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La prima conferenza, fissata per il 25 marzo a Lugnano in Teverina, si aprirà con la forte carica simbolica dell’inaugurazione di una panchina rossa – emblema della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – e di un parco dedicato a Luisa Spagnoli.

Il ciclo di conferenze Il Borgo è Donna è un progetto dal respiro regionale che vede coinvolti il Centro per le pari opportunità e attuazione delle politiche di genere della Regione Umbria, l’associazione de I Borghi più Belli d’Italia in Umbria e AboutUmbria.

 

Ugo Mancusi, Caterina Grechi e Alessandro Dimiziani

 

Gli incontri in calendario sono stati presentati ieri a Perugia e dopo l’introduzione di Ugo Mancusi di AboutUmbria – che ha spiegato come il calibro di questa iniziativa ne faccia un perfetto esempio di quelle eccellenze regionali che l’associazione promuove – l’avvocato Caterina Grechi, presidente del Centro Pari Opportunità, ha affermato che l’intento è quello di sottolineare il retaggio culturale, storico, enogastronomico e sociale di cui le donne sono depositarie e si è scelto di metterlo in relazione ai borghi, dai quali l’Umbria, più di qualsiasi altra regione italiana, è così pregevolmente rappresentata.

In questo modo, le tematiche di valorizzazione, di recupero, di benessere, di qualità della vita e di sostenibilità ambientale e sociale che animano le attività del Centro pari opportunità vanno a incastrarsi con l’azione dell’associazione de I Borghi più belli d’Italia: i 30 borghi iscritti al circuito sono stati infatti raggruppati per sviluppare un ciclo di 6 conferenze incentrate sui temi della cultura, della salute, del lavoro, dei saperi e sapori e della sostenibilità che iniziano il prossimo 25 marzo per terminare nel marzo 2024.

«Anche se l’associazione ha scopi principalmente turistici» ha affermato Alessandro Dimiziani, presidente regionale de I Borghi più belli d’Italia «non possiamo che trarre beneficio da tematiche del genere, legate a una bellezza che non è solo estetica, ma anche amministrativa, sociale e d’intenti. Stiamo parlando del futuro della società».
«Non è un semplice sguardo su un passato di cui siamo eredi e verso il quale ci sentiamo di avere un debito» sottolinea anche l’avvocato Grechi «ma di una visione che guarda al futuro. Ci confronteremo sul ruolo della donna nello sviluppo delle smart cities, nel recupero del divario digitale e nella conversione dei luoghi e delle attività che in essi si svolgono, nel segno della sostenibilità ambientale e sociale».
La prima conferenza, fissata per il prossimo 25 marzo a Lugnano in Teverina, si aprirà con la forte carica simbolica dell’inaugurazione di una panchina rossa – emblema della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – e di un parco dedicato a Luisa Spagnoli. Proseguirà con una serie di interventi incentrati sul valore, i problemi e le opportunità della donna nei piccoli centri urbani e con dei momenti conviviali. L’artista Monia Romanelli, presente alla presentazione, ha mostrato in anteprima il suo omaggio per le relatrici della conferenza di sabato 25.

 

Il programma:

Ore 15.30 Località Sant’Antonio – Inaugurazione giardino Luisa Spagnoli

Presentazione della targa e della panchina rossa simbolo della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in collaborazione con Unitre di Lugnano in Teverina.

Ore 16.45 Teatro Spazio Fabbrica – Convegno sulle pari opportunità

Il borgo è donna: la cultura. Valore, problemi e opportunità della donna nei piccoli centri urbani.

