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Intervista con lโ€™ex calciatore perugino, un vero idolo per tanti tifosi degli anni โ€˜90. Perugia e Juventus le sue squadre del cuore.

Erano diversi anni che cercavo di intervistare Fabrizio Ravanelli, e alla fine ci sono riuscita. Poche domande ma molto dirette, alle quali ha risposto in modo schietto.
Lโ€™ex calciatore, a Perugia (cittร  in cui รจ nato e vive), in Umbria, in Italia e anche in Europa non ha bisogno di presentazioni; la sua carriera – iniziata nei primi anni โ€™80 con il Grifo e proseguita con Juve, Lazio, Middlesbrough e Olympique Marsiglia, per citarne alcune – parla da sola. Un palmarรจs che conta scudetti, Supercoppe, una Champions League e una Coppa UEFA, ma soprattutto รจ stato un idolo per tanti tifosi di calcio negli anni โ€™90, quando le magliette erano piรน larghe e le esultanze non avevano il copyright.
Oggi lo troviamo spesso in televisione come opinionista o in giro con la sua amata bici. ยซAttualmente la bicicletta รจ la mia grande passione, le dedico molto del mio tempo libero: mi fa sentire un ventenne e mi fa star bene fisicamenteยป. Chissร  se un giorno lo vedremo anche sulla panchina del Perugia? Ma andiamo con ordineโ€ฆ

 

Fabrizio Ravanelli. Foto da Instagram

 

Fabrizio, qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

Per me lโ€™Umbria รจ un luogo speciale: ci sono nato, sono qui le mie radici e Perugia โ€“ che รจ bellissima – รจ la mia cittร . Lโ€™Umbria รจ il cuore verde dโ€™Italia, e non credo ci sia un posto piรน bello in cui vivere.

 

La maglia della Juve, della Nazionale o del Perugia: quale tra queste lโ€™ha sentita piรน sua?

Non cโ€™รจ una classifica. Tutte e tre sono state importanti, fondamentali per la mia carriera e lโ€™hanno rappresentata appieno. Il Perugia รจ la squadra della mia cittร , la squadra che mi ha lanciato, quella da dove sono partito (nel settore giovanile) e dove ho chiuso la carriera. La Juventus invece รจ la squadra del mio cuore, ho sempre tifato Juve sin da piccolo e arrivare a essere protagonista e a vincere tutto con la sua maglia รจ stato qualcosa di straordinario. La Juve mi ha lanciato nel grande calcio, mi ha dato lโ€™opportunitร  di mettermi in mostra e con lei ho vinto tantissimo: dalla Champions League allโ€™Europa League (allโ€™epoca Coppa UEFA) dagli scudetti alla Supercoppa italiana, fino alla Supercoppa UEFA. Infine, indossare la maglia azzurra รจ stato un onore, perchรฉ rappresentare il tuo Paese nel mondo, credo sia il sogno di qualsiasi sportivo.

 

Come diceva, ha concluso la sua carriera con il Perugia, รจ un poโ€™ un cerchio che si รจ chiusoโ€ฆ

Esatto. Terminare la mia carriera calcistica con il Perugia รจ stata la chiusura del cerchio. Era il sogno del mio povero papร  che si รจ avverato. รˆ stato bellissimo iniziare e finire a Perugia, perchรฉ comunque il Grifo รจ – e sarร  – sempre una parte importante di me.

 

Ravanelli con la maglia del Perugia. Foto da Instagram

 

Le hanno mai proposto di allenarlo? Lo farebbe?

Cโ€™รจ stato un momento in cui ci sono andato vicino, ma mai in maniera concreta. Oggi sicuramente รจ unโ€™utopia per me, รจ impossibile. Se dovesse accadere in futuro, avverrร  sicuramente con unโ€™altra societร , non con questa attuale.

 

Kylian Mbappรฉ ha messo il copyright sulla sua esultanza. Lei quando segnava si copriva la faccia con la maglia, unโ€™immagine iconica degli anni โ€˜90: non lโ€™ha messa sotto copyright?

La mia esultanza non ha assolutamente il copyright (ride). รˆ nata dopo un gol contro il Napoli, รจ stato un gesto istintivo.

 

La sua iconica esultanza

 

Porta avanti dei progetti di solidarietร  insieme a degli ex compagni: Juventus Legends e Azzurri Stars. Di cosa si tratta?

Con Juventus Legends e Azzurri Stars portiamo avanti dei progetti benefici: quando veniamo chiamati rispondiamo sempre presente. Con la nostra presenza e i nostri progetti possiamo aiutare chi ha veramente bisogno.

 

รˆ un grande appassionato di bicicletta, ha altri hobby?

Attualmente la bicicletta รจ la mia grande passione, le dedico molto del mio tempo libero: mi fa sentire ancora un ventenne e mi fa star bene fisicamente. Il lavoro mi porta spesso lontano, ma quando sono a casa sto con i miei figli – anche loro giocano a calcio โ€“ e con mia moglie: loro sono la parte piรน importante della mia vita.

 

Questa domanda non posso non fargliela. รˆ stata la โ€œsua Juventusโ€ nel 1996 โ€“ con un suo gol – ad alzare lโ€™ultima Coppa dei Campioni/Champions Leagueโ€ฆ poi questa impresa non รจ si piรน verificata. Ciรฒ la inorgoglisce?

Alzare la Champions League รจ qualcosa di unico, รจ il sogno di tutti i calciatori. รˆ la competizione piรน importante dโ€™Europa e dร  la possibilitร  di farsi conoscere nel mondo. Vincerla con la Juve nel 1996 (il 22 maggio) con un mio gol รจ stato bellissimo e indimenticabile: questo ancora oggi mi riempie dโ€™orgoglio e credo che tutti i tifosi juventini si ricordino di quella grandissima squadra. Poi certo, se la Juve ha perso le successive finali รจ stata veramente sfortuna; mi dispiace molto e vorrei vederla rivincere la Champions il prima possibile.

 

Ultima domanda: la prima cosa che le viene in mente pensando allโ€™Umbriaโ€ฆ

Penso sicuramente alla campagna, alla qualitร  della vita e a tutte quelle cose che ho vissuto in gioventรน in maniera spensierata come il lago Trasimeno, Perugia e le vasche fatte in corso Vannucci. Lo ribadisco: penso che lโ€™Umbria sia uno dei posti piรน belli dโ€™Italia.

Nei meravigliosi locali della Domus Pauperum (in corso Garibaldi, Perugia), con lโ€™approssimarsi dei mondiali di calcio, la mostra introduce alla figura di Carmelo Silva, il mitico disegnatore che dalle colonne del Calcio Illustrato sโ€™inventava la pratica della moviola ancor prima che esistessero i dispositivi televisivi. Con la sua matita ricostruiva i passaggi piรน importanti e memorabili delle partite italiane e non solo.
Il materiale esposto proviene dalle collezioni assolutamente originali di Adriano Piazzoli. Il periodo raccontato va dagli anni โ€˜30 agli anni โ€˜80.
La cura della mostra รจ di Martina Barro e Cristiana Palma, con la collaborazione di Gabriele De Veris. La progettazione grafica รจ di Marta Petrelli.

