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Con la sua forma circolare, un diametro di circa 22 metri e una profonditร  di circa 13, il bacino si trova a circa due chilometri a nord diย Bevagnaย (Perugia), immerso nella natura tipica della Valle Umbra

Immergersi nelย lago Aisoย โ€“ o, come viene anche chiamato,ย lago dโ€™Abissoย oย dellโ€™Inferno โ€“ รจ unโ€™esperienza unica. Il sole penetra dalla superficie parzialmente coperta di alghe, disegna giochi di luce insoliti e particolarmente suggestivi, regalando colori che raramente si possono osservare in acqua dolce. Lโ€™acqua cristallina lascia intravedere la vegetazione esterna anche dal fondo del bacino. La trasparenza รจ dovuta al fatto che il lago รจย una risorgiva artesianaย alimentata da sorgenti sub-lacuali, questo fa si che lโ€™acqua sia mossa come da una corrente.
Con la sua forma circolare, un diametro di circa 22 metri e una profonditร  di circa 13, il bacino si trova a circa due chilometri a nord diย Bevagnaย (Perugia), immerso nella natura tipica della Valle Umbra e nascosto tra gli alberi, quasi come fosse uno scrigno che conserva dei segreti. E infatti tanti segreti e misteri circondano questo piccolo lago umbro.

 

Il lago sacro

Sullโ€™origine di questo piccolo specchio dโ€™acqua si raccontano diverse storie e leggende che fanno risalire la sua creazione a un evento di sprofondamento, ma lโ€™etร  del lago sembra antica, di epoca preromana. Vicino alle sue sponde, infatti, sono state ritrovate delle statuette votive del VI-V sec a.C., dei frammenti di terrecotte e statue marmoree e delle monete. In localitร  Aisillo Fanelli, a poca distanza dallโ€™Aiso โ€“ sulla piana di Bevagna โ€“ sono stati svolti scavi archeologici che hanno riportato alla luceย un santuario di epoca romana.
Si trattava di un luogo di culto, in quanto รจ presente una cavitร  circolare delimitata da una struttura in cocciopesto a formare un bacino, centro dellโ€™intero complesso sacro. La funzione della suddetta vasca non รจ conosciuta, sembra, tuttavia, che fosse di tipo votivo, vista la presenza nel bordo di numerose monete, che, con ogni probabilitร , venivano gettate al suo interno. Sono apparse anche due stanze circondate da un porticato, di cui rimangono alcune basi di colonna in arenaria e il pavimento in cocciopesto. I due ambianti conservano anche loroย tracce di cultoย come statue ed elementi dโ€™arredo.

 

Lago Aiso

La leggenda

Al lago dโ€™Aiso sono legate alcune leggende, tra cui una nota fin dal Seicento. Si racconta di un ricco e avaro contadino di nome Chiarรฒ che volle trebbiare il granoย il giorno di S. Anna, giorno nella tradizione contadina dedicato rigorosamente al riposo e alla festa della madre della Madonna. Per questa sua volontร , che contravveniva alla regola โ€“ narra la tradizione โ€“ lโ€™aia dove stava trebbiando sprofondรฒ con tutti gli uomini che stavano lavorando, formando subito dopo un laghetto, lโ€™attuale lago di Aiso. La pia moglie di Chiarรฒ scampรฒ al pericolo con un bambino, maย un rivo dโ€™acqua la seguรฌ e sommerse il figlioย nel luogo dove ora cโ€™รจ una piccola sorgente dettaย lโ€™Asillo.

 


Fonte:

I luoghi del silenzio

Bollettino di archeologia

ยซQuesto sito archeologico ci aiuta a capire dove erano piantate le radici piรน profonde della nostra civiltร ยป.

Cunicolo

Sono queste le parole del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti alla presentazione del progetto di valorizzazione del complesso monumentale della cattedrale di Perugia denominato Isola di San Lorenzo e il percorso nella Forma del Tempo. La storia di Perugia e del suo Colle Sacro, nella suggestiva cornice del chiostro superiore della Cattedrale perugina. Il progetto di valorizzazione nasce dal sodalizio tra alcuni professionisti del settore turistico-culturale e lโ€™Arcidiocesi di Perugia e Cittร  della Pieve, che hanno costituito Genesi, con lโ€™obiettivo di valorizzare i beni culturali e di sviluppare itinerari per valorizzare al meglio il territorio umbro. Il progetto รจ stato presentato dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, dal presidente del Capitolo dei Canonici mons. Fausto Sciurpa, dal vice sindaco di Perugia Gianluca Tuteri e dal presidente della societร  Genesi Giuseppe Capaccioni.

