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ยซCome sempre sto lavorando alla pittura ma anche a dei progetti paralleli, forse รจ piรน esatto dire intrecciati, in cui le riflessioni sullo spazio, sul tempo, sulla natura della visione vengono assunte anche attraverso le istallazioni, la scultura, la scritturaยป.

Fog olio e bitume su tela

Danilo Fiorucci รจ nato a Perugia dove vive e lavora. Si รจ diplomato allโ€™Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia con i docenti Nuvolo, Antonio Gatto, Bruno Corร  e Aldo Iori. Nel 1989 ha fondato lโ€™Associazione Arti Visive Trebisonda insieme a Moreno Barboni, Lucilla Ragni e Robert Lang. Intraprende poi unโ€™intensa attivitร  espositiva e organizzativa con mostre in Italia, Germania, Stati Uniti e Israele tra cui ricordiamo: Premio del Golfo 2006 Biennale Europea Arti Visive Camec La Spezia; XV Quadriennale di Roma Palazzo delle Esposizioni; Stemperando Biennale di pittura su carta Biblioteca Nazionale di Roma e Padiglione Italia Biennale di Venezia, Sala Nervi, Torino. Oggi collabora alla realizzazione di numerose esposizioni curate dallโ€™Associazione Trebisonda presso lโ€™omonimo centro per lโ€™arte contemporanea.

I suoi dipinti sono evanescenti ed eterei, dalle pennellate fluide e veloci. Qual รจ stata la spinta che lโ€™ha avvicinata al mondo dellโ€™arte?

รˆ difficile rintracciare un momento preciso. Non c’รจ dubbio che la mia infanzia – e credo valga per tutti – era pervasa da questa capacitร  di costruire mondi, attribuire alle cose una propria vita, una inesauribile spinta generatrice; poi c’รจ stato lโ€™incontro con il colore, il segno, la forma. Da questa condizione iniziale รจ scaturita una curiositร  inesauribile nei confronti dellโ€™arte, un assorbimento continuo dโ€™immagini, di storia, di pensiero; successivamente la formazione e lโ€™incontro con compagni sodali con cui scambiare e confrontarsi.

Nelle sue opere รจ spesso presente il colore nero, il bitume corposo degli sfondi che guida costantemente lo sguardo nella profonditร , in cui la luce รจ la forza generatrice. Ci racconta come nascono le sue opere?

La mia pratica nella pittura, fiume sotterraneo e continuo, si muove da un’originaria necessitร  di evidenziare la profonditร  dello sguardo. I primi lavori apparentemente monocromi erano ottenuti da un susseguirsi di velature per produrre addensamenti e punti di luce; una visione in immersione, ho cercato di essere dentro la pittura e non di fronte superando il modello prospettico. Questa modalitร  รจ andata avanti per anni, lo scarto รจ avvenuto ribaltando il processo, partendo quindi da una oscuritร  abissale (progetto cosmico) per rintracciare la luce originaria. Tecnicamente il lavoro procede sempre per velature e sovrapposizioni che producono non solo spazio ma temporalitร .

 

Lo spazio assente

Se posso chiederlo, a cosa sta lavorando in questo periodo?

Come sempre sto lavorando alla pittura ma anche a dei progetti paralleli, forse รจ piรน esatto dire intrecciati, in cui le riflessioni sullo spazio, sul tempo, sulla natura della visione vengono assunte anche attraverso le istallazioni, la scultura, la scrittura. Sto sviluppando per esempio un progetto, Lo Spazio assente, che ragiona sul vuoto, sulla centralitร  di questa tematica nellโ€™arte contemporanea. Credo di aver aperto il vaso di Pandora tali e tante sono le direzioni percorribiliโ€ฆ

Vorrei concludere chiedendole di lasciarci con una parola su cui meditare, che per lei rappresenti il connubio tra la sua arte e lโ€™Umbria.

Se tra queste colline intermedie tra Toscana, Umbria e Marche รจ nato il Rinascimento credo che la parola giusta sia armonia.

ยซAvevo lโ€™opportunitร  di lavorare in Inghilterra, ma uno dei motivi che mi ha spinto a tornare รจ stato il legame che ho con lโ€™Umbriaยป.

ยซNemo propheta in patria, per me non valeยป. Scherza cosรฌ il professor Brunangelo Falini – ex direttore (in pensione dallo scorso anno per limite dโ€™etร ) della Struttura Complessa di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo dellโ€™Azienda ospedaliera di Perugia e Professore Ordinario di Ematologia dellโ€™Universitร  degli Studi di Perugia โ€“ che tra i tanti premi e riconoscimenti ricevuti per le sue attivitร  di ricerca vanta anche i Sigilli della Cittร  di Perugia e lโ€™iscrizione nellโ€™Albo dโ€™oro del Comune.

Professor Brunangelo Falini

Ematologo e ricercatore di fama mondiale, con il suo importante lavoro ha fatto numerose scoperte nel campo degli anticorpi monoclonali per scopi diagnostici e terapeutici, oltre agli studi genomici sulla leucemia acuta mieloide (LAM)ย e leucemia a cellule capellute (HCL). Le sue ricerche sulle mutazioni di NPM1 nellโ€™AML e BRAF-V600E nellโ€™HCL hanno identificato nuovi meccanismi di leucemogenesi e hanno portato a un miglioramento della diagnosi, del monitoraggio molecolare e della terapia di queste neoplasie ematologiche. Ma non finisce qui. Come lui stesso ci ha raccontato ancora ha in piedi vari dei progetti ai quali sta lavorando con un gruppo di giovani ricercatori. Per tutto questo il professor Falini ha ricevuto numerosi e importanti premi internazionali: il Josรจ Carreras Award (il massimo riconoscimento in ematologia in Europa), il Karl Lennert Medal (prestigioso riconoscimento mondiale per la patologia dei tumori del sangue) e il Prize for Excellence in Medicine dellโ€™American Italian Cancer Foundation (AICF), lโ€™Henry Stratton Medal, dellโ€™American Society of Hematology (ASH),ย ย uno dei riconoscimenti piรน prestigiosi al mondo nel campo delle malattie ematologiche, il Premio Celgene 2017 alla carriera per la ricerca clinica in ematologia e il Premio del Presidente della Repubblica Italiana, dellโ€™Accademia Nazionale dei Lincei. E questi sono solo alcuni!

Professore, la prima domanda รจ dโ€™obbligo: qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

รˆ un rapporto strettissimo, tantโ€™รจ vero che, quando lavoravo a Oxford nei primi anni Ottanta, ho avuto lโ€™opportunitร  di rimanere in Inghilterra, ma uno dei motivi che mi ha spinto a tornare รจ stato proprio il legame con la mia terra.

Chi รจ il professor Falini quando toglie il camice?

Sono una persona normale, come sono una persona normale quando ho il camice. Mi piace lo sport, nel tempo libero pratico sci, tennis e nuoto. Inoltre sono un amante dellโ€™arte: amo molto la pittura e la scultura.

Dipinge?

No, ma mi piacciono i quadri e cerco di acquistarli quando ne trovo qualcuno interessante.

Ora รจ in pensione per quanto riguarda lโ€™azienda ospedaliera, perรฒ ancora non ha abbandonato la ricercaโ€ฆ

Per limiti dโ€™etร  ho dovuto lasciare le mie responsabilitร  dal punto di vista assistenziale. Non sono piรน un medico di corsia, perรฒ ho un contratto con lโ€™Universitร  di Perugia e sono titolare di alcuni progetti di ricerca e lavoro allโ€™interno del CREO (Centro di Ricerca Emato-Oncologico) con un gruppo di giovani ricercatori.

Su cosa state lavorando?

In questo momento stiamo coinvolti in vari progetti: continuiamo lo studio della mutazione del gene NPM1 nella leucemia acuta mieloide per quanto riguarda i meccanismi molecolari che stanno alla base della trasformazione leucemica. Ci stiamo anche occupando dellโ€™identificazione di nuovi farmaci intelligenti che vadano a interferire con la mutazione di NPM1. Un altro progetto riguarda le cellule CAR-T: sono cellule del sistema immunitario che vengono prelevate dal paziente per essere ingegnerizzate, cioรจ armate con tecniche molecolari in modo da esprimere una molecola di superficie in grado di riconoscere le cellule tumorali e attaccarle. Una volta completato il processo di ingegnerizzazione, le cellule vengono reinfuse nel paziente cosรฌ che possano espletare la loro funzione antitumorale. Si tratta di una delle terapie piรน avanzate disponibili al momento contro i tumori ematologici, specialmente i linfomi B aggressivi e alcune forme di leucemia acuta linfoblastica.

