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ยซSono un intrattenitore che propone musica da ballo, non mi piace essere legato a un solo genere. Amo lโ€™Umbria per la sua cultura e per aver mantenuto le sue peculiaritร ยป.

Mando un messaggio a dj Ralf per fissare lโ€™intervista con un poโ€™ di soggezione. Raramente mi capita, ma stiamo parlando di Ralf, le volte che lโ€™ho visto da ragazzina (da lontano e al buio) si ergeva dietro alla consolle come una specie di divinitร  intoccabile della musica. Al mio messaggio risponde subito: ยซMi puรฒ chiamare anche ora, se vuoleยป. Non me lo faccio ripetere.

ยซSono appena tornato dalle termeยป, inizia cosรฌ la nostra chiacchierata, in cui ho scoperto un Ralf โ€“ o meglio un Antonio o Antonello Ferrari โ€“ inaspettato e legatissimo allโ€™Umbria. Nato a Bastia Umbra e cresciuto a Santโ€™Egidio, dj Ralf non ha bisogno di presentazioni, ha fatto ballare โ€“ e lo fa ancora โ€“ milioni di persone in tutto il mondo, una vera icona del night clubbing dal 1987.

Dj Ralf

La prima domanda รจ di rito: qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

รˆ un legame molto forte, infatti, pur non essendo una regione molto servita dalle vie di comunicazione โ€“ autostrade, treni e aeroporto โ€“ e viaggiando molto per lavoro, sono rimasto sempre qui. Oggi vivo vicino al lago Trasimeno, non ho mai pensato di cambiare, nemmeno quando per lavoro sarebbe stato piรน utile vivere in una metropoli dove cโ€™erano piรน opportunitร . Perugia e lโ€™Umbria sono dei luoghi molto vivaci dal punto di vista culturale e musicale, quindi oltre lโ€™amore che ho per la mia terra, cโ€™รจ un vero e proprio piacere nel vivere in un luogo con una forte presenza di espressioni artistiche.     

Perchรฉ si chiama Ralf?

Deriva dal cartone animato Sam Sheepdog e Ralph Wolf che vedevo sempre con la mia amica Laura. Avrรฒ fatto la prima media: assomigliavo al cane Sam, avevo i capelli lunghi davanti agli occhi proprio come lui. Questo cane salutava il lupo dicendogli: ยซCiao Ralph!ยป. Ero molto appassionato di questo cartoon e tutti hanno iniziato a chiamarmi cosรฌ. Sono diventato Ralf prima di essere dj Ralf.

Come mai ha deciso di utilizzare questo nome anche nella sua professione?

Non รจ che ho proprio deciso: ho iniziato a suonare e tutti mi conoscevano giร  come Ralf. Questo soprannome mi ha portato fortuna ed รจ oramai diventato un nome. Mia moglie โ€“ ci siamo spostati lo scorso anno dopo oltre 30 anni di fidanzamento โ€“ mi ha sempre chiamato Ralf, ma se tornassi indietro mi farei chiamare con il mio nome vero: Antonio Ferrari. 

Quanto cโ€™รจ di Antonio in Ralf?

Molto, non รจ un alter ego. Anche se ho spesso pensato di fare delle cose con degli alias, poi alla fine non lโ€™ho mai fatto, ma chissร โ€ฆ sono ancora giovane! Antonio รจ un bel nome, ma lโ€™ultima persona che mi ha chiamato cosรฌ รจ stata la mia maestra delle elementari, perchรฉ tutti mi hanno sempre chiamato Antonello. Avevo uno zio prete e visto che Antonello non aveva il santo, mi hanno segnato allโ€™anagrafe come Antonio, anche se poi la mia famiglia mi ha sempre chiamato Antonello. Successivamente, alla prima media sono diventato Ralf.

Ha tanti nomi e tante personalitร ?

Ho tanti nomi, ma sono sempre uno, anche se ognuno di noi ha diverse personalitร  al suo interno.      

Dalla sua consolle come ha visto cambiare lโ€™Umbria in questi anni? Intendo sia a livello social, sia musicale.