La mostra comincia oggi e sarร  visibile fino a venerdรฌ 9 dicembre. Gli orari sono la mattina dalle 10.30 alle 13.00 e il pomeriggio dalle 17.30 alle 20.00.

Lโ€™ex calciatore dellโ€™Inter parla dellโ€™Umbria, delle sue passioni e degli anni nerazzurri.

Undici anni da leader con la stessa maglia โ€“ quella dellโ€™Inter โ€“ aria e comportamento da bravo ragazzo, attaccamento alla famiglia e alla sua terra. Andrea Ranocchia, nato Bastia Umbra, difensore di professione, รจ ben lontano dallo stereotipo del calciatore: รจ uno che piace anche ai tifosi avversari per la sua educazione e gentilezza. Dopo aver vinto con lโ€™Inter un Campionato, due Coppe Italia e una Supercoppa e aver ricevuto il Premio Armando Picchi come Miglior difensore Italiano under 23 nella stagione 2010-2011, oggi veste la maglia del Monza, per iniziare a 34 anni una nuova avventura. Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscere non solo il Ranocchia calciatore, ma anche lโ€™Andrea di tutti i giorni. Unica domanda a cui non ha risposto รจ stata quella sulla vittoria del Campionato del Milanโ€ฆ chissร  perchรฉ?!

 

Andrea Ranocchia saluta l’Inter, foto via Facebook

Andrea, qual รจ il tuo legame con lโ€™Umbria?

รˆ un legame forte, perchรฉ รจ la terra dove sono nato, dove ho gli amici e dove vive la mia famiglia. Le mie radici sono qui e appena posso, quando ho un poโ€™ di tempo libero โ€“ non ne ho molto โ€“ torno ad Assisi e a Bastia Umbra.

Da bastiolo, per quale rione fai il tifo durante il Palio di San Michele?

Simpatizzo per il rione Moncioveta, ma quando cโ€™รจ il Palio non ci sono mai perchรฉ รจ giร  iniziata la stagione, quindi sono praticamente ventโ€™anni che non lo vivo. Perรฒ mi รจ sempre piaciuta molto lโ€™atmosfera che si crea e che si respira durante la festa, indipendentemente da chi vince o perde.

Dopo 11 anni hai lasciato lโ€™Inter: cosa vuol dire chiudere un capitolo cosรฌ importante della vita lavorativa?

Va bene cosรฌ. Sono contento di come รจ finita e soprattutto sono contento di quello che ho fatto in questi 11 anni allโ€™Inter. Questi anni e questa grande squadra mi hanno lasciato veramente tantissimo dentro.

Qual รจ il ricordo piรน bello e quello piรน brutto legato a questi anni nerazzurri?

Il piรน bello รจ sicuramente quando abbiamo vinto lo scudetto perchรฉ era tanto tempo che lโ€™Inter non ne vinceva uno. Ci ha ripagato di tutti gli anni un poโ€™ bui. Invece, il periodo piรน brutto รจ stato quello con i cambi di proprietร , i tanti allenatori. Insomma cโ€™era una grande confusione; perรฒ, piรน che periodo brutto, direi anni difficili in cui le cose non andavano bene.

Ora vesti la maglia del Monza: cosa ti aspetti da questa nuova esperienza?ย ย ย 

Sono contento e veramente grato di questa nuova esperienza. Ho molto entusiasmo e voglio fare una grande annata.

Sei partito dalle giovanili del Bastia e del Perugia: che ne pensi di finire la carriera โ€“ quando sarร  โ€“ col Perugia?

Non escludo nulla. Non so quando e dove finirร  la mia carriera, vedrรฒ quanta voglia ho ancora di giocare quando scadrร  il mio contratto col Monza. Lascio aperto tutte le porte, ma sinceramente non lo so. Ci penserรฒ quando dovrรฒ prendere altre decisioni lavorative.

 

Andrea Ranocchia con la maglia del Monza, foto by Facebook

Prima o poi tornerai comunque a vivere in Umbriaโ€ฆ

Quando smetterรฒ sicuramente tornerรฒ a vivere in Umbria: ho comprato una casa ad Assisi quindi con la mia famiglia vivremo lรฌ.

Cosa fa Andrea Ranocchia quando non fa il calciatore?

Quando non faccio il calciatore faccio il papร . Mi godo gli amici, la famiglia, gli affetti. Non ho tanto tempo libero perchรฉ sono sempre in viaggio tra allenamenti, partite e trasferte perรฒ cerco di dedicare tutto il mio tempo libero ai miei figli e alla mia famiglia.

Hai qualche hobby?

Sono un grande appassionato di vino, ma il mio hobby preferito รจ godermi i miei figli.

I due calciatori lasciano le rispettive squadre โ€“ Inter e Sassuolo โ€“ dopo decenni. Ora pensano al futuro e, perchรฉ no, a un ritorno in Umbria.

Dicono che le bandiere nel calcio non ci sono piรน, che le ultime si sono ammainate con lโ€™addio di Maldini, Zanetti e Totti. Ma ci sono bandiere e giocatori simbolo piรน silenziosi, meno da copertina e piรน da spogliatoio. Domenica due di loro hanno lasciato le loro squadre dopo esserne stati capitani per anni. Sono Francesco Magnanelli da Cittร  di Castello e Andrea Ranocchia da Bastia Umbra che non hanno solo questo in comune, ma anche il fatto di essere entrambi due umbri DOC.

Magnanelli lascia il Sassuolo dopo 17 anni con 520 partite giocate, partendo dalla serie C fino allโ€™Europa League, sempre con la maglia neroverde. ยซSono orgoglioso di essere rimasto a Sassuolo per 17 anni. Qui sono diventato uomo. Nessuno mi ha dato la serie A. Sono io che me la sono presa. Eppure allโ€™inizio mi sbagliavano il cognome: mi chiamavano Massimo Manganelli. Sia tecnicamente sia fisicamente non ero baciato dalla sorte e poi venivo dal Gubbio, ero l’ultimo arrivato e non ero certo di continuare col calcioยป. Ma le cose nella vita cambiano decisamente.

 

Francesco Magnanelli, foto by Facebook

 

Noi di AboutUmbria lo avevamo intervistato qualche anno fa e, oltre ad averci svelato il suo amore per lโ€™Umbria: ยซรˆ la mia terra, la mia famiglia dโ€™origine, gli amici di sempre. Ho un legame molto forte con questa terra e, per questo, torno appena posso. Ci passo le vacanze, รจ un luogo molto particolare e affascinante. In piรน, quando vivi fuori lo apprezzi maggiormente, vedi i suoi pregi ma anche i suoi difettiยป, aveva accennato al suo futuro incerto una volta lasciato il calcio: ยซNon so bene cosa farรฒ. Per ora vivo alla giornataยป. Futuro che oggi vede con piรน chiarezza: ยซSi chiude un capitolo e se ne apre un altro, spero altrettanto bello, in un mondo in cui non so minimamente niente. La societร  mi ha proposto qualcosa di bello, per me questo รจ una grandissima soddisfazioneยป.

