ยซCome sempre sto lavorando alla pittura ma anche a dei progetti paralleli, forse รจ piรน esatto dire intrecciati, in cui le riflessioni sullo spazio, sul tempo, sulla natura della visione vengono assunte anche attraverso le istallazioni, la scultura, la scritturaยป.
Fog olio e bitume su tela
Danilo Fiorucci รจ nato a Perugia dove vive e lavora. Si รจ diplomato allโAccademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia con i docenti Nuvolo, Antonio Gatto, Bruno Corร e Aldo Iori. Nel 1989 ha fondato lโAssociazione Arti Visive Trebisonda insieme a Moreno Barboni, Lucilla Ragni e Robert Lang. Intraprende poi unโintensa attivitร espositiva e organizzativa con mostre in Italia, Germania, Stati Uniti e Israele tra cui ricordiamo: Premio del Golfo 2006 Biennale Europea Arti Visive Camec La Spezia; XV Quadriennale di Roma Palazzo delle Esposizioni; Stemperando Biennale di pittura su carta Biblioteca Nazionale di Roma e Padiglione Italia Biennale di Venezia, Sala Nervi, Torino. Oggi collabora alla realizzazione di numerose esposizioni curate dallโAssociazione Trebisonda presso lโomonimo centro per lโarte contemporanea.
I suoi dipinti sono evanescenti ed eterei, dalle pennellate fluide e veloci. Qual รจ stata la spinta che lโha avvicinata al mondo dellโarte?
ร difficile rintracciare un momento preciso. Non c’รจ dubbio che la mia infanzia – e credo valga per tutti – era pervasa da questa capacitร di costruire mondi, attribuire alle cose una propria vita, una inesauribile spinta generatrice; poi c’รจ stato lโincontro con il colore, il segno, la forma. Da questa condizione iniziale รจ scaturita una curiositร inesauribile nei confronti dellโarte, un assorbimento continuo dโimmagini, di storia, di pensiero; successivamente la formazione e lโincontro con compagni sodali con cui scambiare e confrontarsi.
Nelle sue opere รจ spesso presente il colore nero, il bitume corposo degli sfondi che guida costantemente lo sguardo nella profonditร , in cui la luce รจ la forza generatrice. Ci racconta come nascono le sue opere?
La mia pratica nella pittura, fiume sotterraneo e continuo, si muove da un’originaria necessitร di evidenziare la profonditร dello sguardo. I primi lavori apparentemente monocromi erano ottenuti da un susseguirsi di velature per produrre addensamenti e punti di luce; una visione in immersione, ho cercato di essere dentro la pittura e non di fronte superando il modello prospettico. Questa modalitร รจ andata avanti per anni, lo scarto รจ avvenuto ribaltando il processo, partendo quindi da una oscuritร abissale (progetto cosmico) per rintracciare la luce originaria. Tecnicamente il lavoro procede sempre per velature e sovrapposizioni che producono non solo spazio ma temporalitร .
Lo spazio assente
Se posso chiederlo, a cosa sta lavorando in questo periodo?
Come sempre sto lavorando alla pittura ma anche a dei progetti paralleli, forse รจ piรน esatto dire intrecciati, in cui le riflessioni sullo spazio, sul tempo, sulla natura della visione vengono assunte anche attraverso le istallazioni, la scultura, la scrittura. Sto sviluppando per esempio un progetto, Lo Spazio assente, che ragiona sul vuoto, sulla centralitร di questa tematica nellโarte contemporanea. Credo di aver aperto il vaso di Pandora tali e tante sono le direzioni percorribiliโฆ
Vorrei concludere chiedendole di lasciarci con una parola su cui meditare, che per lei rappresenti il connubio tra la sua arte e lโUmbria.
Se tra queste colline intermedie tra Toscana, Umbria e Marche รจ nato il Rinascimento credo che la parola giusta sia armonia.
Da martedรฌ il PerSo si sposta allo Zenith: American Ring, in anteprima assoluta. Al PerSo il documentario sullโincredibile mondo del wrestling indipendente del Midwest americano
Al MANU (il 4 ottobre) l’evento speciale dedicato a Gianni Serra. Mercoledรฌ prende il via la rassegna dedicata alla realtร virtuale
Sabato 1 ottobre si รจ aperta l’8a edizione competitiva del PerSo โ Perugia Social Film Festival. Saranno oltre 50 i film che si potranno vedere (ad ingresso gratuito) nei 9 giorni di proiezioni. Film d’apertura di questa edizione al cinema Mรฉliรจs, in concorso nella sezione Award, รจ stato il documentario Robin Bank di Anna Giralt (Spagna, 2022).
Dal Nuovo Cinema Mรฉliรจs la rassegna si sposta al Cinema Zenith per le giornate di martedรฌ 4 e mercoledรฌ 5 ottobre, con ben 13 proiezioni (a ingresso gratuito) in due giorni, tra documentari internazionali in anteprima italiana e film italiani in gara.
