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Sabato 25 marzo il progetto โ€œIl Borgo รจ Donnaโ€ ha avuto il suo battesimo ufficiale a Lugnano in Teverina con la prima conferenza dedicata alle pari opportunitร  nel mondo della cultura.

In un bel pomeriggio assolato, lโ€™evento si รจ aperto con lโ€™inaugurazione del giardino dedicato a Luisa Spagnoli: un grazioso fazzoletto di terra prima abbandonato e che, grazie allโ€™associazione Unitre Lugnano in Teverina, รจ tornato alla vita, a disposizione dei cittadini e a ricordo di una grande donna umbra. Non solo: nel giardino รจ stata posta una panchina rossa, ormai universalmente simbolo della lotta contro la violenza sulle donne e una piccola bacheca con libri a disposizione di chiunque voglia fruirne, denominata appunto piccola biblioteca libera. I membri di Unitre hanno spiegato come la vicinanza di questi due oggetti โ€“ la panchina e la biblioteca – vogliano ricordare che la violenza sulle donne si combatte prima di tutto con lโ€™educazione e la cultura.

 

Alessandro Dimiziani, Gianluca Filiberti e Caterina Grechi. Foto by Novifilm

 

Da questo luogo ricco di significato e di simbolismi inaugurato dal sindaco Gianluca Filiberti, dal presidente dei Borghi Umbri piรน Belli dโ€™Itala nonchรฉ vicesindaco Alessandro Dimiziani e dallโ€™avvocato Caterina Grechi – presidente del Centro Pari Opportunitร  della Regione Umbria – che ha anche letto i saluti della Ministra per la famiglia, natalitร  e pari opportunitร  Eugenia Maria Roccella e il suo plauso per lโ€™iniziativa, ci siamo avviati verso il vicino Teatro Spazio Fabbrica. Questo originale teatro sorge su un ex fabbrica di lampadine di costruzione ottocentesca e rappresenta un bellโ€™esempio di archeologia industriale e di riuso intelligente degli spazi.
Qui siamo entrati nel vivo del progetto Il Borgo รจ Donnaย che AboutUmbria ha il piacere di organizzare insieme al Centro Pari Opportunitร  della Regione Umbria e allโ€™Associazione Borghi piรน belli dโ€™Italia in Umbria. Questa prima conferenza, dicevamo, ha avuto come filo conduttore e tema principale la cultura. Sotto il puntuale coordinamento di Alessandro Dimiziani, i lavori si sono aperti con lโ€™intervento dellโ€™attrice e ambasciatrice dellโ€™Associazione Borghi piรน Belli dโ€™Italia in Umbria Eleonora Pieroni. Questa giovane donna รจ impegnata nella promozione dei nostri borghi negli Stati Uniti dove vive e ha ricordato la grande opportunitร  che la nostra economia puรฒ trarre dal turismo delle radici, quel turismo cioรจ degli italiani nel mondo che tornano in Italia, in Umbria nel nostro caso, a riscoprire la loro storia, le loro radici appunto. Gli italiani nel mondo sono ben 80 milioni e dedicare loro una promozione turistica รจ unโ€™attivitร  su cui vale la pena concentrarsi e nella quale la donna, con la sua creativitร  e la sua tenacia, puรฒ dare un contributo fondamentale.
A seguire lโ€™avv. Caterina Grechi – dopo aver portato i saluti della vicepresidente dellโ€™Assemblea Legislativa della Regione Umbria Paola Fioroni – ha spiegato con una relazione articolata e puntuale come purtroppo proprio nel campo della cultura piรน che in altri settori, la percentuale di occupazione femminile sia molto inferiore a quella maschile, specie in ambiti quali lโ€™audiovisivo, lโ€™intrattenimento televisivo e il teatro. Fortunatamente va meglio nel campo dellโ€™archeologia, come sottolineato da Maria Angela Turchetti, direttrice del Museo Archeologico Nazionale, settore in cui sono finalmente molte le donne a essere protagoniste in scavi importanti tra cui si contano, tra lโ€™altro, quelli di Lugnano in Teverina, presso lโ€™area nota come โ€œla necropoli dei bambiniโ€. Turchetti ha inoltre regalato alla platea un interessante e affascinante focus sul ruolo della donna etrusca sottolineando come, rispetto alle donne di civiltร  contemporanee (greca e romana), quella etrusca fosse una donna emancipata, indipendente, con un ruolo in societร  di pari dignitร  rispetto allโ€™uomo.

 

Foto by Novifilm

 

Il pomeriggio รจ volato via velocemente in un alternarsi di interventi di donne artiste, come la pittrice Grazia Cucco, giornaliste e imprenditrici, come Lorenza Vitali, amministratrici, come lโ€™assessore del Comune di Amelia Elide Rossi. Graditi sono giunti anche i video-saluti dellโ€™attrice Maria Chiara Giannetta, neocittadina lugnanese.
A proposito di arte, Cristina Caldani, attrice e direttrice del Teatro Spazio Fabbrica, dopo aver sottolineato accodandosi allโ€™intervento dellโ€™avv. Grechi la difficoltร  ad affermarsi per le donne in ruoli di primo piano nel mondo del teatro, ha recitato un monologo scritto da Stefano Bartezzaghi. Il brano ha indotto nel pubblico in sala un sorriso amaro inducendo a riflettere sul sessismo che puรฒ esserci anche nelle parole.
Per noi di AboutUmbria รจ intervenuto Ugo Mancusi che ha sottolineato come ci sia stata unitร  di intenti con Centro Pari Opportunitร  della Regione Umbria e lโ€™Associazione Borghi piรน belli dโ€™Italia in Umbria nel promuovere unโ€™iniziativa che metta in evidenza il ruolo importante e fortunatamente crescente della donna nella nostra regione. Mancusi ricordando come lโ€™anima dei borghi sia fondamentalmente femminile โ€“ da qui Il Borgo รจ Donna – e come il borgo rappresenti lโ€™ossatura della nostra regione, ha concluso che in effetti lโ€™Umbria รจ Donna.

 

I partecipanti all’evento. Foto by Novifilm

 

Dopo aver donato ai partecipanti un piatto in ceramica realizzato dellโ€™artista Monia Romanelli, gli organizzatori hanno dato appuntamento alla prossima tappa di questo percorso, di cui a breve saranno resi noti i dettagli. Lโ€™amministrazione comunale ha offerto a tutti i presenti un gradito buffet a base di prodotti tipici umbri in cui il ruolo di re della tavola รจ stato naturalmente ricoperto dallโ€™olio extravergine di oliva, oro liquido di questa terra. La serata รจ proseguita con un concerto di beneficenza per le popolazioni terremotate della Turchia, con Cardyophone e Original CRB Band.

La prima conferenza, fissata per il 25 marzo a Lugnano in Teverina, si aprirร  con la forte carica simbolica dellโ€™inaugurazione di una panchina rossa – emblema della Giornata internazionale per lโ€™eliminazione della violenza contro le donne โ€“ e di un parco dedicato a Luisa Spagnoli.

Il ciclo di conferenze Il Borgo รจ Donna รจ un progetto dal respiro regionale che vede coinvolti il Centro per le pari opportunitร  e attuazione delle politiche di genere della Regione Umbria, lโ€™associazione de I Borghi piรน Belli dโ€™Italia in Umbria e AboutUmbria.

 

Ugo Mancusi, Caterina Grechi e Alessandro Dimiziani

 

Gli incontri in calendario sono stati presentati ieri a Perugia e dopo lโ€™introduzione di Ugo Mancusi di AboutUmbria – che ha spiegato come il calibro di questa iniziativa ne faccia un perfetto esempio di quelle eccellenze regionali che lโ€™associazione promuove – lโ€™avvocato Caterina Grechi, presidente del Centro Pari Opportunitร , ha affermato che lโ€™intento รจ quello di sottolineare il retaggio culturale, storico, enogastronomico e sociale di cui le donne sono depositarie e si รจ scelto di metterlo in relazione ai borghi, dai quali lโ€™Umbria, piรน di qualsiasi altra regione italiana, รจ cosรฌ pregevolmente rappresentata.