 

Andrea Ranocchia, foto by Facebook

 

Cโ€™รจ poi Andrea Ranocchia, partito dalle giovanili del Bastia e del Perugia e arrivato a essere per alcuni anni capitano dellโ€™Inter e poi uomo spogliatoio, vincere trofei e vestire la maglia azzurra. Dopo 11 stagioni, 226 partite e 14 gol si toglie la maglia nerazzurra. In un veloce scambio di battute di due anni fa ci aveva confessato che voleva sicuramente tornare a vivere in Umbria una volta lasciata la squadra milanese e: ยซSe un giorno andrรฒ via dallโ€™Inter mi piacerebbe finire la carriera a Perugia, ma non so quanto sia fattibile. Vedremo!ยป. Non ci resta che aspettare il calciomercato! Ranocchia salutato dai tifosi di San Siro con lo striscione: Andrea Ranocchia orgoglio della Nord, ha ringraziato tutti: ยซRingrazio i tifosi, chi mi รจ stato vicino, i miei compagni, la mia famiglia, i miei figli. Personalmente sono contento e appagato di tutto quello che ho fatto e che ho dato. Quando sono arrivato allโ€™Inter ero un ragazzo giovane con tante ambizioni, speranze e voglia di divertirsi. Ora sono diventato un poโ€™ piรน vecchio, ma la voglia di divertirsi c’รจ ancora. Adesso mi riposerรฒ un poโ€™ e poi penseremo al futuroยป.

ยซAncora, a distanza di mesi, non mi rendo conto. Finchรฉ uno non si trova lรฌ non comprende cosa sia unโ€™Olimpiadeยป.

Alessandra Favoriti con la coppa e la medaglia di Campione d’Europa

La dottoressa Alessandra Favoriti รจ un medico sportivo di Terni, fa parte dello staff della Ternana Calcio e – da anni โ€“ di quello dellโ€™Italvolley femminile, fresco di titolo europeo. Fieramente umbra e ternana, ex pallavolista e super tifosa delle Fere, รจ riuscita a unire il lavoro con la passione per lo sport. Chiacchierare con lei รจ stato molto divertente, nonostante le nostre fedi calcistiche opposte. Ci siamo promesse di risentirci dopo Perugia-Ternana del 18 dicembre: ยซGli sfottรฒ sono il bello dello sport. รˆ una delle parti piรน divertentiยป dice schiettamente. Io non potrei essere piรน dโ€™accordo!

 

Alessandra, la prima domanda รจ dโ€™obbligo: qual รจ il tuo legame con lโ€™Umbria?

Sono nata a Terni, sono fieramente umbra. Sono molto legata alla mia terra: mi piace girarla, scoprirla ed esplorarla.

Perchรฉ hai scelto di diventare un medico sportivo?

Ho scelto questa specializzazione probabilmente perchรฉ sono nata in una famiglia di sportivi che mi ha sempre avvicinato a questo mondo. รˆ quello che mi piace! Ho unito passione e lavoro.

Anche tu hai giocato a pallavolo: che emozione รจ stata vincere lโ€™Europeo?

Seguo la Nazionale da 7 anni, ho visto queste ragazze crescere e vincere anche nelle competizioni giovanili. Se fossi stata a casa sarei comunque stata una loro super tifosa, ma trovarmi lรฌ in panchina come membro dello staff รจ una cosa che non riesco ancora a realizzare. Unโ€™emozione grandissima.

La prima cosa che hai pensatoโ€ฆ

Oh, finalmente! Vincere contro la Serbia a casa loroโ€ฆ รจ proprio bello!

Una soddisfazione anche per rispondere alle critiche post Olimpicheโ€ฆ

Sรฌ, รจ stato il giusto epilogo di unโ€™estate in cui abbiamo lavorato molto bene. Nello sport si vince e si perde e le critiche ci stanno, perรฒ questa รจ una vittoria meritata, se non altro per tutto lโ€™impegno che cโ€™รจ stato.

Cosa vuol dire per uno sportivo (o ex sportivo) partecipare alle Olimpiadi?

Ancora, a distanza di mesi non me ne rendo conto. รˆ stata unโ€™Olimpiade surreale, vissuta in modo molto intenso, forse perchรฉ non cโ€™era il pubblico o per il periodo storico che viviamo. Finchรฉ non sei lรฌ non ti rendi conto di quello che รจ realmente: vedere atleti di tutto il mondo, culture di tutto il mondo, abitudini alimentari di tutto il mondo. Incontrare campioni che hai sempre visto in tv e sentirsi parte del team Italia genera un senso di appartenenza molto grande. Forse anche per questo le delusioni e le vittorie sono amplificate, le percepisci maggiormente.

Sei mai andata nel panico in campo durante un intervento?

No, non รจ mai accaduto. Ci sono tutti i mezzi per fare gli accertamenti e tutelare la salute degli atleti.

Il tuo passato da sportiva ti ha aiuta in questo mondo?

Indubbiamente lavorare nello sport che conosco e che ho praticato fa sรฌ che io abbia un approccio migliore con le problematiche che devo affrontare. Chi si vuole affacciare alla medicina dello sport deve essere in grado di lavorare allโ€™interno di uno staff e non รจ facile, soprattutto quando si sta con le nazionali: si vive insieme 24 ore su 24, questo รจ bello, ma cโ€™รจ anche uno sforzo maggiore.

Qual รจ la cosa che da medico ripeti sempre ai tuoi pazienti sportivi?

Devo essere sincera, ho due gruppi ai quali non devo dire molte cose, sono dei professionisti. Forse la nutrizione, in particolare quando si cambia fuso orario e si va dallโ€™altra parte del mondo, va tenuta sotto controllo. La cura dellโ€™alimentazione diventa fondamentale, soprattutto in competizioni molto lunghe e con ritmi serrati. Ripeto sempre: mangiare bene e riposarsi.

 

Penso alla Ternana. Una donna in campo con soli uomini: รจ piรน facile comandarli o farsi rispettare?

Mi trovo bene in entrambi gli ambienti, tra lโ€™altro anche nella Nazionale di pallavolo sono lโ€™unica donna nello staff. Sia le pallavoliste sia i calciatori sono dei professionisti e ascoltano i consigli del medico. Il rapporto piรน importante รจ quello con il resto dello staff: fondamentale รจ ottenere la fiducia, mantenerla e soprattutto entrare nelle dinamiche dei due sport che, ovviamente sono differenti.

Cโ€™รจ molta differenza tra i due approcci?

No, รจ solo diversa lโ€™esperienza. In Nazionale convivi 24 ore su 24 con gli altri e ci sono dinamiche piรน intense. Ho la fortuna di essermi integrata bene in entrambe le squadre.

Potremmo parlare di calcio per ore, ma non so se finiremmo questa intervista (scherzo!): io tifosa del Perugia e del Milan, tu della Ternana e della Romaโ€ฆ

Benissimo! Sullo sport sono molto campanilista, lo sfottรฒ รจ un divertimento. Ho giร  segnato la data del derby contro il Perugia. Ce lโ€™ho stampata in testa (scherza! ndr). Il prendersi in giro รจ una parte divertente dello sport. Allora ci risentiamo dopo la partita!