Dopo i saluti del sindaco Gianluca Filiberti, interverranno:

  • Cristina Caldani, attrice e direttrice Teatro Spazio Fabbrica
  • Francesca Caproni, direttrice Assogal Umbria
  • Grazia Cuccia, pittrice
  • Maria Chiara Giannetta, attrice
  • Caterina Grechi, presidente del Centro per le pari opportunità e attuazione delle politiche di genere della Regione Umbria
  • Cristiana Pegoraro, pianista e compositrice
  • Eleonora Pieroni, attrice e madrina dei Borghi più Belli d’Italia in Umbria
  • Carla Spagnoli, imprenditrice
  • Maria Angela Turchetti – funzionaria della Soprintendenza dei Beni Culturali
  • Lorenza Vitali – giornalista enogastronomica

 

Coordinano Alessandro Dimiziani, presidente regionale dei Borghi più Belli d’Italia e Lorenza Vitali, giornalista enogastronomica. Al termine della conferenza verrà donato alle relatrici un omaggio realizzato dall’artista Monia Romanelli

Ore 19.30 Sala Terzo Pimpolari Teatro Spazio Fabbrica – Degustazione di prodotti tipici

Ore 21.00 Teatro Spazio Fabbrica – La solidarietà è donna

“RockWOMAN”: concerto di beneficenza per le popolazioni terremotate della Turchia, con Cardyophone e Original CRB Band

Prenderà il via oggi alle 17.30, e durerà fino a domenica 27 presso la Sala Cannoniera della Rocca Paolina (Perugia) l’evento “Donna al femminile”, la manifestazione che propone una serie di appuntamenti riguardanti l’arte, la cultura, la pittura, presentazioni di libri, fotografie, poesie, moda, cucina e tanto altro, dove la donna è assoluta protagonista.

Il programma è nutrito e imperniato sulla centralità della figura femminile nella quotidianità e vuole renderle omaggio come assoluta interprete di primo piano della vita e come musa ispiratrice in molti ambiti. Presenti all’inaugurazione, che avverrà alle 17,30 di venerdì 18 novembre presso la Sala Cannoniera della Rocca Paolina, l’Assessore per la Cultura del Comune di Perugia, Leonardo Varasano, il consigliere regionale, Eugenio Rondini e il direttore del GAL Trasimeno Orvietano, Francesca Caproni.

Ci saranno le due mostre fotografiche, Donne nel Sociale e Un amore, dal Grigio al Colore, altresì saranno esposte le sculture di Fernando Fabbroni, le opere pittoriche del maestro Fabrizio Fabbroni e delle artiste Marisa Mari Mantovani e Chiara Musio e un incontro con Marine Arena e i suoi gioielli/spezia.

 

Inoltre, si potranno ammirare alcuni modelli di abiti della sezione Design della Moda del Liceo Artistico di Perugia Bernardino di Betto, quelli del corteo storico di Spina, curati da Asia Treggiari, ed alcuni abiti storici del Magnifico Rione di Porta Eburnea di Perugia. Un incontro denominato Narrativa e Poesia organizzato da Bertoni Editore, la presentazione del progetto e del catalogo di Vivo a Colori, del libro Voci e ricette del lago Trasimeno. Sapori e arte tra gusto e amore di Marco Pareti, Caterina Betti e Diana Capodicasa, edito da Morlacchi e del volume Asellaco di Michele Chierico, Era Nuova l’editore.

“La manifestazione Donna al femminile – hanno dichiarato gli organizzatori – è piena di significati e di valori che attraverso l’arte e la cultura mettono in risalto il mondo femminile nelle sue varie declinazioni. L’evento è nato sotto l’egida della gioia, del rispetto e della voglia di apprezzare le cose belle della vita, con la forza di riuscire a farcela nelle continue sfide che ogni giorno siamo chiamati ad affrontare e che, ovviamente, supereremo con il sorriso”. La manifestazione è stata organizzata da Marco Pareti, Claudia Maggiurana e Paola Musio, con il Patrocinio del Comune di Perugia, del GAL Trasimeno-Orvietano e in collaborazione con Bertoni Editore, Vivo a Colori, Galleria A+A, Cucinare Catering Eventi, RTN Radio, AboutUmbria Magazine, l’Istituto Omnicomprensivo Bernardino di Betto di Perugia, del Corteo Storico di Spina e del Magnifico Rione di Porta Eburnea e il Progetto Donna nel Sociale.

