Torna il tradizionale appuntamento della Festa della Cipolla di Cannara a sostegno de La Semente.
Lโoccasione sarร la cena di giovedรฌ 14 settembre, a partire dalle ore 20, con la proposta di un menu solidale a 25โฌ a persona presso lo stand Cortile Antico โ Avis Cannara. Il ricavato della serata sarร donato ai ragazzi de La Semente.
Prenotazioni entro le ore 12 di giovedรฌ 14 settembre al cell. 3386344821.
Lรฌ cโera il lago Umbro, poi si ritirรฒ, venne la palude e poi due fiumi con le canne.
I primi a insediarsi furono gli Etruschi seguiti dai Romani, poi dai barbari, i perugini e i papalini. Dopo tutto questo via vai รจ arrivata anche lโItalia. La storia di Cannara comincia in collina nella zona di Collemancio. Gli Etruschi si allargarono verso la valle Umbra, dove cโera il lago, e trovarono che la collina fosse un buon sito per costruire una cittร mentre cercavano di sfruttare tutto il terreno coltivabile. Ma, si sa, niente รจ per sempre. Il lago Umbro non si prosciugรฒ del tutto e lasciรฒ la palude, due fiumi e tante canne.
Sito archeologico Urvinum Hortense. Foto di Enrico Mezzasoma
Dopo gli Etruschi arrivano i Romani. A loro il sito piacque perchรฉ era buono per il commercio, Ampliarono la cittร , le dettero il nome di Urvinum Hortense e, efficienti come sempre, iniziarono la bonifica della palude. Le merci che transitavano lungo la via principale dovevano essere tante perchรฉ, a Urvinum fu dato il titolo di Municipium. Cosรฌ divenne cittร e le cittร offrono molti divertimenti. I Romani non si sono mai tirati indietro quando cโera da divertirsi cosรฌ costruirono prima il tempio, poi il teatro, lโanfiteatro, le terme, le botteghe e le domus. Una delle domus aveva addirittura le terme personali e aveva abbellito la villa con un mosaico di 65 mq con scene nilotiche. Lโeleganza e la dimensione del mosaico fanno chiaramente capire che si trattava di una famiglia ricca e che il proprietario era stato in Africa. Urvinum doveva essere un luogo importante perchรฉ ne parla Plinio il Vecchio nel suo libro Naturalis Historiae. La scoperta del sito di Urvinum Hortense ha lasciato un dilemma non ancora risolto: i Romani erano abili ingegneri e sapevano trattare le acque, ma gli archeologi si chiedono come hanno fatto a convogliare cosรฌ tanta acqua fino a 500 metri di altezza? Prima o poi lo scopriranno.
Maniero di Collemancio. Foto di Enrico Mezzasoma
La nascita di Cannara
I secoli passarono, nel V secolo venne costruita una basilica paleocristiana, i Romani non erano piรน potenti, i commerci si fermarono, Urvinum Hortense decadde: il bosco lo ricoprรฌ e se ne persero le tracce fino al 1932 quando gli archeologi lo hanno riportato in luce. Purtroppo al momento non รจ visitabile. Intanto, a poche centinaia di metri aveva cominciato a svilupparsi il borgo di Collemancio. Dura la vita di Collemancio. I barbari, poi la guerra gotica, poi la rivalitร tra Assisi e Perugia e infine il papato. Devastazioni e rovine non sono mancate. Ma in mezzo a tante vicende tragiche, tra il fiume Topino e un rio, nacque un nuovo insediamento che prese il nome dalle canne di palude: lo chiamarono Cannara.
In quei tempi cupi e pericolosi nacque come castrum, con mura perimetrali robuste una casa gentilizia e tante chiese. Lโabbondanza di chiese in un luogo cosรฌ piccolo รจ sorprendente. Ci sono piรน chiese che case. Forse รจ da attribuirsi al fatto che San Francesco era un habituรฉ di Cannara e dormiva in un luogo oggi chiamato Il Tugurio. Pare che in quel Tugurio abbia fondato lโordine dei frati terziari.
Piccolo borgo medievale era politicamente molto impegnato, disposto anche a cambiare posizione. Infatti, passรฒ da guelfo a ghibellino. Cannara adesso รจ famosa per cose molto lontane tra loro: le cipolle Dop (in programma dal 5 al 10 settembre e dal 12 al 17 settembre), le lavande di primavera e il nuovo museo.
