fbpx
Home / Posts Tagged "sport" (Page 4)

ยซSpesso chi non arriva prima cede, io non ho mai mollato: gara dopo gara, anche guardando dalle tribune perchรฉ ero stato eliminato. Ho lavorato tanto, mi piace allenarmi, e ora sono qui da Campione del Mondoยป.

Alessio Foconi ama il cinema, la carbonara e urlare ยซdaje!ยป alla fine di ogni gara. Per il fiorettista ternano – che ha iniziato ad allenarsi allโ€™etร  di sei anni con la societร  Circolo della scherma di Terni – il 2018 รจ stato l’anno dei record. Ha vinto il titolo individuale nel Mondiale, il titolo mondiale a squadre ed รจ diventato il numero uno nel ranking, aggiudicandosi cosรฌ la Coppa del Mondo 2018. Anche questโ€™anno รจ partito alla grande con diversi podi, conquistati nelle tappe che portano alla vittoria del trofeo piรน prestigioso.
Alessio perรฒ ha ben saldi i suoi obiettivi e non si culla con i risultati ottenuti, puntando diritto con il suo fioretto alle Olimpiadi di Tokyo 2020. ยซAd aprile iniziano le qualificazioni, cercherรฒ di non farmi prendere dalla paura che solo il nome evocaยป.

 

Alessio Foconi bacia la sua coppa del mondo

Alessio, qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

รˆ un legame forte, sono molto affezionato sia a Terni sia allโ€™Umbria. Le mie origini sono qui e credo che sia una delle regioni piรน belle dโ€™Italia: non posso non apprezzare questi luoghi.

Il 2018 รจ stato per lei – a livello sportivo – un anno pieno di soddisfazioni: il 2019 รจ iniziato bene, con diverse vittorie nelle tappe del circuito di Coppa del Mondo di fiorettoโ€ฆ Cosa si augura ancora?

Lโ€™anno รจ iniziato nel migliore dei modi e mi sto allenando per mantenere questo ritmo. Ovviamente punto a vincere il piรน possibile. Nellโ€™estate ci saranno due appuntamenti molto importanti: gli Europei e i Mondiali di scherma. Il mio obiettivo รจ quello di confermare quello che ho giร  fatto lo scorso anno: รจ una sfida e un mettersi in gioco ancora una volta. Ad aprile, poi, iniziano anche le qualificazioni olimpiche. Ci sarร  piรน tensione, ma cercherรฒ di usare lโ€™approccio giusto, senza farmi prendere dalla paura che il nome Olimpiade puรฒ suscitare.

A cosa si pensa quando si รจ sulla pedana e si gareggia per un Mondiale?

Cerco di liberare la mente il piรน possibile perchรฉ – quando si รจ alla fine di un assalto, si รจ in vantaggio e manca solo una stoccata – pensare a quello che puรฒ avvenire dopo รจ controproducente e cโ€™รจ il rischio che lโ€™avversario possa recuperare. Per questo, tengo sempre la mente sullo 0-0 come se ci fosse ancora una gara da giocare. Lโ€™importate รจ rimanere sempre concentrati, poi raggiunta la vittoria si dร  libero sfogo a tutto!

Numero uno nel ranking mondiale di scherma, che effetto fa?

Bisogna restare con i piedi per terra ed evitare di accontentarsi. Anche se il tuo avversario sa che sei il numero uno al mondo, si deve gareggiare alla pari puntando alla vittoria, e mai sottovalutare chi si ha difronte.

Come ha iniziato a praticare scherma?

Ho iniziato perchรฉ mio fratello maggiore aveva deciso di provare questo sport. Ho avuto la fortuna di cimentarmi in diverse discipline, ma quando sono entrato nella palestra di scherma non ho piรน avuto il coraggio di uscire. Mi sono innamorato di questo sport e delle persone che ho incontrato – forse รจ per questo che ho perso la testa per la scherma. I valori che ti insegna, il rapporto di amicizia che si crea con gli istruttori e i compagni, sono legami importanti che porto sempre con me. Alla luce di questo, consiglio a tutti di provare questa disciplina.

Ci spieghi in poche parole come si allena un fiorettistaโ€ฆ

In questo momento mi alleno seguendo tre fasi: la prima รจ tecnica, cioรจ lโ€™incontro con lโ€™avversario o la lezione con il mio maestro Filippo Romagnoli; la seconda รจ la preparazione atletica che faccio con Walter Cutrรฌ; infine, la terza fase riguarda la mente, la psicologia e la concentrazione, tutti elementi fondamentali in questo sport. Per questo mi alleno anche con il mental coach Filippo Fanin: questโ€™ultima fase mi serve per gestire la tensione durante una gara e per sapere al meglio come approcciarla psicologicamente.

Per un Mondiale, invece, come si prepara?

La gara non ha nulla di diverso dalle altre che si disputano durante il resto dellโ€™anno; chiaramente, essendo perรฒ piรน importante, nella mente scatta qualcosa, ed รจ qui che entra in gioco il mental coach che mi aiuta a visualizzare bene lโ€™obiettivo. Arrivo perciรฒ preparato ad affrontare le paure che possono nascere da un evento del genere.

 

Alessio Foconi

Ci racconti una curiositร  privata: ho letto che ama la carbonaraโ€ฆ

Sรฌ, รจ vero!ย Amo molto anche il cinema, sono un vero cultore, e raramente dico che un film รจ brutto.

Qual รจ il suo film preferito?

Sono un fan sfegatato di Star Wars, di tutta la saga. Quando vedo le spade laser mi esalto!