Ci sono stati cambiamenti nella stessa misura in cui ci sono stati da altre parti. Ad esempio, per quanto riguarda la musica, lโ€™Umbria ha delle manifestazioni storiche che sono diventate patrimonio italiano e non solo. Parlo di Umbria Jazz, del Festival dei Due Mondi di Spoleto, del Festival della musica di Todi, del Festival delle Nazioni a Cittร  di Castello e, da ultimo, di UniversoAssisi. Tutte realtร  molto interessanti, senza dimenticare la musica classica resa viva dagli Amici della Musica di Perugia. Lโ€™Umbria ha delle eccellenze dal punto di vista musicale e culturale, รจ una regione veramente ricca. Anche dal punto di vista religioso offre tantissimo, persino per un non credente come me: ci sono luoghi dโ€™incontro, di scambio sociale e culturale che vanno al di lร  della religione stessa.

Cโ€™รจ qualcosa che manca allโ€™Umbria rispetto ad altre realtร ? 

La prima cosa che mi viene in mente รจ quello che ho detto allโ€™inizio, cioรจ delle infrastrutture inadeguate. Questo perรฒ รจ anche il suo fascino: chi vuole venire in Umbria deve volerlo veramente, non ci passa certo per sbaglio. La regione ha un turismo piรน di nicchia, ma non per questo รจ meno bella di altre regioni. Sicuramente non รจ meno bella della Toscana: i nostri borghi hanno mantenuto la loro tipicitร  e il loro carattere. Da noi cโ€™รจ un tipo di turismo piรน particolare, che a me piace molto: tutto questo mi fa amare lโ€™Umbria ancora di piรน. 

Ha mai pensato di rifare un concerto a Perugia come quello che ha fatto anni fa a Umbria Jazz?

Eccome, ci penso continuamente. Lo rifarei volentieri, ma non dipende solo da me, qualcuno me lo deve chiedere. Sono molto vivace e ben disposto a realizzare questi eventi, ma perchรฉ ciรฒ accada ci deve essere una collaborazione tra piรน parti. Questi eventi mi piacciono perchรฉ ho modo di muovermi in territori musicali diversi rispetto al genere che mi contraddistingue, anche se โ€“ devo dire โ€“ non ho mai avuto una direzione musicale precisa: sono un intrattenitore che propone musica da ballo, non mi piace essere legato a un solo genere.

In questi anni รจ cambiato il suo pubblico?

Sรฌ e no. Il rituale che organizziamo e al quale assistiamo e partecipiamo, nel corso degli anni, non รจ cambiato molto. รˆ cambiata la musica, ma il senso di andare a ballare รจ rimasto inalterato. Puรฒ essere mutato il modo, ma non รจ detto che non torni di moda: la gente ama ballare e questo non cambierร  mai. Ognuno predilige una certa ritmica e un certo stile di musica e ogni musica ha una sua dignitร .     

Quando deciderร  di spegnere definitivamente la consolle?

Non ci ho mai pensato. I lavori artistici non finiscono mai, continuano finchรฉ uno ha voglia e finchรฉ si ottengono risultati: io ho ancora entrambi. Ovviamente negli anni le cose cambiano, ma ciรฒ che faccio, lo faccio come se fosse il primo giorno. 

Confessi al pubblico qualcosa che non sa di lei.

In alcune cose sono molto compulsivo, tipo il cibo. โ€“ un aspetto che dovrei risolvere in qualche modo (ride). Mi piace mangiare, anche guardandomi si capisce.

Qual รจ il piatto del quale non puรฒ fare a meno?

La bruschetta. รˆ un piatto legato allโ€™infanzia: pane e olio, con pane bruscato o meno. Quando ho fame, perรฒ, ho voglia di pastasciutta.  

Ho letto che usa fare dei gesti scaramantici prima delle esibizioni: sono sempre gli stessi o li ha cambiati?

Sono sempre gli stessi da anni. In consolle la valigia dei dischi nuovi va a sinistra, mentre quella dei dischi piรน vecchi a destra: questo รจ un rituale che non ho mai cambiato nella mia vita. Poi, se mi cade la cuffia, la batto tre volte sul mix. Infine, senza la mia pila mi sento perso: anche se cโ€™รจ luce a sufficienza, io devo avere la mia pila per cercare le cose e i dischi.

