Unโesibizione di danza aerea prende forma in un anfiteatro naturale: la foresta tra Cittร della Pieve e Piegaro, in Umbria cuore verde dโItalia, in programma per mercoledรฌ 22 luglio sia mattina che pomeriggio.
Una performance unica nel suo genere, ospitata sul palcoscenico โ a dir poco inconsueto e suggestivo –ย allโinterno dei 146 ettari di foresta di proprietร della famiglia Margaritelli nota, oltre che per il brand di design Listone Giordano, per le sue attivitร filantropiche attraverso la Fondazione Guglielmo Giordano che sostiene il Progetto.
Le cirque de la forรชt: un audace intreccio di corpi e rami, grazie allโutilizzo di tessuti che donano lโinganno del volo, Francesca Matracchi, Valentina Romani e Sonia Brozzi, le tre ballerine โ acrobate, si esibiranno sospese agganciate agli alberi del bosco in un set scenografico allโultimo respiro. Le artiste fanno parte di ImmaginAria, un gruppo di lavoro che organizza spettacoli e corsi in Umbria ma con esperienze in tutta Italia.
Da tempo il Progetto This My Forest ha messo al centro della propria attivitร la valorizzazione della foresta di Cittร della Pieve, che sta assumendo sempre di piรน il ruolo di laboratorio sperimentale per lo sviluppo di alta tecnologia del legno e di salvaguarda ambientale, attivando varie collaborazioni in questo settore a partire da quella scientifica condotta con il Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, nella persona dello scienziato Riccardo Valentini e Antonio Brunori, segretario generale di PEFC, che nella foresta hanno realizzato lโunica rete italiana di monitoraggio del cambiamento climatico attraverso i parametri vitali di una foresta: TRACE รจ il nome del progetto scientifico, che utilizza la tecnologia IOT, in essere fino al 2021. Eโ il solo sensore in Italia di una rete mondiale di TALKING TREES, e ospitarlo in Umbria รจ stato un elemento di grande visibilitร : un atto sostanziale, piรน che formale, di impegno a tutela del pianeta.
Il lungimirante progetto di riforestazione di Cittร della Pieve รจ riconosciuto come ย officina a cielo aperto di cultura ambientale sostenibile โย certificato dai due enti piรน rappresentativi a livello mondiale PEFC e FSC. Le visite delle scuole e gli eventi culturali realizzati con il patrocinio della Fondazione Giordano nellโambito della ricca esperienza di Natural Genius, sโintrecciano in un denso programma di collaborazioni che unisce la cultura dโimpresa al design e al talento naturale ovunque esso si coltivi: musica, fotografia, design, arti visive e molto altro.ย Al centro di tante iniziative importanti, dal forte carattere scenografico e culturale, la sperimentazione della foresta che suona proposta con Federico Ortica occupa un posto di primo piano. Il giovane e talentuoso sound artist รจ riuscito nellโintento di mettere in risonanza alcuni maestosi alberi, realizzando cosรฌ un concerto live con le piante come orchestrali di una colonna sonora scritta appositamente per loro.
Arte che ritornerร ad essere protagonista in una performance dove danza e natura sono sospese nella magia di un istante, fuse in un corpo unico nei colori della foresta come fondale di una simbiosi tra grazia, arte e natura. In altre parole lโidentitร dellโUmbria.ย
Lโarco, arma prediletta dal leggendario Robin Hood, tanto che รจ difficile potersi immaginare tale personaggio senza questo arnese, riesce tuttโora ad evocare grande fascino.
Riser, flettenti, corda, bottone e rest, sono i componenti principali dellโarco, ai quali, nelle versioni moderne, possono aggiungersi mirino e stabilizzatore. Attraverso di essi vengono realizzate, con diverse misure e dimensioni, cinque tipologie principali di archi: diritti, ricurvi, a delta, asimmetrici e compound. Questi ultimi, di piรน recente produzione, sono dotati di un sistema di cavi, pulegge e carrucole per ridurre lo sforzo di trazione, tanto che in campo arcieristico vengono associati piรน a delle macchine che ad archi nel senso tradizionale del termine.
foto di Mirko Giattini Moriconi
Forgiato sull'arciere
Tuttavia lโorigine di questo straordinario arnese ha radici profonde, poichรฉ lโarco fa la sua prima comparsa alla fine del Paleolitico, quale utensile per la caccia. Nel corso del tempo, perรฒ, il suo impiego รจ stato legato alla guerra, specialmente a seguito della nascita di territori definiti da confini precisi e del desiderio dei sovrani di ampliarli, divenendo una presenza costante nelle battaglie tra gli eserciti.