Qual รจ la scoperta di cui va piรน fiero? Quella che รจ stata una vera svoltaโ€ฆ

Il punto di svolta cโ€™รจ stato nel 2005, quando il gruppo da me coordinato ha scoperto la mutazione del gene NPM1 detto anche gene della Nucleofosmina di cui parlavo prima. รˆ lโ€™alterazione genetica piรน frequente nellโ€™ambito delle leucemie acute mieloidi, che sono la forma che colpisce di piรน lโ€™adulto. Questa scoperta ha avuto una rilevanza incredibile, sia dal punto di vista biologico che clinico. Basti pensare che, proprio partendo da questa scoperta, siamo riusciti a mettere a punto un test genetico che permette di monitorare il paziente dopo la terapia e di valutare quante cellule leucemiche residue sono rimaste dopo il trattamento chemioterapico o dopo il trapianto con una sensibilitร  che รจ circa un milione di volte superiore alla semplice osservazione al microscopio. Questo ci permette di prevedere non soltanto se il paziente guarirร , ma, in caso di recidiva, anche di intervenire tempestivamente dal punto di vista terapeutico, prima che la malattia si manifesti nuovamente.

A che punto รจ la ricerca in Italia per quanto riguarda i tumori?

Lโ€™Italia soffre da decenni della mancanza di finanziamenti da parte delle istituzioni pubbliche e di enti governativi, tantโ€™รจ vero che il PIL dedicato alla ricerca รจ circa la metร  di quello della Germania, per non parlare di quello della Cina che รจ cinque volte tanto. Fortunatamente ci sono delle organizzazioni e degli enti di solidarietร  come lโ€™Associazione Italiana della Ricerca contro il Cancro (AIRC) – per quanto riguarda in nostro territorio – il Comitato Chianelli che finanziano piรน dellโ€™80% della nostra attivitร  o lโ€™AULL; usufruiamo anche di fondi della Comunitร  Europea (grant ERC). La situazione italiana non cambia da decenni e non sono sicuro che cambi nemmeno con il piano PNRR se i soldi non verranno distribuiti in maniera razionale e secondo criteri meritocratici.

Ha mai pensato di mollare?

I momenti di sconforto e le sconfitte esistono per tutti, perรฒ ho sempre cercato di convertirli in carica per portare avanti le cose, tantโ€™รจ vero che alcune scoperte importanti che ho fatto sono state precedute proprio da una sconfitta. Per cui, non sempre la sconfitta fa male. Non bisogna scoraggiarsi, lo dico sempre anche alle mie figlie, occorre armarsi e andare avanti.

Da ragazzo sognava di fare questo lavoro?

Fin da giovane ho sempre avuto passione per la ricerca, mi รจ venuto naturale fare questo lavoro, come naturale รจ stato collegare lโ€™attivitร  di laboratorio con lโ€™attivitร  clinica. In particolare, mi sono sempre dedicato alla ricerca traslazionale che potesse avere delle ricadute pratiche per i pazienti. Ecco, questa รจ una caratteristica centrale del mio lavoro.

Tra le due quale ha preferito, la corsia o il laboratorio?

Entrambe. Come dicevo, cโ€™รจ sempre stata una sinergia tra le due attivitร : in corsia ho imparato cose che ho utilizzato in laboratorio e viceversa. I pazienti mi hanno insegnato ciรฒ che mi รจ servito anche nella mia attivitร  di ricerca, per cui cโ€™รจ sempre stato uno scambio tra questi i due mondi.

 

Il Professor Falini riceve l’Henry Stratton Medal

Grazie al suo lavoro ha ricevuto tantissimi riconoscimenti: qual รจ il premio al quale tiene di piรน?

Ce ne sono un paio a cui sono particolarmente affezionato. Uno รจ lโ€™Henry Stratton Medal, che mi ha assegnato lโ€™American Society of Hematology ed รจ uno dei maggiori riconoscimenti a livello internazionale; un altro รจ il Leopold Griffuel dellโ€™Associazione Francese per la Ricerca sul Cancro che รจ il premio europeo piรน importante in questo settore.

รˆ anche Cavaliere di Gran Croceโ€ฆ

Si, anche questo riconoscimento, che mi ha conferito il Presidente della Repubblica, mi ha fatto molto piacere.

Ha anche i Sigilli della Cittร  di Perugia ed รจ iscritto nellโ€™Albo dโ€™oro del Comune di Perugia: i massimi riconoscimenti per un peruginoโ€ฆ

Sรฌ, ho avuto entrambi ed รจ stato un onore. Direi che nemo propheta in patria per me fondamentalmente non vale.

Insomma, le manca solo il Premio Nobel. Ci ha mai pensato?

Ora non esageriamo! (ride) Mi accontento di quello che ho ricevuto. Nel mio ramo – lโ€™ematologia โ€“ ho portato a casa i maggiori riconoscimenti che ci sono.

Da poco migliaia di ragazzi hanno fatto il test per entrare alla Facoltร  di Medicina: che consiglio darebbe per affrontare la carriera universitaria e poi quella medica?

Quello che consiglio a un giovane, sia che scelga la strada del ricercatore o sia che scelga quella del medico, รจ di fare il proprio lavoro con passione e dedizione, altrimenti le cose non riescono come dovrebbero. Fondamentale รจ mettere dentro qualcosa di proprio, essere innovativi, perchรฉ non รจ detto che quello che viene insegnato sia sempre giusto. รˆ importante abituarsi a pensare in maniera critica, sia nellโ€™attivitร  di corsia sia in quella di ricerca, perchรฉ aiuta a crescere. Una parte importante di questo percorso รจ anche fare unโ€™esperienza allโ€™estero, perchรฉ apre la mente – almeno per me รจ stato cosรฌ. Tutto questo, combinato insieme รจ la migliore ricetta per aspirare a diventare, una persona, un medico e un ricercatore di alto livello.

ยซIl mio modo di manifestare lโ€™Arte รจ per me una profonda riflessione sullโ€™umanitร  dellโ€™artista; dico spesso che รจ lโ€™opera che fa lโ€™artistaยป

Bruno Ceccobelli

 

Bruno Ceccobelli, allievo di Toti Scialoja, รจ un artista spirituale che ha sviluppato un linguaggio formale del tutto autonomo e scevro dalle influenze dettate dalla moda. Dalla seconda metร  degli anni โ€™70 fa parte degli artisti che si insediarono nellโ€™ex pastificio Cerere a Roma, nel quartiere san Lorenzo, gruppo poi divenuto noto come Nuova scuola Romana o Officina san Lorenzo. Lโ€™artista tiene la sua personale nel 1976 presso la Galleria Spazio Alternativo di Roma; successivamente espone a Parigi e New York. Nel 1984 e nel 1986 รจ invitato alla Biennale di Venezia ed espone in diverse mostre in Europa, Canada e Stati Uniti.

Cโ€™รจ stato un momento in cui ha capito che lโ€™arte avrebbe fatto parte della sua vita e che lei sarebbe diventato un artista?

Beh, era il 1959 e frequentavo la prima elementare, vinsi un premio di pittura promosso dallโ€™I.N.A.- Istituto Nazionale Assicurativo, un libretto di risparmio a mio nome; vivevo in campagna e i miei erano contadini: fu uno sconvolgimento per tutto il circondario. Dipinsi un pastorello che conduceva le pecore, prendendo spunto dalla raffigurazione pubblicitaria della scatola dei colori Giotto che avevano per icona emblematica Cimabue, il quale guardava con entusiasmo il piccolo Giotto, che diverrร  poi suo allievo, mentre disegnava una pecora su una roccia. Mi ero cosรฌ impressionato da quel romanzato episodio artistico che credetti nel sogno totalmenteโ€ฆ e come Giotto anchโ€™io stavo con le pecore, in fondo mi mancava solo un futuro maestro: giร , d’altronde non si racconta anche nella Bibbia che ยซquello che credi ti sarร  datoยป?

Lei รจ stato un allievo di Toti Scialoja: questa relazione quanto ha influito sulla sua arte? Se vuole, ci puรฒ raccontare un aneddoto che ricorda con piacere?

Quattordici anni dopo aver vinto quel mio primo premio, allโ€™Accademia di Belle Arti di Roma, Sezione Scenografia, arrivรฒ il mio primo maestro, Toti Scialoja, un uomo coltissimo, pittore, poeta, giร  famoso per aver avuto allievi importanti come Pino Pascali, Jannis Kounellis, Giosetta Fioroni e Carlo Battaglia. Toti era un istrione, un perfetto narratore, un rigoroso insegnante e infine un bonario amico. Ricordo con piacere lโ€™ultima sua lezione, che fece anni dopo la sua uscita dallโ€™Accademia; per il suo ottantesimo compleanno organizzammo una festa di reincontro: lui e i suoi allievi piรน affezionati, pranzammo a San Lorenzo, al ristorante Pommidoro, per poi scegliere il mio studio allโ€™ex Pastificio Cerere per un ulteriore saluto. Toti, emozionato, non si trattenne e si caricรฒ per darci una sua definitiva prolusione sulla gnoseologia dellโ€™arte; finito il discorso con applausi e commozione, io rimasi scosso perchรฉ, ancora una volta, non solo lo ritrovai empatico, ma quello che il prof. aveva appena detto era esattamente il mio pensiero sullโ€™arte. Dunque, non ero io allievo che avevo un pensiero artistico originale, ma si ergeva in me lo spirito del maestro e ne fui felice.