Martedรฌ 4 รจ anche la giornata di un omaggio particolare. Il PerSo inaugura una serie di tre film di Gianni Serra. Militante, sperimentale, outsider, dimenticato: Gianni Serra, attivo in tv e nel cinema tra gli anni sessanta e gli ottanta, รจ stato un regista molto originale nelle scelte espressive come nelle soluzioni tecniche utilizzate per i suoi film. Questโanno il PerSo ha scelto di proiettare tre dei suoi lavori dove il confine tra racconto della realtร e messa in scena รจ labile. Si comincia al Museo Archeologico dell’Umbria, alle ore 17, con Fortezze vuote, film presentato alla Biennale Cinema di Venezia nel 1975. Unโanalisi documentaria della ristrutturazione degli ospedali psichiatrici in corso in Umbria che si sviluppa attraverso le testimonianze e le narrazioni dirette di malati, sanitari, esponenti di organismi politici e sociali che stavano perseguendo lโeliminazione di una delle piรน drammatiche istituzioni chiuse, il manicomio, per reinserire gli ammalati nel proprio ambiente sociale.
Ideato e realizzato in stretta collaborazione con tutta la popolazione interessata, attraverso una struttura cinematografica โapertaโ, coerente con i metodi seguiti nellโesperienza in corso nella Regione Umbria per la costruzione dal basso di un nuovo sistema sanitario e dei servizi sociali, Fortezze vuote si configura anche come un esperimento di produzione cinematografica diverso dai tradizionali sistemi di produzione dellโindustria audiovisiva.
Tra i film in gara per l’Award, martedรฌ, alle 21.30, รจ in programma la proiezione di American ring di Stefano Casertano, il ritratto di una sottocultura, ma anche una storia di passione e abnegazione, alla ricerca dellโodierno โsogno americanoโ. Un viaggio nellโincredibile mondo del wrestling indipendente dal Midwest Nordamericano, dove questa forma di โteatro popolareโ attrae le classi operaie di tutta la regione. Un contesto di evasione ma anche un mondo durissimo in cui si rispecchia la natura stessa dellโAmerica profonda.
Mercoledรฌ 5, sempre in gara per l’Award, Dust Of Modern Life di Franziska von Stenglin, Germania, 2021. Un film sul desiderio umano universale di ritirarsi dalla societร . La storia di Liem, un giovane di 29 anni della minoranza etnica Sedang, che una volta all’anno si ritira con i suoi amici in una giungla tra le montagne degli altipiani del Vietnam.
Sempre mercoledรฌ prende il via la rassegna PerSo nella VR, realtร virtuale e documentario. Una delle novitร di questa edizione รจ la sezione PerSษ nella VR, in programma presso la Sala Walter Binni, via delle Prome (Porta Sole), per quattro giorni, da mercoledรฌ 5 a sabato 8 ottobre, dalle 16 alle 19.30. La prima rassegna di realtร virtuale del PerSo, a cura di Valentina Noya, vicepresidente di Associazione Museo Nazionale del Cinema, vede una selezione di lavori che, attraverso un uso originale della tecnologia a disposizione e una forte intuizione cinematografica, hanno impresso alla trattazione di alcuni temi sociali una maggiore vividezza e capacitร di trasmettere empatia: corti che ci spingono non solo oltre i confini fisici e percettivi, ma anche al di lร dei nostri pregiudizi razionali, immergendoci in un cinema del reale nuovo che ha tutta la dignitร di essere definito tale.
ยซAvevo lโopportunitร di lavorare in Inghilterra, ma uno dei motivi che mi ha spinto a tornare รจ stato il legame che ho con lโUmbriaยป.
ยซNemo propheta in patria, per me non valeยป. Scherza cosรฌ il professor Brunangelo Falini – ex direttore (in pensione dallo scorso anno per limite dโetร ) della Struttura Complessa di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo dellโAzienda ospedaliera di Perugia e Professore Ordinario di Ematologia dellโUniversitร degli Studi di Perugia โ che tra i tanti premi e riconoscimenti ricevuti per le sue attivitร di ricerca vanta anche i Sigilli della Cittร di Perugia e lโiscrizione nellโAlbo dโoro del Comune.
Professor Brunangelo Falini
Ematologo e ricercatore di fama mondiale, con il suo importante lavoro ha fatto numerose scoperte nel campo degli anticorpi monoclonali per scopi diagnostici e terapeutici, oltre agli studi genomici sulla leucemia acuta mieloide (LAM)ย e leucemia a cellule capellute (HCL). Le sue ricerche sulle mutazioni di NPM1 nellโAML e BRAF-V600E nellโHCL hanno identificato nuovi meccanismi di leucemogenesi e hanno portato a un miglioramento della diagnosi, del monitoraggio molecolare e della terapia di queste neoplasie ematologiche. Ma non finisce qui. Come lui stesso ci ha raccontato ancora ha in piedi vari dei progetti ai quali sta lavorando con un gruppo di giovani ricercatori. Per tutto questo il professor Falini ha ricevuto numerosi e importanti premi internazionali: il Josรจ Carreras Award (il massimo riconoscimento in ematologia in Europa), il Karl Lennert Medal (prestigioso riconoscimento mondiale per la patologia dei tumori del sangue) e il Prize for Excellence in Medicine dellโAmerican Italian Cancer Foundation (AICF), lโHenry Stratton Medal, dellโAmerican Society of Hematology (ASH),ย ย uno dei riconoscimenti piรน prestigiosi al mondo nel campo delle malattie ematologiche, il Premio Celgene2017 alla carriera per la ricerca clinica in ematologia e il Premio del Presidente della Repubblica Italiana, dellโAccademia Nazionale dei Lincei. E questi sono solo alcuni!