Storicamente, ogni popolo sviluppรฒ un proprio tipo di arco, a seconda delle materie a sua disposizione e delle modalitร dโuso: essi infatti differivano in dimensioni a seconda che lโarciere lo utilizzasse stando in piedi, per cui avrebbe avuto una lunghezza maggiore, o, al contrario, se lo usasse stando seduto sul cavallo – l’arco sarebbe quindi stato piรน corto. Una precisazione: in una prima fase lโarco veniva costruito basandosi sulle caratteristiche proprie dellโarciere, adattandosi cosรฌ alle sue esigenze anche in senso fisico, al fine di garantire la migliore prestazione possibile. A partire dalla Guerra dei Centโanni (1337-1453), perรฒ, lโarco cominciรฒ a essere prodotto in serie, uniformandosi a uno standard. Questo anche a causa di nuove esigenze sorte sui campi di battaglia, tra cui quella di ridurre il numero di avversari negli schieramenti frontali, il che non richiedeva alcun tipo di precisione nella mira.
I giochi olimpici
Progressivamente lโutilizzo di questo strumento andรฒ scemando, anche nelle guerre, dove venne sostituito da armi piรน potenti e distruttive e, per quasi tre secoli, cadde nellโoblio, per essere poi ripreso, a partire dal Novecento, in ambito sportivo. Proprio allโinizio del XX secolo, infatti, il tiro con lโarco entrรฒ a far parte dei Giochi Olimpici, anche se venne escluso per un periodo di tempo che va dal 1920 al 1972. In Italia si affermรฒ in un primo momento come hobby per ragazzi, per divenire, poi, negli anni Trenta, sotto il regime fascista, disciplina riservata alle Giovani Italiane, tanto che a Orvieto venne organizzato, dallโAccademia di Educazione Fisica, il primo campionato femminile. La prima societร arcieristica italiana nacque nel 1956 a Treviso, la quale si occupava anche della realizzazione delle competizioni per ambo i sessi. Oggi nel nostro Paese esistono due federazioni principali, vale a dire la Federazione Italiana Tiro con lโArco (FITARCO) fondata nel 1961, che si divide in venti comitati regionali, e la Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna (FIARC) istituita nel 1983, che rappresenta lโassociazione italiana della International Field Archery Association (IFAA).
foto di Mirko Giattini Moriconi
La filosofia
Il tiro con lโarco รจ uno sport riconosciuto e praticato a tutti gli effetti, vista lโorganizzazione delle due federazioni sopracitate che prevedono gare e campionati nazionali e internazionali, ma molti sono gli appassionati amatoriali che lo scelgono come attivitร ; su questo si pensa che la cinematografia abbia un ruolo, ma si potrebbero aggiungere le numerose rievocazioni storiche che si svolgono in giro per lโItalia, insieme allโofferta di molte strutture ricettive che lo posizionano tra le pratiche da poter svolgere allโaria aperta a contatto con la natura. Ma tra le altre motivazioni รจ interessante far emergere la filosofia giapponese.
In Giappone infatti la pratica dellโarco รจ considerata uno stile di vita, una similitudine della vita stessa con le proprie sfaccettature e circostanze, a volte favorevoli e a volte meno, che hanno come perno lo sviluppo umano dellโautocontrollo, con cui si puรฒ raggiungere qualsiasi obiettivo. Tra i molteplici autori che ne parlano in maniera esplicita, Paulo Coelho, ne Il cammino dellโarco, descrive come lโarco venga personificato e assuma significato per poter vivere prendendo coscienza di sรฉ: lโarco diventa la vita, la fonte dellโenergia umana, mentre la freccia รจ lโintenzione, ยซciรฒ che collega la forza dellโarco al centro del bersaglioยป (p.55). Il bersaglio รจ invece lโobiettivo che si vuole raggiungere, ma per farlo bisogna essere nella condizione spirituale adeguata, tanto da riuscire a immaginare che esso si avvicini allโarciere. Scoccare la freccia vuol dire che lโuomo ha preso coscienza di tutti i passi fatti fino a quel punto, ognuno dei quali รจ indispensabile. Tutto questo sottintende che, prima di arrivare al tiro, ci vuole molto tempo e impegno. Fa venire voglia a chiunque di iniziare a praticare questa attivitร .