Da sportivo fa dei gesti scaramantici prima di una competizione?

No. Anzi, cerco sempre di fare cose diverse ogni volta che ho una gara: in questo modo evito di auto-condizionarmi.

Il ยซdajeยป che dice alla fine di una gara non รจ scaramantico?

Quello รจ un atto liberatorio, un modo per sfogare la fatica e tutto il lavoro fatto per arrivare lรฌ.

Comโ€™รจ il panorama giovanile di scherma, in particolare quello umbro? Ci sono delle piccole promesse? ย ย 

Cโ€™รจ un bel gruppetto che puรฒ emergere. Spero che vogliano continuare a divertisti e a vincere; non รจ sempre facile, ma, impegnandosi, potrebbero facilmente andare avanti. Questo รจ molto bello.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Tosta, cibo buono, eccellenze sportive di cui vantarsi.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

La natura che ci circonda.

ยซSono un perugino di Ponte San Giovanni, nato e cresciuto lungo il Tevere. Questo fiume ha rappresentato โ€“ e rappresenta โ€“ molto per meยป.

Il mio telefono squilla.

ยซBuongiorno, sono Serse Cosmi. Possiamo fare lโ€™intervista ora, che piรน tardi sono impegnato?ยป.

ยซVa bene, mi dia cinque minutiยป.

Ammetto che ancora non avevo acceso il computer ed ero mezza assonnata, ma mi sono subito svegliata. Rare volte qualcuno mi ha chiamato per anticipare unโ€™intervista e non per annullarla: non Serse Cormi, lui รจ uno di parola!

Non glielโ€™ho confessato (ora lo leggerร  qui), ma ero sugli spalti dello stadio Curi quando allenava il Perugia. Chiacchierare con lui รจ stato divertente, cโ€™รจ scappata piรน di una risata. Nonostante abbia girato lโ€™Italia per allenare tante squadre – dalla Pontevecchio allโ€™Arezzo, dal Perugia al Genoa, fino allโ€™Udinese, Brescia, Livorno, Palermo, per citarne alcune, resta un perugino D.O.C. anzi come tiene a specificare lui: ยซun perugino di Ponte San Giovanniยป.

Serse Cosmi

Mister qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Gli umbri sono legati in maniera viscerale alla loro terra e alle loro radici: io, facendo una professione che mi porta in giro per lโ€™Italia, sento molto questo legame. Quando sei fuori apprezzi ancora di piรน dove sei nato e la tua terra. Per me รจ, e rimane, un legame fortissimo.ย ย 

Si considera ancora lโ€™Uomo del fiume, uomo di Ponte San Giovanni?

Assolutamente sรฌ. Io sono un perugino di Ponte San Giovanni (n.d.r. frazione di Perugia) e in questo cโ€™รจ differenza: quando ero piccolo cโ€™erano i perugini del centro e quelli dei ponti. Io rivendico a gran voce di essere di Ponte San Giovanni e di essere nato vicino al Tevere, un fiume al quale sono legato fin dallโ€™infanzia.

Il Tevere cosa ha rappresentato per lei?

La mia generazione รจ forse lโ€™ultima che ha fatto il bagno nel Tevere: ho imparato a nuotare nelle sue acque, giocavo lรฌ e ovviamente andavo a ballare al Lido Tevere. Ho passato la mia infanzia vicino al fiume, crescere vedendolo scorrere รจ qualcosa che ti porti dentro per sempre. ย ย ย ย 

Oggi cโ€™รจ unโ€™ondata di allenatori che non ha fatto una vera gavetta, partendo da squadre di categoria minore come ha fatto lei: cosa ne pensa, รจ un cambiamento del nostro tempo o la fretta di mettere un “nome” in panchina?

รˆ un poโ€™ tutte e due. Chi รจ stato un grande calciatore ha giร  avuto in quel mestiere dei grandi privilegi, ma non reputo giusto che, nel momento in cui si cimenta in un altro mestiere – cioรจ quello di allenatore – non debba fare la stessa gavetta che ha fatto per arrivare ai massimi livelli di calciatore. Mi spiego meglio: chi ha giocato con la Juve, lโ€™Inter o il Milan ha fatto un suo percorso, partendo dalle serie minori per arrivare a vestire quella maglia. Stessa cosa dovrebbe valere per un allenatore, considerando che si tratta di un altro mestiere. Se poi lโ€™allenatore viene visto come il prolungamento della carriera di calciatore, allora sto zitto! Ovviamente un grande calciatore puรฒ diventare anche un grande allenatoreโ€ฆ

Perรฒ non รจ scontato nemmeno il contrario: che un grande calciatore per forza diventi un grande allenatoreโ€ฆ

Sรฌ, infatti. Io ricordo sempre una frase di Arrigo Sacchi: ยซNon รจ che per essere un buon fantino devi essere stato un cavalloยป. ย ย ย ย 

Gaucci, Zamparini, Preziosiโ€ฆ ha incontrato dei veri mastini: in questi anni pensa che sia cambiato il rapporto tra allenatori e presidenti? ย ย 

I tempi sono decisamente cambiati. I presidenti ora sono piรน dei manager, lโ€™aspetto passionale รจ diminuito – fermo restando che il loro ruolo manageriale cโ€™รจ sempre stato. Col tempo nel calcio sono cambiate tante figure, di conseguenza รจ cambiata anche quella dei presidenti, che oggi si occupano di aspetti molto diversi rispetto a 20-30 anni fa. Si confrontano apertamente con gli allenatori e parlano con loro di calcio come se facessero lo stesso mestiere, ma la cosa non รจ intercambiabile. Gaucci, ad esempio, รจ stato uno dei presidenti meno invadenti con cui ho lavorato. Lui era piรน un tifoso e le sue reazioni erano di conseguenza da tifoso, perรฒ non ho mai avuto la sensazione che mi spingesse โ€“ anche in modo velato โ€“ a far giocare un calciatore al posto di un altro. Se รจ successo, รจ stato talmente abile che non me ne sono mai accorto! (ride).