Mosaico di Urvinum
Il museo
Nel nostro Paese, dove possibile, si ricicla tutto, infatti il museo รจ allestito allโinterno del monastero benedettino, ma non ha niente della cupezza di un monastero perchรฉ prende tanta luce ed รจ luminoso e ben organizzato. Nelle teche si possono vedere molti reperti provenienti da Urvinum: arnesi da lavoro, monete, lanterne, pesi, monili e reperti fittili. Ci sono anche molte steli funebri di varie epoche, prima e dopo Cristo. Il pezzo forte, comunque, รจ il mosaico di Urvinum grande come un appartamento di 65mq e lo si puรฒ vedere bene solo dal primo piano. Le tessere delineano ippopotami, aironi, serpenti e pigmei che sono anche ritratti in una scena tra il comico e il canzonatorio: i pigmei urinano verso gli ippopotami. In Italia ogni luogo, anche se piccolo, ha dietro di sรฉ una storia affascinante millenaria e piena di sorprese e Cannara non รจ da meno.
Sarร giugno il mese della seconda edizione della Staffetta Blu per lโautismo, iniziativa ideata e coordinata da ANGSA Nazionale. Ottocento ragazzi con disturbo dello spettro autistico insieme a famigliari ed operatori sociali, e con il supporto di tante associazioni di volontariato, percorreranno sentieri e percorsi verdi delle aree piรน belle di questo nostro paese. Sarร una lunga marcia a tappe che coinvolgerร circa 2000 persone per chiedere attenzione e maggiore consapevolezza sullโautismo. Il cammino di giugno รจ costruito su oltre 20 percorsi, ognuno personalizzato nelle varie regioni dโItalia. Il progetto che coinvolgerร le comunitร locali, รจ occasione di allegria, socializzazione e di sensibilizzazione. Il percorso collega idealmente tutte le regioni dโItalia con lโobiettivo di coinvolgere il maggior numero di ragazzi con autismo in questa esperienza inclusiva. La manifestazione รจ coordinata da Angsa, lโassociazione dei genitori di persone con autismo ed รจ organizzata dalle articolazioni regionali. Il primo a partire sarร il gruppoย del Molise. A seguire la Sardegna e la Lombardia, e nei giorni successivi partiranno le colonne blu in tutte le altre regioni. La manifestazione sarร raccontata tappa dopo tappa sui social delle associazioni regionali e su quelli del nazionale Angsa. Per un mese un filo blu di persone camminerร per abbattere le barriere e mantenere sempre alta, attenzione eย sensibilitร nei confronti dellโautismo. Queste le regioni coinvolte: Molise, Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Lazio, Umbria, Marche, Toscana, Emilia Romagna, Veneto,Piemonte, Lombardia e Liguria.
La tappa in Umbria, patrocinata dal Comune di Cannara, รจ prevista per sabato 17 giugno. Si percorrerร il sentiero francescano di Piandarca di Cannara. Sarร un percorso ricco di significato dove il messaggio di San Francesco andrร ad amplificare quello della accoglienza e della inclusione. La partecipazione alla manifestazione รจ aperta e libera. Lโappuntamento รจ alle ore 16.00 presso Piazzale Bonaca a Cannara. Si richiede di indossare una maglietta e/o un cappellino di colore blu, colore simbolo dellโautismo. Per info: 338 6344821.
Negli ultimi 20-30 anni รจ maturato un rinnovato interesse per il cibo sano e di qualitร , e lโUmbria si trova proprio nel bel mezzo di questo Rinascimento, che include sia antiche qualitร di prodotti sia cibo biodinamico e biologico.
Sapori antichi
Gli alimenti antichi o โdi una voltaโ fanno riferimento a colture che sono state riscoperte dopo anni di scarso utilizzo o addirittura di inutilizzo. ร stato ricostruito lโalbero genealogico delle sementi per piantare prodotti vegetali che sembravano ormai perduti, rimpiazzati da nuove varietร o da ibridi. Molto spesso, non รจ possibile trovare questi prodotti nemmeno nei punti vendita. Alcuni di essi possono non essere esteticamente attraenti come i loro alter ego moderni, ma possiedono un gusto unico e delizioso.