Diventare arcieri in Umbria
E proprio su questo, lโUmbria presenta unโampia scelta di strutture che propongono il tiro con lโarco; molti agriturismi lo prevedono come attivitร per tutti da svolgere immersi nel cuore verde, ma si puรฒ partecipare inoltre a corsi amatoriali con relativo rilascio di attestati. Ad esempio, due associazioni di Terni, lโassociazione sportiva Gaia e lโagenzia Dreavel, si occupano di organizzare giornate di attivitร outdoor e di tiro con lโarco, che si svolgono rispettivamente a Fiastra e a Norcia. E, proprio nella cittร di San Benedetto รจ possibile partecipare al corso di costruzione dellโarco. Sempre a Norcia lโassociazione Sibillini Adventure organizza corsi specifici di tiro con lโarco istintivo (quello antico, cosรฌ come รจ nato), a partire dal corso base di 18 ore, che prevede lezioni teoriche e pratiche e il rilascio di un attestato finale di partecipazione. Esiste infine il parco Activo Park a Scheggino, immerso nella natura selvaggia tipica della Valnerina, in cui si possono svolgere molte attivitร sia per bambini che per adulti, tra cui il tiro con lโarco.
foto di Mirko Giattini Moriconi
Le rievocazioni storiche
Il tiro con lโarco, come accennato in precedenza, si ritrova in diverse rievocazioni storiche, di cui lโUmbria รจ particolarmente ricca. Queste manifestazioni, solitamente, prevedono la rappresentazione della vita quotidiana di epoche passate, durante le quali i borghi e le cittร umbre erano suddivisi in fazioni, spesso in competizione tra loro. Cortei storici, taverne ed eventi ludici caratterizzano questi momenti, svolti rigorosamente nei costumi tradizionali e in precisi periodi dellโanno. Le sfide tra fazioni, chiamate in modi differenti a seconda della localitร , consistono in alcune gare il cui scopo รจ la conquista di un Palio, ossia un arazzo dipinto da qualche celebre artista. In Umbria le rievocazioni storiche le cui sfide principali consistono in una gara di tiro con lโarco sono tre: due di esse si svolgono a Todi, la terza a Cittร della Pieve.
Nel caso di Todi, entrambe le gare di tiro con lโarco si tengono nellโambito del campionato nazionale della FITAST, la Federazione Italiana Tiro Arco Storico e Tradizionale: la prima viene proposta ad aprile, nota come Todi cittร degli Arcieri, in cui a sfidarsi sono duecento arcieri su venti piazzole; la seconda, in ottobre, si chiama Disfida di San Fortunato e prevede un massimo di centoventi arcieri che gareggiano su un percorso di dieci piazzole, il tutto nello sfondo del meraviglioso centro storico tuderte.
A Cittร della Pieve, invece, si svolge, in agosto, il cosiddetto Palio dei Terzieri. I terzieri sono porzioni di terreno in cui era suddivisa anticamente la cittร , i quali si distinguono nel Castello medievale o Classe dei Cavalieri, che identificava lโaristocrazia; il Borgo dentro, con il quale ci si riferiva, invece, alla borghesia; il Casalino o Classe dei Pedoni, che individuava il ceto dei contadini. La gara principale รจ conosciuta come Caccia del Toro, in cui tre arcieri per ogni terziere devono colpire dei bersagli mobili a forma di toro, tutti situati su di una medesima giostra. La competizione รจ divisa in tre tempi, e dal primo allโultimo la velocitร delle sagome-bersaglio aumenta. Il terziere vincente otterrร il Palio, costituito da un arazzo rappresentante i simboli dei tre terzieri e, in alto, lo stemma della cittร , trofeo che verrร conservato dal vincitore fino alla successiva sfida.
Strumento sportivo e storico, e recentemente dotato anche di una connotazione filosofica, lโarco costituisce, dunque, una sorta di legame tra lโuomo dellโantichitร e lโuomo moderno, che permette a questโultimo di evadere dalle tecnologie che oggi invadono la quotidianitร e riassaporare il senso della realtร .
Fonti:
Enzo Maolucci (2012) Arco per tutti, Hoepli, Milano.
Paulo Coelho (2003) Il cammino dellโarco; nuova edizione 2017 di La nave di Teseo, Milano. http://www.activopark.com
Negli ultimi 20-30 anni รจ maturato un rinnovato interesse per il cibo sano e di qualitร , e lโUmbria si trova proprio nel bel mezzo di questo Rinascimento, che include sia antiche qualitร di prodotti sia cibo biodinamico e biologico.
