Prima edizione per Panorami dโAutore a Villa Fabri, rassegna di prosa estiva promossa dal Teatro Belli, in collaborazione lโassociazione Magazzini Artistici di Narni e Roma e Povero Willy di Terni, con il patrocinio del Comune di Trevi.
In scena dal 17 al 20 agosto, sul palcoscenico a cielo aperto allestito nella splendida location del Ninfeo di Villa Fabri a Trevi, un ciclo di quattro spettacoli che vuol essere una sorta di proseguo della Stagione Teatrale invernale che si svolge al Teatro Clitunno di Trevi, cosรฌ da consentire al pubblico trevano, e non solo, di fruire di ottimi spettacoli durante tutto lโarco dellโanno. Panorami dโAutoreย รจ una rassegna che predilige grandi testi e grandi artisti, e che racconta storie molto diverse tra loro, in modo da potersi rivolgere ad un pubblico ampio.
Il Sogno di Ipazia
IL PROGRAMMA
Si inizia il 17 agosto con La Signorina Else, capolavoro del grande autore austriaco Arthur Schnitzler. Else รจ un piccolo gioiello abbandonato in un salotto polveroso: ironica ed esibizionista, maliziosa e intraprendente, nel corso del suo flusso di coscienza rivelerร il suo stato di totale e spietata solitudine e di insoddisfazione nei confronti del tessuto umano che la circonda. Ad interpretare Else sarร Diletta Masetti, diretta da Claudio Jankowski.
Tra aneddoti, canzoni e poesie il 18 agosto spazio a ร arrivato il Novecento, scritto e diretto da Tonino Tosto, un percorso tra musica e teatro che attraversa la storia dei mutamenti a cui assistette lโItalia con lโarrivo del Novecento, โil secolo dellโoroโ. In scena Tonino Tosto e Susy Sergiacomo, accompagnati alla chitarra da Danielo Pace e al piano da Dario Troisi.
Il 19 agosto sarร la volta di Francesca Bianco con Il Sogno di Ipazia di Massimo Vincenzi, con la regia di Carlo Emilio Lerici, che ripercorre la storia di Ipazia, filosofa astronoma e matematica pagana vissuta ad Alessandria dโEgitto a cavallo tra 300 e 400, donna-simbolo per generazioni di donne, amatissima dal pensiero femminista per aver incarnato libertร e autonomia di pensiero in forme โpossiamo dire oggi- moderne. Questo spettacolo ha collezionato piรน di 300 repliche in tutta Italia, diventando un piccolo โcasoโ nazionale.
Infine, a chiudere il sipario sulla rassegna il 20 agosto sarร un testo molto attuale, seppur scritto dopo lโinizio della Prima Guerra Mondiale, unโaperta critica allโassurda atrocitร del conflitto bellico: Gli ultimi giorni dellโumanitร ย di Karl Kraus, con Riccardo Leonelli, Germano Rubbi, Gisella Celentano, Giacomo Lucci. La regia รจ di Riccardo Leonelli.
Costo del biglietto unico per ogni spettacolo euro 10.
La giovanissima perugina รจ stata ammessa alla prestigiosa scuola di danza dove, dal 4 settembre, inizierร le lezioni.
Sta prendendo lezioni di francese e si prepara a partire con la sua bambola preferita, La Cocca (cosรฌ la chiama), dalla quale non si separa mai. Perchรฉ, Giorgia Aquilanti, 11 anni, da Perugia andrร a Parigi per frequentare la prestigiosa Scuola di danza dellโOpรฉra.
Forse รจ la prima umbra, forse la prima perugina: poco importa. Quello che importa รจ che il 4 settembre, in punta di piedi, inizierร i corsi e porterร lโUmbria tra le mura della piรน antica scuola di danza del mondo, fondata nel 1713 da Luigi XIV (il Re Sole, per intenderci) e che รจ un vero trampolino di lancio per le future รฉtoiles.
Giorgia Aquilanti
Giorgia balla da quando ha 3 anni (due lezioni al giorno, dal lunedรฌ al venerdรฌ) nella scuola Studio Danza Arabesque della mamma Daria Ermakova, giร ballerina del teatro Bolshoi di Mosca. Un bel pedigree, non cโรจ che dire!