 

”Motore Universale”, 2011, tecnica mista su legno

Lโ€™arte รจ quindi il saper rappresentare la visione olistica-filosofica e ontologica dellโ€™umana esistenza; infatti nelle sue opere รจ molto forte e preponderante lโ€™aspetto spirituale, il modo di ricercare lโ€™essenza attraverso lโ€™arte. Ci puรฒ raccontare?

A diciassette anni, a Roma, incontrai il mondo della Teosofia grazie a Emma Cusani della L.U.T. – Logge Unite Teosofiche, cosรฌ approfondii il pensiero filosofico di Madame Helen Blavatsky che tanto aveva influenzato pittori del Novecento come Hilmaaf Klint, Kazimir Malevic, Vasilij Kandinskij, Paul Klee e Piet Mondrian. Poi, nel 1985 fui uno dei pochi artisti italiani viventi a partecipare al Los Angeles County Museum of Art, quell’esposizione storica itinerante dallโ€™America allโ€™Europa dal titolo The Spiritual artabstract painting 1890-1985. Il mio modo di manifestare lโ€™Arte รจ per me una profonda riflessione sullโ€™umanitร  dellโ€™artista; dico spesso che รจ lโ€™opera che fa lโ€™artista. Senza dubbio i miei dipingere e scolpire sono iconico-simbolici e i miei temi sono le profonditร  del cosmo e dellโ€™anima.

Vorrei concludere chiedendole di lasciarci con una parola su cui riflettere; una parola che per lei rappresenti il connubio tra la sua arte e lโ€™Umbria.

Sono nato a Todi, nel cuore dellโ€™Umbria che รจ il cuore dโ€™Italia. Mi sento fortunato, vorrei abbinare allโ€™Umbria i miei quadri fatti con la parola cuore.

Non risultano evidenze storiche o letterarie a sostegno di questa domanda: รจ difficile stabilirlo, facevano lo stesso lavoro e, per questo motivo, probabilmente si conoscevano anche se non erano proprio coetanei. Ma chi erano Vitellozzo e Naso di Patata e di cosa si occupavano?

Vitellozzo e Naso di Patata

Il suono di questi due nomi, non c’รจ dubbio, suona un po’ irreverente e sembra rimandare a protagonisti immaginari di qualche fumetto o cartone animato. Si potrebbe pure pensare a due personaggi dei Muppet Show o addirittura a due avventori di locali non proprio alla moda. Ma non รจ cosรฌ, รจ qualcosa di molto piรน serio! รˆ una storia, o meglio un insieme di vicende che vede artefici, anche del proprio destino, due condottieri umbri: Vitellozzo Vitelli di Cittร  di Castello e Bartolino da Terni detto Naso di Patata.

 

Naso di Patata

La figura del condottiero

La figura del condottiero, dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente nel 476 fino agli albori dell’anno 1000, divenne spesso simbolo di leggende e racconti popolari. Infatti questa nuova figura si trasformรฒ nel cavaliere errante alla continua ricerca di nemici da sconfiggere e belle donne da proteggere. I suoi valori erano l’onestร , il coraggio, la forza e la fedeltร  presso il proprio signore. Due esempi, tra storia e leggenda, di questo periodo furono Rolando e Artรน.

Le compagnie di ventura

A partire dal XIV secolo, complici i rivolgimenti e i tumulti dell’epoca, si assiste negli stati italiani alla formazione di scuole militari. Tali scuole vengono definite compagnie di ventura, ognuna di loro ha a capo un capitano di ventura e i soldati che ne facevano parte erano per la maggior parte mercenari. La compagnia era guidata da un condottiero, comunque sottoposto al capitano di ventura. Il termine condottiero prende il nome dalla condotta cioรจ dal contratto che veniva stipulato con un governo. Un mercenario a tutti gli effetti con tanto di contratto. Non di rado il condottiero era sia letteralmente sia praticamente il capitano di ventura.

Condottieri famosi

Tra i piรน noti condottieri e capitani di ventura scevri da qualsiasi aspetto leggendario si ricordano Farinata degli Uberti, Uguccione della Faggiola, Giovanni Acuto il cui vero nome era John Hawkwood essendo inglese, Jacopo Dal Verme, Braccio da Montone, Cesare Borgia, il Gattamelata, Malatesta Baglioni. Molti di questi sono umbri.

Vitellozzo Vitelli

Vitellozzo Vitelli

Vitellozzo Vitelli nacque a Cittร  di Castello nel 1458. รˆ stato un cavaliere di ventura, condottiero e politico. Ha vissuto in un periodo storico particolarmente complesso ed รจ rimasto, forse anche per questo, tra i piรน conosciuti e valorosi combattenti del suo tempo. A 36 anni, nel 1494, due anni dopo la scoperta dell’America, passa sotto il comando del Re Carlo VIII di Francia dando sfoggio della propria abilitร  militare. Successivamente passa agli stipendi di Pisa e poi al soldo dei fiorentini proprio contro Pisa; un vero mercenario! Nel 1497 ottiene la signoria su Cittร  di Castello. L’anno successivo abbandonรฒ i campi di battaglia perchรฉ ammalato di sifilide ma appena guarito partรฌ da Cittร  di Castello per Milano, dove si mise al servizio di Cesare Borgia. Nel 1500 lo troviamo a fianco di Giampaolo Baglioni per riprendere il dominio su Perugia e nel 1501 si reca nel regno di Napoli con i francesi contro gli aragonesi. Vitellozzo continua a vagare e combattere per molte cittร  del centro Italia e ottiene nel 1502 la nomina di conte di Montone. Preoccupato per la crescente ambizione di Cesare Borgia, cerca di distaccarsene ideando una congiura, ma invitato, il 31 dicembre 1502, dallo stesso Cesare ad un banchetto di riconciliazione, verrร  strangolato da Michelotto Corella. Vitellozzo, prima di morire, invoca il perdono del Papa, Alessandro VI, per le sue azioni.

La strage di Senigallia

Questo assassinio, che vide coinvolti anche altri personaggi, รจ uno dei tanti e famosi fatti di sangue che hanno costellato il Cinquecento in Italia ed รจ conosciuto come la strage di Senigallia. La strage fu ordita da Cesare Borgia, detto il duca Valentino, ai danni di quattro uomini d’arme giร  suoi alleati: Oliverotto Signore di Fermo, Vitellozzo Vitelli, Paolo e Francesco Orsini. Vitellozzo e Oliverotto furono tra gli ideatori di una congiura ai danni del Borgia, desideroso di ampliare i suoi territori. Dopo aver trucidato alcuni funzionari del Valentino e fomentato ribellioni nel Ducato di Urbino, i congiurati accettarono l’invito per un incontro di riappacificazione dal celebre uomo politico con cui si incontrarono a Senigallia il 31 dicembre del 1502. Qui questi furono imprigionati dopo aver ricevuto dal Borgia un bacio in segno di riconciliazione e venuta la notte vennero uccisi da un sicario. Successivamente anche altri congiurati furono uccisi su iniziativa dello stesso Cesare Borgia.

Bartolino da Terni โ€“ Naso di Patata

Quando Vitellozzo morรฌ a 45 anni, Bartolino da Terni, detto Naso di Patata, aveva 72 anni e si trovava a Cremona dove era stato nominato custode della Rocca. Bartolino da Terni-Naso di Patata fu un condottiero sulla cui persona si hanno poche notizie. Fu devoto alla Repubblica di Venezia che dominava Crema, cittร  che riuscรฌ a difendere da bande provenienti da Milano all’epoca in mano agli spagnoli e ai francesi. Nel giugno del 1484 i milanesi misero sotto assedio Crema, ma Naso di Patata riuscรฌ a liberarla dall’accerchiamento e salvarla. La stessa Bergamo fu difesa con forza, fierezza e orgoglio da Naso di Patata, il ternano pluripremiato per lealtร  e coraggio nelle sue vincenti dinamiche belligeranti. Divenne il simbolo di due terre lontane, Terni e Bergamo, ma amiche ancora oggi all’interno del mondo calcistico.
La sua dedizione alla Repubblica di Venezia non fu solo di carattere militare, si distinse anche in fatto di donazioni come quando elargรฌ 3.000 ducati al mercenario Renzo de Ceri al servizio della Serenissima. Si occupรฒ anche di amministrazione quando fu incaricato di ripristinare le decorazioni e i simboli della repubblica veneta che i francesi avevano distrutto.
Alla sua morte, avvenuta il 1ยฐ luglio 1518, l’artista Lorenzo Bregno fu incaricato di realizzare un monumento funebre che risulterร  il piรน importante esempio di scultura rinascimentale in marmo presente nel territorio cremasco.
Lo scultore realizzรฒ il volto del condottiero esattamente come gli fu descritto, con un grosso, abbondante e prominente naso a modo di patata. Pochissime sono le conoscenze della sua vita privata e anche per questo non sappiamo se Vitellozzo e Naso di Patata si conoscessero o se fossero amici. Di sicuro, una volta incontrati, considerate le loro forti e taglienti personalitร , si sarebbero derisi a vicenda con un semplice dialogo: ยซVitellozzo ti vedo un po’ appesantito!ยป, ยซAppesantito sarร  il tuo naso, caro Bertolinoยป.