Il tuo sogno รจ la Ternana che vince lo scudetto?

Eh, magari!

Lo scambieresti con la medaglia dellโ€™Europeo di volley?

รˆ unโ€™altra cosa. Le metterei entrambe sullo stesso piano. Vincere contro la Serbia a Belgrado equivale a vincere un derby in trasferta.

Ma nel derby non cโ€™รจ un trofeo in palio?

Non importa, basta la gloria!

Svelaci una curiositร  accaduta durante gli Europeiโ€ฆ

Ne sono successe tante. Ti posso dire che io e il preparatore atletico siamo andati in fissa con le canzoni di Will Smith. รˆ stata la nostra colonna sonora.

E nello spogliatoio della Ternana?

Con la Ternana abbiamo dei gesti scaramantici che perรฒ non vanno detti, altrimenti perderebbero la loro efficacia!

Parliamo di sport in Umbria: cosa andrebbe migliorato?

Da persona che ha praticato attivitร  sportiva da tutta la vita, spero che lโ€™Umbria e lo sport facciano pace. Il calcio รจ un movimento molto forte, ma le altre realtร  lo sono meno, tra queste penso alla pallavolo. Non tanto ad alto livello, ma nel movimento giovanile ci sono societร  in crisi che questo periodo storico ha aggravato. Mancano inoltre le strutture, penso ad esempio allโ€™atletica a Terni che aveva una grande tradizione e che ora non ha piรน nemmeno una casa dove allenarsi. Servono grossi investimenti soprattutto nelle strutture: lo sport รจ importante, fa bene alla salute e dobbiamo appoggiarlo in ogni modo. Come Ternana Calcio abbiamo fatto qualcosa ma non basta, ci vuole lโ€™intervento della Regione. Occorre dare spazio a tutti gli sport e il primo passo รจ avere impianti adeguati. Lo sport รจ salute, movimento, integrazione, unione, lavoroโ€ฆ

Per concludere, come descriveresti lโ€™Umbria in tre parole?

Verde, mistica, affascinante.

La prima cosa che ti viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Terni. Casa mia.

Difficilmente su AboutUmbria parliamo di calcio, ma oggi รจ un giorno particolare, non si parla solo di calcio giocato ma di Storia del Calcio.

Ci sono calciatori che diventano eroi, che resistono al tempo e che non moriranno mai. Almeno nella testa dei bambini (poi uomini o donne) che li hanno visti giocare. Io a Perugia ho visto giocare Paolo Rossi da dentro la pancia di mia mamma, abbonata allo stadio non perdeva una partita! Non ho ricordi nemmeno del Mondiale’82 – la generazione anni 80 ha questa lacuna – ma i racconti, le foto e i video lo hanno reso talmente nitido che รจ come se lo avessi vissuto in diretta. Cosรฌ รจ stato anche per Paolo Rossi, che ha rappresentato un pezzo di storia sia italiana sia perugina.

Paolo Rossi con la maglia del Perugia

L’attaccante toscanoย โ€“ che si รจ spento oggi a 64 anni per un male incurabile – ha vestito entrambe le maglie ed รจ stato il calciatore piรน importante a indossare quella biancorossa. Proprio il suo trasferimento a Perugia segnรฒ una sorta di spartiacque nel panorama calcistico nazionale: infatti, per finanziare lโ€™oneroso arrivo dellโ€™attaccante, Franco Dโ€™Attoma ideรฒ la prima sponsorizzazione di maglia. Fu un debutto assoluto poichรฉ mai prima dโ€™allora, in Italia, una divisa da gioco era stata firmata da un marchio commerciale (la pasta Ponte); Rossi e il Perugia furono i primi a rompere questo tabรน. Era il campionato 1979-80. In questa sua unica stagione umbra realizzรฒ 13 gol in 28 gare di campionato e 1 rete in 4 partite di Coppa UEFA; il giocatore fu a lungo il capocannoniere della Serie A (chiudendo poi terzo).

Ma per tutti Paolo Rossi รจ Pablito, lโ€™eroe dellโ€™Italia Campione del Mondo del 1982, quella che batteฬ€ il Brasile di Zico, lโ€™Argentina di Maradona, la Polonia di Boniek e in finale la Germania di Rummenigge. Lโ€™Italia di Bearzot e dellโ€™urlo in corsa di Marco Tardelli โ€“ per molti piรน famoso di quello di Munch. Fu lui il protagonista di quel mondiale, che dopo la squalifica per calcio scommesse e un brutto inizio, decolloฬ€ – tre gol al Brasile, due alla Polonia, uno alla Germania – e portรฒ lโ€™Italia a conquistare il terzo titolo di campione del mondo. Quellโ€™anno vinse anche il Pallone dโ€™Oro.

Dopo lโ€™esperienza perugina andรฒ alla Juve dove vinse due scudetti, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa e una Coppa dei Campioni per poi giocare nel Milan e nel Verona, dove chiuse la sua carriera.

Il suo legame con Perugia รจ sempre vivo, infatti la sua seconda moglie, la giornalista Federica Cappelletti da cui ha avuto due figlie, รจ perugina.

ยซLa rivalitร  tra Terni e Perugia รจ divertente e fa parte del gioco, basta che non si esageri altrimenti diventa stupido. Il Perugia in C? Beh, sรฌ che ho goduto!ยป.

Francesco Lancia รจ uno che lavora dietro le quinte come autore di numerose trasmissioni televisive per Rai, La7, Sky, Mediaset, DeejayY Tv e Comedy Central. รˆ anche autore e voce di Radio Deejay, nel programma Chiamate Roma Triuno Triuno con il Trio Medusa e proprio questโ€™estate, durante la trasmissione radiofonica, ha fatto uno spot divertente e decisamente efficace, per incentivare il turismo in Umbria. Lui, umbro di Terni, รจ molto legato alla regione e alla sua cittร : qualche giorno fa, in dialetto ternano, ha lanciato un appello da influencer per incentivare lโ€™uso della mascherina. ยซAppena posso nei miei spettacoli e testi cerco sempre di inserire lโ€™Umbria. Ho citato persino Perugia!ยป (scherza). ยซVorrei vedere!ยป gli rispondo di getto. Nel corso della nostra chiacchierata via Skype, la rivalitร  tra Perugia e Terni รจ venuta fuori – non poteva essere altrimenti: un sano sfottรฒ, quello che ti fa fare una risata. Ma lโ€™obiettivo dellโ€™intervista รจ far conoscere Francesco, diventato famoso ai piรน per ยซVenite in Umbria, strโ€ฆยป.

Visto lโ€™appello che hai fatto questโ€™estate non posso che chiederti: qual รจ il tuo legame con lโ€™Umbria?

รˆ un legame molto forte: sono nato a Terni, ho vissuto a Terni fino a 18 anni poi sono andato a studiare a Roma e, a causa del mio lavoro, ora vivo qui, ma i miei genitori abitano ancora a Terni e appena posso vado a trovarli. Le feste comandate (come si dice) le passo sempre lรฌ. Inoltre, nei miei spettacoli cerco sempre di citare la cittร  o la regione proprio per evidenziare il mio attaccamento.