Con lโaiuto del papร Maurizio ci siamo fatti raccontare come si arriva – anche solo – a essere presi in considerazione dallโOpรฉra di Parigi. Figuriamoci a farsi ammettere.
ยซA maggio Giorgia ha partecipato al Teatro Morlacchi di Perugia al concorso Italian Dance Award, lรฌ รจ stata notata e segnalata alla direttrice dellโOpรฉra, รlisabeth Platel. Alla fine di quel mese lโhanno chiamata per sostenere unโaudizione in presenza a Parigi, e a giugno รจ arrivata la conferma dellโammissione nella sesta divisione โ le divisioni sono otto – quindi in sei anni dovrebbe riuscire a diplomarsi. Il provino รจ stato una vera e propria lezione di danza, in cui hanno valutato le sue doti tecniche e fisiche (peso, altezza e corporatura). Anche lโetร รจ rilevante: piรน si รจ piccoli, meglio รจ; prediligono infatti insegnare ad alunni ancora non pienamente formati artisticamente. Inoltre, a paritร di candidati la precedenza viene data a ballerini francesi – ad oggi nella scuola, oltre a Giorgia, ci sono solo altri due italiani. Per questo siamo ancora piรน orgogliosi della sua ammissioneยป racconta il papร .
Giorgia ha confessato candidamente di non essere stata piรน di tanto emozionata durante lโaudizione โ dopotutto ha giร partecipato in passato a stage e concorsi di livello – e dโispirarsi a Nina Kaptsova, prima ballerina del Teatro Bolshoi. Le sue idee sono sicuramente chiare.
Nellโaccademia frequenterร la scuola paritaria la mattina, mentre il pomeriggio sarร dedicato alle lezioni di danza. Tutto avverrร allโinterno del campus. ยซร una prova molto importante per lei, si dovrร integrare con le compagne che non parlano nemmeno italiano. Vediamo come andrร , nella peggiore delle ipotesi si torna indietro; perรฒ non si puรฒ dire di no a un’occasione del genere senza nemmeno provareยป conclude Maurizio.
“Uffaโฆ sempre la stessa storia” con Gianluca Foresi – Teatro degli ESTROVERSI.
Il teatro-comico presentato da Gianluca Foresi รจ una riproposizione dellโarte dei giullari medievali che giocavano sullโimmediatezza, e sul dire allโimprovviso, provvisti perรฒ anche di un vasto repertorio e di una raffinata cultura. Il 22 e il 23 aprile lo spettacolo sarร al Teatro Bicini di Perugia (sabato alle 21:15 – domenica alle 17:15).
Dopo il successo con la piรจce di gennaio su Canova, torna in teatro a Perugia, Stefano de Majo, interpretando questa volta l’imperatore Adriano.
Lo spettacolo IMPERATOR Memorie di Adriano si terrร sabato 25 marzo alle ore 21 al teatro di Sacco (piazza Giordano Bruno nr 9 a Perugia) ed รจ inserito al centro del Festival Indizi giunto alla sua 27esima edizione.
Stefano de Majo
Una piรจce avvincente tratta dal capolavoro della letteratura universale di Marguerite Yourcenar, considerato da molti un autentico libro guida per la propria esistenza. Celebre fu il commento di Thomas Mann il quale disse di non essersi mai emozionato tanto ad una lettura, come non gli accadeva ormai da molto tempo. Nella rivisitazione di Stefano de Majo assisteremo anche a rimandi al Caligola di Camus, al MarcโAntonio di Shakespeare, alla Pharsalia di Lucano e al pensiero di Platone.
Emanuela Boccacani
Lo spettacolo รจ giร stato rappresentato con successo oltre che in teatro, anche nella biblioteca del Parlamento di Roma e in prestigiosi siti archeologici e teatri romani come in quello di Ostia antica, Spoleto, Aquinum, Carsulae, Ocriculum e nella villa romana del console dโAssio. Una piรจce originale e potente, che rievoca i grandi classici rendendoli vivi e presenti. Scritta, diretta e interpretata da Stefano de Majo con i movimenti scenici e le musiche dal vivo della bravissima ed elegante Emanuela Boccacani al flauto, handpan, campane tibetane e percussioni. Le memorie di un vero leader illuminato del passato, aperto al confronto con le altre culture, di cui oggi il mondo reale avrebbe tanto bisogno, un uomo capace di mostrarsi nudo sotto le stelle, parlando alle nostre smarrite anime con la sua eterna… ยซanimula, vagula, blandula…ยป.