Il percorso

Proprio sotto il complesso della cattedrale si trova un meraviglioso sito storico-artistico e archeologico, la cui genesi risale a ventisei secoli fa. Percorrere gli scavi archeologici รจ come fare un tuffo nel passato e tornare indietro nei secoli; รจ cosรฌ possibile vedere come la cittร  di Perugia ha assunto il suo aspetto attuale attraverso la civiltร  etrusca, quella romana, fino allโ€™insediamento papale.
La Cattedrale di San Lorenzo sorge proprio dove anticamente si trovava lโ€™acropoli della cittร  antica, il luogo piรน alto nel quale spesso venivano edificati templi per le varie divinitร ; la posizione dellโ€™acropoli non venne mai abbandonata, subรฌ nel corso dei secoli varie distruzioni e successive ricostruzioni fino al suo aspetto attuale. I cunicoli sotterranei infatti rispecchiamo perfettamente questa antica struttura: proprio sotto il duomo si puรฒ ammirare unโ€™antica area sacra dove venne edificato un tempio del VI secolo a.C.
I fianchi dellโ€™acropoli erano molto ripidi cosรฌ, per evitare instabilitร , vennero realizzate spine di contenimento con grandi pietre in travertino messe in opera senza legante, cioรจ a secco, posizionate in file parallele. Il muro cosรฌ costruito non risulta perpendicolare, ma รจ leggermente inclinato per contrastare al meglio le spinte esercitate dalla terra della collina. Intorno alla collina dellโ€™acropoli si sviluppava lโ€™antica cittร , dagli scavi รจ infatti ancora possibile percorrere il decumano, una via che correva in direzioneย est-ovest nella cittร .[1]

 

Cunicolo

 

Vicino al decumano inoltre รจ ancora oggi visibile una domus, della quale ancora si puรฒ vedere lโ€™impluvium, ovvero il cortile interno e il pavimento di una stanza. Alzando lo sguardo รจ ben visibile il segno piรน scuro lasciato da un forte incendio avvenuto nel 40 a.C. Durante il periodo medievale, in questa strada vennero costruiti molti edifici a stretto contatto con la Cattedrale, come ad esempio il Salone dei Conclave, che la tradizione identifica come quello nel quale vennero celebrati cinque conclavi, che portarono allโ€™elezione di: Onorio III (1216), Clemente IV (1265), Onorio IV (1285), Celestino V (1294) e Clemente V (1305).

 

Sala dei Conclave

 

Visitando la Perugia sotterranea si rimane affascinanti da un percorso composto da strade e muri monumentali stratificati per ben quindici metri sotto il piano stradale con circa un chilometro di percorso visitabile, tra vie e cunicoli, che collega tra loro quattro civiltร  storiche: etrusca, romana, medioevale e rinascimentale.

 

 

 


[1] Enciclopedia online Treccani, voce Decumano.

 


Per saperne di piรน: Secretumbria

Lโ€™Italia รจ considerata dallโ€™UNESCO un museo a cielo aperto. Chiese, palazzi, antichitร  romane, greche, etrusche, arabe, longobarde, ponti, quadri, affreschi, statue. In Italia tutto รจ arte.

Lโ€™Italia nasconde un patrimonio artistico che pochi conoscono e che riassume in sรฉ le storie di ogni epoca: le pietre. Le pietre sono ovviamente di pietra, non si muovono, ma parlano in silenzio. A modo loro narrano storie di viaggi, di tradimenti, di amori e di curiositร . Ci sono pietre lisce o scalpellinate e pietre con iscrizioni o ancora meglio con bassorilievi; pietre importate e pietre di spoglio e pietre su pietre. Poi cโ€™รจ il colore, la grana e la tessitura. Insomma, quella che sembra un semplice pezzo di costruzione racchiude in sรฉ una storia infinita.

