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Il Decamerone di Boccaccio รจ stato letto da Tullio Solenghi al Teatro dell’Accademia di Tuoro. L’artista รจ stato calorosamente accolto e acclamato da un pubblico rapito dalla sua interpretazione. In una breve intervista, Solenghi si racconta e racconta il suo legame con l’Umbria.

Tullio Solenghi, foto by Fabio Magara

 

Le luci sul palco sono ancora spente quando ci avviamo verso il camerino di Tullio Solenghi, accompagnato da Fabrizio Magara, il presidente della ProLoco, entusiasta di aver contribuito a far arrivare a Tuoro lo spettacolo dell’artista, inserito nel programma del Teatro Stabile dell’Umbria e per la competenza di Gianfranco Zampetti. Il Comune e il suo assessore alla Cultura, Thomas Fabilli, hanno fatto la loro parte nell’accogliere l’attore nella cittadina lacustre e, insieme alla sua gente, nell’averlo discretamente coccolato, durante la sua permanenza.
Solenghi รจ vegano e lo chef Emanuele De Biase, nell’home restaurant vegano che gestisce insieme alla moglie Francesca Ricci a Tuoro, ha risposto alle esigenze dell’artista con grande soddisfazione. Da lรฌ a poco, Solenghi avrebbe letto e interpretato sei note novelle del Decamerone di Boccaccio:ย Chichibio e La Gru, Peronella, Federigo Degli Alberighi, Masetto Di Lamporecchio, Madonna Filippa, Alibech, con la regia di Sergio Maifredi.
Tullio ci รจ venuto incontro con uno sfolgorante sorriso e degli occhi luminosi che ti lasciano immaginare il profondo del suo animo e nella tranquillitร  del suo camerino รจ iniziata la nostra conversazione.

Tullio Solenghi, ci racconti del suo spettacolo e comโ€™รจ nato.

รˆ da quattro anni che porto in giro la lettura di sei novelle del Decamerone del Boccaccio che mi piace fare, perchรฉ spesso i grandi capolavori, come il Manzoni che ho giร  fatto, hanno un ricordo scolastico nefasto in quanto eravamo costretti a studiarli e non capivamo la loro bellezza. Quando mi hanno proposto di fare questa lettura, dopo un iniziale scoramento, me ne sono innamorato e quindi riproporre questi capolavori in forma libera e riscoprirne insieme al pubblico la grande valenza, รจ una grande soddisfazione che sera per sera mi porto a casa, al di lร  dell’afflato della gente che viene allo spettacolo.

Le sei storie che lei interpreta, per i loro contenuti, si rispecchiano nei tempi attuali?

Il punto di contatto รจ la vita. Boccaccio, infatti, รจ definito popolare: racconta la furbizia e l’arguzia popolare e diciamo che la vita รจ sempre quella, cambiano le figure, ma le tematiche – tipo il marito tradito o quello che vuole incastrare qualcun altro – fanno parte anche dell’oggi e sono sempre molto attuali.

Lei รจ attore, regista, scrittore, imitatore e molto altro e viene considerato, per le sue caratteristiche artistiche e umoristiche, uno dei piรน importanti personaggi della storia dello spettacolo italiano. Qual รจ il suo segreto, come fa a essere cosรฌ polivalente?

Non riscontro una particolare difficoltร  perchรฉ ogni settore per me corrisponde a un’avventura a sรฉ. La lettura dei capolavori come l’Iliade o l’Odissea o il teatro che faccio insieme a Massimo Lopez sono compartimenti stagni che non mi creano nessuna difficoltร  nel passare dall’uno all’altro. Le grandi compagnie comiche dei primi del Novecento avevano spesso un repertorio di sei o sette titoli e quando arrivavano in una cittร , ogni sera era uno spettacolo diverso. Per me รจ la stessa cosa.

Ci dica dell’incontro con la straordinaria e compianta attrice umbra Anna Marchesini, cosรฌ come un suo ricordo.

L’ho conosciuta a Torino e dopo il primo impatto mi sono detto: ยซMa dove l’hanno tenuta tutto questo tempo?ยป. Anche se giovane, era di un talento straordinario. Dopo tutta la nostra avventura artistica, la porto dentro di me e ne fa parte. Dopo 12 anni trascorsi intensamente al Trio (Lopez, Marchesini e Solenghi) e dopo il modo in cui noi tre abbiamo vissuto questo tempo, le esperienze inevitabilmente hanno scavato e portato qualcosa di ognuno di noi negli altri due.

 

Tullio Solenghi, foto by Fabio Magara

Il suo rapporto con l’Umbria e il Trasimeno?

Io sono molto legato all’Umbria e non solo per Anna, ma perchรฉ sono affascinato, a livello storico, da tutto il periodo che riguarda la formazione dei primi comuni, il Medioevo, San Francesco. รˆ quel tipo di epoca che sempre mi affascina e ogni paese dell’Umbria, del Trasimeno e in particolare Tuoro, ha un pezzetto di storia che mi riporta a quell’epoca che per me รจ meravigliosa.

Quali sono i suoi programmi e prossimi appuntamenti?

I miei programmi sono quelli di proseguire uno spettacolo dal titolo Tullio Solenghi e Massimo Lopez Show e poi sto preparando un progetto con altri due attori che si intitolerร  Volevo essere Woody Allen, in omaggio al famoso attore d’oltreoceano.

 

Solenghi, il sindaco Maria Elena Minciaroni, l’assessore alla Cultura Thomas Fabilli e il presidente della ProLoco Fabrizio Magara

 

Le luci sul palco si stanno per accendere, Tullio Solenghi si dirige verso il suo pubblico a cui leggerร  le sei novelle e al termine, coinvolto dal grande affetto dei toreggiani, ha donato un’applauditissima interpretazione della Quercia del Tasso di Achille Campanile e l’esilarante racconto della Bomba al Sistina, esperienza vissuta al tempo del Trio. Al termine della serata, ogni spettatore รจ tornato a casa con un sorriso in piรน, pensando alla straordinaria interpretazione regalata da Messer Tullio Solenghi da Genova.

Bernardino di Betto, noto come il Pinturicchio, nasce a Perugia nel 1454 da Benedetto di Biagio, nel quartiere di Porta Santโ€™Angelo.[1] Probabilmente venne chiamato Pinturicchio a causa della sua statura minuta.

Fu lโ€™erede di una tradizione pittorica e miniaturista di rilievo che ha i suoi precedenti in Bartolomeo Caporali, Fiorenzo di Lorenzo e Benedetto Bonfigli. Il Pinturicchio spiccรฒ come uno degli artefici della grande stagione rinascimentale di riscoperta della classicitร : infatti sarร  tra coloro che si avventureranno nel sottosuolo romano, copiando gli affreschi della Domus Aurea, dando inizio al gusto del revival archeologico e contribuendo alla diffusione delle grottesche. Entrรฒ a bottega dal Perugino e collaborรฒ con il maestro a Roma, tra il 1481 e il 1482, realizzando due affreschi: il Battesimo di Cristo e la Circoncisione dei figli di Mosรจ nella Cappella Sistina.
Nel 1486 eseguรฌ le Storie di S. Bernardino che decorano la cappella Bufalini in S. Maria in Ara Coeli. Tali affreschi sono stati commissionati al pittore da messer Niccolรฒ di Manno Bufalini, avvocato concistoriale, per ricordare la vicinanza avvenuta tra la sua famiglia e i Baglioni di Perugia, proprio per merito di S. Bernardino.
A Roma venne in contatto anche con la pittura del Ghirlandaio e del Botticelli, i quali contribuirono alla sua formazione artistica. Nella seconda metร  del Quattrocento, lโ€™artista realizzรฒ una piccola ma deliziosa tempera su tavola raffigurante la Madonna con il Bambino e San Giovannino, conservata nel Museo del Duomo a Cittร  di Castello.