Stefano de Majo, attore e autore ternano, con il duo jazz Angelici-Graziani, sabato 4 marzo al Teatro Secci di Terni, presenterร in prima assoluta il nuovo spettacolo dal titolo evocativo 1971 l’anno che cambiรฒ il rock.
Il connubio tra teatro e rock vide giร quattro anni fa Stefano de Majo interpretare con successo la figura del leggendario Syd Barrett con la musica dal vivo dei Final Cut, la famosa cover band dei Pink Floyd. Sabato al teatro Secci sarร la prima di una nuova produzione che abbina il teatro di affabulazione dell’attore alla musica rock suonata dal vivo da una nutrita band di 10 valentissimi elementi: Alberto Cipolla, Emanuele Cordeschi, Tonino Cuzzucoli, Andrea Dominici, alle voci e chitarra, Claudio Baccani e Michele Cricco alle chitarre, Paolo Scappiti al basso, Gian Paolo Ionni alle tastiere, Mirko Brizzi alla batteria e Chiara Pistecchia danzatrice.
Lo spettacolo dal titolo 1971, utilizzando anche proiezioni di video art, come ยซ…quell’anno il dio del Rock decise di cambiare la storia della musica, ispirando una straordinaria produzione discografica da parte di tutti i principali interpreti della scena mondialeยป spiega de Majo.
ยซSarร un viaggio nel tempo attraverso la musica rock, la musica sarร la vera protagonista,ย il propellente che ci spedirร in orbita, sulle note del rock rivedremo le vicende straordinarie di quell’anno in cui il mondo giร schierato nei due blocchi tra Usa e Urss, era diviso tra imprese lunari e sonde su Marte, guerre nel Vietnam e rivendicazioni ai confini dell’Irlanda del nord, l’anno in cui i Beatles intraprendevano una battaglia legale nei tribunali per la divisione del patrimonio e la civilissima Svizzera concedeva solo quell’anno il diritto di voto alle donne, l’anno in cui il mondo sognava col rock di raggiungere nuove dimensioni di pace e fratellanza universale, mentre David Bowie si chiedeva se ci fosse vita su Marte e John Lennon incideva la sua Imagine. Intanto in Italia tra golpe sventati ed elezioni sofferte del nuovo capo di Stato, votato in extremis alla vigilia di Natale di quell’anno 1971, il mite giurista Giovanni Leone, che entrรฒ poi nella storia per le dimissioni a seguito del caso Lockeed, nel frattempo anche i gruppi rock nostrani come le Orme e la Pfm, dallo stivale volgevano lo sguardo al cielo nella malinconica bruma di settembre. Tra la grigia rugiada della campagna e i suoni sintetici della zona industriale. Insomma quel 1971 fu un anno speciale e lo spettacolo sarร un viaggio rock spaziale tra missili, sonde e moduli lunari, ma anche il ricordo della prima e-mail che quell’anno fu inviata dagli Usa, cosรฌ come del primo E-book della storia che trascrisse per intero la dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America, mentre la sporca guerra del Vietnam invadeva anche il Laos, ma il vero spartiacque fu quando a Pompei i Pink Floyd al minuto 22.40 del loro concerto, l’unico a porte chiuse della storia,ย nel silenzio degli scavi cari, mandarono in orbita un eco sintetico e primordiale che cambierร da quel momento la storia, non soloย del rock, ma anche la storia globale. Da quel momento il mondo non sarร piรน lo stesso, quel misterioso suono si propagherร dell’anfiteatro di Pompei fino allo spazio riecheggiando magari anche sulla luna, forse persino su Marteโฆยป.
Toccata e fuga, una nuova commedia firmata dagliย Amici del Teatro di Colombella. Una commedia stile inglese, divertente, dinamica, e piena di colpi di scena.
Sabato 18 febbraio ore 21
Domenica 19 febbraio (doppio spettacolo) ore 16.30 e ore 21
Al teatro Mancinelli di Orvieto il 16 e 17 aprile, la satira racconta i tempi attuali.