Professore, la prima domanda รจ dโobbligo: qual รจ il suo rapporto con lโUmbria?
ร un rapporto strettissimo, tantโรจ vero che, quando lavoravo a Oxford nei primi anni Ottanta, ho avuto lโopportunitร di rimanere in Inghilterra, ma uno dei motivi che mi ha spinto a tornare รจ stato proprio il legame con la mia terra.
Chi รจ il professor Falini quando toglie il camice?
Sono una persona normale, come sono una persona normale quando ho il camice. Mi piace lo sport, nel tempo libero pratico sci, tennis e nuoto. Inoltre sono un amante dellโarte: amo molto la pittura e la scultura.
Dipinge?
No, ma mi piacciono i quadri e cerco di acquistarli quando ne trovo qualcuno interessante.
Ora รจ in pensione per quanto riguarda lโazienda ospedaliera, perรฒ ancora non ha abbandonato la ricercaโฆ
Per limiti dโetร ho dovuto lasciare le mie responsabilitร dal punto di vista assistenziale. Non sono piรน un medico di corsia, perรฒ ho un contratto con lโUniversitร di Perugia e sono titolare di alcuni progetti di ricerca e lavoro allโinterno del CREO (Centro di Ricerca Emato-Oncologico) con un gruppo di giovani ricercatori.
Su cosa state lavorando?
In questo momento stiamo coinvolti in vari progetti: continuiamo lo studio della mutazione del gene NPM1 nella leucemia acuta mieloide per quanto riguarda i meccanismi molecolari che stanno alla base della trasformazione leucemica. Ci stiamo anche occupando dellโidentificazione di nuovi farmaci intelligenti che vadano a interferire con la mutazione di NPM1. Un altro progetto riguarda le cellule CAR-T: sono cellule del sistema immunitario che vengono prelevate dal paziente per essere ingegnerizzate, cioรจ armate con tecniche molecolari in modo da esprimere una molecola di superficie in grado di riconoscere le cellule tumorali e attaccarle. Una volta completato il processo di ingegnerizzazione, le cellule vengono reinfuse nel paziente cosรฌ che possano espletare la loro funzione antitumorale. Si tratta di una delle terapie piรน avanzate disponibili al momento contro i tumori ematologici, specialmente i linfomi B aggressivi e alcune forme di leucemia acuta linfoblastica.
Qual รจ la scoperta di cui va piรน fiero? Quella che รจ stata una vera svoltaโฆ
Il punto di svolta cโรจ stato nel 2005, quando il gruppo da me coordinato ha scoperto la mutazione del gene NPM1 detto anche gene della Nucleofosmina di cui parlavo prima. ร lโalterazione genetica piรน frequente nellโambito delle leucemie acute mieloidi, che sono la forma che colpisce di piรน lโadulto. Questa scoperta ha avuto una rilevanza incredibile, sia dal punto di vista biologico che clinico. Basti pensare che, proprio partendo da questa scoperta, siamo riusciti a mettere a punto un test genetico che permette di monitorare il paziente dopo la terapia e di valutare quante cellule leucemiche residue sono rimaste dopo il trattamento chemioterapico o dopo il trapianto con una sensibilitร che รจ circa un milione di volte superiore alla semplice osservazione al microscopio. Questo ci permette di prevedere non soltanto se il paziente guarirร , ma, in caso di recidiva, anche di intervenire tempestivamente dal punto di vista terapeutico, prima che la malattia si manifesti nuovamente.
A che punto รจ la ricerca in Italia per quanto riguarda i tumori?
LโItalia soffre da decenni della mancanza di finanziamenti da parte delle istituzioni pubbliche e di enti governativi, tantโรจ vero che il PIL dedicato alla ricerca รจ circa la metร di quello della Germania, per non parlare di quello della Cina che รจ cinque volte tanto. Fortunatamente ci sono delle organizzazioni e degli enti di solidarietร come lโAssociazione Italiana della Ricerca contro il Cancro (AIRC) – per quanto riguarda in nostro territorio – il Comitato Chianelli che finanziano piรน dellโ80% della nostra attivitร o lโAULL; usufruiamo anche di fondi della Comunitร Europea (grant ERC). La situazione italiana non cambia da decenni e non sono sicuro che cambi nemmeno con il piano PNRR se i soldi non verranno distribuiti in maniera razionale e secondo criteri meritocratici.
Ha mai pensato di mollare?
I momenti di sconforto e le sconfitte esistono per tutti, perรฒ ho sempre cercato di convertirli in carica per portare avanti le cose, tantโรจ vero che alcune scoperte importanti che ho fatto sono state precedute proprio da una sconfitta. Per cui, non sempre la sconfitta fa male. Non bisogna scoraggiarsi, lo dico sempre anche alle mie figlie, occorre armarsi e andare avanti.
Da ragazzo sognava di fare questo lavoro?
Fin da giovane ho sempre avuto passione per la ricerca, mi รจ venuto naturale fare questo lavoro, come naturale รจ stato collegare lโattivitร di laboratorio con lโattivitร clinica. In particolare, mi sono sempre dedicato alla ricerca traslazionale che potesse avere delle ricadute pratiche per i pazienti. Ecco, questa รจ una caratteristica centrale del mio lavoro.
