ยซร singolare che le due piรน belle cascate d’Europa siano artificiali, quella del Velino e quella di Tivoli. Raccomando subito al viaggiatore di seguire il Velino sino al piccolo lago di Piedilucoยป. Cosรฌ G. Byron descriveva Piediluco, incastonato nella parte meridionale dell’Umbria.
Foto di
Massimiliano Tuveri
Il viaggio in Italia, obbligato per i cultori dellโarte e delle vestigia storiche, ha fatto sรฌ che molti intellettuali vi sostassero, affascinati dalle bellezze paesaggistiche e dalle viuzze del borgo che, ancora oggi, si inerpicano fin sulla cima dei monti circostanti. Corot ne fu rapito a tal punto da trovarvi la misura della propria pittura; lo stesso capitรฒ a Goethe e, prima ancora, a Virgilio. Un altro romano illustre, tale Marco Tullio Cicerone, ci parla invece della zona perchรฉ fonte di contenzioso tra gli aretini e gli abitanti di Interamnia (Terni). La Cava Curiana – responsabile non solo della bonifica della zona, ma anche della magnifica Cascata delle Marmore – se da un lato permetteva agli aretini di beneficiare di una portata dโacqua maggiore utile all’agricoltura, dall’altra provocava il puntuale allagamento gli insediamenti dei ternani. Cicerone, convocato dagli aretini, riuscรฌ ad avere la meglio su Ortensio, ingaggiato dalla controparte, facendo sรฌ che lo stato delle cose rimanesse esattamente comโera stato creato due secoli prima dal console Manio Curio Dentato.
Luoghi sacri e presenze oscure
Foto di
Claudia Ioan
Cicerone inoltre, paragonando la valle a Tempe, in Tessaglia, offre una mitopoiesi che non tutti i luoghi possono vantare. Come Tempe era affiorata dalle acque grazie allโintervento di Poseidone, le terre emerse del bacino di Piediluco erano divenute visibili e vivibili grazie all’ingegno romano. Proprio su quei dolci declivi sembra che vi fosse il lucus, il bosco sacro dei Romani, abitato da ninfe, numi e satiri, un luogo in cui la presenza del genius lociera molto forte e non sempre di natura benevola. Ancor prima, sembra che ci fosse una foresta sacra dedicata dai Sabini a Vacuna, dea della fertilitร e dell’abbondanza, o forse dea del lago, se ammettiamo l’evoluzione da Lacuna, derivata a sua volta da lacus.I Romani trasformarono Vacuna in Diana e in Velinia, divinitร acquatica minore, ma anche se l’avvento del Cristianesimo ne comportรฒ la sparizione, il volto misterico e irrazionale di questi boschi permane nella convinzione popolare secondo cui la fissitร delle acque sarebbe la stessa degli occhi dei rettili. Un fantomatico drago, infatti, avrebbe vessato l’intera zona, ammorbandola con il suo fiato mefitico.
L'affascinante bellezza dei boschi
Oggi, il ricordo di questa terra malsana sembra ormai svanito. Piediluco si presenta come un luogo ameno, permeato da un’innegabile atmosfera di quiete; siamo a 370 metri s.l.m., altitudine adatta a lunghe passeggiate nei boschi, oppure per andare in bici. Le cosiddette piramidi del lago – il Monte Luco e il Monte Caperno – offrono lo scenario ideale per gli amanti dello sport e del contatto con la natura. Il Monte Luco, detto anche Piramide della Rocca, รจ sovrastato dalla Rocca di Albornoz,parte di un sistema di fortezze atte a riconquistare il territorio che la Chiesa aveva perduto.
Il Monte Caperno, la cosiddetta Piramide dellโEco,รจ protagonista di un curioso fenomeno acustico: sembra infatti che, prima del rimboschimento, fosse possibile udire lโeco di frasi lunghe ben due endecasillabi! Un luogo in grazia di Dio – qui San Francesco soggiornรฒ nel lontano 1200 – ma dalla conformazione troppo particolare per non dare adito a numerose credenze. La piรน singolare vuole che i due monti altro non siano che due piramidi artificiali, antichissime, usate per la depurazione delle acque. Alcuni ritengono addirittura che ci sia, in generale, una connessione tra la presenza di acqua e le antiche costruzioni umane come le piramidi di Giza, in Egitto, o quelle mesoamericane, ma questa รจ unโaltra storia. Per ora il visitatore dovrร accontentarsi della vegetazione che ammanta le piramidi, ricca di funghi ed erbe spontanee;una corona vegetativa di una bellezza unica.

Eleonora Cesaretti



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