Questo รจ un periodo di sconvolgimenti e cambiamenti, di perdita di sicurezza e di riferimenti. Tutti noi viviamo dentro questa bolla di indeterminatezza, in cui ognuno prova a proteggersi con gli strumenti che piรน gli sono congeniali. Lo strumento che utilizza Gianluca Foresi รจ la satira. Sin dai tempi antichi, da Aristofane, Persio o Giovenale, la satira serviva a castigare e sottolineare le storture, le incongruenze e le ingiustizie della societร : ciรฒ veniva fatto mettendo alla berlina determinati comportamenti in modo da suscitare ilaritร negli spettatori o negli ascoltatori. Ma non รจ la necessitร di suscitare il riso il primo obiettivo della satira, bensรฌ quello di suscitare una riflessione e provocare uno scarto netto fra la realtร e quello che dovrebbe essere. In molti si sono cimentati nel genere, chi sotto mentite spoglie, chi sotto una veste piรน filosofica e moraleggiante: pensiamo a Dante Alighieri, che ha utilizzato la poesia, la forma letteraria forse piรน lontana dalla satira, per mettere in evidenza e criticare costumi, modi di essere e personaggi della sua epoca.
Oggi la satira รจ un contenitore, รจ una forma, ma รจ anche un modo dโessere e di tentare di intervenire in qualche modo sulla realtร sociale, culturale, intellettuale, e politica; lo fa con strumenti che compendiano quelli del passato, aggiungendone di nuovi. Il primo a subire lโeffetto della satira deve essere il satiro stesso, che in questo caso da Nemo profeta in patria diventa Scemo profeta in patria.
Lo spettacolo Scemo profeta in patria cerca di attraversare questi tempi difficili per sezionare e difendersi in qualche modo dalle vicende che hanno caratterizzato questo ultimo anno in particolare. Ma non tralascerร di attingere a fatti, eventi, e notizie che hanno caratterizzato la storia passata, anche remota. Uno spazio sarร dedicato appunto anche al grande Poeta toscano di cui ricorrono i 700 anni della morte.
Per rimanere al presente invece, la satira di Gianluca Foresi prende spunto principalmente da notizie, verificate nella loro veridicitร , che riguardano politica, religione, cronaca, e che vengono affrontate con sarcasmo, corrosivitร e con un pizzico di quel politicamente scorretto che le rende esplosive: in negativo e in positivo. Tutto questo perรฒ sarร affrontato senza perรฒ mai perdere lโeleganza verbale e il rispetto implicito per quello che รจ il bersaglio di turno. Piรน che governare la satira, Gianluca Foresi รจ e sarร governato da essa, รจ e sarร trasportato e quasi ipnotizzato.
In questo spettacolo non sempre il suo pensiero coinciderร con quello della battuta: la battuta diventerร il pretesto per mettere in evidenza quello che la notizia ci ha fatto dimenticare o quello che altre persone potrebbero davvero aver pensato: assolve a una funzione maieutica, terapeutica quasi, porta alla coscienza quello che era stato rimosso. Anche in Scemo profeta in patria Foresi, perรฒ, non perderร la consueta verve istrionica e soprattutto la capacitร di improvvisare e di creare momenti estemporanei: il pubblico come sempre sarร una parte importante dello spettacolo e verrร chiamato a giocare sulle assi del palcoscenico. Dunque mettetevi comodi, ne avrete bisogno!
“La sera dei Miracoli” รจ lo spettacolo che si รจ tenuto, con un grande consenso di pubblico, al Teatro dellโAccademia di Tuoro sul Trasimeno, dove il binomio musica e sand art ha donato emozioni e catturato gli animi.
Dire Antonio Ballarano, Gabriella Compagnone,Antonio Ruvo, Gianni Maestrucci e Sara Jane Ceccarelli, vuol dire regalare emozioni in unโesibizione che ha appagato pienamente i sensi dello spettatore che ha assistito entusiasta a La sera dei miracoli, il cui nome prende spunto dalla celebre canzone di Lucio Dalla, brano riproposto, insieme a suoi altri, durante la serata. I cinque artisti, nel loro specifico linguaggio, sono stati complementari e integrativi nel messaggio composto da musica, voce e figurativo, ampiamente apprezzato da tutti quelli che hanno colmato, in ogni ordine di fila, i posti disponibili.