Cโ€™รจ un calciatore al quale รจ particolarmente legato?

Ce ne sono tanti, ma sono rimasto piรน legato con quelli di inizio carriera con i quali ho condiviso tanti avvenimenti umani e sportivi. Penso ai ragazzi della Pontevecchio, dellโ€™Arezzo e dei primi anni del Perugia. Poi ho conosciuto anche altri calciatori che spesso sento, ma il rapporto piรน diretto lโ€™ho mantenuto con quelli con i quali ho iniziato.ย 

Chi avrebbe voluto allenare e non lo ha mai fatto?

Francesco Totti. รˆ un giocatore che mi ha sempre incuriosito.

Ha nostalgia del Perugia? Ha mai pensato di tornare ad allenarlo o รจ unโ€™epoca che si รจ conclusa?

Nostalgia no. Si รจ nostalgici di un qualcosa che non si potrร  mai piรน verificare. Finchรฉ farรฒ questo mestiere ci potrebbe essere sempre unโ€™opportunitร  per ritornare sulla panchina del Perugia, fatto sta che – in 30 anni che alleno – non sono mai ritornato in una societร  dove sono giร  stato. Questo รจ un dato indicativo.

Magari per il Perugia lo farebbeโ€ฆ

Diciamo che รจ una delle poche squadre per cui lo farei.

Cโ€™รจ un episodio della sua carriera che ricorda con piรน affetto?

La telefonata di Luciano Gaucci nello spogliatoio dopo la vittoria a San Siro contro il Milan: era prima di Natale e prima del suo compleanno. Quellโ€™episodio per me rimarrร  indelebile perchรฉ ho avuto la percezione di quanto tenesse alla squadra, ai giocatori e di quando fosse coinvolto umanamente. In quel momento non era un presidente, ma un tifoso che aveva capito che la propria squadra aveva fatto unโ€™impresa eccezionale: era la prima volta nella sua storia che il Perugia vinceva a San Siro. ย ย 

Serse Cosmi “versione” dj

Se non avesse fatto lโ€™allenatore quale mestiere avrebbe fatto, il dj?

In realtร  sono un dj che per hobby fa lโ€™allenatore! (scherza). Sono un insegnate di attivitร  motoria, ho avuto per 10 anni una palestra quindi credo che sarei rimasto nellโ€™ambito sportivo. Anche se, a 60 anni, a volte penso di reinventarmi e fare un altro mestiere. Per me la musica รจ un hobby ed รจ rimasto tale, il calcio รจ iniziato come hobby, ma poi รจ diventato un lavoro.

Ci racconti qualcosa di lei che i suoi tifosi non sannoโ€ฆ

Quando ho vinto il campionato con la Pontevecchio e siamo andati in serie D, siccome mio padre era stato un fondatore della societร  e la squadra non era mai arrivata in quella categoria, ho girato con la macchina per tutta la notte, pensando alla mia infanzia e a tante altre cose. รˆ stata la cosa piรน coinvolgente da quando alleno.ย ย 

E un suo segreto non legato al calcio?

Mi piacerebbe lavorare a teatro, conoscere persone e scoprire tutto di questo mondo. รˆ un mondo che mi affascina molto.ย ย 

Fa dei gesti scaramantici?

Quando allenavo i dilettanti cambiavo per ogni partita lโ€™indumento intimo, non mettevo mai lo stesso. Oppure dopo aver vinto una partita facevo sempre lo stesso percorso, ma col tempo le scaramanzie sono molto diminuite.

Ha un aneddoto legato al Perugia, quando era solo un tifoso?

Col Perugia club di Ponte San Giovanni andai a vedere lo spareggio a Foggia: a metร  strada eravamo giร  mezzi morti, tra birre e bevute varie. Per fortuna le tante ore di pullman ci hanno fatto recuperare e siamo arrivati allo stadio in modo dignitoso.ย ย 

Come vede le scuole calcio umbre, come andrebbero potenziate?

Quando smetterรฒ di fare lโ€™allenatore, il mio sogno รจ quello di creare o far qualcosa nel settore giovanile del calcio. Sicuramente non si chiamerร  scuola calcio, ma settore giovanile. Secondo me, uno dei mali peggiori in questo ambiente รจ quello di aver abbinato la parola scuola a calcio: la parola scuola ha un valore ed รจ un luogo in cui ci sono insegnati che formano i ragazzi, nelle scuole calcio invece il vero problema sono proprio coloro che insegnano perchรฉ presentano il calcio in modo distorto o comunque nel modo in cui non lo vedo io. Per questo il mio sogno รจ creare un settore giovanile dove non si paghi, dove emerga il talento e dove il calcio possa essere un vero valore sociale. Un luogo aperto a tutti, dove si premia il talento, ma anche dove tutti posso giocare.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Aspra – nellโ€™atteggiamento delle persone – autentica, lontana.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Spello.

ยซFar passare il tempo e non pensare alla fatica รจ stata la parte piรน impegnativa, ma il calore della gente e dei miei compagni mi ha aiutato moltoยป.