In questo modo, le tematiche di valorizzazione, di recupero, di benessere, di qualitร  della vita e di sostenibilitร  ambientale e sociale che animano le attivitร  del Centro pari opportunitร  vanno a incastrarsi con lโ€™azione dellโ€™associazione de I Borghi piรน belli dโ€™Italia: i 30 borghi iscritti al circuito sono stati infatti raggruppati per sviluppare un ciclo di 6 conferenze incentrate sui temi della cultura, della salute, del lavoro, dei saperi e sapori e della sostenibilitร  che iniziano il prossimo 25 marzo per terminare nel marzo 2024.

ยซAnche se lโ€™associazione ha scopi principalmente turisticiยป ha affermato Alessandro Dimiziani, presidente regionale de I Borghi piรน belli dโ€™Italia ยซnon possiamo che trarre beneficio da tematiche del genere, legate a una bellezza che non รจ solo estetica, ma anche amministrativa, sociale e dโ€™intenti. Stiamo parlando del futuro della societร ยป.
ยซNon รจ un semplice sguardo su un passato di cui siamo eredi e verso il quale ci sentiamo di avere un debitoยป sottolinea anche lโ€™avvocato Grechi ยซma di una visione che guarda al futuro. Ci confronteremo sul ruolo della donna nello sviluppo delle smart cities, nel recupero del divario digitale e nella conversione dei luoghi e delle attivitร  che in essi si svolgono, nel segno della sostenibilitร  ambientale e socialeยป.
La prima conferenza, fissata per il prossimo 25 marzo a Lugnano in Teverina, si aprirร  con la forte carica simbolica dellโ€™inaugurazione di una panchina rossa – emblema della Giornata internazionale per lโ€™eliminazione della violenza contro le donne โ€“ e di un parco dedicato a Luisa Spagnoli. Proseguirร  con una serie di interventi incentrati sul valore, i problemi e le opportunitร  della donna nei piccoli centri urbani e con dei momenti conviviali. Lโ€™artista Monia Romanelli, presente alla presentazione, ha mostrato in anteprima il suo omaggio per le relatrici della conferenza di sabato 25.

 

Il programma:

Ore 15.30 Localitร  Santโ€™Antonio – Inaugurazione giardinoย Luisa Spagnoli

Presentazione della targa e della panchina rossa simbolo della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in collaborazione con Unitre di Lugnano in Teverina.

Ore 16.45 Teatro Spazio Fabbrica โ€“ Convegno sulle pari opportunitร 

Il borgo รจ donna: la cultura. Valore, problemi e opportunitร  della donna nei piccoli centri urbani.

Dopo i saluti del sindaco Gianluca Filiberti, interverranno:

  • Cristina Caldani, attrice e direttrice Teatro Spazio Fabbrica
  • Francesca Caproni, direttrice Assogal Umbria
  • Grazia Cuccia, pittrice
  • Maria Chiara Giannetta, attrice
  • Caterina Grechi, presidente del Centro per le pari opportunitร  e attuazione delle politiche di genere della Regione Umbria
  • Cristiana Pegoraro, pianista e compositrice
  • Eleonora Pieroni, attrice e madrina dei Borghi piรน Belli dโ€™Italia in Umbria
  • Carla Spagnoli, imprenditrice
  • Maria Angela Turchetti โ€“ funzionaria della Soprintendenza dei Beni Culturali
  • Lorenza Vitali โ€“ giornalista enogastronomica

 

Coordinano Alessandro Dimiziani, presidente regionale dei Borghi piรน Belli dโ€™Italia e Lorenza Vitali, giornalista enogastronomica. Al termine della conferenza verrร  donato alle relatrici un omaggio realizzato dallโ€™artistaย Monia Romanelli

Ore 19.30 Sala Terzo Pimpolari Teatro Spazio Fabbrica – Degustazione di prodotti tipici

Ore 21.00ย Teatro Spazio Fabbrica โ€“ La solidarietร  รจ donna

“RockWOMANโ€: concerto di beneficenza per le popolazioni terremotate dellaย Turchia, con Cardyophone e Original CRB Band

Valore, problemi e opportunitร  della Donna nei piccoli centri urbani

Il giorno 22 marzo 2023 alle ore 11.00, presso la Sala Fiume di Palazzo Donini, verrร  presentato Il Borgo รจ Donna, un ciclo di incontri promosso dal Centro per le pari opportunitร  e attuazione delle politiche di genere della Regione Umbria in collaborazione con lโ€™associazione dei Borghi piรน Belli dโ€™Italia in Umbria e lโ€™associazione AboutUmbria, volto al confronto sul ruolo della donna nei piccoli comuni, fra stereotipi, ostacoli e opportunitร , nonchรฉ allโ€™individuazione di spunti per orientare le politiche di genere future.

Le conferenze, come precisa lโ€™Avv. Caterina Grechi, presidente del Centro Pari Opportunitร  della Regione Umbria, si terranno presso sedi messe a disposizione dai Borghi piรน Belli dโ€™Italia in Umbria partendo dallโ€™idea di rendere omaggio alle donne di ieri e di oggi, protagoniste e artefici della cura e della bellezza dei borghi umbri. Il borgo rappresenta storia, cultura e tradizioni di cui la donna รจ da sempre maggiore depositaria e punto di riferimento, dalla tradizione culinaria a quella di mestieri antichi come il ricamo, passando per la cura familiare in contesti in cui i servizi a sostegno sono talvolta insufficienti.

 

 

Alessandro Dimiziani, presidente regionale dei Borghi piรน Belli dโ€™Italia, spiega che verranno individuate sei sedi, stabilite in base a un criterio non solo geografico, ma anche di punti in comune tra i diversi borghi di volta in volta rappresentati. Da ogni raggruppamento รจ stato tratto un tema che rappresenterร  lโ€™argomento principale di ciascuna conferenza:

  • Civiltร  etrusco-romana: CULTURA
  • Acqua e Rinascimento: SALUTE
  • La strada del vino, della ceramica e la terra dei condottieri: LAVORO
  • La Valnerina: SAPERI E SAPORI
  • Terre del Sagrantino: ACCOGLIENZA
  • Il lago e i borghi: SOSTENIBILITร€

 

La prima conferenza si terrร  a Lugnano in Teverina il 25 marzo 2023 con un nutrito parterre di esponenti del mondo femminile; inoltre lโ€™evento sarร  arricchito dallโ€™inaugurazione del giardino Luisa Spagnoli, dalla presentazione della targa e della panchina rossa simbolo della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in collaborazione con lโ€™Unitre di Lugnano in Teverina. Seguirร  un concerto di beneficenza per le popolazioni terremotate della Turchia.

ยซSono convinto che difendere il proprio patrimonio identitario sia un fatto essenziale e utile, in senso assoluto. Piรน caratteri specifici possiedi e piรน sei disposto ad aprirti al mondo esterno. Puรฒ sembrare paradossale, ma รจ cosรฌ: รจ una questione di sicurezza nei confronti degli altri, individui o popoli che sianoยป. (Riccardo Francovich)

Il mercato e il circuito dei mestieri di Bevagna hanno vinto il Premio Francovich, ottenendo il 35,86% dei voti. La consegna del riconoscimento รจ in programma a tourismA 2023 (Salone dell’archeologia e del turismo culturale), sabato 25 marzo, alle ore 12, nell’auditorium del Palacongressi di Firenze. Anche nel 2020 Bevagna e il Mercato delle Gaite, insieme al Museo Regionale della Ceramica di Deruta (lโ€™Umbria unica regione in gara con due candidati) sono stati in corsa per aggiudicarsi il premio.

Un premio prestigioso che si aggiunge agli altri ricevuti negli anni precedenti. Grazie a chi ha votato, ma soprattutto grazie, a chi tanti anni fa ha creduto nel progetto, ha ricostruito con passione e amore mercato e mestieri; a chi con tenacia ha creduto nel circuito dei mestieri e ha continuato a farli rivivere negli anni; a chi ha fatto sรฌย  – senza dimenticare chi non รจ piรน tra noi – che la festa diventasse, in tempi brevissimi, la rievocazione storica medievale piรน bella e piรน filologicamente corretta nel vasto panorama di rievocazioni storiche umbre e italiane. Da ricordare che il prof. Riccardo Francovich รจ stato giudice della Gara Mestieri, durante il Mercato delle Gaite, negli anni 1997 e 2004 e che le botteghe del setificio, del dipintore, della cartiera e della cereria sono visitate da circa 40.000 turisti nel corso di dodici mesi.