Conclusioni

Spesso si parla dell’Umbria attraverso la storia dei suoi santi (San Francesco, Santa Chiara, Santa Rita da Cascia, San Benedetto da Norcia, San Valentino da Terni) per colmare un bisogno di spiritualitร .ย Culla del monachesimo benedettino e del movimento francescano l’Umbria si รจ meritata l’appellativo di Terra di Santi.
Ma l’Umbria รจ anche stata terra di condottieri le cui gesta vengono ancora oggi ricordate con rievocazioni storiche, musei, volumi e pubblicazioni. I condottieri che hanno fatto grande la nostra regione sono molti e Vitellozzo Vitelli con Bartolino da Terni Naso di Patata sono un esempio splendente di questo nobile lavoro di altri tempi.

ยซMi piaceva lโ€™idea di creare una community dedicata ai cani, un luogo dove condividere non solo foto, ma anche informazioni e consigliยป.

Instagram, Tinder e LinkedIn riuniti in un unico social, dedicato esclusivamente ai cani. รˆ Dog Smile una app gratuita – scaricabile sia da App Store sia da Google Play โ€“ creata dal giovane perugino Marco Nataloni (22 anni), che da amante degli animali ha pensato di radunare una community dove non solo pubblicare foto, ma anche scambiarsi consigli, mettere in contatto esperti di settore e padroni, e favorire la ricerca dellโ€™anima gemella per eventuali accoppiamenti.

 

Marco e Brigitta

Come รจ nata lโ€™idea di Dog Smile?

Dog Smile nasce con lโ€™idea di creare una app gratuita per lo smartphone, dedicata interamente agli animali e in particolare ai cani. Riunire una comunitร  e dare la possibilitร  a chi ha un cane di mettersi in contatto con altri padroni, per chi lavora nel settore pet di mettere in mostra i propri servizi e prodotti e al contempo, agevolare gli accoppiamenti e incentivare le adozioni. Lโ€™idea mi รจ venuta i mente perchรฉ sono cresciuto sempre in compagnia dei cani: a casa ho sempre avuto amici che scodinzolavano e quando ero bambino sono stati i miei compagni di giochi preferiti, anche meglio degli amici di scuola. Quando torni dal lavoro e trovi loro che si aspettano, felici di vederti e senza chiedere nulla in cambio, รจ un momento bellissimo. Comunque, tutto รจ nato durante il primo lockdown, perchรฉ tante persone si sono ritrovate sole in casa con i loro quadrupedi; e proprio il cane era uno dei pochi motivi per poter uscire di casa, per molti era diventato davvero lโ€™unico compagno di vita presente. In quel periodo ho dedicato piรน tempo ai social network e mi sono accorto che su Instagram erano nati tanti profili canini e quindi ho immaginato un luogo tutto dedicato a loro con un target ben specifico.

Home

 

Non cโ€™erano giร  app di questo tipo nel mondo social?

La differenza rispetto a quello che oggi รจ giร  presente nel mercato, รจ che io ho pensato a un qualcosa che potesse unificare tutti i vari aspetti che completano il mondo dei cani. รˆ una piattaforma in cui si mettono in contatto proprietari di cani, professionisti di settore, veterinari e associazioni. Non รจ un’app che si limita solo alla condivisione delle foto. Si possono creare match per lโ€™accoppiamento, insomma, un mondo del cane in cui tutto รจ fatto su misura per lui. A partire dal nome stesso dellโ€™utente e dalle informazioni personali che devono essere esclusivamente quelle del cane.

 

Un Instagram, Tinder e LinkedIn tutto in uno.

Esattamente (ride).

 

Perchรฉ Dog Smile?

Ho scelto questo nome perchรฉ nei social si pubblicano sempre i momenti positivi che si hanno con i nostri amici pelosi; inoltre mio fratello tempo fa mi ha fatto una foto con il mio jack russell: scattata dal basso sembrava che il cane sorridesse. Da qui il nome dellโ€™app.

 

Lโ€™interfaccia poi รจ molto semplice da usareโ€ฆ

Sรฌ, รจ molto intuitivo, perchรฉ รจ stato ricreato seguendo un poโ€™ le linee guida di Instagram. Chiunque riesce facilmente a capirne il funzionamento. Una volta effettuata la registrazione e aver inserito i dati del cane, si deve autorizzare la geolocalizzazione. Dopodichรฉ appare una sorta di homepage dove si guardano le foto caricate dagli utenti, si puรฒ mettere mi piace e chattare. Ci sono poi delle icone molto elementari: per trovare lโ€™anima gemella si clicca sul cuore, mentre la sezione alimentazione รจ indicata con un osso. Cosรฌ pure la chat รจ facilmente individuabile. Oltre, allโ€™utente privato – come dicevo prima – si possono creare profili di aziende, di professionisti e anche di canili e rifugi cosรฌ da agevolare le eventuali adozioni.

 

Sezione anima gemella

Come si potrร  sviluppare in futuro lโ€™app?

Il passo successivo รจ, nel momento in cui lโ€™app crea un buon giro di pubblico e aumenta il volume di informazioni, quello di fare accordi con le aziende che lavorano nel settore pet food per inserire i loro prodotti allโ€™interno della sezione alimentazione. Poi sicuramente lโ€™obiettivo รจ lโ€™internazionalizzazione: lโ€™app รจ stata creata affinchรฉ prenda la lingua del dispositivo in cui viene scaricata, quindi lo step successivo รจ quello di arrivare negli Stati Uniti in cui รจ maggiore il numero di famiglie con un cane, rispetto a quelle che hanno un figlio. Oppure, un altro obiettivo รจ quello di entrare nel fondo di qualche azienda del settore che ha gli strumenti per portare avanti questo tipo di progetto, o perchรฉ no, come รจ successo giร  in altri casi, cedere direttamente tutti i diritti dellโ€™app a qualcuno che ha gli strumenti e la struttura per investire nel settore. Io ho avuto unโ€™idea, lโ€™ho sviluppata e la voglio far crescere, perรฒ il mio lavoro principale rimane quello di portare avanti lโ€™azienda di famiglia che esiste dal 1840. Mi piace comunque lโ€™idea di aver creato uno strumento nuovo.

ยซIl mio ultimo libro รจ un racconto minimale in bianco e nero dove disegno i paesaggi mistici dellโ€™Umbria, dal santuario di Santa Maria Giacobbe al Bosco Sacro di Montelucoยป.

Francesco Gaggia si divide tra insegnamento e disegno con lo pseudonimo di Kuiry, con cui firma le tavole. Con un tratto ricercato e minimale, che alterna colore e bianco e nero, ci porta con le sue storie tra i paesaggi dellโ€™Umbria o nelle cittร  noir ispirate allโ€™America degli anni Cinquanta e Settanta. Il suo ultimo libro รจ Pale โ€“ lโ€™anima della terra che ci porta in un bosco sacro, in un eremo incastonato in una parete di roccia dove un uomo, solo e febbricitante, vive una drammatica esperienza metafisica, tra oscure presenze fluttuanti e il retaggio di antichi culti pagani. A breve arriverร  anche un nuovo episodio del detective Dog Kane dal titolo La maestra sbagliata, in cui avrร  a che fare con dei clienti davvero particolari.

 

Francesco Gaggia

Come prima domanda: chi รจ Francesco Gaggia?

Principalmente sono un professore e un architetto. Ho studiato architettura a Firenze e poi sono diventato un insegnante. Il fumetto fa parte della mia vita da sempre, ho imparato a leggere anche prima di andare a scuola, con Topolino, e ho sempre amato moltissimo disegnare. Ma il vero punto di svolta cโ€™รจ stato negli anni Novanta, quando con Claudio Ferracci – presidente della Biblioteca delle Nuvole di Perugia โ€“ abbiamo realizzato FLIT Comics, una rivista di fumetti e critica. Da qui si รจ concretizzata la mia passione, anche con mostre ed eventi. Poi dal 2013 ho iniziato lโ€™autoproduzione, diventando editore di me stesso e pubblicando le mie opere.

Kuiry invece chi รจ? Il tuo alter ego?

Oramai ho fatto pace con questa cosa: Kuiry รจ un soprannome che ho fin da ragazzo e lo uso come nome dโ€™arte per firmare le tavole, mentre Francesco Gaggia รจ lโ€™editore. Il doppio nome in questo caso รจ utile.

Da dove nasce lโ€™ispirazione? Cโ€™รจ un momento particolare della giornata in cui disegni?

La parte operativa si svolge chiaramente a tavolino anche se, usando molto il digitale – disegno prevalentemente con un tablet โ€“ potrei lavorare ovunque, ma preferisco farlo nel mio studio o a casa. Invece, lโ€™idea per una storiaโ€ฆ ogni momento รจ buono. Ad esempio, quando vado in bici, quando passeggio e in tutti quei momenti in cui libero la mente dai pensieri quotidiani. Spesso lโ€™idea risolutiva arriva quando meno me lo aspetto.

 

Parliamo del tuo ultimo libro Pale โ€“ lโ€™anima della terra, un racconto grafico dedicato a una divinitร  pagana e ambientato in uno dei luoghi piรน suggestivi dellโ€™Umbria: lโ€™eremo di Santa Maria Giacobbe presso Pale (Foligno).