Marco Fratini, medico di professione e nuotatore dellโ€™Amatori Nuoto Perugia, per passione ha stabilito un record mondiale: ha nuotato per 24 ore, percorrendo 70 chilometri e 300 metri. Tutti avrete letto di questa sua impresa di fine 2018, ma pochi conoscono i retroscena di come si รจ preparato per stabilire il record. Perugino di 45 anni, Marco ha superato i suoi limiti, ma giร  pensa a un altro traguardo da raggiungere: ยซVi terrรฒ informati!ยป.

Noi aspettiamo, ma intanto ci siamo fatti raccontare le 24 ore passate a nuotare nella vasca della piscina Pellini di Perugia.

Marco Fratini

Come le รจ venuto in mente di stabilire questo record?

Non cโ€™รจ stato un motivo preciso. Lo scorso anno ho partecipato a gare tradizionali sia in vasca sia in acque libere – mare e lago; di rifarlo perรฒ non mi andava, cosรฌ ho pensato a qualcosa di diverso e ho iniziato a documentarmi per vedere se qualcuno avesse nuotato mai per 24 ore. Ho scoperto che altri pazzi si erano cimentati in imprese simili, ma di ufficiale non cโ€™era nulla: io sono stato il primo a coinvolgere i giudici della Federazione Italiana Nuoto. Grazie a loro e al presidente della F.I.N., Mario Provvidenza, abbiamo scritto il regolamento e organizzato lโ€™evento. I giudici hanno contato le vasche, alternandosi ogni tre ore cosรฌ da garantire lโ€™ufficialitร  del record.

Come si รจ preparato?

Ho cominciato facendo allenamenti lunghi: tre ore di nuoto intervallate da momenti di riposo. Dopo diverse prove siamo arrivati a capire che il trend ottimale si attestava su 50 minuti di esercizio e 10 minuti di pausa. Poi abbiamo aumentato le ore, da 3 siamo passati a 6, 8, poi una notte intera, fino a 24 ore. Il tutto coordinato dalla nutrizionista, la dottoressa Aurora Amato, per gestire al meglio i dosaggi di cibo. Devo dire che cโ€™รจ stata una perfetta sincronia tra il mio allenatore Stefano Candidoni, la psicologa, la dottoressa Anna Grazia Frascella e la nutrizionista: in questo modo abbiamo raggiunto la situazione perfetta.

In molti si sono chiesti: cosa passava nella sua testa mentre nuotava?

Prima cosa pensavo al tempo che doveva passare e a quanto impiegavo a percorrere una vasca. Poi la mia testa ha pensato a tante cose: il problema, infatti, era far passare il tempo, perchรฉ dentro lโ€™acqua il tempo รจ dilatato, ma tutta la gente che รจ intervenuta e i miei compagni di nuoto mi hanno accompagnato dal primo fino allโ€™ultimo minuto di gara, aiutandomi molto a far passare le ore. Da questo punto di vista รจ stato meno faticoso di quanto pensassi. Certo, quando la mattina alle 9 mi sono accorto che dovevo ancora nuotare per nove ore e giร  mi sentivo stanco, รจ stata dura. La psicologa รจ servita proprio in questi momenti: avevo con lei delle pause prestabilite ogni 6 ore per far recuperare sia il corpo sia la mente.

Proverebbe la stessa impresa in mare? 

No so. รˆ completamente unโ€™altra situazione: lโ€™acqua del mare aiuta a galleggiare, ma non รจ facile avere in bocca per 24 ore acqua salata, crea problemi alla salivazione. Il mare poi รจ imprevedibile, possono influire le onde, la temperatura dellโ€™acqua e il clima: ci sono troppe variabili.    

Ha in mente altri record?

Sicuramente farรฒ qualcosโ€™altro, ci sto pensando e spero di avere piรน tempo per preparare la nuova impresa.

รˆ stato faticoso non dormire per 24 ore?

Ho deciso di iniziare la sfida alle 18 proprio per affrontare subito la notte. Il sonno comunque non lโ€™ho patito per niente, ma abbiamo dovuto combattere lโ€™ipotermia con stufette e asciugamani riscaldati: una piccola crisi durante la notte cโ€™รจ stata, poi la mattina tutto si รจ risolto.  

Lโ€™Umbria non รจ certo una regione che ispira imprese acquaticheโ€ฆ da dove nasce la sua passione per il nuoto?

Fino a 21-22 anni ho nuotato a livello agonistico, poi lo studio mi lasciava poco spazio, per questo ho interrotto. Due anni fa sono tornato in piscina e lรฌ ho rincontrato i miei vecchi compagni degli Amatori Nuoto di Perugiache si allenavano per delle gare amatoriali, cosรฌ ho deciso di tornare in vasca, anche con molto entusiasmo. Sono stati proprio loro a incoraggiarmi e a organizzare questo evento, non mi hanno mai abbandonato durante le 24 ore. Si sono presi cura anche della gente che passava a vedere e che si informava delle mie condizioniโ€ฆ sugli spalti della piscina Pellini alla fine cโ€™erano oltre 300 persone. Una cosa veramente emozionante!

Domanda di rito: qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Sono nato e ho sempre vissuto in Umbria. รˆ la mia terra.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Chiusa, cuore, casa.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Calore.

ยซPer me lโ€™Umbria rappresenta lโ€™infanzia e lโ€™adolescenza, ma non saprei vivere lontano da Firenzeยป.