 

Madonna con Bambino e San Giovanni. Museo del Duomo. Cittร  di Castello

 

La piccola tavola raffigura Maria, Gesรน bambino, in piedi sulle ginocchia della madre e San Giovanni Battista, che sostiene la scritta Ecce Agnus Dei. Le tre figure sono luminose su ampio sfondo, con un linguaggio stilistico composto e severo.
Lโ€™artista rientrรฒ a Perugia il 14 febbraio 1495, stipulando, con i religiosi del convento di S. Maria degli Angeli a Porta S. Pietro, il contratto per la realizzazione del Polittico di S. Maria deโ€™ Fossi, ora nella Galleria Nazionale dellโ€™Umbria. Il contratto per lโ€™opera, ci รจ pervenuto e contiene dettagliatissime istruzioni circa la realizzazione dell’opera, che era destinata all’altare maggiore per la chiesa, detta dei Fossi. Il pittore era all’epoca allโ€™apice del suo successo, favorito da Papa Alessandro VI per il quale aveva appena concluso la grande impresa della decorazione dellโ€™appartamento Borgia.

 

Pala di Santa Maria dei Fossi. Dettaglio

 

Anche per la cornice lignea le prescrizioni dei religiosi furono precise ed essa venne realizzata a imitazione dell’architettura della facciata della chiesa. Il Vasari non vide lโ€™opera, sebbene essa venne ampiamente lodata dagli studiosi locali anche nei secoli successivi. La pala รจ oggi composta da sette pannelli principali; al centro campeggia la Madonna con il bambino e san Giovannino, affiancata dai santiย Agostino, vestito con un riccoย piviale eย Girolamo, vestito daย cardinaleย e con un modellino della chiesa in mano, forse la stessa Santa Maria degli Angeli. Sopra di essi due riquadri con l’Angelo annuncianteย e laย Vergine annunciata. Sullaย cimasaย campeggia ilย Cristo morto sorretto da due angeliย e laย Colomba dello Spirito Santo.
Nel 1497 vennero eseguiti gli affreschi per la decorazione della cappella Eroli nel Duomo di Spoleto, raffigurante la Madonna con il Bambino tra San Giovanni Battista e Leonardo, immersa in un dolcissimo paesaggio lacustre tipico della scuola umbra.
Nel 1501 Pinturicchio realizzรฒ unโ€™altra delle sue opere migliori la cappella bella, ovvero la cappella Baglioni in Santa Maria Maggiore a Spello. La decorazione venne commissionata dal priore Troilo Baglioni, poi vescovo di Perugia. Lโ€™impresa fu l’ultima commissione importante del Pinturicchio in Umbria, prima di partire per Roma e Siena.

Autoritratto Pinturicchio. Cappella Baglioni a Spello

Lโ€™impresa, come uso del il pittore perugino, venne condotta con notevole rapiditร  grazie all’utilizzo di una ben organizzata bottega, con lโ€™impiego di altri maestri che dipingevano su suo disegno. Tali affreschi recano la firma Bernardius Pictoricius Perusinus e rappresentano sulle pareti: lโ€™Annunciazione, lโ€™Adorazione dei Magi, Gesรน fra i dottori, nelle vele invece le quattro Sibille e un Autoritratto.
La libreria Piccolomini a Siena, del 1502, รจ lโ€™opera considerata il suo capolavoro assoluto: potente cromatismo, gusto del particolare, grande attenzione allโ€™aspetto decorativo, caratterizzano lโ€™intervento di Pinturicchio nella biblioteca fatta edificare nel 1495 dal cardinale Todeschini Piccolomini in onore di Enea Silvio Piccolomini, poi papa Pio II.
Lโ€™ultima opera documentata dellโ€™artista รจ la Madonna in Gloria tra i Santi Gregorio Magno e Benedetto, per gli Olivetani della chiesa di Santa Maria di Barbiano presso San Giminiano. Fu Vasari, grazie a un aneddoto, a raccontare i suoi ultimi anni. Il pittore aveva trovato alloggio presso i Frati di San Francesco a Siena e chiese con insistenza di togliere dalla sua cella un cassone, ma durante il trasloco questo si ruppe rivelando il suo tesoro: cinquecento ducati dโ€™oro, i quali spettarono ai frati riempiendo il pittore di tristezza fino a condurlo alla morte.[2]
Lโ€™artista morรฌ lโ€™11 dicembre 1513 a Siena. Riposa nella parrocchia dei SS. Vincenzo e Anastasio.

 


[1] Giorgio Vasari, Le Vite deโ€™ piรน eccellenti pittori, scultori e architetti, a cura di G. Milanesi, III, Firenze 1878, pp. 493-531.โ‡‘

[2] Giorgio Vasari, Vite deโ€™piรน eccellenti pittori, scultori e architetti, edizione commentata del 1878, vol. III, pag. 503-505.โ‡‘

Andrea Loreni รจ il funambolo che, con i suoi passi strisciati, a piedi nudi o con leggere e apposite scarpe di cuoio, accarezza i 16 millimetri di diametro del cavo che lo conducono da un punto all’altro della traversata.

Guardarlo nella sua passeggiata aerea รจ una grande emozione e il pubblico, dal basso, accompagna ogni suo passo con lunghi sospiri simultanei e liberatori. Abbiamo incontrato Andrea Loreni per un’intervista e una foto al collodio umido, nello studio fotografico di Stefano Fasi e nel mezzo delle storiche procedure fotografiche abbiamo chiacchierato con lui e Andrea Mammolenti, l’amico torinese nonchรฉ tecnico della traversata che si occupa dei sopralluoghi pre-evento, degli ancoraggi, della tensione della fune in acciaio o fibra sintetica di derivazione nautica, del sistema di sicurezza e di molti altri aspetti tecnici. Mammolenti si รจ occupato, naturalmente, anche dell’allestimento della traversata in salita che si รจ svolta recentemente nel quartiere di Ponte San Giovanni a Perugia.
ยซNella traversata ponteggiana lunga oltre 100 metri, il cavo รจ stato ancorato con un andamento inclinato dal campanile della chiesa, alto 36 metri, a un camion di 12 tonnellate che rappresenta il contrappeso e il punto iniziale della traversata. Noi collaboriamo sempre con un ingegnere che fa una serie di calcoli teorici per lavorare in estrema sicurezza, ma per me ogni volta che Andrea va sulla fune รจ una nuova sensazione che viene amplificata dall’amicizia che lega anche le nostre famiglieยป dice Mammolenti.

 

Andrea Loreni, foto by Stefano Fasi

 

Andrea Loreni รจ il funambolo piemontese dagli occhi belli e racconta che ha iniziato a fare nel 1998 spettacoli di strada di giocoleria per poi passare al cavo, prima basso e poi alto. ยซLa ricerca di me stesso รจ stata il fattore che mi ha fatto evolvere. Inizialmente, il modo di vestire e il taglio dei capelli, poi la laurea in filosofia, passando attraverso il dubbio e lo scetticismo, sono state alcune tappe che mi hanno portato fin qua. Da giovane vedevo gli altri che facevano lavori normali, insoddisfatti. Questo non mi convinceva e sentivo che dovevo cercare oltre, fin quando vidi uno spettacolo di strada che fece scattare in me qualcosaยป spiega il funambolo.
Andrea racconta che i genitori non lo hanno contrastato e in particolare la madre lo ha sempre sostenuto, anche se i suoi primi spettacoli di giocoleria di strada non sono stati esattamente un successo.
Clave, palline, torce infuocate, la scala d’equilibrio, il diablo e far fare il cerchio al pubblico diventarono parte fondamentale della sua vita e degli spettacoli che Andrea portava nelle piazze come arte di strada. Un’esperienza che l’avrebbe aiutato nelle sue scelte future.
Il passaggio dalla giocoleria al funambolismo รจ avvenuto nel 2004, quando un organizzatore gli propose di fare grandi traversate su cavo.