Informatico, autore televisivo, speaker radiofonico, attore, doppiatore: di preciso chi รจ Francesco?

Non lo so ancora! Posso dire che il mio mestiere principale รจ quello di autore radiotelevisivo, poi dallโ€™autoraggio radiofonico sono diventato anche una voce, ma la mia grande passione รจ quella dellโ€™improvvisazione teatrale. Ovviamente oggi รจ difficile vivere solo di teatro, ma รจ una bellissima passione che cerco di portare avanti. Sono uno a cui piace fare un sacco di cose e cambiare spesso, magari tornerรฒ a fare lโ€™informatico, mai dire mai!

Quindi lโ€™improvvisazione รจ la tua passione?

Sรฌ, sono disposto a fare chilometri e chilometri anche gratis. Gli altri sono anchโ€™essi divertenti, ma rimangono lavoro. Scrivere mi piace tantissimo, lavorare in radio anche, ma รจ dallโ€™improvvisazione che รจ nato tutto, sono partito da lรฌ.

 

Francesco Lancia, ph Elisa Pรฌzza

Sei anche uno dei fondatori della compagnia teatrale de I Bugiardini che fa proprio teatro dโ€™improvvisazioneโ€ฆย ย 

Esatto. Saliamo sul palco senza avere nulla di pronto e chiediamo al pubblico cosa vuole vedere. Riusciamo a realizzare uno spettacolo con una storia e delle canzoni, cosรฌ, creato dal nulla. รˆ molto divertente sia per il pubblico sia per noi attori. Non sai mai quello che succede. Devo dire che รจ utile anche per la vita di tutti i giorni: se arriva un imprevisto sai come affrontarlo e come reagire al meglio. Un corso dโ€™improvvisazione lo consiglierei a tutti.

Cโ€™รจ un programma che hai scritto di cui sei piรน orgoglioso?

Tanti. Ho sempre avuto la fortuna di lavorare in programmi che mi sono piaciuti, fin dal primo realizzato col Trio Medusa. Poi da autore ho scritto il programma per La7 la Gaia Scienza, se potessi lo rifarei domani, mi sono divertito moltissimo. Non posso non nominare anche Zero e lode andato in onda su RaiUno. Sono molti i programmi che ho voluto fare e pochi quelli che ho dovuto fare. Mi sento un privilegiato!

Partendo da Terni, come si arriva a fare tutto questo? Come hai cominciato?

Ho rinunciato a un contratto a tempo indeterminato per iniziare seriamente la carriera di autoreโ€ฆ immagina la reazione dei miei genitori! Passo dopo passo, per ora รจ andata beneโ€ฆ

La tua promozione dellโ€™Umbria su Radio Deejay questโ€™estate ha avuto un grande successoโ€ฆ

Sรฌ, me lo hanno detto in tanti e alcuni sostengono che sia anche un poโ€™ merito mio il turismo di questโ€™estate. Io non penso: lโ€™Umbria รจ meravigliosa ed รจ facile da raggiungere. Io posso aver messo il tarlo in testa a qualcuno, ma il grosso lo fa il territorio.

Com’รจ nato il pezzo?

Quel pezzo lโ€™ho scritto al volo, la mattina stessa e lโ€™ho fatto con molta leggerezza. Sono contentissimo che sia diventato virale! Quando posso, cerco sempre di valorizzare la regione: non si puรฒ restare attaccati al solo passato industriale – parlo di Terni – si deve puntare su altro come ad esempio lโ€™enogastronomia. ยซMa quando se magna bene in Umbria?!ยป Ma in pochi lo sanno. Inoltre, ti do una notizia in anteprima: per Comedy Central ho girato una puntata particolare (andrร  in onda tra diversi mesi) e tutto quello che serviva lo abbiamo trovato in Umbria. Siamo stati al Caos di Terni, allโ€™Abbazia di San Pietro in Valle e al museo delle mummie di Ferentillo. รˆ una regione tutta da scoprire.

Per il turismo natalizio cosa potremmo dire? Venite in Umbria a Nataleโ€ฆ

Intanto ci sono io, in Umbria a Natale, che mangio il panpepato โ€“ lo faccio anche a Roma con la mia ricettina e poi lo regalo. In Umbria non cโ€™รจ il mare, quindi quale migliore occasione se non dโ€™inverno, poi non nevica o nevica poco, ci sono un sacco di cose da vedere: lโ€™albero di Gubbio, la Stella di Miranda a Terniโ€ฆ una buona meta a basso costo per il Natale! Situazione Covid permettendo.

Hai fatto il liceo scientifico Galileo Galilei di Terniโ€ฆ io quello di Perugia! Da qui ti chiedo: lโ€™ha mai sentita la rivalitร  tra le due cittร ?

Avoja! Ci gioco spessissimo sulla rivalitร  tra le due cittร , ovviamente in modo goliardico, non farei mai nulla di male ai cugini biancorossi. Ho una carissima amica perugina e ce le diciamo di tutti i colori, perchรฉ รจ divertente. Come hai sentito, nello spot ho nominato anche Perugia e ci sono tante persone intelligenti perugine โ€“ (scherza) โ€“ che in radio mi scrivono per prendermi in giro per lโ€™accento ternano. Lo fanno simpaticamente. Fa parte del gioco. Da ragazzo poi, vivevo la rivalitร  anche a livello calcistico.

Quindi sei tifoso?

Della Ternana sarรฒ sempre tifoso. Da ragazzo andavo in curva, in trasfertaโ€ฆ ora seguo molto poco il calcio, perรฒ: ยซChe ha fatto la Ternana?ยป lo devo sapere ogni domenica. Finchรฉ il campanilismo รจ divertimento va bene, quando esagera diventa stupido.

Dรฌ la veritร : hai goduto della retrocessione in serie C del Perugia?

Beh, per forza! Un poโ€™ sรฌ (ride). In questo momento รจ una guerra tra poveri, ma fa godere lo stesso! Vediamo cosa succede questโ€™anno.

Sei un appassionato di giochi da tavolo: qual รจ il tuo preferito?

Ne ho piรน di 400. Non sono i classici giochi, sono i giochi da tavolo di ultima generazione, quando li ho scoperti mi si รจ aperto un mondo. รˆ complicato sceglierne uno.

Se lโ€™Umbria fosse un gioco da tavolo, quale sarebbe?

รˆ una bellissima domanda. Potrebbe essere Indovina chi? Tipo: ยซCโ€™รจ la metropolitana?ยป si butta giรน tutto e finisce, oppure ยซCi sono Santi famosi?ยป ยซSรฌยป allora si lasciano alzati Terni, Assisi, Cascia. Ci si potrebbe pensare.

Come descriveresti lโ€™Umbria in tre parole?

Natura, cibo, Natale.

La prima cosa che ti viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Il verde, la cascata delle Marmore.

ยซQuando si suona uno strumento si cerca sempre di comunicare al pubblico le proprie sensazioni musicali, arrivando ad avere una vera simbiosi con chi ascoltaยป.