รˆ un racconto di 64 pagine con dialoghi minimali in cui prevale lโ€™immagine; รจ un fumetto particolare perchรฉ il parlato รจ espresso con delle didascalie e non con dei veri e propri fumetti che escono dalla bocca. Il protagonista รจ un eremita che parla con sรฉ stesso, quindi ho cercato di non essere verboso. Il mio obiettivo era trasmette al lettore le sensazioni e le suggestioni di un uomo che vive solo.

 

Questo si manifesta anche con la scelta del bianco e nero?

Esatto. In questo modo rappresento un pensiero ascetico, piรน asciugato. Lโ€™ascetismo in qualche modo รจ o bianco o nero. Non ha sfumature.

In Pale dominano anche i paesaggi dellโ€™Umbriaโ€ฆ

Il luogo principale รจ appunto lโ€™eremo di Pale (da qui il titolo), che si trova sopra Foligno, il cui toponimo deriva da una dea pagana molto antica. Una divinitร  pastorale il cui culto nella zona รจ continuato fino alla prima metร  del Novecento. รˆ dedicato a Santa Maria Giacobbe e ha allโ€™interno affreschi che richiamano la maternitร . Un altro luogo di snodo del fumetto il Bosco Sacro di Monteluco, un posto particolarissimo in cui cโ€™รจ una dimensione sensoriale unica: quando si entra รจ come entrare in una cattedrale, un luogo diverso da quello esterno, in cui viene automatico parlare sottovoce.

Recentemente รจ uscito anche Salomรจ NOIR, un fumetto liberamente tratto dallโ€™opera teatrale di Oscar Wildeโ€ฆ

รˆ una trasposizione della Salomรจ di Wilde, ambientata perรฒ negli anni Settanta, in America, reinterpretata in chiave noir. Questo, rispetto a Pale, รจ un fumetto molto parlato e dove il testo รจ fondamentale.

 

Il genere noir lo esprimi anche con il personaggio di Dog Kane?

Sรฌ, รจ una mia grande passione questo genere. Per Dog Kane ho creato una cittร  immaginaria tipo la Gotham di Batman, ispirata a diverse cittร  americane.

Quanto ti assomiglia questo personaggio?

Fisicamente quando รจ nato era una mia caricatura, poi lui รจ rimasto trentenne e io sono invecchiato (ride). I suoi pensieri sono simili ai miei e quando scrivo penso a cosa farei io in quel momento. รˆ un qualcosa che viene in automatico, ogni autore credo trasferisce parte di sรฉ nei personaggi che crea.

 

Hai in cantiere nuovi progetti?

Sto lavorando a unโ€™altra avventura di Dog Kane. Inizierร  a indagare anche nel suo passato: in questa storia ci saranno dei flashback in cui ritornerร  nella sua infanzia. Lui รจ operativo, come detective, negli anni Cinquanta, ma vorrei farlo muovere nel corso del Novecento, cosรฌ da poter rappresentare diversi periodi storici. Finora lโ€™ho raccontato trentenne negli anni Cinquanta, ora mi piacerebbe spostarlo negli anni Settanta, quando ha 50 anni, o negli anni Trenta, quando ancora รจ un bambino. La maestra sbagliata รจ un primo esperimento: avrร  come clienti due bambini che andranno da lui perchรฉ secondo loro insegnante non รจ piรน lei e quindi, con dei flashback, tornerร  quandโ€™era lui stesso ragazzino.

Se dovessi rappresentare lโ€™Umbria con un fumetto, come la disegneresti?

Lโ€™Umbria รจ unica perchรฉ, in uno spazio limitato e piccolo cโ€™รจ una varietร  incredibile di paesaggi: da quelli aspri, quasi alpini, della Valnerina, alle dolci colline, fino al lago Trasimeno, con i cipressi che sembra giร  di stare in Toscana. Nel giro di pochi chilometri ci sono tanti scenari e quindi, in un eventuale fumetto, cambierei stile a ogni capitolo, usando il colore, il bianco e nero, linee rotonde o spigolose.

I fumetti che peso hanno nel raccontare la realtร ?

Secondo me sono uno strumento eccezionale per rappresentare la realtร , Zerocalcare ne รจ un ottimo esempio. Lui racconta la sua esperienza personale e ha realizzato anche dei reportage di guerra, รจ molto bravo a utilizzare questo strumento per raccontare la realtร  delle cose. Non dimentichiamo anche Maus, il fumetto di Art Spiegelman sullโ€™Olocausto che ha vinto il Premio Pulitzer. Io, come sensibilitร , fatico a fare una cosa di questo genere, probabilmente perchรฉ sono piรน portato a traferire nei miei lavori la parte emozionale e fantasiosa, sicuramente anche a causa della mia formazione.

 


Per scoprire tutti i suoi lavori: Kuiry, Dog Kane

La personale dellโ€™artista perugino sarร  visibile fino al 5 marzo alla Rocca di Umbertide. 54 opere e tre nuove installazioni.

La Regina Elisabetta, Gianni Agnelli, spray disinfettanti giganti e la Statua della Libertร  tutta nera. Questo, e molto altro, vi aspetta nella mostra dโ€™arte contemporanea Queen Pass dellโ€™artista perugino Massimiliano MaMo Donnari, che si svolge fino al 5 marzo 2022, con il patrocinio del Comune di Umbertide, allโ€™interno della Rocca.

La Rocca di Umbertide

Un drappo che scende dalla torre indica la strada della personale dellโ€™eclettico artista che, con il suo carattere esplosivo, rende viva ogni realizzazione e riesce a trasporre nei suoi personaggi, con le tecniche piรน disparate e innovative, sentimenti e sogni che esaltano e rendono suggestive tutte le sue opere. Racconta, alla sua maniera, i personaggi del nostro tempo che, grazie al suo estro, sfuggono dal loro ruolo per divertirsi e far divertire tutti coloro che li ammirano: unโ€™ironia che perรฒ lancia messaggi importanti e soprattutto contemporanei.
ยซรˆ la personale piรน grande che abbia mai fatto, oltre alle 54 opere ci sono anche tre installazioni. Lโ€™ironia della mostra parte proprio dal titolo: dobbiamo usare il Green Pass anche per prendere un caffรจ e allora ho pensato, per accedere alla mostra serve il Pass della Regina, da qui Queen Passยป spiega lโ€™artista. Lโ€™inaugurazione si รจ svolta con circa 280 persone tra mandorle portafortuna incapsulate in provette e M&Mโ€™S realizzate per lโ€™occasione con la Regina disegnata.

In giro per la mostra

Allโ€™interno della Rocca del 1300 la mostra รจ suddivisa in tre piani: allโ€™entrata ci accoglie la zona degli spruzzini, proprio a voler dire che, come prima cosa dobbiamo disinfettarci le mani. Qui svetta Upgrade – il famoso spuzzino โ€“ esposto giร  in diverse mostre dโ€™Italia. รˆ unโ€™opera che ha come protagonista il comune spray disinfettante, prodotto diventato improvvisamente prezioso in questo momento storico, rivisto in chiave ironica rievocando lโ€™etichettatura dello Champagne Dom Perignart. Altra installazione imperdibile รจ la Statua della Libertร  nera che in una mano ha la solita fiamma, mentre nellโ€™altra uno spray dal quale tira fuori la sua energia positiva e si riappropria del suo colore originale.

 

Nel primo livello ci aspettano diversi personaggi e ad accoglierci cโ€™รจ un vecchio cameriere dellโ€™hotel Brufani che, con un cocktail in mano, invita a proseguire la mostra. Cโ€™รจ Gianni Agnelli con i nipoti, Raffaello Sanzio, Donald Trump e Strawberry War, un carro armato che spara fragole. Ma รจ la Regina Elisabetta la fashion queen indiscussa della mostra e in alcuni quadri sveste i suoi classici tailleur pastello per indossare magliette e jeans. Sullโ€™apice della torre infatti si trovano tutte le regine: Elisabetta con i nipoti vestiti da guardie reali e il suo sarto Domenico Dolce, ma anche la regina della musica Ornella Vanoni e la regina del fashion style Iris Apfel. Gironzolando si scoprono anche le altre opereโ€ฆ ma non vogliamo svelarvi troppo!

 

ยซOltre alla mostra, ho creato anche un nuovo catalogo che si chiama sempre Queen Pass; si tratta un volume ricco di suggestioni in cui hanno dato il contributo varie personalitร  (Matteo Grandi, Michele Fioroni, Michela Proietti, Carolina Cucinelli, Enrico Vanzina, Eugenio Guarducci, Simona Esposito Elisabetta Furin, Daniele Corvi, Umberto Maiorca, Angelo Bacci e Fabio Marcelli) prese in prestito dagli ambienti piรน disparati per connotare le mille sfaccettature della mia arte. In questi due anni di stop ho creato molto, ho realizzato anche un mio hangar-laboratorio di circa 100 mยฒ allโ€™interno della mia azienda, dove le creazioni prendono vitaยป conclude MaMo.
Ad aprile la mostra si dovrebbe spostare a Cittร  della Pieve mentre in estate a Todi. Sabato invece (ore 16.30) รจ previsto un incontro con la scrittrice Eva Grippa che parlerร  del suo libro Elisabetta e le altre proprio in linea con il tema della mostra.