Per piรน di trentโanni, alcuni coltivatori nei pressi di Cittร di Castello sono andati alla ricerca di antiche varietร di alberi da frutto, e ora il loro frutteto include meli, peri, ciliegi, susini, alberi di fichi e di mandorle. Tutti gli esemplari sono stati catalogati e i loro semi vengono conservati. Proprio per promuovere i frutti โdi una voltaโ, i coltivatori hanno messo in vendita i loro alberi storici tramite lโAzienda Agricola Archeologia Arborea, rendendoli disponibili anche al grande pubblico.
Osserviamo le stelle
Il metodo biodinamico, dal canto suo, si riferisce ad un tipo di agricoltura basata sullo stretto rapporto con i ritmi della natura. Seguendo i principi elaborati da Rudolf Steiner negli anni Venti del Novecento, ha come obiettivo quello di restaurare, mantenere e potenziare la sinergia con lโambiente. Gli agricoltori piรน importanti cercano altresรฌ di differenziare le colture, di usarne altre complementari – come quella del trifoglio o dellโorzo per reintrodurre azoto nel terreno – e di ruotarle frequentemente, ma anche di tenere in considerazione la posizione della luna e delle stelle nel momento della semina e del raccolto.
In Umbria si possono trovare diversi prodotti di questo tipo, come il vino dellโAzienda Fonteseccadi Cittร della Pieve, quello della Fattoria Mani di LunaTorgiano, o di Raรฌna, il cui quartier generale si trova a Montefalco. Allo stesso modo, tra le offerte di alcune aziende si annoverano olio biodinamico โ come nel caso dellโAzienda Agraria Hispellum di Spello o di Fonte Verginedi Terni โ o cereali, come nel caso dell’Azienda Biodinamica Conca dโOrodi Gubbio o Torre Colombaiadi San Biagio della Valle (una frazione di Marsciano). Alcuni caseifici locali producono formaggi con il latte di ovini allevati secondo i principi della biodinamica, come per esempio la Fattoria Il Secondo Altopianodi Orvieto.
Ci si puรฒ associare a diverse organizzazioni di produttori biodinamici, delle quali Demeterรจ riconosciuta a livello globale, mentre lโAssociazione Nazionale per lโAgricoltura Biodinamica, gruppo diffuso a livello nazionale, ha il suo distaccamento umbro proprio a Spello.
La questione del biologico
โBiologicoโ รจ forse la piรน controllata โsebbene fraintesa- nomenclatura che possiamo trovare oggi sulle nostre tavole. Solo una decina di anni fa, il termine era usato in maniera piuttosto approssimativa e senza alcuna certificazione preventiva; adesso invece, attenersi ai severi prerequisiti richiesti dalle etichette significa avere avuto lโautorizzazione ad usare la parola โbiologicoโ da parte di alcune agenzie governative. Lโaccettazione allโinterno di questa rete implica severi controlli delle quantitร e delle tipologie di fertilizzanti usate, il divieto di usare pesticidi e erbicidi, e dichiarazioni sul trattamento sporadico delle colture โ soltanto quando la pioggia o i cambiamenti climatici ne rendono necessario lโuso.
La famosa Foglia Verde รจ garanzia di biologico e indica che il prodotto รจ stato soggetto ad una serie di controlli europei operati sulle direttive della legge 834/2007. In Umbria ci sono una serie di enti che possono conferire la foglia verde, tra cui ICEA, Ecocert (un ente di origine francese), Suolo e Salute, Bioagricert.
Un processo delicato
Per essere riconosciuto come biologico, un prodotto deve essere raccolto o lavorato attraverso strumenti certificati.
Nel caso dei cereali, il coltivatore deve inviare il proprio raccolto ad un molino certificato, come per esempio il Molino Silvestridi Torgiano, che macina e rivende la farine ottenute sia a privati, sia a ristoranti umbri e toscani.
Allo stesso modo, per produrre ad esempio un olio che sia biologico, la spremitura delle olive deve avvenire in un frantoio che abbia ottenuto una certificazione in tal senso. Il momento migliore per macinare รจ la mattina, quando ancora cโรจ la possibilitร di utilizzare macchinari puliti, senza residui di prodotti non biologici.