Il maestro Guido Arbonelli suona il clarinetto da quando ha 14 anni e per lui รจ un compagno di vita. Con lui ha ottenuto premi prestigiosi, ha suonato nelle piรน grandi orchestre del mondo – orchestre della Rai di Torino e Napoli, Metro Chamber Orchestra a Brooklyn (USA) Orchestra di Sanremo, NIS Simphony Orchestra (Serbia), Orchestra Sinfonica di Perugia e dellโ€™Umbria, I Solisti di Perugia, Arturo Toscanini Orchestra e Queenโ€™s College orchestra (USA), Orchestra Sinfonica di Constanta (Romania) e Orchestra Teatro di Bologna โ€“ e ha avuto collaborazioni con compositori contemporanei di livello internazionale. Solista e performer perugino, oggi insegna al Conservatorio di Perugia, dove la sua carriere รจ iniziata.
Domani (24 gennaio alle ore 16.00) lo potrete ascoltare in concerto con la clarinettista Natalia Benedetti nella cappella dellโ€™Ospedale di Perugia, in occasione del progetto Donatori di musica, associazione nazionale che organizza concerti nei reparti ospedalieri per il pubblico e i pazienti. ยซFarร  parte del concerto anche un mio studente cileno che si chiama Luis Insulza Diaz. Eseguirร  un brano dedicato alla musica modernaยป.

 

Guido Arbonelli

Maestro, qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

รˆ un legame molto profondo. Sono un umbro di Perugia โ€“ di Pila, per la precisione โ€“ e ho avuto la fortuna di studiare con il maestro Ciro Scarponi, una vera eccellenza della nostra regione e del panorama musicale italiano ed europeo. Mi ha introdotto in questo mondo e con lui ho fatto le prime esperienze concertistiche.

Quando ha deciso di iniziare a suonare il clarinetto?

Ho cominciato per colpa del calcio. Ora vi spiego meglio. I ragazzi che studiavano musica e che suonavano nella banda di Pila, finita la lezione andavano tutti a giocare a pallone: io ero lโ€™unico escluso perchรฉ non facevo parte di questo gruppo. Allโ€™epoca la musica non mi interessava, ma volevo giocare a pallone, cosรฌ sono entrato nella banda per poter poi entrare anche nella squadra di calcio. Mi sono messo a studiare musica e sono progredito abbastanza facilmente in questo campo, anche in quello sportivo devo dire: mi chiamavano il bomber (ride). Poi mi sono iscritto al Conservatorio di Perugia e da quel momento tutto รจ iniziato.

A quanti anni ha scoperto che la musica avrebbe fatto parte della sua vita?

Avevo circa 14 anni. Ho avuto un percorso piรน maturo, che รจ evoluto e cresciuto giorno dopo giorno.

รˆ tornato mai a suonare nella banda di Pila?

Sรฌ, dopo 30 anni sono tornato a suonare dove sono nato artisticamente. Dopotutto, il clarinetto รจ uno strumento che nasce proprio dalla banda e quindi suonarlo lรฌ รจ sempre emozionante. Gli altri componenti mi vedono come un musicista famoso, ma ci scambiamo comunque consigli proprio come facevamo da ragazzi.

E con il calcio invece comโ€™รจ andata a finire?

Ho giocato sempre in modo amatoriale, ma devo dire che me la sono sempre cavata. Nelle partite al Conservatorio docenti contro alunni, un paio di gol li facevo sempre.

Quando suona cosa le passa per la testa, quali sono le sensazioni che prova?

รˆ una domanda interessante. Posso dire che, quasi tutti i miei gruppi, si chiamano namastรฉ come il saluto indiano che indica lโ€™unione tra due persone: quando si suona uno strumento si cerca sempre di comunicare al pubblico le proprie sensazioni musicali, arrivando ad avere una vera simbiosi con chi ascolta. Io faccio uscir fuori ciรฒ che ho dentro per poterlo comunicare a chi ho davanti.

Nel 1995 ha vinto Gaudeamus International Interpreters Award che lo ha annoverato tra i piรน abili esecutori a livello internazionale. Cosa vuol dire vincere questo premio?

รˆ stata unโ€™esperienza veramente unica, perchรฉ รจ uno dei premi piรน importanti che esistono in questo campo: una sorpresa che non mi aspettavo assolutamente. Inoltre, sono venuto in contatto con grandi musicisti dotati di una vera e sana umiltร , tutti con la voglia di capire e scoprire nuovi linguaggi musicali. Devo dire che รจ stato un ottimo biglietto da visita per la mia carriera.

Siete solo due italiani ad averlo portato a casaโ€ฆ

Sรฌ, รจ vero. Oltre a me, รจ stato vinto solo dal contrabbassista Fernando Grillo.

Vanta anche delle esperienze allโ€™estero: รจ diverso rispetto allโ€™Italia?

Il clarinettista in Italia suona quasi sempre in unโ€™orchestra, non esegue pezzi solisti: questo non รจ negativo, ma i ragazzi non sono piรน stimolati alla ricerca di nuovi repertori. Il clarinetto รจ relegato sempre alle stesse composizioni classiche, quando ce ne sarebbero tantissime da suonare e scoprire.

Cโ€™รจ una sua composizione di cui รจ piรน orgoglioso?

Immagini da Auschwitz. รˆ una composizione per quartetto di clarinetto. Io non sono un compositore, ma questโ€™opera mi รจ venuta spontanea dopo un periodo di letture dedicate alla Shoah. Ci tengo molto perchรฉ รจ una composizione in memoria di persone che hanno sofferto molto.

Secondo lei, la musica classica in Umbria ha il giusto spazio?

Si puรฒ sempre fare di piรน. Non cโ€™รจ ad esempio unโ€™orchestra sinfonica e questo รจ un peccato, perchรฉ lโ€™Umbria se la meriterebbe. Le associazioni di settore ci sono e di soldi ne girano molti, ma se poi guardiamo chi viene a suonare qui, ci rendiamo conto che sono per lo piรน musicisti stranieri che tolgono spazio ai talenti umbri e italiani. Sarebbe bello che una parte del budget venisse riservata ai giovani musicisti italiani, anche solo per incoraggiarli.

Facciamo un gioco: se lโ€™Umbria fosse una musica, quale sarebbe?

Una moto Honda agile – come la mia – che sale per le colline e per le montagne fino a legare la regione alle altre, con molta dolcezza collinare ma anche con aggressivitร . Un Beethoven.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Bellissima bruma, aria pulita, percorsi sconosciuti.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

La torta al testo.

ยซSono un perugino di Ponte San Giovanni, nato e cresciuto lungo il Tevere. Questo fiume ha rappresentato โ€“ e rappresenta โ€“ molto per meยป.

Il mio telefono squilla.

ยซBuongiorno, sono Serse Cosmi. Possiamo fare lโ€™intervista ora, che piรน tardi sono impegnato?ยป.

ยซVa bene, mi dia cinque minutiยป.

Ammetto che ancora non avevo acceso il computer ed ero mezza assonnata, ma mi sono subito svegliata. Rare volte qualcuno mi ha chiamato per anticipare unโ€™intervista e non per annullarla: non Serse Cormi, lui รจ uno di parola!