Il colore delle pietre

Arroccate in cima alle colline del centro Italia, si vedono montagne di pietra a forma di paese e di cittร . Ogni regione ha un colore diverso. Si parte dal grigio della pietra serena in Toscana per arrivare al marrone del tufo nellโ€™Etruria. Assisi รจ rosa come la pietra del Subasio che la sovrasta e anche lโ€™altopiano di San Terenziano ha la sua pietra rosa. Poi, scendendo, cโ€™รจ il travertino laziale e la bianca pietra leccese e cosรฌ via. Semplice, basta sapere qual รจ la pietra della zona e non cโ€™รจ altro da vedere. Non รจ cosรฌ, questo รจ solo lโ€™inizio.

 

Gualdo Cattaneo

La chiesa Madre

Cinema e tivรน ci hanno fatto conoscere la Casa nella prateria o le villette americane a schiera rigorosamente fatte di legno, spazzate via dagli uragani o bruciate da cima a fondo. Lโ€™Italia, invece ha marmi e pietre che non bruciano, che non volano, che sono ancora in piedi da 2.000 anni e che sono state rimescolate e distribuite come un mazzo di carte. Per imparare a guardare e capire, รจ meglio iniziare da un paese piccolo come Gualdo Cattaneo, che si affaccia sulla valle del Puglia e spazia sulla valle Umbra. Dal mastio si vede Spello, Foligno e anche la rocca di Spoleto. Se vedi, sei visto – quindi sei ambito. Gualdo Cattaneo รจ stato lโ€™oggetto del desiderio delle cittร  guerriere della zona, e papa Alessandro VI Borgia lโ€™ha acquistata per costruire la rocca. Punto forte, imprendibile dai temibili perugini. La salita, il mastio e poi la piazza e la chiesa Madre: il centro del paese รจ raggiunto.
Si inizia dalla chiesa, anzi dalle fondamenta della chiesa, che sono visibili dalla strada dietro lโ€™abside. La chiesa posa su pietre gigantesche e pesantissime, portate lรฌ dai mitici Ciclopi, cosรฌ salde che nessun terremoto le ha abbattute. Difficile trovare fondamenta piรน solide. Erano le mura antichissime di Gualdo. Perchรฉ hanno edificato una chiesa sulle antiche mura? Perchรฉ non si butta via niente e perchรฉ se รจ solido e giร  pronto, lo si usa. Se รจ bello e decorativo, lo si sposta in altro luogo. Sulla facciata della chiesa si vedono i simboli dei quattro evangelisti. Due sono bianchi e due rosa. Tutta pietra importata: rosa da San Terenziano e bianca da Giano. Poi si entra in chiesa e si scende nella cripta.
La cripta, come quasi tutte, รจ costruita con materiale di spoglio. Colonne e capitelli che giacevano da qualche parte abbandonati, resti delle imponenti costruzioni di epoca romana ormai in rovina, sono stati riutilizzati lรฌ sotto. Questo รจ il riuso migliore, perchรฉ i marmi romani, anche quelli imperiali, furono fusi per farne mattoni.

Un tour tra le pietre

Povertร  e religiositร  fondamentalista hanno fatto dei danni incalcolabili. Abbiamo perso un numero infinito di opere dโ€™arte, ma ne abbiamo ancora alcune, anche se smembrate. Lasciata la chiesa, si gira per il paese, guardando in alto e in basso. Si vedono finestre gotiche murate o modificate. Si vedono travertini, esistenti solo altrove – magari a Giano – inseriti come punto di sostegno nei palazzi. Qui e lร  si trovano pietre con iscrizioni di ogni epoca, da quella romana in poi, inserite perchรฉ mancava un mattone o semplicemente perchรฉ erano decorative; oppure perchรฉ erano il ricordo di un avvenimento. Si scoprono porte murate a un metro e mezzo dal suolo, ma con il piano di calpestio invariato. La paura dei topi faceva costruire in sicurezza. Si usciva scendendo da una scaletta di legno volante, che la sera si ritirava in casa. Un poโ€™ come facevano i Walser, che abitavano le Alpi, e costruivano le loro case di legno su funghi di pietra.
Se volete avventurarvi in mezzo alle pietre, e saperne di piรน, vi potete rivolgere al comune di Gualdo Cattaneo, che organizza delle visite guidate sotto la supervisione del dottor Andrea Peruzzi, un vero esperto di arte lapidaria e di epigrafia. Vi divertirete!