Quando ho preparato lโ€™intervista avevo in mente mille domande da rivolgere aย Giancarloย Antognoni, ma ho dovuto โ€“ per forza di cose โ€“ sintetizzare tutte le mie curiositร ย e soprattutto sintetizzare una carriera di primโ€™ordine.ย ย 
Centrocampista, bandiera storica della Fiorentina โ€“ di cui oggi รจ dirigente sportivo – e Campione del Mondo nel 1982: tutto questo e molto di piรน รจ Antognoni. Nato a Marsciano, con la San Marco Juventina ha dato i suoi primi calci a un pallone: ยซรˆ sempre intatto nella mia mente il campo in cui si giocava, a Prepo. Era un campo sterrato, ma per noi bimbi era un sogno poterci giocare. Sono andato via da Perugia quando avevo 15 anni, ma ogni volta che passo da quelle parti il ricordo riaffiora sempreยป.
Uomo simbolo di una squadra e di un calcio nostalgico che sta diventando sempre piรน sbiadito: ยซรˆ difficile che oggi un calciatore possa indossare la stessa maglia per tutta la carrieraยป.
Con noi ha parlato della sua Umbria e di un calcio fatto di passione e dedizione…

 

Giancarlo Antognoni, Foto by ACF Fiorentina

La prima domanda รจ dโ€™obbligo: qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Il mio legame con lโ€™Umbria รจ sicuramente forte, porto sempre con me il ricordo piacevole della regione in cui sono nato e ho passato la mia infanzia. Ora non avendo piรน i genitori che vivono lรฌ, la frequento di meno, anche se ho ancora parenti a Perugia.

A Perugia suo padre aveva un bar che era anche sede di un Milan club e lei sognava di giocare con il Milan: nel suo cuore รจ rimasto qualcosa di rossonero?

รˆ rimasto il ricordo e la simpatia rossonera di quando ero bambino, piรน che altro per il fatto che tutta la mia famiglia tifava per il Milan. Poi perรฒ nel mio cuore ha nettamente prevalso il colore viola.

Lei รจ stato una bandiera e un simbolo della Fiorentina: perchรฉ oggi รจ tanto difficile che un giocatore diventi simbolo di una squadra?ย 

Io credo che si tratti di un fenomeno piรน ampio. Il calcio di oggi รจ completamente diverso da quello in cui giocavo io, anche rispetto a quello di alcuni anni fa. Ormai รจ stato stravolto tutto: รจ difficile che un calciatore possa indossare la stessa maglia per tutta la carriera, sono subentrate dinamiche diverse legate alle tivรน, agli sponsor, anche banalmente, alla ricerca di esperienze di vita diverse, basta guardare i tanti calciatori, anche di alto livello, che vanno a giocare in Cina, in Australia o negli USA.

Ha iniziato a giocare da ragazzino con la San Marco Juventina: ha qualche aneddoto legato a quegli anni che ci vuol raccontare? ย ย 

Sono i ricordi indelebili di un ragazzino che tira i primi calci a un pallone, il desiderio di libertร  e di poter giocare per divertirsi. Poi รจ sempre intatto nella mia mente il campo in cui si giocava, a Prepo: era un campo sterrato, ma per noi bimbi era un sogno poterci giocare. Sono andato via quando avevo solo 15 anni, ma ogni volta che passo da quelle parti il ricordo riaffiora sempre.

A distanza di 36 anni, qual รจ la prima cosa che le viene in mente pensando alla vittoria del Mondiale?ย 

Ci sono talmente tante cose belle che รจ difficile elencarle tutte. Di sicuro posso dire lโ€™arrivo a Ciampino insieme al Presidente Sandro Pertini con due ali di folla che ci hanno scortato fino al Quirinale. Poi, purtroppo, cโ€™รจ anche il grosso rammarico di non essere riuscito a giocare la finale a causa di un infortunio.

Cosa consiglierebbe a un ragazzino che viene acquistato da un club importante?

Il consiglio รจ quello di non cambiare mai, di affrontare il salto in un grande club come quando ha iniziato a giocare a calcio. Bisogna mantenere sempre la serenitร , la passione, la dedizione al lavoro, senza mai pensare di essere arrivati.

Ha mai pensato di tornare in Umbria, magari nello staff del Perugia?

Sinceramente no, anche perchรฉ ho lasciato lโ€™Umbria quando ero troppo piccolo. Perugia per me rappresenta lโ€™infanzia e lโ€™adolescenza, ma successivamente Firenze รจ diventata la mia casa ed รจ difficile per me vedermi lontano da qui.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Accoglienza, bellezza della natura e del territorio e buon cibo.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Ricordo la mia infanzia, quando ero un bambino, la bellezza di questa regione e la sua straordinaria qualitร  di vita.

ยซInsisti, persisti, raggiungi e conquistiยป

Questa รจ la frase che piรน rappresenta Fiammetta Rossi, ventitreenne di Foligno e studentessa di Giurisprudenza che, lo scorso marzo, ha portato in Umbria due medaglie dโ€™oro dai Mondiali Universitari di tiro a volo in Malesia: una, vinta nella gara Trap donne individuale, lโ€™altra nella gara a squadre.

tiro al volo

Fiammetta Rossi

ยซInsisti, persisti, raggiungi e conquisti รจ una frase che mi diceva sempre mio nonno e nella quale credo molto, cosรฌ tanto da essermela tatuataยป.ย  Fiammetta – che fa parte del Gruppo Sportivo Fiamme Oroย – ha proseguito la dinastia di campioni nel tiro a volo, dopo nonno Nando e papร  Luciano, iniziando per caso questa disciplina: ยซPer nove anni ho praticato equitazione, poi qualcosa รจ cambiatoยป. Sicuramente, la scelta di cambiare รจ stata piรน che azzeccata, visto i risultati raggiunti.