 

Andrea Loreni, foto by Stefano Fasi

 

ยซDopo un paio di anni di allenamento, la mia prima traversata รจ stata di 120 metri sul fiume Po a San Sebastiano da Po vicino a Torino e da quel momento ho deciso di fare il funamboloยป ci confida Andrea.
La meditazione di tipo buddhista, la consapevolezza del corpo, il respiro, lo zen, dove funambolismo e zen si sono intrigati e legati in lui, fanno parte del suo stile di vita che riporta anche sul cavo. ยซQuesta รจ la via con cui mi sto realizzando e sul cavo prendo quello che c’รจ e null’altro. Il messaggio รจ accettarsi cosรฌ come siamo, prendersi qualche rischio, far capire che c’รจ un’altra via per tutti e ognuno di noi ha il suo valore. L’accoglienza che mi riserva Perugia ogni volta รจ particolare e fantastica e stiamo lavorando per dare continuitร  a questo eventoยป prosegue il funambolo.

 

Andrea Loreni, foto by Stefano Fasi

 

Ci racconta che tra i progetti futuri ci sarร  a Galway, in Irlanda, ad agosto 2020, l’attraversamento di diversi cavi da parte di 400 funamboli europei da formare e lui si occuperร , prevalentemente a Torino, degli italiani. Questo progetto nasce dal Centro funambulismo di Bruxelles e dalla Scuola di Circo di Galway. ยซHo poi un sogno, quello di camminare sui cavi del ponte sospeso piรน lungo al mondo che si trova in Giappone. E con questo sogno mando un saluto, dicendo che il funambolismo puรฒ essere una tecnica di crescita personale e utile per tuttiยป conclude Andrea.

Nei momenti piรน bui della sua storia, quando imperiali e Chiesa si fronteggiavano e mentre i condottieri costruivano castelli e massacravano gli avversari, lโ€™Umbria ha partorito due grandi figure che sono agli antipodi rispetto alla violenza che era attorno a loro: San Francesco e Jacopone da Todi.

Un santo e un mistico. Due uomini che attraverso la sofferenza hanno scritto e parlato di pace, di intima serenitร  e di povertร . Se di San Francesco si รจ scritto e visto tanto, del poeta di Todi si sa tanto e niente. Entrambi si sono scontrati con un papa. Innocenzo III approva la regola di San Francesco, Bonifacio VIII non sopporta le critiche. Prima scomunica Jacopone e poi lo costringe a un’orrenda prigionia. Cinque anni di carcere durissimo, da cui esce ferito nel corpo ma pacificato nello spirito.
Jacopone รจ un poeta come San Francesco ed entrambi, prima di Dante, hanno usato il volgare italiano con risultati elevatissimi. Jacopone si รจ servito della poesia per esprimere la sua relazione personale con Dio. Molti ricordano i versi struggenti tratti dal Pianto della Madonna ai piedi della croce:

O figlio figlio figlio
amoroso giglio,
โ€ฆ
figlio bianco e vermiglio
figlio senza simiglio
figlio a chi mโ€™appiglio.

 

Tutti amavano la sua poesia, ma il tempo ha calato su di lui un velo di silenzio. Il silenzio รจ durato trecento anni e finalmente con lentezza cโ€™รจ stato il risveglio. Dopo il Todi International Music Master, il Todi Festival e la mostra dedicata ad Ayrton Senna, Todi ha dedicato un ciclo di conferenze alla scoperta della veritร  su Jacopone. O meglio, la veritร  su dove รจ morto, nellโ€™Abbazia di San Lorenzo a Collazzone e su chiostro della chiesa di San Fortunato, dove รจ stato tenuto prigioniero. Sembra che abbia soggiornato anche nel convento di Montesanto.
Jacopone era uno spilungone: era magro e lungo – da cui il soprannome – e si vestiva da bizzoco francescano: indossava cioรจ il saio da terziario francescano. In un’immagine รจ raffigurato in ginocchio, in meditazione, davanti allโ€™immagine di Cristo e senza aureola. Jacopone non รจ stato fatto santo perchรฉ la chiesa non ha mai perdonato la scomunica che gli era stata inflitta da Bonifacio VIII, il papa che peraltro sgambettava a testa in giรน nellโ€™Inferno di Dante.

ยซSogno di far crescere il mio brand e diventare uno tra i designer piรน influenti nel sistema modaยป.

Marco Rossi รจ un giovane โ€“ classe 1995 – e promettente designer di Passignano sul Trasimeno, nato sotto il segno del leone: ยซSono un leoncino a tutti gli effettiยป specifica. Oggi vive tra Roma e lโ€™Umbria e da poco ha partecipato alla Vancouver Fashion Week, dove ha portato in passerella la sua collezione ispirata al Trasimeno.
ยซUna tela perfetta di verdi colline e vallate, antiche fortezze e il pittoresco lago Trasimeno. Scene di pesca giocavano sullo schermo mentre i modelli indossavano cappelli da pescatore e camicie oversize. Arancione, bianco e tonalitร  scure si mescolano per formare un bagliore che ricorda i cieli estivi in Italiaยป, cosรฌ Fashion Studio Magazine di Vancouver ha descritto la sua sfilata. Per Marco non era perรฒ la prima volta: era giร  stato selezionato per diverse competizioni nazionali e internazionali quali Alta Roma e Un Talento per la Scarpa.

 

Marco Rossi durante la sfilata in Canada

Marco, qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Sono nato in Umbria a Passignano sul Trasimeno, anche se la mia famiglia non รจ originaria di questa regione. Amo lโ€™Umbria profondamente perchรฉ รจ sinonimo di natura ed รจ una delle poche realtร  italiane in cui il verde resiste al cemento. Il legame maggiore ce lโ€™ho perรฒ con il lago Trasimeno, perchรฉ ci sono nato e perchรฉ lโ€™acqua รจ un elemento in cui mi ritrovo molto.

A Vancouver ha portato una collezione del suo brand AnotherDavid ispirata proprio dallโ€™armonia del lago Trasimeno: ci spieghi meglio.

Sรฌ, mi sono fatto ispirare dal Trasimeno, cosรฌ da far conoscere al mondo lโ€™Umbria e in particolar modo il lago: ho raccontato, attraverso la mia collezione, i suoi tramonti, con i colori che variano dallโ€™arancione al viola. I cappelli e gli abiti larghi ricordavano lโ€™abbigliamento dei pescatori, cosรฌ come la stoffa a righe verticali e le pashmine in cotone intrecciate come le reti da pesca. Anche nella scelta dei tessuti ho voluto richiamare lโ€™Umbria: il denim รจ misto a canapa, la nostra regione รจ pioniera nella produzione di questo materiale. Ho riservato una attenzione particolare ai materiali, naturali e inediti, cosรฌ da utilizzare la minor quantitร  possibile di elementi inquinanti. Devo dire che รจ stata una collezione progettata e realizzata in circa due mesi: Istituto Italiano Design mi ha scelto e sono partito per il Canada, il tutto molto velocemente.

รˆ stata comunque un successoโ€ฆ

Non mi sento soddisfatto al centro per cento – si puรฒ sempre migliorare – perรฒ cโ€™รจ stato un buon riscontro, soprattutto da parte della stampa: giornali specializzati di moda hanno parlato di me e scritto della mia collezione. Queste sono piccole soddisfazioni che mi hanno ripagato dei tanti sacrifici fatti.

