Filippo Silvestri è considerato uno dei padri fondatori dell’entomologia italiana, ossia di quel ramo della zoologia che si occupa dello studio degli insetti.
Filippo Silvestri nacque a Bevagna il 22 giugno 1873 da Giuseppe e da Rosa Palmieri. Laureatosi a Palermo nel 1896, vi rimase fino al 1898, anno in cui venne nominato assistente presso il laboratorio di anatomia comparata all’Università di Roma, sotto la guida di Giovanni Battista Grassi. Nello stesso anno decise di recarsi a Buenos Aires dove ebbe l’opportunità di ricoprire la carica di capo della sezione zoologica del Museo nazionale di Buenos Aires e, l’anno seguente, quella di capo dei lavori pratici di istologia presso la locale Università.
A Buenos Aires, durante una spedizione organizzata dal ministero dell’Agricoltura, ebbe modo di studiare la possibile acclimatazione di alcune specie di pesci del lago Argentino e del rio Santa Cruz. Dopo la parentesi argentina, compì moltissimi viaggi per scopi scientifici fino a quando, nel 1900, rientrò in Italia e riprese a lavorare nel laboratorio diretto da Grassi e, in seguito, in quello di zoologia generale e agraria della Scuola superiore d’agricoltura in Portici.
Ottenuta l’abilitazione per la libera docenza in anatomia comparata, divenne docente di zoologia generale e agraria nella Scuola di Portici fino a quando, fra il 1920 e il 1930, fu anche direttore della Scuola superiore, che grazie a lui ottenne un prestigio internazionale. Si deve a lui la ricchissima raccolta di insetti dell’istituto, tuttora fra le più importanti al mondo, composta da circa duemila specie che egli stesso ebbe modo di raccogliere in oltre 50 anni di attività.
Silvestri fu principalmente uno specialista nello studio degli Artropodi, in particolare delle classi dei miriapodi e degli insetti. Scrisse moltissimi saggi dove riportò le sue scoperte, frutto di una accurata e continua osservazione. Grazie a lui è stato possibile aggiungere importanti novità e precisazioni speciografiche non trascurando altri settori della zoologia come gli aracnidi, i pesci, i rettili e gli uccelli.
Fin dall’inizio della sua carriera di ricercatore, portò avanti una serie di studi volti a indagare la biologia degli insetti, con l’obiettivo di mettere a punto metodi per la lotta contro le patologie vegetali, come il problema della mosca olearia. A partire dal 1890, il ministero dell’Agricoltura lo dotò di un laboratorio di entomologia agraria, per classificare e studiare quegli animali, soprattutto insetti, in grado di avere un impatto (nocivo o vantaggioso) sull’agricoltura e sull’industria manifatturiera. Grazie a lui il vecchio laboratorio di zoologia generale divenne un vero e proprio Museo entomologico, ancora in attività. Delle sue tantissime pubblicazioni, citiamo solo quella che è considerata la sintesi finale delle sue molteplici ricerche, purtroppo a causa della guerra da lui non completata: Compendio di entomologia applicata.
Silvestri fu membro di numerosissime accademie italiane e ricevette molti premi internazionali di assoluto prestigio, segno della grande importanza della sua enorme attività. Si spense nella sua Bevagna il 1° giugno del 1949. A lui è dedicata la piazza della città.
Bibliografia: fonte Treccani
Sonia Bagnetti
Ultimi post di Sonia Bagnetti (vedi tutti)
- Libera…Mente Donna: “La violenza sulle donne è un fenomeno trasversale, non tiene conto di provenienza, ceto ed età” - Novembre 27, 2024
- Felice Fatati, fra arte e medicina - Febbraio 6, 2024
- Filippo Silvestri, tra i padri fondatori dell’entomologia italiana - Luglio 6, 2023