Quello che vi proponiamo oggi è la prima parte – ne seguiranno altre – di uno studio fatto da una nostra lettrice sulla condizione della donna nel 1500 a Bevagna.

A dieci anni dalla mia laurea, ricordo ancora quanto fui incuriosita dalla pubblicazione dello Statuto del Comune di Bevagna e ciò che mi spinse a intraprenderne la lettura. Sapere e immaginare come potesse essere la vita bevanate nel lontano Medioevo, nei luoghi dove, figlia del Mercato delle gaite, sono nata, cresciuta e ancora vivo, mi colpì particolarmente. Quello che ho avvertito mentre mi addentravo nella lettura è stata l’attenzione estrema, regolata dal buon senso, che i governanti ponevano verso i singoli aspetti della vita cittadina. Man mano che la lettura procedeva, il mio interesse si è concentrato soprattutto sui capitoli dedicati alla categoria delle donne, e ho deciso di farne materia di approfondimento e studio per la mia tesi di laurea.
Il testo originale dello statuto risale alla prima metà del Trecento circa e a noi è pervenuto in due copie, entrambe conservate presso l’Archivio storico comunale di Bevagna. La prima è un codice membranaceo manoscritto che comprende una trascrizione datata 1500, redatta durante il pontificato di papa Alessandro VI ed emendata dal giureconsulto Giovanni Pantaleoni che contiene tre redazioni precedenti: la prima, antecedente il pontificato di Martino V; la seconda, rinnovata grazie a Tommaso Matteucci; la terza, ricompilata al tempo di Martino V.

La seconda copia, inserita in un codice cartaceo manoscritto e commissionata all’abate Rinaldo Santoloni dalla Congregazione del Buon Governo, risale al 1794 ed è il risultato della ricostruzione e rilettura della copia cinquecentesca su cui lo statuto edito nel 2005 si basa.
Il testo è suddiviso in cinque libri (uffici, cause civili, cause straordinarie, cause criminali, danni dati), per un totale di 431 capitoli e i capitoli relativi alle donne sono racchiusi precisamente nel secondo, nel terzo e nel quarto libro.

Le donne nel libro delle cause civili

Nel secondo libro, quello delle cause civili, sono quattro i capitoli dello statuto riguardanti alcuni aspetti della sfera femminile: si parla di dote e testamenti. La dote rappresentava l’unico modo con cui veniva conferita alle donne una parte del patrimonio della famiglia d’origine, parte che era comunque destinata a essere amministrata dai mariti per tutta la durata del matrimonio. Inoltre, come stabilito nel capitolo XVIII, qualora sopraggiunga la morte prematura di una donna sposata senza figli, la terza parte della dote della moglie deceduta dovrà rimanere al marito come compensazione alle spese affrontate per il matrimonio.
Il capitolo XIX dello statuto definisce il modello di comportamento da rispettare da parte di tutte quelle donne a cui è stata elargita una dote e che decidono di entrare in monastero. La norma da seguire dichiara che dal momento in cui esse entrano in monastero, qualora non dovesse esserci il consenso del padre, automaticamente saranno costrette a rinunciare a ogni diritto sulla dote.
Si prosegue sulla stessa linea anche nel capitolo XX dove si evidenzia l’obbligo e la riconoscenza che la figlia deve avere nei confronti della famiglia, proprio perché all’epoca la dote veniva riconosciuta come un privilegio per la donna che, nella maggior parte dei casi, non godeva di alcun diritto. Viene infatti sottolineato che, qualora fossero ancora in vita figli maschi, fratelli o nipoti carnali, alla donna dotata non è concesso chiedere altro, se non ciò che le veniva lasciato nel testamento. Il capitolo XXI notifica la norma secondo cui i testamenti delle donne sono sotto la tutela paterna. Il contesto familiare pone dunque limiti all’azione femminile anche in materia giuridica; infatti viene stabilito che la donna che ha ricevuto la sua dote dal padre, dovrà avere il consenso di quest’ultimo nel caso in cui decidesse di delegare, lasciare o sostituire il suo erede nel testamento.