Immancabile anche la maglietta neraโ€ฆ

Sรฌ. Ogni tanto provo a uscire da questa routine e metto magliette con delle scritte, ma non resisto piรน di unโ€™ora. In veritร , uso magliette nere perchรฉ mi fanno sembrare piรน magro, se avessi unโ€™altra corporatura metterei magliette anche colorate (scherza).      

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Verticale, ombrosa, leale.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Il torcolo.

ยซFar passare il tempo e non pensare alla fatica รจ stata la parte piรน impegnativa, ma il calore della gente e dei miei compagni mi ha aiutato moltoยป.

Marco Fratini, medico di professione e nuotatore dellโ€™Amatori Nuoto Perugia, per passione ha stabilito un record mondiale: ha nuotato per 24 ore, percorrendo 70 chilometri e 300 metri. Tutti avrete letto di questa sua impresa di fine 2018, ma pochi conoscono i retroscena di come si รจ preparato per stabilire il record. Perugino di 45 anni, Marco ha superato i suoi limiti, ma giร  pensa a un altro traguardo da raggiungere: ยซVi terrรฒ informati!ยป.

Noi aspettiamo, ma intanto ci siamo fatti raccontare le 24 ore passate a nuotare nella vasca della piscina Pellini di Perugia.

Marco Fratini

Come le รจ venuto in mente di stabilire questo record?

Non cโ€™รจ stato un motivo preciso. Lo scorso anno ho partecipato a gare tradizionali sia in vasca sia in acque libere – mare e lago; di rifarlo perรฒ non mi andava, cosรฌ ho pensato a qualcosa di diverso e ho iniziato a documentarmi per vedere se qualcuno avesse nuotato mai per 24 ore. Ho scoperto che altri pazzi si erano cimentati in imprese simili, ma di ufficiale non cโ€™era nulla: io sono stato il primo a coinvolgere i giudici della Federazione Italiana Nuoto. Grazie a loro e al presidente della F.I.N., Mario Provvidenza, abbiamo scritto il regolamento e organizzato lโ€™evento. I giudici hanno contato le vasche, alternandosi ogni tre ore cosรฌ da garantire lโ€™ufficialitร  del record.

Come si รจ preparato?

Ho cominciato facendo allenamenti lunghi: tre ore di nuoto intervallate da momenti di riposo. Dopo diverse prove siamo arrivati a capire che il trend ottimale si attestava su 50 minuti di esercizio e 10 minuti di pausa. Poi abbiamo aumentato le ore, da 3 siamo passati a 6, 8, poi una notte intera, fino a 24 ore. Il tutto coordinato dalla nutrizionista, la dottoressa Aurora Amato, per gestire al meglio i dosaggi di cibo. Devo dire che cโ€™รจ stata una perfetta sincronia tra il mio allenatore Stefano Candidoni, la psicologa, la dottoressa Anna Grazia Frascella e la nutrizionista: in questo modo abbiamo raggiunto la situazione perfetta.

In molti si sono chiesti: cosa passava nella sua testa mentre nuotava?

Prima cosa pensavo al tempo che doveva passare e a quanto impiegavo a percorrere una vasca. Poi la mia testa ha pensato a tante cose: il problema, infatti, era far passare il tempo, perchรฉ dentro lโ€™acqua il tempo รจ dilatato, ma tutta la gente che รจ intervenuta e i miei compagni di nuoto mi hanno accompagnato dal primo fino allโ€™ultimo minuto di gara, aiutandomi molto a far passare le ore. Da questo punto di vista รจ stato meno faticoso di quanto pensassi. Certo, quando la mattina alle 9 mi sono accorto che dovevo ancora nuotare per nove ore e giร  mi sentivo stanco, รจ stata dura. La psicologa รจ servita proprio in questi momenti: avevo con lei delle pause prestabilite ogni 6 ore per far recuperare sia il corpo sia la mente.

Proverebbe la stessa impresa in mare? 