Troveremo lโ€™Umbria anche in altre collezioni?

Penso di sรฌ, anche perchรฉ allโ€™estero โ€“ come dicevo – รจ stata molto apprezzata.

Disegna sia per uomo che per donna?

Per ora realizzo solo abiti da uomo, ma il mio progetto รจ quello di disegnare una collezione anche da donna.

 

Collezione del brand AnotherDavid, Marco Rossi.

Quando ha deciso di diventare designer di moda?

La moda mi รจ sempre piaciuta fin da piccolo, da ragazzino leggevo Vogue sotto le coperte (ride). Cโ€™รจ un aneddoto che spiega la mia passione fin dalla tenera etร : quando si รจ sposato mio fratello piรน grande tutti dovevamo vestirci allo stesso modo, ma io โ€“ nonostante fossi molto piccolo โ€“ puntai i piedi perchรฉ volevo indossare il gilet oro e il papillon rosso. Alla fine la spuntai e mia madre mi accontentรฒ! Questo รจ stato il mio primo approccio concreto con la moda e la mia prima ribellione al sistema (ride). Poi ho iniziato a studiare, frequentando prima il liceo artistico e poi lโ€™Istituto Italiano Design a Perugia.

Ora, a cosa sta lavorando?

Sto cercando di portare avanti il mio progetto e promuovere il mio marchio AnotherDavid, ma non รจ facile.

Ci dia qualche consiglio per la stagione appena iniziata: questโ€™inverno cosa non deve mancare nellโ€™armadio di un uomo?

Il cappotto spinato over, rigorosamente con la cintura e il cappellino ispirato alla kippah.

Ha qualche grande stilista a cui si ispira?

Ce nโ€™รจ piรน di uno: Maison Martin Margiela per come destruttura lโ€™abito, un altro molto vicino alle mie corde รจ Valentino per come rielabora i contest delle sfilate, il terzo รจ Alexander McQueen, che per me ha fatto davvero la storia della moda. Infine, Vivienne Westwood per il personaggio che รจ. Tutti loro comunque li apprezzo come persone e per come hanno saputo comunicare il loro essere attraverso la moda.

Per il suo futuro cosa si augura?

Voglio far crescere il mio brand e diventare uno tra i designer influenti nel sistema moda. Per ora รจ un sogno, ma spero diventi realtร .

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Equilibrata, spirituale, naturale.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Il lago Trasimeno.

Pietro Vannucci detto Il Perugino, รจ considerato uno dei massimi esponenti dell’umanesimo e il piรน grande rappresentante della pittura umbra del XV secolo.

Il pittore si muove in un contesto storico che รจ quello del tardo umanesimo. ยซNella cittร  di Perugia nacque ad una povera persona da Castello della Pieve, detta Cristofano, un figliuolo che al battesimo fu chiamato Pietro (โ€ฆ) Studiรฒ sotto la disciplina dโ€™Andrea Verrocchioยป. (Le vite deโ€™ piรน eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino aโ€™ tempi nostri. Parte seconda.ย Giorgio Vasari).

 

Autoritratto Perugino

Il Perugino nasce nel 1450 a Cittร  della Pieve e le sue prime esperienze artistiche umbre si appoggiarono probabilmente a botteghe locali come quelle di Bartolomeo Caporali e Fiorenzo di Lorenzo.

Fin da giovanissimo si trasferisce a Firenze, dove inizia a frequentare una delle piรน importanti botteghe: quella di Andrea del Verrocchio. La cittร  dei Medici fu fondamentale per la sua formazione; infatti i contemporanei lo considerarono di fatto, un maestro fiorentino dโ€™adozione.

Nei suoi capolavori si cela unโ€™intimitร  religiosa: le dolci colline tipicamente umbre, il paesaggio boschivo realizzato con piรน tonalitร  di verdi, il tenue modellato dei personaggi e gli svolazzanti nastri degli angeli sono i suoi stilemi decorativi che poi trasmise anche al suo allievo: Raffaello.

Le opere in Umbria e non solo

Una delle sue prime opere documentate รจ L’adorazione dei Magi e il Gonfalone con la Pietร , entrambe nelle sale espositive della Galleria Nazionale dellโ€™Umbria.

Nel 1473 il Perugino ricevette la prima commissione significativa della sua carriera: i francescani di Perugia, gli chiesero di decorare la nicchia di San Bernardino. Otto tavolette che insieme componevano due ante che chiudevano una nicchia con un gonfalone con lโ€™effigie del santo.

Piรน tardo (1477-1478) รจ lโ€™affresco staccato, oggi nella Pinacoteca Comunale di Deruta, con il Padre Eterno con i santi Rocco e Romano, con una rara veduta di Deruta nel registro inferiore; probabilmente commissionata per invocare la protezione dei Santi Romano e Rocco, poichรฉ unโ€™epidemia di peste imperversava nel territorio di Perugia.

Nel 1478 continuรฒ a lavorare in Umbria, dipingendo gli affreschi della cappella della Maddalena nella chiesa parrocchiale di Cerqueto, nei pressi di Perugia.

Raggiunta la fama venne chiamato nel 1479 a Roma, dove realizzรฒ uno dei piรน grandi e prestigiosi lavori: la decorazione della Cappella Sistina, lavoro al quale partecipano anche Cosimo Rosselli, il Botticelli e il Ghirlandaio. รˆ qui che realizza uno dei suoi tanti capolavori: La consegna delle Chiavi a San Pietro, il Battesimo di Cristo e il Viaggio di Mosรจ in Egitto.

Nei dieci anni successivi Perugino continuรฒ a spostarsi tra Roma, Firenze e Perugia. Tra il 1495 e il 1496, plasmรฒ un altro capolavoro: la Pala dei Decemviri, chiamata cosรฌ perchรฉ realizzata su commissione dai Decemviri di Perugia per la cappella nel Palazzo dei Priori. Dipinse poi il Polittico di San Pietro, con la raffigurazione dellโ€™Ascensione di Cristo, la Vergine, gli Apostoli, nella cimasa Dio in gloria, nella predella lโ€™Adorazione dei Magi, il Battesimo di Cristo, la Resurrezione e due pannelli con i santi protettori di Perugia.

Nello stesso periodo lavorรฒ alla decorazione della Sala dellโ€™Udienza nel Collegio del Cambio a Perugia, ciclo terminato nel 1500. Il 1501-1504 รจ lโ€™anno in cui realizzรฒ lo Sposalizio della Vergine, dipinto per la Cappella del Santo Anello nel Duomo di Perugia, iconografia ripresa da Raffaello per la chiesa di San Francesco a Cittร  di Castello.

 

Sposalizio della Vergine

 

Il Perugino continuรฒ a ricevere commissioni; infatti realizzรฒ la Madonna della Consolazione, il Gonfalone della Giustizia e la Pala Tezi, conservate nelle sale espositive della Galleria Nazionale dellโ€™Umbria e la Resurrezione per San Francesco al Prato, commissionata per lโ€™omonima chiesa perugina.

Eccelse opere del pittore sono conservate anche a Cittร  della Pieve, non lontano dal confine con la vicina Toscana. Presso Santa Maria dei Bianchi e la Cattedrale dei SS Gervasio e Protasio, si trovano alcune delle sue opere piรน significative come lโ€™Adorazione dei Magi.[1]

Seguendo i passi del Perugino, tappa obbligata รจ poi Panicale, pittoresco paese che fa parte dei Borghi piรน Belli dโ€™Italia. Nella Chiesa di San Sebastiano si trova lโ€™opera il Martirio di San Sebastiano, unโ€™intera parete affrescata dallโ€™artista. Unโ€™altra tappa importante per scoprire tutta lโ€™arte del Divin Pittore รจ Fontignano, dove nel 1511 il Perugino stabilรฌ la sua bottega per sfuggire alla peste.