Tra le due quale ha preferito, la corsia o il laboratorio?
Entrambe. Come dicevo, cโรจ sempre stata una sinergia tra le due attivitร : in corsia ho imparato cose che ho utilizzato in laboratorio e viceversa. I pazienti mi hanno insegnato ciรฒ che mi รจ servito anche nella mia attivitร di ricerca, per cui cโรจ sempre stato uno scambio tra questi i due mondi.
Il Professor Falini riceve l’Henry Stratton Medal
Grazie al suo lavoro ha ricevuto tantissimi riconoscimenti: qual รจ il premio al quale tiene di piรน?
Ce ne sono un paio a cui sono particolarmente affezionato. Uno รจ lโHenry Stratton Medal, che mi ha assegnato lโAmerican Society of Hematology ed รจ uno dei maggiori riconoscimenti a livello internazionale; un altro รจ il Leopold Griffuel dellโAssociazione Francese per la Ricerca sul Cancro che รจ il premio europeo piรน importante in questo settore.
ร anche Cavaliere di Gran Croceโฆ
Si, anche questo riconoscimento, che mi ha conferito il Presidente della Repubblica, mi ha fatto molto piacere.
Ha anche i Sigilli della Cittร di Perugia ed รจ iscritto nellโAlbo dโoro del Comune di Perugia: i massimi riconoscimenti per un peruginoโฆ
Sรฌ, ho avuto entrambi ed รจ stato un onore. Direi che nemo propheta in patria per me fondamentalmente non vale.
Insomma, le manca solo il Premio Nobel. Ci ha mai pensato?
Ora non esageriamo! (ride) Mi accontento di quello che ho ricevuto. Nel mio ramo – lโematologia โ ho portato a casa i maggiori riconoscimenti che ci sono.
Da poco migliaia di ragazzi hanno fatto il test per entrare alla Facoltร di Medicina: che consiglio darebbe per affrontare la carriera universitaria e poi quella medica?
Quello che consiglio a un giovane, sia che scelga la strada del ricercatore o sia che scelga quella del medico, รจ di fare il proprio lavoro con passione e dedizione, altrimenti le cose non riescono come dovrebbero. Fondamentale รจ mettere dentro qualcosa di proprio, essere innovativi, perchรฉ non รจ detto che quello che viene insegnato sia sempre giusto. ร importante abituarsi a pensare in maniera critica, sia nellโattivitร di corsia sia in quella di ricerca, perchรฉ aiuta a crescere. Una parte importante di questo percorso รจ anche fare unโesperienza allโestero, perchรฉ apre la mente – almeno per me รจ stato cosรฌ. Tutto questo, combinato insieme รจ la migliore ricetta per aspirare a diventare, una persona, un medico e un ricercatore di alto livello.
L’inaugurazione si terrร venerdรฌ 23 settembre alle ore 18.00 e la rassegna sarร visibile fino al 12 ottobre 2022.
Lโassociazione arti visive Trebisonda, con il patrocinio del comune di Perugia, per lโanno in corso organizza una rassegna di cinque mostre sotto il titolo generale di Drawing as concept. Il tema analizzato fa riferimento alle modalitร di intuizione, elaborazione e stesura iniziale dellโidea delineando i percorsi attraverso i quali lโintuizione si manifesta. Le mostre saranno accompagnate di volta in volta da un testo a carattere generale sulla tematica, per questo numero il catalogo sarร corredato dai contributi di Maila Buglioni e Aldo Iori.
Artisti: Paolo Assenza,ย Peter Bartlett, Franca Bernardi, Arianna Bonamore, Anja Capocci, Lea Contestabile, Elfrida Gubbini, Clara Luiselli, Serenella Lupparelli, Giulia Manfredi,ย Saverio Mercati, Laura Palmieri, Diego Randazzo, Nicola Rotiroti, Dafne Tafuri, ScAle architects.
Centro per l’Arte Contemporanea Trebisonda, via Bramante 26, 06122, Perugia.
Fino al 3 settembre si terrร a Perugia, presso la suggestiva cornice dell’Abbazia di San Pietro (Borgo XX Giugno, 74), l’International Festival of Art Therapies for Psychosis Healing Spaces.ย
Il Festival, a ingresso gratuito, รจ organizzato dal Dipartimento di Filosofia Scienze Sociali Umane e della Formazione dell’Universitร di Perugia e dall’ISPS (International Society for Psychological and Social Approaches to Psychosis).
Il Festivalย raccoglieย mostre, installazioni, performance artistiche, e sarร possibile sperimentare in vari workshop, condotti da terapeuti provenienti da vari continenti del mondo, innovative forme di arte terapia per la salute psichica. Il festival Healing Spaces ha anche l’intento di ricordare che cinquant’anni fa un gruppo di operatori sanitari, pazienti e artisti iniziรฒ un movimento trasformativo che portรฒ alla chiusura degli ospedali psichiatrici.ย In particolare l’Umbria fu all’avanguardia di questo movimento. Infatti, la nostra regione fu la prima nel mondo a offrire ai pazienti liberati dal manicomio una rete completa di servizi operanti in tutta l’Umbria. Questo evento ha segnato una pietra miliare nella storia dell’umanitร .ย Al festival si accompagna la 22ma International Conference dell’International Society for Psychological and Social Approaches to Psychosis.