Non glielโ€™ho confessato (ora lo leggerร  qui), ma ero sugli spalti dello stadio Curi quando allenava il Perugia. Chiacchierare con lui รจ stato divertente, cโ€™รจ scappata piรน di una risata. Nonostante abbia girato lโ€™Italia per allenare tante squadre – dalla Pontevecchio allโ€™Arezzo, dal Perugia al Genoa, fino allโ€™Udinese, Brescia, Livorno, Palermo, per citarne alcune, resta un perugino D.O.C. anzi come tiene a specificare lui: ยซun perugino di Ponte San Giovanniยป.

Serse Cosmi

Mister qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Gli umbri sono legati in maniera viscerale alla loro terra e alle loro radici: io, facendo una professione che mi porta in giro per lโ€™Italia, sento molto questo legame. Quando sei fuori apprezzi ancora di piรน dove sei nato e la tua terra. Per me รจ, e rimane, un legame fortissimo.ย ย 

Si considera ancora lโ€™Uomo del fiume, uomo di Ponte San Giovanni?

Assolutamente sรฌ. Io sono un perugino di Ponte San Giovanni (n.d.r. frazione di Perugia) e in questo cโ€™รจ differenza: quando ero piccolo cโ€™erano i perugini del centro e quelli dei ponti. Io rivendico a gran voce di essere di Ponte San Giovanni e di essere nato vicino al Tevere, un fiume al quale sono legato fin dallโ€™infanzia.

Il Tevere cosa ha rappresentato per lei?

La mia generazione รจ forse lโ€™ultima che ha fatto il bagno nel Tevere: ho imparato a nuotare nelle sue acque, giocavo lรฌ e ovviamente andavo a ballare al Lido Tevere. Ho passato la mia infanzia vicino al fiume, crescere vedendolo scorrere รจ qualcosa che ti porti dentro per sempre. ย ย ย ย 

Oggi cโ€™รจ unโ€™ondata di allenatori che non ha fatto una vera gavetta, partendo da squadre di categoria minore come ha fatto lei: cosa ne pensa, รจ un cambiamento del nostro tempo o la fretta di mettere un “nome” in panchina?

รˆ un poโ€™ tutte e due. Chi รจ stato un grande calciatore ha giร  avuto in quel mestiere dei grandi privilegi, ma non reputo giusto che, nel momento in cui si cimenta in un altro mestiere – cioรจ quello di allenatore – non debba fare la stessa gavetta che ha fatto per arrivare ai massimi livelli di calciatore. Mi spiego meglio: chi ha giocato con la Juve, lโ€™Inter o il Milan ha fatto un suo percorso, partendo dalle serie minori per arrivare a vestire quella maglia. Stessa cosa dovrebbe valere per un allenatore, considerando che si tratta di un altro mestiere. Se poi lโ€™allenatore viene visto come il prolungamento della carriera di calciatore, allora sto zitto! Ovviamente un grande calciatore puรฒ diventare anche un grande allenatoreโ€ฆ

Perรฒ non รจ scontato nemmeno il contrario: che un grande calciatore per forza diventi un grande allenatoreโ€ฆ

Sรฌ, infatti. Io ricordo sempre una frase di Arrigo Sacchi: ยซNon รจ che per essere un buon fantino devi essere stato un cavalloยป. ย ย ย ย 

Gaucci, Zamparini, Preziosiโ€ฆ ha incontrato dei veri mastini: in questi anni pensa che sia cambiato il rapporto tra allenatori e presidenti? ย ย 

I tempi sono decisamente cambiati. I presidenti ora sono piรน dei manager, lโ€™aspetto passionale รจ diminuito – fermo restando che il loro ruolo manageriale cโ€™รจ sempre stato. Col tempo nel calcio sono cambiate tante figure, di conseguenza รจ cambiata anche quella dei presidenti, che oggi si occupano di aspetti molto diversi rispetto a 20-30 anni fa. Si confrontano apertamente con gli allenatori e parlano con loro di calcio come se facessero lo stesso mestiere, ma la cosa non รจ intercambiabile. Gaucci, ad esempio, รจ stato uno dei presidenti meno invadenti con cui ho lavorato. Lui era piรน un tifoso e le sue reazioni erano di conseguenza da tifoso, perรฒ non ho mai avuto la sensazione che mi spingesse โ€“ anche in modo velato โ€“ a far giocare un calciatore al posto di un altro. Se รจ successo, รจ stato talmente abile che non me ne sono mai accorto! (ride).

Cโ€™รจ un calciatore al quale รจ particolarmente legato?

Ce ne sono tanti, ma sono rimasto piรน legato con quelli di inizio carriera con i quali ho condiviso tanti avvenimenti umani e sportivi. Penso ai ragazzi della Pontevecchio, dellโ€™Arezzo e dei primi anni del Perugia. Poi ho conosciuto anche altri calciatori che spesso sento, ma il rapporto piรน diretto lโ€™ho mantenuto con quelli con i quali ho iniziato.ย 

Chi avrebbe voluto allenare e non lo ha mai fatto?

Francesco Totti. รˆ un giocatore che mi ha sempre incuriosito.

Ha nostalgia del Perugia? Ha mai pensato di tornare ad allenarlo o รจ unโ€™epoca che si รจ conclusa?

Nostalgia no. Si รจ nostalgici di un qualcosa che non si potrร  mai piรน verificare. Finchรฉ farรฒ questo mestiere ci potrebbe essere sempre unโ€™opportunitร  per ritornare sulla panchina del Perugia, fatto sta che – in 30 anni che alleno – non sono mai ritornato in una societร  dove sono giร  stato. Questo รจ un dato indicativo.

Magari per il Perugia lo farebbeโ€ฆ

Diciamo che รจ una delle poche squadre per cui lo farei.

Cโ€™รจ un episodio della sua carriera che ricorda con piรน affetto?

La telefonata di Luciano Gaucci nello spogliatoio dopo la vittoria a San Siro contro il Milan: era prima di Natale e prima del suo compleanno. Quellโ€™episodio per me rimarrร  indelebile perchรฉ ho avuto la percezione di quanto tenesse alla squadra, ai giocatori e di quando fosse coinvolto umanamente. In quel momento non era un presidente, ma un tifoso che aveva capito che la propria squadra aveva fatto unโ€™impresa eccezionale: era la prima volta nella sua storia che il Perugia vinceva a San Siro. ย ย 

Serse Cosmi “versione” dj

Se non avesse fatto lโ€™allenatore quale mestiere avrebbe fatto, il dj?

In realtร  sono un dj che per hobby fa lโ€™allenatore! (scherza). Sono un insegnate di attivitร  motoria, ho avuto per 10 anni una palestra quindi credo che sarei rimasto nellโ€™ambito sportivo. Anche se, a 60 anni, a volte penso di reinventarmi e fare un altro mestiere. Per me la musica รจ un hobby ed รจ rimasto tale, il calcio รจ iniziato come hobby, ma poi รจ diventato un lavoro.

