il giornalismo.

Ha lavorato per molto tempo per il Tgr Umbria: ha un aneddoto divertente – che ci vuol raccontare – che le รจ capitato durante un servizio?ย 

In una delle dirette da Gubbio per la Festa dei Ceri del 15 maggio sono stata letteralmente lanciata in aria durante il collegamento. Se ci penso, rido ancora oggi.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Sole, cuore, amoreโ€ฆ No scherzo: qualitร  della vita.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Il tramonto sul lago Trasimeno.

ยซInsisti, persisti, raggiungi e conquistiยป

Questa รจ la frase che piรน rappresenta Fiammetta Rossi, ventitreenne di Foligno e studentessa di Giurisprudenza che, lo scorso marzo, ha portato in Umbria due medaglie dโ€™oro dai Mondiali Universitari di tiro a volo in Malesia: una, vinta nella gara Trap donne individuale, lโ€™altra nella gara a squadre.

tiro al volo

Fiammetta Rossi

ยซInsisti, persisti, raggiungi e conquisti รจ una frase che mi diceva sempre mio nonno e nella quale credo molto, cosรฌ tanto da essermela tatuataยป.ย  Fiammetta – che fa parte del Gruppo Sportivo Fiamme Oroย – ha proseguito la dinastia di campioni nel tiro a volo, dopo nonno Nando e papร  Luciano, iniziando per caso questa disciplina: ยซPer nove anni ho praticato equitazione, poi qualcosa รจ cambiatoยป. Sicuramente, la scelta di cambiare รจ stata piรน che azzeccata, visto i risultati raggiunti.

Cosa si prova ad avere al collo due medaglie dโ€™oro?

รˆ stata unโ€™emozione impressionante. Qualcosa di unico. Mi ero preparata molto per questo e ancora lavoro sodo per andare avanti nella mia carriera e per portare avanti qualcosa in cui credo molto. Il bello di questo sport รจ che si va in pensione tardi, si puรฒ praticare anche oltre i 50 anni, quindi di tempo ne ho ancora.

Lei รจ figlia dโ€™arte, suo padre Luciano รจ il presidente della Fitav (Federazione Italiana Tiro a Volo): era un destino giร  scritto?

Non proprio. Per nove anni della mia vita ho praticato equitazione, poi un giorno guardando le Olimpiadi di Londra ho visto una mia amica gareggiare nel tiro a volo e, da lรฌ, ho deciso di provare. Ho iniziato per gioco, mi รจ piaciuto e cosรฌ ho continuato. Dopotutto – fin da piccola – il mio sogno era quello di fare la poliziotta a cavallo: ora faccio parte del Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato.

Le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono vicine: spera di andare?

Mi piacerebbe tantissimo. Sono nella rosa azzurra e voglio crederci! Se non saranno le Olimpiadi di Tokyo, saranno quelle del 2024. Il mio sogno รจ provare a partecipare: giร  il solo fatto di essere lรฌ ripaga i sacrifici che si fanno per arrivarci. Tutti gli sportivi sognano unโ€™Olimpiade, รจ importante anche un Mondiale ovviamente, ma lโ€™Olimpiade resta e sarร  sempre lโ€™Olimpiade. Se vinci una medaglia lรฌ, entri nella leggenda. Io sto lavorando ogni giorno per questo, facendo sacrifici e allenandomi con impegno e continuitร . Ho ancora tanto da fare.

Ha appuntamenti importanti nei prossimi mesi?

Il prossimo anno parteciperรฒ alle Olimpiadi Universitarie, potrรฒ cosรฌ assaporare lโ€™ambiente olimpico. Giร  so che mi piacerร  tantissimo (ride).

Piccola curiositร : dove tiene le medaglie?

Le tengo a casa, le devo avere vicine. Ogni tanto le prendo in mano, le coccolo e le accarezzo. Le guardo e rivivo lโ€™emozione che ho provato nel momento della vittoria e penso: ยซSono mie!ยป

Parliamo un poโ€™ di Umbria: qual รจ il suo legame con questa regione?