 

Mercato delle Gaite, foto by Facebook

Il Premio

Riccardo Francovich รจ stato archeologo e medievista italiano. Ha insegnato Archeologia Medievale presso lโ€™Universitร  di Siena e ha diretto il Dipartimento di archeologia e storia delle arti della medesima universitร . Nel 1974 fondรฒ la rivista Archeologia Medievale, diventandone direttore responsabile. Autore di una bibliografia che comprende oltre 150 titoli, si occupรฒ di importanti scavi in Toscana e in altre regioni italiane. Morรฌ improvvisamente nel 2007 per un tragico incidente che non ebbe testimoni. Solo pochi giorni dopo la sua morte venne intitolata alla sua memoria la Scuola di Dottorato di Ricerca in Storia e Archeologia del Medioevo, Istituzioni e Archivi dellโ€™Universitร  degli studi di Siena. A lui รจ stata dedicata la Sala Polivalente del Cassero presso la Fortezza Medicea di Poggio Imperiale, a Poggibonsi. Nel 1994 fondรฒ, insieme a personalitร  di primo piano dellโ€™archeologia medievale, la SAMI (Societร  degli Archeologi Medievisti Italiani).ย  La societร , composta attualmente da quasi 800 soci, รจ una societร  priva di scopi di lucro, che si prefigge la finalitร  di costituire un punto di incontro e di confronto tra gli archeologi medievisti italiani e di promuovere tutte le iniziative volte allโ€™indagine e alla valorizzazione del patrimonio archeologico di etร  medievale sul territorio nazionale. Per commemorare la sua profusione e passione nella diffusione del sapere archeologico e storico in ambito medievale e il suo fondamentale contributo presso il SAMI, la Societร  ha istituito, a partire dal 2013, un premio intitolato alla memoria del professor Riccardo Francovich, conferito al museo o parco archeologico italiano che, a giudizio dei propri soci e dei cittadini partecipanti alla votazione, rappresenta la migliore sintesi fra rigore dei contenuti scientifici ed efficacia nella comunicazione degli stessi verso il pubblico dei non specialisti. Ogni anno la giuria, che si occupa di selezionare i musei siti che concorrono, ha assegnato un premio per la divulgazione e (in alcuni casi) un premio speciale. Nelle prime due edizioni (2013-2014) la votazione รจ stata riservata ai soli soci SAMI; dal 2015 la votazione รจ stata estesa (con conteggio separato) al pubblico. Il premio, dando la possibilitร  di conferire attraverso una votazione aperta a ogni persona una preferenza alle candidature in lizza partecipanti alla gara che riguardano luoghi di interesse storico artistico distribuiti sul territorio italiano, รจ unโ€™opportunitร  unica per permettere alla gente lโ€™esperienza unica di sentirsi parte di unโ€™unica comunitร  che rinsalda le proprie tradizioni e radici come parte attiva alla tutela dellโ€™inestimabile patrimonio che una nazione come la nostra non dovrebbe mai scordarsi di avere.

 

Mercato delle Gaite

 

Per lโ€™anno 2022 sono stati sei i musei-siti individuati dalla commissione per la X edizione Premio Parco e Museo Riccardo Franchovich. La Commissione Giudicatrice, presieduta da Paul Arthur (presidente SAMI, professore di Archeologia medievale, universitร  del Salento) รจ composta da Angela Borzacconi (direttore museo Archeologico nazionale, Cividale), Giovanni Floris (giornalista e conduttore televisivo), Luigi La Rocca (direttore generale Archeologia Belle arti e Paesaggio, MIC), Gabriella Piccinni (professore di Storia medievale, universitร  di Siena), Pietro Pruneti (direttore di Archeologia Viva), Marco Valenti (professore di Archeologia medievale, universitร  di Siena) e ha selezionato i seguenti sei musei-siti: Bevagna: il mercato e il circuito dei mestieri; Brescia: Museo di Santa Giulia; Fasano: Parco Rupestre Lama dโ€™Antico; Firenze: Museo dellโ€™Opera del Duomo; Milano: Chiesa inferiore di San Sepolcro; Positano: Museo Archeologico Romano Santa Maria Assunta.

Gal Trasimeno-Orvietano, sviluppo locale e territori rurali: ottimo riscontro da parte degli stakeholder sia pubblici che privati sul lavoro che si sta per concludere e altrettanto coinvolgimento sulla nuova programmazione.

Ottima partecipazione degli attori locali, sia pubblici che privati, alla serie di incontri che il Gal Trasimeno-Orvietano ha organizzato in varie parti del territorio per la definizione delle linee strategiche e dei temi che accompagneranno la nuova programmazione per il futuro quinquennio, per il quale รจ chiamato a rispondere al bando della Regione in scadenza il 28 febbraio prossimo.

Una occasione utile anche per fare un consuntivo del lavoro fin qui svolto, soprattutto rispetto alla programmazione che sta per scadere, ma anche dellโ€™impatto complessivo che lo strumento LEADER ha avuto in quasi un trentennio dalla sua nascita. Sotto questo aspetto con soddisfazione i responsabili del Gal hanno apprezzato i plausi ricevuti sia da parte della componente pubblica che di quella privata, registrando un utile impatto sul territorio anche delle relative ricadute in termini di sostegno allโ€™economia locale. Con questo importante incoraggiamento, che verrร  comunque approfondito proprio nella parte finale dellโ€™attuale lavoro, si รจ voluto affrontare il tema del nuovo periodo 2023/2027 le cui decisioni si baseranno da una parte sullโ€™analisi economica del territorio, sullโ€™evoluzione degli indici piรน importanti, punti di forza e di debolezza, dallโ€™altra parte si farร  tesoro del riscontro che darร  la fase partecipativa bottom up ovvero la raccolta di proposte progettuali, necessitร  e fabbisogni del territorio, calibrati proprio sulla base del contributo di idee degli stakeholders pubblici e privati, che vede una importante partecipazione, segno anche del riconoscimento si una ย presenza che il Gruppo di Azione Locale ha costantemente condiviso con lโ€™intero territorio del Trasimeno e dellโ€™Orvietano. Per quanto concerne il primo aspetto, che รจ anche propedeutico allโ€™analisi Swot che evidenzierร  non solo lโ€™evoluzione o meno di una economia locale, ma anche i suoi punti di forza e di debolezza, rilievo fondamentale per impostare le politiche attive della nuova programmazione. Ciรฒ che si rileva in questa parte del lavoro, in fase di realizzazione, รจ innanzitutto una tendenza allo spopolamento dellโ€™area che solo nellโ€™ultimo anno sembra aver perso oltre il 4% della popolazione, รจ anche molto evidente lโ€™impatto negativo per esempio sul numero delle imprese e sulla crisi in particolare di alcuni settori, quali per esempio il manifatturiero, e gli effetti negativi in generale che hanno prodotto, la pandemia come una guerra alle porte dellโ€™Europa e una crisi energetica senza precedenti.

 

 

Nellโ€™anno che si รจ appena concluso invece abbiamo assistito in entrambe le aree a una forte ripresa del settore del Turismo, sia in termini di arrivi e presenze che di permanenza media, e di conseguenza dei settori del commercio legati alla ristorazione o ai servizi connessi. Per quanto riguarda invece la cosiddetta programmazione dal basso il territorio esprime una certa vivacitร  e conferma la necessitร  del sostegno agli eventi, soprattutto quelli di grande livello, in continuitร  con la programmazione attuale, riconoscendo a questa strategia un ruolo molto importante soprattutto in termini di sostegno al turismo cosiddetto di nicchia o culturale in un momento nel quale peraltro molti Enti locali sono stati costretti a ridurre drasticamente le spese in questi settori.ย  Come pure indice di ripresa รจ la richiesta di sostegno agli investimenti da parte delle imprese e delle associazioni di categoria. Queste, come altre considerazioni che stanno emergendo dal lavoro che la struttura tecnica del Gal insieme a quella politica stanno portando avanti, e che porteranno alla decisione sulla scelta dei temi e delle strategie. Intanto si invitano tutti i cittadini, le imprese, gli Enti locali a sottoporre ancora suggerimenti anche attraverso la mail galtogalto.info i contatti con la sede 0578/297011 e le informazioni che possono pervenire anche oltre gli appuntamenti delle assemblee pubbliche.

Il 24 febbraio prossimo lโ€™assemblea dei soci del Gal Trasimeno โ€“ Orvietano, che ha un partenariato molto ampio, sarร  chiamata a decidere su questi temi. A seguire la scadenza del 28 febbraio il prossimo appuntamento con la programmazione CSR 2023/2027 sarร  per la preparazione del nuovo Piano di Azione Locale che preparerร  le linee programmatiche del futuro quinquennio.