 

San Sebastiano. Cerqueto

 

Proprio di peste il pittore morรฌ nel 1523-1524, mentre lavorava a un affresco raffigurante Lโ€™adorazione dei pastori commissionatogli per la piccola Chiesa dellโ€™Annunziata, lโ€™affresco lasciato incompiuto dal Perugino, ma finito dai suoi allievi, e infine una Madonna con bambino, lโ€™ultima opera da lui completata nel 1522.
Perugino fu lโ€™iniziatore di un nuovo modo di dipingere; lโ€™artista va alla costante ricerca di paesaggi di piรน vasto respiro, ammirando lโ€™esempio dei precedenti fiorentini come Filippo Lippi, Domenico Veneziano e Beato Angelico, ben noti in terra umbra. Il Perugino procede verso una lenta e graduale conquista del naturale. Lโ€™armonia insita nel paesaggio peruginesco fu creata da un approccio mistico con la natura e da unโ€™arte che, piuttosto che fondarsi sullโ€™intelletto e sullโ€™addestramento dellโ€™occhio, come avveniva a Firenze, scaturiva dal cuore e dalla forza dei sentimenti.[2]
Il Perugino segnรฒ cosรฌ il gusto di unโ€™epoca.

 


[1] Emma Bianchi, โ€œPetro penctoreโ€: lโ€™Adorazione dei magi e la confraternita di Santa Maria dei Bianchi di Cittร  della Pieve, in Perugino e il paesaggio, Silvana Editoriale, 2004, pp. 119-128.โ‡‘

[2] Silvia Blasio, Il paesaggio nella pittura di Pietro Perugino, in Perugino e il paesaggio, Silvana Editoriale, 2004, pp. 15-41.โ‡‘

ยซA sei anni ho iniziato a praticare scherma e da allora non ho piรน smesso. Da ragazzino mi volevo sempre allenare, mi dovevano tirare via a forza dalla palestraยป.

Andrea Santarelli – secondo nel ranking mondiale di spada – รจ un giovane folignate con le idee ben chiare e con in mano la spada con cui lancia stoccate vincenti. Il suo palmarรจs annovera un argento a squadre alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, un bronzo individuale conquistato questโ€™anno nel Mondiale di Budapest, due argenti โ€“ di cui uno nel 2019 – e un bronzo ai Campionati europei.
ยซรˆ stato un anno quasi perfetto e vorrei fare un ringraziamento speciale al mio sponsor UmbraGroup: รจ una realtร  umbra eccellente che mi ha sostenuto fin dallโ€™inizio e che ha sempre creduto in me. Infine, voglio dire grazie anche al gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato di cui faccio parteยป. Lo schermitore ventiseienne guarda avanti, si allena a Milano, ma porta lโ€™Umbria sempre nel cuore.

 

Andrea Santarelli in gara al Mondiale 2019

Qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

รˆ un legame importante. Avrei voluto restare in Umbria, allenarmi qui, ma per motivi sportivi da due anni vivo a Milano: รจ stato necessario per compiere un passo successivo nella mia carriera. Lโ€™Umbria resta nel mio cuore, mi piace tantissimo, adoro girarla e scoprirla e viverla in modo naturale. Va detto perรฒ che รจ una regione chiusa sotto molti aspetti: questo lo percepisco di piรน da quando vivo a Milano. รˆ una realtร  ancora un poโ€™ campagnola.

Questa chiusura lโ€™ha notata anche sulle persone?

Siamo un popolo chiuso: io stesso volevo rimanere qui a tutti i costi, non mi sarei mai voluto trasferire. Ora sono soddisfatto, porto avanti i miei obiettivi a Milano e quando voglio torno a Foligno.

Quando ha iniziato a praticare scherma?

Mio cugino praticava scherma e durante una cena di famiglia a casa dei nonni, mentre riponeva le armi nel portabagagli, ho voluto provarle – avrรฒ avuto circa sei anni. Da quel giorno non ho piรน smesso di praticare questo sport. Mi dovevano portare via a forza dalla palestra: mi allenavo tutti i giorni al Club Scherma Foligno. Ricordo che prima di un Campionato italiano under 14 il mio maestro mi vietรฒ di andare in palestra la settimana prima della gara perchรฉ mi ero allenato troppo: aveva ragione, infatti vinsi quel titolo. Io mi volevo sempre allenare (ride!).

Perchรฉ la scherma e non il calcio?

Ho giocato a calcio solo un giorno perchรฉ mia madre mi ha costretto.

Questโ€™anno ha vinto un argento europeo e il bronzo mondiale: non male come stagione!

Devo dire che รจ stato un anno quasi perfetto. Individualmente non posso dire nulla, ho perso la Coppa del Mondo per otto punti. La prima parte della stagione รจ stata sottotono, poi cโ€™รจ stata la svolta a Budapest: ho ritrovato una stabilitร  e una soliditร  che finora non avevo mai avuto nella mia carriera.

Cosa passa per la testa quando si รจ sulla pedana e si gareggia per un Mondiale?

Come per il corpo, anche per la mente cโ€™รจ una lunga preparazione. Io ero molto altalenante, ma ora ho trovato una stabilitร . Per la testa passano una miriade di pensieri: si ragiona su quello che farร  lโ€™avversario, se sei in svantaggio pensi a come recuperare, se sei invece in vantaggio pensi a come resistereโ€ฆ

A livello psicologico รจ meglio essere in vantaggio o in svantaggio?

Lโ€™essere in svantaggio ti stimola a pensare a come recuperare e quindi a come assestare le stoccate giuste. Ovviamente il campione deve essere in grado di gestire il vantaggio e non pensare al possibile recupero dellโ€™avversario. Io ho una mental coach che mi ha aiutato tanto a gestire questi fattori e a pensare solo a mettere la stoccata successiva senza farsi distrarre da altro.

 

Ha vinto anche un argento a squadre alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016; ora lโ€™ha aspetta Tokyo?

Sรฌ, ma prima bisogna qualificarsi come squadra. Ad oggi lo siamo, ma occorre mantenere un certo standard di risultati. Tutto dipende da noi, basta continuare a fare quello che abbiamo fatto negli ultimi anni. Poi ovviamente tutta la prossima stagione verterร  su Tokyo, anche se prima ci sarร  da affrontare un Europeo.

Come ci si prepara per il Mondiale e per unโ€™Olimpiade?

Prima cosa si rinuncia a essere in forma in alcune gare per dare poi il 100% in queste competizioni. Anche i carichi di lavoro e gli allenamenti sono rivolti a obiettivi precisi. Ad esempio questโ€™anno non ho disputato un ottimo Campionato italianoย perchรฉ volevo essere pronto per lโ€™Europeo e il Mondiale.

Ci racconti un aneddoto privatoโ€ฆ cโ€™รจ qualcosa di cui non puรฒ fare a meno?

Non posso fare a meno della musica! La uso per allenarmi e per passare il tempo. Per lโ€™allenamento mi piace ascoltare Eminem o i Muse, invece per il tempo libero prediligo i Pink Floyd, i Radiohead o i Dire Straits. Non posso fare a meno nemmeno dei dolci, ma a ridosso di una gara riesco a trattenermi e a fare sacrifici.

Cosa fa nel tempo libero?