Amo molto la mia terra. Il verde che cโ€™รจ mi rilassa. Amo i paesaggi e il cibo, mi piace tutto di lei. Girare per il mondo รจ bello, ma tornare a casa lo รจ ancora di piรน. Sono nata a Montefalco e ora vivo a Foligno, ma voglio tornare in mezzo alla natura, agli animali. Li amo molto e adoro stare a contatto con loro.

Ama gli animali. Quindi lei spara, ma solo ai piattelli?

Non ho mai praticato la caccia – forse una volta mi รจ capitato di sparare – ma rispetto chi la pratica. รˆ unโ€™arte antica e non sono integralista a riguardo. Anche perchรฉ, i veri cacciatori rispettano molto la natura.

Il tiro a volo puรฒ dare altre soddisfazioni allโ€™Umbria dopo Diana Bacosi e lei? Ci sono giovani promettenti?

Siamo piccoli, ma cattivi. In Umbria cโ€™รจ un settore giovanile molto interessante e si sta facendo un ottimo lavoro con loro. Sono molto fiduciosa.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Passione, tradizione e benessere. Anche se per descrivere lโ€™Umbria tre parole non bastano.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

La casa, le mie radici e lโ€™amore. Sono una ragazza molto tradizionalista.

ยซHo vissuto la campagna in angolazione arcadica nella mia prima vita; con volontร  di innovazione e soprattutto sotto unโ€™impronta culturale nella secondaยป.

Maria Grazia Marchetti Lungarotti รจ una donna di vasta cultura: lo si capisce subito parlando con lei. รˆ cortese e gentile da vera donna di altri tempi. La sua passione per lโ€™arte e lโ€™archeologia, per il vino e lโ€™olio, e il rigore negli studi sono i cardini della sua vita. Una vita anchโ€™essa fondata sulla disciplina: ยซNon ho mai lasciato molto spazio al divertimento e non sono mai stata una mamma latina. Ho sempre preteso molto dai miei figli e questo ha portato i suoi fruttiยป. Giร  Benemerita della Cultura e dellโ€™arte, nel 2011 รจ stata insignita della massima onorificenza conferita dal Presidente della Repubblica: Cavaliere di Gran Croce dellโ€™Ordine al merito della Repubblica italiana.
Nel 1987 con il suo secondo marito Giorgio Lungarotti (avevano giร  realizzato il Museo del Vino nel 1974) apre la Fondazione Lungarotti Onlus, di cui รจ direttore, fulcro culturale della piรน grande realtร  vitivinicola umbra, per promuovere e valorizzare il binomio vino-cultura. Tra le attivitร  della Fondazione, oggi รจ la gestione dei due complessi museali: il Museo del Vino e Museo dellโ€™Olivo e dellโ€™Olio, dedicati alla vite e al vino cosรฌ come allโ€™olivo e allโ€™olio, musei privati costituiti da preziose raccolte dโ€™arte e visitati da turisti di tutto il mondo.

 

Chiara Lungarotti, Maria Grazia Marchetti Lungarotti, Teresa Severini

Comโ€™รจ nata lโ€™idea di aprire il Museo del Vino e in seguito quello dellโ€™Olio?

Ho unito la cultura e i prodotti umbri, un binomio che mi apparteneva. Sono una storica dellโ€™arte e archivista: dai miei interessi in campo culturale รจ nata lโ€™idea di affiancare la produzione di alta qualitร  – a cui mio marito, imprenditore illuminato, aveva dato inizio, primo in Umbria – con una apertura rigorosa quanto complessa sugli aspetti storici ed artistici legati al vino. Senza stretti confini: si parla di Umbria, ma soprattutto di Mediterraneo. Il secondo, il MOO, รจ stato aperto nel 2000, quando lui era giร  scomparso, e rispondeva alle stesse esigenze di uscire da una considerazione soltanto agricolo-produttiva. In entrambi, si puรฒ percorrere un vero e proprio viaggio nel tempo per scoprire origini, mitologia, immaginario, e i tanti volti dei due prodotti.

Il New York Times in una recensione ha definito Il Museo del Vino: ยซIl migliore in Italiaยป. รˆ stata una grande soddisfazione.