No so. รˆ completamente unโ€™altra situazione: lโ€™acqua del mare aiuta a galleggiare, ma non รจ facile avere in bocca per 24 ore acqua salata, crea problemi alla salivazione. Il mare poi รจ imprevedibile, possono influire le onde, la temperatura dellโ€™acqua e il clima: ci sono troppe variabili.    

Ha in mente altri record?

Sicuramente farรฒ qualcosโ€™altro, ci sto pensando e spero di avere piรน tempo per preparare la nuova impresa.

รˆ stato faticoso non dormire per 24 ore?

Ho deciso di iniziare la sfida alle 18 proprio per affrontare subito la notte. Il sonno comunque non lโ€™ho patito per niente, ma abbiamo dovuto combattere lโ€™ipotermia con stufette e asciugamani riscaldati: una piccola crisi durante la notte cโ€™รจ stata, poi la mattina tutto si รจ risolto.  

Lโ€™Umbria non รจ certo una regione che ispira imprese acquaticheโ€ฆ da dove nasce la sua passione per il nuoto?

Fino a 21-22 anni ho nuotato a livello agonistico, poi lo studio mi lasciava poco spazio, per questo ho interrotto. Due anni fa sono tornato in piscina e lรฌ ho rincontrato i miei vecchi compagni degli Amatori Nuoto di Perugiache si allenavano per delle gare amatoriali, cosรฌ ho deciso di tornare in vasca, anche con molto entusiasmo. Sono stati proprio loro a incoraggiarmi e a organizzare questo evento, non mi hanno mai abbandonato durante le 24 ore. Si sono presi cura anche della gente che passava a vedere e che si informava delle mie condizioniโ€ฆ sugli spalti della piscina Pellini alla fine cโ€™erano oltre 300 persone. Una cosa veramente emozionante!

Domanda di rito: qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Sono nato e ho sempre vissuto in Umbria. รˆ la mia terra.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Chiusa, cuore, casa.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Calore.

ยซInsisti, persisti, raggiungi e conquistiยป

Questa รจ la frase che piรน rappresenta Fiammetta Rossi, ventitreenne di Foligno e studentessa di Giurisprudenza che, lo scorso marzo, ha portato in Umbria due medaglie dโ€™oro dai Mondiali Universitari di tiro a volo in Malesia: una, vinta nella gara Trap donne individuale, lโ€™altra nella gara a squadre.

tiro al volo

Fiammetta Rossi

ยซInsisti, persisti, raggiungi e conquisti รจ una frase che mi diceva sempre mio nonno e nella quale credo molto, cosรฌ tanto da essermela tatuataยป.ย  Fiammetta – che fa parte del Gruppo Sportivo Fiamme Oroย – ha proseguito la dinastia di campioni nel tiro a volo, dopo nonno Nando e papร  Luciano, iniziando per caso questa disciplina: ยซPer nove anni ho praticato equitazione, poi qualcosa รจ cambiatoยป. Sicuramente, la scelta di cambiare รจ stata piรน che azzeccata, visto i risultati raggiunti.

Cosa si prova ad avere al collo due medaglie dโ€™oro?

รˆ stata unโ€™emozione impressionante. Qualcosa di unico. Mi ero preparata molto per questo e ancora lavoro sodo per andare avanti nella mia carriera e per portare avanti qualcosa in cui credo molto. Il bello di questo sport รจ che si va in pensione tardi, si puรฒ praticare anche oltre i 50 anni, quindi di tempo ne ho ancora.

Lei รจ figlia dโ€™arte, suo padre Luciano รจ il presidente della Fitav (Federazione Italiana Tiro a Volo): era un destino giร  scritto?

Non proprio. Per nove anni della mia vita ho praticato equitazione, poi un giorno guardando le Olimpiadi di Londra ho visto una mia amica gareggiare nel tiro a volo e, da lรฌ, ho deciso di provare. Ho iniziato per gioco, mi รจ piaciuto e cosรฌ ho continuato. Dopotutto – fin da piccola – il mio sogno era quello di fare la poliziotta a cavallo: ora faccio parte del Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato.

Le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono vicine: spera di andare?