Non risultano evidenze storiche o letterarie a sostegno di questa domanda: รจ difficile stabilirlo, facevano lo stesso lavoro e, per questo motivo, probabilmente si conoscevano anche se non erano proprio coetanei. Ma chi erano Vitellozzo e Naso di Patata e di cosa si occupavano?
Vitellozzo e Naso di Patata
Il suono di questi due nomi, non c’รจ dubbio, suona un po’ irreverente e sembra rimandare a protagonisti immaginari di qualche fumetto o cartone animato. Si potrebbe pure pensare a due personaggi dei Muppet Show o addirittura a due avventori di locali non proprio alla moda. Ma non รจ cosรฌ, รจ qualcosa di molto piรน serio! ร una storia, o meglio un insieme di vicende che vede artefici, anche del proprio destino, due condottieri umbri: Vitellozzo Vitelli di Cittร di Castello e Bartolino da Terni detto Naso di Patata.
Naso di Patata
La figura del condottiero
La figura del condottiero, dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente nel 476 fino agli albori dell’anno 1000, divenne spesso simbolo di leggende e racconti popolari. Infatti questa nuova figura si trasformรฒ nel cavaliere errante alla continua ricerca di nemici da sconfiggere e belle donne da proteggere. I suoi valori erano l’onestร , il coraggio, la forza e la fedeltร presso il proprio signore. Due esempi, tra storia e leggenda, di questo periodo furono Rolando e Artรน.
Le compagnie di ventura
A partire dal XIV secolo, complici i rivolgimenti e i tumulti dell’epoca, si assiste negli stati italiani alla formazione di scuole militari. Tali scuole vengono definite compagnie di ventura, ognuna di loro ha a capo un capitano di ventura e i soldati che ne facevano parte erano per la maggior parte mercenari. La compagnia era guidata da un condottiero, comunque sottoposto al capitano di ventura. Il termine condottiero prende il nome dalla condotta cioรจ dal contratto che veniva stipulato con un governo. Un mercenario a tutti gli effetti con tanto di contratto. Non di rado il condottiero era sia letteralmente sia praticamente il capitano di ventura.
Condottieri famosi
Tra i piรน noti condottieri e capitani di ventura scevri da qualsiasi aspetto leggendario si ricordano Farinata degli Uberti, Uguccione della Faggiola, Giovanni Acuto il cui vero nome era John Hawkwood essendo inglese, Jacopo Dal Verme, Braccio da Montone, Cesare Borgia, il Gattamelata, Malatesta Baglioni. Molti di questi sono umbri.
Vitellozzo Vitelli
Vitellozzo Vitelli
Vitellozzo Vitelli nacque a Cittร di Castello nel 1458. ร stato un cavaliere di ventura, condottiero e politico. Ha vissuto in un periodo storico particolarmente complesso ed รจ rimasto, forse anche per questo, tra i piรน conosciuti e valorosi combattenti del suo tempo. A 36 anni, nel 1494, due anni dopo la scoperta dell’America, passa sotto il comando del Re Carlo VIII di Francia dando sfoggio della propria abilitร militare. Successivamente passa agli stipendi di Pisa e poi al soldo dei fiorentini proprio contro Pisa; un vero mercenario! Nel 1497 ottiene la signoria su Cittร di Castello. L’anno successivo abbandonรฒ i campi di battaglia perchรฉ ammalato di sifilide ma appena guarito partรฌ da Cittร di Castello per Milano, dove si mise al servizio di Cesare Borgia. Nel 1500 lo troviamo a fianco di Giampaolo Baglioni per riprendere il dominio su Perugia e nel 1501 si reca nel regno di Napoli con i francesi contro gli aragonesi. Vitellozzo continua a vagare e combattere per molte cittร del centro Italia e ottiene nel 1502 la nomina di conte di Montone. Preoccupato per la crescente ambizione di Cesare Borgia, cerca di distaccarsene ideando una congiura, ma invitato, il 31 dicembre 1502, dallo stesso Cesare ad un banchetto di riconciliazione, verrร strangolato da Michelotto Corella. Vitellozzo, prima di morire, invoca il perdono del Papa, Alessandro VI, per le sue azioni.
La strage di Senigallia
Questo assassinio, che vide coinvolti anche altri personaggi, รจ uno dei tanti e famosi fatti di sangue che hanno costellato il Cinquecento in Italia ed รจ conosciuto come la strage di Senigallia. La strage fu ordita da Cesare Borgia, detto il duca Valentino, ai danni di quattro uomini d’arme giร suoi alleati: Oliverotto Signore di Fermo, Vitellozzo Vitelli, Paolo e Francesco Orsini. Vitellozzo e Oliverotto furono tra gli ideatori di una congiura ai danni del Borgia, desideroso di ampliare i suoi territori. Dopo aver trucidato alcuni funzionari del Valentino e fomentato ribellioni nel Ducato di Urbino, i congiurati accettarono l’invito per un incontro di riappacificazione dal celebre uomo politico con cui si incontrarono a Senigallia il 31 dicembre del 1502. Qui questi furono imprigionati dopo aver ricevuto dal Borgia un bacio in segno di riconciliazione e venuta la notte vennero uccisi da un sicario. Successivamente anche altri congiurati furono uccisi su iniziativa dello stesso Cesare Borgia.