Non solo dโ€™Italia, ma dโ€™Europa. รˆ una realtร  insolita che propone un viaggio lungo 5000 anni attraverso collezioni dโ€™arte tra coppe, boccali, anfore, vasellame, ceramiche medievali, rinascimentali e barocche fino a quelle contemporanee, antiche incisioni, oltre a raccolte etnografiche, a testimonianza di quanto lโ€™apparato didattico dice in un excursus storico di entrambi. Musei a misura di famiglia grazie anche ai percorsi conoscitivi ad altezza di bambino.

Per il borgo di Torgiano rappresentano un vero fiore allโ€™occhielloโ€ฆ

Sicuramente. Io e mio marito abbiamo voluto promuovere una zona dellโ€™Umbria, molto bella a livello paesaggistico, ma poco conosciuta nonostante la prossimitร  a Perugia e Assisi. La realizzazione dei due musei รจ stata molto impegnativa, ma il risultato รจ oggi un polo museale specializzato che dร  voce non solo al territorio, ma, posso aggiungere, allโ€™Italia tutta del vino. Anche la parte recettiva che abbiamo creato sottolinea il potenziale turistico di questa terra.

Signora Lungarotti qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Sono Umbra e non Etrusca – sorride – unโ€™eugubina naturalizzata perugina. Con questa regione ho un legame molto forte, che si riconduce alla terra stessa, alla cultura e al vino, movente primo di quanto ho realizzato.

Come vede la realtร  perugina e umbra, sia a livello sociale che artistico?

Vedo effetti concreti e interesse per lโ€™arte, la musica e la cultura. Lโ€™Umbria รจ una terra interessante, purtroppo indietro rispetto ad altre regioni, la Toscana ad esempio. Abbiamo una storia bellissima e affascinante, di grande interesse storico, economico, artistico, come ad esempio lโ€™Umbria Comunale, che proprio in questi giorni viene raccontata nella mostra Un giorno nel Medioevo. La vita quotidiana nelle cittร  italiane dei secoli XI-XV esposta a Gubbio, alla quale abbiamo contribuito attraverso un consistente prestito di opere del MUVIT.

Cโ€™รจ un progetto della Fondazione Lungarotti a cui tiene particolarmente?

Ne abbiamo tanti tra mostre e convegni. Unโ€™idea che vorrei realizzare รจ quella di dare maggior spazio espositivo al periodo etrusco.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Assisi e San Francesco che lโ€™hanno resa famosa, ma lโ€™Umbria deve essere piรน valorizzata anche in campo storico come artistico. Il che, vista la difficoltร  nel raggiungerla, suggerisce attenzione massima ai trasporti.

ยซIl mestiere di giornalista ti dร  la possibilitร  di raccontare storie e ogni storia รจ diversa, ti arricchisce e porta qualcosa nella tua vitaยป.

Alessio Zucchini, giornalista, inviato del Tg1 ed ex conduttore di Unomattina, scatta una foto dellโ€™Umbria, dove รจ nato e dove conserva i ricordi legati alla famiglia e ai suoi amici dโ€™infanzia.ย La nostra chiacchierata avviene in serata, dopo che Alessio ha messo a letto i figli, ed รจ molto rilassata e divertente. Iniziamo con la โ€“ oramai classica โ€“ domanda sul suo legame con lโ€™Umbriaโ€ฆ

 

Alessio Zucchini

Qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Vivo a Roma da 18 anni, ma lโ€™Umbria รจ – e sarร  sempre – il luogo della mia famiglia e dei miei amici dโ€™infanzia. Non torno spesso come vorrei, ma รจ sempre nel mio cuore. Sono nato a Umbertide e sono rimasto lรฌ fino alla fine della scuola superiore, poi sono andato a Torino per lโ€™universitร  e sono tornato a Perugia per frequentare la scuola di Giornalismo Rai.

Da giornalista e osservatore della realtร : qual รจ il suo giudizio su questa regione?