 

Continua…


Bibliografia:

M. Bellomo, Ricerche sui rapporti patrimoniali tra coniugi. Contributo alla storia della famiglia medievale, Milano 1961
M. Bellomo, La condizione giuridica della donna in Italia. Vicende antiche e moderne, Torino 1970
Casagrande, La donna custodita, in Storia delle donne in Occidente. Il Medioevo, G. Duby e M. Perrot, a cura di C. Klapisch-Zuber, Bari 1998
Casagrande, Donne nel Medioevo. A mo’di conversazione, in Donne nel Medioevo. Ricerche in Umbria e dintorni, a cura di G. Casagrande, Perugia 2005
Casagrande e M. G. Nico Ottaviani, Donne negli statuti comunali: sondaggi in Umbria, in Donne nel Medioevo. Ricerche in Umbria e dintorni, a cura di G. Casagrande, Perugia 2005
Casagrande e M. Pazzaglia, Bona mulier in domo, in Donne nel Medioevo. Ricerche in Umbria e dintorni, a cura di G. Casagrande, Perugia 2005
Chabot I. Risorse e diritti patrimoniali, in Il lavoro delle donne, a cura di A. Groppi, Bari 1996
T. Guerra Medici, I diritti delle donne nella società altomedievale, Napoli 1986
M. T. Guerra Medici, L’aria di città. Donne e diritti nel comune medievale, Napoli 1996
Klapisch-Zuber, La donna e la famiglia, in L’uomo medievale, a cura di J. Le Goff, Bari 1993
G. Muzzarelli, Gli inganni delle apparenze, Torino 1996
G. Muzzarelli, Guardaroba medievale. Vesti e società dal XIII al XVI secolo, Bologna 1999
Owen Hughes, Le mode femminili e il loro controllo, in Storia delle donne in Occidente. Il Medioevo, G. Duby e M. Perrot, a cura di C. Klapisch-Zuber, Bari 1998
G. Piccinni, Le donne nella vita economica, sociale e politica dell’Italia medievale, in Il lavoro delle donne, a cura di A. Groppi, Bari 1996
Regni, Le donne nelle fonti fiscali: prime note, in “Annali della Facoltà di Lettere e filosofia. 2. Studi Storico – Antropologici”, n. s. XVII – XVIII (1993/1994 – 1994/1995)
Rosi, Donne attraverso le carte dell’Abbazia di S. Croce di Sassovivo (1023-1231), in “Annali della Facoltà di Lettere e filosofia. 2. Studi Storico – Antropologici”, n. s. XVII – XVIII (1993/1994 – 1994/1995)
Rossiaud, La prostituzione nel medioevo, Bari 1984

Siamo felici e onorati di patrocinare una bella iniziativa che ha il sapore della ripresa e della speranza verso il ritorno, speriamo in tempi brevissimi, alla normalità. E siamo particolarmente felici che questa iniziativa veda protagonista il mondo femminile e abbia il suo battesimo proprio nelle Giornata internazionale della donna: l’8 marzo alle ore 18,30 in diretta streaming, verrà infatti presentato il progetto Donna vede Uomo, con il patrocinio della Regione Umbria in particolare della Consigliera di Parità Monica Paparelli, della Provincia di Perugia, dei Comuni di Deruta e Magione, con il supporto del GAL Trasimeno-Orvietano e la collaborazione organizzativa di Trasimeno in Dialogo, Ars Cultura, AboutUmbria, MepRadio, ACLI Arte e Spettacolo, Donne al Lavoro, Sul Palco della Vita e La Casa degli Artisti di Perugia. Parteciperanno gli attori della Compagnia in di Assisi e il musicista, maestro Giulio Castrica.