Strimpello la chitarra. Mi diverto molto anche a fare video e montarli – e perchรฉ no – finita la carriera sportiva mi piacerebbe orientarmi in questo settore. Devo dire che me la cavo bene!

Fa dei gesti scaramantici?

Ne avevo tantissimi, ma ora li ho eliminate. Ora per non ricaderci faccio sempre cose diverse prima di una gara e mi dimentico quello che avevo fatto nella gara precedente. Ero in fissa con le viti della spada, che controllavo tante volte, o col pensiero di andare in bagno o no prima del match. Questo e altro mi portava a non concentrarmi sulle stoccate, quindi ho deciso di eliminare tutto.

Quanto dura la carriera nella scherma?

Dipende, si puรฒ arrivare anche a quarant’anni.

Lei e Alessio Foconi siete due rappresentanti eccellenti della scherma umbra: cโ€™รจ qualche altro giovane allโ€™orizzonte?

Io conosco solo i ragazzi di Foligno, tra loro cโ€™รจ Alessandro Cini che รจ unโ€™ottima promessa.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Naturale, un poโ€™ chiusa, solitaria.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

La sua parte naturalistica.

ยซFare il musicista รจ una carriera lunga. Per suonare il violino serve tanto amore e sacrificio, anche perchรฉ oggi cโ€™รจ grande competizioneยป

ยซHa fatto delle belle domandeยป. Con queste parole il violista perugino Patrizio Scarponi si congeda dallโ€™intervista. Lo prendo come un complimento, perchรฉ la nostra รจ stata una chiacchierata sulla sua carriera e sulla musica classica in Umbria. Non certo unโ€™intervista per mettere l’interlocutore alle strette. Quindi sรฌ, รจ un complimento e mi sento soddisfatta! Soprattutto perchรฉ arriva da Scarponi, un uomo di cultura e di spessore artistico.
Il violinista e docente al conservatorio di Perugia suona il violino da quasi 60 anni; vanta collaborazioni con le maggiori orchestre italiane – La Nuova Aidem di Firenze, lโ€™Orchestra Sinfonica Abruzzese, lโ€™Orchestra Sinfonica Umbra, iย Solisti della Filarmonica Romana e dellโ€™orchestra da camera I Filarmonici di Roma – e con i piรน grandi maestri, da Ennio Morricone a Uto Ughi. Insomma, unโ€™eccellenza umbra a tutti gli effetti.

 

Patrizio Scarponi durante un’esibizione

Qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

รˆ un legame molto profondo, non solo perchรฉ ci sono nato e cresciuto, ma perchรฉ sento una vera attrattiva per questa terra di santi, poeti e artistiโ€ฆ un luogo di bellezza assoluta. Sono molto contento di vivere in questa terra meravigliosa.

Ha mai pensato di andarsene, visto il lavoro che fa?

Ho sempre avuto tante occasioni, ma il piacere di vivere qui mi ha fatto declinare ogni offerta.

Cosa lโ€™ha spinta a diventare un violinista, a scegliere questo strumento?

รˆ stata quasi unโ€™imposizione. Sono nato in una famiglia di musicisti e mi piaceva suonare la tromba: facevo finta di suonarla usando lโ€™imbuto che serve per imbottigliare il vino. Mio padre invece decise che dovevo suonare il violino. Oggi lo ringrazio, perchรฉ รจ uno strumento che amo molto.

A quanti anni ha iniziato a suonare?

A 6 anni.

Cosa vuol dire essere primo violino in unโ€™orchestra?

รˆ una grande responsabilitร , รจ il ruolo piรน difficile in cui un musicista puรฒ imbattersi. Hai sempre un pubblico doppio: lโ€™orchestra dove ci sono i tuoi colleghi e il pubblico che viene ad ascoltarti. รˆ un ruolo che potrei definire scomodo.

Perรฒ dร  grande soddisfazioneโ€ฆ

Assolutamente. Ogni ruolo nella musica รจ sempre gratificante.

Collabora stabilmente con lโ€™orchestra sinfonica creata e diretta dal maestro Ennio Morricone: ha mai partecipato alla realizzazione di qualche traccia per il cinema?

Ho realizzato per il cinema circa 40 colonne sonore: da Cโ€™era una volta in America a Baarรฌa, passando per La leggenda del pianista sullโ€™oceano, La Sconosciuta, Malena e tante altre. Ho lavorato con il Maestro per 25 anni: negli ultimi 12 con Morricone ho fatto circa 300 concerti in tutto il mondo.

Quando il Maestro ha vinto lโ€™Oscar, un pezzetto lo ha sentito anche suo?

Quando ha ricevuto lโ€™Oscar alla carriera eravamo ospiti a Hollywood e abbiamo suonato davanti a tutte le star. รˆ stata una bellissima esperienza. Io sono un semplice musicista, รจ lui il genio. Io e i miei colleghi abbiamo fatto sempre del nostro meglio per realizzare le sue creazioni.

Nel corso della sua carriera ha effettuato registrazioni per la RAI: di cosa si tratta?

Abbiamo fatto molte registrazioni con I Filarmonici di Roma e il maestro Uto Ughi, cosรฌ come diversi concerti negli studi RAI. Senza dimenticare la realizzazione di dischi.

Ascolta musica pop? C’รจ qualcosa che le piace?

La musica fatta bene รจ tutta bella. Ci sono stati in passato musicisti di grande valore, penso ai Queen, ai Led Zeppelin e ai Theย Rolling Stones. Ora seguo di meno, ma quando ero giovane ascoltavo questi gruppi che avevano musicisti di primโ€™ordine nel loro genere.

Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole intraprendere la sua professione?

รˆ una carriera molto lunga, dura e piena di sacrifici. Deve piacere tantissimo perchรฉ, soprattutto per il violino, ci vuole una dedizione estrema, altrimenti non si arriva da nessuna parte. Oggi poi cโ€™รจ molta competizione, ci sono dei giovani che fanno davvero paura. Occorre tanto sacrificio e tanto amore.

Lei quante ore suona in un giorno?

Da giovane dalle 10 alle 8 ore. Oggi non piรน di 3 ore in un giorno.

La musica classica in Umbria crede che abbia il giusto spazio o si potrebbe fare di piรน?

Si potrebbe fare tantissimo, con cinquantamila s (scherza). Lโ€™Umbria รจ una terra bellissima e piena di arte, ma la musica non viene apprezzata. Qui ha piรน successo la sagra della porchetta. Cโ€™รจ lโ€™associazione Amici della Musica che funziona bene, ma spesso chiama a suonare musicisti stranieri, cโ€™รจ poi il Festival dei Due Mondi di Spoleto che โ€“ a mio parere โ€“ in questi anni ha avuto un notevole calo, non si realizzano piรน concerti di grande spessore artistico come accadeva un tempo.

Concretamente, cosa si potrebbe fare?

Prima cosa si dovrebbe dare piรน spazio alla musica, costruendo unโ€™orchestra stabile che in Umbria non cโ€™รจ. Sono stati fatti dei tentativi in passato, anche da me, ma รจ stato tutto inutile. Abbiamo insegnato al mondo la musica, la scultura, la pitturaโ€ฆ oggi siamo lโ€™ultimo paese in questi ambiti. Basti pensare che una cittร  come Dรผsseldorf ha quattro orchestre stabili: in Umbria non ce nโ€™รจ nemmeno mezza. Mi dispiace soprattutto per i giovani e i miei allievi perchรฉ, se vogliono diventare musicisti, se ne devono andare dallโ€™Italia. Siamo un popolo pieno di talento – quando senti suonare un italiano lo riconosci subito – ma manca la possibilitร  di realizzare i sogni.