Il 22 gennaio scorso si รจ tenuta a Cascia la 44ยฐ edizione della Rassegna Interregionale delle โ€œPasquarelleโ€, Festa delle Tradizioni Rurali della Montagna.

Per Pasquarelle sโ€™intendono i canti questuanti eseguiti, dal 5 al 17 gennaio, da parte di un gruppo formato da cantori e strumentisti che, andando di casa in casa per le campagne, annunciavano la nascita di Gesรน e auguravano la fertilitร  delle terre e delle giovani donne. I Pasquarellari sono generalmente vestiti con il costume tradizionale dei pastori e, chi riceveva la visita benaugurale, ricambiava con prodotti tipici agroalimentari, come salsicce, uova e formaggio e a volte del denaro. Pasqua generalmente indicava le festivitร  e in questo caso la Pasqua Epifania – da qui Pasquarelle –ย  che, nella Valnerina e in tutta la dorsale appenninica dellโ€™Italia centrale, rappresenta uno dei pilastri della tradizione appenninica.

 

 

Questโ€™anno a Cascia si รจ svolta la consueta edizione interregionale delle Pasquarelle giunta alla sua 44ยฐ ricorrenza, nella piazza principale dove si sono esibiti numerosi gruppi provenienti da varie regioni del Centro Italia. Tra i partecipanti si sono potuti osservare vari personaggi in costume, come quelli degli antichi pastori, dei Re Magi, della Befana, e i musicanti, anchโ€™essi dotati di strumenti inusuali e tipici del periodo, riportano alla conoscenza delle tradizioni, di antichi canti e tramandano gli usi di una voltaโ€ฆ

 

 

Questo evento casciano ha voluto dire vivere le antiche usanze nella pubblica piazza dove si sono ritrovati i vari gruppi folcloristici, in un tripudio di gioia degli spettatori e alla presenza di numerosi giovani che hanno gareggiato in una sfida canora vinta dal Gruppo Folcloristico La Mattonata di Cittร  di Castello (PG). La serata รจ continuata sempre nelle vie del borgo, dove hanno preso il via le sfide tra gli stornellatori che, al calore di un fuoco e aiutati da un bicchiere di buon vino, nonchรฉ sostenuti da organetti e tamburelli, hanno deliziato i tanti turisti e partecipanti allโ€™evento con i loro canti in versi improvvisati, allโ€™insegna degli usi e costumi popolari. La rassegna di Cascia รจ stata organizzata e patrocinata dallโ€™amministrazione comunale, la proloco e lโ€™associazione dei Santesi, con una grande adesione di pubblico e in particolare di quello giovanile.

La โ€œplatea comunisโ€ di Bevagna: le tre chiese, il palazzo, il pozzo, la fontana. I racconti.

Negli anni, nei secoli, laย platea comunisย ha cambiato tante volte il suo aspetto, conservando sempre il suo fascino. Di essa, nel corso di tutti questi anni hanno scritto storici (locali e non), medievisti e giornalisti (locali e non) celebrandone lโ€™architettura e raccontandone la storia. Di essa, nel corso di tutti questi anni, abilissimi fotografi hanno raccontato e documentato con immagini bellissime le differentiย facce.ย Il testo vuole essereย una raccolta, seppur incompleta, di tutto ciรฒ. Ilย Palazzo dei Consoliย conserva quasi del tutto il suo aspetto duecentesco, notevole sia per i due ordini di belle bifore ancora quasi romaniche, che si stagliano nella massa dei solidi muri di travertino, sia per lโ€™ampia scalinata, sia per il robusto loggiato del piano terreno, che รจ a due navate su grossi pilastri e volte a costoloni. La costruzione รจ probabilmente dovuta allo stessoย Maestro Prodeย che si suppone autore del Palazzo Pubblico di Spello. Lโ€™interno, giร  ormai privo di ogni valore dโ€™arte, nel 1886 fu ridotto a teatro, e cosรฌ si conserva tuttora. Come a Spello, anche qui รจ ben visibile lโ€™antico ingresso alla sala delle adunanze, al piano sopraelevato, e non รจ irragionevole supporre che la scala originale avesse un orientamento perpendicolare a quello attuale, e presentasse cioรจ il fianco alla piazza, anzichรฉ la fronte. Lโ€™arco a volta che potrebbe averla sostenuta, poteva cosรฌ dare lโ€™impressione di un prolungamento del portico. Lโ€™edificio รจ stato recentemente restaurato ed รจ stato, cosรฌ, felicemente privato della torre campanaria, che ne alterava il carattere originario.

 

A cura di Federica Gasparrini, Le Guide del Viaggiatore Raffinato, Bevagna, Edimond srl 2004

Quanto alla bella Fontana di Bevagna, al centro di una delle piรน suggestive piazze umbre, degno di nota รจ il fatto che il basamento a gradini, la vasca poligonale e la tazza di foggia medievale furono aggiunti alla fine dellโ€™Ottocento, a imitazione di esemplari duecenteschi, per abbellire l’antica cisterna a pianta ottagonale, come si puรฒ verificare dal confronto con alcune vecchie foto. Lโ€™operazione, condotta a buon esito ยซper fede di Popolo e per virtรน di Civica Magistraturaยป superando ยซcon felice ardimento gli ostacoli della naturaยป, non fu perรฒ salutata da tutti con lo stesso entusiasmo, come risulta dal diario di Alinda Bonacci Brunamonti che a tale proposito annotรฒ: ยซIl pozzo medievale della Piazza antica di Bevagna vien demolito, perchรฉ sovre’ esso appunto sorgerร  la nuova fontana di marmo per lโ€™acqua potabile[โ€ฆ] Tolte le prime file di pietre e di mattoni che ne sostengono il parapetto, si vede il loro profondarsi nella creta: e su quella creta, che riceve oggi per la prima volta i raggi del sole, appare una vegetazione foltissima di capelveneri certo molte volte secolariยป.

 

Sonia Merli, Fonti e fontane dellโ€™Umbria, Quattroemme 2000

Capelvenere nel pozzo di Bevagna. 15 novembre 1895. Il pozzo medievale della piazza antica di Bevagna, vien demolito, perchรฉ sovrโ€™ esso appunto sorgerร  la nuova fontana di marmo per lโ€™acqua potabile, che deve essere condotta in questi giorni da Foligno. Tolte al pozzo le prime file di pietre e di mattoni, che ne sostengono il parapetto, si vede il foro profondarsi nella creta: e su quella creta, che riceve oggi per la prima volta i raggi del sole, appare una vegetazione di capelveneri, certo molte volte secolari. E questo pozzo, forse prima dโ€™esser pozzo medievale, fu pozzo romano, e prima di ricevere in grembo le secchie da mani guelfe e ghibelline, riceveva in antichi secoli le anfore romane; mentre sulla via Flaminia soprastante, forse tra le fanciulle succinte nei pepli e gli uomini togati, correvano i soavi distici di Properzio.

 

 

Maria Alinda Bonacci Brunamonti, Diario floreale, Guerra Edizioni 1992

Bevagna, forse รจ un sogno. Perchรฉ in tutto il mondo, siamo pronti a scommetterci la vita, non esiste una piazza come piazza Silvestri in cui le leggi dellโ€™armonia sono state cosรฌ scardinate, cosรฌ scombussolate, cosรฌ mescolate e confuse che la piazza non รจ piรน una piazza ma la faccia visibile, lโ€™aspetto concreto di una nuova e piรน sublime Armonia. La chiesa di San Michele Arcangelo, il duomo, ci sta di fronte, ha la facciata parallela a corso Matteotti che – antica via Flaminia – taglia con una linea diritta tutta la Bevagna Medievale e va a perdersi nella chiocciola di strade e di piazze della Bevagna romana intorno allโ€™anfiteatro, alle terme, al tempio: ma di fronte a San Michele la facciata della chiesa di San Silvestro e il fianco del palazzo dei Consoli si aprono come una forbice e lo scalone di trentadue gradini, che trascina tutte le linee verso lโ€™alto, sembra costruito per stabilire rapporti con lโ€™infinito. รˆ dunque vero? Non รจ Foligno, come fino ad ora ci avevano raccontato, รจ Bevagna, รจ certamente Bevagna il centro del mondo. Ci siamo stati. Ma la fortuna รจ stata ed รจ tutta dalla nostra parte, il paradiso terrestre, anche per poche ore, รจ stato abitato perfino da noi. Un piccolo paradiso dove non ci meraviglieremmo di incontrare San Francesco.