Gabriella Compagnone, sand artist italiana, in una sorta di magia, ha giocato con la sabbia e prodotto con delicata maestria: le sue figure sono state trasmesse sul fondale del palco per la visione e il meritato apprezzamento della platea. Le realizzazioni di Gabriella, fin da subito, sono apparse in perfetta sintonia con le note musicali prodotte dal trio composto dalla voce di Antonio Ballarano, dalla chitarra di Antonio Ruvo e dalle percussioni di Gianni Maestrucci, il tutto impreziosito dalla voce di un altro pezzo da novanta, Sara Jane Ceccarelli.
In scena “La sera dei Miracoli”. Foto by Proloco di Tuoro sul Trasimeno
ยซIo e Gabriella abbiamo unito i nostri progetti, cosรฌ che i giochi di sabbia e la musica sono in perfetta armonia. Il risultato รจ stato ottenuto dopo lunghe prove che ci hanno visto impegnati per la preparazione di questo spettacolo, che offre delle visioni incantevoli e ascolti suggestivi per il pubblico. Cosรฌ come la soave musica di Antonio e Gianni e la splendida voce di Sara Janeยป racconta Antonio Ballarano. Fabrizio Magara, presidente della locale Proloco ci ha detto: ยซร una grande soddisfazione aver avuto a Tuoro sul Trasimeno questi artisti, che sono di unโelevatissima caratura. Il pubblico che รจ venuto anche da lontano, ha riempito il nostro teatro, dimostrando che la buona arte attira le persone con i suoi messaggi sociali e di pace, come La sera dei Miracoli che ne presenta nelle sue forme e contenutiยป.
Impeccabile lโorganizzazione della Proloco che con tutto lo staff capitanato da Fabrizio Magara e dal suo vice, Andrea Grasselli, hanno reso possibile assistere allโunicitร del graditissimo evento.
Il Teatro Stabile dell’Umbria e il Comune di Gualdo Tadino presentano la nuova Stagione di Prosa, quest’anno in una versione speciale primavera/estate.
โAbbiamo voluto dare un segnale di normalitร . I tragici fatti di questi giorni ci ricordano ancora di piรน quanto sia importante coltivare lโarte e la cultura โ le parole di Barbara Bucari, Assessore alla cultura del Comune di Gualdo Tadino โ. Una Stagione di Prosa con ben 7 spettacoli in 5 mesi, dalla primavera all’estate, in tutti i palchi della nostra cittร e che ci porta di nuovo dentro i nostri teatri chiusi da troppo tempo: al Teatro Don Bosco, al Teatro Talia e alla Rocca Flea, location suggestiva ed unica ormai sede di una sua dedicata Stagione estiva. Insieme al Teatro Stabile dell’Umbria, allโAssociazione Educare alla Vita Buona e allโUniGualdo, che ringrazio per la straordinaria collaborazione, abbiamo fatto delle scelte per tutti i gusti, anche rivolte a un pubblico giovane che crediamo si stia avvicinando sempre piรน al Teatro. La Stagione di Prosa รจ un segno di civiltร per ogni comunitร , anche la piรน piccola e con pochi mezzi e strutture. ร unโesperienza importante che cercheremo di portare avanti, a prescindere dalle crisi e dalla lontananza da centri culturali piรน grandi, a dimostrazione che la cultura non isolaโ.
Il primo appuntamento della Stagione sarร mercoledรฌ 6 aprile al Teatro Don Bosco con l’attesissimo spettacolo Mi amavi ancora, giร in programma nella primavera 2020 e annullato a causa dell’emergenza sanitaria. Gli attori Ettore Bassi e Simona Cavallari, diretti da Stefano Artissunch, sono i protagonisti della raffinata ed eccellente scrittura, ricca di colpi di scena e densa di umorismo, di Florian Zeller โ giovane autore vincitore di numerosi premi in Francia โ, che coinvolgerร gli spettatori in una ricerca fatta di dubbi e apprensioni, in cui si mescolano realtร , immaginazione, paura, risate e fantasia.