La vedo come unโ€™isola felice, un luogo ancora tranquillo e una vera esplosione di colori. Certo, va detto che deve iniziare ad aprire un poโ€™ gli occhi: รจ un poโ€™ sonnolenta e si รจ seduta troppo. Dovrebbe diventare piรน dinamica in alcuni ambiti. รˆ chiusa su sรฉ stessa e i mezzi di comunicazione non aiutano.

Lei vive a Roma, da fuori come si percepisce lโ€™Umbria?

Hanno tutti una bella visione: cโ€™รจ tranquillitร , buon cibo, insomma un posto ideale. Ovviamente, come capita sempre, chi non vive un luogo lo trova sempre molto bello. I romani, ad esempio, hanno un giudizio molto positivo.

I suoi genitori hanno una radio, Radio Onda Libera, quindi รจ vissuto sempre in mezzo allโ€™informazione. Per questo ha deciso di fare questo lavoro?

Sono nato praticamente in radio. Da ragazzino passavo i pomeriggi sportivi della domenica con i radiocronisti, poi parlavo, registravo e mixavo. Mi divertivo molto! Ovviamente anche questo ha contribuito a farmi scegliere il mestiere di giornalista, ma soprattutto รจ stata la mia curiositร  e la voglia di raccontare il mondo. Sono sempre stato un tipo curioso con la passione per i viaggi e per questo devo ringraziare i miei genitori, che mi hanno trasmesso queste passioni.

Cโ€™รจ unโ€™esperienza lavorativa che lo ha colpito particolarmente?

Nella mia vita ho fatto tanti lavori, dal cameriere al portiere di notte in un albergo quando studiavo a Torino, ma รจ il giornalismo il lavoro che mi dร  ogni giorno la possibilitร  di raccontare storie e crescere. Ogni volta che esci per un servizio o fai unโ€™intervista scopri qualcosa di nuovo: una vita, un racconto, una nuova realtร . Potrei dire che lโ€™ultimo servizio che ho fatto รจ stato molto coinvolgente e unโ€™esperienza decisamente forte: sono stato in Libia nei centri di detenzione per i migranti. Sono delle vere prigioni, dei luoghi catastrofici. Quando torni da questi luoghi sei piรน ricco di esperienze che difficilmente dimenticherai.

Lei รจ stato presentatore di Unomattina, inviato e anche mezzo busto del Tg1: qual รจ il ruolo che le piace di piรน?

Lโ€™inviato sicuramente, perchรฉ puoi raccontare storie. Ma ammetto che mi piace variare, quindi sono stati divertenti e interessanti anche i ruoli di presentatore, sia di un programma televisivo che del tg. In questโ€™ultimo caso sei piรน impostato, ci sono delle regole fisse, mentre a Unomattina sei piรน libero, anche fisicamente, hai un intero studio per muoverti.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Affascinante, serena, sorniona.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Gli affetti, la famiglia e lโ€™amicizia.

Sindaco di Perugia per 16 anni, realizzรฒ alcune tra le piazze e i palazzi piรน famosi della cittร .

Figlio dei conti Vincenzo e Giacinta Oddi Baglioni, ricevette la sua prima educazione nel Collegio della Sapienza e completรฒ gli studi laureandosi in Giurisprudenza nellโ€™Ateneo cittadino dove seguรฌ anche il corso di Archeologia. Il suo amore per le arti e la sua perizia nella pittura gli valsero la nomina dapprima ad Accademico di merito e successivamente a Presidente dellโ€™Accademia di Belle Arti, alto incarico che il Consiglio direttivo gli confermรฒ a vita.
Tenuto in gran considerazione dal partito liberale, il 21 luglio 1848 fu eletto relatore del Consiglio di revisione che doveva giudicare i perugini accusati di tradimento per aver disertato dopo i combattimenti di Cornuda, Treviso e Vicenza ed egli con ยซmaturo e sottile accorgimentoยป assolse nella sua relazione i concittadini considerando che le ยซlegioni colร  riunite, o per clamore delle fazioni, o per altre cause politiche che solo il tempo e la storia disvelerร , si vollero disciolte, anzi disperse ed allontanate dai luoghi di azioneยป[1].