 

Luigi Testaferrata, Bellโ€™Italia: Bevagna, forse รจ un sogno, numero 90, ottobre 1993. Giorgio Mondadori

Se in Umbria sono tanti i piccoli centri rimasti intatti, Bevagna รจ un caso a sรฉ. Per dieci giorni dellโ€™anno, infatti, chi varca le mura della cittร  si trova a vivere come nel Medioevo. Succede alla fine di giugno, quando viene organizzato il Mercato delle Gaite. Piazza Silvestri, con il Palazzo dei Consoli e le due chiese di S. Silvestro e S. Michele, รจ una cartolina del Medioevo.

 

Panorama Travel, anno 6, n. 10 ottobre 2003

La seduzione discreta dellโ€™asimmetria. Piazza Silvestri รจ priva di un ordine strettamente geometrico, preferendo piuttosto la dimensione offerta dal gioco prospettico. Nella piazza, una delle piรน belle dโ€™Italia, il perenne agitarsi dei poteri che qui si fronteggiavano con i loro simboli, sembra acquistarsi nella suprema sintesi della sua bellezza. Il campo visivo รจ maestoso e sereno, quasi severo. Una scena fatta anche di un silenzio imponente e plateale. Il palazzo dei Consoli del 1270, offre un prospetto assai stiloso, con le bifore e lโ€™elegante loggia. Una scalinata consente di accedere al teatro Torti, del 1886. La volta cinquecentesca unisce il palazzo dei Consoli alla chiesa romanica di San Silvestro, capolavoro dellโ€™arte romanica umbra (1195). Visitando il borgo al di fuori dei flussi turistici stagionali รจ piรน facile respirare quell’aria di raccoglimento devoto anche nell’altra ascetica chiesa che sulla piazza trova casa: la collegiata di San Michele Arcangelo (XII- XIII secolo). Oltre al romanico, la piazza fa incetta di altri stili come il finto gotico ottocentesco della fontana (1896) e lo stile classico della colonna romana a capitello corinzio, che pare casualmente posata qui nel gioco della storia. Al termine di corso Matteotti si trova la chiesa dei Santi Domenico e Giacomo, trecentesca come il vicino ex convento domenicano, ma rimodernata allโ€™interno nel 1737.

 

Borghi d’Europa, Umbria, De Agostini 2018

Bevagna, la piรน bella delle piazze minori dโ€™Italia. Sembra dipinta dai pittori del Trecento, Bevagna, perfettamente chiusa nelle sue mura medievali. Percorrendo il decumano, si sbuca nel cuore di Bevagna medievale, in quella piazza Silvestri che Bernard Berenson – storico dell’arte americano, specializzato nel Rinascimento-definรฌ la ยซpiรน bella delle piazze minori d’Italiaยป. Scenografia urbana medievale perfetta, in un miracolo asimmetrico si affacciano la collegiata di San Michele Arcangelo, San Silvestro, il palazzo dei Consoli, con la ripida scalinata, la fontana tardo – ottocentesca che ha preso il posto della cisterna ottagonale, e la colonna romana che si erge lateralmente. Il palazzo dei Consoli era la sede della magistratura cittadina: costruito nel 1270 in pietra arenaria e travertino, ha unโ€™ampia loggia per il mercato coperto e bifore gotiche nella sobria facciata. Nel 1560, viene annessa una grande volta esterna di collegamento con la chiesa adiacente di San Silvestro, per consentire il passaggio diretto tra i due edifici. Allโ€™interno del palazzo, il teatro Francesco Torti (1886), viene costruito in seguito a un terremoto che aveva parzialmente danneggiato lโ€™edificio. Uno dei teatri piรน belli dellโ€™Umbria. Ma come avviene nelle piazze italiane, il potere civile convive con quello religioso: le due chiese romaniche di San Silvestro (1195) realizzata dal maestro Binello, e di San Michele Arcangelo (di Binello e Rodolfo, fine XII secolo) dominano la piazza, poste una di fronte allโ€™altra, con facciate e interni in stile romanico, sobrio, essenziale e perfettamente conservato.

 

Piazza con fontana a Bevagna

Bevagna. Foto by Enrico Mezzasoma

 

Paesaggio Italia, volume I, Umbria preziosa, da Cittร  della Pieve a Montefalco. Gedi 2022

Piazza Silvestri, il centro artistico di Bevagna

Tutte le strade di Bevagna portano alla piazza maggiore, realizzata nel Medioevo e oggi intitolata allโ€™entomologo Filippo Silvestri. Luogo di straordinaria bellezza, pensata come salotto della cittร , asimmetrica e armonica allo stesso tempo, racchiude tutti i piรน importanti monumenti del borgo: il palazzo dei Consoli, la chiesa di San Silvestro e quella di San Michele Arcangelo. Innalzata negli ultimissimi anni del ducato di Spoleto, nel 1195 dal maestro Binello, come attestato da una lapide posta a destra del suo ingresso, la chiesa romanica di San Silvestro รจ lโ€™edificio piรน antico tra quelli che si affacciano sulla piazza maggiore del borgo. Sebbene oggi la basilica sia considerata un gioiello dellโ€™architettura romanica, in passato non ebbe grande popolaritร  e fortuna: subรฌ gravi danni per i terremoti del 1931 e 1832, e addirittura ne fu ipotizzata la demolizione nel 1870. Collegata al palazzo dei Consoli da un grande arco costruito nel XVI secolo, la facciata โ€“ incompleta, come evidenziato dai resti di muratura e dallโ€™assenza del campanile, la facciata presenta blocchi di travertino e pietra bianca e rosa. Realizzata tra la fine del XII e lโ€™inizio del XIII secolo, pochi anni dopo la chiesa gemella di San Silvestro, e posta sul lato opposto della piazza, la chiesa di San Michele Arcangelo fu eretta dai maestri Binello e Rodoldo, i cui nomi sono inscritti sulla facciata, sul lato sinistro del portale principale. Trionfo dellโ€™architettura romanica, fu rinnovata nel โ€˜700 secondo lo stile barocco: gran parte delle modifiche apportate nel XVIII secolo, tuttavia, furono poi rimosse negli anni tra il 1951 e il 1957, quando venne deciso di riportare la chiesa al suo primigenio aspetto medievale, in linea con piazza Silvestri e gli altri suoi edifici.

 

Borghi dโ€™Italia-Spello, il Trasimeno e le colline perugine, RCS Media Group 2022

Bevagna. Una sintesi superba.

Nello scenario raccolto e al tempo stesso vigoroso di Bevagna, la piazza si qualifica come una somma di effetti e di valori che compongono, nell’arco di ottantโ€™anni circa, una sintesi superba. Le costruzioni si dispongono su un perimetro irregolare privilegiando i principali punti di vista, cosรฌ da creare una quinta teatrale inconfondibile lungo la direttrice del corso principale, sullโ€™asse dellโ€™antica via Flaminia. Su uno dei varchi si colloca il convento dei Domenicani, mentre il Palazzo dei Consoli si confronta con due chiese di alto pregio. Proprio di fianco alla residenza si profila San Silvestro e, sul lato opposto, campeggia la collegiata di San Michele Arcangelo, con uno scenografico portale istoriato. Alcune preziose memorie epigrafiche ci tramandano il nome del maestro Binello, artefice si S. Silvetro (1195) e di seguito coimpresario della collegiata in collaborazione con il maestro Rodolfo. Il palazzo comunale (1270) รจ sfornito di simili attestazioni, ma puรฒ essere agevolmente attribuito al maestro Prode.

 

Medioevo Dossier. Furio Cappelli, Atlante dell’Italia comunale, Timeline Publishing 2020

E perchรฉ non rifare alcuni degli spettacoli, dei dialoghi in piazza, usando le porte delle chiese e degli edifici per far entrare ed uscire gli attori? La piazza รจ giร  un perfetto scenario teatrale.

 


Prima parte

Presso la sede ICE di New York, si รจ svolto lโ€™incontro organizzato dalla delegazione CIM (Confederazione Italiani nel Mondo) occasione in cui si รจ parlato di temi legati al mondo degli italiani che risiedono negli Stati Uniti e anche dei Borghi italiani in via di spopolamento.