 


Per informazioni contattare il numero 075 9413691

ยซIn un mese vengono sfogliate oltre 2 milioni di pagine del sito. Siamo diventati un prodotto editoriale a tutti gli effettiยป.

Marco Weiss

Il nome Marco Weiss non vi dirร  molto, ma se vi dico Mentire di fronte alle spunte blu, sapete di cosa sto parlando โ€“ o quantomeno molti di voi lo sanno. Il trentunenne perugino ha creato nel 2014 questa pagina Facebook che pubblica chat divertenti – anche con un piccolo risvolto sociale โ€“ inviate direttamente dagli utenti e oggi conta quasi 2 milioni di follower tra Instagram e Facebook. Unโ€™idea nata per caso che รจ diventata col tempo un prodotto editoriale e un vero lavoro per Marco: ยซAllโ€™inizio ero solo, oggi ho 15 persone che mi aiutano a scegliere tra i migliaia di screenshot che ogni giorno arrivanoยป.

Che cosโ€™รจ, per chi non lo sapesse, Mentire di fronte alle spunte blu?

รˆ una pagina Facebook collegata a un sito web (SpunteBlu.it) in cui raccontiamo storie – anticipate da una descrizione โ€“ che provengono da chat di Whatsapp, Instagram Messenger e Telegram. Oggi tutti usano questi social e spesso si creano racconti a puntate molto divertenti che la gente legge in pochi minuti.

Quando รจ nata questa pagina?

Nel 2014. Allโ€™epoca studiavo psicologia allโ€™universitร  e mi ero accorto che su Facebook nascevano tantissime pagine. Piรน o meno sempre in quel periodo Whatsapp cambiรฒ le spunte da verdi a blu, questo provocรฒ il panico tra gli utenti; da quel momento era visibile se un messaggio venisse visualizzato o meno. Da qui lโ€™idea di creare โ€“ con un gioco di parole – Mentire di fronte alle spunte blu, ispirato anche da un mio amico che non voleva far sapere alla fidanzata che aveva visualizzato un suo messaggio. Io gli consigliai di mentire, da qui il nome! Nel primo giorno di vita siamo arrivati a 20.000 follower. Oggi abbiamo oltre 1.200.000 mila follower su Facebook e 400.000 su Instagram.

Comโ€™รจ esploso il tutto?

In quel momento Facebook spingeva molto sugli eventi: per lanciare la pagina ho creato un evento divertente che in un giorno ha raccolto 200.000 partecipanti. Da qui ho portato avanti lโ€™idea che alla fine ha funzionato.

Quali sono le chat che hanno piรน successo?

Sicuramente quella che ha lanciato la pagina รจ stata la storia di Luca e Cristina. La coppia si era lasciata, ma lei stalkerava il fidanzato con messaggi tragicomici e appostamenti sotto casa. Lui me li ha mandati, li ho pubblicati e in due settimane i follower sono diventati 600.000. Un successo! Siamo finiti nella trasmissione radio Lo zoo di 105 e mi hanno contattato Le Iene. Questo mi ha fatto capire dove poteva arrivare questa pagina, fino a quel momento non lo avevo ben chiaro neanche io.

Cโ€™รจ un argomento che attira di piรน?

Ovviamente le storie dโ€™amore, fidanzate o fidanzati che litigano, che si lasciano e si insultano, anche se adesso bisogna stare molto attenti con gli argomenti di odio sui social. Perรฒ, avendo il sito, i nostri utenti cliccano il link ed entrano, in questo modo siamo un poโ€™ piรน liberi, anche se Google – col quale abbiamo una collaborazione per la pubblicitร  – mette delle limitazioni. Ma non sono solo le storie dโ€™amore ad attirare.

 

Al cuor non si comanda ย Uno psicogramma che arriva direttamente da Perugia

Quali altre?

Quelle su argomenti piรน sociali. Durante il lockdown tutto si era spostato sulle chat, dove avvenivano addirittura colloqui di lavoro o richieste di informazioni su un particolare annuncio lavorativo: le risposte erano allucinanti e portavano alla luce problematiche reali come la retribuzione di 2,50 euro allโ€™ora per un lavoro. Siamo diventati cosรฌ una testimonianza diretta dei problemi attuali della societร .

Ci sono stati mai messaggi che hai dovuto censurare?

Sรฌ. A volte arrivano chat di gente che si insulta pesantemente e quindi non possono essere pubblicate.

Spiegaci come avviene la sceltaโ€ฆ

Facciamo una selezione, perchรฉ arrivano ogni giorno 200-300 chat. Inizialmente ero solo, oggi siamo 15 a fare questo lavoro. Selezioniamo gli screenshot migliori, chiediamo una breve descrizione e censuriamo i dati sensibili, dopo aver chiesto lโ€™autorizzazione alla pubblicazione. In un giorno riusciamo a pubblicare una decina di storie, sia su Facebook che su Instagram.

Ovviamente solo uno dei due interlocutori รจ a conoscenza della pubblicazione?

Sรฌ. Dallโ€™altra parte c’รจ sempre una persona allโ€™oscuro di tutto, che diventa una vittima incosapevole,ย per questo censuriamo cognomi, nomi, vie e tutti i dati sensibili.

Hai mai avuto problemi?

Una volta ho avuto una sfiga tremenda, perchรฉ avevo pubblicato la chat tra due avvocati, ho rischiato tantissimo ho eliminato subito tutto perchรฉ la vittima si era accorta e mi aveva minacciato in tutti i modi. Gli avvocati che ci seguono sono sempre sullโ€™attenti e pronti a intervenire (ride).

Dallโ€™Umbria arrivano screenshot? ย 

Qualcosa รจ arrivato: mi ricordo di una coppia che si era vista al parcheggio del Quasar a litigare, ma la chat era tutta in dialetto perugino e lโ€™ho eliminata perchรฉ era anche piena di insulti pesanti e bestemmie.

Pensi che ci sarร  unโ€™evoluzione, un cambiamento dei social?

Veniamo da un decennio decisamente social e non so dove si andrร , tutto cambia cosรฌ velocemente. Sicuramente la cosa positiva รจ che si stanno creando dei competitor, internet ormai รจ in mano quasi esclusivamente a Facebook, giร  la presenza di TikTok รจ un passo in avanti. Noi ci limitiamo a conoscere come funzionano i social solo in Italia, ma ci sono altre realtร : in Germania ad esempio Facebook รจ praticamente morto, in Inghilterra si usa molto Snapchat e poi cโ€™รจ Twitter che va molto di moda allโ€™estero e meno da noi. Quindi รจ molto difficile capire come si evolveranno e quali saranno i prossimi cambiamenti. I diversi paesi si comportano in modo diverso.

Sono previste novitร  nella pagina?

Cโ€™รจ in progetto la realizzazione di video o piccoli cortometraggi tratti dai testi delle chat. รˆ unโ€™idea iniziata due anni fa ma la pandemia lโ€™ha bloccata. Abbiamo poi – da piรน di un anno – una collaborazione con la pagina Commenti Memorabili, e anche con unโ€™agenzia pubblicitaria di Milano. Il sito รจ diventato un prodotto editoriale a tutti gli effetti con un milione di utenti al mese e 30/40 milioni di pagine visualizzate sempre in un mese. Siamo in crescita e per me รจ diventato un vero e proprio lavoro.

Ora ce lo puoi confessare: tu menti di fronte alle spunte blu?

Assolutamente no, altrimenti rischierei di finire su Mentire di fronte alle spunte blu (ride).

ยซCon la mia battaglia ho fatto cambiare la legge per lโ€™esame di Stato d’avvocato. Chi soffre di DSA partiva svantaggiato e venivano violati i principi di uguaglianza della Costituzioneยป.

L’avvocato Antonio Caterino

Antonio Caterino, avvocato trentaseienne di Perugia che ora vive e lavora a Milano, รจ un piccolo grande eroe. Si รจ battuto per anni per rendere lโ€™esame di Stato per iscriversi allโ€™albo degli avvocati accessibile anche alle persone con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), introducendo la possibilitร  di richiedere tempo aggiuntivo e strumenti compensativi. Antonio ce lโ€™ha fatta, sia per lui sia per tutti. ยซSono molto orgoglioso. Iniziative di questo tipo contribuiscono a sovvertire il significato negativo connesso ai disturbi specifici di apprendimento, infondono coraggio e questo consente di vivere meglio, perchรฉ capisci che non cโ€™รจ nulla di cui vergognarsiยป. Nella nostra lunga chiacchierata โ€“ da vero avvocato โ€“ ci ha raccontato e spiegato tutta la sua storia, iniziata nel 2012.

