Titolo: Berardo Berardi. Artista di canto (1878-1918)
Autore: Roberta Niccacci (a cura di)
Editore: Bertoni Editore
Anno di edizione: 2018
Costo: 28 euro
Questo interessantissimo e corposo volume ha il merito di accompagnarci in un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta di un personaggio della nostra regione che, probabilmente a causa di una morte precoce, è stato ingiustamente dimenticato.
Si tratta di Berardo Berardi, cantante lirico che si è esibito nei migliori teatri italiani e stranieri in una settantina di opere, interpretando più di ottanta personaggi, affiancando colleghi come Enrico Caruso. Nella breve carriera, ha cantato come basso in opere che spaziavano da Bellini, Rossini, Massenet, Puccini, Verdi e Wagner ed è stato diretto dai più grandi direttori d’orchestra. Uno su tutti, Arturo Toscanini.
Roberta Niccacci, curatrice del volume, con tenacia e passione si è fatta carico di un immenso e minuzioso lavoro di archivio per cercare di ricostruire e sottrarre all’oblio la vita e la carriera di Berardi. Il libro si divide in cinque parti: nella prima, Un racconto di viaggio viene raccontata al lettore la genesi dell’opera, le ricerche d’archivio, le testimonianze e gli aneddoti fino all’intitolazione dei giardini pubblici di Tavernelle al cantante.
La seconda parte, Alla scoperta dei luoghi della vita di Berardo Berardi, inizia con la nascita di Berardo a Gualdo Cattaneo alle ore 11 di sabato 25 maggio 1878 all’indirizzo di Piazza Comunale numero 9, dove il padre era il medico condotto del paese. Poi il trasferimento a Collepepe di Collazzone, gli studi in seminario a Todi e poi all’Accademia di Santa Cecilia a Roma – allievo del maestro Antonio Cotogni – il matrimonio con Olimpia Toccaceli a Cetona, il trasferimento a Tavernelle – paese d’origine della famiglia materna del cantante – e la nascita dei tre figli: alla primogenita Brunilde seguono Siglinda (morta pochi giorni dopo la nascita) e Cesare, morto prima di compiere quattro anni.
La terza parte esamina la carriera e l’attività artistica del cantante che, dopo una lunga tournée in Grecia e Turchia, iniziata nel 1902, debutta in Italia al Teatro Morlacchi di Perugia all’età di ventisei anni, in tre opere: I Puritani, I Lombardi e l’Andrea Chénier. Da qui, una breve ma intensa carriera, passando per i maggiori teatri italiani (San Carlo di Napoli, Comunale di Bologna, Teatro Costanzi di Roma, La Scala di Milano) e stranieri soprattutto in sudamerica con tournée in Argentina, Brasile, Uruguay.
Inoltre, sono state inserite delle tabelle che riportano la cronologia dei repertori e debutti contestualizzati con i momenti di vita più salienti del maestro. Un ricco apparato fotografico delle locandine delle recite conclude la terza parte.
Berardo Berardi muore prematuramente a causa della febbre spagnola, nella sua villa a Tavernelle di Panicale, venerdì 25 ottobre 1918. Ed è proprio La morte e l’eredità culturale il tema della quarta parte del libro che, oltre alla cronaca del decesso fino alla sepoltura nella cappella di famiglia del cimitero di Mongiovino, si arricchisce del saggio del medico legale Federico Marzoli, che spiega con linguaggio puntuale e divulgativo le cause e le conseguenze di questa letale epidemia.
Nell’ultimo capitolo del libro, Appunti di viaggio, è intento della curatrice lanciare un’apertura per studi e iniziative future. L’archivista Marina Regni approfondisce il valore degli archivi storici, mentre l’assessore alla cultura del comune di Perugia Maria Teresa Severini svela un desiderio: il ritorno della lirica al teatro Morlacchi.
Conclude questo monumentale lavoro un’appendice con le schede di edizione delle opere divise per teatri, il numero delle apparizioni ordinate per opere, i ruoli interpretati divisi per opere e l’elenco dei colleghi.
Sabrina Montosi
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