Eleonora Pieroni

Fiorello Primi presidente dellโ€™associazione Borghi piรน belli dโ€™Italia, ha presentato la guida dei borghi in lingua inglese che lo scorso 17 gennaio รจ stata presentata alla Camera dei Deputati a Roma. Eleonora Pieroni delegata per la CIM per il Turismo delle radici a New York, giร  Ambasciatrice del Made in Italy e della cultura italiana รจ stata nominata Ambasciatrice dei borghi piรน belli dโ€™Italia nel mondo.

La CIM presieduta da A. Solazzo, ha sede a Roma ha delegazioni nei principali Paesi e si occupa da trentโ€™anni degli italiani allโ€™estero. Rappresenta una grande costellazione di 80 milioni di italiani nel mondo compresi quelli di seconda e terza generazione.

Molti borghi in via di spopolamento sono oggetto di attenzioni da parte di sindaci e del Governo al fine di provare a invertire la tendenza e a favorire un ripopolamento. Il governo ha stanziato fondi a favore delle aree interne, molti sindaci propongono case ad un euro, piuttosto che fitti agevolati. Con lโ€™iniziativa di New York si prova ad aprire un nuovo fronte: quello degli investitori internazionali al fine di sostenere questo grande progetto sociale. Nei prossimi mesi infatti, sono previsti eventi di promozione dei Borghi dโ€™Italia nella nostra nazione ma anche in Europa, a New York e in altre principali cittร  del mondo.

I Borghi dโ€™Italia e il Turismo delle radici, al quale la Farnesina sta dedicando risorse, meritano grandi attenzioni e saranno il fiore allโ€™occhiello del turismo Made in Italy negli anni avvenire.

La โ€œplatea comunisโ€ di Bevagna: le tre chiese, il palazzo, il pozzo, la fontana. I racconti.

Negli anni, nei secoli, la platea comunis ha cambiato tante volte il suo aspetto, conservando sempre il suo fascino. Di essa, nel corso di tutti questi anni hanno scritto storici (locali e non), medievisti e giornalisti (locali e non) celebrandone l’architettura e raccontandone la storia. Di essa, nel corso di tutti questi anni, abilissimi fotografi hanno raccontato e documentato con immagini bellissime le differenti facce. Il testo vuole essere una raccolta, seppur incompleta, di tutto ciรฒ. Il Palazzo dei Consoli conserva quasi del tutto il suo aspetto duecentesco, notevole sia per i due ordini di belle bifore ancora quasi romaniche, che si stagliano nella massa dei solidi muri di travertino, sia per lโ€™ampia scalinata, sia per il robusto loggiato del piano terreno, che รจ a due navate su grossi pilastri e volte a costoloni. La costruzione รจ probabilmente dovuta allo stesso Maestro Prode che si suppone autore del Palazzo Pubblico di Spello. Lโ€™interno, giร  ormai privo di ogni valore dโ€™arte, nel 1886 fu ridotto a teatro, e cosรฌ si conserva tuttora. Come a Spello, anche qui รจ ben visibile lโ€™antico ingresso alla sala delle adunanze, al piano sopraelevato, e non รจ irragionevole supporre che la scala originale avesse un orientamento perpendicolare a quello attuale, e presentasse cioรจ il fianco alla piazza, anzichรฉ la fronte. Lโ€™arco a volta che potrebbe averla sostenuta, poteva cosรฌ dare lโ€™impressione di un prolungamento del portico. Lโ€™edificio รจ stato recentemente restaurato ed รจ stato, cosรฌ, felicemente privato della torre campanaria, che ne alterava il carattere originario.

 

Palazzo dei Consoli

 

Maria Caterina Faina, I palazzi comunali umbri. Arnoldo Mondadori Editore, 1957

Ed eccoci in Piazza Umberto I, eccoci a quello che potrebbe chiamarsi il centro artistico di Bevagna, formato da alcuni monumenti degni della massima considerazione. Cominceremo per ordine dalla chiesa e dal convento dei SS. Domenico e Giacomo, dove sorgeva la chiesa di S. Giorgio, che nel 1291 fu ceduta dal Comune al b. Giacomo Bianconi pel suo convento domenicano, e circa un secolo dopo la sua morte gli sโ€™intitolรฒ, incorporandola allโ€™attuale, rimodernata nel 1736. A pochi passi sorge il Palazzo dei Consoli, che allโ€™esterno si mantiene ancora quasi in atto nella solida e uniforme massa dei suoi muri costrutti a piccoli conci di travertino e coi due piani regolarmente accusati da piccole bifore quasi ancora romaniche, e in basso una loggia ad archi acuti e volte a crociera con pesantissime nervature. Lโ€™interno, che aveva giร  perduto quasi ogni valore artistico, nel 1886 fu ridotto a teatro, intitolato dal Torti, che ha dato anche argomento al sipario in cui Domenico Bruschi di Perugia, cercando di superare come meglio poteva le difficoltร  di un tema arido e sfatato dalla critica, ha rappresentato Properzio che addita a esso Torti, come sua patria, Bevagna figurata nei suoi antichi monumenti. Ma affrettiamoci a visitare il piรน insigne monumento dโ€™arte che oggi possegga Bevagna; cioรจ la tanto notevole sebbene forse non abbastanza nota Basilica di S. Silvestro, fortunatamente sfuggita al pericolo che verso il 1870 la minacciava per un malinteso disegno di allargamento della piazza. Essa, quantunque lasciata da troppo tempo in cattivissime condizioni, รจ una delle poche chiese del sec. XII che si conservino nella originaria integritร , non avendo subito che qualche modificazione di nessun conto, e ci offre perciรฒ, come nessunโ€™altra, il tipo semplice e severo della basilica romanica umbra, derivante, specie nella disposizione interna, della basilica paleocristiana. E lโ€™autore di questa opera? Si guardi nello stipite della porta, a destra, e si leggerร  unโ€™importante iscrizione dalla quale possiamo ricavare la data 1195, regnante Enrico Imperatore; i committenti, cioรจ il priore Diotisalvi e i suoi frati, e lโ€™autore maestro Binello. Di rimpetto a questa chiesa sorge lโ€™altra, pure interessantissima e quasi gemella, di S. Michele Arcangelo, dovuta, come si legge nello stipite di sinistra, allo stesso Binello, questa volta insieme con un Rodolfo, tuttโ€™e due certamente della scuola classica di marmorari umbri, se no forse anche della stessa Bevagna, poichรฉ non si conoscono altre fabbriche o sculture da essi firmate. Questa facciata di S. Michele รจ volta a oriente, e si mantiene, come in antico, di forma semplice e severa, da farla sembrare, come lโ€™altra, piuttosto una fortezza che una chiesa; ma รจ guasta da un orrendo finestrone del sec. XVIII. Lโ€™alto campanile fu rifatto posteriormente.

 

Giulio Urbini, Spello Bevagna Montefalco 1913 (ristampa anastatica a cura dellโ€™Associazione Orfini Numeister 1997)

Bevagna รจ riuscita a conservare di sรฉ quella parte che รจ sufficiente a fare di essa una delle cittร  minime fra le piรน suggestive e caratterizzate di tutta lโ€™Umbria. La sua piazza centrale – piazza della Libertร  – ha conservato quasi intatto il suo aspetto medioevale. La sua stramba asimmetria da movimento ai severi e massicci edifici monumentali che la costituiscono. Due magnifiche chiese romaniche del XII secolo, S. Michele, con il suo alto e massiccio campanile a cuspide, S. Silvestro, bassa e primitiva, dโ€™una primitivitร  che fa pensare a certi arcaici suggelli di lontana nobiltร , specchiano lโ€™una sullโ€™altra la pietrositร  delle loro severe facciate. Fra lโ€™una e lโ€™altra, viene a porsi di sghembo il gotico Palazzo dei Consoli, con la sua scala esterna ampia e solenne, e il suo loggiato poggiante su grossi pilastri, che reggono i costoloni delle volte.