Per concludere: come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Terra straordinaria, ma la gente รจ ancora contadina โ€“ lโ€™arte รจ lโ€™ultima cosa a cui pensano. Qualcuno non avrebbe nemmeno il diritto di viverci per quanta bellezza cโ€™รจ, ma che in pochi apprezzano. Quindi le tre parole potrebbero essere: arte, storia e gente gretta. Non lo vorrei dire, ma quello umbro รจ un popolo ignorante, e lo dico da umbro.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Il suo grande passato.

ยซLa musica dovrebbe andare contro il sistema, oggi invece vale piรน il personaggio che le canzoni che canta. La musica non ha piรน valoreยป.

Lo abbiamo incontrato a Castiglione del Lago – a Palazzo Pantini Nicchiarelli – in un caldo pomeriggio dโ€™estate. Bernardo Lanzetti,ย la migliore voce rock degli anni Settanta, dal 2014 vive in Umbria sulle rive del lago Trasimeno: ยซMia moglie ha deciso di vivere quiยป ci confessa. Seduti su un divano facciamo una bella chiacchierata, ripercorrendo la sua carriera di cantante progressive rock – negli Acqua Fragile, nella Premiata Forneria Marconi e da solista โ€“ e bacchettando il mondo della musica di oggi. Tra una domanda e lโ€™altra cโ€™รจ spazio anche per degli intermezzi musicali: รจ un piacere ascoltare la sua voce ancora potente e gli acuti che nella stanza risuonano alla perfezione. ยซHo ancora la miglior voce in circolazione. Non lo dico io, ma i tecnici delle sale di registrazioneยป commenta orgoglioso.

Come ami ha deciso di vivere in Umbria?

Non lโ€™ho scelto io, ma mia moglie. Frequentavamo Castiglione del Lago giร  nel 2010, era la nostra base quando partecipavamo a eventi di progressive rock nel Centro Italia. Poi siamo tornati diverse volte e nellโ€™aprile del 2014 abbiamo deciso di trasferirci.

Ci racconti brevemente โ€“ soprattutto per i piรน giovani โ€“ la sua carriera.

Cercherรฒ di essere breve, ma sarร  difficile! Ho iniziato a cantare da bambino nel coro della chiesa, spesso mi capitava di cantare da solo, inventandomi le parole. Poi sono andato in America con una borsa di studio e lรฌ ho respirato musica ovunque; nella famiglia che mi ospitava cโ€™era un ragazzo che faceva โ€“ e fa tuttora โ€“ il musicista, quindi per me รจ stato abbastanza facile avvicinarmi a questo mondo. Tornato in Italia ho proseguito su questa strada e a 17 anni mi รจ cambiata la voce in meglio: la mia prima band รจ stata gli Acqua Fragile โ€“ da alcuni anni ci siamo riuniti โ€“ poi sono passato alla Premiata Forneria Marconi, con i quali ho debuttato a Tokyo e in tante cittร  del mondo. Lasciata la PFM ho intrapreso una carriera da solista, durante la quale ho inciso quattro album; poi mi sono dedicato al teatro, allโ€™elettronica e a diverse sperimentazioni musicali. Ho scritto pezzi per Loredana Bertรจ e Ornella Vanoni.

Meglio fare il cantante in un gruppo o รจ meglio fare il solista?

Io sono nato con lโ€™idea e la voglia di cantare in un gruppo. I gruppi oggi funzionano poco perchรฉ sono troppo costosi: portare in giro 5 persone รจ decisamente dispendioso, รจ piรน conveniente una persona sola con musica registrata. Non a caso i gruppi ancora attivi sono nati 30, 40, 50 anni fa.

 

Bernardo Lanzetti

Quali sono stati i cantanti o i gruppi che hanno influenzato la sua carriera?

Ce ne sono tantissimi. Ray Charles รจ uno di loro, รจ stato forse il mio primo maestro. Ho sempre amato i cantanti dei gruppi: dai Beatles ai The Rolling Stones, fino agli Eagles e gli U2. Nei gruppi il cantante non รจ impegnato solo nel cantare una canzone, ma nel cantare una parte della composizione. Devo dire che ho avuto solo modelli stranieri, non ho nessuna ispirazione italiana. Quando ero bambino ascoltavo Tony Dallara (ride!), ma non ha certo ispirato il mio percorso artistico.

Dal 1975 al 1979 รจ stata la voce della PFM: ci racconti un aneddoto legato a quel periodo.

Ce ne sono tantissimi. Forse il piรน divertente รจ quello del mio arruolamento. Quando mi hanno chiesto di andare a cantare con loro ho preso del tempo per pensarci e loro si sono offesi, mi hanno tolto il saluto e hanno contattato Ivan Graziani, che perรฒ ancora non era il cantautore che oggi tutti conosciamo. Mi hanno richiamano dopo sei mesi e sono entrato a far parte del gruppo a tre giorni dallโ€™incisione del disco: le mie tonalitร  erano altissime โ€“ lo sono ancora oggiย โ€“ cosรฌ ho fatto il provino cantando con un cuscino davanti alla bocca per paura di infastidire i vicini di casa.

A tal proposito รจ stata definita la ยซmigliore voce rock degli anni Settantaยป: questa definizione la rispecchia?

Io penso di esserlo tuttora! (scherza) Non lo dico io, ma i tecnici in sala di registrazione. Io dopo una, due, tre prove sono pronto per cantare, non mi occorre tanto tempo per prepararmi. Sono cosciente del mio valore e conosco a memoria tutti i pezzi del mio repertorio.

Ho letto che i Genesis, dopo aver perduto Peter Gabriel, avevano preso in considerazione lโ€™ipotesi di invitarla a far parte della band: รจ vero? Lโ€™hanno mai contattata?

Lโ€™ho saputo anni dopo. Allโ€™epoca non mi fu detto nulla. Steve Hackett, chitarrista dei Genesis e mio amico, in anni recenti ha dichiarato in unโ€™intervista che mi avevano preso in considerazione per entrare nella band. Ecco, รจ cosรฌ che lโ€™ho scoperto.

Avrebbe accettato?

Sarei stato sicuramente onorato.

Oggi che musica ascolta?

Ascolto musica solo per lavoro, non la uso mai come sottofondo. Fare musica รจ un mestiere impegnativo, che non ammette interruzioni, รจ un processo che assorbe molto.

Pensa di avere degli eredi artistici?

Vorrei, ma non ne vedo. Oggi cโ€™รจ solo la celebrazione della celebritร . Quando cantavamo noi lo facevamo sempre nel rispetto dei maestri del passato; negli ultimi anni i cantanti pensano invece di essere innovativi, i piรน bravi da subito e non si rendono conto che se fanno cose belle รจ perchรฉ le copiano dal passato. Inoltre, nei testi di oggi manca spessore, nessuno racconta la propria vita o la propria realtร ; non cโ€™รจ poesia, viene tutto subito dichiarato. A questo punto basta fare un manifesto e comunicare quello che si vuol dire, non occorre piรน scrivere canzoni. Oggi non conta la produzione ma solo la promozione; insomma, la musica non conta piรน nulla.

Ha qualche progetto di cui ci vuol parlare?

Abbandonare la musica (scherza). No, ora mi dedico a progetti nuovi come cantare con unโ€™orchestra; ho inoltre finito un album realizzato con musicisti stranieri e poi mi focalizzo sulla ricerca del canto particolare e su quella di una lingua usata in modo poetico. Anche la nostra lingua รจ in crisi perchรฉ adoperiamo non piรน di 40 parole al giorno, non si riconosce il valore dei poeti del passato e non ci si accorge di quanto si copi. La musica รจ stata molto importante per la societร  negli ultimi 100 anni, ora invece non lo รจ piรน: non esprime piรน la realtร  di oggi, non รจ piรน collegata alla societร .