Mi amavi ancora, foto Ignacio Maria Coccia
Giovedรฌ 28 aprile al Teatro Talia, รจ la volta di MADONNA, dai racconti della scrittrice contadina Rina Gatti, un monologo di e con Caterina Fiocchetti che si sviluppa in un dialogo con il violoncello di Andrea Rellini. Attraverso un linguaggio schietto, semplice, genuino come la comunitร agreste che descrive, lo spettacolo รจ un affresco dellโItalia tra le due Guerre nel vivo dei mutamenti sociali, economici e costituzionali visti con gli occhi di una bambina che impara ad essere donna.
Venerdรฌ 13 maggioย si torna al Teatro Don Bosco con il monologo emotivo e appassionante del popolare attore Marco Bocci, interprete e coautore de Lo Zingaro. Lo spettacolo racconta la storia esemplare di un pilota di auto sconosciuto il cui destino รจ perรฒ indissolubilmente legato al mito della Formula 1 Ayrton Senna.
Al Teatro Talia, Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani portano in scena, giovedรฌ 26 maggio, il loro Mio padre non รจ ancora nato, unย intenso ed emozionante spettacolo dedicato al tema universale dei legami familiari, in particolare al rapporto inespresso fra padri e figli. Un uomo di sessantโanni che ha avuto unโamnesia temporanea; la voce di una figlia a comporre il dialogo, a prefigurare il ricordo di un vissuto o soltanto lโillusione che un giorno tutto possa accadere davvero. In scena l’attrice Caroline Baglioni, vincitrice della prima edizione della Biennale Autori under 40 nel 2020.
Anche quest’anno il Rotary Club di Gualdo Tadino รจ sponsor ufficiale della Stagione. La Campagna Abbonamentiinizierร venerdรฌ 1 aprile presso l’Info point.
Per quanto riguarda gli appuntamenti estivi, realizzati in collaborazione con il Polo Museale, si comincia domenica 24 luglio alla Rocca Flea con un artista particolarmente amato dal pubblico umbro: Matthias Martelli, protagonista de Il Mercante di Monologhi, accompagnato dalla musica dal vivo di Matteo Castellan. Uno spettacolo che fonde divertimento, cultura e satira, vincitore di diversi Premi Nazionali (Premio Alberto Sordi, Premio Fnas, Premio Locomix, Premio A L’Avogaria-Venezia). In scena un teatro surreale: una carrellata di personaggi grotteschi, che fra comicitร , poesia e follia smuovono risate e provocano i cervelli.
Paolo Hendel, Foto Rudy Falomi
Ad agosto in scena La storia di Re Lear, uno spettacolo scritto da Melania G. Mazzucco, una delle piรน apprezzate narratrici italiane contemporanee, affidato alla poliedrica attrice Vanessa Scalera, protagonista della celebre serie televisiva โImma Tataranni – Sostituto Procuratoreโ. Una delle storie piรน raccontate, rappresentate, tradotte e adattate di sempre, qui in una versione contemporanea e originale, con la sonorizzazione e live electronics di Antonello Aprea.
Giovedรฌ 18 agostoPaolo Hendel chiude il Cartellone con La giovinezza รจ sopravvalutata, una sorta di confessione autoironica sugli anni che passano, con tutto ciรฒ che questo comporta: โansie, ipocondria, visite dallโurologo, la moda dei ritocchini estetici e le inevitabili riflessioni, sia di ordine filosofico che pratico, sulla dipartitaโ. Avvalendosi della preziosa complicitร del regista Gioele Dix, Hendel si racconta con una sinceritร disarmante e attraverso una esilarante carrellata di commenti di โutenti indignatiโ sul web racconta lโItalia di oggi.
Per info: Comune di Gualdo Tadino Ufficio politiche culturali da lunediฬ a venerdiฬ dalle 9.30 alle 13.30 | T 075 9150264 cultura@tadino.it | www.tadino.it
Un trionfo giร realizzato al Morlacchi si ripeterร questa sera (ore 21) nellโarena del Frontone.
Confermato lโentusiasmo di coloro che avevano chiesto una replica del grande evento dello scorso febbraio, e che e lucevan le stelle lo ascolteranno sotto il firmamento che fa da scenografia naturale al grande spettacolo portato a Perugia da Ermanno Fasano e la Solti snc.