Cosa si prova ad avere al collo due medaglie dโ€™oro?

รˆ stata unโ€™emozione impressionante. Qualcosa di unico. Mi ero preparata molto per questo e ancora lavoro sodo per andare avanti nella mia carriera e per portare avanti qualcosa in cui credo molto. Il bello di questo sport รจ che si va in pensione tardi, si puรฒ praticare anche oltre i 50 anni, quindi di tempo ne ho ancora.

Lei รจ figlia dโ€™arte, suo padre Luciano รจ il presidente della Fitav (Federazione Italiana Tiro a Volo): era un destino giร  scritto?

Non proprio. Per nove anni della mia vita ho praticato equitazione, poi un giorno guardando le Olimpiadi di Londra ho visto una mia amica gareggiare nel tiro a volo e, da lรฌ, ho deciso di provare. Ho iniziato per gioco, mi รจ piaciuto e cosรฌ ho continuato. Dopotutto – fin da piccola – il mio sogno era quello di fare la poliziotta a cavallo: ora faccio parte del Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato.

Le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono vicine: spera di andare?

Mi piacerebbe tantissimo. Sono nella rosa azzurra e voglio crederci! Se non saranno le Olimpiadi di Tokyo, saranno quelle del 2024. Il mio sogno รจ provare a partecipare: giร  il solo fatto di essere lรฌ ripaga i sacrifici che si fanno per arrivarci. Tutti gli sportivi sognano unโ€™Olimpiade, รจ importante anche un Mondiale ovviamente, ma lโ€™Olimpiade resta e sarร  sempre lโ€™Olimpiade. Se vinci una medaglia lรฌ, entri nella leggenda. Io sto lavorando ogni giorno per questo, facendo sacrifici e allenandomi con impegno e continuitร . Ho ancora tanto da fare.

Ha appuntamenti importanti nei prossimi mesi?

Il prossimo anno parteciperรฒ alle Olimpiadi Universitarie, potrรฒ cosรฌ assaporare lโ€™ambiente olimpico. Giร  so che mi piacerร  tantissimo (ride).

Piccola curiositร : dove tiene le medaglie?

Le tengo a casa, le devo avere vicine. Ogni tanto le prendo in mano, le coccolo e le accarezzo. Le guardo e rivivo lโ€™emozione che ho provato nel momento della vittoria e penso: ยซSono mie!ยป

Parliamo un poโ€™ di Umbria: qual รจ il suo legame con questa regione?

Amo molto la mia terra. Il verde che cโ€™รจ mi rilassa. Amo i paesaggi e il cibo, mi piace tutto di lei. Girare per il mondo รจ bello, ma tornare a casa lo รจ ancora di piรน. Sono nata a Montefalco e ora vivo a Foligno, ma voglio tornare in mezzo alla natura, agli animali. Li amo molto e adoro stare a contatto con loro.

Ama gli animali. Quindi lei spara, ma solo ai piattelli?

Non ho mai praticato la caccia – forse una volta mi รจ capitato di sparare – ma rispetto chi la pratica. รˆ unโ€™arte antica e non sono integralista a riguardo. Anche perchรฉ, i veri cacciatori rispettano molto la natura.

Il tiro a volo puรฒ dare altre soddisfazioni allโ€™Umbria dopo Diana Bacosi e lei? Ci sono giovani promettenti?

Siamo piccoli, ma cattivi. In Umbria cโ€™รจ un settore giovanile molto interessante e si sta facendo un ottimo lavoro con loro. Sono molto fiduciosa.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Passione, tradizione e benessere. Anche se per descrivere lโ€™Umbria tre parole non bastano.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

La casa, le mie radici e lโ€™amore. Sono una ragazza molto tradizionalista.

ยซVivere รจ sognareโ€ฆ date corpo ai vostri sogniยป

Questa รจ la filosofia di vita di Marco Lucacci, 48 anni, di Bastia Umbra, personal trainer e proprietario della palestra Vitamin’s, ma sopratuttoย bodybuilder, vincitore del titolo di Mr. Italia Body Building nel 2002 e dei Giochi del Mediterraneo nel 2005 e 2006. Una vita dedicata alla cura del corpo, facendo sacrifici e rinunce, ma sempre con un obiettivo ben preciso: migliorare la salute fisica e mentale. ยซQuando si sta bene con il proprio corpo, si sta bene anche con gli altriยป. Con lui, oltre che parlare dellโ€™Umbria, abbiamo parlato di forma fisica e super muscoli: non poteva essere altrimenti!

 

sport

Marco Lucacci, foto di Massimo Marini

Come prima cosa: qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Vivo a Bastia Umbra e sono da sempre molto attaccato alla mia terra.

Ho letto che il suo sogno era quello di diventare bodybuilder e nel 2002 ha vinto il titolo Mr. Italia Body Building: ha realizzato quindi il suo sogno?

Tutto quello che sognavo da ragazzino l’ho realizzato. Sono entrato in palestra per la prima volta a 16 anni dopo un infortunio al ginocchio mentre giocavo a calcio. Da quel momento non ne sono piรน uscito. Ho smesso con il calcio e mi sono dedicato al mio corpo: il culturismo รจ diventato la mia passione. Con il tempo ho trasformato questa passione in un lavoro. Posso dire che tutti i miei sacrifici sono stati ripagati.

A proposito di sacrifici: cosa ha rinunciato per arrivare a questo traguardo?