 

Averardo Montesperelli, Viaggio in Umbria, Natale Simonelli Editore, II Edizione 1978

Il centro rappresentativo della cittร  รจ comunque in piazza Silvestri. Si tratta di una delle piรน belle piazze dellโ€™Umbria minore, tanto che viene spontaneo chiedersi perchรฉ minore abbia ad essere, se non per la superficialitร  con la quale vengono diretti, e piรน ancor guidati, i flussi turistici. Sulla piazza si affacciano due chiese romaniche e il palazzo dei Consoli. Di lato, una fontana ottagonale ricostruita nellโ€™Ottocento sullโ€™esempio di quella perugina di Fonte Maggiore, rappresenta lโ€™unico, e in fondo inutile, falso di tutta Bevagna. Il palazzo dei Consoli fu la storica sede del Comune, e tale sarebbe rimasto se un terremoto agli inizi del secolo scorso non avesse consigliato il trasferimento alla sede attuale. Cosรฌ, con scelta obbligata ma in fondo felice, il palazzo prese a ospitare il teatro, composto da quattro serie di graziosissimi palchi ottocenteschi, e i soffitti affrescati dal solito Piervittori. La singolaritร  del palazzo, che nella sua struttura di base risale al 1270, consiste nellโ€™essere obliquo rispetto ai fronti delle chiese. Di fianco allโ€™edificio dei Consoli รจ la basilica romanica di San Silvestro, che risale, come da iscrizione sulla facciata, al 1195. La chiesa rischiรฒ, nel 1870, in un clima di folle euforia anticlericale, di essere sacrificata allโ€™ampliamento della piazza. Il suo aspetto attuale รจ dovuto ai restauri fatti nel 1953 dalla Soprintendenza dellโ€™Umbria, e lโ€™impatto complessivo รจ di altissima emotivitร . Di fronte, dallโ€™altra parte della piazza, รจ invece la chiesa collegiata di San Michele Arcangelo. In origine, annesso allโ€™edificio, era un convento, e nel secolo XVIII lโ€™edificio tutto fu trasformato secondo il gusto barocco, tanto che sulla facciata fu aperta una finestra lobata, ribassando il rosone preesistente. Allโ€™interno e nella cripta, le colonne e le strutture vennero ricoperte di stucchi. Con gli opportuni restauri del 1953 le strutture barocche sono state rimosse e ancor oggi, soprattutto sulla facciata, รจ possibile cogliere lโ€™entitร  dellโ€™intervento.

 

Maurizio Naldini, Bevagna, in Umbria minore, Silvana Editoriale 1990

Bevagna fu tra le prime cittร  dellโ€™Umbria a far sorgere, entro le proprie mura, due magnifiche chiese di stile romanico. Lโ€™erezione di San Silvestro nel 1195 e, subito dopo, quella di Santโ€™Angelo – detta in seguito San Michele – non sono solo manifestazione di fervore religioso, ma espressione di benessere cittadino e indice sicuro di quella piena maturitร  intellettuale e morale che spinge la cittร , concorde almeno in ciรฒ, in tutti i suoi ceti e in tutte le sue frazioni, verso manifestazioni non dubbie di arte e bellezza. Che le due insigni opere di Binello e di Rodolfo fossero poi integrate da espressioni complementari di arte decorativa, in tutto degne del fasto architettonico del monumento al quale aderivano, non รจ fatto sul quale possa sorgere il dubbio. Qualche traccia che rimane e qualche frammentaria indicazione, riapparsa dalle deformanti soprastrutture seicentesche, lasciano logicamente presumere che anche a Bevagna giungesse, a gradi, lโ€™opera meravigliosa di quei pittori e di quei marmorar, che sembrarono prescegliere questa vecchia Umbria quale culla delle piรน squisite manifestazioni dellโ€™arte.

Giulio Spetia, Studio su Bevagna, Roma 1972

Si risale alla piazza Filippo Silvestri; a s. รจ il Palazzo dei Consoli. Bevagna era amministrata da quattro consoli; il primo scelto dal ceto nobile, il secondo era scelto dal ceto civile o mercantile, il terzo dagli artigiani e il quarto dal contado. I consoli, che sono ricordati fino dal 1187, venivano estratti a sorte ogni due mesi. Il palazzo era la sede della magistratura; al 1ยฐ piano era lโ€™abitazione del Governatore, lโ€™altro era invece destinato ai consoli; nel palazzo erano ospitati anche lโ€™archivio pubblico e le carceri. La facciata che prospetta la chiesa dei SS. Domenico e Giacomo รจ caratterizzata da un grande scalone che dร  accesso al primo piano per mezzo di una porta con arco terminale a sesto acuto; sulla destra รจ un arco di travertino ora richiuso che era evidente un accesso piรน antico del palazzo, il che comportava un diverso orientamento della scala. Lโ€™architettura del palazzo รจ forse da attribuire allo stesso maestro Prode che nel 1270 costruรฌ quello di Spello. Lโ€™interno ospita dal 1886 il Teatro Torti. Tra il palazzo dei Consoli e la chiesa di S. Silvestro รจ un voltone costruito nel 1560 ripristinato nel 1936, per consentire ai Consoli di trasferirsi nella chiesa ad ascoltare la Messa. Lโ€™atto di nascita della chiesa di S. Silvestro รจ nellโ€™iscrizione che si legge a lato della porta: ยซNellโ€™anno del Signore 1195, regnando lโ€™imperatore Arrigo VI; il priore Diotisalvi e i suoi frati e il maestro Binello vivano in Cristo. Cosรฌ siaยป. La chiesa aveva annesso un convento; Binello ne รจ il costruttore; il suo nome riappare con quello di Rodolfo nella facciata di S. Michele. La chiesa di S. Michela Arcangelo รจ la chiesa principale della cittร . Fu costruita nel sec. XII o nei primi anni del successivo; era detta nel โ€˜300 S. Angelo e aveva annesso un monastero; nel 1620 divenne collegiata con un priore, un proposto, 12 canonici,4 prebendati e due cappellani. Nel 166 fu restaurata; nuovi restauri subรฌ nel 1741 e nel 1834 dopo il terremoto del 1832. Fu ripristinata tra il 1951 e il 1957 dalla Soprintendenza ai Monumenti di Perugia eliminando le sovrastrutture del sec. XVIII.

 

Carlo Pietrangeli, Guida di Bevagna, Terza Edizione 1983

Ecco la piazza, centro della cittร  medievale. Prima di dilatarsi nella suggestione della grande apertura urbana, il corso conduce il visitatore verso la bellezza del complesso architettonico della chiesa dei Santi Domenico e Giacomo. Essa sorge sul precedente oratorio di San Giorgio, concesso nel 1291 a titolo gratuito dal Comune, al beato Giacomo Bianconi (1220-1301). Intitolata dapprima a San Giorgio, ha ricevuto nel 1387 il nome attuale. Di lร , si รจ sotto il duecentesco Palazzo dei Consoli, maestoso e in disarmonia affascinante con gli altri edifici della piazza bellissima. In questo palazzo quattro consoli amministravano la cittร , e nello stesso edificio avevano sede le carceri, lโ€™archivio e il Consiglio di Credenza, composto da sessanta cittadini. Un voltone del 1560 unisce il Palazzo dei Consoli alla chiesa di S. Silvestro, gemma del romanico in Umbria. Lo scenario รจ quello imperiale del Ducato di Spoleto e i costruttori sono probabilmente gli stessi che edificarono altre chiese di analogo aspetto nel territorio spoletino. A destra, era come a San Giuliano di Spoleto, un campanile, in corrispondenza del quale si segnala, allโ€™interno, un grosso pilastro invece della colonna, mentre la parte superiore della facciata, in travertino e pietra bianca e rosa del Subasio, รจ incompiuta.