Sapori antichi
Gli alimenti antichi o โdi una voltaโ fanno riferimento a colture che sono state riscoperte dopo anni di scarso utilizzo o addirittura di inutilizzo. ร stato ricostruito lโalbero genealogico delle sementi per piantare prodotti vegetali che sembravano ormai perduti, rimpiazzati da nuove varietร o da ibridi. Molto spesso, non รจ possibile trovare questi prodotti nemmeno nei punti vendita. Alcuni di essi possono non essere esteticamente attraenti come i loro alter ego moderni, ma possiedono un gusto unico e delizioso.
Per piรน di trentโanni, alcuni coltivatori nei pressi di Cittร di Castello sono andati alla ricerca di antiche varietร di alberi da frutto, e ora il loro frutteto include meli, peri, ciliegi, susini, alberi di fichi e di mandorle. Tutti gli esemplari sono stati catalogati e i loro semi vengono conservati. Proprio per promuovere i frutti โdi una voltaโ, i coltivatori hanno messo in vendita i loro alberi storici tramite lโAzienda Agricola Archeologia Arborea, rendendoli disponibili anche al grande pubblico.
Osserviamo le stelle
Il metodo biodinamico, dal canto suo, si riferisce ad un tipo di agricoltura basata sullo stretto rapporto con i ritmi della natura. Seguendo i principi elaborati da Rudolf Steiner negli anni Venti del Novecento, ha come obiettivo quello di restaurare, mantenere e potenziare la sinergia con lโambiente. Gli agricoltori piรน importanti cercano altresรฌ di differenziare le colture, di usarne altre complementari – come quella del trifoglio o dellโorzo per reintrodurre azoto nel terreno – e di ruotarle frequentemente, ma anche di tenere in considerazione la posizione della luna e delle stelle nel momento della semina e del raccolto.
In Umbria si possono trovare diversi prodotti di questo tipo, come il vino dellโAzienda Fonteseccadi Cittร della Pieve, quello della Fattoria Mani di LunaTorgiano, o di Raรฌna, il cui quartier generale si trova a Montefalco. Allo stesso modo, tra le offerte di alcune aziende si annoverano olio biodinamico โ come nel caso dellโAzienda Agraria Hispellum di Spello o di Fonte Verginedi Terni โ o cereali, come nel caso dell’Azienda Biodinamica Conca dโOrodi Gubbio o Torre Colombaiadi San Biagio della Valle (una frazione di Marsciano). Alcuni caseifici locali producono formaggi con il latte di ovini allevati secondo i principi della biodinamica, come per esempio la Fattoria Il Secondo Altopianodi Orvieto.
Ci si puรฒ associare a diverse organizzazioni di produttori biodinamici, delle quali Demeterรจ riconosciuta a livello globale, mentre lโAssociazione Nazionale per lโAgricoltura Biodinamica, gruppo diffuso a livello nazionale, ha il suo distaccamento umbro proprio a Spello.
La questione del biologico
โBiologicoโ รจ forse la piรน controllata โsebbene fraintesa- nomenclatura che possiamo trovare oggi sulle nostre tavole. Solo una decina di anni fa, il termine era usato in maniera piuttosto approssimativa e senza alcuna certificazione preventiva; adesso invece, attenersi ai severi prerequisiti richiesti dalle etichette significa avere avuto lโautorizzazione ad usare la parola โbiologicoโ da parte di alcune agenzie governative. Lโaccettazione allโinterno di questa rete implica severi controlli delle quantitร e delle tipologie di fertilizzanti usate, il divieto di usare pesticidi e erbicidi, e dichiarazioni sul trattamento sporadico delle colture โ soltanto quando la pioggia o i cambiamenti climatici ne rendono necessario lโuso.
La famosa Foglia Verde รจ garanzia di biologico e indica che il prodotto รจ stato soggetto ad una serie di controlli europei operati sulle direttive della legge 834/2007. In Umbria ci sono una serie di enti che possono conferire la foglia verde, tra cui ICEA, Ecocert (un ente di origine francese), Suolo e Salute, Bioagricert.
Un processo delicato
Per essere riconosciuto come biologico, un prodotto deve essere raccolto o lavorato attraverso strumenti certificati.