In primis al cibo: ovviamente chi pratica questa disciplina – perchรฉ il culturismo รจ una disciplina e non uno sport – non puรฒ mangiare tutto. Poi ho rinunciato al tempo libero e agli stravizi da ragazzo. Poca vita notturna, perchรฉ altrimenti non si ha la forza per gli allenamenti la mattina dopo.

Non ha mai pensato di aver esagerato nello sviluppare i suoi muscoli?

Non mi รจ mai passato per la testa, anche se so che รจ difficile dire basta, soprattutto se pratichi il culturismo a livello agonistico. Cerchi sempre di progredire e migliorare il tuo corpo.

Non si corre il rischio che diventi unโ€™ossessione?

Sรฌ. Per questo รจ fondamentale conoscere i propri limiti. Ognuno di noi li ha, e per questo vanno rispettati. Sono loro che danno uno stop e ci evitano di spingerci sempre piรน avanti.

Ci dia qualche consiglio per mettersi in forma in vista dellโ€™estateโ€ฆ

รˆ inutile fare gli ipocriti, oggi lโ€™estetica conta molto. E non lo dico io. Tutti vogliono guardarsi allo specchio e piacersi, come pure essere in forma in vista dellโ€™estate, ma non lo si puรฒ fare ad aprile o a maggio. Ci deve essere un allenamento di 3-4 ore a settimana sempre, tutto lโ€™anno. Lโ€™attivitร  fisica non porta benessere solo al corpo, ma anche alla mente, ti fa stare bene con te stesso e di conseguenza con le altre persone. Lo stare bene con il proprio corpo รจ fondamentale nella vita, perchรฉ ti rende piรน bello e ti fa rapportare con gli altri nel migliore dei modi.

Il suo รจ un tipo di sport legato allโ€™etร ?

Il culturismo รจ una disciplina senza una fine ben precisa. Puoi fare il bodybuilder anche a 60 anni. Si va in pensione quando si perdono le motivazioni, quando la cura del corpo, lโ€™attivitร  fisica e tutto questo mondo non interessano piรน, ma a quel punto non ci sono rimpianti. รˆ una scelta precisa della persona.

Cosa accade al corpo quando si decide di abbandonare?

La visione popolare, errata, รจ che i miei 100 chili di muscoli diventino 100 chili di grasso. I muscoli non si trasformano in grasso, possono diminuire e da 100 si passa a 70, ma non si cambierร  mai radicalmente stile di vita. Una persona abituata da oltre 30 anni alla vita sportiva, a mangiare determinate cose, non inizierร  mai a ingozzarsi di dolci e schifezze e non smetterร  di fare attivitร  fisica.

Lโ€™Umbria nellโ€™ambiente del culturismo che ruolo ha a livello nazionale?

In Umbria cโ€™รจ poco, solo piccole realtร  a livello agonistico.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Vivibile, la regione piรน bella dโ€™Italia, chiusa di mentalitร . Questโ€™ultima caratteristica non รจ detto che sia un difetto.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Famiglia.

ยซLa partita che mi ha dato piรน soddisfazione arbitrare? Quella a favore di terremotati di Norciaยป.

Piรน di 200 partite in serie A, arbitro internazionale dal 2007 โ€“ il 2017 รจ stata la sua ultima stagione per raggiunti limiti dโ€™etร  โ€“ 17 anni di attivitร  con lโ€™esordio nella massima serie nel 2003 e arbitro โ€œร‰lite Uefaโ€ dal 2012. Questi i numeri di Paolo Tagliavento di Terni, sicuramente il fischietto piรน rappresentativo dellโ€™Umbria e non solo. In campo ha lโ€™aria severa che serve per mettere in riga i 22 giocatori, nel parlarci, invece, รจ una persona disponibile e simpatica. Un umbro orgoglioso della sua terra.

 

serieA-arbitro

Paolo Tagliavento

Qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria e con Terni?

รˆ un legame molto forte, perchรฉ sono nato, cresciuto e vivo tuttโ€™ora a Terni. Amo la mia regione e sono molto attaccato alle persone con cui ho vissuto e che hanno fatto parte della mia infanzia.

Pensa che lโ€™Umbria sia una regione in โ€œfuori giocoโ€, tagliata fuori rispetto ad altre realtร ?

Per la posizione che ha, รจ un poโ€™ tagliata fuori a livello di infrastrutture. Io ad esempio, uso spesso la macchina per i miei spostamenti. Fiumicino non รจ lontano, quindi mi capita anche di prendere lโ€™aereo quando ho partite lontane, mentre per quanto riguarda il treno non รจ proprio comodissimo. Per certi versi il suo essere un poโ€™ fuori, puรฒ essere un vantaggio, perchรฉ conserva la pace e la tranquillitร  che la caratterizzano.

Se lโ€™Umbria fosse una regola del calcio, quale sarebbe?

Il vantaggio. Che รจ una norma e non una regola, ma che quando la puoi applicare il gioco รจ sicuramente piรน vivace. Il vantaggio dellโ€™Umbria sono i suoi paesaggi, il cibo e la vita in generale che si respira qui.

Cโ€™รจ una partita che avrebbe sempre voluto arbitrare e non lo ha ancora fatto?

Potrei dire la finale del Mondiale, perchรฉ รจ il sogno di qualsiasi arbitro e in pochi ci arrivano. Invece dirรฒ la partita che piรน mi ha dato soddisfazione arbitrare: una gara di beneficenza dopo il terremoto del 2016, che si รจ disputata a Norcia tra gli attori e il personale della protezione civile. รˆ stato qualcosa di concreto per lโ€™Umbria e mi ha reso molto orgoglioso.

