“Non è la morte che ci uccide, ma la vita quando non ha memoria”. Ritorna a grande richiesta, domenica 3 novembre ore 10.30, la tradizionale passeggiata teatrale dell’attore e autore Stefano de Majo nel cimitero comunale di Terni in occasione delle festività che celebrano i defuti.
La Città degli Immortali è uno spettacolo giunto alla sua settima edizione mai sospesa, neppure durante la pandemia, grazie alle riprese televisive di Umbria+ che permise allora ai telespettatori di seguire la passeggiata teatrale da casa. Una tradizione che si ripete anche quest’anno, domenica 3 novembre alle ore 10.30 nel cimitero ternano mostrando nel suo percorso opere funerarie di assoluto valore artistico, tra cui autori del calibro di Guttuso e Pomodoro.
Quest’anno, oltre a Teatro Acciaio e al Comune di Terni, l’evento sarà coprodotto con l’aiuto dell’associazione Claudio Conti che proprio nel nome di Claudio, morto a soli 25 anni, ha promosso numerose iniziative in Africa e a Terni per rendere viva la memoria di quel giovane talentuoso.
Si tratta di una performance dinamica teatrale, scritta e interpretata da Stefano de Majo, in bilico tra storia, memoria e poesia che, partendo dall’ingresso principale, cita i sepolcri di Foscolo, l’editto napoleonico di Saint Cloud che decretò la costruzione dei moderni cimiteri. Si narrerà come l’imponente colonnato che apre il cimitero ternano fu opera del Poletti, il quale volle farne omaggio alla città durante la costruzione del teatro Verdi. E proprio come un teatro vivo e immortale si svilupperà la passeggiata da quel colonnato, adiacente l’antica chiesa romanica, lungo il percorso guidato dall’attore. Si visiteranno così le tombe dei grandi personaggi sepolti nella parte monumentale, insieme a quelli folcloristici della tradizione popolare.

Lo spettacolo renderà vive tante voci e memorie di personaggi piccoli e grandi, vissuti in epoche e condizioni diverse, accomunati tutti insieme dall’aver lasciato un segno, un sorriso, un messaggio d’amore per chi è venuto dopo.
Si racconteranno poi, virando verso la parte antica del cimitero, imprese epiche di eroi, garibaldini e soldati, dai celebri fratelli Fratini e Farini fino al più decorato soldato italiano, Elia Rossi Passavanti, con ben due medaglie d’oro al valore in entrambe le guerre mondiali, passando per gli ossari di anonimi militi senza nome, caduti di tutte le guerre e le vittime dei bombardamenti.
Si visiteranno anche lapidi degli operai caduti sul lavoro, le tombe dei mitici piloti Borzacchini e Liberati, di imprenditori letterati e studenti le cui menti ancora ci illuminano: da Vincenzo Pirro a Telesforo Nanni, oltre a Torquato e Sergio Secci. Poi ancora, musicisti celebri nel mondo da Briccialdi a Falchi, da Casagrande a Endrigo, il professor Donatelli, luminare di fama mondiale della cardiologia e Cassian Bon, il fondatore dell’acciaieria.
“Sarà un modo originale ma sentito di tornare a trovare le nostre radici antiche – ha concluso Stefano de Majo – e scoprire quanta vita risuoni dentro il nostro cimitero, che non è mica la città dei morti, perché qui vivono gli immortali”.

Redazione

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