Ora vivi a Milano, ma qual รจ il tuo legame con lโ€™Umbria?ย 

Ho un forte legame con questa regione. Sono nato, ho studiato e mi sono formato a Perugia. Per un periodo della mia vita โ€“ quando facevo lโ€™universitร  โ€“ sono stato un giornalista sportivo e ho fatto politica. Mi informo sempre su quello che accade e sto cercando anche di creare un ponte tra lโ€™Universitร  di Perugia e Milano per accogliere e aiutare chi volesse trasferirsi qui – in particolar modo i laureati in Giurisprudenza.

Partiamo dalla tua scoperta di essere dislessico. Quando รจ avvenuta?ย 

Il disturbo specifico di apprendimento mi รจ stato diagnosticato molto tardi – avevo piรน o meno 25 anni – per la precisione due giorni prima di discutere la mia tesi di laurea in Giurisprudenza. La prima ad accorgersene รจ stata la sorella medico di una collega di universitร  con la quale studiavo. Poi cโ€™รจ stata la diagnosi ufficiale. Ho fatto tutto il mio percorso scolastico sapendo di essere diverso rispetto agli altri, ma non conoscendo i motivi del perchรฉ ero piรน lento nellโ€™apprendimento, il mio studio richiedeva tempi piรน lunghi. Questo mi ha consentito perรฒ di sviluppare una capacitร  che tutti i dislessici hanno, ovvero quella di trovare sempre dei modi, anche non convenzionali, per raggiungere lโ€™obiettivo.

Quali metodi di studio hai adottato?

Ho chiesto ai migliori studenti del mio corso di laurea se potevano diventare i miei docenti personali, ripetendomi gli esami a voce: questo in primis ti insegna a lavorare con le persone e in particolar modo a sospendere il giudizio sugli altri. I dislessici hanno la capacitร  di non lasciarsi andare a sentenze affrettate, diventando dei grandi osservatori. La realtร  รจ complessa, e dato che noi siamo sempre giudicati negativamente a causa di un pregiudizio, scegliamo di non giudicare e di osservare. Questo ci mette in una condizione di vantaggio perchรฉ diventiamo degli analisti lucidi anche nelle situazioni di difficoltร .

Come viene vissuta oggi la dislessia nel mondo del lavoro?

La dislessia รจ ancora vissuta in modo negativo, a cominciare dai genitori dei bambini che ne soffrono. รˆ un tema che, nella maggior parte dei casi, viene riservato alla sfera privata; รจ molto difficile che uno studente ne parli con un coetaneo. Il mercato del lavoro sta facendo passi da gigante per recuperare, visto che spesso era una condizione che veniva nascosta nei colloqui. Nel 2011/2012, quando io ho iniziato a lavorare, le aziende โ€“ e gli studi legali – non sapevano davvero da dove cominciare. Ti faccio un esempio: le grandi multinazionali – che sono la prima tappa di molti neo laureati – non avevano nei propri moduli di preselezione la possibilitร  di indicare se il candidato fosse dislessico o meno.

Tu non lo hai nascosto, lโ€™hai scritto nel curriculumโ€ฆย 

Eh sรฌ. Io lโ€™ho indicato. Lโ€™ho fatto perchรฉ avevo subito discriminazioni nel mondo del lavoro, quindi ho deciso che, se nessuno prima di me non lo aveva mai fatto presente, io potevo essere il primo. In molti vedevano questa scelta come una scelta coraggiosa, invece per me รจ stata una cosa naturale – dopotutto senza la DSA non sarei la persona che sono diventato. Oggi lavoro in unโ€™importante studio di Milano, il LCA studio legale, lโ€™unico che mi ha concesso unโ€™opportunitร  e per il quale sono entusiasta di lavorare.

Quando รจ iniziata la tua โ€œrivoluzioneโ€, che ha portato poi dei cambiamenti notevoli per le persone con DSA?

Tutto รจ partito in occasione della mia pratica legale, che ho svolto a Perugia. Sono andato a vedere se ci fossero leggi in Italia che disciplinavano i disturbi specifici dโ€™apprendimento e ho scoperto che cโ€™era la legge 170 del 2010, perรฒ si concentrava sul percorso scolastico e universitario, individuando quattro tipologie di disturbi: la dislessia, la disgrafia, discalculia e la disortografia. In presenza di questi disturbi certificati da una diagnosi, lo studente poteva richiedere lโ€™applicazione di alcune misure specifiche, cosรฌ da avere le condizioni ottimali per lo svolgimento delle prove. La legge perรฒ aveva dei vuoti normativi.

Tu sei intervenuto per colmarliโ€ฆย 

Sรฌ. Non erano regolamentati nemmeno i concorsi pubblici e tutti gli esami di abilitazione. Ho iniziato cosรฌ โ€“ era il 2012 – a lavorare con il Consiglio Nazionale Forense e in particolar modo con lโ€™avvocato Alarico Mariani Marini di Perugia, per capire come la legge 170 potesse applicarsi anche allโ€™esame di Stato dโ€™avvocato. Ho fatto cosรฌ la richiesta per avere misure compensative durante lโ€™esame: sono stato il primo in Italia, probabilmente, perchรฉ al Consiglio Nazionale Forense non risultavano altre richieste di questo tipo. Senza queste misure sarei partito in svantaggio rispetto agli altri esaminandi e veniva cosรฌ violato il principio di eguaglianza espresso dalla Costituzione. Questa mia iniziativa ha posto un precedente a livello nazionale, un precedente che perรฒ non era regolamentato.

Quali sono state le misure compensative richieste?

In realtร  erano aiuti che giร  venivano concessi durante lโ€™esame scritto: per esempio, se un candidato ha un braccio rotto, la Commissione gli assegna un dipendente della Corte dโ€™Appello che scriva il compito su dettatura. Questa รจ stata una delle misure di cui io ho chiesto lโ€™applicazione grazie alla quale ho neutralizzato uno degli effetti della dislessia, ovvero la lentezza nello scrivere a mano. In piรน ho superato la disgrafia, cioรจ la grafia non perfetta dal punto di vista estetico – lโ€™ordine del compito รจ un criterio di valutazione. Infine, una concessione fatta ai candidati ipovedenti รจ quella di avere a fianco qualcuno che lo supporti nella lettura: questa รจ unโ€™altra misura molto utile per un dislessico. Quindi, con la possibilitร  di avere un lettore della traccia che poi ti aiuta nella stesura del compito, lโ€™esame da avvocato diventa semplice. Io sono riuscito a superarlo al primo colpo! Questo รจ accaduto a tutti i candidati dislessici negli anni successivi, perchรฉ il Consiglio Nazionale Forense aveva reso noto sul proprio sito queste possibilitร  dโ€™aiuto. Serviva perรฒ una regolamentazione scritta, che si potesse applicare anche ai concorsi pubblici dove non era prevista nessuna concessione.

 

Qual รจ stato il passo successivo?

Nel 2017 sono arrivato a Milano e ho iniziato a lavorare con il Consiglio dellโ€™Ordine degli Avvocati, i quali, conoscendo la mia storia, hanno voluto completare quello che avevo iniziato: รจ stato cosรฌ sottoscritto nel 2019, dallโ€™Ordine degli Avvocati di Milano e dalla Corte dโ€™Appello di Milano, un protocollo che disciplina le misure che possono essere applicate per un candidato con DSA, garantendo cosรฌ pari chances di successo in sede di esame. La pandemia poi ha cambiato la modalitร  dellโ€™esame, che รจ diventato solo orale, ma abbiamo fatto in modo che il protocollo sia applicabile anche al nuovo esame โ€“ la persona con DSA ha il 30% in piรน di tempo rispetto agli altri candidati nella prima prova orale, un assistente alla lettura e lโ€™uso di computer non connesso a Internet. Per la seconda prova, la possibilitร  di sostenerla lโ€™ultimo giorno del calendario. Cโ€™รจ stato poi un terzo passaggio con lโ€™intervento dalla Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ex professoressa di diritto e molto sensibile ai diritti costituzionali: con lei il protocollo รจ diventato a ottobre Decreto Legge (il 139 del 2021) ed รจ stato esteso a tutte le Corti di Appello italiane.

Quando potrร  essere allargato anche ad altri esami di abilitazione?

Stiamo lavorando per rendere il protocollo applicabile a tutti gli esami. Stiamo discutendo con lโ€™Ordine dei giornalisti, con quello degli psicologi, dei commercialisti e degli architetti, ma naturalmente รจ un processo lento perchรฉ ci vuole coraggio e innovazione, nonostante il 4% degli italiani soffra di DSA.

E per i concorsi pubblici?

Da agosto 2021 cโ€™รจ anche nei concorsi pubblici la possibilitร  di fare la richiesta (legge 113/2021). Si tratta di una svolta storica, lungamente attesa. Per la prima volta una legge dello Stato prevede lโ€™applicazione delle misure compensative e dispensative ai concorsi pubblici, ma non si applica agli esami di abilitazione di una professione e al settore privato.

Quanto sei orgoglioso di tutto questo?ย 

Moltissimo. Iniziative di questo tipo contribuiscono a sovvertire il significato negativo tradizionalmente connesso ai disturbi specifici di apprendimento, infondono coraggio e questo consente di vivere meglio, perchรฉ capisci che non cโ€™รจ nulla di cui vergognarsi.

 

Il premio: il Sigillo di San Girolamo

Hai mai pensato di mollare?ย 

No, mai.