 

Palazzo della Provincia in costruzione

L'amore per Perugia

Il suo amore per Perugia che venne definito vera e propria ยซidolatriaยป[2] lo portรฒ ad impegnarsi in prima persona come amministratore: consigliere comunale e provinciale fino a quando le condizioni di salute glielo permisero, fu Presidente del Consiglio provinciale a piรน riprese, fece parte di numerose commissioni comunali, provinciali e governative. Fu nei Consigli direttivi del Sodalizio di San Martino, dellโ€™Asilo dโ€™Infanzia e di altre numerose istituzioni cittadine. Fu sindaco di Perugia per 16 anni: la sua figura รจ stata accostata a quella di una altro primo cittadino coevo, Peruzzi, sindaco di Firenze, perchรฉ entrambi condivisero il desiderio di fare della propria cittร  una splendida sede di arte e di studi: lโ€™impegno di Reginaldo Ansidei viene infatti ricordato soprattutto per aver dato notevole impulso agli istituti di educazione, per aver arricchito di tesori la Pinacoteca cittadina ed aver incrementato i rapporti tra Perugia e le altre cittร  italiane ed estere[3]. Alla sua attivitร  come sindaco โ€“ iniziata nel 1862 โ€“ si deve la creazione sulle fondamenta della distrutta Rocca Paolina di Palazzo Arienti, sede della Prefettura e della Provincia, la sistemazione a giardini della zona retrostante il Palazzo, realizzรฒ la strada pensile che permise lโ€™edificazione di Palazzo Calderini e della Banca dโ€™Italia, fece anche costruire Piazza dโ€™Armi per le esercitazioni militari e la Stazione di Fontivegge[4].

Fede religiosa e fede monarchica

I giornali del tempo ne misero in luce la grande capacitร  di oratore dallโ€™eloquio ยซinsinuante ed efficaceยป[5]: ยซla sua parola correva [โ€ฆ] fluida ed animata sulle sue labbra, correva splendida di concetti e di forma; e nellโ€™animo di chi lโ€™ascoltava, se non valeva talvolta ad ingenerare persuasione, lasciava sempre, incalcolabili, la impressione ed il ricordo delle sue idee, della nobiltร  dei suoi propositiยป[6].
La sua fede religiosa e il suo credo politico democratico furono vissuti da Reginaldo Ansidei a viso aperto e ยซper rimanere fedele alle proprie convinzioniยป non volle ritirare la sua candidatura alle elezioni del 1876 in cambio di un sicuro posto da senatore[7]. Di chiara fede monarchica (ricoprรฌ a lungo la funzione di Presidente dellโ€™Associazione monarchico-costituzionale), fu insignito della Commenda dellโ€™Ordine Mauriziano e della Croce di Cavaliere della Corona dโ€™Italia. Alla sua morte, avvenuta dopo tre anni di malattia, persino i suoi avversari politici dovettero riconoscere in lui un uomo ยซdi un ingegno non comune, di un sentire delicato, di ottimo cuore, di una volontร  per natura portata a far del beneยป che aveva amato ยซa fede la sua cittร ยป[8].

 


[1] G. degli Azzi, s.v., in Dizionario del Risorgimento nazionale, v. 2, Milano, Vallardi, 1930, p. 81.โ‡‘

[2] Reginaldo Ansidei, ยซLa Provinciaยป, 11/2/1892.โ‡‘

[3] ยซLโ€™Unione liberaleยป, 8/2/1892.โ‡‘

[4] Per il conte Reginaldo Ansidei, ยซLโ€™Unione liberaleยป, 9-10/2/1892.โ‡‘

[5] ยซIl Paese. Rivista settimanale dellโ€™Umbriaยป, 10/2/1892.โ‡‘

[6] Per il conte Reginaldo Ansidei, ยซLโ€™Unione liberaleยป, 9-10/2/1892.โ‡‘

[7] ยซLโ€™Unione liberaleยป, 8/2/1892.โ‡‘

[8] ยซIl Paese. Rivista settimanale dellโ€™Umbriaยป, 10/2/1892.โ‡‘

  • 7