Una Gabrielle Mouhlen altera ed elegante, nello stesso tempo appassionata, รจ la Floria Tosca che incanterร il pubblico perugino. Una grande artista sorretta da un cast di esperienza per recitare i tre atti di una delle piรน belle opere di Puccini, la stessa con cui il Teatro La Scala ha aperto la stagione. Il soprano, che ha giร interpretato lo stesso personaggio al Festival Pucciniano di Torre del Lago e al Musikthetaer di Essen, si รจ giร detta innamorata di Perugia, ed รจ bene lieta di tornare, e magari fare anche qualche giro da turista. Lo stesso vale per Davi Ryu che ha interpreterร con intensitร Mario Cavaradossi, un personaggio che puรฒ dare spazio alla sua potenza vocale e al suo impeto interpretativo.
Ermanno Fasano, lโimpresario, ci aveva promesso per questa data la Boheme, ma lโemergenza sanitaria ha ristretto i tempi di preparazione, e riferisce: โSiccome siamo abituati a una certa qualitร cui non vogliamo rinunciare, abbiamo deciso di trasformare il limite in virtรน, e accontentare tutti coloro che a febbraio non erano riusciti a entrare al Morlacchi per il veloce sold out e per lโimpossibilitร di realizzare una replicaโ. Ho Joun Lee impersonerร il terribile Scarpia รจ un baritono ormai riferimento per spettacoli lirici in tutto il mondo.
Nellโintervista al Direttore e Maestro Concertatore, Lorenzo Castriota Skanderbeg ci regala alcune chicche ricordando che non a caso Tosca era lโopera preferite e dirette da Gustav Mahler, ed รจ una delle opere piรน amate anche da altri direttori per la genialitร della musica pucciniana da cui sono nati gli stessi Musical americani, da cui discendono e a cui si sono ispirati molti altri compositori successivi, anche di musica Pop.
La regia รจ affidata a Guido Zamara che nel rispetto della tradizione riesce sempre a sorprenderci con qualche particolare innovativo che coinvolge il pubblico con la ricerca del significato che generalmente nello stile zamarese si svela nel finale.
La presenza dellโorchestra sinfonica della cittร di Grosseto insieme al Coro LiricodellโUmbria ha creato un connubio artistico toscoumbro sperimentato ormai da tre anni e che si rinnova e rafforza in ogni evento, confermato anche nelle tournรฉe fuori regione.
Una menzione speciale a Stefano Rinaldi Miliani, che nella sua lunga carriera ha interpretato molti ruoli, e ha calcato le scene di teatri di tutto il mondo, e dopo averlo giร rappresentato allโArena di Verona, anche domani interpreterร Angelotti ha offerto unโottima interpretazione sia scenica che vocale.
Una presenza di freschezza fanciullesca comunque connotata da professionalitร matura รจ stata portata dalla presenza del Coro delle Voci Bianche del Conservatorio di Perugia, con la direzione del Maestro Franco Radicchia, il quale riferisce che: โIl coro ha da tempo obiettivi artistiche ed educativi che portino i piccoli e i giovani alla conoscenza della musica di alto livello, come formazione del futuro fruitore del belloโ. In un iter educativo che responsabilizza notevolmente i cantori e le famiglie a un senso di formazione e preparazione. Fra tutti emerge la figura del pastorello che sarร interpretato da Tommaso Tortoioli in un tripudio di sentimenti e passioni forti quale รจ Tosca, ha porterร con naturalezza e grande espressivitร la purezza dellโetร novella.
Importanti collaboratori del Coro Lirico e in questo contesto di tutta lโopera messa in scena i maestri preparatori Sergio Briziarelli ed Ettore Chiurulla, che oltre alla preparazione degli artisti del coro, contribuiranno con grandi effetti sonori afferenti ai vari contesti musicali.
Lo stesso Ermanno Fasano, titolare della S.O.L.T.I , che giร da oltre tre anni porta lโOpera Lirica nella nostra cittร , entusiasta dellโaccoglienza e dalla calorositร del pubblico perugino promette che febbraio al Morlacchi sarร un appuntamento annuale conย lโOpera, dove ci incanterร con un altro importantissimo titolo, e facendo i dovuti scongiuri che sul palcoscenico sono doverosa consuetudine.