Per questo hai ricevuto anche un premioโ€ฆ

Ho ricevuto, dallโ€™Ordine degli Avvocati di Milano, il Sigillo di San Girolamo nel 2020. รˆ un premio che viene consegnato solitamente ad avvocati anziani che hanno avuto meriti nel corso della loro vita professionale o che si sono distinti nella loro attivitร . Con mia sorpresa il Consiglio ha voluto assegnarlo anche a me, un giovane avvocato.

ยซLโ€™Olimpiade รจ stata la gioia piรน grande e la gara piรน importante della mia vita. Giร  esserci รจ un traguardo, portare a casa una medaglia รจ unโ€™emozione grandissimaยป.

Agnese Duranti

ยซPronto Agnese, sono Agnese!ยป. รˆ iniziata cosรฌ โ€“ in modo buffo – la telefonata con Agnese Duranti (21 anni), Primo Aviere Scelto dellโ€™Aeronautica militare e campionessa della Nazionale italiana di Ginnastica Ritmica. Abbiamo fatto una bella chiacchierata mentre da Roma tornava in treno a Desio, dove vive e si allena 11 mesi lโ€™anno. La Farfalla azzurra ha spiccato il volo in questa disciplina nel 2009 a Spoleto – dovโ€™รจ nata – alla polisportiva La Fenice. Nel 2017 รจ entrata a far parte della squadra nazionale ottenendo ottimi risultati e conquistando numerosi e prestigiosi titoli internazionali come lโ€™oro ai Mondiali del 2017, le medaglie dโ€™oro e di bronzo agli Europei di Guadalajara del 2018 e nuovamente ai Mondiali di Sofia sempre lo stesso anno, salendo sul podio in tutte le categorie. Da ultimo ci sono il bronzo ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 e lโ€™argento ai Mondiali in Giappone 2021. Ma queste sono solo alcune delle numerose medaglie vinte, il suo palmares รจ lunghissimo e ben fitto. Agnese vola come questโ€™anno ha volato lo sport italiano. Dopotutto รจ un aviere e una farfalla: e lei farfalla ci si sente davvero: ยซMi rappresenta sotto tanti punti di vistaยป.

Agnese, la prima domanda รจ di rito: qual รจ il tuo legame con lโ€™Umbria?

Lโ€™Umbria รจ la regione dove sono nata, cresciuta e dove ho mosso i primi passi di ginnastica ritmica, ci sono molto affezionata. Per me รจ la regione della pace, quando ci torno sento sempre tanta tranquillitร .

Ora dove vivi?

Sono 7 anni che vivo a Desio in un hotel, dove mi alleno 11 mesi lโ€™anno, allโ€™Accademia Internazionale di Ginnastica ritmica, una palestra costruita esclusivamente per noi. รˆ una vita molto impegnativa che ti toglie molto, ma poi ti ridร  tutto indietro con le vittorie e i risultati.

Quando hai iniziato a fare ginnastica ritmica?

A 9 anni. Ero una bambina molto vivace e i miei genitori volevano trovarmi unโ€™attivitร  per tenermi occupata. Sono andata un giorno a vedere una mia amica che faceva ginnastica ritmica, ho provato ed รจ stato amore a prima vista.

Cโ€™รจ una vittoria alla quale sei particolarmente legata, indipendentemente dal valore della medaglia?

Lโ€™Olimpiade รจ stata la gioia piรน grande e la gara piรน importante della mia vita; ma anche la gara agli Europei di Guadalajara nel 2018 ha avuto un bellโ€™impatto emotivo: eravamo in Spagna ma il palazzetto era pieno di gente che tifava per noi. Poi cโ€™รจ stato il mondiale a Kitakyushu in Giappone nel 2021, dove abbiamo vinto la medaglia dโ€™oro e chiuso il quinquennio in bellezza. Dopo tanti sacrifici รจ stato un traguardo molto importante.

Quali sono le prossime gare che hai in programma?

Le prime gare di Coppa del Mondo saranno ad aprile, poi a settembre iniziano le qualificazioni per lโ€™Olimpiade di Parigi 2024.

Cโ€™รจ un attrezzo che preferisci?

In realtร  no. Il nastro devo dire che รจ quello che preferisco meno. รˆ il piรน difficile, perchรฉ รจ lungo e molle e va sempre tenuto in movimento altrimenti si formano i nodi, e questa รจ una gravissima penalitร  durante le gare.

Parliamo dellโ€™Olimpiade, come ci si prepara?

รˆ un traguardo che ho sempre sognato, fin da bambina. Per unโ€™atleta รจ il punto massimo da raggiungere. Anche semplicemente esserci รจ una vittoria; รจ una cosa che non ha eguali. La preparazione รจ stata lunga e lโ€™abbiamo costruita col tempo, anche se poi quando sei lรฌ non ti senti mai pronta. Salire su quella pedana non รจ stato cosรฌ diverso rispetto ad altre gare, ci sono solo i cerchi olimpici che ti guardano e proprio loro hanno attirato la mia attenzione quando sono entrata. Mi sono guardata intorno ed era pieno di cerchi olimpici (ride).

Cosa hai pensato in quel momento?

Ho avuto un mix di emozioni uniche: ero concentrata sullโ€™esercizio perรฒ allo stesso tempo ero consapevole che stavo facendo la gara della vita. รˆ una sensazione bellissima, indescrivibileโ€ฆ con un pizzico di ansia ovviamente.

 

Le farfalle azzurre

Sei scaramantica? Hai qualche rituale prima di una gara?

Anni addietro ero piรน scaramantica. Ora ho solo delle piccole coseโ€ฆ indosso sempre le stesse mutande, preparo gli attrezzi e la borsa in un certo modo e porto sempre con me un asciugamano che mi accompagna dalla mia prima gara nel 2015.

Tu, Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Daniela Mogurean e Martina Santandrea riuscite a fare esercizi che la maggior parte delle persone non crede siano nemmeno possibili: siete consapevoli di questo?

Facciamo delle cose che sembrano effettivamente irrealizzabili. Per riuscirci cโ€™รจ un lavoro minuzioso e preciso al centimetro. Passiamo 8/9 ore in palestra e lavoriamo sui dettagli tante tante volte, fino allo sfinimento. La nostra allenatrice Emanuela Maccarani vuole che lโ€™esercizio, oltre a contenere i codici di punteggio, sia bello, quindi tutto รจ studiato e preparato alla perfezione.

Per realizzare tutto questo, fare squadra per voi รจ fondamentale: litigate mai?

Grazie al cielo siamo una squadra che non ha mai litigato, forse discusso una volta in 5 anni. Siamo molto unite, ci capiamo al volo, ognuna sa quali sono i punti di forza dellโ€™altra, sappiano perfettamente come gestirci. Siamo sorelle, amiche anche fuori della palestra, questo non รจ per niente scontato. รˆ il nostro vero punto di forza.

Ce lo puoi confessare: quanto sono scomodi i vestiti che indossate?

Pesano tantissimo, in effetti, sono pieni di perline e Swarovski. Poi dipende dai body, alcuni sono meno scomodi, ma in generale non sono comodissimi.

Ho una curiositร : come vengono scelti?

Sono disegnati da una ragazza che viene in palestra, sente la musica e vede lโ€™esercizio che abbiamo in programma, si ispira e disegna il vestito. Ci fa delle proposte che noi scegliamo. In pratica sono creati ad hoc e difficilmente vengono rimessi per altre gare. Restano nellโ€™archivio della squadra nazionale.

 

Per tutti siete le Farfalle azzurre: ti senti una โ€œfarfallaโ€?ย 

Sรฌ, รจ il nostro marchio di fabbrica, ci sentiamo completamente farfalle. รˆ un animale che ci rappresenta sotto tanti punti di vista: siamo simili, ci muoviamo a gruppo, siamo leggiadre e la nostra vita (sportiva) รจ intensa ma breve. La ginnastica ritmica รจ uno sport molto giovane: io ho 21 anni e Parigi 2024 sarร  la mia ultima Olimpiade.

Cโ€™รจ un consiglio che vorresti dare a una bambina che vuole iniziare questo sport?

Le direi che non รจ un percorso semplice e non sempre le cose vanno come si desidera, ma con gli errori e le difficoltร  ci si fortifica, viene fuori il carattere e si imparano i veri valori dello sport. Bisogna credere nei propri sogni perchรฉ si possano realizzare.

A livello sportivo il 2021 รจ stato un anno fantastico per lโ€™Italia: cosa manca perรฒ, secondo te, allo sport italiano?

Lโ€™Italia รจ sempre concentrata sul calcio e questโ€™anno cโ€™รจ stata la rivincita di tutti gli altri sport, grazie alle Olimpiadi. Spero che questo possa rilanciare le altre discipline e che lโ€™attenzione e lโ€™interesse – anche a livello mediatico โ€“ si focalizzino piรน su di esse e non solo sul calcio, perchรฉ siamo un gruppo di atleti che se lo merita.

Come descriveresti lโ€™Umbria in tre parole?

Bella, pacifica, preziosa.

La prima cosa che ti viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

La natura.

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