Bartolino da Terni โ Naso di Patata
Quando Vitellozzo morรฌ a 45 anni, Bartolino da Terni, detto Naso di Patata, aveva 72 anni e si trovava a Cremona dove era stato nominato custode della Rocca. Bartolino da Terni-Naso di Patata fu un condottiero sulla cui persona si hanno poche notizie. Fu devoto alla Repubblica di Venezia che dominava Crema, cittร che riuscรฌ a difendere da bande provenienti da Milano all’epoca in mano agli spagnoli e ai francesi. Nel giugno del 1484 i milanesi misero sotto assedio Crema, ma Naso di Patata riuscรฌ a liberarla dall’accerchiamento e salvarla. La stessa Bergamo fu difesa con forza, fierezza e orgoglio da Naso di Patata, il ternano pluripremiato per lealtร e coraggio nelle sue vincenti dinamiche belligeranti. Divenne il simbolo di due terre lontane, Terni e Bergamo, ma amiche ancora oggi all’interno del mondo calcistico.
La sua dedizione alla Repubblica di Venezia non fu solo di carattere militare, si distinse anche in fatto di donazioni come quando elargรฌ 3.000 ducati al mercenario Renzo de Ceri al servizio della Serenissima. Si occupรฒ anche di amministrazione quando fu incaricato di ripristinare le decorazioni e i simboli della repubblica veneta che i francesi avevano distrutto.
Alla sua morte, avvenuta il 1ยฐ luglio 1518, l’artista Lorenzo Bregno fu incaricato di realizzare un monumento funebre che risulterร il piรน importante esempio di scultura rinascimentale in marmo presente nel territorio cremasco.
Lo scultore realizzรฒ il volto del condottiero esattamente come gli fu descritto, con un grosso, abbondante e prominente naso a modo di patata. Pochissime sono le conoscenze della sua vita privata e anche per questo non sappiamo se Vitellozzo e Naso di Patata si conoscessero o se fossero amici. Di sicuro, una volta incontrati, considerate le loro forti e taglienti personalitร , si sarebbero derisi a vicenda con un semplice dialogo: ยซVitellozzo ti vedo un po’ appesantito!ยป, ยซAppesantito sarร il tuo naso, caro Bertolinoยป.
Conclusioni
Spesso si parla dell’Umbria attraverso la storia dei suoi santi (San Francesco, Santa Chiara, Santa Rita da Cascia, San Benedetto da Norcia, San Valentino da Terni) per colmare un bisogno di spiritualitร .ย Culla del monachesimo benedettino e del movimento francescano l’Umbria si รจ meritata l’appellativo di Terra di Santi.
Ma l’Umbria รจ anche stata terra di condottieri le cui gesta vengono ancora oggi ricordate con rievocazioni storiche, musei, volumi e pubblicazioni. I condottieri che hanno fatto grande la nostra regione sono molti e Vitellozzo Vitelli con Bartolino da Terni Naso di Patata sono un esempio splendente di questo nobile lavoro di altri tempi.
Lโex calciatore dellโInter parla dellโUmbria, delle sue passioni e degli anni nerazzurri.
Undici anni da leader con la stessa maglia โ quella dellโInter โ aria e comportamento da bravo ragazzo, attaccamento alla famiglia e alla sua terra. Andrea Ranocchia, nato Bastia Umbra, difensore di professione, รจ ben lontano dallo stereotipo del calciatore: รจ uno che piace anche ai tifosi avversari per la sua educazione e gentilezza. Dopo aver vinto con lโInter un Campionato, due Coppe Italia e una Supercoppa e aver ricevuto il Premio Armando Picchi come Miglior difensore Italiano under 23 nella stagione 2010-2011, oggi veste la maglia del Monza, per iniziare a 34 anni una nuova avventura. Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscere non solo il Ranocchia calciatore, ma anche lโAndrea di tutti i giorni. Unica domanda a cui non ha risposto รจ stata quella sulla vittoria del Campionato del Milanโฆ chissร perchรฉ?!
Andrea Ranocchia saluta l’Inter, foto via Facebook
Andrea, qual รจ il tuo legame con lโUmbria?
ร un legame forte, perchรฉ รจ la terra dove sono nato, dove ho gli amici e dove vive la mia famiglia. Le mie radici sono qui e appena posso, quando ho un poโ di tempo libero โ non ne ho molto โ torno ad Assisi e a Bastia Umbra.
Da bastiolo, per quale rione fai il tifo durante il Palio di San Michele?
Simpatizzo per il rione Moncioveta, ma quando cโรจ il Palio non ci sono mai perchรฉ รจ giร iniziata la stagione, quindi sono praticamente ventโanni che non lo vivo. Perรฒ mi รจ sempre piaciuta molto lโatmosfera che si crea e che si respira durante la festa, indipendentemente da chi vince o perde.
Dopo 11 anni hai lasciato lโInter: cosa vuol dire chiudere un capitolo cosรฌ importante della vita lavorativa?