 

Antonio Carlo Ponti, Bevagna, Fabrizio Fabbri Editore 2011

Si leva il sipario su una delle piazze piรน suggestive dellโ€™Umbria. Sorda ai biasimi del nostro tempo, questa piazza รจ e rimane la copula genitrice della cittร  medievale, il punto nevralgico di due contrapposte entitร , laica da un lato e religiosa dallโ€™altro. Piรน che essere vista, questa piazza deve essere sentita lungo il pulsare di emozioni che ricompongono lโ€™essenza. Epica, onirica, metafisica piรน di tutte le metafisiche piazze dechirichiane e ciรฒ nonostante vera, concreta, quasi tangibile. Il suo spazio soggiace a una nuova armonia, dove il presente non รจ che un eco sfuggente e il tempo si ferma, avvolto su sรฉ stesso, tra i fastigi di un paesaggio la cui irripetibilitร  sta nellโ€™ordine imprevisto e anarcoide delle architetture. In questโ€™ordine-disordine due icone si fronteggiano e si contendono il primato in austeritร  e bellezza: sono le chiese di Santโ€™Angelo, poi detta di San Michele, e San Silvestro. La scenografia della piazza, infine, รจ resa assoluta dalla Fontana, con la quale nel 1889 si preferรฌ sostituire una cisterna ottagonale. Volgendo le spalle a corso Matteotti, il duomo si erge alla nostra destra, diritto e maestoso al pari di un mastio, costruito sopra lโ€™oratorio della Madonna della Confessione da due sapienti edificatori: Rodolfo e Binello. Nel Trecento alla prima fabbrica si addossa un monastero, mentre nel 1465 il priore, poi cardinale, Bernardo Eroli rifece a sue spese il soffitto, definitivamente compromesso nella concezione originaria dagli interventi settecenteschi. Con il suo richiamo allโ€™essenzialitร , San Silvestro รจ una delle visioni piรน carismatiche ed evocative del romanico umbro e, nonostante la sua posizione di sghembo, senza piรน Oriente nรฉ Occidente, lo svolgimento del significato escatologico resta illeso, tutto contenuto nella purezza della forma architettonica. Il 1195 รจ lโ€™anno della consacrazione, murato alla destra del portale insieme ai nomi del committente Diotisalvi e del maestro Binello, la cui dottrina e severitร  dโ€™intenti si attua sulla superficie piana della facciata, sbocconcellata in alto a causa della sua incompiutezza. Questo capolavoro รจ ancor piรน degno dโ€™ammirazione se pensiamo ai fiumi di parole, scritte per mano dellโ€™incompetenza, che avrebbero dovuto deliberare la sepoltura della fabbrica. La vera minaccia arriva nel 1860 dal sindaco Agostino Mattoli, che in una missiva al soprintendente di Belle Arti di Perugia argomenta cosรฌ le ragioni della demolizione: ยซrifabbricare la Chiesa sarebbe opera troppo costosa e inutile nella considerazione che sulla Pubblica Piazza a pochi metri di distanza ve ne sono altre due; con ciรฒ si otterrebbe di allargare la Piazza, chโ€™รจ piccolaยป. Ma la risoluzione tarda a venire e nonostante in un documento del 1871 si trova scritto che la chiesa รจ destinata ยซper uso deposito foraggi e combustibiliยป, di lรฌ a poco, possiamo esser certi del suo definitivo riscatto per ordine del ministero della Pubblica istruzione. Il Palazzo dei Consoli concede ben poco alle leziosaggini dellโ€™invenzione, preferendo una costituzione robusta, di pianta pressโ€™a poco quadrata e disposta di sguincio, in modo tale da offrire un duplice prospetto: lโ€™uno verso San Domenico, lโ€™altro verso San Silvestro. Lโ€™edificio ha qualcosa di aggressivo e qualcosa di titanico, in particolare nella grande scala che, nonostante in origine avesse proporzioni e orientamento diversi, a vederla oggi suggerisce una tensione superomistica e, come una caduta verso lโ€™alto, si inerpica fino ad un portale a sesto acuto. Lโ€™eloquio teologico, cominciato in San Michele e San Silvestro, continua a un secolo di distanza nella chiesa di San Domenico. Lโ€™impresa ebbe inizio nel 1291, quando Giacomo bianconi ottenne dal Comune questo naufrago lembo di cittร  e, con unโ€™energia che non gli fece mai difetto, trasformรฒ il piccolo oratorio di San Giorgio in unโ€™oasi del monachesimo domenicano.

 


Continua…

A circa 10 chilometri dalla cittร  di Spoleto, sorge il piccolo borgo di Campello sul Clitunno. Il comune comprende tredici piccole frazioni, anche se con il toponimo Campello sul Clitunno si identificano soltanto due di esse, Campello Alto e Campello Basso.

Il nome deriverebbe dal barone di Borgogna, Rovero di Champeaux che, attorno al X secolo, governรฒ il feudo e fece erigere un castello, attorno al quale si sviluppa il borgo fortificato oggi denominato Campello Alto e abitato da poco piรน di cinquanta persone. Dellโ€™antico castello rimangono le mura esterne e la porta dโ€™ingresso, di fronte alla quale รจ situata la Chiesa di San Donato. Originaria del XVI secolo, venne ristrutturata piรน volte nel corso dei secoli e attualmente ospita un bellโ€™altare ligneo di epoca barocca. Il campanile della chiesa รจ stato ricavato da una torre medievale dellโ€™antico castello. Allโ€™interno di Campello Alto sono anche presenti il Palazzo Comunale e il complesso monastico dei Barnabiti, nel quale รจ custodito anche un affresco giottesco che raffigura la Crocifissione e i Santi.

 

Foto di Enrico Mezzasoma

 

La parte bassa di Campello, nella quale ha sede lโ€™amministrazione comunale, รจ denominata La Bianca a causa della presenza di unโ€™edicola votiva rappresentante una Madonna col Bambino, talmente chiara e bionda da essere soprannominata appunto la bianca. Il luogo piรน importante della frazione รจ il Santuario della Madonna della Bianca. Il progetto di costruzione venne avviato nel 1516 e aveva lo scopo di ospitare lโ€™omonima edicola. La chiesa a croce latina, affiancata nel 1638 da una torre campanaria, presenta una facciata a spioventi divisa da quattro lesene verticali al cui centro sorge un semplice portale sormontato da una finestra circolare. Lโ€™interno, a una sola navata con copertura a cupola, รจ decorato con importanti affreschi e tele di artisti cinquecenteschi.

Nei dintorni vi รจ il Castello di Pissignano, che sorge nellโ€™omonima frazione comunale. Il nome, che deriva dal latino Pissinianium ovvero piscina di Giano, testimonia lโ€™antico dominio romano sulla zona. A causa della particolare morfologia del territorio, il castello si presenta con mura perimetrali a forma triangolare e con case disposte a terrazzamento. Tra le numerose torri medievali, una, a forma pentagonale, รจ stata trasformata nel campanile della chiesa di San Benedetto. Attualmente sconsacrata e di proprietร  privata, era originariamente parte di un complesso architettonico benedettino. Lโ€™interno รจ decorato con numerosi affreschi, alcuni attribuiti a Fabio Angelucci da Mevale.

 

Tempietto sul Clitunno

 

Da non perdere assolutamente le Fonti del fiume Clitunno. Le sorgenti sono senza dubbio il luogo piรน suggestivo e rinomato di Campello sul Clitunno, alle quali numerosi poeti, come Virgilio e Giosuรจ Carducci, hanno dedicato delle magnifiche composizioni. Dalle fonti, create da sorgenti sotterranee che fuoriescono dalle rocce, si รจ formato uno splendido laghetto con limpide acque di colore smeraldo, nel quale sono presenti numerose specie e piante acquatiche. La struttura del parco oggi visibile, risale al XIX secolo, e venne costruita in seguito alla volontร  di Paolo Campello della Spina di ridonare alla fonte lโ€™antico splendore. Attualmente il parco si presenta come un luogo perfetto per gli amanti della natura che possono immergersi in sentieri tra salici piangenti e pioppi cipressini che donano allโ€™area una sensazione di pace e tranquillitร . Nei pressi delle fonti vi รจ il Tempietto sul Clitunno. Edificato nel V secolo sopra un preesistente santuario dedicato alla divinitร  fluviale Clitunno, รจ, in realtร , una piccola chiesa a forma di tempietto dedicata al culto di San Salvatore. La struttura rimanda allo stile classico di un tempio prostilo, tetrastilo, in antis, costruito su di un basamento e con colonne corinzie tutte diverse lโ€™una dallโ€™altra. Allโ€™interno vi รจ la cella, coperta da una volta a botte, che culmina con unโ€™abside affrescata. Gli affreschi, risalenti al VII secolo, raffigurano San Salvatore, benedicente a mezzo busto con un libro gemmato, e, ai lati, i Santi Pietro e Paolo. Dal 2011 il Tempietto sul Clitunno fa parte del sito seriale inserito nella lista dei patrimoni dellโ€™umanitร  dellโ€™Unesco I Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-744 d.C.) che comprende sette localitร  in cui sono custoditi beni artistico-monumentali di epoca longobarda.

Curiositร : Campello sul Clitunno fa parte dellโ€™Associazione Nazionale Cittร  dellโ€™olio ed รจ tra i migliori comuni italiani per la qualitร  della produzione di olio extravergine dโ€™oliva.

 


Per saperne di piรน

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