Secondo lei, tutto ciรฒ quando รจ avvenuto?

รˆ avvenuto quando lโ€™industria musicale ha capito che la massa รจ ignorante e quindi era inutile dar valore alla musica; quando ha piรน valore vendere il personaggio, la musica diventa solo un pretesto. Mi spiego: quando i Beatles sono venuti a Milano hanno fatto 3.500 persone, Vasco Rossi ne raduna 180.000 in tre giorni: Vasco vale di piรน dei Beatles? A questa domanda non rispondo.

Possiamo dire che รจ solo questione di gusti?

La musica non deve piacere, puรฒ anche giocare un ruolo decisivo per mettere in crisi il sistema, non assecondarlo. Oggi ciรฒ non avviene piรน. Lโ€™opera lirica a suo tempo mise in crisi la musica strumentale e Giuseppe Verdi era un artista popolare cosรฌ come lo รจ oggi Jovanotti: ma il valore di Verdi รจ innegabile rispetto alla musica leggera che si ascolta oggi. Inoltre, nella maggior parte dei casi si finge di suonareโ€ฆ nessuno suona piรน veramente, รจ tutto registrato. รˆ come andare in fabbrica e fingere di lavorare.

Per finire, come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Dovevo prepararmi a casaโ€ฆ Posso perรฒ prendere le parole di Nick Clabburn che ha scritto un testo in cui รจ citato il lago Trasimeno: ยซQua sulle rive del mio lago, il tuo nome รจ scritto nel silenzio. Che si accenda il cielo, voglio luci nel cielo vuoto questa notteยป.

ยซPer diventare un bodybuilder รจ fondamentale la determinazione e una grande forza di volontร . Si deve unire allenamento e sana alimentazioneยป.

Riccardo Masi รจ campione del mondo! Il bodybuilder di Cittร  di Castello ha conquistato il primo posto nelle categorie Over 50 e X-talle al Wabba World 2019, nonchรฉ il titolo assoluto, stracciando i vincitori delle diverse categorie. Riccardo รจ tornato a gareggiare dopo 30 anni di stop, con una carica e una determinazione da far invidia ai piรน giovani: ยซIn questa disciplina serve tanta forza di volontร , non solo forza fisica. I giovani di oggi purtroppo non hanno pazienzaโ€ฆ vogliono tutto e subitoยป.

Riccardo, la prima domanda รจ di rito: qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Sono nato a Cittร  di Castello e ho sempre vissuto in Umbria, perciรฒ il mio รจ un legame che dura da tutta la vita. Sono un umbro puro e mi piace molto la mia terra.

Il titolo appena conquistato รจ stata la sua prima vittoria?

Ho ricominciato a gareggiare lo scorso anno dopo 30 anni di stop. Due anni fa ho pensato: “Per i miei 50 anni mi piacerebbe tornare in gara” cosรฌ ho ripreso gli allenamenti e lo scorso anno ho vinto i Campionati Italiani, che mi hanno dato lโ€™accesso al Mondialeย al quale perรฒ, per motivi familiari, non ho partecipato; inoltre mi sembrava troppo presto prendere parte a un evento del genere dopo tutti quegli anni di stop. Questโ€™anno perรฒ ci ho riprovato e sono riuscito a qualificarmi di nuovo per i Mondiali e cosรฌ sono partito per Cipro. Lรฌ ho vinto il Campionato del Mondo categoria Over 50 e X -talle (peso massimo), in piรน sono arrivato primo anche nella sfida tra tutti i vincitori delle diverse categorie, aggiudicandomi il titolo assoluto.

รˆ stata una grande soddisfazione?

Sรฌ, molto. Sono partito con la mia modestia e con lโ€™idea di gareggiare solo per la categoria over 50, poi ho preso coscienza della mia forma e ho partecipato anche allโ€™X-talle.

Come mai per 30 anni non ha gareggiato?

Non cโ€™รจ stato un motivo preciso. Avevo partecipato ai Campionati Regionali, non ottenendo grandi risultati. Poi sono stato assorbito dal lavoro, aspettavo il momento opportuno per ricominciareโ€ฆ finalmente รจ arrivato!

 

Riccardo Masi, 52 anni, con i trofei appena vinti

Come ci si prepara per un Campionato del Mondo di Body Building?

Ci si prepara con costanza. Il nostro non รจ solo uno sport, ma un vero e proprio stile di vita: cโ€™รจ un profondo legame tra alimentazione, allenamento e vita vissuta. Per partecipare a questo campionato mi sono allenato sei giorni a settimana e ho portato avanti una dieta equilibrata e controllata: unโ€™alimentazione sana รจ fondamentale per la preparazione di una gara, non solo a questi livelli. Mangiare sano รจ per tutti importante, noi siamo quello che mangiamo.

Cโ€™รจ un cibo non propriamente sano al quale non riesce a rinunciare?

Una volta a settimana mi concedo il lusso di un pasto libero โ€“ un pranzo o una cena โ€“ perรฒ quando la gara รจ alle porte elimino pure quello. Sono una persona molto determinata, se mi impongo una cosa la porto avanti: se non devo mangiare alcuni cibi, lo faccio senza problemi. Certo, poi delle volte diventa duraโ€ฆ i sacrifici ci sono! Fondamentale รจ la forza di volontร  perchรฉ lo sforzo mentale รจ piรน difficile di quello fisico.

Viste le limitazioni che ha, si รจ mai pentito di aver scelto questo sport e questo stile di vita?

No, anzi. Io faccio quello che mi piace, per questo non mi pesa affatto. Inoltre, il mio stile di vita รจ legato anche al mio lavoro: sono un personal trainer e sono proprietario di una palestra a Cittร  di Castello. รˆ una passione che ho fin da quando ero un ragazzino, quando gli attrezzi di oggi erano solo agli albori. Tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto finora, perรฒ – ripeto – per arrivare a certi livelli si deve essere determinati, convinti e sicuri, ma soprattutto servono delle motivazioni valide che compensino le rinunce. Infine, รจ bene circondarsi di persone che capiscano e sostengano le tue esigenze.

Come si vince un campionato del mondo di Body Building, quali sono i parametri per la vittoria?

Ci sono diversi parametri che la giuria prende in considerazione: le proporzioni del corpo, la qualitร , la definizione e i volumi del muscolo e come uno si pone con essa e con il pubblico.

Non cโ€™รจ il rischio che il culturismo diventi unโ€™ossessione?

Sรฌ, come per tutto quello che diventa esagerato. La forza mentale รจ importante nella vita e ci vuole sempre il giusto equilibrio. Nel nostro sport si rischia di esagerare e di perdere la visione della realtร . Voglio precisare che questa disciplina e questa filosofia fanno parte della mia vita, ma non sono la mia vita; ho la mia famiglia e il mio lavoro che sono molto piรน importanti.

Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole iniziare a fare Body Building?

Consiglierei due cose fondamentali: la prima รจ avere pazienza โ€“ non si puรฒ ottenere tutto e subito โ€“ la seconda รจ affidarsi a persone competenti perchรฉ il rischio di farsi male รจ elevato.

Lโ€™Umbria in questa disciplina รจ allโ€™avanguardia?

Insomma. A livello di palestre siamo messi bene – ce ne sono molte – mentre per quanto riguarda il livello agonistico siamo indietro. Non siamo in molti a raggiungere certi livelli, ne arrivano pochi, perchรฉ non tutti sono disposti a fare i sacrifici che servono. Purtroppo i giovani dโ€™oggi vogliono tutto e subito.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Cuore verde dโ€™Italia, tranquilla, poco sviluppata.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Il verde.

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