Il progetto

Donna vede Uomo è un progetto fotografico itinerante e multiculturale corredato da versi, dove la donna, attraverso l’obiettivo fotografico e la penna, descrive il mondo dell’uomo secondo le proprie percezioni. Sotto la curatela e organizzazione di Marco Pareti e la direzione artistica di Carla Medici de La Casa degli Artisti, si tratta di un evento che nel 2021, si spera, potrà essere proposto in diverse località, adeguandosi di volta in volta al luogo che avrà il desiderio di ospitarlo.

Raccogliendo l’eredità del fortunato Donna vede Donna, che ha visto donne finalmente ritratte da altre donne, con occhi e sensibilità tutti femminili, questa nuova iniziativa, vede come soggetto l’uomo, anche in questo caso però ritratto secondo la percezione della donna.

L’esposizione da un lato immortala l’uomo attraverso le fotografie – scattate in prevalenza attorno al Lago Trasimeno e, in parte, a quello di Piediluco – e dall’altro lo descrive tramite i versi registrando i cambiamenti della figura maschile e il suo adeguarsi ai mutamenti sociali e ai nuovi equilibri con l’altro sesso.

Lo spirito dell’iniziativa è quello di infondere al visitatore positività, non conflittualità né richiami alla violenza di genere, temi pure molto attuali e, purtroppo, non ignorabili. L’intento degli organizzatori tuttavia è quello di infondere fiducia e speranza rappresentando un equilibrio possibile, a cui tendere e per cui vale la pena impegnarsi come singoli individui e come società. Per questo la rassegna ha anche la finalità di coinvolgere le scuole di ogni ordine e grado per trasmettere, con una modalità innovativa, l’importanza del rispetto, della comprensione e dell’uguaglianza tra generi.

Ogni fotografa coinvolta ha avuto a disposizione cinque scatti per esplicare al meglio il proprio progetto; ciascuna poetessa ha potuto, con i suoi versi, esprimere le emozioni che il progetto fotografico abbinato è stato in grado di trasmetterle.

Le artiste protagoniste di Donna vede Uomo sono 18, di origine italiana, russa, ucraina, ceca e cilena: Anna Maria Bolletta, Roberta Costanzi, Alessandra Di Cesare, Sara Fusini, Helena Malachova, Graziella Mallamaci, Susanna Mannarelli, Katia Merli, Francesca Panichi, Francesca Pecorella, Eleonora Pescai, Catia Rogari, Elena Romanko, Anna Savino, Mariolina Savino, Marina Sereda, Emiliana Tamburi e Carla Tejo.

Per assistere alla presentazione basta collegarsi a uno di questi indirizzi

https://www.facebook.com/sulpalcodellavita/live

http://www.mepradio.it/diretta.php

https://m.facebook.com/www.lacasadegliartistiperugia.it/live

 

 

Mostra itinerante Le Forme dell’Aria. Arte e Moda attraverso i sensi, dal 4 al 24 ottobre 2020 alla Sala Cannoniera della Rocca Paolina di Perugia.

Un autentico connubio tra Arte e Moda, dove da un’idea collaborativa tra Laura Cartocci, Carla Medici, Francesco Minelli e Marco Pareti ha preso vita un evento itinerante in cui la moda, l’arte, la fotografia e la poesia diventano complementari e s’intersecano in nome della bellezza etica ed estetica, oltre i canoni tradizionali.

Il visitatore potrà ammirare i mondi della moda e dell’arte che vanno di pari passo nella visione di come trasmettere emozioni e sensazioni, sia per chi immagina e sia per chi osserva attraverso le proprie percezioni sensoriali. Alla manifestazione parteciperanno più di 40 artisti nazionali e internazionali, l’Accademia delle belle Arti P.Vannucci, l’istituto Italiano Design, l’I.I.S. Cavour-Marconi-Pascal, il Liceo Artistico B. di Betto e il Nuovo Istituto Design. Altresì saranno allestite alcune istallazioni legate al mondo della moda e dell’arte a cura di Fiora Baglioni, CONVID 13, Kim Hee Jin, Michele & Co, Profumi di Perugia, Carla Tejo e Cinzia Verni. Taluni personaggi illustri, ospiti della mostra durante il periodo espositivo, impreziosiranno ulteriormente l’evento.