Ci racconti qualcosa di lei che i suoi tifosi non sannoโ€ฆ

Quando ho vinto il campionato con la Pontevecchio e siamo andati in serie D, siccome mio padre era stato un fondatore della societร  e la squadra non era mai arrivata in quella categoria, ho girato con la macchina per tutta la notte, pensando alla mia infanzia e a tante altre cose. รˆ stata la cosa piรน coinvolgente da quando alleno.ย ย 

E un suo segreto non legato al calcio?

Mi piacerebbe lavorare a teatro, conoscere persone e scoprire tutto di questo mondo. รˆ un mondo che mi affascina molto.ย ย 

Fa dei gesti scaramantici?

Quando allenavo i dilettanti cambiavo per ogni partita lโ€™indumento intimo, non mettevo mai lo stesso. Oppure dopo aver vinto una partita facevo sempre lo stesso percorso, ma col tempo le scaramanzie sono molto diminuite.

Ha un aneddoto legato al Perugia, quando era solo un tifoso?

Col Perugia club di Ponte San Giovanni andai a vedere lo spareggio a Foggia: a metร  strada eravamo giร  mezzi morti, tra birre e bevute varie. Per fortuna le tante ore di pullman ci hanno fatto recuperare e siamo arrivati allo stadio in modo dignitoso.ย ย 

Come vede le scuole calcio umbre, come andrebbero potenziate?

Quando smetterรฒ di fare lโ€™allenatore, il mio sogno รจ quello di creare o far qualcosa nel settore giovanile del calcio. Sicuramente non si chiamerร  scuola calcio, ma settore giovanile. Secondo me, uno dei mali peggiori in questo ambiente รจ quello di aver abbinato la parola scuola a calcio: la parola scuola ha un valore ed รจ un luogo in cui ci sono insegnati che formano i ragazzi, nelle scuole calcio invece il vero problema sono proprio coloro che insegnano perchรฉ presentano il calcio in modo distorto o comunque nel modo in cui non lo vedo io. Per questo il mio sogno รจ creare un settore giovanile dove non si paghi, dove emerga il talento e dove il calcio possa essere un vero valore sociale. Un luogo aperto a tutti, dove si premia il talento, ma anche dove tutti posso giocare.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Aspra – nellโ€™atteggiamento delle persone – autentica, lontana.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Spello.

ยซPer me lโ€™Umbria rappresenta lโ€™infanzia e lโ€™adolescenza, ma non saprei vivere lontano da Firenzeยป.

Quando ho preparato lโ€™intervista avevo in mente mille domande da rivolgere aย Giancarloย Antognoni, ma ho dovuto โ€“ per forza di cose โ€“ sintetizzare tutte le mie curiositร ย e soprattutto sintetizzare una carriera di primโ€™ordine.ย ย 
Centrocampista, bandiera storica della Fiorentina โ€“ di cui oggi รจ dirigente sportivo – e Campione del Mondo nel 1982: tutto questo e molto di piรน รจ Antognoni. Nato a Marsciano, con la San Marco Juventina ha dato i suoi primi calci a un pallone: ยซรˆ sempre intatto nella mia mente il campo in cui si giocava, a Prepo. Era un campo sterrato, ma per noi bimbi era un sogno poterci giocare. Sono andato via da Perugia quando avevo 15 anni, ma ogni volta che passo da quelle parti il ricordo riaffiora sempreยป.
Uomo simbolo di una squadra e di un calcio nostalgico che sta diventando sempre piรน sbiadito: ยซรˆ difficile che oggi un calciatore possa indossare la stessa maglia per tutta la carrieraยป.
Con noi ha parlato della sua Umbria e di un calcio fatto di passione e dedizione…

 

Giancarlo Antognoni, Foto by ACF Fiorentina

La prima domanda รจ dโ€™obbligo: qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Il mio legame con lโ€™Umbria รจ sicuramente forte, porto sempre con me il ricordo piacevole della regione in cui sono nato e ho passato la mia infanzia. Ora non avendo piรน i genitori che vivono lรฌ, la frequento di meno, anche se ho ancora parenti a Perugia.

A Perugia suo padre aveva un bar che era anche sede di un Milan club e lei sognava di giocare con il Milan: nel suo cuore รจ rimasto qualcosa di rossonero?

รˆ rimasto il ricordo e la simpatia rossonera di quando ero bambino, piรน che altro per il fatto che tutta la mia famiglia tifava per il Milan. Poi perรฒ nel mio cuore ha nettamente prevalso il colore viola.

Lei รจ stato una bandiera e un simbolo della Fiorentina: perchรฉ oggi รจ tanto difficile che un giocatore diventi simbolo di una squadra?ย 

Io credo che si tratti di un fenomeno piรน ampio. Il calcio di oggi รจ completamente diverso da quello in cui giocavo io, anche rispetto a quello di alcuni anni fa. Ormai รจ stato stravolto tutto: รจ difficile che un calciatore possa indossare la stessa maglia per tutta la carriera, sono subentrate dinamiche diverse legate alle tivรน, agli sponsor, anche banalmente, alla ricerca di esperienze di vita diverse, basta guardare i tanti calciatori, anche di alto livello, che vanno a giocare in Cina, in Australia o negli USA.

Ha iniziato a giocare da ragazzino con la San Marco Juventina: ha qualche aneddoto legato a quegli anni che ci vuol raccontare? ย ย 

Sono i ricordi indelebili di un ragazzino che tira i primi calci a un pallone, il desiderio di libertร  e di poter giocare per divertirsi. Poi รจ sempre intatto nella mia mente il campo in cui si giocava, a Prepo: era un campo sterrato, ma per noi bimbi era un sogno poterci giocare. Sono andato via quando avevo solo 15 anni, ma ogni volta che passo da quelle parti il ricordo riaffiora sempre.

A distanza di 36 anni, qual รจ la prima cosa che le viene in mente pensando alla vittoria del Mondiale?ย 

Ci sono talmente tante cose belle che รจ difficile elencarle tutte. Di sicuro posso dire lโ€™arrivo a Ciampino insieme al Presidente Sandro Pertini con due ali di folla che ci hanno scortato fino al Quirinale. Poi, purtroppo, cโ€™รจ anche il grosso rammarico di non essere riuscito a giocare la finale a causa di un infortunio.

Cosa consiglierebbe a un ragazzino che viene acquistato da un club importante?

Il consiglio รจ quello di non cambiare mai, di affrontare il salto in un grande club come quando ha iniziato a giocare a calcio. Bisogna mantenere sempre la serenitร , la passione, la dedizione al lavoro, senza mai pensare di essere arrivati.

Ha mai pensato di tornare in Umbria, magari nello staff del Perugia?

Sinceramente no, anche perchรฉ ho lasciato lโ€™Umbria quando ero troppo piccolo. Perugia per me rappresenta lโ€™infanzia e lโ€™adolescenza, ma successivamente Firenze รจ diventata la mia casa ed รจ difficile per me vedermi lontano da qui.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Accoglienza, bellezza della natura e del territorio e buon cibo.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Ricordo la mia infanzia, quando ero un bambino, la bellezza di questa regione e la sua straordinaria qualitร  di vita.

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