Mi piacerebbe tantissimo. Sono nella rosa azzurra e voglio crederci! Se non saranno le Olimpiadi di Tokyo, saranno quelle del 2024. Il mio sogno รจ provare a partecipare: giร  il solo fatto di essere lรฌ ripaga i sacrifici che si fanno per arrivarci. Tutti gli sportivi sognano unโ€™Olimpiade, รจ importante anche un Mondiale ovviamente, ma lโ€™Olimpiade resta e sarร  sempre lโ€™Olimpiade. Se vinci una medaglia lรฌ, entri nella leggenda. Io sto lavorando ogni giorno per questo, facendo sacrifici e allenandomi con impegno e continuitร . Ho ancora tanto da fare.

Ha appuntamenti importanti nei prossimi mesi?

Il prossimo anno parteciperรฒ alle Olimpiadi Universitarie, potrรฒ cosรฌ assaporare lโ€™ambiente olimpico. Giร  so che mi piacerร  tantissimo (ride).

Piccola curiositร : dove tiene le medaglie?

Le tengo a casa, le devo avere vicine. Ogni tanto le prendo in mano, le coccolo e le accarezzo. Le guardo e rivivo lโ€™emozione che ho provato nel momento della vittoria e penso: ยซSono mie!ยป

Parliamo un poโ€™ di Umbria: qual รจ il suo legame con questa regione?

Amo molto la mia terra. Il verde che cโ€™รจ mi rilassa. Amo i paesaggi e il cibo, mi piace tutto di lei. Girare per il mondo รจ bello, ma tornare a casa lo รจ ancora di piรน. Sono nata a Montefalco e ora vivo a Foligno, ma voglio tornare in mezzo alla natura, agli animali. Li amo molto e adoro stare a contatto con loro.

Ama gli animali. Quindi lei spara, ma solo ai piattelli?

Non ho mai praticato la caccia – forse una volta mi รจ capitato di sparare – ma rispetto chi la pratica. รˆ unโ€™arte antica e non sono integralista a riguardo. Anche perchรฉ, i veri cacciatori rispettano molto la natura.

Il tiro a volo puรฒ dare altre soddisfazioni allโ€™Umbria dopo Diana Bacosi e lei? Ci sono giovani promettenti?

Siamo piccoli, ma cattivi. In Umbria cโ€™รจ un settore giovanile molto interessante e si sta facendo un ottimo lavoro con loro. Sono molto fiduciosa.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Passione, tradizione e benessere. Anche se per descrivere lโ€™Umbria tre parole non bastano.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

La casa, le mie radici e lโ€™amore. Sono una ragazza molto tradizionalista.

ยซLa musica rompe le barriere del linguaggio e va oltre le sovrastrutture, i giudizi o gli stereotipiยป.

Nil Venditti piรน che una promessa, oramai รจ una certezza della musica classica. Nata a Perugia, 23 anni fa, รจ una vera bacchetta magica. Nonostante la sua giovane etร  ha giร  diretto tante orchestre – ย ultimamente ha fatto concerti con grandi solisti come Fazil Say al pianoforte e la Philarmonica di Ljubljana oppure Vladim Brodsky al violino e la sinfonica di Rossini โ€“ e nellโ€™ottobre del 2017 ha vinto il secondo premio, piรน il premio speciale dellโ€™orchestra al concorso Jeunesses Musical di Bucharest con Lup Octavian al violoncello. Ora frequenta il master in direzione dโ€™orchestra alla Hochschule der Kรผnste di Zurigo sotto la guida del Maestro Johannes Schlaefli, uno dei maestri piรน famosi per direttori dโ€™orchestra del mondo.

Nil Venditti, 23 anni

Qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Ho avuto la fortuna di nascere nella splendida Perugia in una maniera un poโ€™ particolare: mia madre รจ di Ankara, Turchia, รจ venuta a Perugia per studiare lโ€™italiano allโ€™Universitร  per Stranieri. Mio padre, ciociaro, nato a Roma, รจ venuto a Perugia supportato negli studi dallโ€™ONAOSI. Si sono incontrati di fronte alla fontana Maggiore, in piazza IV Novembre, e lรฌ รจ cominciata la loro storia dโ€™amore.

Ha iniziato studiando e suonando il violoncello, quando ha pensato di diventare direttore dโ€™orchestra?

Piรน che sceglierlo ci sono stata indirizzata. Suonavo nella JuniOrchestra dellโ€™Accademia Nazionale di Santa Cecilia e un giorno il direttore, Maestro Simone Genuini, ha deciso di far dirigere alcuni di noi orchestrali, per scopi didattici. Deve aver notato qualcosa di interessante nei miei gesti perchรฉ mi ha indirizzata verso le migliori scuole e i migliori docenti italiani per quanto riguarda questa materia.

A 23 anni ha giร  diretto un Concerto di Natale alla Camera dei deputati e uno al Quirinale e, nel 2015, รจ stata insignita del premio Abbado istituito dal Miur: dove vuole arrivare? Qual รจ il suo sogno?

Sembra forse banale, ingenuo, stupido, anche un poโ€™ naรฏf, ma il mio sogno piรน grande รจ sempre stato quello di cambiare il mondo attraverso la musica. La musica ha un potere soprannaturale, capace di rompere le barriere del linguaggio e comunicare direttamente con quella parte di noi che non dipende da sovrastrutture, giudizi o stereotipi.

Come si fa a farsi obbedire da unโ€™intera orchestra?

Piรน che farsi obbedire da unโ€™orchestra direi che sarebbe meglio se la si riuscisse a sedurre. Se si sale sul podio con tanta umiltร  verso persone che hanno indiscutibilmente molta piรน esperienza di me, e con tanta voglia di fare musica, si incontreranno sempre occhi sorridenti e, oserei dire, persone pronte a darti una mano nella riuscita di un ottimo concerto!

E soprattutto come si trasmettono le proprie idee, la propria visione della musica agli altri componenti?

La prima regola per trasmettere le proprie idee รจ avercele in testa. Piรน chiara รจ lโ€™idea musicale nella mente, piรน sarร  facile trovare un gesto che la esprima in tutti i suoi piรน piccoli particolari. Poi รจ chiaro che quando il gesto non basta si puรฒ ricorre allโ€™uso della parola, ma questo di solito si verifica di rado.

Una caratteristica fondamentale per un direttore dโ€™orchestra?

Empatia. Chiunque puรฒ studiare per anni e anni la musica in ogni suo piรน piccolo particolare. Chiunque puรฒ allenare lโ€™orecchio e sentire se gli accordi sono giusti, chi รจ calante e chi crescente. Ma ciรฒ che non si puรฒ imparare รจ la capacitร  di poter comunicare con piรน esseri viventi in pochi millesimi di secondo e riuscire a creare un ambiente di lavoro sereno e produttivo.

I gesti che fa un direttore, per chi non รจ del mestiere, sembrano quasi fatti a caso: quanto feeling ci deve essere con lโ€™orchestra? ย ย 

Ogni piรน piccolo movimento di un direttore dโ€™orchestra รจ sempre un concentrato di informazioni per uno o piรน strumentisti. Non esistono movimenti che non vogliono dire niente. In generale si usa la mano destra per dare informazioni riguardanti il ritmo, mentre la mano sinistra per curare lโ€™espressivitร  e lโ€™interpretazione del brano che si sta eseguendo. Lโ€™orchestra bisogna pensarla sempre come una famiglia e il direttore dโ€™orchestra come un estraneo, un ospite che entra a far parte di quella famiglia per un paio di giorni. รˆ chiaro a questo punto che, non con tutte le orchestre ci sarร  sempre lo stesso feeling ma in ogni caso bisognerebbe riuscire a stabilire il miglior contatto possibile cosรฌ da esser liberi di eseguire il concerto senza stress o ansie varie.

Gli umbri, e soprattutto i perugini, hanno la fama di essere chiusi: si riconosce in questa caratteristica?

Ci sono nata, cresciuta e ho imparato ad amarla. Chiaramente avendo viaggiato tantissimo, ormai non mi riconosco piรน cosรฌ tanto in questa caratteristica e non saprei dire se sia un vantaggio o uno svantaggio.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Verde, calda, protetta.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Le meravigliose colline umbre in estate, coperte di quel verde particolare che abbiamo solo noi nella nostra bellissima regione.

ยซAppena arrivo a Citerna mi chiedo che cosa ci sono venuto a fare. Poi, dopo un paio di giorni, riprendo il ritmo umano di questi luoghi e non me ne vorrei piรน andare.ยปย 

Giornalista, autore televisivo e radiofonicoย per Rai e La7, responsabile editoriale perย Streamย eย dirigente cinema per Tele+, il tutto guidato da unโ€™unica passione: il cinema. Alessandro Boschi, natoย a Cittร  di Castello, torna spesso in questi luoghi per ritrovare la dimensione umana che questa terra regala.

 

giornalita

Alessandro Boschi

Qual รจ il suoย legame con lโ€™Umbria, considerando cheย vive fuori da diverso tempo?ย 

Sicuramente รจ un legame anagrafico, essendo nato a Cittร  di Castello e cresciuto a Citerna. In Umbria ho la mia famigliaย eย ho i ricordi legati alla mia infanzia. Ci torno spesso, soprattutto per ritrovare una dimensione piรน umana. A Roma o aย Milano si perdono questi ritmi, tutto รจ piรน frenetico, ma il mio lavoroย mi ha portato, per forza di cose,ย a lasciare lโ€™Umbria.

Lei si occupa di cinema, crede che lโ€™Umbria sia ben sfruttata in questโ€™ambito?ย 

Non รจ mal sfruttata,ย maย allโ€™Umbria servirebbe una mappatura di tutte le attivitร  legate al cinemaย perchรฉ,ย pur essendo piccola ne ha diverse e molto interessanti: penso ai festival di cinema, come ad esempio ilย Cdcinemaย di Cittร  diย Castello,ย di cui sono direttore artistico,ย o lโ€™Umbria Film Festival di Montone. Servirebbero delle strutture che organizzino e mettano in contatto tra loro tutte le piccole realtร  legate a questo mondo. Infine, la Filmย Commissionย dovrebbe essere ristrutturata e avere un peso maggiore, come avviene in altre regioni.

Daย autore di programmi tivรนย e radiofonici,ย se lโ€™Umbria fosse un suoย programmaย come la valorizzerebbe?ย ย ย 

Lโ€™Umbria,ย la sua vocazione, penso a quella religiosa, lโ€™ha individuata e la sfruttaย bene.ย Servirebbero perรฒ delle contaminazioni esterne. Mi spiego meglio: mantenere le nostre tradizioni, ma farle guidare da una mente che viene da fuori, per togliere quel provincialismo che cโ€™รจ e che non permette quelย veroย salto di qualitร ย cheย allโ€™Umbria servirebbe. La regioneย deve aprirsi di piรน e accettare le contaminazioni esterne, queste la possono solo che far crescereย e migliorare.ย ย ย ย ย ย ย ย 

Lo stereotipo dellโ€™essere chiusi lo ha mai avvertito, glielo hanno fatto mai notare?ย 

Certo cheย esiste, perรฒ devo dire che,ย a meย non me lo hanno fatto mai notare.ย Perugia poi รจ ancora piรน chiusa: quando facevo lโ€™universitร ย โ€“ sono stato qui per poco tempo –ย ho fatto pochissime amicizie con i perugini.ย Lโ€™Umbria, purtroppo, non ha aperture mentali, รจ una realtร ย troppoย anacronistica. Serve una legittimazione sociale e occorre al piรน presto aprire gli occhi e integrarsi al meglio.

Tre parole per descrivere lโ€™Umbria…ย 

Appetitosa, tranquilla e introversa.ย ย 

La prima cosa che leย viene in mente pensando a questa regione…ย 

Penso alla cartina geografica. Al fatto che lโ€™Umbria รจ lโ€™unica regione italiana che non ha sbocchi nรฉ sul mare nรฉ su altri Paesi, รจ chiusa e circondata da altre regioni. Forse la sua chiusura puรฒ derivare anche da questo.ย ย ย ย 

 

 

Per saperne di piรน su Cittร  di Castello

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