 

 

L’inaugurazione della mostra Le Forme dell’Aria. Arte e Moda attraverso i sensi, avrà luogo alle ore 18,00 di domenica 4 ottobre 2020 presso la Sala Cannoniera della Rocca Paolina, mentre per essere in linea con le disposizioni Covid 19, si potrà assistere solo su invito, alla presentazione della mostra che avverrà, poco prima, alle 16,30 presso la Sala dei Notari.

All’evento interverranno, Leonardo Varasano, Assessore alla Cultura del Comune di Perugia, Erika Borghese, in rappresentanza della Provincia di Perugia, il critico d’Arte Andrea Baffoni, Eleonora Pieroni, attrice e Ambasciatrice del made in Italy in America, Catia Rogari, poetessa e l’attore Stefano de Majo.

L’evento è organizzato da Laura Cartocci, dalla Casa degli Artisti di Perugia e da Marco Pareti che, nell’occasione, sveleranno le località dei successivi appuntamenti. Gli organizzatori, hanno semplicemente anticipato che le prossime due tappe dell’intrigante kermesse, saranno accolte in un suggestivo borgo del Trasimeno e in un affascinante borgo medievale ternano.

Dopo la presentazione e fino al 24 ottobre compreso, la mostra sarà visitabile presso la Rocca Paolina di Perugia, dal martedì alla domenica dalle ore 15,30 alle 19,00. Per eventuali informazioni chiamare il numero telefonico 348 5275776. L’evento è patrocinato dalla Provincia e dal Comune di Perugia e supportato dal GAL Trasimeno-Orvietano. Numerosi gli sponsor.

In un momento delicato come quello che stiamo vivendo, al pari di ogni altra situazione di crisi imprevista e drammatica, il senso civico è spesso uno dei primi pilastri a traballare, minacciato da paura, egoismo, dalla più negativa e distruttiva accezione di spirito di autoconservazione.

Non è così per gli organizzatori del progetto Donna Vede Donna, pronti a ricordarci che è proprio la solidarietà la chiave per restare uniti e per contribuire, ognuno secondo le proprie possibilità, a fronteggiare una calamità come il Covid19 per cui ancora non abbiamo che armi spuntate. La lodevole iniziativa, partita dagli organizzatori Marco Pareti e Stefano Fasi, ha già devoluto la prima somma raccolta in favore del reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, cosicché si possano integrare tutte quelle tecnologie e dispositivi medici necessari all’assistenza dei pazienti affetti da Coronavirus.

 

dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia

Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia

 

La comunità non si è certo tirata indietro di fronte alla possibilità di aiutare non soltanto i malati, ma anche i medici, gli infermieri, i ricercatori e gli operatori ospedalieri che tutti i giorni affrontano il virus in prima linea. Gli organizzatori, nel ringraziare tutti coloro che hanno dato il proprio contributo – in particolare i giovani come Filippo Fasi, Diego Ciangottini e il gruppo sportivo di calcio a 5 e a 7 di Pieve di Campo – confermano che la raccolta donazioni continua e aggiungono «Abbiamo bisogno di tutti e dobbiamo rimanere uniti per sconfiggere questo terribile nemico invisibile. Ogni piccolo contributo potrebbe fare la differenza nell’aiutare ad aiutare».

E allora, basta solo cliccare GoFundMe e lasciare il proprio contributo. Nella stessa pagina potrete anche leggere i ringraziamenti pervenuti dall’Azienda Ospedaliera di Perugia a questo encomiabile progetto che, nato da una mostra fotografica internazionale e itinerante affiancata da versi come da specifici incontri incentrati su tematiche riguardanti l’universo femminile, sta facendo di tutto per aiutare il prossimo e preservare quel senso civico che sempre ci ha contraddistinto come esseri umani.