Nel caso dei cereali, il coltivatore deve inviare il proprio raccolto ad un molino certificato, come per esempio il Molino Silvestridi Torgiano, che macina e rivende la farine ottenute sia a privati, sia a ristoranti umbri e toscani.
Allo stesso modo, per produrre ad esempio un olio che sia biologico, la spremitura delle olive deve avvenire in un frantoio che abbia ottenuto una certificazione in tal senso. Il momento migliore per macinare รจ la mattina, quando ancora cโรจ la possibilitร di utilizzare macchinari puliti, senza residui di prodotti non biologici.
ยซLโemozione di vincere unโOlimpiade puรฒ essere superata solo dalla maternitร ยป
Diana Bacosi ha iniziato a vincere medaglie nello skeet (specialitร del tiro a volo) nel 2004 con il primo argento agli Europei e da lรฌ non si รจ piรน fermata. Un successo dopo lโaltro, fino ad arrivare alla medaglia dโoro alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016. Diana Bacosi รจ una donna, una mamma e una campionessa olimpica, che ha imbracciato il fucile per la prima volta quando aveva quattordici anni. ยซOra mi aspetta Tokyo 2020. Dopotutto questo รจ uno sport che non ha grandi limiti dโetร ยป.
Diana Bacosi
Diana, qual รจ il suo legame con lโUmbria?
Sono nata in Umbria a Cittร della Pieve e ho sempre vissuto a Cetona in Toscana, al confine tra le due regioni. Ora sono dieci anni che vivo a Roma, ma mi alleno in Umbria e spesso ci torno per rilassarmi.
ร cresciuta in provincia di Siena, si sente piรน umbra o toscana?
Quando mi fanno questa domanda rispondo sempre: mi sento italiana.
Ho letto che ha preso in mano il primo fucile a quattordici anni: cosa spinge una ragazzina a iniziare questo sport?
Papร andava spesso al campo da tiro e io per stare con lui lo seguivo. Le prime volte stavo seduta da una parte e segnavo i punti, poi un giorno mi ha detto: ยซDiana vuoi provare?ยป E da quel momento non ho piรน smesso di sparare. Mi รจ subito piaciuto ed รจ diventata la mia passione.
Crede che avrร degli eredi umbri?
Cโรจ un ragazzo di Spello, Emanuele Fuso, che sta emergendo e nei prossimi mesi vedremo dove potrร arrivare.
ร stato piรน emozionate vincere la sua prima gara in assoluto o la medaglia olimpica?
Il vincere una medaglia olimpica รจ unโemozione unica a mondo. Anche perchรฉ ci arrivi dopo una lunga preparazione.
Piรน emozionate che diventare mamma?
No, quello รจ sopra tutto e tutti. Ma lโoro viene subito dopo.
Come ci si prepara per affrontare unโOlimpiade?
ร un percorso che dura oltre un anno. Passo dopo passo, gara dopo gara si arriva allโOlimpiade. Cโรจ una preparazione fisica e mentale con esercizi di respirazione, controlli cardiaci e tecniche per controllare lโansia che puรฒ presentarsi durante la gara. Poi cโรจ una pianificazione delle gare per lโintera stagione che precede lโOlimpiade: se ne fanno poche, sempre con la stessa arma e le stesse cartucce. Insomma, tutto รจ finalizzato a preparare la gara olimpica. Ad esempio, per prepararmi a Rio de Janeiro, nel mio campo di allenamento ho ricreato gli stessi colori che avrei trovato lรฌ: il colore della pista, di ciรฒ che ci sarebbe stato intorno. In questo modo ho abituato gli occhi a quei colori.
Cercate di prevedere tutto, ma i fattori atmosferici sono imprevedibili. Come li affrontate?
Quelli non si possono prevedere, ma cerchiamo di essere preparati, allenandoci anche in pessime condizioni e sperimentando tutti i fattori climatici. Io ad esempio, preferisco una bufera di vento alla pioggia. Una mia compagna invece adora sparare con la pioggia.
Cโรจ una situazione ideale?
Sรฌ, non troppo sole, il cielo azzurro e uno sfondo pulito senza rilievi โ montagne o colline โ di nessun genere.
Una piccola curiositร : dove la tieni la medaglia?
In una cassetta di sicurezza in banca.
Come descriverebbe lโUmbria in tre parole?
Serenitร , bellezza e ospitalitร . La gente umbra mi รจ sempre stata tanto vicina.
La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโฆ