ยซLa musica rompe le barriere del linguaggio e va oltre le sovrastrutture, i giudizi o gli stereotipiยป.
Nil Venditti piรน che una promessa, oramai รจ una certezza della musica classica. Nata a Perugia, 23 anni fa, รจ una vera bacchetta magica. Nonostante la sua giovane etร ha giร diretto tante orchestre – ย ultimamente ha fatto concerti con grandi solisti come Fazil Say al pianoforte e la Philarmonica di Ljubljana oppure Vladim Brodsky al violino e la sinfonica di Rossini โ e nellโottobre del 2017 ha vinto il secondo premio, piรน il premio speciale dellโorchestra al concorso Jeunesses Musical di Bucharest con Lup Octavian al violoncello. Ora frequenta il master in direzione dโorchestra alla Hochschule der Kรผnste di Zurigo sotto la guida del Maestro Johannes Schlaefli, uno dei maestri piรน famosi per direttori dโorchestra del mondo.

Nil Venditti, 23 anni
Qual รจ il suo legame con lโUmbria?
Ho avuto la fortuna di nascere nella splendida Perugia in una maniera un poโ particolare: mia madre รจ di Ankara, Turchia, รจ venuta a Perugia per studiare lโitaliano allโUniversitร per Stranieri. Mio padre, ciociaro, nato a Roma, รจ venuto a Perugia supportato negli studi dallโONAOSI. Si sono incontrati di fronte alla fontana Maggiore, in piazza IV Novembre, e lรฌ รจ cominciata la loro storia dโamore.
Ha iniziato studiando e suonando il violoncello, quando ha pensato di diventare direttore dโorchestra?
Piรน che sceglierlo ci sono stata indirizzata. Suonavo nella JuniOrchestra dellโAccademia Nazionale di Santa Cecilia e un giorno il direttore, Maestro Simone Genuini, ha deciso di far dirigere alcuni di noi orchestrali, per scopi didattici. Deve aver notato qualcosa di interessante nei miei gesti perchรฉ mi ha indirizzata verso le migliori scuole e i migliori docenti italiani per quanto riguarda questa materia.
A 23 anni ha giร diretto un Concerto di Natale alla Camera dei deputati e uno al Quirinale e, nel 2015, รจ stata insignita del premio Abbado istituito dal Miur: dove vuole arrivare? Qual รจ il suo sogno?
Sembra forse banale, ingenuo, stupido, anche un poโ naรฏf, ma il mio sogno piรน grande รจ sempre stato quello di cambiare il mondo attraverso la musica. La musica ha un potere soprannaturale, capace di rompere le barriere del linguaggio e comunicare direttamente con quella parte di noi che non dipende da sovrastrutture, giudizi o stereotipi.
Come si fa a farsi obbedire da unโintera orchestra?
Piรน che farsi obbedire da unโorchestra direi che sarebbe meglio se la si riuscisse a sedurre. Se si sale sul podio con tanta umiltร verso persone che hanno indiscutibilmente molta piรน esperienza di me, e con tanta voglia di fare musica, si incontreranno sempre occhi sorridenti e, oserei dire, persone pronte a darti una mano nella riuscita di un ottimo concerto!
E soprattutto come si trasmettono le proprie idee, la propria visione della musica agli altri componenti?
La prima regola per trasmettere le proprie idee รจ avercele in testa. Piรน chiara รจ lโidea musicale nella mente, piรน sarร facile trovare un gesto che la esprima in tutti i suoi piรน piccoli particolari. Poi รจ chiaro che quando il gesto non basta si puรฒ ricorre allโuso della parola, ma questo di solito si verifica di rado.
Una caratteristica fondamentale per un direttore dโorchestra?
Empatia. Chiunque puรฒ studiare per anni e anni la musica in ogni suo piรน piccolo particolare. Chiunque puรฒ allenare lโorecchio e sentire se gli accordi sono giusti, chi รจ calante e chi crescente. Ma ciรฒ che non si puรฒ imparare รจ la capacitร di poter comunicare con piรน esseri viventi in pochi millesimi di secondo e riuscire a creare un ambiente di lavoro sereno e produttivo.
I gesti che fa un direttore, per chi non รจ del mestiere, sembrano quasi fatti a caso: quanto feeling ci deve essere con lโorchestra? ย ย
Ogni piรน piccolo movimento di un direttore dโorchestra รจ sempre un concentrato di informazioni per uno o piรน strumentisti. Non esistono movimenti che non vogliono dire niente. In generale si usa la mano destra per dare informazioni riguardanti il ritmo, mentre la mano sinistra per curare lโespressivitร e lโinterpretazione del brano che si sta eseguendo. Lโorchestra bisogna pensarla sempre come una famiglia e il direttore dโorchestra come un estraneo, un ospite che entra a far parte di quella famiglia per un paio di giorni. ร chiaro a questo punto che, non con tutte le orchestre ci sarร sempre lo stesso feeling ma in ogni caso bisognerebbe riuscire a stabilire il miglior contatto possibile cosรฌ da esser liberi di eseguire il concerto senza stress o ansie varie.
Gli umbri, e soprattutto i perugini, hanno la fama di essere chiusi: si riconosce in questa caratteristica?
Ci sono nata, cresciuta e ho imparato ad amarla. Chiaramente avendo viaggiato tantissimo, ormai non mi riconosco piรน cosรฌ tanto in questa caratteristica e non saprei dire se sia un vantaggio o uno svantaggio.
Come descriverebbe lโUmbria in tre parole?
Verde, calda, protetta.
La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโฆ
Le meravigliose colline umbre in estate, coperte di quel verde particolare che abbiamo solo noi nella nostra bellissima regione.

Agnese Priorelli



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