Va bene cosรฌ. Sono contento di come รจ finita e soprattutto sono contento di quello che ho fatto in questi 11 anni allโInter. Questi anni e questa grande squadra mi hanno lasciato veramente tantissimo dentro.
Qual รจ il ricordo piรน bello e quello piรน brutto legato a questi anni nerazzurri?
Il piรน bello รจ sicuramente quando abbiamo vinto lo scudetto perchรฉ era tanto tempo che lโInter non ne vinceva uno. Ci ha ripagato di tutti gli anni un poโ bui. Invece, il periodo piรน brutto รจ stato quello con i cambi di proprietร , i tanti allenatori. Insomma cโera una grande confusione; perรฒ, piรน che periodo brutto, direi anni difficili in cui le cose non andavano bene.
Ora vesti la maglia del Monza: cosa ti aspetti da questa nuova esperienza?ย ย ย
Sono contento e veramente grato di questa nuova esperienza. Ho molto entusiasmo e voglio fare una grande annata.
Sei partito dalle giovanili del Bastia e del Perugia: che ne pensi di finire la carriera โ quando sarร โ col Perugia?
Non escludo nulla. Non so quando e dove finirร la mia carriera, vedrรฒ quanta voglia ho ancora di giocare quando scadrร il mio contratto col Monza. Lascio aperto tutte le porte, ma sinceramente non lo so. Ci penserรฒ quando dovrรฒ prendere altre decisioni lavorative.
Andrea Ranocchia con la maglia del Monza, foto by Facebook
Prima o poi tornerai comunque a vivere in Umbriaโฆ
Quando smetterรฒ sicuramente tornerรฒ a vivere in Umbria: ho comprato una casa ad Assisi quindi con la mia famiglia vivremo lรฌ.
Cosa fa Andrea Ranocchia quando non fa il calciatore?
Quando non faccio il calciatore faccio il papร . Mi godo gli amici, la famiglia, gli affetti. Non ho tanto tempo libero perchรฉ sono sempre in viaggio tra allenamenti, partite e trasferte perรฒ cerco di dedicare tutto il mio tempo libero ai miei figli e alla mia famiglia.
Hai qualche hobby?
Sono un grande appassionato di vino, ma il mio hobby preferito รจ godermi i miei figli.
Un riconoscimento promosso dalla Fondazione Italia USA per i neolaureati meritevoli
Alice Lezi di Perugia ha ricevuto lo scorso venerdรฌ, presso la Camera dei Deputati, il Premio America Giovani per il suoย talento universitario promosso dalla Fondazione Italia USA. Un riconoscimento rivolto ai giovani neolaureati meritevoli delle universitร italiane. Affiancato al Premio America, lo storico riconoscimento destinato alle piรน prestigiose personalitร di chiara fama internazionale, il Premio America Giovani vuole valorizzare ogni anno 1000 talenti del nostro Paese con percorso universitario di eccellenza, laureati con il massimo punteggio in discipline di interesse della Fondazione, per sostenerli concretamente nel loro ingresso nel mondo del lavoro globale e delle sfide internazionali. Infatti, oltre alla pergamena di premiazione, i giovani ricevono una borsa di studio a copertura totale per fruire gratuitamente del master online esclusivo della Fondazione Italia Usa in: Leadership per le relazioni internazionali e il made in Italy.
La dottoressa Lezi ha frequentato la facoltร di Lingue presso l’Universitร Ca’ Foscari di Venezia e ha svolto la triennale all’Universitร La Sapienza a Roma, laureandosi con il massimo dei voti in lingua Coreana.
Segni di cava giunta alla sua seconda edizione, รจ una storia narrata da attori, evocata dalla musica e sussurrata dalle pietre vive dell’area archeologica della Perugia sotterranea.
Attraverso le voci degli attori e i suoni dei musicisti si potranno ripercorrere le vicende della cittร di Perugia e dei suoi abitanti. Il percorso alla scoperta dell’antica acropoli partirร dalla Loggia di Braccio con una prospettiva nella piazza per accompagnare poi, tutti i visitatori, in questo suggestivo viaggio nel tempo. L’iniziativa curata da Genesi srl, si svolgerร tutti i giovedรฌ fino al 15 settembre, escluso il 4 agosto, alle 19.00 e alle 21.30. Mons. Marco Salvi amministratore diocesano di Perugia-Cittร della Pieve esprime particolare apprezzamento per questa attivitร organizzata nel periodo estivo che rafforza e potenzia l’offerta culturale e turistica di questo luogo ricco di storia, di tradizioni e di spiritualitร : un’opportunitร rivolta a tutti per scoprire e approfondire la storia della cittร di Perugia percorrendo un vero e proprio viaggio nel tempo. E’ un’occasione per conoscere la storia della nostra cittร fin dai tempi piรน antichi che permette di indagare quel rapporto con il mistero che รจ domanda intima e profonda di ogni uomo.
Per informazioni e prenotazioni: info@secretumbria.it 075/5724853.
Il 2 e il 9 luglio la biblioteca perugina ospiterร eventi e incontri per festeggiare il suo primo decennio di attivitร .