Gli umbri sono accusati di essere chiusi, si riconosce in questo stereotipo? Glielo hanno mai fatto notare?

No, non mi รจ mai successo. Forse nella parte Nord dellโ€™Umbria sono piรน chiusi rispetto a Terni, che risente dellโ€™influenza del carattere romanesco.

Ci sono in Umbria giovani arbitri che potrebbero arrivare ai suoi livelli?

Cโ€™รจ unโ€™ottima scuola di assistenti arbitrali, che sono arrivati a buoni livelli. Per quanto riguarda gli arbitri in Lega Pro e serie D cโ€™รจ qualcuno per potrebbe fare strada.

Cosa gli consiglierebbe?

Gli consiglierei di dare il massino, sempre. Di avere passione e di fare sacrifici, perchรฉ solo cosรฌ si puรฒ arrivare a determinati livelli. La passione รจ il motore trainante, ma non basta. Ci vuole anche impegno e fame di raggiungere lโ€™obbiettivo. Questa professione va messa un poโ€™ davanti a tutto. Lโ€™imbuto รจ molto stretto e in pochi arrivano in serie A. Ma gli consiglierei anche di divertirsi e di godesi la propria passione.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Bella, unica, poco aperta di mentalitร .

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Serenitร .

Indossa la fascia di capitano del Sassuolo ogni domenica e, da vero centrocampista, corre e recupera palloni per la sua squadra.

Francesco Magnanelli, nato a Umbertide e cresciuto a Cittร  di Castello, รจ un umbro DOC, di quelli che amano la terra e la vita semplice, ben lontano dallo stereotipo del calciatore moderno. Di mestiere fa il mediano, un lavoro sporco e di fatica. Un lavoro fatto per gli altri.ย รˆ partito dalle giovanili del Gubbio ed รจ arrivato in Europa League con il suo Sassuolo, portandosi sempre nel cuore un pezzetto dโ€™Umbria.

 

capitano-sassuolo

Francesco Magnanelli, 33 anni

Qual รจ il suo legame con questa regione?
รˆ la mia terra, la mia famiglia dโ€™origine, gli amici di sempre. Ho un legame molto forte con questa terra e, per questo, torno appena posso. Ci passo le vacanze, รจ un luogo molto particolare e affascinante. Per me rappresenta le cose semplici, la campagna, le grigliate e il camminare scalzo.

Quindi la sente ancora casa sua, benchรฉ sono anni che vive fuori?
Certo che la sento casa mia. Dico sempre che ho due case: una a Sassuolo e una a Cittร  di Castello. A Sassuolo ho mia moglie, i figli e il mio lavoro; a Cittร  di Castello ho le mie origini e spesso quando sono lรฌ faccio le cose che facevo da ragazzino. Vivo la campagna, una vita semplice e piรน reale.

Nel suo campo lei รจ unโ€™eccellenza umbra: si sente un poโ€™ un rappresentante di questa regione e dello sport umbro?
Senza esagerare sono solo un ragazzo che รจ riuscito a uscire dallโ€™Umbria, una regione che un poโ€™ ti imbriglia. Mi spiego meglio: spesso i giovani umbri al massimo vanno a Perugia a fare lโ€™universitร , in pochi si allontanano veramente. In qualche modo si fa fatica a uscire. Se penso al mondo del calcio, ci sono tante scuole calcio, ma sono pochi i ragazzi che riescono a fare esperienze extraregionali. Oggi, devo dire che รจ un poโ€™ la situazione รจ migliorata, si sentono nomi di giovani emergenti che potrebbero avere delle opportunitร , ma fino a qualche anno fa era tutto bloccato. Insomma, si fa ancora fatica a uscire dallโ€™Umbria.

Questo potrebbe avvenire con lo sport?
Esatto. Ogni paesino ha una sua squadra e sono tante le scuole calcio, ma migliorandole, puntando sui giovani, si potrebbe incentivare lo sport, ma anche lโ€™apertura verso lโ€™esterno.

Finita la sua carriera, tornerร  da queste parti o resterร  a Sassuolo?
Ancora non so bene cosa farรฒ, per ora vivo un poโ€™ alla giornata. Vediamo nei prossimi anni.

Cosa vuol dire essere umbro fuori dallโ€™Umbria?
Lโ€™Umbria รจ un luogo che apprezzi al massimo quando vivi fuori. Riesci a vedere da lontano tutti i suoi pregi e i suoi difetti, che magari vivendola non percepisci.

Quali sono i pregi e quali sono i difetti?
I pregi sono la tranquillitร , la storia, lโ€™arte, la cultura e le tradizioni semplici. Proprio le tradizioni perรฒ possono essere unโ€™arma a doppio taglio e diventare dei difetti se imbrigliano e bloccano lo sviluppo. Tra i difetti non si puรฒ non notare la mancanza di infrastrutture adeguate, basta pensare che รจ una regione difficile da raggiungere con treni e strade.

Lo stereotipo dellโ€™essere chiusi lo ha mai avvertito, glielo hanno fatto mai notare?
No. Forse questa chiusura la notiamo solo noi umbri. Per tutti gli altri รจ un paradiso. Di questa terra vedono solo il meglio e quando parlano dellโ€™Umbria ne parlano come di unโ€™oasi di felice, di un posto perfetto.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?
Affascinante, le origini โ€“ mi basta unโ€™ora a Cittร  di Castello e comincio subito a parlare in dialetto โ€“ e nido, inteso come rifugio di vita semplice.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa terra.
Il mio ritorno alle origini, alla semplicitร , alla terra.

  • 4