ยซLโaugurio che faccio a San Matteo degli Armeni, per i suoi primi 10 anni di attivitร , รจ quello di amplificare e mantenere sempre piรน la sua vocazione di biblioteca votata a temi ambientali, alla pace e allโaccoglienza. In pratica, quello che giร si รจ verificato in questi anniยป. Con queste parole Leonardo Varasano, assessore alla Cultura del Comune di Perugia, celebra il decennio della biblioteca perugina. Gli fa eco Gabriele De Veris, responsabile della biblioteca: ยซNon avevamo traguardi per questi 10 ani, solo la speranza di poter far crescere la biblioteca a misura di comunitร . I nostri punti di forza sono proprio le relazioni (con le associazioni del quartiere, ma anche con altre reti, compresa Seattle, cittร gemellata con Perugia), la creativitร (abbiamo da poco sperimentato una dimostrazione del gioco del golf nel giardino) e ovviamente gli spazi (la biblioteca e il giardino). Organizziamo molte attivitร e circa un centinaio di presentazioni di libri ogni anno, dal 2012 al 2019 siamo arrivati a 15.000 presenze. Ora stiamo ricuperando il calo dovuto alla pandemiaยป. Due, le giornate dedicate ai festeggiamenti: il 2 e il 9 luglio (programma).
San Matteo degli Armeni
Era, infatti, il 2 luglio del 2012 quando, dopo un lungo restauro, la biblioteca comunale – che si trova allโinterno del complesso monumentale di San Matteo degli Armeni risalente al 1273 โ apriva le sue porte, diventando un centro di documentazione e ricerca e una biblioteca con un patrimonio librario specializzato sui temi della pace, della nonviolenza, dei diritti umani, del dialogo interculturale e interreligioso e del commercio equo e solidale. Al suo interno sono custoditi il patrimonio librario del filosofo perugino Aldo Capitini e la bandiera della pace che portรฒ alla prima Marcia PerugiaโAssisi, oltre al Centro di documentazione Elisabetta Campus della Circoscrizione Umbria di Amnesty International e alla biblioteca ARPA Umbria di documentazione ambientale.
A tutto questo si aggiunge il Giardino dei Giusti del Mondo, inaugurato nel 2016 su proposta dellโassociazione GARIWO (Gardens of the Righteous Worldwide) per celebrare la Giornata dei Giusti (il 6 marzo). ยซIn quellโoccasione vengono piantati uno o piรน alberi o istallata una targa a una persona, anche vivente, che ha salvato vite umane o difeso la dignitร umana durante i totalitarismi. Ogni anno un comitato di associazioni insieme alla biblioteca propone e sceglie le persone; a oggi abbiamo 27 targhe e alberi. Da non dimenticare Il Roseto della Compresenza รจ nato spontaneamente nel 2017, grazie alle persone che curano gli orti urbani: ogni rosa รจ dedicata alla memoria di una persona che in qualche modo รจ stata legata alla biblioteca. La prima rosa รจ dedicata ad Aldo Capitini, che ideรฒ anche il termine e il significato di compresenzaยป prosegue De Veris.
Giardino dei Giusti
Oggi le biblioteche non sono piรน luoghi vetusti e polverosi, ma dei veri e propri punti di ritrovo e spazi polifunzionali dove organizzare eventi, incontri e attivitร varie: cultura e al tempo stesso anche socialitร . ยซIn questi ultimi tre anni abbiamo utilizzato le biblioteche per moltissime mostre e conferenze, quindi รจ sรฌ un luogo dove si acquisisce sapere, dove si consultano e si prendono i volumi, ma รจ anche un luogo sempre piรน votato alla socialitร . Deve essere un posto sicuro e un punto di riferimento in cui, per esempio, un ragazzo di 15-16 anni puรฒ trascorrere del tempo in sicurezza, non solo per usufruire dei libri, ma anche per condividere momenti di socialitร e incontrare coetaneiยป spiega con chiarezza lโassessore alla Cultura.
Una piccola curiositร . Dal 2015 la biblioteca รจ una delle sale comunali dove รจ possibile sposarsi: nella sala a piano terra oppure in uno degli spazi del giardino, in media vengono celebrati 6-7 matrimoni allโanno.
La consultazione virtuale
San Matteo diventa virtuale
Consultare di suoi volumi anche quando fisicamente non si puรฒ. ร la novitร e un’altra evoluzione di San Matteo degli Armeni, che diventa la prima biblioteca virtuale di Perugia, e piรน in generale dellโUmbria. Il progetto, ideato dallo studio di comunicazione CoMoDo (Comunicare Moltiplica Doveri), serve a valorizzare ancora di piรน il patrimonio storico, culturale e didattico del Complesso Monumentale e non sostituisce la visita in presenza ma la arricchisce, allargando il fronte dei possibili fruitori. Un vero e proprio viaggio virtuale per permettere non solo la consultazione dei volumi, ma una vera esperienza di visita, studio e approfondimento anche in quei periodi in cui non fosse possibile raggiungere fisicamente la biblioteca.
ยซIl ricco patrimonio di cultura del Complesso diventa ancora piรน accessibile grazie a una nuova forma di fruizione a distanza. Alla visita e alla consultazione in presenza, insostituibile, si affianca una preziosa e comoda alternativa. Nel solco di un processo che coinvolge il sistema bibliotecario comunale da tempo, anche San Matteo si dota di uno strumento di consultazione allโavanguardia che ne rafforza e incrementa la missione culturaleยป conclude lโassessore Varasano.
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